Comunione

14/12/2019

Catechesi N. 293
 
A -  Il fariseo si meravigliò, ma a meravigliarsi del suo comportamento audace sono stati milioni di lettori per quanto ci narra il brano del Vangelo. Il fariseo ha agito con coraggio, senza preoccuparsi del giudizio altrui e questo è un merito per lui. Non ha avuto rispetto umano, nel senso che non ha considerato l’opinione dei conoscenti che avversavano Gesù. 
B -  Riconoscere Gesù non riguarda solamente l’aspetto esteriore o una conoscenza teologica, perché anche i diavoli conoscono bene il Signore. Oggi ci viene indicata una conoscenza che va oltre la semplice formazione intellettuale, si tratta di una conoscenza sapienziale, del cuore.
C - La domanda posta da Gesù sull’esistenza della Fede nel mondo quando verrà nella gloria, ci interpella direttamente perché è questo il tempo in cui moltissimi cattolici si allontaneranno da Dio per diverse cause, a cominciare da una falsa percezione della realtà. Anche per una grande sicurezza in se stessi.
 
 
Tutti i venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 Santa Messa dei Malati tutto in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione. 
 
Domenica 15 Dicembre ore 15 Santa Messa di Guarigione.
Venerdì 3 Gennaio 2020 ore 21 Faremo la Messa di Guarigione.
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Belour
 
+ VANGELO (Lc 11,37-41) 
Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro. 
 
A -  Il fariseo del racconto di San Luca invita Gesù a pranzo e meraviglia che Gesù non fa le abluzioni prima di sedersi a prendere cibo.
La sua risposta fu molto severa perché Gesù condanna severamente l’ipocrisia: “guai a voi farisei che purificate l’esterno della coppa e del piatto, ma il vostro cuore e pieno di rapina e di iniquità”.
I farisei infatti erano molto scrupolosi nell’osservare un infinità di riti, ma non badavano all’essenziale, al cuore della Legge che è l’Amore.
Così la loro religiosità era basata sul compimento quasi maniacale di un infinità di pratiche esteriori, ma trascuravano ciò che è fondamentale cioè la conversione del cuore: “ma guai a voi farisei che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio e poi trasgredite la giustizia e l’Amore di Dio. Queste cose bisogna curare senza trascurare le altre”. Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo. 
I farisei avevano svuotato di ogni significato la Legge trasmessa da Dio per osservare i loro riti umani.
L’ipocrisia è una maschera indossata da tantissime persone che vogliono farsi vedere “belle” esteriormente ….. giusti ….. santi ma hanno il cuore “marcio” di peccati. 
I farisei si consideravano perfetti e amavano sempre stare al primo posto.
Era grande l’idea che ogni fariseo nutriva per sé. 
«Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. (…) Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”» (Lc 18,9-10.14).
I farisei manipolavano le Scritture e si possono chiamare i precursori dei modernisti, in tutti loro è presente la determinazione di affermare l’opinione personale senza curarsi dell’oltraggio compiuto verso le Sacre Scritture.
I modernisti sono pericolosi perché pretendono che gli altri facciano come loro e perseguitano i buoni che vivono rettamente la Parola Storica del Vangelo.
Lo stesso facevano i farisei, essi pretendevano che il popolo si sottomettesse alla loro guida e accogliesse i loro riti puramente esteriore, impedendo così alla gente di accogliere la Salvezza.
In molte occasioni il Signore rivolse forti parole contro i farisei e con grande coraggio evidenziava i loro cattivi comportamenti.
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei Cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci” (Mt 23,13).
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume” (Mt 23,27). 
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti” (Mt 23,29).
La definizione che Gesù dava dei farisei era molto negativa, li chiamava stolti, guide cieche e senza cuore: è una condizione veramente tremenda!
Ciò che mostravano esteriormente non corrispondeva minimamente a ciò che in realtà erano. Per loro contava solo l’apparire, ma erano morti spiritualmente. 
Questa società vive come i farisei di allora viene data estrema importanza all’apparenza e non al valore autentico della persona.
La bellezza e il valore della spiritualità la comprendono solo coloro che seguono il Signore.
Per tutti gli altri conta solo ciò che si vede, vale solo l’esteriorità.
Se sapessero quale realtà immensa e meravigliosa è il mondo dello Spirito, non si perderebbero così stoltamente per ciò che è puramente effimero e che è destinato inevitabilmente a finire. Noi che abbiamo conosciuto il Signore non vogliamo più perderlo e ci impegneremo a pregare affinché tutti conoscano la Ricchezza infinita del suo Amore. Buona preghiera a tutti.
 
Belro
 
+ VANGELO (Lc 12,8-12) 
Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire. 
 
B -  la conoscenza di Gesù non riguarda solamente l’aspetto esteriore o teologico, perché anche i diavoli in questo senso conoscono bene chi è il Signore. 
Oggi ci viene indicata una conoscenza che non è esclusivamente nozionistica, ma va molto più in la; si tratta di una conoscenza sapienziale, la conoscenza del cuore!
Solo attraverso di essa si entra in intimità con Gesù.
Per attuare questa conoscenza occorre innamorarsi di Lui, l’Amore ci porterà a entrare in comunione con Gesù, a gustare la sua Parola, a desiderare di attuarla perché colui che Lo ama è solo chi mette in pratica i suoi Comandamenti.
In duemila anni di storia, la Chiesa ha avuto al suo interno tanti teologi e Prelati che hanno fatto affermazioni contrarie al Vangelo Storico di Gesù fino a staccarsi completamente dalla sua Dottrina.
 Queste dichiarazioni contro il Vangelo sono eresie, che gli autori, pieni di orgoglio e di superbia non sanno riconoscere anzi credono di essere nel giusto e di predicare il Vangelo Storico, si sentono i paladini della verità!
Le più grandi eresie nell’ambito del cristianesimo sono avvenute proprio per opera
di personaggi che pubblicamente affermavano di seguire Gesù, ma che poi si sono dimostrati acerrimi nemici.
Lutero per esempio era un sacerdote cattolico, agostiniano, predicava il Vangelo e le opere di Gesù, ma ha dimostrato nei fatti che in lui non agiva lo Spirito Santo, ma lo spirito satanico. 
Anche tantissimi laici purtroppo agiscono senza criterio, sono instabili nella fede e finiscono per interpretare il Vangelo come piace a loro traendo conclusioni avventate e completamente fuorvianti. Sono i peccati continuamente ripetuti e mai confessati a deviare dal giusto cammino e a far intraprendere strade che conducono alla perdizione eterna.
Noi non dobbiamo mai fermarci ad una parziale conoscenza di Gesù, prendendo dal Vangelo solamente quello che piace e ci fa comodo e ignorando il resto!
Per conoscere se stiamo seguendo veramente il Signore, oppure se siamo lontani da Lui è molto importante leggere e meditare cosa scriveva San Paolo ai Galati:
“Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. 
Circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il Regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge.
Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri” (5,16-26).
Le parole di San Paolo sono eccezionali per la loro chiarezza e incisività.
Ci fanno comprendere, senza ombra di dubbio, che chi vuole seguire le sue passioni e le molteplici seduzioni del mondo, non può appartenere a Dio.
Questa verità fondamentale è la pietra di inciampo per tutti coloro che vogliono tenere il piede in due scarpe ….. e quanti sono purtroppo!
La maggior parte dei cristiani vuole un Vangelo accomodante e quindi abbraccia con grande entusiasmo le teorie dei modernisti.
La maggior parte dei cristiani sono anime tiepide che seguono il Signore solo dove fa loro comodo; manca in essi l’Amore autentico che fa compiere quelle scelte radicali, richieste dal Vangelo che sono indispensabili per essere seguaci di Gesù.
Il mondo decade sempre più in basso verso l’abisso tenebroso perché sono troppo pochi i cristiani autentici che vogliono seguire il Signore a qualunque costo, coloro che lottano con perseveranza e determinazione contro il peccato, che sempre si rialzano anche dopo una caduta per riprendere con coraggio la battaglia più importante della vita quella per conquistare la Salvezza eterna dell’anima! Buona preghiera a tutti.
 
Ciclamino
 
+ VANGELO (Lc 18,1-8) 
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di Lui. 
 
C - La domanda posta da Gesù sull’esistenza della Fede nel mondo quando ritornerà nella gloria, ci interpella direttamente perché è questo il tempo in cui moltissimi cattolici si allontaneranno da Dio.  
Senza una preghiera profonda, costante e fiduciosa, si perde l’orientamento e si finisce per naufragare.
 La preghiera è il mezzo che ci permette di entrare in dialogo con l’Altissimo e la preghiera è vocale, mentale, contemplativa. Anche la nostra vita deve diventare preghiera, desiderando di compiere sempre la volontà di Dio.
Il credente che entra nella dimensione spirituale, si distacca dalle cose del mondo e non se ne occupa più o se lo fa è senza vincolare ad esse il cuore.
Un esempio importante è quello di San Francesco d’Assisi. 
Fino a circa venticinque anni amava la bella vita, si divertiva con tanti coetanei e non pensava a Gesù Cristo. Durante la guerra tra Assisi e Perugia venne fatto prigioniero e per un anno lesse e rilesse il Vangelo, l’unico libro disponibile. Si innamorò di Gesù Cristo.
Cominciò a sentire interiormente il fastidio delle cose materiali e si sforzava di allontanarle, ma nei primi periodi non gli riusciva facilmente. Varie circostanze lo indussero alla conversione definitiva e un giorno, mentre andava a cavallo, vide un lebbroso per strada, con grande coraggio si fermò, scese dal suo cavallo e lo abbraccio.
Arrivò anche a mangiare nella scodella del lebbroso, senza curarsi del pus che fuoriusciva dalla sue piaghe infette. In questa circostanza il giovane Francesco provò gioie spirituali mai conosciute e di questa esperienza disse: “Quello che mi sembrava dolce divenne per me amaro, e quello che consideravo amaro divenne dolce”.
Raccontava anche particolari della sua vita: “Quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi, e il Signore stesso mi condusse tra loro e feci misericordia con essi. E allontanandomi da loro, la mia vita si trasformò, mi fu cambiato in dolcezza dell’anima e del corpo”.
San Francesco ha raggiunto una santità inferiore solo a quella di San Giuseppe, per la sua umile, costante e devota preghiera. Così la Fede crebbe.
Il Vangelo oggi presenta due caratteristiche importanti del vero seguace di Gesù: l’importanza di pregare sempre, non solo con le parole, ma anche con la vita, e la cura della propria Fede.
Questa è alimentata proprio con la pratica di una preghiera devota, fervente e sincera.
La preghiera, a sua volta, favorisce la frequenza ai sacramenti e la vita di Grazia.
Dio Padre vuole ricolmarci di incalcolabili Grazie, ma per riceverle dobbiamo predisporre il cuore. 
Gesù afferma che se un genitore dona ciò che ha di meglio ai figli, quanto più Dio donerà ad ognuno di noi quello che umilmente gli chiediamo.
In questa parabola prende come esempio il ricorso al giudice da parte di una vedova che non riusciva ad ottenere giustizia. Ella mai avrebbe potuto ottenere giustizia, fu la sua insistenza a far ricredere il malvagio giudice e a concederle quanto le spettava.
“E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di Lui?”.
La preghiera deve essere dunque perseverante. Ricordo sempre l’esempio di Santa Monica, la mamma di Sant’Agostino; ella ha pregato lunghissimi anni per la conversione del figlio e Dio ha premiato questa sua perseveranza: Agostino è diventato un grande Santo, un pilastro della cristianità e una stella fulgidissima nel firmamento del Cielo. Non stanchiamoci mai di pregare ….. preghiamo sempre e se Dio non concede una grazia può essere perché i tempi non sono ancora “maturi”.
Non dimentichiamoci mai che Dio nella sua Onniscienza tutto Vede, tutto Sa e tutto Predispone per la Salvezza eterna e ricordiamoci inoltre che i nostri tempi non sono i suoi ….. mille anni sono come un giorno dinanzi a Dio.
Può capitare a volte che Dio non concede una Grazia perché quello che noi chiediamo e che può essere apparentemente una cosa buona, in realtà non corrisponde al volere divino. In questo caso la preghiera non va persa, ma Dio la indirizza verso un altro scopo che sempre è per il nostro vero bene.
Ciò che purtroppo manca alla maggior parte dei cristiani è il pieno abbandono in Dio, la fiducia cieca che Egli ci accorderà tutte quelle grazie di cui abbiamo veramente bisogno. 
Le Grazie più importanti sono sempre quelle che riguardano la nostra anima e la conquista del Paradiso.
L’ultima affermazione del Vangelo di oggi è inquietante: “Ma il Figlio dell’Uomo, quando verrà, troverà la Fede sulla terra?”.
Tanti Mistici ci hanno rivelato che moltissimi si allontaneranno dalla Fede per seguire false dottrine.
Questa società è orientata verso il soddisfacimento di piaceri umani; non vuole più seguire i consigli evangelici riguardo l’importanza della rinuncia al peccato. Senza questo impegno la Fede diventa sempre più una debole fiammella che finisce poi per spegnersi inesorabilmente. 
Il mondo giace in un buio spaventoso perché troppi hanno smarrito questa luce interiore del cuore e il buio non può che condurre verso il precipizio della dannazione eterna anche se molti si illudono di essere bravi cristiani per il semplice fatto di adempiere al precetto festivo della Santa Messa.
Per rimanere uniti a Gesù occorre una Fede forte, che porta alla conversione e al cambiamento radicale della vita.
La Fede autentica ci rende creature nuove, innamorate di Gesù e della sua Santissima Madre, eredi futuri di quella vita eterna e beata che Dio ha preparato per tutti coloro che lo amano. Buona preghiera a tutti.
 
Casetta 
Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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