Achespiri

09/01/2021

Catechesi N. 347

 
A - In questi versetti del Vangelo troviamo diverse esortazioni fatte da Gesù.
La prima è quella di fuggire dall’ipocrisia:” Guardate dal lievito dei farisei che è l’ipocrisia …”
Gesù ha sempre avuto parole durissime verso i farisei ipocriti. 
B - I farisei pongono una domanda a Gesù con la speranza di coglierlo in errore nei suoi discorsi.
La domanda è la seguente: “Maestro, dicci dunque il tuo parere: è lecito o no pagare il tributo a Cesare”? 
C - La cupidigia è il desiderio sfrenato di possedere beni materiali; si tratta di una malattia spirituale, un tormento che colpisce prima la mente e poi il cuore, così tutta la persona viene imprigionata da questo pensiero ossessionante di voler possedere sempre di più.
D -  Il comportamento dei Magi è sorprendente e suscita una grande ammirazione. L’adorazione che esprimono dinanzi ad un Bambino nato in una terra lontana dalla loro, mostra che fin da subito Gesù fu più amato dai pagani che dagli ebrei.
I Magi venivano dall’Oriente.

Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa 

La Domenica e i festivi 2 Messe ore 10,30  e ore 17. 
Lunedì sera ore 20 Preghiere di Liberazione e Guarigione. 
Venerdì sera ore 20 Messa di Guarigione e Liberazione.
   
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Adelisa
 
+ VANGELO (Lc 12,1-7) 
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. 
 
A - In questi versetti del Vangelo troviamo diverse esortazioni fatte da Gesù.
La prima è quella di fuggire dall’ipocrisia:” Guardate dal lievito dei farisei che è l’ipocrisia …”
Gesù ha sempre avuto parole durissime verso i farisei ipocriti. 
Ci sono tantissime persone che fingono continuamente e mostrano una facciata esteriore che è solo finzione; per esempio ti sorridono e ti abbracciano e si dicono amiche, ma poi, alla prima occasione, ti pugnalano alle spalle con calunnie e diffamazioni; oppure persone che si mostrano ferventi devoti, sempre presenti alle funzioni religiose e in atteggiamento di preghiera e poi trascurano tranquillamente la Legge di Dio e i suoi Comandamenti.
Gesù mette dunque in guardia da questo atteggiamento, non solo perché è veramente riprovevole e peccaminoso, ma anche perché alla fine tutto sarà svelato: “Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto”.
Cadranno le “maschere” e le persone si mostreranno per quello che sono veramente e anche se riuscissero a fingere per tutta la vita, verrà il momento della resa dei conti!!!
Nessuno di noi infatti potrà fingere dinnanzi al Giudice eterno!
Sono poche le persone limpide e sincere che riflettono nei gesti e nelle parole la trasparenza della loro anima. Costoro sono veramente delle perle rare!
Un'altra esortazione molto importante è quella in cui Gesù ci invita a non aver paura dei nemici che possono anche toglierci la vita, ma non possono andare oltre: “ Non temete coloro che possono uccidere il corpo e dopo non possono far più nulla”. C’è infatti un Bene ancora più grande della vita materiale ed è la vita eterna!
Il Signore, Sapienza eterna, vede ogni cosa nella giusta Luce, così come vedevano i Santi; quanti di loro hanno rinunciato alla vita e sono stati martirizzati pur di non rinnegare la Fede!
Loro avevano perfettamente capito che la Salvezza eterna dell’anima ha un valore assoluto. 
Tutti infatti dobbiamo morire, ma chi si danna perde per sempre la vita Vera, quella eterna.
Dobbiamo invece temere satana, il nemico delle nostre anime; perché se voltiamo le spalle a Dio, lui ci condurrà alla dannazione eterna.
Dice infatti Gesù: “Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete colui che dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Si, ve lo dico, temete costui”. 
Andare all’inferno è il male peggiore che ci possa capitare, è il fallimento tragico e totale della vita perché l’inferno non avrà mai fine; ciò significa che saremo immersi in un mare di tormenti, separati per sempre dall’Amore infinito di Dio!
Gesù termina questo brano esortandoci ad abbandonarci fiduciosi nelle braccia del Padre. Se Dio infatti non dimentica nemmeno i passeri del cielo, come potrà dimenticare i suoi figli??? 
“Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati”.
Dio ci conosce perfettamente in tutto il nostro essere, e provvede a noi, se con piena fiducia ci rivolgiamo a Lui in ogni nostra più piccola necessità. Buona preghiera a tutti.
 
Agesanti
 
+VANGELO    (Mt 22,15-21)
Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
B - I farisei pongono una domanda a Gesù con la speranza di coglierlo in errore nei suoi discorsi.
La domanda è la seguente: “Maestro, dicci dunque il tuo parere: è lecito o no pagare il tributo a Cesare”? 
Gesù, conoscendo perfettamente la malizia dei loro cuori, rispose: “Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo” …
 Si trattava di una moneta d’argento che portava l’immagine dell’Imperatore. 
La domanda nascondeva volutamente un’insidia. 
 Se Gesù avesse risposto che era lecito pagare il tributo a Cesare, i farisei Lo avrebbero considerato un collaboratore dei romani e screditato davanti al popolo; se invece avesse risposto che non era lecito, gli erodiani favorevoli alla dominazione romana in Palestina, Lo avrebbero accusato all'autorità costituita.
Qualsiasi uomo, al posto di Gesù, si sarebbe trovato tra l'incudine e il martello, senza una via d’uscita, dovendo scegliere tra due opzioni ugualmente sfavorevoli.
Gesù invece sorprende tutti e trova una terza soluzione che vanifica il piano astuto e perverso dei suoi nemici: “Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio”.
I farisei sono stati così smascherati dal Signore e in un attimo è fallita miseramente la loro trappola.
La risposta data da Gesù è fulminea e lascia i suoi interlocutori senza parole.
È la risposta che nessuno si attende, questo indica che Gesù non è quel Dio accomodante come immagina l'uomo di poca Fede, Lui è il totalmente Altro e ci sorprende sempre. 
Apro una piccola parentesi prendendo spunto proprio da questo episodio.
Spesso ci troviamo in situazioni difficili e ci arrovelliamo il cervello non sapendo quale soluzione trovare per risolvere determinati problemi.
È proprio in questi casi che abbiamo bisogno di pregare di più, di chiedere l’aiuto a   Colui che è l’Onnipotente, che tutto vede e che tutto può.
Se crediamo di risolvere ogni situazione difficile con le sole nostre forze, sicuramente finiremo per prendere decisioni sbagliate perché i nostri limiti umani sono spesso invalicabili. Troppo facilmente ci dimentichiamo che accanto a noi c’è l’Amico divino, il Signore Gesù che non chiede altro che di essere interpellato per venire in nostro aiuto.
Se sapessimo affidare sempre a Lui tutti i nostri problemi, si troveremmo presto la loro giusta soluzione.
Gesù dà una risposta così acuta, saggia e profonda che rivela tutta la Sapienza divina.
Dunque la sua Sapienza non era certo umana, ma soprannaturale. 
A tutti noi Egli vuole elargire i suoi consigli, ma occorre anche meritarli con una vita conforme al Vangelo.
Un altro aspetto da considerare è che Gesù riafferma il dovere di obbedire all'autorità civile, pagando i tributi e osservando le leggi giuste, ma non più di questo, perché lo Stato non ha un'autorità e un potere assoluti. I cristiani sono cittadini normali e hanno come tutti il dovere di apportare allo Stato i servizi materiali e personali, richiesti dal bene comune.
Le autorità, a loro volta, sono obbligate in coscienza a comportarsi con equità e giustizia, devono cercare e servire il bene comune senza bramare profitti personali. Le leggi devono rispettare i diritti della persona, della vita fin dal suo concepimento, della famiglia tradizionale, condannando ogni tentativo di travisamento della famiglia così come l'ha intesa Dio quando creò l'uomo e la donna.
Riguardo a quello che bisogna dare a Dio, siamo consapevoli che senza di Lui siamo ben poca cosa. 
Lui ci ha creato, ci ha redento con il suo Sangue, ci mantiene nell’esistenza, e ci attende alla fine di questo pellegrinaggio terreno per donarsi a noi di una Gioia che non avrà mai fine; praticamente siamo debitori a Dio di tutto il nostro essere!
È impensabile e inconcepibile una vita senza Dio!
Mi sento avvolto continuamente dalla sua Tenerezza e dalla sua Bontà, ma anche dalla sua Forza e dalla sua Onnipotenza che a tutto provvede.
Possiamo dunque dare a Dio quello che è di Dio, con una vita coerente al Vangelo in qualsiasi circostanza, testimoniando a tutti che il Signore è il Bene più grande, è il nostro Vero Tesoro che merita tutto l’Amore del nostro Cuore! Buona preghiera a tutti.
 
Albracciono
 
+VANGELO   (Lc 12,13-21)
Quello che hai preparato, di chi sarà?
 
C - La cupidigia è il desiderio sfrenato di possedere beni materiali; si tratta di una malattia spirituale, un tormento che colpisce prima la mente e poi il cuore, così tutta la persona viene imprigionata da questo pensiero ossessionante di voler possedere sempre di più.
Per raggiungere questo scopo avvengono litigi alimentati da odio e da rancore che si tramandano poi per intere generazioni, giungendo persino a commettere omicidi anche tra familiari.
Quante persone, per esempio, quando c’è da dividere un’eredità si recano dai maghi per “neutralizzare” l’avversario, che in questo caso è un parente prossimo, commissionando una fattura a morte.
Che tristezza e che squallore!!!
Il cuore dell’uomo è veramente un abisso di miseria e di oscurità quando si lascia dominare dai vizi e dalle passioni.
Gesù prende spunto dalla richiesta inopportuna fatta da un uomo che pretendeva il suo intervento proprio per spartite l’eredita con il fratello.
Il Signore si scosta dall'agire dell'uomo, molto sicuro di sé e convinto di poter fare di Gesù quello che gli pareva.
A tal proposito devo dire che molti cristiani utilizzano o strumentalizzano Gesù per i propri tornaconti personali, e poi giustificano i loro peccati dicendo: "Gesù è misericordioso e mi capisce. Lui tanto mi perdona sempre".
Certo, Gesù perdona sempre quando c’è il pentimento sincero e il desiderio di rinunciare al peccato, non quando si continua a peccare, pensando maliziosamente che ci si può pentire all’ultimo momento.
Quest’ultimo momento potrebbe giungere inaspettatamente e all’improvviso, trovandoci del tutto impreparati.
È dunque assolutamente folle e rischioso continuare a rinviare la conversione!
Proseguendo il racconto del Vangelo, Gesù afferma una frase che tutti dovremmo ricordare: Anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni.
Per spiegare meglio questo concetto descrive una parabola molto efficace: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante".
Quel raccolto costituiva per quell’uomo la sicurezza del futuro e già aveva fatto i suoi programmi, i suoi progetti per gli anni a venire: "Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!". 
È il ragionamento talvolta inconscio che fa la maggior parte di coloro che posseggono molti beni e fondano tutta la loro speranza nelle ricchezze.
Non si curano affatto della loro anime, nè di Dio, proprio perché i beni materiali occupano il loro cuore e tutti i loro pensieri. 
Vivono soffocando il grido dell’anima assetata di Dio e imbavagliando la voce della loro coscienza che li rimprovera per questa loro scelta scellerata.
Occorre certamente condurre una vita dignitosa, ma è un gravissimo disordine morale vivere per il denaro fino a diventarne schiavi!
Gesù con una spiegazione chiara e precisa chiude il racconto di questa parabola: "Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”.
È un monito severissimo per tutti coloro che hanno fatto della ricchezza l’unico scopo della loro vita.
La ricerca spasmodica di arricchirsi o di conservare quello già che si possiede tormenta la persona anche se vive nell’illusione di stare bene; nell’intimo sa che questa preoccupazione toglie la pace, la salute fisica e la conduce a un’esistenza senza amore, dove non c’è vita, ma solo morte.
L’unica ricchezza vera che dobbiamo desiderare con tutto il cuore è la nostra unione con Dio, è la sua Grazia, la sua Benedizione, il suo Sorriso e il suo Sguardo d’Amore.
Nessuna ricchezza è paragonabile a questa pace profonda, a questa gioia intima di sapere che apparteniamo totalmente a Lui! Buona preghiera a tutti.
 
Airemagi
 
+VANGELO   (Mt 2,1-12)
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.
D -  Il comportamento dei Magi è sorprendente e suscita una grande ammirazione. L’adorazione che esprimono dinanzi ad un Bambino nato in una terra lontana dalla loro, mostra che fin da subito Gesù fu più amato dai pagani che dagli ebrei.
I Magi venivano dall’Oriente.
Essi avevano visto sorgere nel Cielo una Stella misteriosa di inaudito Splendore e avevano cercato di capire, attraverso studi approfonditi il suo segreto e finalmente avevano compreso che quella Bellissima Stella indicava la nascita del Messia, l’atteso dalle genti.
Da quel momento decisero di intraprendere un lungo viaggio, durato probabilmente parecchi mesi, affrontando fatiche e privazioni, animati da un unico scopo: Adorare il Messia, il Re dei Re!!!
 I Magi furono illuminati e spinti da una forza superiore a recarsi in una terra lontana in cerca di un Bambino da adorare, a cui portare dei doni che preannunciavano la sua missione. 
Lo cercavano con la consapevolezza che si trattava di un Bambino speciale, diverso da tutti gli altri.
I Magi, quando giunsero dinnanzi al piccolo Re, aprono i loro scrigni e offrono in dono oro, incenso e mirra. Erano i doni più preziosi da offrire a Dio. 
L’oro, simboleggia di regalità; l’incenso, il profumo bruciato ogni sera sull’altare, simboleggia la speranza nel Messia; la mirra, è simbolo di sofferenza perché Dio incarnato prende su di sé le nostre miserie, si fa carico dei nostri dolori. E dei nostri peccati.
La mirra non deve mai mancare nella nostra vita cristiana. 
Quanti sacrifici hanno compiuto i Tre Magi per arrivare davanti a Lui e portare a termine la loro missione? E noi quanti sacrifici siamo disposti ad affrontare per incontrare Gesù???
Anche se non avevano il privilegio della Fede, i Magi agivano come autentici cristiani. Al contrario, ci sono moltissimi cattolici che si considerano credenti, ma in realtà, vivono come pagani.
Le parole espresse dai Magi erano piene di sapienza nonostante il loro paganesimo;  questo ci indica la loro rettitudine morale, la loro umiltà, la loro sincerità e la fedeltà nel perseguire la Verità.
L’ammirazione che abbiamo verso i Magi riguarda soprattutto i sacrifici che hanno dovuto affrontare per compiere la volontà di Dio, per loro avvistata in una Stella che seguirono con la certezza di una convinzione profonda. 
Dobbiamo imitare la loro docilità alle ispirazioni divine, la loro capacità di riconoscere Gesù come il Re della storia, e di sacrificarsi per renderGli l’onore e   l’Adorazione dovuta.
Oggi i luoghi dove noi possiamo trovare Gesù sono molto vicini ed è facile andare ogni giorno nelle Chiese, dinnanzi al Tabernacolo, dove c’è la presenza reale del Signore; eppure ci dimentichiamo così facilmente di Lui, perché abbiamo sempre mille cose da fare e quelle cose le consideriamo più importanti di Dio.
I Magi dissero: “Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”.
La nostra Stella è la Madonna, la devozione a Maria è la via più sicura per arrivare a Gesù, ma occorrono molti sacrifici e rinunce; occorre lasciare le zavorre del peccato che appesantiscono il cammino e ci impediscono di incontrare il nostro Salvatore. 
Lui desidera la nostra vicinanza e chiama ciascuno di noi, perché la Salvezza è aperta a tutti; purtroppo sono pochi quelli che Gli rispondono. 
 
Riportiamo qui sotto alcune notizie riguardanti i Tre Magi.
 
 La festa liturgica dei Magi il 24 luglio, giorno della traslazione delle loro reliquie   da Milano a Colonia, in Germania, avvenuta nel 1162 per volere di Federico I Barbarossa. 
Nel 1247, visto il grande culto instauratosi, Papa Innocenzo IV concesse speciali indulgenze per i pellegrini che si recavano in quel luogo.
Nel racconto evangelico di San Matteo, con la parola «Magi», viene indicata una categoria di persone pie e venerabili. Essi erano sapienti e studiosi di astrologia.
I nomi dei tre comparvero in un manoscritto di Parigi del secolo VII.
Tali nomi erano: Bithisarea, Melchior, Gathaspa. 
Nel secolo IX, il prete cronista Agnello scrisse la traduzione dei tre nomi: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, divenuti poi conosciuti in tutto il mondo. 
Buona preghiera a tutti.

Agestella

 
 
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