01/02/2020
Catechesi N. 298
A - Gesù oggi ci parla della ricchezza disonesta, dopo averci spiegato il comportamento dell’amministratore infedele.
La ricchezza di per sé non è un male, dipende da come viene utilizzata e il modo in cui si ottiene.
B - La Parola di oggi ci spiega con grande chiarezza che la destinazione di ogni uomo sarà la Salvezza o la dannazione eterna.
Questa vita è un campo di battaglia dove ci prepariamo il nostro destino futuro che non avrà mai fine.
C - “Uscì il seminatore a seminare”, racconta il Signore nel Vangelo. Il campo, la strada, le spine e il luogo sassoso ricevono la semente: il seminatore semina con generosità e la semente cade dappertutto.
Il seminatore rappresenta Gesù che sparge ovunque il seme della sua Parola, senza far distinzione di persone.
D - La fedeltà alla Grazia di Dio è purtroppo uno degli impegni spirituali più trascurati perchè molti cristiani, non hanno compreso l’importanza di vivere uniti a Lui.
La Grazia di Dio si riceve attraverso i Sacramenti, un’intensa vita di preghiera e il rinnegamento del proprio io.
Tutti i venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 Santa Messa dei Malati tutto in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione.
Martedì 11 Febbraio festa della Madonna di Lourdes alle ore 21 Santa Messa di Guarigione per i Malati
Domenica 16 Febbraio ore 15 Santa Messa di Guarigione.
Pellegrinaggio a Lourdes dal 24 al 27 Aprile
Sostieni la nostra O.N.L.U.S" Associazione di Volontariato Nostra Signora di Lourdes - San Luigi Orione"
con il 5 per mille inserisci il nostro CODICE FISCALE 91107280157 nell'apposito riquadro:
" sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale "e ricordati di firmare è semplice, non costa nulla e non è una alternativa all' 8 per mille.
Iscrivetevi al canale YouTube e condividete la nostra pagina Facebook con i vostri amici e mettete mi piace grazie.
Cliccare sotto per ascoltare la Catechesi
+ VANGELO (Lc 16,9-15)
Se non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera?
A - Gesù oggi ci parla della ricchezza disonesta, dopo averci spiegato il comportamento dell’amministratore infedele.
La ricchezza di per sé non è un male, dipende da come viene utilizzata e il modo in cui si ottiene.
La storia cristiana è piena di personaggi famosi, anche di re e regine che si sono preoccupati di seguire il Vangelo e hanno usato i loro beni non per i loro capricci, ma per provvedere alle numerose necessità della Chiesa.
Molti di loro hanno lasciato ogni cosa per vivere in assoluta povertà. L’esempio più clamoroso è stato quello di San Francesco d’Assisi.
Il Signore invita tutti ad utilizzare bene il denaro, infatti il buon uso delle ricchezze ripara le nostre colpe.
Soccorrere il povero o qualsiasi persona che si trova nel bisogno è un grande gesto di Carità e la Carità copre una moltitudine di peccati e fa dunque guadagnare meriti per il Cielo.
Il denaro da sempre è stato causa di divisioni, litigi, scontri e guerre.
Anche fra cristiani nascono dispute pericolose quando si tratta per esempio di dividere l’eredità.
Conosco casi in cui le persone sono ricorse alla magia nera per far morire un familiare e impadronirsi così di tutta l’eredità! Vedete fin dove arriva l’avidità del denaro!
Si può facilmente comprendere che una delle armi utilizzate da satana per incatenare a sé le anime è proprio l’attaccamento al denaro.
Si tratta in genere di persone ambiziose che hanno il sottile e diabolico desiderio di emergere sugli altri e dimostrare la loro superiorità proprio grazie alle ricchezze che posseggono.
L’avidità del denaro può diventare una malattia mortale per l’anima perché l’avido non è mai sazio: più ha e più vorrebbe avere!
Ogni suo pensiero e ogni sua preoccupazione ha come obiettivo quello di arricchirsi e per far ciò ricorre a qualsiasi mezzo anche quello illecito e immorale.
Chi ama in questo modo il denaro non può avere Dio nel cuore e la sua condizione spirituale è molto grave, rischia veramente la dannazione eterna.
Gesù è stato molto chiaro: ”E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri in Paradiso”.
Impegniamoci con tutte le nostre forze a purificare l’anima da ogni attaccamento peccaminoso, soprattutto quello al denaro. Ripetiamo più volte durante la giornata: “Mio Signore io ti appartengo, sono tutto tuo. Poni il tuo Angelo Santo a guardia del mio cuore perché satana non possa penetrarvi con le sue infinite seduzioni. Tu solo sei il mio grande Amore, il mio unico Bene e il mio solo Tesoro”. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 25,31-46)
Venite benedetti del Padre mio.
B - La Parola di oggi ci spiega con grande chiarezza che la destinazione di ogni uomo sarà la Salvezza o la dannazione eterna.
Questa vita è un campo di battaglia dove ci prepariamo il nostro destino futuro che non avrà mai fine.
La lotta è inevitabile ed è contro le nostre passioni, contro le tentazioni del demonio, contro le continue insidie del mondo tra le quali si nasconde quasi sempre il maligno. È questa lotta a determinare il vero carattere di una persona, c’è chi lotta con coraggio, con perseveranza, con la forza della fede perché vuole appartenere a Cristo.
C’è chi invece rinuncia a lottare e finisce per essere un vinto, rischiando così la dannazione eterna. E ancora ….. c’è chi passa tutta la vita senza rendersi conto di questa lotta perché non ha capito il vero significato della vita; questo succede perché non si prega più e non si chiede più aiuto al Signore.
La cecità spirituale offusca la realtà e non si riesce più a comprendere qual è la Verità. Si preferisce vivere storditi dal chiasso del mondo, assorbiti dal ritmo frenetico della vita, trascinati dal vortice di tutte le passioni, di tutti i pensieri che giungono alla mente e che non vengono “filtrati” dalla Luce dello Spirito Santo, proprio perché questa Luce manca in troppi cuori.
Non solo i non credenti vivono in queste condizioni, ma anche tanti cristiani tiepidi che si accontentano solo della Messa festiva e continuano a condurre una vita sterile senza impegnarsi in un autentico cammino di conversione.
Cosa fa il Signore con i tiepidi? Lo rivelò a San Giovanni nell’Apocalisse: “Poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca” (Ap 3,16). Un cattolico tiepido non serve alla causa del Vangelo, non fa nulla per il bene della sua anima, non espia alcun peccato e dovrà rimanere in Purgatorio per il lungo tempo della purificazione.
Apro qui una parentesi molto importante riguardante le anime del Purgatorio.
Preghiamo tanto per le anime che si trovano in questo luogo di espiazione perché loro non possono pregare per se stesse, possono solo intercedere per i vivi. Le nostre preghiere, la recita del santo Rosario, la recita del l’Eterno riposo e soprattutto la Santa Messa che celebriamo in loro suffragio accelerano il tempo della loro Purificazione.
Un’anima infatti non può entrare in Paradiso se non è pura.
Il Regno dei Cieli è di una tale Bellezza e di un tale Splendore che mente umana non può neppure lontanamente immaginare, e in questo Luogo di Beatitudine eterna non può entrare ciò che è impuro e contaminato dal peccato.
Gesù ha spiegato molto bene questo concetto nella Parabola del Banchetto Nunziale: “Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti” (Mt 22,11-14).
Nessuno di noi farebbe sedere nel salotto elegante della propria casa una persona con l’abito infangato o imbrattato dalle più nauseanti sudicerie.
Questo è solo un banalissimo esempio per farvi capire che in Paradiso può entrare solo chi ha la veste pura, chi ha l’anima candida, monda da ogni più piccolo peccato.
Le anime che si trovano in Purgatorio devono scontare le pene per i peccati commessi perché la confessione assolve le colpe, ma restano comunque le pene da espiare. L’unica grande consolazione che provano le anime del Purgatorio è il pensiero che dopo la Purificazione vedranno Dio.
Le loro pene sono molto dolorose, tanto che Padre Pio affermava che il Purgatorio è meglio farlo su questa terra, accettando con amore tutte le sofferenze che si incontrano lungo la vita.
Tante volte sento le persone lamentarsi o ribellarsi con Dio perché permette tante sofferenze. Quante volte per esempio vediamo un anziano trascorrere lunghi anni in un letto di dolore e ci chiediamo perché il Signore continui a lasciarlo vivere in quello stato, e non abbiamo mai pensato che forse sta espiando in quel modo i propri peccati, abbreviando così le pene future che dovrà passare in Purgatorio.
Non possiamo comprendere fino in fondo questo grande mistero, i Santi però ci insegnano ….. Perché loro hanno sempre accolto con amore ogni dolore? Perché loro avevano compreso fino in fondo il valore della sofferenza.
Essa se accolta e offerta a Dio con amore ci permette di espiare i peccati su questa terra, preparandoci così un eternità di Beatitudine infinita; le nostre sofferenze unite a quelle di Cristo sono inoltre necessarie per la Salvezza di tanti peccatori.
Con questo non intendo dire che bisogna cercare la sofferenza, ma che occorre sottomettere con docilità la nostra volontà a quella del buon Dio, quando la vita ci riserva qualche dolorosa prova. Troppi come ho detto si arrabbiano con il Signore, ma non è questo l’atteggiamento del buon cristiano.
Non dimentichiamo mai che siamo seguaci di un Dio Crocifisso che ci ha amati con un Amore immenso e sconvolgente.
Tutte le Anime che si trovano in Purgatorio sicuramente rimpiangono il tempo trascorso sulla terra senza adorare e ringraziare Gesù, senza la vicinanza alla Madonna, senza pregare perché occupati in tantissime cose poco importanti.
Potessero tornare indietro, farebbero tutto il contrario ed eviterebbero sicuramente tutte quelle scelte di vita che Le hanno portate a peccare.
In Purgatorio capiscono benissimo che ogni peccato merita una riparazione e se non si compie durante la vita terrena, anche per mezzo di tutte le prove che si devono accettare con amore, toccherà ripararlo lì per poter entrare in Paradiso.
La vita è il tempo della prova!
La vita ha un valore immenso, preziosissimo!
Pensate ….. è proprio in questi attimi del nostro pellegrinaggio terreno che si decide il nostro futuro eterno e anche quello di tati altri fratelli che possono raggiungere la Salvezza con l’aiuto delle nostre preghiere.
Pensate ….. che assurdità sprecare la vita per cose che non contano nulla, cose che San Paolo definiva “spazzatura”. E tutto veramente è spazzatura rispetto alla Bellezza indescrivibile ed eterna del Cielo.
Diamoci dunque da fare: amiamo Dio con tutto il nostro cuore e fuggiamo dal peccato come il più grande dei mali! Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Marco 4,1-20)
Il seminatore uscì a seminare.
C - “Uscì il seminatore a seminare”, racconta il Signore nel Vangelo. Il campo, la strada, le spine e il luogo sassoso ricevono la semente: il seminatore semina con generosità e la semente cade dappertutto.
Il seminatore rappresenta Gesù che sparge ovunque il seme della sua Parola, senza far distinzione di persone.
Nessuno potrà alla fine rimproverare Dio del fallimento della propria vita spirituale proprio perché Dio vuole raggiungere ogni persona con la sua provvidenza infinita.
La Parola di Gesù viene offerta a tutti, ma purtroppo il cuore dell’uomo, nella
stragrande maggioranza dei casi, non vuole accogliere la Salvezza.
Gesù porta un bellissimo paragone per spiegare come può essere il nostro cuore.
Il seme della sua Parola può cadere lungo la strada e in questo caso non darà frutto perché viene a mancare il calore avvolgente della terra dove poter germogliare.
La strada rappresenta tutti quei cuori in cui manca la volontà di seguire la Parola di Dio, sono cuori completamente chiusi alla Grazia divina nei quali domina satana.
I sassi sono coloro che accolgono con entusiasmo la Parola del Signore, ma in loro c’è “poca terra ossia non c’è la costanza e la determinazione di voler seguire il Signore. Ecco perché al sopraggiungere di una tribolazione o di una prova si spegne l’entusiasmo iniziale e abbandonano il cammino di conversione.
Le spine rappresentano invece tutte quelle persone che sono troppo attratte dalle seduzioni del mondo e proprio l’amore per il mondo soffoca la Parola di Dio.
Infine c’è il terreno fertile, ossia tutti coloro che desiderano amare sinceramente il Signore e si impegnano con ogni mezzo per mettere in pratica la sua Parola.
Costoro daranno frutto a seconda della loro possibilità e nella misura: chi del 30, chi del 60 e chi del 100 per uno.
Chiediamo al Signore di essere anche noi terreno fertile, docili e obbedienti alla sua Parola solo così produrremo frutti di vita eterna, per noi stessi e per il bene di tante anime. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mc 4,26-34)
L’uomo getta il seme e dorme; il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.
D - La fedeltà alla Grazia di Dio è purtroppo uno degli impegni spirituali più trascurati perchè molti cristiani, non hanno compreso l’importanza di vivere uniti a Lui.
La Grazia di Dio si riceve attraverso i Sacramenti, un’intensa vita di preghiera e il rinnegamento del proprio io.
Ricevere questa Grazia significa impegnarci a compiere ciò che lo Spirito Santo ci suggerisce nell’intimo del cuore e cioè, adempiere perfettamente i nostri doveri, in primo luogo quello del nostro rapporto con Dio, poi l’impegno per migliorarci in una determinata virtù, per esempio sopportare con pazienza una contrarietà che forse si prolunga nel tempo e che risulta molto fastidiosa.
In questo modo il credente diventa sempre più spirituale, si trasforma in una creatura nuova che non si lascia più dominare dall’istinto e da tutte le passioni.
La docilità alle ispirazioni dello Spirito Santo si acquisisce solo se prima c’è un cammino di Fede guidato dal confessore o dal Padre spirituale. La docilità è necessaria per conservare la vita della Grazia e per ottenere frutti soprannaturali.
Lo Spirito Santo ci dà innumerevoli Grazie per evitare il peccato veniale deliberato e quelle piccole mancanze che, pur non essendo peccati veri e propri, dispiacciono a Dio. Un padre terreno vuole vedere i suoi figli ben disposti nel fare bene le loro cose, così come una mamma è felice nel vedere l’obbedienza dei figli.
Dio Padre ci chiede questa fedeltà, cioè la corrispondenza alla Sua Grazia, altrimenti si perde questo Tesoro immenso e nelle decisioni della vita si finisce per rimanere soli, senza più l’aiuto Divino.
Bisogna ricominciare molte volte nel cammino spirituale perché quando si cade occorre sempre trovare la forza e il coraggio di rialzarsi e riprendere.
Si deve cercare sempre di evitare lo scoraggiamento per i propri difetti che sono difficili da correggere, Dio ci verrà in aiuto.
Quando si perde la Grazia di Dio si deve ricorre alla Confessione e questo Sacramento serve per ristabilire la comunione con Gesù.
Quanto maggiore è la fedeltà alla Grazia di Dio, tanto più facilmente riusciremo a realizzare opere buone, a partire dalla nostra santificazione personale, e il nostro cuore sarà nella gioia, perchè tale gioia è sempre stretta relazione all’unione con Dio.
Non è certamente felicità autentica l’allegria euforica dei mondani che spesso nascondono dietro a questa maschera un cuore inquieto e perennemente insoddisfatto.
Solo Dio può dare la Felicità vera ed è come una carezza dolcissima e soave sull’anima che persiste anche in mezzo alle sofferenze più aspre.
Siamo stati fatti da Dio e per Dio e solo con Lui possiamo essere veramente felici. Buona preghiera a tutti.