Acheuno

30/01/2021

Catechesis N. 350

 A - Gesù rispondendo a un dottore della legge che lo interrogava su quale fosse il più grande dei Comandamenti, disse: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima, e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei Comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso”.
B - Insegnava Gesù in una Sinagoga in giorno di sabato, parlando del regno di Dio. Il Sacro Testo non ci dice esplicitamente che cosa insegnasse, ma nelle Sinagoghe Egli gettava, per così dire, il granello nuovo nel campo vecchio e il fermento nella massa, per eliminare ciò che era passato e sollevare al Cielo le anime.
C – Riprendiamo l’argomento a cui ho fatto accenno nel punto B.
Il Signore paragona il Regno di Dio a un granellino di senape che un uomo getta in un campo e al lievito che una donna utilizza per impastare la farina.
Il granellino di senape che è il più piccolo di tutti i semi, una volta cresciuto diventa un albero su cui gli uccelli fanno il loro nido, mentre il lievito messo nell’impasto permette a tutta quanta la farina di fermentare.
 
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa 
La Domenica e i festivi 2 Messe ore 10,30  e ore 17. 
Lunedì sera ore 20 Preghiere di Liberazione e Guarigione. 
Venerdì sera ore 20 Messa di Guarigione e Liberazione.
 
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AGesubam 
 
+VANGELO (Mt 22,34-40)
Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
 
A - Gesù rispondendo a un dottore della legge che lo interrogava su quale fosse il più grande dei Comandamenti, disse: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima, e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei Comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso”.
Questi due Comandamenti sono il fondamento di tutta la vita cristiana.
Il distintivo di un cristiano deve essere innanzitutto l’Amore verso Dio e verso il prossimo. Ma come va amato Dio? Gesù è chiarissimo: Dio va amato con un amore totale, che investe tutto il nostro essere, cuore, anima e mente!
Dio dunque deve essere il nostro più grande amore ….. prima di ogni altro amore ci deve essere Lui, anche perché se non attingiamo alla Sorgente eterna del suo Amore, sarà poi molto difficile amare il prossimo come noi stessi.
L’amore verso i fratelli infatti comporta spesso eroismo; occorre voler bene anche a coloro che ci offendono, che ci maltrattano, che ci perseguitano, che ci calunniano ..
Ciò si può realizzare solo con l’Amore di Dio e per amor suo. 
Oggi quanti sono coloro che amano Dio con tale intensità d’Amore???
Probabilmente molto pochi, altrimenti il mondo non sarebbe diventato ciò che purtroppo è, ossia un inferno anticipato!
L’uomo, sempre più inappagato cerca la felicità in ogni genere di trasgressione morale e sempre più precipita nell’abisso della disperazione.
Egli, come un folle, calpesta continuamente la Legge di Dio, senza capire che così facendo calpesta se stesso.
L’uomo infatti è stato creato da Dio, è stato creato per Dio e non può trovare la vera felicità se non nell’oceano immenso nell’Amore divino.
Ritorniamo a Dio se vogliamo ritrovare la Gioia, quella Gioia calma e serena che proviene dalla nostra unione con Lui.
Quando l’anima è unita al suo Signore avverte come un balsamo soave che la riempie di Pace anche in mezzo alle più grandi sofferenze.
È tanto bello vivere tutta la giornata sotto lo sguardo amorevole di Dio ed è ancor più dolce addormentarsi la sera, stretti nel suo paterno abbraccio, avvolti e protetti dalle grandi ali del suo Amore!
Questa consapevolezza procura all’anima una Gioia che il mondo non conosce e che Dio concede a tutti i suoi veri amatori.
Cerchiamo ogni giorno di crescere nell’Amore, ricordando sempre che tale Amore non consiste nel sentimentalismo, ma in una decisa e ferma volontà di Bene.
Chi ama il Signore deve innanzitutto essere fedele alla sua Parola.
Anche riguardo a questo punto Gesù è stato chiarissimo: 
“Se mi amate osserverete i miei Comandamenti”.
“Chi accoglie i miei Comandamenti e le osserva, questi mi ama” …..
“Se uno mi ama, osserva la mia Parola, e il Padre mio lo amerà, e noi verremmo a Lui e prenderemo dimora presso di Lui. Chi non mi ama non osserva la mia Parola”. (GV 14,15-23).
Lassù, nell’azzurro indicibile del Cielo, negli orizzonti sconfinati di Luce, miriadi di Angeli adorano incessantemente l’Onnipotente e con loro tutti i Santi.
Il Paradiso è questo palpitare di Luci festanti che cantano a Dio la Lode eterna, una Lode di Amore e di ringraziamento a cui corrisponde una ancor più vibrante e sublime palpitare di Luce, quella della Santissima Trinità che inonda di indicibile Felicità tutte le creature celesti.
Siamo stati creati per partecipare un giorno a questa inimmaginabile Realtà e il cuore dell’uomo innamorato di Dio è già un piccolo Paradiso anticipato.
Ci sia sempre nel nostro cuore una “stanzetta segreta” dove non entra il chiasso del mondo e in questa stanzetta intratteniamoci con il nostro Creatore con tanti atti di Amore e di Adorazione …..
Quando le occupazioni della giornata ci impediscono di farlo, incarichiamo il nostro Angelo Custode di portare dinnanzi al Trono di Dio la nostra lode, così tutta la giornata sarà un incessante atto d’Amore a Dio.
I cristiani che amano Dio sopra ogni cosa sono come fari di luce che brillano in questo mondo avvolto di tenebre e dal peccato e la Luce sarà tanto più potente e irradiante quanto più grande sarà questo Amore.
Il mondo sarà salvato dall’Amore!
L’Amore può compiere miracoli straordinari perché Dio è Amore e a Dio nulla è impossibile.
I demoni tremano e fuggono dinnanzi a questa Luce, a questa Forza sublime.
I demoni tremano e fuggono dinnanzi a Maria; Lei è la tutta Bella, la tutta Pura e la tutta Santa, perché e TUTTA AMORE!!!
Ogni suo sguardo, ogni suo gesto, ogni sua parola, ogni suo pensiero erano ispirati unicamente dall’Amore.
Tutto ottiene l’intercessione della Vergine Santissima perché Ella è la Creatura PERFETTA PLASMATA TOTALMENTE DALL’AMORE DI DIO!!!
Restiamo sempre uniti alla nostra Mamma del Cielo, Lei è la Regina dell’Amore e i caldi raggi del suo Cuore Immacolato scioglieranno il gelo del nostro cuore; satana e tutto l’inferno saranno vinti e una nuova primavera sorgerà sulla terra! Buona preghiera a tutti.
 
Aduebelli
 
+VANGELO    (Lc 13,10-17)
Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?
 
B - Insegnava Gesù in una Sinagoga in giorno di sabato, parlando del regno di Dio. Il Sacro Testo non ci dice esplicitamente che cosa insegnasse, ma nelle Sinagoghe Egli gettava, per così dire, il granello nuovo nel campo vecchio e il fermento nella massa, per eliminare ciò che era passato e sollevare al Cielo le anime.
Mentre Egli parlava, si presentò nell’adunanza una donna, rattrappita e curva per possessione diabolica, la quale non poteva guardare all'insù, tanto era incurvata verso la terra. Era un'immagine viva dello stato del popolo ebreo e dell'intero genere umano, che, curvo per il peccato sotto il peso della schiavitù di satana, non poteva guardare al Cielo ed era tutto rivolto alle cose della terra.
La povera donna venne nella Sinagoga non per essere curata, ma per ascoltare la Parola divina; non domandò nulla a Gesù, ma fu Gesù stesso che chiamandola a Sé le disse che la guariva e imponendole le mani la raddrizzò immediatamente.
satana, che teneva legata quell'infelice, al tocco della carne vivificante di Gesù non poté opporre resistenza, fuggì lasciandola libera nei centri nervosi che possedeva e subito il corpo si rimise nella sua posizione naturale. La donna si raddrizzò e cominciò a glorificare Dio. Era una scena bellissima che avrebbe dovuto commuovere profondamente il capo della Sinagoga, constatando da vicino un miracolo straordinario e invece si indignò contro Gesù perché aveva operato quella guarigione in giorno di sabato.
Evidentemente nella sua mente non era passato neppur lontanamente di essersi trovato innanzi ad un miracolo; prevenuto contro Gesù dall'invidia e dall'odio ormai tradizionale degli scribi e dei farisei, aveva creduto quella guarigione un fatto puramente naturale, e quindi l'aveva stimata una violazione del riposo del sabato.
Anche riguardandola così, non avrebbe avuto diritto di cavillare, giacché Gesù Cristo non aveva fatto nessun lavoro materiale, ma aveva solo imposto le mani sull'inferma; il capo della Sinagoga però non volle farsi sfuggire l'occasione di rimproverare Gesù, e, non osando farlo direttamente, si atteggiò innanzi al popolo a difensore della Legge di Dio, rimproverando la donna che venisse in giorno di sabato a farsi curare. Traspare dalle sue parole la cattiveria dell'anima sua, contenuto in un'espressione apparentemente equilibrata e spassionata, giacché egli non poteva ignorare che il curare un’infermità era un atto di misericordia e non un lavoro servile.
Gesù Cristo non rispose solo al capo della Sinagoga, ma a tutti i farisei che erano con lui, e con un argomento a tutti gli uomini mostrò la stoltezza del loro scandalo e la doppiezza dell'anima loro. Essi, infatti, ammettevano che era lecito, in giorno di sabato, sciogliere un animale dalla mangiatoia e condurlo a bere. Se si voleva cavillare, lo sciogliere materialmente un animale era un lavoro; eppure, secondo loro, era lecito farlo. 
I farisei si scandalizzavano che Gesù guarisse in giorno di sabato gli infermi e credevano poi perfettamente lecito curare in quel giorno le bestie, ma solo perché era loro interesse il conservarle.
Anch'essi avevano, in un certo modo, una zoofilia opposta alla vera carità, come si vede nella moderna civiltà, dove si promuovono con ardore le società di protezione animale e non si dubita nel medesimo tempo, d'inventare i mezzi più raffinati di distruzione, per nuocere agli uomini nelle guerre; si provvede tante volte agli animali  con ricercatezza folle, e non ci si cura dei poveri e di tutti coloro che sono nel bisogno.
Come mai i farisei consideravano un lavoro guarire una creatura legata da satana e sanarle con una parola e con una semplice imposizione delle mani? 
L'argomento era troppo evidente, e i farisei ne arrossirono, non potendo opporvi nulla, mentre il popolo si consolava per le cose meravigliose che operava Gesù.
La povera donna non poteva guardare in su materialmente, e i farisei non lo potevano spiritualmente, perché avevano sempre gli sguardi rivolti alla terra; il Redentore col tocco delle mani sue divine raddrizzò la donna fisicamente e tentò di erigere i farisei spiritualmente; ma erano troppo orgogliosi e maligni, incapaci di elevare lo sguardo a Dio e al mirabile disegno della Redenzione. Stretti nella loro meschinità rimanevano legati da satana e credevano di poter intralciare il cammino del Redentore e delle divine misericordie che si effondevano già sulla terra.
Perciò Gesù soggiunse che il regno di Dio era come un granello di senape che, piantato, cresce e si sviluppa ed era come il lievito che, posto nella massa, la fermenta tutta. Lungi dall'essere soffocato dalla malignità degli uomini, sarebbe cresciuto sempre di più e sarebbe stato il rifugio delle anime, come un albero è rifugio di vita agli uccelli; sarebbe stato fermento di una vita nuova che avrebbe rinnovato tutta l'umanità.
La donna che si raddrizza per l'intervento di Gesù, rappresenta tutti i convertiti che “raddrizzano” la loro via e cominciano un nuovo cammino. 
Oggi più che mai gli uomini sono curvati verso la terra, legati da satana dalla moderna civiltà tutta materia e materializzante e incapaci di guardare al Cielo.
È uno stato veramente penoso questo incurvarsi di tutte le umane attività verso la terra, anche quando sembrano avere un’apparenza di spiritualità. 
Ristabilire una vita corrotta e devastata richiede molto impegno e costanza. 
Si può rimanere in questo stato anche molti anni, proprio come la donna curva del Vangelo. Oggi c’è una forte incapacità di rialzarsi da situazione dolorose e di peccato, anche perché il clima di questa società assolutamente priva di valori morali non è certo di aiuto.
Nessuno comunque può darsi da solo questa forza morale, è un dono che proviene da Dio.
Non bisogna quindi scoraggiarci, perché non siamo mai soli, c’è Gesù e Lui è sempre pronto a intervenire quando chiediamo il suo aiuto, così anche noi possiamo dire come San Paolo: "Tutto posso in Colui che mi dà la forza" (Fil 4,13).
Gesù è sempre disponibile a tenderci la mano per risollevarci e farci nuovamente elevare la mente, il cuore e l’anima a Dio.
In questo modo riusciremo a vivere da veri figli e ci incammineremo sicuri sulla via della Salvezza eterna.
A tutti gli ammalati nell'anima o nel corpo che invocano Gesù con Fede e con Amore, Lui ripete le stesse parole: "… sei liberato dalla tua infermità". Buona preghiera a tutti.
 
Achetre
 
+ VANGELO (Mt 13,31-33) 
Il granello crebbe e divenne un albero. 
 
C – Riprendiamo l’argomento a cui ho fatto accenno nel punto B.
Il Signore paragona il Regno di Dio a un granellino di senape che un uomo getta in un campo e al lievito che una donna utilizza per impastare la farina.
Il granellino di senape che è il più piccolo di tutti i semi, una volta cresciuto diventa un albero su cui gli uccelli fanno il loro nido, mentre il lievito messo nell’impasto permette a tutta quanta la farina di fermentare.
Così è il Regno di Dio, non è qualcosa di appariscente, ma ha in sè una forza tale (quando viene accolto nelle anime), da trasformare il mondo.
La crescita del Regno di Dio è tutta spirituale, avvviene nell’intimo del cuore dell’uomo e si manifesta poi esternamente con le buone opere e la pratica delle virtù.
Possiamo quindi affermare che il Regno di Dio in un anima è la presenza della sua Grazia, del suo Amore e tale Amore cresce e si espande nella misura in cui il credente si impegna in un’autentica ascesi spirituale.
I Santi possedavano l’Amore di Dio al massimo grado e proprio per questo compivano opere straordinarie ed erano motivo di Salvezza per tantissime anime.
Nel mondo di oggi tale Regno sembra quasi del tutto assente e ciò si vede dalla corruzione dilagante.
Con il passare di giorni si sentono sempre più storie di scandali e di truffe colossali, perpetuate ai danni dello Stato, ma anche all’interno della Chiesa.
La società è un impasto gigantesco di immoralità, di disonestà, di perversione, di falsità ecc… e spesso coloro che dovrebbero salvaguardare i diritti dei popoli e il bene delle anime sono invece peggiori degli altri. 
Non dobbiamo però farci abbattere da questo sfacelo morale, da questo apparente trionfo di satana.
Quando Gesù morì sulla Croce, il demonio rideva soddisfatto, e credeva, vedendo quell corpo straziato e agonizzante di essere il vincitore, ma i progetti di Dio sono imperscrutabili e quella che sembrò essere una vittoria del nemico si rivelò invece la sua più grande sconfitta. Gesù infatti resuscitò con il suo Corpo Glorioso vincendo per sempre la morte e tutto l’inferno!
Anche se il Regno di Dio cresce e si sviluppa in pochi ringraziamo Dio per queste anime che sono come rari fiori nascosti sparsi nel mondo; essi profumano l’aria dal lezzo nauseante di tutto il marciume spirituale; ringraziamo Dio per queste anime che brillano come stelle tenendo alta la fiaccola della Fede, impedendo al buio dell’ apostasia di avvolgere totalmente la terra.
Queste anime unite a Dio, che spesso vivono nella sofferenza e nel nascondimento, hanno una Potenza di intercessione tale da sostenere il mondo: è la forza dell’Amore che non sarà mai vinta!
Sapete, a volte basta una sola anima per modificare gli eventi drammatici che sembrano inevitabili e inarrestabili.
Basta pensare al racconto della Bibbia in cui si legge che Dio avrebbe risparmiato la distruzione di Sodoma e Gomorra se in quelle città avesse trovato anche un solo giusto!
Quindi, invece di abbatterci, impegnamoci seriamente per far crescere il Regno di Dio in noi.
Cerchiamo ogni giorno di diventare più buoni, di diventare migliori; cominciamo ad esempio a praticare bene una virtù, quella che ci costa più sacrificio; per alcuni sarà l’umiltà, per altri la pazienza, per altri ancora la mitezza ecc…
Se riusciamo a fare ciò la nostra vita spirituale progredirà rapidamente.
Un altro consiglio importante è quello di fare frequentemente l’esame di coscienza,   possibilmente anche tutti i giorni. Ciò servirà a verificare se abiamo prodotto frutti di Bene. Interroghiamoci su come ci siamo comportati durante la giornata, se abbiamo esercitato l’Amore verso Dio, e verso i fratelli. 
Siamo riusciti a perdonare le offese? Siamo stati sinceri e corretti? Abbiamo controllato la retta intenzione e i pensieri? Siamo stati costanti nelle preghiere e nel colloquio spirituale con Gesù e con la Vergine Santa? 
Se non ci esaminiamo attentamente, alla Luce della Parola di Dio, non riusciremo mai a capire le nostre debolezze, i nostril sbagli, e le nostre mancanze più gravi. 
Così facendo l’erba cattiva di tutti i nostri vizi non verrà estirpata e continuerà a crescere, soffocando quel piccolo seme che Dio ha gettato nel nostro cuore! Buona preghiera a tutti.

Achebel

 
 
Madonna Orione
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