20/07/2019
Catechesi N. 272
A - Il grave errore commesso da tanti cristiani è quello di lasciarsi trasportare troppo spesso dall’immaginazione o fantasia, intesa come illusione e capriccio.
Questi cristiani seguono i loro istinti e si convincono di fare tutto bene, per il semplice fatto di compiere quello che piace a loro.
B - Queste parole Gesù le rivolge ai discepoli, non ai soli Apostoli, e questo vuole dire che il messaggio è indirizzato a tutti i cristiani. Ognuno di noi deve essere luce che illumina con le sue buone opere, deve anche essere sale che da sapore a ciò che c è insipido.
C - Il discorso sulla conversione del peccatore è abbastanza complesso e occorre maggiore tempo per spiegare le molte dinamiche che conducono a un radicale cambiamento di vita. Non c’è vero convertito in grado di guidarsi da solo nel cammino che segna il passaggio da una mentalità quasi idolatra e mondana, ad una spirituale ed impegnata.
D - Quando si parla di adulterio si entra in un campo minato, soprattutto perché
in questi tempi è un peccato commesso da tante persone sposate. Esso consiste in una relazione sentimentale o sessuale fra due persone, delle quali almeno una già coniugata con un’altra persona, per questo diventa una violazione della fedeltà coniugale.
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+ VANGELO (Mc 12,18-27)
Non è Dio dei morti, ma dei viventi!
A - Il grave errore commesso da tanti cristiani è quello di lasciarsi trasportare troppo spesso dall’immaginazione o fantasia, intesa come illusione e capriccio.
Questi cristiani seguono i loro istinti e si convincono di fare tutto bene, per il semplice fatto di compiere quello che piace a loro. È naturale questo comportamento quando al centro della loro vita c’è una ambizione personale e il forte desiderio di essere superiori agli altri.
Così vivevano i sadducei, pieni di malizia, e la loro domanda a Gesù era assolutamente fuori luogo, perché già sapevano in cuor loro la verità. Hanno chiesto sapendo del loro errore e il Signore puntualmente lo rileva e glielo mostra: “Voi siete in grave errore”.
Si commettono tantissimi errori tra i cristiani e si ignorano per mancanza di onestà intellettuale.
Mancando la vera spiritualità molti sono convinti di non commettere peccati e pieni di presunzione criticano o peggio ancora ignorano i Comandamenti di Dio. Prendo per esempio in esame il nono e decimo Comandamento che ordinano di non desiderare nulla di quanto appartiene al prossimo. Questo Comandamento condanna dunque l’avidità di possedere ciò che non ci appartiene e questo desiderio smodato genera l’invidia che è uno stato d’animo o un sentimento per cui in relazione a un bene o a una qualità posseduta da un altro, si prova del risentimento, della rabbia perché ….. si vorrebbe e non si ha! Questo è un peccato diffusissimo ed è causa di gravissime conseguenze.
L’invidia procura tristezza, turbamento, inquietudine fino a desiderare il male altrui.
Può capitare spesso di voler possedere qualcosa di un altro o di voler essere come un altro; questa è una delle tante tentazioni che insidiano il cammino spirituale, ma la tentazione non è mai peccato se la si respinge subito. L’errore grave consiste nel non combattere sul nascere questi pensieri. La maggior parte delle persone infatti li asseconda, li coltiva nel proprio cuore e questi pensieri crescono sempre più forti e come erba cattiva soffocano ogni germe di bene.
L’invidia non respinta può come ho detto sopra portare a commettere gravissimi peccati.
Quanti ricorrono alla magia occulta per danneggiare il prossimo proprio perché sono invidiosi!!!
Chi va dal mago per commissionare un maleficio verso un parente o un conoscente rischia, se non si pente e non si converte seriamente, la dannazione eterna!!!
La persona colpita dal maleficio infatti andrà incontro a sofferenze atroci e inimmaginabili che in molti casi (se non vanno a prendere benedizioni) durano tutta la vita.
Cerchiamo di vivere contenti di quello che siamo e abbiamo, di quello che Dio ci ha concesso. Se la sua Sapienza ci ha creato per essere dei piccoli fiori non arrovelliamoci il cuore per voler essere delle rose ….. Il Signore ama tutte le sue creature e non fa distinzione ….. L’importante e di essere come ci vuole e stare là dove ci ha posto. Dio infatti guarda esclusivamente il cuore e non l’esteriorità. Siate anime semplici capaci di Glorificare il Signore in qualsiasi condizione!
Impariamo come Maria a dire il nostro SI a Dio, sia che ci abbia creato per essere una semplice margheritina, sia che ci abbia creato per essere una magnifica rosa e il Dio della Vita ci donerà la sua stessa Gloria, ci disseterà alla Sorgente eterna dell’Amore, della Pace e della Felicità.
Se il nostro Dio è l’Eterno vivente nessuna cosa si potrà adorare più di Lui, altrimenti si vive come i pagani, o come cristiani illusi, che solo la domenica si ricordano del Signore e negli altri sei giorni adorano il “vitello d’oro”. Questo vitello d’oro può essere qualsiasi cosa al di fuori di Dio.
Il Vangelo ci insegna che è sbagliato portare più affetto alle cose materiali che a Dio, solo uno dei due si può adorare, non c’è spazio per entrambi.
Gesù ci dice dunque che Dio è vivo, la prova ci arriva dalle continue Grazie che dona ai buoni. È anche vero che le Grazie molti non le riceverebbero senza la mediazione di coloro che pregano e intercedano per tutti.
Il compito di un cristiano deve essere quello di pregare per l’umanità soprattutto per i poveri peccatori che hanno perso Dio, il Tesoro più prezioso! Un giorno in Paradiso quanti di noi scopriranno che la loro conversione e la loro salvezza è avvenuta per i meriti di un anima sconosciuta che ha pregato e sofferto per tutti. Ringraziamo Dio per questa meravigliosa unione che esiste nel Corpo Mistico della sua Chiesa. Buona preghiera a tutti
+ VANGELO (Mt 5,13-16)
Voi siete la luce del mondo.
B - Queste parole Gesù le rivolge ai discepoli, non ai soli Apostoli e questo vuole dire che il messaggio è indirizzato a tutti i cristiani. Ognuno di noi deve essere luce che illumina con le sue buone opere, deve anche essere sale che da sapore a ciò che è insipido.
Questo invito di Gesù può meravigliarci, ma è importante scoprire le proprie potenzialità che si devono sviluppare con la Grazia di Dio.
Nessuno può negare che il sale è un elemento fondamentale in cucina perché insaporisce i cibi e serve inoltre a conservare gli alimenti.
Gesù fa questo esempio del sale perché ci chiede di conservare la Fede integra, di amare la sana dottrina, di pregare per la conversione dei peccatori. Dobbiamo inoltre, come il sale, dare sapore alla nostra vita e a quella degli altri con le costanti buone opere e con il buon esempio.
Il significato della Luce poi si spiega da solo: essa serve a illuminare il buio.
Occorre dunque possedere la Luce spirituale per vedere la realtà con gli occhi di Dio, e per poter discernere il Bene dal male.
Senza questa luce soprannaturale il cristiano è come un cieco in questo mondo. Si lascia incantare da qualsiasi capriccio, si fa sedurre dagli idoli del mondo, rimane abbagliato dai falsi piaceri e proprio perché non vede bene… cade nelle trappole dei diavoli.
La luce di Gesù è indispensabile per saper camminare in questo mondo cosparso di insidie. Se ne superi una, ne trovi tante altre ad attenderti, ma vince sempre chi riesce a vedere con la Luce di Dio dove sono collocati questi lacci mondani che stringono i più deboli in una morsa ossessiva dei diavoli.
Come possiamo diventare luce e vincere tante tenebre che ci offuscano? Bisogna innanzitutto volerlo, ma ancor prima, avere la consapevolezza di vivere in un mondo tenebroso che ha rifiutato la Luce di Cristo, quella Luce che traspare bellissima nei volti di coloro che amano Gesù e lo seguono con amore e perseveranza.
Sono cristiani che sanno rinnegarsi per dare gloria a Dio compiendo giorno dopo giorno la sua volontà. Anche i ciechi si accorgono di questa Luce e anche se potranno perseguitare i buoni, non potranno fare a meno di riconoscere in loro lo Splendore di Cristo. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Lc 15,3-7)
Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta.
C - Il discorso sulla conversione dei peccatori è abbastanza complesso e occorre maggiore tempo per spiegare le molte dinamiche che conducono a un radicale cambiamento di vita.
Non c’è vero convertito in grado di guidarsi da solo nel cammino che segna il passaggio da una mentalità quasi idolatra e mondana, ad una spirituale ed impegnata. Un vero e sicuro discernimento lo può compiere il Padre spirituale preparato in ascetica e mistica, e rimane indispensabile trovarne uno oppure confrontarsi con il confessore su determinati aspetti, ma non è la stessa cosa. La Confessione è finalizzata al perdono dei peccati e ha una sua logica sacramentale, mentre la direzione spirituale riguarda anche aspetti che non richiedono l’assoluzione e consiste nel dare direttive e consigli per migliorare la propria spiritualità e per discernere la Volontà di Dio nelle scelte di vita che si fanno.
Ho accennato al Padre spirituale nella solennità del Sacro Cuore di Gesù per evidenziare che Lui segue tutti i suoi devoti con particolare interesse proprio perché Li ama. Gesù conosce perfettamente i cuori di ogni essere umano e questo è un mistero immenso. In pratica Dio segue contemporaneamente sette miliardi di persone e conosce ogni nostro pensiero.
Su ognuno di noi ha riposto un suo disegno, solo che gli atei e i seguaci di altre religioni non conoscendo il Vangelo, non riescono ad approfondire la realtà di un Dio che non è solo Amore, ma è anche Verità e Giustizia.
Dio spesso ci mette alla prova per vedere chi gli è veramente fedele e chi invece Lo tradisce o Lo dimentica.
Da coloro su cui aveva riposto un disegno di evangelizzazione con la Consacrazione o di impegno apostolico per quanti vivono in famiglia, può arrivare anche ad annullare lo stesso disegno di fiducia per la mancata risposta.
Il Cuore di Gesù deve essere adorato dall’umanità, questo Lo diceva a una Mistica, Suor Consolata Betrone, alla quale le insegnò la famosa giaculatoria: “Gesù e Maria vi amo, salvate anime”. Quando ella entrò in monastero cominciò a sentire interiormente la voce di Gesù, una voce dolce e forte che la spingeva sulla via della santità. Una voce esigente.
Nei primi esercizi spirituali, in monastero, Gesù le dice: “Tu ti affanni per troppe cose... una cosa sola è necessaria: amarmi!” e le chiede un continuo atto di amore a Lui, con l’invocazione “Gesù, ti amo”. Successivamente diventerà: “Gesù, Maria, vi amo: salvate anime”.
È sconvolgente la storia di questa umile suora, perché è sconvolgente ascoltare questa richiesta di Gesù, questo suo desiderio di essere Amato, in ogni istante, in ogni attimo della giornata.
Questa creatura prescelta da Dio doveva concentrarsi unicamente su Gesù, non pensare ad altro che a Lui per amarLo senza interruzione. Gesù e la salvezza eterna delle anime dovevano essere l’unica sua preoccupazione perché Dio vuole tutti salvi. Riflettiamo attentamente e sentiamoci scuotere il cuore perché ….. l’Amore non è amato!
Il mondo per essere salvato ha bisogno di anime adoranti, anime riparatrici che stanno dinnanzi al trono di Dio e fanno scudo con il loro amore e con la loro preghiera alle orribili bestemmie che incessantemente salgono dalla terra.
Dio come ho detto vuole la salvezza di tutti, ma dove viene rifiutato per indifferenza, tradimento, inimicizia, apostasia, è costretto a ritirarsi.
Dove Gesù vede questa indifferenza, rimane con pazienza ad attendere il vero cambiamento della persona, ma dopo molti anni e molte Grazie sperperate come il figliol prodigo, Egli non conta più su quella persona e non la considera più appartenente alle sue anime elette.
Su questo bisogna meditare per comprendere il vero significato della sua Misericordia, altrimenti si vive nell’illusione di seguire Gesù mentre non c’è altro che il vuoto. Gesù è pronto a perdonare anche i più gravi peccati, tranne quello della “bestemmia contro lo Spirito Santo”, coloro infatti che rifiutano fino alla fine il suo Amore, coloro che non si ritengono peccatori e pensano di non aver bisogno del perdono di Dio, vanno inevitabilmente verso la dannazione eterna. Non dimentichiamo che il vero cristiano ama Dio non per paura dell’inferno, ma esclusivamente per dar Gloria a Dio.
Chi nega questo concetto non ha compreso nulla del Vangelo e segue una dottrina protestante.
L’Amore del Sacro Cuore è sempre infinito. È il peccatore o il cristiano che non dedica del tempo giornaliero prolungato alla preghiera e alla meditazione e non cerca di cambiare vita sul serio, si distacca gradualmente da Dio, fino a diventare insensibile al sacro.
Anche se va a Messa o recita delle preghiere ma non mette al centro della vita il Signore, tutto quello che fa vale molto poco.
È vero che Gesù attende, ma fino a quando? Quei cristiani che non osservano la sua Parola e non seguono la sua volontà, sono inaffidabili!
Gesù è come un padre che ha molti figli e conosce perfettamente di chi può fidarsi e da altri che non Lo amano veramente e pregano esclusivamente per paura dell’inferno.
Il Cuore di Gesù è di una mitezza commovente, si impietosisce guardando i buoni che Lo seguono fedelmente e ha compassione verso quelli che soffrono, ma non può intervenire se non vogliono il suo aiuto.
Molti cristiani sono convinti che Gesù, essendo buono, aiuta sempre. Gesù aiuta chi lo merita, anche se la sua azione è libera e molto spesso interviene con peccatori non meritevoli, su essi però hanno pregato altri e proprio per i loro meriti Gesù concede molte Grazie e la spinta alla conversione.
Chi è però sicuro di ricevere preghiere?
Nessuno deve presumere di esserne degno anche se la Misericordia di Dio può arrivare ovunque.
Leggiamo cosa diceva Gesù a Suor Consolata, quest’anima mite e semplice che si abbandonò completamente alla volontà di Dio.
L’8 aprile 1934, il Sacerdote, prima della Messa dei suoi voti, confessa circa tre ore e numerosissimi si accostano all’Eucarestia. Suor Consolata è felice. Gesù le domanda: “Mi credi onnipotente e infinitamente buono?”.
“Gesù, sì!”.
“Ebbene -risponde Gesù-, ti dono tutte le anime del mondo: esse sono tue... e come Io mi moltiplico in ogni Ostia consacrata, così moltiplicherò la tua preghiera, i tuoi sacrifici a favore di ciascuna anima del mondo”. Gesù ci ama alla follia cerchiamo di ricambiare amandoLo con tutta la nostra forza del nostro cuore! Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 5,27-32)
Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio.
D - Quando si parla di adulterio si entra in un campo minato, soprattutto perché
in questi tempi è un peccato commesso da tante persone sposate. Esso consiste in una relazione sentimentale o sessuale fra due persone, delle quali almeno una già coniugata con un’altra e proprio per questo diventa una violazione della fedeltà coniugale.
Preciso subito che è una delle tentazioni più utilizzate da satana per distruggere i matrimoni e le famiglie. Per far fronte a questo micidiale attacco di satana occorre pregare molto e affidarsi alla Vergine Santissima.
Nell’adulterio dobbiamo però distinguere tra la caduta occasionale e la perdurante condotta nel peccato.
Il peccato diciamo occasionale, dovuto principalmente alla nostra debolezza è sicuramente diverso dal peccato premeditato, voluto e ricercato. Sono sempre peccati, ma Dio valuta molto bene l’intenzione della persona quando questa si accinge a commettere una colpa.
Il discorso vale per tutti i peccati, e preciso che per compiere soggettivamente un peccato grave si richiede la presenza simultanea di tre condizioni: materia grave, piena avvertenza della mente e deliberato consenso della volontà.
La materia grave del peccato si riconosce confrontando i Comandamenti e gli insegnamenti del Vangelo, ma non tutti hanno una sufficiente conoscenza della gravità di certi comportamenti, come indifferenza verso Dio, non partecipare alla Santa Messa nei giorni di domenica e nelle altre feste di precetto, l’odio, i giudizi temerari, la corruzione, gli atti impuri, il rifiuto di perdonare gli altri, il ricorso alla magia occulta a maghi e a fattucchieri.
La materia grave si può riconoscere con facilità, invece è quella che meno si focalizza per la tiepidezza spirituale subentrata nella vita di molti cristiani.
Tale tiepidezza lascia il cristiano nell’atteggiamento tipico di chi non fa più caso ai peccati gravi, tanto che li ripete con frequenza.
Commettere continuamente peccati mortali indebolisce l’anima al punto tale che non sarà più in grado di combatterli ed essa diventerà sicuramente preda del demonio.
Perdere l’unione con Dio e la cosa più grave che ci possa capitare!
I Santi lo comprendevano benissimo per questo preferivano morire più tosto di commettere un solo peccato.
Gesù qui ci insegna un concetto fondamentale: il peccato non consiste solo nell’azione che si compie, in questo caso l’adulterio, ma anche nell’intenzione di volerlo compiere. Per questo se si guarda una donna per desiderarla ossia con l’intenzione di unirsi a lei il peccato è già compiuto anche se non è stato consumato. Vedete quanto è importante avere il cuore puro e per avere il cuore puro bisogna avere puro anche lo sguardo.
Pensate a questo: i nostri occhi contempleranno un giorno lo Splendore eterno di Dio, dinnanzi al quale gli Angeli si coprono il volto. Prepariamoci fin d’ora a questo incontro che sarà il più importante della nostra vita.
Purifichiamo il nostro sguardo cercando di non guardare tutto ciò che in qualche modo possa contaminare la nostra anima. È scritto nel Vangelo: ”Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”.
Fin da questa terra potranno contemplare in anticipo un Raggio della sua Eterna Bellezza. Dio infatti si rivela a coloro che per il suo Amore custodiscono un cuore puro pur in mezzo alle infinite seduzioni del mondo. È l’esperienza più indicibile che ci possa capitare, un esperienza che segnerà per sempre la nostra vita e che auguro a tutti di fare. Buona preghiera a tutti.