Asinello
20/04/2019
Catechesi 259
A – Il Vangelo di oggi ci dimostra ancora una volta che Gesù non aveva timore a parlare e a proclamare a tutti la Verità. L’insegnamento che diede ai giudei su Abramo scosse i presenti tanto che lo diffamarono spietatamente: “Ora sappiamo che sei indemoniato”.
B - Gesù evidenzia in modo sublime la perfetta unione con il Padre, e la sua vera identità di Figlio di Dio; lo spiega ai presenti nel tempio dopo la guarigione dello storpio. Una rivelazione scioccante per i giudei, la considerano una bestemmia e proprio per questo loro avversione verso Gesù aumenta a dismisura.
C - Oggi è un giorno di festa anche se siamo in Quaresima. È il giorno dell’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio e ci ricorda anche l’Ultima Cena.
Quanto avvenne nel Cenacolo la sera prima della crocifissione di Gesù, viene riportato con grande amore dall’Evangelista Giovanni
Dal Lunedì al Venerdì ore 9,30  Santa Messa a seguire Santo Rosario tutto in diretta. 
Tutti i venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 Santa Messa dei Malati tutto in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione.
Pellegrinaggio alla Madonna dal Cuore d'Oro in Belgio dal 25 al 28 Aprile 2019 
 
Mercoledì 1° Maggio festa dell'Associazione, 10° Anno. Apriamo alle ore 10, 12,30 Pranziamo insieme, ore 15,30 Messa di Guarigione. Per i Bambini è stata allestita una zona con i Gonfiabili così potranno giocare. 
Vi aspettiamo numerosi!!!
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CristoOstia
+ VANGELO (Gv 8,51-59) 
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno. 
A – Il Vangelo di oggi ci dimostra ancora una volta che Gesù non aveva timore a parlare e a proclamare a tutti la Verità. L’insegnamento che diede ai giudei su Abramo scosse i presenti tanto che lo diffamarono spietatamente: “Ora sappiamo che sei indemoniato”.
Gesù replica con parole che rivelano una sentenza tremenda per tutti coloro che, come i giudei, presumono di conoscere Dio, ma non obbediscono alle sue Leggi: “È nostro Dio!”, e non Lo conoscete».
Anche oggi quanti si ritengono buoni cristiani per il semplice fatto di andare alla Santa Messa e di recitare qualche preghiera distratta, ma il loro cuore è lontano da Dio perché vivono esclusivamente nel vortice frenetico dei loro interessi personali.
Pongo a ciascuno di voi questa domanda: “Qual’è per te la cosa più importante nella vita”. Il lavoro? ….. Il benessere?..... Il conto in banca?..... I divertimenti?.....
La salute?..... ecc..
Quanti di noi onestamente potrebbero rispondere: “La cosa più importante per me è Dio, il suo Amore, la sua Parola! 
Eppure il Vangelo è stato chiarissimo: “Amerai il Signore Dio tuo, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente ….” 
Vedete, senza questa priorità, saremo sempre cristiani annacquati, cristiani tiepidi, in poche parole dei poveri cristiani.  
Stiamo entrando nella Settimana Santa e questo indica che è quasi trascorsa la Quaresima, un Tempo liturgico molto prezioso per i cristiani. È il tempo opportuno per meditare con particolare Amore la Passione del Signore e conoscere quanto ci ha amato!
Purtroppo in questi ultimi decenni si è perso a poco a poco il fervore verso le funzioni sacre e sono pochi quelli che seguono i riti liturgici e santi con vera partecipazione.
Uno dei motivi come ho appena accennato è l’eccessiva dissipazione mondana di molti cristiani. Non ci si preoccupa più di quello che Gesù ha fatto per ognuno di noi. Se anche questa Quaresima è trascorsa in modo identica al resto dell’anno è il segnale che amiamo poco Gesù. Per amarlo occorre conoscere la sua Persona, i suoi insegnamenti e questo possiamo farlo leggendo e meditando attentamente il suo Vangelo.
Molto importante è anche la lettura della vita dei Santi che ci insegnano come praticare le Virtù perché se la nostra Fede se non si traduce in opere è vana.
Solo l’imitazione dei comportamenti di Gesù ci permette di diventare cristiani autentici, cristiani che confortano il suo adorabile Cuore, quel Cuore che ha tanto amato gli uomini, ma dai quali purtroppo, è così poco riamato!!! Buona preghiera a tutti.
Bontà
+VANGELO  (Gv 5,17-30)
Come il Padre risuscita i morti e dà la Vita, così anche il Figlio dà la Vita a chi Egli vuole. 
B - Gesù evidenzia in modo sublime la perfetta unione con il Padre, e la sua vera identità di Figlio di Dio; lo spiega ai presenti nel tempio dopo la guarigione dello storpio. Una rivelazione scioccante per i giudei, la considerano una bestemmia e proprio per questo la loro avversione verso Gesù aumenta a dismisura.
Gesù, nel discorso che fa a tutti i presenti che avevano ascoltato la testimonianza dello storpio guarito, esprime parole molto difficili da comprendere; sicuramente la maggior parte andò via confusa proprio per l’incapacità di capire i riferimenti espressi da Gesù. 
Questa incapacità è presente anche in tanti cristiani che si accontentano di conoscere Gesù in maniera superficiale, senza un vivo desiderio di seguire i suoi insegnamenti.
Vediamo di approfondire alcuni brani: “Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole”. 
Le opere che compie il Padre le compie anche il Figlio, perché il Figlio fa sempre ciò che vede fare dal Padre. Entrambi hanno pieno potere sulla vita e sulla morte. Con queste parole Egli prepara tutti ad assistere ai grandi Miracoli come quello della Resurrezione di Lazzaro.
 “In verità, in verità Io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”. 
Chi ascolta Gesù e crede nel Padre che lo ha inviato nel mondo ha in premio la Vita eterna e già su questa terra vive un anticipo di Paradiso per la presenza di Dio nel suo cuore.
Chi comincia a credere e si converte rinasce a vita nuova, passa dalla morte alla Vita e non andrà incontro a un giudizio di condanna. “In verità, in verità Io vi dico: viene l’ora -ed è questa- in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno”. Gesù qui si riferisce ai morti spirituali resi tali dalle colpe del peccato: in essi non scorre più la linfa vitale dell’Amore di Dio.
Quanti “morti” ha la società del giorno d’oggi! Sono tutti coloro che vivono voltando le spalle a Dio e alla sua Legge. Credono di vivere e non conoscono lo stato spaventoso in cui si trova la loro anima divenuta preda di satana. Se potessero vedersi morirebbero davvero di spavento!
Se dunque vogliamo avere in noi la Vita dobbiamo credere in Gesù e fare ciò che ci ha insegnato.
C’è poi un affermazione di Gesù che tutti i cristiani dovrebbero scolpire nel cuore: non cerco la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato”.
Sono veramente pochi i cristiani che hanno compreso l’assoluta necessità di compiere ogni giorno la volontà di Dio. Noi possiamo fare anche tante belle cose, compiere opere importanti, ma se non sono conforme al disegno divino a nulla ci giovano. La vera realizzazione della vita sta nel compiere la Volontà di Dio perché solo Lui sa qual è il nostro vero Bene.
Preghiamo Gesù che ci doni la forza di aderire sempre al volere divino anche quando questo ci costa fatica e sofferenza.
Gesù è disceso dal Cielo, ha vissuto ed è morto esclusivamente per compiere il Volere di Dio.
Siamo nella settimana Santa ….. Raccogliamoci in silenzio e guardiamo il nostro Gesù. Cerchiamo di penetrare nella profondità abissale del suo straziante  martirio. 
Gesù è solo ….. nell’Orto del Getsemani. In questo momento tremendo tutto il peccato del mondo, delle generazioni passate presenti e future gli opprime l’Anima. 
È il Redentore e deve salvarci dall’inferno e l’inferno si avventa contro di Lui con tutti i tormenti, le angosce e le paure, centuplicate all’ennesima potenza rispetto alle nostre!
   Il demonio che era stato sconfitto nel deserto da Gesù, ora torna: è la sua ora! Vuole vendicarsi con inaudita ferocia, vuole assolutamente piegarlo e farlo desistere dal Sacrificio della Croce. La lotta che Gesù deve sostenere è tremenda, impensabile a mente umana!!!
Il Sangue rompe i capillari e fuoriesce dal suo Santissimo Corpo nello sforzo immane di sopportare una simile tortura! 
Un Angelo scende dal Cielo a confortare il Martire Divino ….. E Gesù, sfinito e stremato trova la forza di dire SI al Padre e di consegnarsi volontariamente alla morte.
Gesù, con il Cuore già spezzato dovrà affrontare ancora la spietata Flagellazione, la Coronazione di Spine, l’odio e gli insulti di tutta la folla inferocita e la crudele Crocifissione!!!
Chi è quel folle che può ancora dubitare dell’Amore di Gesù per noi???
Chi è quello stolto che invece di gettarsi nelle sue braccia e ricambiare un tale Amore, gli volta le spalle per seguire il mondo???
Gesù è tutta la nostra Vita, il nostro Tesoro, il nostro Amore!!!
È Lui che ci ha riaperto le porte del Paradiso con il suo tremendo Sacrificio!
Ringraziamolo e adoriamolo in ogni momento della giornata e con Lui ringraziamo la Vergine Santissima che ha condiviso nel Cuore le stesse torture del Figlio.
Gesù e Maria sono sempre stati uniti. Tutto lo strazio del Cuore di Gesù si riversava sempre nel Cuore dolcissimo e sensibilissimo della Madre, proprio per quell’ineffabile unione che esisteva fra di Loro. 
Gesù e Maria sono i vertici dell’Amore e del Dolore!!!
Nel silenzio di queste ore in cui si è realizzata la nostra Salvezza chiediamo a Gesù e a Maria di ricondurci all’Essenziale! 
Ci siamo smarriti su sentieri di morte, dietro le infinite seduzioni del mondo.
Facciamo ritorno a Dio, non c’è più tempo! È adesso che si decide il destino eterno ….. domani potrebbe essere troppo tardi!!! Buona preghiera a tutti.
DueAngeli
+ VANGELO (Lc 4,16-21) 
Lo Spirito del Signore è sopra di me.
C - Oggi è un giorno di festa anche se siamo in Quaresima. È il giorno dell’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio e ci ricorda anche l’Ultima Cena.
Quanto avvenne nel Cenacolo la sera prima della crocifissione di Gesù, viene riportato con grande amore dall’Evangelista Giovanni, dal capitolo 13 al 17 del suo Vangelo e racconta i grandi insegnamenti di Gesù che tutti i cristiani dovrebbero conoscere e meditare attentamente perché rappresentano il suo Testamento spirituale.
Il Signore per aiutarci ulteriormente, ha voluto rivelare ad alcuni Mistici anche i particolari di quanto avvenuto in quella sera e nei giorni successivi.
Questi racconti aiutano notevolmente a conoscere ed amare Gesù.  
Tutto ciò che viene da Dio commuove e dona tanta pace interiore.
Oggi vi presento un capitolo di una importante Enciclica di San Giovanni Paolo II sull’Eucaristia, “Ecclesia de Eucharistia” del 17 aprile 2003, ed era un Giovedì Santo come oggi. Leggiamo una parte del primo capitolo per approfondire l’importanza dell’Eucaristia e la sua relazione con la Santa Messa.
Capitolo primo
Mistero della Fede
11. «Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito» (1 Cor 11,23), istituì il Sacrificio Eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue. Le parole dell’apostolo Paolo ci riportano alla circostanza drammatica in cui nacque l’Eucaristia. Essa porta indelebilmente inscritto l’evento della Passione e della Morte del Signore. 
Non ne è solo l’evocazione, ma la ri-presentazione sacramentale. È il sacrificio della Croce che si perpetua nei secoli. 
Bene esprimono questa verità le parole con cui il popolo, nel rito latino, risponde alla proclamazione del « mistero della fede » fatta dal sacerdote: « Annunziamo la tua morte, Signore! ». 
La Chiesa ha ricevuto l’Eucaristia da Cristo suo Signore non come un dono, pur prezioso fra tanti altri, ma come il dono per eccellenza, perché dono di se stesso, della sua Persona nella sua santa umanità, nonché della sua opera di salvezza. Questa non rimane confinata nel passato, giacché «tutto ciò che Cristo è, tutto ciò che ha compiuto e sofferto per tutti gli uomini, partecipa dell’eternità divina e perciò abbraccia tutti i tempi ». 
Quando la Chiesa celebra l’Eucaristia, memoriale della Morte e Risurrezione del suo Signore, questo evento centrale di salvezza è reso realmente presente e «si effettua l’opera della nostra redenzione». Questo Sacrificio è talmente decisivo per la salvezza del genere umano che Gesù Cristo l’ha compiuto ed è tornato al Padre soltanto dopo averci lasciato il mezzo per parteciparvi come se vi fossimo stati presenti. 
Ogni fedele può così prendervi parte e attingerne i frutti inesauribilmente. Questa è la fede, di cui le generazioni cristiane hanno vissuto lungo i secoli. Questa fede il Magistero della Chiesa ha continuamente ribadito con gioiosa gratitudine per l’inestimabile dono. Desidero ancora una volta richiamare questa verità, ponendomi con voi, miei carissimi fratelli e sorelle, in adorazione davanti a questo Mistero: Mistero grande, Mistero di misericordia. 
Che cosa Gesù poteva fare di più per noi? 
Davvero, nell’Eucaristia, ci mostra un amore che va fino «all’estremo» (cfr Gv 13,1), un Amore che non conosce misura. 
12. Questo aspetto di carità universale del Sacramento eucaristico è fondato sulle parole stesse del Salvatore. Istituendolo, egli non si limitò a dire «Questo è il mio corpo», «questo è il mio Sangue», ma aggiunse «dato per voi...versato per voi» (Lc 22,19-20). 
Non affermò soltanto che ciò che dava loro da mangiare e da bere era il suo Corpo e il suo Sangue, ma ne espresse altresì il valore sacrificale, rendendo presente in modo sacramentale il suo Sacrificio, che si sarebbe compiuto sulla Croce alcune ore dopo per la salvezza di tutti. 
«La Messa è ad un tempo e inseparabilmente il memoriale del Sacrificio nel quale si perpetua il Sacrificio della Croce e il Sacro Banchetto della Comunione al Corpo e al Sangue del Signore». 
La Chiesa vive continuamente del Sacrificio redentore, e ad esso accede non soltanto per mezzo di un ricordo pieno di Fede, ma anche in un contatto attuale, poiché questo Sacrificio ritorna presente, perpetuandosi sacramentalmente, in ogni comunità che lo offre per mano del Ministro consacrato. 
In questo modo l’Eucaristia applica agli uomini d’oggi la riconciliazione ottenuta una volta per tutte da Cristo per l’umanità di ogni tempo. In effetti, «il Sacrificio di Cristo e il Sacrificio dell’Eucaristia sono un unico sacrificio». 
Lo diceva efficacemente già San Giovanni Crisostomo: «Noi offriamo sempre il medesimo Agnello, e non oggi uno e domani un altro, ma sempre lo stesso. Per questa ragione il Sacrificio è sempre uno solo. [...] Anche ora noi offriamo quella vittima, che allora fu offerta e che mai si consumerà». 
La Messa rende presente il Sacrificio della Croce, non vi si aggiunge e non lo moltiplica. Quello che si ripete è la celebrazione memoriale, l’«ostensione memoriale» di esso, per cui l’unico e definitivo Sacrificio redentore di Cristo si rende sempre attuale nel tempo. La natura sacrificale del Mistero eucaristico non può essere, pertanto, intesa come qualcosa a sé stante, indipendentemente dalla Croce o con un riferimento solo indiretto al Sacrificio del Calvario. 
13. In forza del suo intimo rapporto con il Sacrificio del Golgota, l’Eucaristia è Sacrificio in senso proprio, e non solo in senso generico, come se si trattasse del semplice offrirsi di Cristo quale cibo spirituale ai fedeli. Il dono infatti del suo Amore e della sua obbedienza fino all’estremo della vita (cfr Gv 10,17-18) è in primo luogo un dono al Padre suo. 
Certamente, è dono in favore nostro, anzi di tutta l’umanità (cfr Mt 26,28; Mc 14,24; Lc 22,20; Gv 10,15), ma dono innanzitutto al Padre: «Sacrificio che il Padre accettò, ricambiando questa totale donazione di suo Figlio, che si fece “obbediente fino alla morte” (Fil 2,8), con la sua paterna donazione, cioè col dono della nuova vita immortale nella risurrezione ».
Nel donare alla Chiesa il suo Sacrificio, Cristo ha altresì voluto fare suo il Sacrificio spirituale della Chiesa, chiamata ad offrire, col Sacrificio di Cristo, anche se stessa. Ce lo insegna, per quanto riguarda tutti i fedeli, il Concilio Vaticano II: «Partecipando al Sacrificio eucaristico, fonte e apice di tutta la vita cristiana, offrono a Dio la Vittima divina e se stessi con essa». Buona preghiera a tutti.
Asinello1
Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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