Frasco con la sangre de Nuestra Madre

21/06/2017

Sembra un’incantevole Fiaba……… invece è una meravigliosa e sconvolgente  Realtà!

Si tratta di un’apparizione straordinaria della Madonna a Santa Montana in Portorico.

Qui la Madonna, non solo è apparsa (dall’ 8 agosto1899 fino al 29 settembre 1909 ), ma e vissuta in questo villaggio per ben 10 lunghissimi anni, insegnando a pregare, a lavorare, spiegando il Vangelo,  consigliando ed esortando tutti coloro che avevano bisogno, proprio come fa la più tenera delle madri verso i suoi figli. Aveva il potere di comandare sugli elementi della natura e di compiere ogni genere di prodigi e miracoli soprattutto a favore dei malati. Bastava che Lei imponesse le mani sulla parte malata di una persona e questa  guariva all’istante!!!

Vi invito tutti a leggere l’incredibile storia di questo piccolo villaggio che ha avuto il privilegio impensabile e inaudito di avere come ospite tra i suoi abitanti niente di meno che la Regina del Cielo e della Terra!!!

Per chi vuole ascoltare cliccare sotto.

https://youtu.be/-a0nLnWz_5g

Per leggere la storia cliccare sotto.

https://gloria.tv/text/Xgu2HiZyNom634WwXwkbnr932

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Tutto fu trasformato dalla Sua presenza, dalla Sua Luce, dal Suo Amore. La straordinaria Potenza di Dio che irradiava da questa sublime Creatura santificò ogni cosa!!!  

Vergine Santissima cammina ancora con noi per le strade di questo mondo impazzito!

Resta con noi per sempre, perché dove passi Tu, tutto si trasfigura e anche la nostra povera e misera realtà può diventare infinitamente più bella……… del più bello dei sogni!!!

Chi desidera conoscere questa straordinaria apparizione legga qui sotto.

L’Apparizione della Madonna più impressionante della storia

L’Apparizione Mariana più impressionante tra tutte

María de los Ángeles Pizzorno (Uruguay)

http://forosdelavirgen.org/102794/montana-santa/

 

Nessuna  apparizione  è  stata  così  peculiare  ed

unica  come  quella  della  Santa  Montaña  del PortoRico. 

Perché diciamo questo?

Dov’è la differenza dalle altre apparizioni

Dov’è  la  differenza  dalle  altre  Apparizioni,

riconosciute dalla Chiesa e meta di innumerevoli

pellegrinaggi? 

È  che  nella  Santa  Montaña,  la  Madonna  non

soltanto  apparve  agli  abitanti  del  posto,  ma  è

“convissuta” con loro dall'anno 1899 fino al 1909,

“convissuta”  con loro dall’anno 1899 fino al 1909

vale a dire dieci anni. 

Potremmo  ragionevolmente  chiederci:  ma  è

possibile una cosa del genere? Ebbene, la Madonna lo ha reso possibile come vedremo.

 

APPARIZIONE DI UNA GIOVANE SCONOSCIUTA 

 

Appena  l’uragano  San  Ciriaco  abbandonò  il  territorio  del  Porto  Ricco,  lasciando  dietro  di  sé

devastazione e più di tremila seicento morti, il giorno 8 agosto 1899, due contadini, che intentavano

salvare due mucche intrappolate e sul punto di affogare nella piena del fiume, videro una giovane

che sembrava galleggiare sopra quello che essi credettero fosse una “zattera” sopra l’acqua.

Rimasero a guardarla fino a quando scomparve dietro una rupe che la nascondeva ai loro occhi.

Due giorni dopo, la giovane fu nuovamente vista camminare e si fermò in una casa per rimproverare

un uomo che maltrattava una mucca.

“Tutte  le  creature  di  Dio  meritano  rispetto”,  fu  il  suo  insegnamento.  L’uomo  rientrò  tremando  in

casa, dicendo che dopo aver detto quelle parole, la giovane si era dileguata nell’aria.

Alcuni giorni dopo, un gruppo di boscaioli, mentre stavano a

mangiare,  si  accorsero  di  non  essere  soli  nell’alto  del  colle

dove erano arrivati al sorgere del sole.

Avvicinandosi,  videro  una  giovane  che  li  fissava  senza  dire

una parola.

Ecco come lo raccontarono dopo:

– “Chi sei, bambina?”

– “Sono la tua beatitudine”.

– “Ti sei persa?”, domandò un altro dei boscaioli.

La  giovane non  disse  parola  e  quando  uno  di  loro  cercò di

prenderla svanì nell’aria. Gli uomini la cercarono nei dintorni

gridando  quello  che  credevano  fosse  il  suo  nome:

‘Beatitudine’.

Al  Sacerdote  benedettino  Padre  Jaime  Reyes,  dobbiamo  la

storia completa  di  questa  “presenza”  della  Madonna SS.  in

San  Lorenzo,  Porto Ricco, e  l’avere  intervistato  centinaia di

testimoni, come anche i figli e i nipoti dei testimoni. I quali

con le loro testimonianze gli permisero di scrivere una storia

della quale fino al momento in cui egli scrisse il suo libro, “La erano rimasti segni soltanto nei cuori e nella

Santa  Montaña  y  el  Misterio  de  Elenita  de  Jesús”  erano  rimasti  segni  soltanto  nei  cuori  e  nella

memoria  di quelli che  furono presenti in quegli  anni e che ricevettero dalla Madre i suoi consigli, insegnamenti e aiuto spirituale e materiale.  Ma ritorniamo alla storia, come raccontata da Padre Reyes:  «Pochi giorni dopo, verso l’ora del pranzo, A…. prese una higüera (borraccia), disse che si fermava nel lavoro e si avviò verso un crepaccio in cerca di acqua per tutti. Poi discese dal lato sud del colle entrando nella parte più folta del bosco. Un dolce canto che risuonava in tutto il bosco fermò i suoi passi. Il boscaiolo guardò da tutte le parti, ma non vide nessuno. Il canto inondò il suo animo di una grande pace.  Passo  passo si avvicinò  al  luogo  da  dove  veniva  quella  voce  così  sonora  e  quando  arrivò vicino  al crepaccio, la vide. Era la stessa giovane. Era seduta sopra una pietra, i suoi piedi giocavano con l’acqua.  A…. si fermò di nuovo, poiché non soltanto si sentiva la voce della giovinetta, ma quella di centinaia di bambini che cantavano nel bosco, come lui disse, ‘nell’idioma dei preti’ [in latino]  Paralizzato  dallo  stupore,  fissò  lo sguardo nel  crepaccio e  fu  in  quel momento  quando  lei  alzò  gli occhi e lo vide in piedi in mezzo agli alberi, con la borraccia in mano. Dopo una breve conversazione, la giovane si alzò ed incominciò ad allontanarsi dal luogo. – “No cammina! Galleggia! È come se qualcuno ai due  lati  la  stesse portando!”, concluse A….  nel vederla camminare senza che i suoi piedi toccassero per terra.  Una luminosità che a momenti aumentava incominciò ad avvolgere la giovane fino a quando diventò talmente  intensa  da  accecare  l’uomo,  che  istintivamente  lasciò  cadere  la  borraccia  sollevando  il braccio destro per coprirsi gli occhi con il dorso della mano. Le due volte che ritirò la mano dal viso e riaprì gli occhi per vedere la giovane, si vide costretto a chiudere le palpebre e a proteggerli di nuovo con la mano. Quando finalmente scomparve lo splendore e riuscì ad aprire gli occhi, si rese conto di trovarsi lui da solo presso il crepaccio. Lo stordimento si  impadronì del boscaiolo ed  il  suo corpo, che tremava dalla testa ai piedi, perse tutta la forza per cui cadde seduto per terra. – “Maria Santissima! Che è mai questo?” Nel pronunciare il nome di Maria, sentì una voce di uomo sussurrargli all’orecchio: – “Prendi l’acqua e ritorna dai tuoi compagni!” 

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LA  GIOVINETTA  DA’  DELLE  INDICAZIONI  E  SCATURISCE  UNA SORGENTE  

Alcuni giorni dopo quell’incontro, i boscaioli si trovavano arrampicati su scale segando i rami alti di alcuni alberi quando videro la stessa giovane che avevano visto nella  rupe, galleggiando a grande altezza sopra di loro. – “Figlioli miei, buon giorno! La pace sia con voi!” All’istante, gli uomini abbassarono gli occhi non osando guardarla. – “Guardatemi! Non abbiate timore; sono io”. – “Madre, dove eri? Che hai fatto?” – “Perdona, Madre, perdona!”, dicevano i boscaioli, che ancora non osavano guardare la giovane. – “Ero in casa mia con mio Figlio amato”. A  poco  a  poco,  i  sei  uomini  alzarono  gli  occhi  e  nel  vedere  che  la  giovane  continuava  a  grande altezza, galleggiando tra i rami di un albero vicino, la preoccupazione si impadronì di loro.

-“Mammina, attenta, che cadi!”, dissero all’unisono. – “Voglio che mi sia fatta qui una capanna”, disse loro sorridendo. Gli uomini si guardarono stupiti a vicenda, poiché la petizione richiedeva una corrente d’acqua nelle vicinanze, che fosse sufficiente per tutti i lavori necessari per la costruzione di una dimora. Finalmente, uno di loro si fece coraggio e domandò: – “Fare proprio qui una capanna, Mammina? In tutto questo posto non c’è acqua!”  – “Voglio qui la mia capanna. Non preoccupatevi del resto.” L’indomani mattina, gli uomini portarono gli attrezzi per la costruzione fino al colle e pulirono di erbe lo spazio del terreno scelto dalla misteriosa visitatrice per farle la sua umile dimora. Poco prima di mezzogiorno la giovane riapparve davanti al gruppo. – “Qui si farà la mia casa, che sarà per tutti i miei figli, voi per primi.”  – “Sì, Mammina, lo sappiamo; qui faremo la tua capanna, ma l’acqua si trova molto distante da tutto questo”, rispose uno degli uomini. – “Andate lì e portate acqua! Vi lavate e prendete acqua per bere!”, ordinò la giovane. – “Mammina, quello è un posto secco; non vi è acqua!; sono pietre secche!”, indicò Adolfo. – “Andate, andate a prendere l’acqua!”, disse di nuovo la giovane. – “Affrettatevi, affrettatevi, che Mammina comanda!”, ordinò Adolfo. Il gruppo  riprese il cammino verso un’area nella  zona nord della cima, dove in mezzo a pietre  più piccole spuntava una rupe di granodiorite.  Nel loro stupore, quando arrivarono alle rocce, scoprirono che dal luogo dove prima soltanto c’erano pietre ammucchiate sgorgava acqua fresca e cristallina.»    Abbiamo riprodotto esattamente i dialoghi come furono raccolti dalle testimonianze di coloro che li vissero,  ma  da  qui  in  poi  faremo  soltanto  un  breve  riassunto  di  quello  che  non  entrerebbe  in centinaia di libri. 

Elenita  di  Gesù  fu  il  nome  con  cui  la  misteriosa  visitatrice volle essere chiamata fin dal principio.  Potrebbe spiegarsi col  significato del  nome Elena,  che  vuol dire “luce brillante come il sole”, “chiarore abbagliante”.  Tutti questi nomi ben si possono applicare alla Nostra Madre del  Cielo.  Il  racconto  continua  con  la  costruzione  della casetta che la giovane aveva chiesto e che i boscaioli fecero in  quattro  giorni,  coprendola  con  foglie  di  palma  in  due versanti, con un balcone sul davanti. «Una volta portata a termine la costruzione della dimora, gli uomini  arrivarono  a  la  montagna  con  i  loro  soliti  strumenti  di  lavoro  per  continuare  i  lavori  di sterrare interrotti per fare la capanna. La giovane li stava attendendo. Da lei usciva un grande splendore che per alcuni istanti lasciò ammutoliti di stupore i boscaioli. La loro gioia nel vederla fu tanta, che tutti ad una voce esclamarono:  – “¡Mammina, Mammina, buon giorno!” – “La pace sia con voi, figlioli miei” – “Mammina, abbiamo già fatto la tua capanna e andiamo al nostro lavoro”, annunciò il capo del gruppo. – “Andiamo, a ringraziare prima d’iniziare i nostri compiti. O lo avete già fatto?” – “No, non lo abbiamo fatto, ma lo faremo quando incominceremo”, rispose il capo. La  giovane  rimase  in  silenzio  e  immobile  davanti  a  loro,  per  cui  i  lavoratori,  ad  uno  ad  uno,  si levarono i loro sombreros (cappelli di paglia dei contadini) e si inginocchiarono per terra.  – “Ripetete con me, figlioli miei: O Dio, ti ringrazio  di  aver  avuto  cura  di  me durante la notte.  O  Dio,  ti ringrazio  perché hai cura della mi  mente  affinché  non  pensi  nessuna cosa cattiva durante il giorno.  O  Dio,  ti  ringrazio  per  i  miei  occhi affinché  non  guardino  né  desiderino nulla vietato.  O  Dio,  ti  ringrazio  della  mia  bocca;  che non esca da essa nessuna parola brutta.  O  Dio,  ti  ringrazio  per  il  mio  cuore,  che non  conservi  niente  di  cattivo  verso  il mio prossimo, che è mio fratello”.   Alla fine della preghiera, gli uomini, ancora con la testa  china, fecero il segno della croce.  – “Andate al lavoro, figlioli miei!” Quel giorno lo dedicarono a tagliare legno, canne e palme. Alla  sera  ritornarono  alla  capanna  a  riunirsi  con  colei  che  ormai  tutti  chiamavano  ‘Mamita’ (‘Mammina’) per ringraziare per i lavori fatti. Dopo se ne andarono alle proprie case. Andando a San Salvador si fermarono nelle case lungo il cammino per avvisare che: “Mamita è nella sua capanna per insegnare la dottrina cristiana a tutti”.

INIZIA LA MISSIONE DI ELENITA 

In  questo  modo  incominciarono  a  salire  pellegrini  al  Cerro  (al  colle)  Las  Peñas,  alcuni  con  le  loro

famiglie, a vedere Mamita e ad ascoltare le sue prediche.

Così  iniziò  quello  che  A.  …descrisse  come:  “Fare  riunioni  in  un  luogo  santo,  perché  fin  dal  primo

giorno che apparve come una bambina, fu benedetta tutta quella montagna”.

Forse dovremmo  interrompere  il  racconto  per  descrivere com'era  la vita tra  i  contadini  del Porto

Ricco.

L’alcol,  la  violenza,  i  vizi  carnali,  la  mancanza  di  rispetto  alla  donna,  il  trascurare  i  bambini,  tutto

oscurava la vita dei poveri sanlorenzini.

L’arrivo di Elenita de Jesús fu come lo splendere del sole in una galleria oscura.

 

Padre Reyes lo racconta così:

«La notizia dell’arrivo di “Mamita” in terra sanlorenzina si propagò come la polvere per tutta la zona

dei caffetali del sudest dell’isola. 

E poco dopo che fu eretta la sua dimora, decine di contadini dei luoghi vicini e altri che venivano da

molto lontano per arrivare alla cima del monte ad ascoltarla predicare dal balcone della sua umile

casetta di legno con tetto di yacquas, riempivano La Santa Montaña.

Un  momento  prima  di  rivolgersi  ai  presenti,  il  cui  numero  molte  volte  superava  il  centinaio,  per

ordine della Nostra Madre si collocava sul balcone della casetta un quadro della Madonna del Monte

Carmelo. 

E,a mo' di bandiera, un panno azzurro con stelle dorate fiammeggianti, del tutto simile al colore e ai

particolari del manto di Nostra Signora di Guadalupe.»

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MA, CHI ERA LA MISTERIOSA “ELENITA DE JESÚS”? 

Man mano che passava il tempo, Nostra Madre rivelò la sua identità ai suoi figli portoricani.

Le volte in cui le si domandava chi fosse, affermava che: 

– “Fui testimone della morte di Gesù”. 

– “Sono la Madre di tutti gli uomini”. 

– “Sono la Signora di tutti i popoli”. 

– “Sono colei che soffrì molto quando Gesù morì sulla Croce”, e 

– “Sono la Regina del Cielo e della Terra.”

La  prima  volta  che  Nostra  Madre  si  manifestò  come  Nostra  Signora  del  Carmine  “fu  quando

interruppe  una  delle  sue  prediche  nella  Santa  Montaña  per  dire  a  un  ascoltatore  che  aveva

commentato: “Elenita sembra una olandesina quando predica”, che la guardasse fissa in volto per comprendere la sua vera identità.

Nel  farlo,  l’uomo  cadde  in  ginocchio  e  la  identificò  davanti  a  tutti  come  la  Madonna  del  Monte

Carmelo, insistendo che aveva visto la sua corona e lo splendore che irradiava. 

A  partire  del  momento  in  cui  si  diede  il  nome  di  “Madre  Redentrice”,  incominciò  ad  usare  un cappellino con una “M” e una “R” .

cappellino con una “M” e una “R”.

GLI INSEGNAMENTI E LA PREDICAZIONE 

 Le prediche, che Elenita faceva i mercoledì e i venerdì alle sei  del  pomeriggio,  erano  annunciate  facendo  suonare una conchiglia di chiocciola marina o un corno di bue, il cui  suono  ormai  riconoscevano  i  lavoratori  che rientravano dai loro impegni. L’oratoria di Elenita de Jesús, realizzata dal balcone della sua casetta, era destinata ad insegnare, con un linguaggio semplice  e  con  espressioni  del  posto  che  i  contadini comprendevano perfettamente. Lei  annunciava  il  Vangelo  in  un  modo  così  chiaro  e spiegava in modo così luminoso come doveva essere applicato ogni insegnamento di Suo Figlio nella vita quotidiana, che a poco a poco, la vita dei sanlorenzini fu cambiata. “…insisteva sull’importanza di dedicare i figli a Dio, di pregare, persino in qualsiasi luogo e posizione, prima a Dio, poi alla Vergine Maria e ai santi. Raccomandava la preghiera costante  del Rosario,  di non peccare, di aiutarsi gli uni gli altri, di dare al bisognoso, di trattarsi come fratelli e di riunirsi  in famiglia per mangiare, conservandosi così unita.  Molte volte ripassava davanti alla folla i princìpi del catechismo per preparare quelli che ancora non avevano ricevuto i sacramenti.” Come racconta Padre Reyes, furono innumerevoli i pellegrinaggi che Elenita guidava per portare “i suoi figlioli” alle chiese del luogo, a ricevere i sacramenti, il Battesimo ai bambini e il Matrimonio ai conviventi.  Generalmente, i sacerdoti accoglievano volentieri le richieste di Elenita per dare i sacramenti.  Ritorniamo al racconto di Padre Reyes: «La fattoria.  –  Nostra  Madre  creò  un  consorzio  caritativo  autosostenibile  sulla  cima  del  Cerro  Las  Peñas,  che ormai tutti gli abitanti di San Lorenzo e dei paesi vicini indicavano come ‘La Santa Montaña’. Lì non soltanto predicava, ma faceva miracoli, si occupava della alfabetizzazione dei bambini, offriva aiuto ai bisognosi e insegnava i suoi discepoli a sfidare il sistema economico coloniale al quale erano assoggettati mediante l’unione di sforzi e la vendita di artigianato, per lo più cesti.» Elenita  aveva  una  cerchia  di  quelli  più  vicini  che  lei  chiamava  “i  suoi  discepoli”,  quelli  che organizzavano lo svolgimento dell’enorme quantità di compiti che lei insegnò. Compiti di cucito, di cucina e di pulizia, la cura e l’alimentazione degli animali, la semina di quanto serve per il sostentamento, la fabbricazione di cesti e di amache, il lavare la biancheria, il taglio di alberi,  la  costruzione  e  la  manutenzione  delle  strutture,  così  come  la  vigilanza  nella  fattoria sanlorenzina erano realizzati dai discepoli che risiedevano nella Santa Montaña. Elenita ripercorreva i dintorni, portando sempre la sua presenza luminosa ed affettuosa a tutti quelli che la vedevano, in quello che la sua gente chiamava “le Missioni”. Non riposava, tranne i giorni in  cui scompariva  alla vista di tutti. La Madre li aveva avvisato che  i giorni delle Feste liturgiche Lei doveva ritornare in Cielo, ma i contadini chiamavano quelle assenze “giorni di stare rinchiusa”. Era in quei giorni che la sua capanna sembrava lasciar vedere un grande fulgore interno, una luce che usciva da essa. I vigilanti non lasciavano avvicinare nessuno in quei giorni. Le  uniche  persone  che  potevano  entrare  nella  capanna  di  Elenita,  erano  “le  Bambine  di  Nostra Madre”, che appartenevano pure alla cerchia intima di Mamita.  Queste bambine, tra sei e  venti anni di età, provenienti dai paesi vicini, restavano sulla montagna durante due, tre o quattro settimane ogni volta. 

Mentre stavano con lei, Nostra Madre insegnava loro catechismo, preghiere, cucito e altri lavori della casa, educazione, buone abitudini, ad essere buone figlie e spose, il tratto verso le altre persone, a non lasciarsi abusare, a leggere e scrivere e i concetti di base dell’aritmetica”. Siccome  Elenita riceveva visite di gente importante, sacerdoti e persone facoltose, i suoi discepoli costruirono  a  circa  tre  metri  dalla sua  capanna  una  cappella  e  a fianco  una  piccola  casetta,  dove misero  delle  poltrone  per  comodità  dei  visitatori.  Costruirono  pure  un’altra  stanza  per  i  lavori  di cucito. 

 LE MISSIONI, I MIRACOLI

 Le testimonianze si moltiplicavano: “Nostra Madre predicava  durante quattro ore o più nei luoghi che visitava e la sua presenza sempre infondeva rispetto e timor di Dio. Ogni volta era maggiore il numero di persone che venivano ad essere istruite sulla Parola di Dio, ad essere preparate per ricevere i sacramenti o per essere guarite dai mali. Era sufficiente che una persona dicesse che era ammalata o che aveva dolore in qualche parte del corpo, perché Mamita le imponesse le mani sulla la parte dolente e fosse guarita immediatamente”. Durante  i  dieci  anni  che  visse  “in  terra  portoricana”,  Elenita  “diede  prove  del  suo  potere  sul movimento, il tempo, gli elementi, la natura, la malattia, il sole, il suono, la materia, la gravità e la malvagità  in presenza  dei suoi  discepoli,  dei sacerdoti e delle  moltitudini  che assistevano alle sue prediche”.   I prodigi di “Nostra Madre” meravigliavano tutti.  Moltiplicava  i  cibi,  diventava  una  colomba, appariva  e  scompariva,  “fermò  il  movimento  del sole,  divise  le  acque  dei  fiumi  in  piena  per  poter passare  da  una  riva  all’altra,  levitò  innumerevoli volte ed esercitò dominio sulla fauna”.  Le rane e gli uccelli tacevano quando lei predicava. Se  qualcuno  veniva  ad  aggredirla  galoppando  –perché ci furono persone potenti che si sentirono infastidite  dalle  sue  prediche–,  i  cavalli  si inginocchiavano davanti a lei, ecc.  Una volta le spararono e lei sollevò il suo Scapolare e le pallottole caddero nella sua gonna. Un’altra volta, fu sufficiente che lei entrasse in un Tempio, per accendersi tutte le luci ed incominciarono a suonare le campane. Un’altra cosa a cui Elenita era affezionata era la musica. Le piaceva cantare inni ed insegnò molti a cantarli. Regalava strumenti e insegnava a suonarli. La sua voce si sentiva da lontano. I  racconti  di  quelli  che,  ormai  anziani  al  momento  di  raccontarlo  a  Padre  Reyes,  erano  bambini quando la videro, ricordavano che Elenita sempre portava al collo un Crocifisso, che dava a baciare “per il bene e la salvezza”. La  videro  indossare  tre  abiti:  uno  in  Quaresima,  uno  marrone  come  quello  del  Carmelo,  con  una corda alla vita e un grande rosario appeso. A volte era anche vestita di un abito bianco e arrivò a indossare uno rosso. È qui impossibile  riferire  tutti  i  prodigi  che fece  Elenita  de  Jesús  durante gli anni  che  visse  con  la gente  di  Santa  Montaña,  tutto  l’amore  che  diede  a  quella  gente  di  cuore  semplice  e  di  fede profonda; ci limitiamo perciò a raccontare quello che lei chiamò “il cambiamento”, che fu quando scomparve definitivamente.

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“IL CAMBIAMENTO”

Nostra Madre sapeva che la sua presenza era ben nota in tutti i dintorni, per cui era fuori dubbio che

per scomparire,  doveva “morire”, altrimenti  i suoi  discepoli e  il suo amato  popolo  sarebbero stati

accusati di un crimine per la sua assenza.

Lei per tempo preparò tutti a quel momento, dando indicazioni di ciò che dovevano fare in ogni caso.

Sempre dal libro di Padre Reyes apprendiamo il seguente racconto:

“Due o tre anni prima  di partire,  Nostra Madre  incominciò a supplicare i  suoi discepoli  di pregare

“Papito Dios” (“Pappino Dio”, il nome con cui la gente si riferiva a Gesù) affinché le permettesse di versare il suo sangue nella Santa  Montaña  “per  il perdono di tutti i peccatori, poiché  ciò sarà una benedizione speciale per il Portorico È stato fatto di recente l'esame DNA del campione di sangue (vedi alla fine)

benedizione speciale per il Portorico.”

Durante  l’anno  e  mezzo  prima  della  sua  partenza,  Nostra

Madre  incominciò  a  preparare  i  suoi  discepoli  più  vicini

perché sapessero  vivere  con  serenità  il  momento  dell’addio

finale.  Nell’avvisarli  che  non  la  avrebbero  più  visto  per  un

lungo tempo, tutti credettero che sarebbe stato un altro dei

“suoi giorni da rinchiusa”. Ma sarebbe stato l’allontanamento

finale. Quel tempo di stare rinchiusa durò 40 giorni e solo la

vide  una  delle  sue  bambine,  Francisca,  che  l’accompagnava

sempre e alla quale diede istruzioni precise.

“Attorno  al  22  settembre  dell’anno  1909,  Nostra  Madre

indicò a Francisca ciò che doveva fare con il sangue che avrebbe versato, dove collocare il suo corpo

e i candelieri per la veglia funebre, che doveva durare tre giorni.

Nel  frattempo,  la  ‘scomparsa’  di  Nostra  Madre  giunse  alle orecchie  delle  autorità  e  due agenti  si

presentarono  a  controllare  che  ella  non  avesse  sofferto  nessun  incidente.  Non  vedendola,

minacciarono tutti col carcere se non appariva Elenita, cosa che invece avvenne.

Lei salutò gli agenti e disse loro di trovarsi perfettamente. Quando se ne andarono, la Madre disse di nuovo  ai  suoi:  –  “Vi  avevo  già  detto  che  se  lo  facessi  in  quel  modo,  tutti  i  miei  figlioli  amati andrebbero in carcere.”

Subito dopo aggiunse: – “Voglio restare sola durante i prossimi tre giorni per prepararmi. Dopo i tre giorni andate [alla capanna] e guardate sotto la mia stanza. Vedrete colare il sangue dalle fessure tra le tavole del pavimento. Quel sangue sarà il mio, che verserò per morire. Allora andrete ad aprire la mia stanza. Non sarò più qui, ma non direte che sono morta, ma che ho fatto il mio cambiamento.

Mi mettete nella bara come mi troverete, con tutto e col rosario. Io sarò pronta. Dopo mi porterete a

seppellire al cimitero di San Lorenzo.” 

Il  mercoledì  29  settembre,  giorno  della  festa  di  San  Michele  Arcangelo,  di  prima  mattina,  il sanlorenzino  José  González  sentì  la  voce  di  Nostra  Madre,  per  cui  immediatamente  cadde  in ginocchio, con il volto a terra. 

–  “Ho  già  fatto  il  cambiamento,  figliolo,  ma  sarò  con  voi  fino  all'ultimo  giorno  e  vi  ricevo gloriosamente in cielo.”

 Nel  sollevare  lo  sguardo,  José  si  rese  conto  che  Nostra  Madre  se  n'era  andata.  Subito  avvisò dell’accaduto  i restanti discepoli, per cui tutti, in fretta si recarono alla capanna di Mamita.

 

dell’accaduto i restanti discepoli, per cui tutti, in fretta, si recarono alla capanna di Mamita.

Nel vedere che usciva del sangue tra le fessure del  pavimento  della  casetta,  formando  un laghetto  sotto  la  struttura,  tutti  ricordarono  le parole che lei aveva detto in diverse occasioni: – “Beato  il  Porto  Ricco,  se  verso  qui  il  mio sangue!” Nello  scoprire  il  sangue  sotto  la  capanna,  i discepoli  lo  interpretarono  come  un  permesso per entrare nella dimora. Lì trovarono il corpo di Nostra Madre disteso sul pavimento della sua stanza e notarono che esso era  già  stato  preparato  con  un  balsamo  che descrissero “come di lillà”.  Secondo le istruzioni della Vergine Santissima, il gruppo  di  bambine  raccolse  il  suo  sangue  in panni bianchi che furono messi in alcuni flaconi di vetro, e poi sepolti vicino alla sua capanna. Il giudice, dopo aver appreso la notizia, stabilì in forma preliminare che il cambiamento di Nostra Madre non era stato causato da mano maliziosa e dichiarò che: “il corpo di Madre Elenita adesso appartiene agli angeli”. 

 IL “FUNERALE”: UN FERETRO VUOTO? 

Il  corpo  della  Madre,  avvolto  in  un  lenzuolo dalle bambine e messo in una bara, iniziò il suo viaggio verso il cimitero di San Lorenzo. Man mano che si procedeva nel cammino, si aggregava gente, che i testimoni calcolarono in “circa 20.000 anime”. All’arrivo in chiesa, i discepoli che portavano a spalla la bara affermarono al sacerdote che a mano a mano  che  avanzavano  verso  San  Lorenzo  e  passavano  le  ore,  il  peso  del  feretro  incominciò  a diminuire e che all’arrivo al paese avevano la sensazione che fosse vuoto.  Una volta  sepolta  la  bara  che  diceva  di  “contenere”  Nostra  Madre,  e  stanchi  e  affamati  dopo  un pellegrinaggio durato dodici ore, i sanlorenzini si trovarono davanti alla terribile realtà che “Mamita” non era più con loro. Dietro  suggerimento  di  qualcuno,  si  avviarono  verso  la  Santa  Rocca,  camminando  in  fretta  sul versante nord della montagna e quando giunsero alla rocca di granodiorite, i loro passi si fermarono di colpo. In piedi, presso l’immensa rupe, tutta circondata di luce, li aspettava sorridente la loro Beatitudine.

LE APPARIZIONI

 Con il tempo, ci furono testimonianze che la Vergine Santissima continuava ad apparire.  Nel 1982,  cioè,  73  anni  dopo  il  “cambiamento”  di  Elenita  de  Jesús,  due  bambine  di 7  e  8  anni  la videro e ascoltarono, al tempo stesso che una di loro ebbe una levitazione fino a due metri e mezzo di altezza. A una di loro, la Madonna regalò un rosario, intrecciandolo con le dita della bambina.

Il messaggio che diede fu: – “Dio è molto vicino alla Terra e ci troviamo nell’ultima tappa di ciò che deve accadere”. I  pellegrinaggi  continuarono  ed  è  allora  quando  entrò  nella  storia  Padre  Jaime  Reyes,  nominato investigatore dei fenomeni dal Vescovo e che finalmente terminò come Rettore del Santuario che lì fu eretto.  Nel  santuario sono  state  diverse veggenti  mariane di  fama  internazionale insieme con  i loro consiglieri spirituali  

L' ESUMAZIONE  

Juan M. Pedro, che per decine di anni era il becchino sanlorenzino, indicò ad una giornalista nel 2005 che nel anno 1991 gli era stato detto di aprire la tomba dove era stata “sepolta” Elenita nel vecchio cimitero di San Lorenzo e rimuovere la bara dove nel 1909 fu messo il corpo di Nostra Madre. A mezzogiorno del Mercoledì Santo di quell’anno, nel ricevere l’ordine di aprire la tomba e tirar fuori la bara, si scoprì che essa era vuota. “È una cosa molto strana, disse, perché sempre ci sono dei resti, ossa, a pezzi o in polvere”. Confessò di essere rimasto vicino, e ai testimoni dell’esumazione sentì  dire  che speravano  quanto meno di trovare una mantiglia o un rosario, ma lì non c’era niente; la bara era piena d’aria.   

LA RELAZIONE FINALE  

Purtroppo, per pressioni politiche fu deciso che la persona chiamata “Elenita”, che era vissuta in San Lorenzo tra l’anno 1899 e il 1909 aveva il cognome di “Huge”. E la Chiesa Cattolica fino adesso non si è pronunciata sul caso, nonostante le testimonianze raccolte da Padre Reyes. Ma ciò non convince molti vicini di San Lorenzo e Santa Montaña, che sanno che veramente la Santa Madre di Dio è vissuta lì, dieci anni tra i loro nonni.  E che li guarì fisicamente e spiritualmente, insegnò loro a vivere il Vangelo e l’Amore di Dio e regalò ad essi la sua presenza luminosa, piena di materna bontà.  E noi, credenti di oggi, guardiamo con santa invidia il dono dato dalla nostra amata Madre, Maria Santissima al Porto Ricco, e ci viene in mente il Salmo 147,20: “non fece nulla del genere con altre nazioni”.

Ave Maria Purissima, concepita senza peccato.

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Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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