29/09/2015
ESORCISMO DELL’11/08/1983 “IL SANTO TIMORE DI DIO”
“NESSUNO DI VOI PUÒ FINIRE ALL’INFERNO SENZA SAPERLO”
ESORCISMO DELL’11/08/1983
IL SANTO TIMORE DI DIO
Demonio– È un grande successo per noi che la Chiesa oggi parli sempre meno del santo e salutare timore dell’Altissimo. Grazie alla nostra subdola opera, alcuni preti non ne parlano affatto; o perché non ci credono più nemmeno loro, o perché se ne vergognano, temendo di apparire ingenui e superati. Al contrario si coltiva il timore delle leggi, il timore dell’uomo, il timore delle umiliazioni, ma del timore dell’Altissimo va sparendo perfino l’ombra. Noi demoni siamo diventati i più grandi predicatori della Misericordia del Cielo, ma la predichiamo disgiunta dalla giustizia e così vi portiamo fuori strada, vi facciamo credere che i vostri peccati non solo non vi porteranno all’inferno, ma resteranno del tutto impuniti. Sibilando nelle vostre anime che l’Altissimo è misericordioso e non ricordandovi che è anche giusto (come se la giustizia fosse la negazione della Misericordia) vi portiamo a non ricambiare il suo amore, ma a calpestarlo, a offenderlo senza ritegno. Ed è quello che sempre più spesso fate, visto che, credendo a noi, voi vi illudete che si possa calpestarlo senza poi pagarne le conseguenze.
Se volete bene a voi stessi, se volete trovare delle ragioni convincenti per non peccare, imparate a valutare le cose, soprattutto il tempo e l’eternità, alla luce del santo timore dell’Altissimo. Con lui non si scherza.
Vi ama, ma vuole che anche voi lo amiate. Vi invita a credere fermamente nella sua Misericordia, ma senza sottovalutare anche minimamente, la sua giustizia.
Conservate sempre il santo e salutare timore dell’Altissimo, che si traduce nella paura dell’eterna dannazione, del fuoco eterno, con cui saranno torturati per sempre corpi e anime all’inferno. Ora basta! Io non volevo dire queste cose!
SIETE AVVERTITI CHE L’INFERNO ESISTE
Esorcista - Ti ordino di continuare nel nome di Dio.
Demonio– Nessuno di voi può finire all’inferno senza saperlo. Che esiste la possibilità e il serio rischio della condanna eterna vi è stato detto e vi viene ricordato in molte occasioni dall’Altissimo. Con particolare frequenza ne sono avvertiti i Sacerdoti, che hanno un più stretto contatto con la Sacra Scrittura. Ma oltre che con la sua parola scritta, l’Altissimo, vi ricorda la realtà dell’inferno, e la possibilità per tutti di finirci dentro, parlando nell’intimo della vostra coscienza, o nel sonno, o con la morte di persone buone o cattive. Quando assistete un moribondo o uno che sia appena spirato e pregate per lui dicendo: “Signore, donagli il riposo eterno, splenda a lui la luce perpetua. Riposi in pace. Amen”, come è possibile che non vi ricordiate dell’inferno? Forse in quell’attimo ci pensate, ma poi vi rituffate nella vita frenetica di tutti i giorni e il pensiero del Giudizio dell’Altissimo e dell’inferno si dilegua, così come all’alba le deboli luci delle stelle spariscono quando il sole vi abbaglia della sua luce.
Quando qualcuno sta morendo dovreste pensare che si sta giocando per quell’anima l’ultima carta: lì attorno ci sono anche, presenti come avvoltoi pronti alla rapina, molti spiriti cattivi che tutto fanno per trascinare quell’anima con loro all’inferno.
(N.dR. Un tempo, quando veniva suonata la campana dell’agonia, la gente, ovunque si trovasse, si sentiva invitata alla preghiera e pensava: “Qualcuno in questo momento sta morendo, bisogna pregare per quell’anima”; e molte invocazioni salivano al Cielo per la salvezza eterna di quel moribondo. Ora invece, la campana suona quando uno è già morto, quando è già giudicato, quando non c’è più per lui alcuna possibilità di salvezza).
E vedendo un uomo che muore, dovreste pensare che un giorno toccherà a voi… morire… subire il Giudizio… e vedervi ancora accolti o rifiutati dal Cielo.
LA MISERICORDIA DI DIO CONTINUA A RICHIAMARE
Demonio - l’Altissimo non smette mai di richiamarvi, come farebbe ogni buona madre per distogliere i suoi figli da un pericolo. Nella sua Misericordia è disposto a perdonarvi tutti i vostri peccati, perché vuole che nessuno di voi vada perduto.
Che cosa non ha fatto durante la sua vita terrena e con la sua passione e la sua morte spaventosa? Nulla ha tralasciato allora e nulla tralascia anche oggi per la vostra salvezza. Se l’Altissimo ha fatto e fa così tanto per salvarvi ciò è una conferma in più che anche per voi c’è il rischio di perdersi. E se l’Altissimo non sottovaluta questo rischio che correte, non dovete sottovalutarlo nemmeno voi, nel vostro interesse. Ma voi non avete ancora imparato a volere bene a voi stessi!
Ricordatele voi per primi queste verità e non trascurate di ricordarle anche agli altri: non lo farete mai abbastanza. (Urla furiosamente).
IL TIMORE DELLA MORTE
Demonio– Fino a che uno è ancora vivo ha la possibilità di salvarsi, purché dica: “Pietà, Signore, pietà di me”. Ma quando l’anima si separa dal corpo non c’è più nessuna possibilità; in quello stesso istante avviene il Giudizio: in un lampo vedrà tutta la sua vita e dovrà risponderne all’Altissimo.
E guai a quell’anima se non si sarà purificata in tempo, con un sincero pentimento, di tutti i suoi peccati: sperimenterà da quel momento e per tutta l’eternità l’ira tremenda di un Giudice giusto, ma severo.
L’unica pietà che il supremo Giudice potrà offrire a quell’anima è di farla finire all’inferno, lontana da Lui.
Sarebbe infatti un castigo più tremendo per quell’anima se, in quelle condizioni di ostinato peccato, finisse in Paradiso: la vista dell’Altissimo, dei suoi Angeli dei suoi Santi, ricolmi di Grazia, rivestiti di gloria e pieni di gioia, sarebbe una tortura più grave di tutte le pene che dovrà subire all’inferno.
NESSUNO È AL SICURO
Demonio– Per tutti dovrete pregare molto, anche per chi è considerato un santo. Noi non lasciamo in pace nessuno, né in vita, né tanto meno nel momento della morte. Anche chi per tutta la vita ha camminato per la strada stretta può trovarsi nel momento della morte in grandi tentazioni: noi cerchiamo di creargli nell’anima una spaventosa oscurità e di portarlo alla disperazione.
Dovete pregare molto e per tutti non solo perché sia evitato l’inferno, ma anche perché sia evitato o almeno ridotto il tempo della purificazione in Purgatorio.
È cosa tremenda anche il Purgatorio.
È tremendo quando l’anima si separa dal corpo con la morte non vedersi accolti dall’Altissimo perché non ancora del tutto purificati dalle colpe commesse nella vita.
Certo, ci sono persone che eviteranno il fuoco purificatore del Purgatorio perché la Misericordia dell’Altissimo terrà conto delle molte sofferenze che hanno patito nella vita, ma anche per queste la morte sarà tremenda.
Solo in pochi casi, per volontà del Cielo la morte non si presenta con un volto orrendo.
Parlate della morte nelle vostre prediche, ora ne parlate troppo poco e la vostra gente continua a vivere nell’incoscienza e nel peccato.
Pregate e fate pregare per i moribondi e per le anime del Purgatorio. Basta, basta farmi parlare!
IL TIMORE Dl DIO DEVE ESSERE ANNUNZIATO A TUTTI
Esorcista - Prosegui e dì quanto il Cielo ti ordina di dire.
Demonio– Io, Belzebù, sono stato costretto a dirvi queste cose e sono costretto a raccomandarvi ancora: curate questo santo e salutare timore dell’Altissimo. Dovete parlarne tutti: gli educatori ai giovani loro affidati, i maestri ai loro bambini e i genitori ai loro figli. Deve parlarne il Papa a tutta la Chiesa, i Vescovi ai loro Sacerdoti e i Superiori religiosi alle anime consacrate.
Soprattutto ne parlino i Sacerdoti nelle loro omelie, molto più di quanto non facciano ora.
Se non viene predicato il timore dell’Altissimo in questa vita, non resterà che il terrore nell’altra, il terrore di un Giudice che di là non perdona, il terrore dell’inferno, un terrore tremendo, eterna assenza di rimedio.
Meglio per voi il timore in questa vita che le angosce del Purgatorio nell’altra o il timore eterno che trovereste all’inferno. (Grida paurosamente).
Io sono costretto a dirvi che questa è la verità. Non credete a chi vi inganna dicendo che l’Altissimo è Misericordia infinita e tralascia di dirvi che è anche Giustizia infinita.