27/07/2019
Catechesi N. 273
A - La figura di San Barnaba è molto interessante, ma poco si sa di lui perché la maggior parte di cristiani ha una scarsa conoscenza degli Atti degli Apostoli.
Egli faceva parte della prima comunità cristiana, ed è uno dei testimoni più importanti della vita che conducevano i primi seguaci di Gesù e, insieme a San Paolo, è stato un grande Apostolo dei primi tempi.
B - Quando Gesù insegnava questo forte impegno di amare i nemici, Egli veniva colpito ininterrottamente dalla cattiveria di molti avversari. Gesù ha compiuto opere d’Amore straordinarie, portando a compimento tutto quello che di Lui era stato predetto nell’Antico Testamento, ma purtroppo gli ebrei non riuscirono ad accettarlo come Messia e lo ricambiarono con un odio implacabile.
C - Ogni persona è portata naturalmente a giudicare tutti. L’inclinazione a giudicare è molto forte dove non c’è l’unione con Gesù. Senza l’aiuto del Signore si rimane in balìa dei propri pensieri contorti che avvalorati perché non c’è una retta coscienza e un vero discernimento. Lasciare libera la propria mente di far sorgere di continuo pensieri di giudizio è già la prova del mancato cammino spirituale.
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A - La figura di San Barnaba è molto interessante, ma poco si sa di lui perché la maggior parte di cristiani ha una scarsa conoscenza degli Atti degli Apostoli.
Egli faceva parte della prima comunità cristiana, ed è uno dei testimoni più importanti della vita che conducevano i primi seguaci di Gesù e, insieme a San Paolo, è stato un grande Apostolo dei primi tempi.
La sua vocazione è autentica perché egli dimostra di avere l’atteggiamento tipico del vero Discepolo di Gesù che consiste nel distacco dai beni materiali. Questa atteggiamento il Signore lo richiede a tutti i suoi seguaci in particolare a tutti i Consacrati.
La lettura degli Atti degli Apostoli ci permette di conoscere come si edificò idealmente e poi concretamente la prima comunità. Per conoscere come vivevano e come si comportavano i primi cristiani, è un dovere leggere gli Atti degli Apostoli e conservare nel cuore gli insegnamenti.
«La moltitudine di coloro che erano venuti alla Fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. Con grande forza gli Apostoli rendevano testimonianza della Risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia.
Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l'importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli Apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno.
Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba, che significa “figlio dell’esortazione”, un levita originario di Cipro, che era padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò l'importo deponendolo ai piedi degli Apostoli» (At 4,32-37).
Commuove profondamente leggere che una moltitudine di persone “aveva un cuore solo e un’anima sola”. Oggi tutto questo sembra un sogno irrealizzabile infatti l’aspetto attuale della Chiesa non rispecchia certamente questa prima Comunità e grande è la responsabilità dei Consacrati che più di tutti sono chiamati ad una vocazione eccelsa quella della trasfigurazione in Gesù Cristo.
Ogni Consacrato deve puntare a questa trasfigurazione, alla trasformazione interiore, abbandonando la vecchia mentalità per rivestirsi dello Spirito di Dio e testimoniare con le sue opere che il Signore è vivo e vero. Bisogna costantemente sforzarsi ed impegnarsi in ciò che Gesù ha richiesto espressamente.
La generosità di Barnaba non nasce da un coinvolgimento emotivo o passeggero. Infatti si impegnerà convintamente in un’opera straordinaria di apostolato insieme a San Paolo e colpisce di Barnaba la gioia che provava quando gli altri cristiani riuscivano a compiere grandi opere missionarie nel Nome di Gesù Cristo.
Non era invidioso, nel suo cuore era presente una grande Fede e un grande amore verso il Signore e verso il prossimo.
È molto pericoloso quando l’invidia entra in una Comunità o in un gruppo di Preghiera; è come se vi entrasse il demonio in persona!!!
L’invidioso sparge veleno con la serpe che porta nel cuore e prima o poi finirà per creare confusione, rivalità, discordia e alla fine divisione. Quanti gruppi si sono sciolti proprio a causa dell’invidia. Oggi il demonio tenta di distruggere tutti i gruppi di preghiera e una delle sue armi preferite e proprio l’invidia!
Dopo che Barnaba si unì a Paolo di Tarso, con coraggio tutti e due si rivolsero ai pagani.
«Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono pieni di gelosia e contraddicevano le affermazioni di Paolo, bestemmiando. Allora Paolo e Barnaba con franchezza dichiararono: “Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la Parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore:
Io ti ho posto come luce per le genti,
perché tu porti la salvezza sino all'estremità della terra”.
Nell'udir ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la Parola di Dio e abbracciarono la Fede tutti quelli che erano destinati alla vita eterna.
La Parola di Dio si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le donne pie di alto rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba e li scacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio, mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo» (At 13,44-52).
La cosa curiosa è questa reazione alla predicazione di Paolo e Barnaba, ma soprattutto fu l’Apostolo Paolo a disorientare i giudei che lo avevano invitato a parlare nella sinagoga a Perge di Panfilia. «Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: “Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!”» (At 13,15).
Dopo questo invito, dopo avere ascoltato la forte predicazione di Paolo, i giudei ritornarono al loro vecchio costume diabolico e progettarono prima la diffamazione contro Paolo, Barnaba e gli altri cristiani e poi la loro morte cercando di ucciderli.
San Barnaba oggi ci dà tanti insegnamenti molto importanti per questi tempi: il distacco affettivo dai beni materiali, senza considerarli idoli; la continua ricerca della conoscenza di Gesù e la sua imitazione; l’impegno totale nella predicazione del Nome di Gesù e della salvezza eterna in Lui; il distacco radicale dalla mentalità umana; la gioia che deve scaturire nel nostro cuore nel vedere il bene altrui.
«La notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, la quale mandò Barnaba ad Antiochia. Quando questi giunse e vide la Grazia del Signore, si rallegrò e, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di Fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore.
E una folla considerevole fu condotta al Signore. Barnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo e trovatolo lo condusse ad Antiochia. Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente; ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani» (At 11,22-26). Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 5,43-48)
Amate i vostri nemici.
B - Quando Gesù insegnava questo forte impegno di amare i nemici, Egli veniva colpito ininterrottamente dalla cattiveria di molti avversari. Gesù ha compiuto opere d’Amore straordinarie, portando a compimento tutto quello che di Lui era stato predetto nell’Antico Testamento, ma purtroppo gli ebrei non riuscirono ad accettarlo come Messia e lo ricambiarono con un odio implacabile.
Gesù sa molto bene che l’attività dei nemici è diabolica, è inarrestabile. I malvagi istigati da satana sempre cercano di colpire le persone buone, lo fanno per invidia e per un insoddisfazione perenne che divora il loro cuore. Tale insoddisfazione porta a una depressione latente che può esplodere da un momento all’altro, in maniera inattesa e clamorosa con gesti di violenza e cattiveria.
L’invidia per i successi di Gesù fu la causa della costante opposizione degli ebrei, tale invidia sfocio in diffamazione e ripetuti tentativi di ucciderlo.
Nonostante la persecuzione che subiva ininterrottamente, il Signore ci ha insegnato ad amare i nostri nemici. Alle loro cattiverie dobbiamo mostrare l’Amore, un’amore che ama e perdona sempre. Questo è il significato di “porgi l’altra guancia”.
Quando i nostri nemici, altezzosi e presi da uno spirito negativo, agiscono subdolamente contro di noi, dobbiamo sempre ricordare e attuare le parole di Gesù. “Ma Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori” (Mt 5,44).
Tutti noi conosciamo, chi più chi meno, le violenti opere dei nostri nemici, portiamo addosso le ferite causate dalla malizia di persone senza Dio. Possono essere anche uomini di Chiesa, addirittura Prelati che sbagliano gravemente e per giustificare i molti errori, perseguitano quanti li hanno scoperti o vivono in modo opposto alla loro corruzione, seguendo fedelmente Gesù.
Non devono mai sorprenderci le cattiverie di persone che ci colpiscono senza un’apparente motivo e percorrono la strada della diffamazione immotivata, diffamazione ammantata di falsità convincente, travestita di falsa amicizia perché nasconde una vergognosa doppiezza. Gesù ci insegna dunque ad amare e a pregare per quanti non ci amano, e che sempre tentano di infangare la nostra dignità.
Sono persone che non meritano nessuna considerazione, ma noi, proprio per amore di Gesù dobbiamo amarle, e pregare per la loro salvezza.
All’inizio del cammino spirituale è molto difficile amare i nemici, per questo dobbiamo incessantemente chiedere aiuto a Gesù e alla Madonna.
Se impariamo a perdonare compiremo passi da gigante e i demoni saranno costretti a fuggire da noi perché IL PERDONO E’ UN’ARMA CHE LI DISTRUGGE!!!
Essi non possono resistere accanto una persona che perdona i suoi nemici. Ricordate sempre questa verità e scolpitela a caratteri indelebili nel vostro cuore.
Gesù ci insegna inoltre che dobbiamo fare del bene ai nostri nemici. “Ma a voi che ascoltate, Io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano” (Lc 6,27). Fare del bene significa compiere gesti di carità (se ci vengono richiesti) pregare e non parlare male di chi ci ha offeso o danneggiato. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 7,1-5)
Togli prima la trave dal tuo occhio.
C - Ogni persona è portata naturalmente a giudicare tutti. L’inclinazione a giudicare è molto forte dove non c’è l’unione con Gesù. Senza l’aiuto del Signore si rimane in balìa dei propri pensieri contorti che avvalorati perché non c’è una retta coscienza e un vero discernimento. Lasciare libera la propria mente di far sorgere di continuo pensieri di giudizio è già la prova del mancato cammino spirituale. Se invece si tratta di giudicare fatti di dominio pubblico, riguardanti colpe gravissime perpetrate a danno di persone deboli o indifese come a Bibbiano, in questo caso è lecito e doveroso esprimere il proprio giudizio di condanna. Tacere sarebbe un peccato di omissione.
Gesù dice: “Non giudicate, per non essere giudicati”. E ancora: “Con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi”.
Non dimentichiamo che se siamo sempre pronti a puntare il dito sugli altri, a sputare veleno sui nostri fratelli, a non avere misericordia nel compatire le miserie altrui, Dio userà con noi lo stesso rigore di Giudizio.
Non è peccato se si affaccia alla mente un pensiero negativo sugli altri, basta respingerlo e non tradurlo in parole velenose di giudizio.
Gesù afferma ancora un altro concetto molto importante: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?”. La trave impedisce di vedere la realtà come essa è realmente, e si vive fantasticando, immaginando come vero ciò che non è vero.
Quante volte sento una persona emettere giudizi velenosi, lamentandosi per il comportamento sbagliato di un fratello, ma proprio in quella persona che si lamenta ho notato gli stessi comportamenti!
Vedete quanta miseria c’è in noi!
Impariamo a fare silenzio e a guardarci dentro con sincerità, con onestà e senza ipocrisia, scopriremo nel nostro cuore tanto fango e tanta erba cattiva che se non viene estirpata finirà per soffocare ogni germe di bontà che il Padre Celeste ha messo in ognuno di noi. Impegniamoci a rendere limpido questo nostro cuore chiedendo a Maria, la Tutta Pura, la Tuta Bella e la Tutta Santa a compiere in noi questa opera di “bonifica spirituale” senza la quale resteremmo immersi nella melma del nostro io convinti di essere sempre migliori degli altri.
Se non si sradica questa presunzione questo orgoglio tremendo non riusciremo mai a vedere la realtà nella Luce di Dio, non riusciremo mai a conoscerci veramente e tanto meno a conoscere gli altri.
Non mi stancherò mai di raccomandare la recita del Santo Rosario giornaliero che permette alla Madonna di agire nella nostra anima e di trasmetterci il suo Spirito che è lo stesso Spirito di Dio! Buona preghiera a tutti.