16/05/2021
Catechesi N. 365
A - Gesù, inchiodato sulla Croce, agonizzante fra gli spasimi di una tremenda agonia, pronuncia il suo testamento spirituale: “Donna ecco il tuo Figlio”, poi disse al discepolo: “Ecco la tua Madre”!
B - Il martirio degli innocenti continua senza sosta, con la differenza che la figura di Erode si è moltiplicata all’infinito.
La piaga dell’aborto è troppo estesa per fare delle valutazioni precise, anche a causa della vasta disponibilità di prodotti e mezzi per causare l’espulsione dell’embrione appena concepito.
C - Gesù ha detto che satana è il principe di questo mondo. Il principe è colui che domina, che ha dei sudditi, che ha un impero. Se lui domina il mondo vuol dire che quasi tutti gli abitanti della terra lo seguono e sono in suo potere. Lui li governa tramite i suoi alleati, uomini che hanno venduto l’anima per un pugno di soldi e di potere.
D - Questo brano del Vangelo ci manifesta lo spirito di servizio e la generosità che ognuno deve possedere e mettere in pratica. Non è solamente la preghiera la risposta da dare a Gesù, occorre anche una vita virtuosa.
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
La Domenica e i festivi 2 Messe ore 10,30 e ore 17.
Lunedì sera ore 19,45 Preghiere di Liberazione e Guarigione.
Venerdì sera ore 20 Messa di Guarigione
Sabato 29 Maggio pellegrinaggio alla Piccola Lourdes a Forno di Coazze (TO) se qualcuno si deve iscrivere entro domenica 23 Maggio
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Vangelo
Gv 19, 26-27 “Donna ecco il tuo Figlio”!
A - Gesù, inchiodato sulla Croce, agonizzante fra gli spasimi di una tremenda agonia, pronuncia il suo testamento spirituale: “Donna ecco il tuo Figlio”, poi disse al discepolo: “Ecco la tua Madre”!
Sono parole solenni che sigillano per sempre la maternità universale di Maria. Da quel momento ella diviene la Madre di tutti gli uomini rappresentati in quella tragica circostanza dall’Apostolo Giovanni e tutti gli uomini diventano in Giovanni figli di Maria.
Forse non riflettiamo abbastanza su questa verità importantissima, Maria è veramente la nostra Mamma del Cielo e va amata con un amore tenerissimo e speciale, per averci dato Gesù e per tutto il dolore che ha patito per noi, per la nostra salvezza, per poterci dare la vita, quella vera, quella eterna del Cielo!
La nostra mamma terrena ci ha generato nel dolore del parto, ma il dolore patito da Maria patito sotto la Croce è un oceano di lacrime senza confini, e di una profondità abissale tale che è impossibile da comprendere a mente umana; proprio per questo il suo Amore per noi è inimmaginabile. Quando Maria disse SI all’Arcangelo Gabriele abbracciò fin da quel momento anche tutto il dolore a cui era associato nella sua Missione di Corredentrice. Se Lei è la nostra mamma dobbiamo invocarla in ogni nostra necessità, in ogni nostro problema, soprattutto quelli spirituali. Lei vuole innanzitutto la nostra Salvezza e il suo Amore trepidante per noi non conosce sosta.
In questi duemila anni di cristianesimo è scesa sulla terra per ricordarci il rischio della dannazione eterna. È venuta per richiamarci a una vita di preghiera e di penitenza, per condurci a un’autentica conversione.
Il tredici Maggio si festeggia la prima apparizione della Madonna a Fatima. È stata un apparizione straordinaria (13 Maggio 1917) dove la Vergine Santa ha invitato i tre Pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta a pregare soprattutto il Santo Rosario e a sacrificarsi continuamente per la conversione dei peccatori.
In una di queste apparizioni Maria ha mostrato a loro l’orribile visione dell’inferno e tale visione è rimasta così impressa nel cuore dei Pastorelli che da quel giorno presero l’impegno di pregare e offrire continuamente sacrifici per impedire alle anime dei peccatori di precipitare in quel luogo di eterni supplizi.
La Madonna a Fatima ha promesso che alla fine IL SUO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’. Tutti noi siamo in attesa di questo trionfo, che vedrà finalmente la fine del potere di satana. Dopo questi lunghissimi anni in cui il peccato si è diffuso e dilagato ovunque, portando l’uomo a vivere in netta opposizione alla Legge di Dio, sarà concesso un periodo di Pace, di Tregua e gli uomini vivranno finalmente da fratelli in un mondo rappacificato con Dio. Accogliamo, senza più rimandare oltre, perché potrebbe essere troppo tardi gli appelli urgenti e accorati alla conversione e recitiamo secondo il desiderio di Maria il santo Rosario con perseveranza e Amore.
Consoleremo così il suo CUORE IMMACOLATO, TRAFITTO DALLE DOLOROSISSIME SPINE DI TUTTI I NOSTRI PECCATI E OTTERREMO LA CONVERSIONE DI MOLTI PECCATORI CHE PURTROPPO, COME DISSE LA MADONNA VANNO ALL’INFERNO PERCHE’ NON C’E’ NESSUNO CHE PREGHI E SI SACRIFICHI PER LORO. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 2,13-18)
Erode mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme.
B - Il martirio degli innocenti continua senza sosta, con la differenza che la figura di Erode si è moltiplicata all’infinito.
La piaga dell’aborto è troppo estesa per fare delle valutazioni precise, anche a causa della vasta disponibilità di prodotti e mezzi per causare l’espulsione dell’embrione appena concepito.
L’aborto è un peccato gravissimo perché si priva una creatura innocente e indifesa del diritto sacrosanto di vivere.
Mi domando sempre come si possa strappare dal grembo materno una vita appena sbocciata che chiede di essere accolta, protetta e amata ed è veramente terribile pensare che questo omicidio, perché l’aborto è un vero omicidio, venga praticato con una leggerezza spaventosa.
La festa dei Santi Bambini innocenti ci porta a riflettere anche sul dolore patito dal tanti bambini nel mondo: Bambini che muoiono di fame, di stenti, per mancanza di cure mediche; Bambini vittime delle guerre, delle violenze, delle ingiustizie, degli abusi sessuali ecc…
Il dolore degli innocenti ci ricorda il dolore di Gesù e tutti questi Bambini sono associati in modo specialissimo alla sua Passione.
Il dolore è una realtà della vita a cui non ci si può sottrarre. Esso è una conseguenza del peccato Originale. Dio infatti aveva creato Adamo ed Eva esenti da ogni dolore, purtroppo essi disobbedirono a Dio e peccarono e da quell’istante il dolore e la morte entrarono nel mondo. Poiché non possiamo sfuggire al dolore occorre saperlo valorizzare nel migliore dei modi, santificandolo!
La sofferenza causa spesso scandalo e si erge davanti a molti come un immenso muro che impedisce di vedere Dio e il suo infinito amore per gli uomini. Molti si pongono questa domanda: perché Dio Onnipotente non risparmia tanto dolore apparentemente inutile?
Il dolore è un mistero.
Tuttavia un cristiano che abbia Fede sa scoprire nell’oscurità della sofferenza, propria e altrui, la mano amorosa e provvida di suo Padre Dio che sa di più e vede più lontano, e in qualche modo ode le parole di San Paolo ai primi cristiani di Roma: “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28).
È difficile per noi contemplare gli avvenimenti nella loro giusta prospettiva: cogliamo sempre una parte molto piccola della vera realtà.
La realtà che vediamo è solamente quella immediata, mondana. Tendiamo a guardare l’esistenza terrena come se fosse definitiva, e non di rado consideriamo questo tempo terreno come il momento in cui dovrebbero realizzarsi e appagarsi le ansie di perfetta felicità che ci pulsano nel cuore.
Il dolore si presenta sotto varie aspetti e con diverse sfumature. Nessuno ama soffrire, tuttavia Gesù proclama beati (lieti, felici, fortunati) quelli che piangono, e che in questa vita sopportano serenamente il peso della croce: malattie, povertà, incomprensioni, persecuzioni, calunnie, diffamazioni ecc…
La Fede dunque da un altro significato al dolore. Esso unito a quello di Gesù, si trasforma in una “carezza di Dio”, in qualcosa che possiede grande valore e fecondità.
La Croce, il dolore e la sofferenza sono stati i mezzi che il Signore ha utilizzato per redimerci. Avrebbe potuto ricorrere ad altro, ma ha voluto redimerci proprio con la Croce.
Da allora in poi il dolore ha un significato nuovo, comprensibile solo in rapporto a Gesù.
Il Signore certamente vuole che evitiamo il dolore e che combattiamo la malattia con tutti i mezzi a nostra disposizione, al tempo stesso però desidera che diamo un significato redentivo e di purificazione personale ai nostri dolori e alle nostre sofferenze, anche quando ci sembrino ingiusti e sproporzionati.
Non vengono santificati dal dolore quanti soffrono a causa dell’orgoglio ferito, dell’invidia, delle gelosie. Quante sofferenze vengono costruite da noi stessi!
Questa non è la croce di Gesù, anzi è una croce innalzata proprio per tenerci lontani da Lui.
Esaminiamoci oggi durante la preghiera: “Porto con amore la Croce del Signore”?
Spesso questa croce consisterà in piccole contrarietà che si verificano nel lavoro, o in famiglia: magari un rimprovero che non meritavamo, il carattere difficile di una persona con cui si deve convivere, progetti che dobbiamo cambiare all’ultimo momento per imprevisti spiacevoli, strumenti di lavoro che si rompono quando più ci sono necessari, disagi prodotti dal freddo o dal caldo, incomprensioni, un malessere che per un po’ di tempo riduce le nostre capacità e le nostre attività ecc…..
Il dolore, piccolo o grande, accettato e offerto al Signore, produce una grande pace e una grande serenità. Quando non lo si accetta, l’anima resta ferita e cova un’intima ribellione che si manifesta esternamente sotto forma di tristezza e malumore.
Bisogna che impariamo a offrire a Dio le nostre croci di ogni giorno per la nostra santificazione e per la salvezza eterna delle anime. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO Gv, 12, 30-33
Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
C - Gesù ha detto che satana è il principe di questo mondo. Il principe è colui che domina, che ha dei sudditi, che ha un impero. Se lui domina il mondo vuol dire che quasi tutti gli abitanti della terra lo seguono e sono in suo potere. Lui li governa tramite i suoi alleati, uomini che hanno venduto l’anima per un pugno di soldi e di potere.
Satana e tutti i demoni si nutrono continuamente dei nostri peccati, quindi il loro potere aumenta nella misura in cui aumentano i peccati. Il potere di satana è un energia negativa che si espande e si diffonde ovunque; è un vapore maligno che sale e finisce per avvolgere tutta la terra formando una specie di cupola nera che si infittisce sempre di più fino a diventare impenetrabile.
I peccati compiuti dagli uomini in questo ultimo secolo sono orribili; basta pensare ai milioni di aborti, ai peccati impuri contro natura, alle leggi blasfeme contro la famiglia, alle violenze di ogni genere, agli orrori delle ultime due guerre, all’aumento delle sette sataniche e del potere occulto ecc…
Gli uomini hanno finito così per essere imprigionati in questa cupola e ciò che respirano continuamente è questo fumo satanico. La preghiera e diventata sempre più debole perché troppi cuori vivono in peccato mortale, o nella tiepidezza più spaventosa senza curarsi minimamente del nostro destino eterno.
Ecco perché le Grazie non sono così abbondanti come dovrebbero essere. Cosa occorre fare per infrangere questa cupola? Occorre anzitutto condurre una vita virtuosa sempre in Grazia di Dio, e impegnarsi seriamente vincendo ogni fatica per intensificare la preghiera, una preghiera che sia autentica fatta da un cuore che desidera essere tutto di Dio. Dobbiamo dunque darci da fare trasformando la nostra giornata in una preghiera continua perché, la preghiera ben fatta è Amore, è Luce, è l’unica Forza in grado di contrastare e di mandare in frantumi questa cupola di morte che avvolge il mondo.
Questa nostra Associazione voluta da Maria chiama a raccolta tutti gli uomini di buona Volontà, dobbiamo unire i nostri cuori, la nostra volontà, le nostre voci, per pregare e formare una straordinaria corrente d’Amore che perfori e distrugga questa cupola demoniaca, affinchè con l’aiuto di Dio queste nostre preghiere possano finalmente giungere al suo Trono, per poi ridiscendere inondando la terra di Grazie, di Benedizioni e di Doni Celesti. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Lc 1,39-45)
A cosa devo che la madre del mio Signore venga a me?
D - Questo brano del Vangelo ci manifesta lo spirito di servizio e la generosità che ognuno deve possedere e mettere in pratica. Non è solamente la preghiera la risposta da dare a Gesù, occorre anche una vita virtuosa.
Preghiera e virtù vanno insieme, però non molti cristiani hanno compreso il valore della preghiera e purtroppo non pregano bene, non hanno ascoltato buone Catechesi sulla necessità, sul modo, sul tempo della preghiera.
Cosa spinge la Vergine Maria a lasciare Nazareth per andare ad aiutare la cugina Elisabetta?
L’Amore, quindi, lo spirito di servizio.
Sarebbe stato impossibile compiere questo straordinario gesto di generosità senza una Fede elevata, come nel caso della Madonna che era singolare.
La Fede in tutti noi aumenta con la frequenza dei Sacramenti, la preghiera costante, umile e fiduciosa, la pratica delle virtù, e così diventa facile compiere ogni giorno gesti di generosità.
La Vergine Maria si diede totalmente a ciò che Dio le chiedeva. Immediatamente i suoi progetti personali vennero accantonati per fare quello che Dio Le prospettava. Non cercò scuse. Fin da subito Gesù divenne l’ideale unico e sublime per il quale viveva.
Un agire opposto a quello di molti che si preoccupano esclusivamente di assecondare ogni pensiero perverso che arriva alla mente. Questi non intendono realizzare il disegno di Dio nella loro vita e il più delle volte non se ne rendono conto, fino ad arrivare a incanalare ripetuti smarrimenti e insuccessi.
Non si devono colpevolizzare tutti i credenti che non hanno ricevuto insegnamenti efficaci e non conoscono la via della perfezione.
Dal gesto della Madonna che lascia tutto perché avvertiva nel suo Cuore la necessità in cui si trovava Elisabetta, possiamo comprendere il vero significato della generosità: dimenticarsi. È una parola grossa proprio in questi tempi di tribolazione, eppure in questo gesto si dà prova dell’amore presente nel cuore.
Non bisogna però selezionare le persone che si trovano nel bisogno, se è simpatica oppure con un’altra ci sono state incomprensioni. Mi riferisco a parenti e amici, agli estranei si può prestare aiuto, ma solitamente non c’è questa esigenza, hanno i loro familiari e parenti che se ne preoccupano.
La Madonna ha manifestato una generosità senza limiti durante tutta la sua esistenza terrena. Dei pochi passi del Vangelo che si riferiscono alla sua vita, due ci parlano direttamente della sua attenzione agli altri: spese generosamente il suo tempo per assistere la cugina Santa Elisabetta, finché nacque Giovanni Battista; si preoccupava del bene degli altri, come ci mostra il suo intervento nelle nozze di Cana.
Erano atteggiamenti in Lei abituali. Anche noi possiamo far diventare abituali i comportamenti buoni e cordiali.
La Vergine Maria non pensava a se stessa, ma agli altri.
Noi sappiamo fare lo stesso, preoccupandoci anche degli altri con sincerità? Buona preghiera a tutti.