Catechesi N. 367
A - Non è facile ai mondani comprendere cosa spinge un uomo di Dio a rinunciare a tutte le seduzioni del mondo. Molto spesso le sue Parole e le sue opere vanno
concorrente e vengono considerate inopportune, stravaganti e folli.
B - Anche in questo brano del Vangelo dobbiamo rilevare alcune incongruenze, perché alcune parole sono state modificate, e queste manomissioni stravolgono il vero significato della Parola di Dio.
C - Non mi desta meraviglia la conversione di un uomo che perseguitava la Chiesa nascente, e non era un uomo qualunque, Saulo poi diventato San Paolo, era un ebreo ellenizzato che godeva della cittadinanza romana, fiero avversario della neo istituita Chiesa cristiana.
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
La Domenica e i festivi 2 Messe ore 10,30 e ore 17.
Lunedì sera ore 20.30 Preghiere di Liberazione e Guarigione.
Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione
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+VANGELO (Mc 3,20-21)
I suoi dicevano: «E' fuori di sé».
A - Non è facile ai mondani comprendere cosa spinge un uomo di Dio a rinunciare a tutte le seduzioni del mondo. Molto spesso le sue Parole e le sue opere vanno controcorrente e vengono considerate inopportune, stravaganti e folli; ma bisogna capire chi è colui che giudica, se è una persona timorata di Dio, oppure una persona tutta immersa nelle cose materiali, assolutamente priva di scrupoli. In tal caso sarà difficile, se non addirittura impossibile comprendere il mistero dei Santi, di coloro che vivono unicamente per Dio.
La persona che prega raggiunge uno stato spirituale superiore alle miserie umane, quindi, non avverte più la spinta di diffamare senza conoscere la verità, non si diletta più nell’arte della maliziosità.
Dalle parole che vengono dette si capisce la vera identità di una persona.
I veri seguaci di Gesù sono spesso incompresi e perseguitati per quella Luce interiore che irradia dal loro cuore.
La presenza di Dio viene avvertita immediatamente dai diavoli, i quali subito si attivano e usano i cattivi per scagliarli con malvagità contro i buoni.
In questa azione malvagia, succede che i cattivi diventano sempre più cattivi, con il rischio della dannazione eterna, mentre i buoni diventano sempre più buoni, e acquistano meriti per il Cielo, accettando con pazienza le tribolazioni e le prepotenze dei figli delle tenebre.
Con questo non dico che bisogna osservare sempre il silenzio, al contrario, i buoni diventano anche più forti nel sopportare e nel saper replicare con saggezza alle cattiverie di quanti non hanno Dio per Padre. E qui si aprono diverse questioni che non posso esaurire in poche righe e che sicuramente approfondirò nella nostra Associazione, quando si riaprirà tutto e faremo gli incontri.
Parto da una domanda: “Il figlio deve obbedire quando un genitore gli chiede di compiere un’azione che in quel momento non è opportuna o non è cosa buona? Il Comandamento dice: “Onora il padre e la madre”. Sì, bisogna sempre onorarli, ma non è lecito obbedire quando la richiesta è contraria alla volontà di Dio”.
Riguardo la vita religiosa, il concetto è più delicato e va analizzato alla luce della Fede. Già San Tommaso d’Aquino, il massimo teologo della storia della Chiesa, aveva spiegato che l’obbedienza è buona quando si perseguono cose buone.
Prima ancora era stato San Francesco d’Assisi a scrivere nella Regola bollata al capitolo 10: “I frati, che sono ministri e servi degli altri frati, visitino ed ammoniscano i loro frati e li correggano con umiltà e carità, non comandando ad essi niente che sia contro alla loro anima e alla nostra Regola”.
Non dimentichiamo che Padre Pio nel 1916 quando si trovava a Pietrelcina ammalato si rifiutò molte volte di rientrare in convento, tanto che il provinciale gli scriveva ripetutamente che lo avrebbe cacciato dall’Ordine. Padre Pio rispondeva che doveva obbedire a Gesù, per questo doveva rimanere a casa dei suoi a Pietrelcina.
Ho fatto alcuni esempi per comprendere qual è il principio della vera obbedienza e che non va orientata secondo le interpretazioni o le convenienze personali.
Ho citato l’esempio di questi tre Santi per prendere in considerazione quei parroci che hanno la sfortuna di avere un vescovo modernista, uno che manipola il Vangelo, disprezza il Catechismo e in molti casi vive nell’immoralità, sprofondato nei vizi, senza più la Luce dello Spirito Santo.
Un vescovo che in questo caso è in cammino verso la dannazione eterna.
Il parroco riceve spesso ordini molto strani, come quello di cambiare parrocchia senza una vera motivazione e necessità, oppure ordini che riguardano altri punti del suo ministero. Chiediamoci cosa avverte interiormente un parroco che subisce ingiustizie dal suo vescovo.
Il parroco sempre si aspetta un comportamento giusto dal suo vescovo e se ha dei doveri, e vero anche che ha il diritto di ricevere aiuti.
Spesso succede che un vescovo caduto nella depravazione, accontenti solo coloro che fanno parte della sua cerchia di amicizie o i suoi complici, lasciando tutti gli altri parroci nello sconforto e nel bisogno!
La drammaticità del momento che viviamo, vede molti casi simili in tutto il mondo. Da un lato numerosissimi vescovi non pensano più alle cose di Dio, e pensano solo ad abbattere e distruggere i Comandamenti e il Catechismo, dall’altro ci sono parroci che non hanno la forza di sopportare le ingiustizie, cadono nell’abbattimento, e vivono nello sconforto.
La responsabilità principale è dei vescovi smarriti nei vizi, anche i parroci sbagliano se non reagiscono con Fede contro certe eresie che stanno portando la Chiesa Cattolica nell’abisso, sappiamo però che le porte degli inferi non prevarranno. Questi parroci che hanno gravi problemi con i loro vescovi devono accettare questa pesante croce perché è proprio per mezzo della croce si ottengono molte Grazie. È impegnativo questo sforzo, ma è la stessa strada percorsa da Gesù quando si trovò contro tutti quelli del Tempio.
Il Signore rimase libero di agire, i parroci devono sentirsi liberi. E dove agiscono Vescovi buoni, equilibrati e responsabili, i parroci devono ringraziare Dio e l’azione pastorale è molto efficace, a beneficio di milioni di persone.
Preghiamo molto ogni giorno per la Chiesa e per tutti i suoi Ministri.
È tempo di pregare molto e di chiedere con insistenza alla Madonna la pace nel mondo. È in corso una violenta lotta tra il Bene e il male, a livello di spiriti, e San Michele Arcangelo guida la schiera dei potentissimi ed invincibili Spiriti Celesti. Tutti sono al servizio della Celeste Condottiera, tutti attendono con trepidazione i comandi della Madre di Dio.
I potenti del mondo si illudono di ottenere una vittoria, ma presto verranno schiacciati dal Piede di Colei che ha già schiacciato la testa al serpente infernale e che è la Regina Vittoriosa del mondo e di tutte le forze sataniche.
I potenti non possono capire né prevedere questo, anzi tramano sempre nell’ombra per cercare nuovi mezzi per distruggere il cristianesimo e per islamizzazione; l’Europa, ma qualcosa è già sfuggito al loro controllo, l’invasione islamica si sta trasformando in una disfatta per loro, simile a quella di Caporetto del 24 ottobre 1917, proprio nell’anno delle apparizioni di Fatima e l’ultima delle sei apparizioni era avvenuta undici giorni prima di tale sconfitta.
Lo ripeto: “Questo è il tempo di Fatima e si manifesterà molto presto anche il segno di Garabandal, aumentiamo la preghiera e decidiamoci seriamente per Gesù, cercando di coinvolgere anche a tutti i vostri familiari”. Forse qualcuno vi dirà che siete un po’ fissati, non preoccupatevi, lo dicevano anche di Gesù: “È fuori di sé”.
Gesù irradiava l’Amore infinito e solo i buoni, i semplici, gli umili potevano comprenderlo.
È giunto il momento di fare apostolato ovunque, facendo riflettere sui segni dei tempi che stiamo vivendo. Occorre trovarsi sempre pronti, con la lampada della Fede sempre accesa e con il cuore in Grazia di Dio, perché il Signore potrebbe giungere all’improvviso e in qualsiasi momento! Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Mc 1,14-20)
Convertitevi e credete al Vangelo.
B - Anche in questo brano del Vangelo dobbiamo rilevare alcune incongruenze, perché alcune parole sono state modificate, e queste manomissioni stravolgono il vero significato della Parola di Dio. Ho già spiegato molte volte i motivi e l’importanza del verbo seguire, è importante per noi che vogliamo conoscere la vera Parola e non quella modificata nell’ultima traduzione.
Ho già discusso i diversi significati di “seguirono” e di “andare dietro”, non mi sembra opportuno ripetere la spiegazione.
Oggi voglio parlarvi del distacco dai beni materiali per incontrare veramente il Signore.
Non si tratta di un distacco effettivo di qualcosa che si deve utilizzare o che appartiene alla famiglia, come la casa o i soldi guadagnati onestamente anche se bisogna pensare anche ai poveri; è un distacco spirituale che non fa ritenere primario un bene materiale e non lo si pone davanti a Dio facendolo diventare un idolo.
Il distacco affettivo dai beni materiali è indispensabile per liberare il cuore, appunto, da un affetto che toglie l’Amore verso Gesù.
Moltissimi credenti pregano e non vedono alcun cambiamento nella loro vita, non hanno compreso che il cuore impegnato ad adorare i beni materiali non può piacere a Gesù, e Gesù non può entrare nel nostro cuore se è già occupato da qualcosa o da qualcun altro.
Senza la presenza di Gesù rimaniamo privi di tutte quelle Grazia che ci sono indispensabile per l’anima e per il corpo.
Il Vangelo di oggi ci presenta la chiamata di quattro Apostoli e il loro pronto distacco dalle cose che ritenevano importanti.
Non possiamo anche noi provare a individuare e a distaccarci da tutto ciò che ci impedisce un vero incontro con Dio? Per capire da cosa dobbiamo distaccarci chiediamo aiuto a Gesù. Andiamo spesso dinnanzi al Tabernacolo dove Lui è Vivo è presente e chiediamo di irradiare su di noi la sua Luce divina e di illuminare il buio della nostra mente, di guarirci dalla nostra cecità spirituale.
Gli apostoli gettarono per prima cosa le reti che rappresentava l’unico mezzo di sostentamento, dimostrando così un abbandono pieno alla chiamata di Gesù.
Non si è trattato del loro primo incontro, ma quando Gesù affermò “seguitemi”, senza perdere tempo abbandonarono tutto e cominciarono a condividere la vita e il Vangelo del Signore.
“Subito” lasciarono le reti, riflettiamo su questo avverbio di tempo. Non rimandarono, ma istantaneamente Lo seguirono.
Oggi l’umanità rimanda l’incontro con Dio e sta agonizzando. Anche molti di coloro che si dicono credenti hanno l’abitudine di rimandare la vera conversione; non si decidono ad abbandono il peccati, i vizi, i piaceri. Non vogliono rinnegare il proprio io, le proprie passioni, il proprio egoismo e continuano così a rinviare la decisione più importante della vita, quella di appartenere totalmente al Signore, di amarlo con sincerità, seguendo la sua volontà, i suoi Comandamenti, la sua Parola.
La verità comunque è che non si può abbandonare quanto è contrario al Vangelo se non si comincia dal distacco del peccato. Il distacco graduale non è diverso dalla rinuncia immediata. Si tratta sempre una vittoria sulla propria volontà, differisce la modalità e che dipende dalla generosità e dalla forza spirituale della persona.
Gesù ci chiede una rinuncia reale e concreta. Bisogna deciderci subito per Dio. Non possiamo lasciare che Gesù bussi continuamente alla nostra porta, senza aprirgli perché abbiamo altri “ospiti” in casa. Occorre liberare al più presto il nostro cuore, e spalancare la porta per far posto a Gesù. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mc 16,15-18)
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
C - Non mi desta meraviglia la conversione di un uomo che perseguitava la Chiesa nascente, e non era un uomo qualunque, Saulo poi diventato San Paolo, era un ebreo ellenizzato che godeva della cittadinanza romana, fiero avversario della neo istituita Chiesa cristiana. Da fedele osservante dell’ebraismo, considerava falsa la dottrina dei cristiani, avversava Gesù anche se non Lo aveva mai incontrato. Saulo di Tarso era nemico della Chiesa fondata da Gesù Cristo.
Lui aveva una considerevole attenuante, non agiva in malafede come faranno molti altri nei secoli futuri, difendeva la sua Religione perché era un osservante convinto. Lottava i profeti che si improvvisavano tali, ma non riuscì a comprendere la vera natura della Religione cristiana.
Quindi, pur essendo un ebreo osservante coerente non aveva la necessaria capacità spirituale per discernere la venuta di Gesù. Anche questo dato ci dice che solo nel Cristianesimo si trova la pienezza della Rivelazione di Dio.
Dopo la sua miracolosa conversione, Saulo rientrò in sé, costretto dalla cecità sopravvenuta mentre si recava in un’altra città a combattere i cristiani. Gesù non violentò la sua libertà, ma ascoltò le sicure preghiere del persecutore innalzate a Dio, solo questo spiega l’intervento divino. Saulo nel suo intimo sicuramente pregava Dio per conoscere la verità, per non agire contro la sua Volontà.
La sua preghiera fu accolta da Gesù, ma non possiamo tacere la potentissima preghiera della Vergine Maria, la quale pregava senza sosta per tutti i cristiani, implorava da suo Figlio già asceso al Cielo, la fine delle persecuzioni.
La Madre orante pregava per il giovane e spavaldo persecutore della Chiesa fondata da Gesù, domandò e ottenne la sua conversione.
Paolo, mentre si stava recando da Gerusalemme a Damasco per organizzare la repressione dei cristiani della città, fu improvvisamente avvolto da una luce fortissima e udì la voce del Signore che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. In realtà, Saulo perseguitava i cristiani. Qui Gesù precisa che i cristiani sono innestati in Lui, vivono nel suo Cuore, fanno parte del Corpo mistico, quindi, perseguitando i cristiani si perseguitava anche Gesù.
La Luce divina rese Saulo cieco, era però una cecità benedetta, quella che fa rientrare in sé e illumina la mente, permette di vedere dentro. Solo così Saulo divenne un uomo nuovo, comprese che la sua violenza contro i cristiani era un grave errore, la sua convinta lotta era frutto di pregiudizi e cattiva interpretazione della dottrina insegnata da Gesù.
Molti cristiani comprendono i loro errori quando si fanno male, mentre quando tutto procede secondo le loro opinioni, non riescono ad interrogarsi per scoprire la verità. Dipende dalla mentalità e dalla conversione del cuore, c’è chi agisce sbagliando per ingenuità e chi con furbizia per eseguire determinati piani.
Si affollano nella mente tantissime fantasie che danno spiegazioni opposte a quanto avviene nella realtà, causano una tenebre fitta e oscura e si intraprendono iniziative illogiche.
Le convinzioni frutto di fantasie causano spesso danni spirituali.
Se Paolo non fosse rimasto abbagliato dalla Luce divina, sarebbe rimasto convinto delle sue interpretazioni sbagliate: questo ci dice che solo la Luce dello Spirito di Dio ci dona la Verità in ogni circostanza e ci trasforma in cristiani autentici.
Non bisogna mai fidarsi dei pensieri che arrivano alla mente, bisogna filtrarli e pregare soprattutto quando si tratta di situazioni delicate. Questo avviene a chi si trova all’inizio del cammino spirituale, mentre quanti sono avanti riescono ad intuire più facilmente la verità e la seguono con piena convinzione.
È una Grazia rientrare in sé e conoscersi, comprendere gli errori commessi e tutte le situazioni che contrastano la propria Fede. Buona preghiera a tutti.