07/11/2020
Catechesi N. 338
A - Gesù dopo aver interrogato gli Apostoli per sapere che cosa pensa la gente di Lui, pone anche a loro la stessa domanda: “Ma voi chi dite che Io sia”?
Qual ma indica che il loro parere Gli sta molto a cuore ….. sono i suoi Apostoli, coloro che condividono con Lui la vita, che toccano da vicino la sua straordinaria Santità, la Potenza dei suoi Miracoli, le Meraviglie del suo Amore
B - “Chiunque parlerà contro il Figlio dell’Uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato”.
Questa affermazione rappresenta una delle frasi più misteriose pronunciate da Gesù. Riguarda l’atteggiamento di tutti coloro che rifiutano la Salvezza di Dio e il suo perdono.
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
Venerdì sera ore 20 Messa di Guarigione
La Domenica e i festivi 2 Messe ore 10,30 e ore 17.
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+ VANGELO (Lc 9,18-22)
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.
A - Gesù dopo aver interrogato gli Apostoli per sapere che cosa pensa la gente di Lui, pone anche a loro la stessa domanda: “Ma voi chi dite che Io sia”?
Qual ma indica che il loro parere Gli sta molto a cuore ….. sono i suoi Apostoli, coloro che condividono con Lui la vita, che toccano da vicino la sua straordinaria Santità, la Potenza dei suoi Miracoli, le Meraviglie del suo Amore …..
Loro più di ogni altra persona dovrebbero sapere la Verità sulla sua Persona.
Pietro risponde splendidamente: “Il Cristo di Dio”. E subito dopo Gesù spiega quale sarà il suo destino per la Salvezza degli uomini: “Il Figlio dell’uomo disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti, e dagli scribi, esser messo a morte e Risorgere il terzo giorno”.
In queste poche righe Gesù fa la sintesi di tutta la sua vita.
Sono parole sconvolgenti che sicuramente avranno scosso profondamente gli Apostoli e forse scuotono anche molti di noi, perché facciamo fatica a capire che la Potenza di Dio passa sempre attraverso la croce!
Infatti sono tanti i cristiani che davanti alla sofferenza “storcono la bocca” e cercano di fuggire in tutti i modi, ma la nostra natura umana, macchiata dalla colpa di origine è inevitabilmente soggetta al dolore.
Nell’opera grandiosa della Creazione non era contemplato il dolore, esso è stato la triste conseguenza della caduta di Adamo ed Eva che si sono fidati di più della parola di satana che di quella di Dio!
La mancanza di fiducia nel Signore provoca sempre conseguenze disastrose.
Gesù è venuto a prendere su di Sè tutto il dolore del mondo e lo ha trasfigurato, lo ha santificato rendendolo strumento di Salvezza per l’umanità, così come sono strumento di Salvezza tutti coloro che soffrono uniti a Cristo.
Dio è veramente meraviglioso e tutto dirige e predispone per la nostra Salvezza, nonostante spesso gli voltiamo le spalle con le nostre disubbidienze e infedeltà.
Mi fermo spesso a meditare sulla Grandezza, sull’Onnipotenza di Dio e sulla sua Bontà.
Mi sento tanto piccolo, un puntino appena impercettibile ….. Eppure Dio mi ama!
Lui, l’Immenso che non ha confini, che non si può definire perché, anche se penso alla grandezza degli oceani, ai vasti orizzonti del Cielo e ancora più in su ….. alle galassie infinite che distano milioni di anni luce dal nostro pianeta, avrei ancora una pallidissima idea dell’Immensità di Dio!
Ed io così minuscolo e fragile sono circondato dalla sua Tenerezza e sento che Lui mi chiama, mi attira a Sé nel suo Regno di Luce dove potrà entrare solo chi si sarà lasciato avvolgere e trasfigurare dal suo Amore.
Solo l’Amore ci aprirà le porte di quel Regno sublime che mente umana non può neppure lontanamente immaginare.
Noi poveri uomini ci affanniamo e ci calpestiamo a vicenda per rincorrere ciò che è destinato miseramente a svanire: ricchezza, potere, successo, onori, piaceri …..
Tutto verrà spazzato via dal procedere inesorabile del tempo.
Noi poveri uomini non sappiamo più sollevare lo sguardo al Cielo, dov’è la nostra vera Patria.
Padre mio dolcissimo una fitta di dolore mi penetra l’anima: Sei così poco compreso, così poco Amato!
Eppure hai inviato nel mondo il tuo unico Figlio a morire per noi; Egli è l’espressione più tangibile del tuo Amore infinito.
Padre mio le parole non bastano più, faccio silenzio, ma è un silenzio adorante pieno di tutto l’Amore che può darti il mio cuore.
Sono la tua piccola creatura e Tu il mio Creatore.
A Te devo tutto: il palpito della vita, questi miei giorni che si susseguono nei quali Tu hai impresso il sigillo della tua Croce e il destino eterno che mi hai preparato dove saremo per sempre insieme, eternamente felici!
Grazie mio Dio ….. Consumami nel Tuo Amore! Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Lc 12,8-12)
Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.
B - “Chiunque parlerà contro il Figlio dell’Uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato”.
Questa affermazione rappresenta una delle frasi più misteriose pronunciate da Gesù. Riguarda l’atteggiamento di tutti coloro che rifiutano la Salvezza di Dio e il suo perdono. È una vera bestemmia contro lo Spirito Santo rifiutare fino alla fine l’Amore di Dio!
Trascrivo la traduzione di un libro riguardo la bestemmia contro lo Spirito Santo.
«Dopo avere chiarito cosa avverrà a chi Lo riconoscerà e a chi Lo rifiuterà, Gesù afferma che “chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato”. La confusione su questa frase è immensa, ognuno dà una spiegazione personale, secondo la maturità della vita spirituale.
In effetti, sembrerebbe delimitare la misericordia infinita di Gesù, il suo desiderio di salvare tutti i peccatori. Bisogna chiarire due cose: il peccato della bestemmia può essere perdonato nella Confessione, ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non può essere perdonata.
Separiamo la bestemmia come tale e l’atteggiamento peccaminoso che è un oltraggio allo Spirito Santo. “La bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata”, si spiega che con molta difficoltà si otterrà il perdono, non per mancanza di amore o di potenza di Dio (è dogma di Fede che la Chiesa può rimettere tutti i peccati senza alcuna eccezione) ma per la chiusura all’azione della Grazia da parte di chi commette quel peccato.
Non è Gesù a rifiutare il perdono, è il peccatore a rifiutare il perdono.
La maggior parte non se ne rende conto, tanto è ottenebrato l’intelletto, e non ha alcun desiderio di chiedere perdono a Gesù. E questo succede anche a tutti coloro che pur pregando, hanno una condotta di vita spregiudicata e insensibile alle cose di Dio.
Non si tratta del classico peccatore così come lo intendiamo, che può in qualsiasi momento convertirsi e cominciare una vita santa. Riguarda chi chiude ostinatamente il cuore a Cristo respingendo la sua Grazia e il suo Perdono; chi non vuole riconoscere in Lui il Salvatore.
Succede anche ai Sacerdoti e ai Prelati. Nessuno è escluso. Quindi, la bestemmia contro lo Spirito Santo è quella di coloro, che chiudono gli occhi davanti alle opere di Dio, le respingono ostinatamente, attribuendole addirittura al diavolo, identificando così lo Spirito Santo con lo spirito maligno, come facevano i farisei.
Vediamo innanzitutto i sei peccati contro lo Spirito Santo indicati dal Catechismo:
1) l’impugnazione della verità conosciuta;
2) l’invidia della Grazia altrui;
3) la disperazione della salvezza;
4) la presunzione di salvarsi senza merito;
5) l’ostinazione nel peccato;
6) l’impenitenza finale.
Si tratta di ostinazione nel peccato, e viene commessa sapendo di andare contro Dio; è un’irriverenza ribelle, che arreca umiliazione intenzionale alle cose legate a Dio, è una guerra aperta contro di Lui.
Una malattia viene dichiarata insanabile quando l’ammalato rifiuta la medicina, allo stesso modo c’è una specie di peccato che non si rimette né si perdona, perché il peccatore rifugge dalla Grazia di Dio, che è il rimedio suo proprio. Rifugge perché rifiuta la Grazia.
Addirittura avversa la Grazia di Dio, la combatte nelle persone oneste, la vuole sradicare dal mondo.
Questa è la bestemmia contro lo Spirito Santo e non può essere perdonata, perché il peccatore non riuscirà più a tornare indietro: è la cosiddetta impenitenza finale!
Gode addirittura di rimanere nella disperazione perché l’odio verso Dio lo rende folle, lo acceca, lo fa diventare come un demonio.
Lo afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica: “La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo” (CCC 1864).
Il peccatore dovrebbe rivolgersi a Gesù con un atteggiamento di riconoscenza, non di bestemmia. Dio può aprirsi la strada nonostante tutti gli ostacoli frapposti dagli uomini, ma può anche talvolta abbandonare certi progetti di misericordia per la durezza di cuore di questi stessi uomini.
In ogni caso, guai a coloro che, chiamati a collaborare a questi progetti divini con la migliore disposizione di mente e spirito, si oppongono di fatto ai suoi disegni, troppo legati come sono a vedute, istituzioni e criteri puramente umani.
Chi tradisce Gesù non desidera più la sua Misericordia, rimane indifferente alla sua Grazia».
È una spiegazione molto chiara sulla bestemmia contro lo Spirito Santo, era l’atteggiamento utilizzato dai farisei contro Gesù: essi si chiudevano alla Grazia di Dio perché negavano l’evidenza ed attribuivano al demonio quanto compiva il Figlio di Dio.
I farisei dinanzi all’evidenza di molti miracoli compiuti da Gesù, avevano la sfacciataggine di negare l’evidenza tanto era ottenebrato e indurito il loro cuore.
I farisei di allora e quelli di oggi non vogliono piegare l’intelligenza alla verità provata e non trovano altra soluzione se non quella di attribuire al demonio le opere compiute da Gesù e dai suoi seguaci autentici.
Peccano contro lo Spirito Santo quanti chiudono gli occhi e la mente dinanzi alle opere sante di Dio. Essi si chiudono alla Grazia e non se ne rendono conto, negano così implicitamente la stessa esistenza di Dio.
Gesù perdona tutti i peccati nell’infinita misericordia contenuta nel suo Cuore, ma per ottenere il perdono bisogna riconoscere il peccato, disposizione interiore assente in coloro che chiudono la porta al pentimento, perché si considerano nella verità e non comprendono la gravità delle loro parole e delle loro opere.
Chi non cambia certe disposizioni interiori ostinate e piene di cattiveria, si sottrae da sé al perdono di Dio. Moltissime coscienze sono deformate perché questi cristiani presumono di avere il diritto di perseverare nel male, di agire seguendo i loro pensieri senza più confrontarsi con la Parola di Dio.
Occorre pregare molto per tutti coloro che si trovano in queste condizioni.
Ogni giorno bisogna chiedere alla Madonna la loro conversione.
Cominciamo da noi stessi; verifichiamo se c’è qualche tendenza nel nostro cuore che non piace al Signore e proponiamoci seriamente per un radicale cambiamento.
Il danno più grave per un cristiano è la perdita del senso del peccato.
Quando non si ha più un limite da rispettare, si pecca di continuo e si cade nel peccato contro lo Spirito Santo, di conseguenza non si avrà più il desiderio di confessarsi con un pentimento sincero e umile.
Il cuore indurito conduce il cristiano verso la tiepidezza, egli infatti pur frequentando la Messa e pregando, mantiene una mentalità mondana perché cerca di più i piaceri del mondo, invece di piacere a Gesù con una vita onesta e virtuosa. Arriva a giudicare con criteri molto lontani dalla Legge di Dio, come se Egli non esistesse o non avesse nulla da dividere.
Chi ha una coscienza rilassata e confusa deve cambiare orientamento, principalmente deve rientrare in sé e scoprire questa penosa condizione; deve poi purificarsi iniziando con il rinnegamento verso tutto ciò che si oppone al Vangelo, all’Amore, alla Verità e alla Bontà.
Se non si avverte il peso dei peccati, vuol dire che nel cuore c’è ancora il buio e l’insensibilità spirituale.
C’è solo un modo per scoprire se amiamo veramente il Signore, ed è quando proviamo dispiacere per averLo offeso con il peccato.
I Santi infatti che avevano il Cuore bruciante d’Amore per Dio, preferivano morire anziché offenderLo anche con un piccolo peccato!
Per resistere alle tentazioni ed evitare di peccare facilmente, occorre avere un punto di riferimento, bisogna indirizzare il cuore e la mente alla santità di Gesù. Guardando Lui e meditando la sua Vita, sarà più facile resistere alle inclinazioni verso i peccati, si avrà una forza maggiore per dire di no a quanto si riconosce come un’offesa recata a Gesù.
Ogni volta che si pecca, si tradisce l’Amore di Gesù.
È vero che Lui non fa mancare il suo perdono, ma la ripetizione dei peccati gravi indebolisce la vita spirituale e si rimane sempre impantanati nel fango del mondo, senza mai riuscire ad innalzarsi verso le vette sublimi della contemplazione.
Il cristiano che non controlla la sua vita spirituale e commette con facilità peccati gravi con le cattive opere e con i giudizi temerari, non riconosce più Gesù come Dio, e finisce per diventare un suo avversario.
“Chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli Angeli di Dio”, a meno che quel cristiano non cambi comportamento, pentendosi con sincerità di tutti i peccati, proponendosi una nuova vita.
Diversa è la condizione di coloro che amano Gesù e cadono, non per una deliberata volontà di peccare, ma per fragilità.
È infatti diverso cadere per debolezza, dall’amare deliberatamente il peccato.
I credenti sinceri ma fragili, lottano contro i peccati e non commettono scandali davanti agli uomini con opere disoneste e con un linguaggio malizioso.
A questi Gesù dice: “Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’Uomo Lo riconoscerà davanti agli Angeli di Dio”.
In questo periodo abbiamo conosciuto dai mass-media numerosi scandali commessi da vescovi, sacerdoti e teologi, preghiamo tanto per la loro conversione.
Per la mia fedeltà alla Chiesa sono ancora attaccato dalle calunnie di alcuni consacrati.
Queste continue persecuzioni nei miei confronti indicano anche che satana è furioso contro di me per il bene che, con l’aiuto di Dio, riesco a compiere, anche se vorrei fare molto di più.
Questo lo chiedo ogni giorno a Gesù nella preghiera e prego tanto per la mia amata Chiesa, per l’Italia, per i sacerdoti, per tutti voi che mi seguite e per tante altre intenzioni.
Proprio in questo periodo molti si sono accaniti ancor di più contro di me, con una cattiveria inaudita. Chiedo a tutti voi un grande gesto di carità.
Vi invito a recitare per me, una novena e dove c’è scritto di chiedere una Grazia dite: “Per le intenzioni di Pino”.
Oppure, se preferite, recitate tutti i giorni un Santo Rosario secondo le mie intenzioni.
La Madonna vi benedica e vi ricompensi di tutto. Buona preghiera a tutti.