13/04/2019
Catechesi N. 258
A - Gesù si recava a Nazaret per la prima volta dopo avere dato inizio alla sua predicazione, come scrive San Luca in 4,14-15: “Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi”.
B - Rilevo due temi che vanno considerati con molta attenzione: l’Amore infinito di Dio per ciascun uomo e la nostra corrispondenza. Non riusciremo mai ad immaginare quanto Dio ci ama. Dio è Padre e il suo Sguardo veglia incessantemente su ciascuno dei suoi figli.
C - Gesù conosce i nostri cuori, siamo noi che non ci conosciamo bene e esaltiamo o minimizziamo molte cose senza discernimento. La parabola di oggi anche se breve è molto profonda, gli insegnamenti che vi troviamo sono indispensabili per la vita spirituale. Ogni cristiano può correre il rischio di comportarsi come il fariseo, il quale si illude di essere giusto, perfetto e santo.
D - Molti Santi canonizzati e moltissimi cristiani Santi davanti a Dio, in questi duemila anni di storia cristiana all’inizio del loro cammino di conversione erano spiritualmente piccoli come il granello di senape, erano tanti granelli di senape ignorati dai superbi e dai migliori, invisibili a coloro che considerano la vita come un continuo momento di esibizione per esaltare.
Dal Lunedì al Venerdì ore 9,30 Santa Messa a seguire Santo Rosario tutto in diretta.
Tutti i venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 Santa Messa dei Malati tutto in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione.
Pellegrinaggio alla Madonna dal Cuore d'Oro in Belgio dal 25 al 28 Aprile 2019
Iscrivetevi al canale YouTube e condividete la nostra pagina Facebook con i vostri amici e mettete mi piace grazie.
Cliccare sotto per ascoltare la Catechesi.
+VANGELO (Lc 4,24-30)
Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.
A - Gesù si recava a Nazaret per la prima volta dopo avere dato inizio alla sua predicazione, come scrive San Luca in 4,14-15: “Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi”.
Questo ritorno in Galilea avvenne dopo le tre tentazioni nel deserto, narrate nei versetti 1-13 dello stesso capitolo, e dopo si diresse verso Nazaret. Come leggiamo sopra, la fama di Gesù era molto diffusa nella regione per la novità del suo potere imperioso sui diavoli, sulla natura, sulle malattie. Il versetto 15 precisa che “tutti ne facevano grandi lodi”. Tutti, tranne i suoi compaesani. In essi la sorpresa e la curiosità iniziale si trasformarono ben presto in odio verso di Lui. Gesù aveva da poco letto la Profezia di Isaia sul Messia e svelato a tutti che quella Profezia si realizzava nella sua Persona: “ Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione” (4,18).
La gente di Nazaret si stupisce dunque delle parole di Gesù ed esclama: “Ma non è questi il figlio di Giuseppe?”.
La gente di Nazaret non comprende ……. Come non aveva compreso anni prima la Bellezza di quel Bambino, di quel Giglio Immacolato sbocciato nella loro terra e che emanava l’indescrivibile Profumo del Cielo!
Gesù era cresciuto senza che nessuno si accorgesse della sua vera Identità.
In quell’umile Casetta era racchiuso il più formidabile Mistero della storia umana ……. Il Mistero della nostra Salvezza.
Solo gli Angeli sapevano ……. E scendevano adoranti per circondare di Luce le Gemme più preziose dell’Eterno Padre: Gesù, Maria, Giuseppe!
Ora Gesù è cresciuto e compie la sua Missione; svela a tutti la potenza straordinaria dei suoi Miracoli, la novità sorprendente del suo messaggio d’Amore, la sua provenienza Divina, ma per gli abitanti di Nazaret Lui resterà sempre il Figlio del falegname e nulla più!!!
La maggior parte delle persone quando deve esprimere un giudizio su qualcuno spesso si ferma all’apparenza, all’esteriorità e su questa conoscenza superficiale si pronunciano sentenze sbagliate che non corrispondono alla Verità.
La vera identità di una persona è nella sua intimità, nel segreto più profondo del suo essere dove solo Dio può penetrare perché è Lui che ha plasmato il nostro cuore.
Non preoccupatevi dunque quando un familiare, un amico o un collega, non riesce a cogliere la vostra Fede e la vostra spiritualità. Non abbattetevi perché non la possono capire, non né hanno la capacità e quindi non riescono a percepire lo Spirito di Dio presente in voi. Lo stesso avvenne anche per Gesù. Non bisogna scoraggiarsi, ma gioire perché in questo modo rimaniamo intimamente uniti a Lui.
Proseguiamo con il racconto del Vangelo.
Gesù veniva da grandi predicazioni e grandi consensi prima di giungere a Nazaret, ma già sapeva cosa avrebbe incontrato nella sua terra d’infanzia. Conosceva le persone, sapeva esattamente cosa si celava nel loro cuore; ma non per questo cambiò atteggiamento, non divenne più accondiscendente perché erano i suoi concittadini e parenti.
Gesù fa intuire che è necessaria la loro conversione: ”Nessun Profeta è ben accetto in Patria …..”.E non indicava solo Nazaret, ma l’intera Nazione, infatti morirà Crocifisso per mano dei suoi connazionali.
A questo punto tutti si scagliarono come demoni contro di Lui:”Lo cacciarono fuori dalla città e lo condussero fin sul ciglio del monte per gettarlo giù nel precipizio”.
Tale reazione evidenzia tutta la loro superbia nel non saper accettare un rimprovero e la loro malvagità che sfocia subito nell’odio e nella vendetta.
Gesù non teme nessuno. Lui è venuto per annunciare il Vangelo e lo fa con una libertà straordinaria: se deve rimproverare, rimprovera, senza calcoli di convenienza, senza favoritismi, senza sconti come si fa purtroppo oggi in tantissime circostanze in cui si evita di predicare il Vangelo in modo completo.
Il sacerdote deve annunciare la Parola di Dio senza compromessi con nessuno: il suo unico scopo deve essere la Salvezza Eterna delle Anime.
Gesù è la VERITA’ e proprio questa trasparenza e rettitudine gli costerà la vita.
Dirà un giorno ai Giudei: “ Voi siete di quaggiù, Io sono di Lassù. Voi siete di questo mondo, Io non sono di questo mondo”. Queste parole servono a comprendere il motivo di tanta persecuzione contro l’Innocente.
Il mondo giace sotto il potere delle tenebre e non vuole accettare Colui che è la Luce Discesa dal Cielo per illuminare ogni uomo.
Da sempre si assiste a questo scontro immane tra il regno delle tenebre e il regno della Luce. L’umanità è chiamata a schierarsi con una delle due parti, non esiste via di mezzo!!!
Siamo giunti ormai agli ultimi tempi, allo scontro finale ed è più che mai urgente la nostra conversione, ma che sia autentica, convinta e profonda.
Prendiamo la decisione di volere appartenere totalmente a Cristo: ORA E PER SEMPRE!!! Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Mc 12,28-34)
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.
B - Rilevo due temi che vanno considerati con molta attenzione: l’Amore infinito di Dio per ciascun uomo e la nostra corrispondenza. Non riusciremo mai ad immaginare quanto Dio ci ama. Dio è Padre e il suo Sguardo veglia incessantemente su ciascuno dei suoi figli.
Il suo Amore è Vita, Gioia ….. Bellezza ….. Bellezza ….. Armonia ….. non si può descrivere a parole, ma si può avvertire nel cuore il suo Tocco soave che ci avvolge, ci penetra, ci santifica, purché lo vogliamo.
Noi non abbiamo la consapevolezza del suo Amore perché lo conosciamo troppo poco. Per salvarci, quando eravamo perduti, ha inviato il suo Unigenito perché, con l’offerta della sua vita, ci riscattasse dallo stato in cui eravamo caduti.
«Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio, perché chiunque crede in Lui non muoia ma abbia la vita eterna» (Gv 3-16).
Possiamo risalire al Padre partendo dal Figlio, Gesù infatti è venuto per rivelarci il Volto del Padre.
Dobbiamo considerare e meditare i suoi insegnamenti, le sue parole, le sue opere, i grandi Miracoli, il suo Amore verso tutti e la sua compassione per i poveri e gli ammalati. Poiché il Padre ha lo stesso Spirito del Figlio, quanto applichiamo a Gesù possiamo tranquillamente affermarlo anche del Padre. Gesù e il Padre sono una cosa sola.
Molti recitano il Padre Nostro senza capire chi è questo Padre.
La recita del Padre Nostro è una preghiera che disturba molto i diavoli, ovviamente quando si recita con Fede e con Amore.
Quando recitiamo questa preghiera insegnata da Gesù, il Padre prova maggiore compassione per i suoi figli che Lo implorano e chiedono aiuto. Chi lo recita devotamente e con fervore entra in intimità con Lui. È un esperienza dolcissima che dilata il cuore e fa sentire tutta la Tenerezza di Dio!
Ci si sente come piccoli bambini protetti dalle Ali della sua Onnipotenza. Non mi stancherò mai di ripetere: “Amate Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo!!! Amatelo nel breve attimo di questa esistenza terrena”!!!
Dio ci ama sempre anche quando lo offendiamo con il peccato, ma dobbiamo pentirci sinceramente e ricorrere alla Confessione. Chi vive nello stato abituale di peccato infatti non può percepire questa Sua presenza.
Ecco perché dobbiamo combattere con tutte le nostre forze il peccato. Siamo stati creati da Dio: siamo fatti per essere suoi!
L’attenzione di Dio per noi dura tutto il tempo della nostra vita. Egli ha presente tutti gli avvenimenti che ci riguardano.
Purtroppo siamo noi ad allontanarci da Lui perché non comprendiamo che Dio è l’unico vero Tesoro!
Oggi dobbiamo fermarci più volte a riflettere sulla nostra corrispondenza all’Amore di Dio. Perché non mettiamo da parte tante cose inutili e ci dedichiamo di più a pregare e a ringraziare Colui che è il datore di ogni Bene. L’uomo è debole per sua natura, è incline al peccato, ma il Signore ci ha lasciato i giusti rimedi: ( i Sacramenti ), grazie ai quali possiamo diventare creature nuove.
Non possiamo lasciarci dominare dalle negatività del Male e dal peccato che portano tristezza, frustrazione, odio e cattiveria. Dobbiamo iniziare seriamente il cammino di Fede; è quello più importante della nostra vita e ci condurrà nella Casa del Padre dove Gesù è andato per prepararci un posto.
Chi risponde all’Amore di Dio supera tutti gli ostacoli, al contrario senza amore anche le più piccole difficoltà sembrano insuperabili.
Chiediamo aiuto al più potente Santo dopo la Madonna, San Giuseppe è uno straordinario intercessore e la Novena che abbiamo da poco terminato ci ha aiutato a conoscerlo e apprezzarlo maggiormente.
In tanti esorcismi i diavoli hanno detto che tremano quando viene invocato San Giuseppe. Lui ottiene incalcolabili Grazie da Gesù e da Maria perché fu il Loro il perfetto Custode.
Nessuno ha mai amato la Madre e il Figlio come San Giuseppe.
Anche il Padre si fidò pienamente del giovane Giuseppe. Chi prega Lui ogni giorno ottiene Grazie impossibili. Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Lc 18,9-14)
Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.
C - Gesù conosce i nostri cuori, siamo noi che non ci conosciamo bene ed esaltiamo o minimizziamo molte cose senza discernimento. La parabola di oggi anche se breve è molto profonda, gli insegnamenti che vi troviamo sono indispensabili per la vita spirituale. Ogni cristiano può correre il rischio di comportarsi come il fariseo, il quale si illude di essere giusto, perfetto e santo.
Il fariseo si trova nel Tempio e prega dinnanzi a Dio facendo l’elogio di tutte le sue virtù: digiuna due volte la settimana, paga le decime del suo avere, non è ladro, non è ingiusto, non è adultero e soprattutto non è come quel pubblicano in fondo al Tempio.
I pubblicani ( coloro che riscuotevano le imposte) erano disprezzati da tutti perché considerati peccatori.
Il fariseo era un osservatore di tutte le leggi e per questo si riteneva migliore degli altri. Gli mancava però la virtù principale: l’umiltà! Era gonfio di superbia, di orgoglio e di presunzione e si sentiva autorizzato a disprezzare tutti.
Il superbo non si riconosce mai peccatore e di conseguenza non avverte nemmeno l’esigenza di chiedere perdono a Dio. Questa è la strada sicura per la dannazione eterna! Il superbo giudica e condanna sempre gli altri. Questo è una grave colpa che rende vana ogni nostra preghiera. Gesù infatti dice in un altro passo: “Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?
O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave?
Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello” (Mt 7,3-5).
Il pubblicano invece in fondo al Tempio non osava neppure alzare lo sguardo, non cercava di giustificarsi, ma battendosi il petto supplicava Dio di perdonare i suoi peccati: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Ecco le parole che commuovono il Cuore di Dio e fanno discendere dal Cielo le sue infinite Grazie. Dio è conquistato dall’umile, ma resiste al superbo. L’umiltà è VERITA’ perché chi si riconosce piccolo, fragile e peccatore ha compreso realmente la condizione della creatura. L’uomo infatti è un nulla rispetto alla grandezza del Creatore!
Il pubblicano, pur essendo considerato un peccatore, in questo caso è un maestro di spiritualità e ci insegna che l’UMILTA’ è la chiave che apre il Cuore di Dio.
Dal pubblicano possiamo imparare anche le caratteristiche della buona preghiera, essa deve essere umile, raccolta e fiduciosa. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 13,31-35)
Il granello di senape diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami.
D - Molti Santi canonizzati e moltissimi cristiani Santi davanti a Dio, in questi duemila anni di storia cristiana all’inizio del loro cammino di conversione erano spiritualmente piccoli come il granello di senape, erano tanti granelli di senape ignorati dai superbi e dai migliori, invisibili a coloro che considerano la vita come un continuo momento di esibizione per esaltare… le proprie miserie. Non hanno ancora capito i modernisti che qui siamo di passaggio e prima o poi dobbiamo lasciare questo mondo per andare alla Vita eterna, o alla dannazione eterna.
Tutti i Santi che preghiamo, all’inizio del loro cammino di santità erano impreparati e giorno dopo giorno si sono trasfigurati.
Quindi, la santità è accessibile a tutti, anche a coloro che in questo momento odiano Gesù o ad altri che non frequentano i Sacramenti, comunque ogni essere umano che conosce Gesù può raggiungere elevati stati di santità.
Non vogliamo intendere solamente quella che viene pubblicamente riconosciuta in alcune anime particolari, il riferimento è a coloro che conducono una vita cristiana autentica e si sforzano di vincere ogni tentazione. Oggi c’è molta confusione anche verso questo aspetto, la santità da un lato è ridicolizzata dai teologi modernisti e dai loro seguaci che hanno ascoltato le lezioni nelle facoltà di teologia. All’interno della Chiesa si verificano situazioni molto strane, c’è una vera gara a chi commette più eresie, tra chi vede di più Gesù e chi la Madonna, chi riceve messaggi e chi ispirazioni, chi si considera profeta e chi è convinto di saperne una più di Dio…
Cos’è allora la santità di vita? La santità cristiana non è altro che la carità pienamente vissuta. Lo ha affermato anche il Concilio Vaticano II, quindi i modernisti che hanno manipolato questo Concilio, considerano la santità come qualcosa di superato perché tutti siamo salvi… Non c’è motivo di pregare molto e di fare penitenze… ci salviamo per fede. Questa è eresia da condanna!!!
Queste affermazioni sono dei modernisti che stanno rovinando centinaia di milioni di fedeli, per questo la Madonna continua ad apparire in vari luoghi e a ripetere l’autentico insegnamento del Magistero della Chiesa. Prima voglio completare il discorso sulla santità che è la carità pienamente vissuta.
Nella teologia morale, la santità è la vocazione propria della vita cristiana che si realizza compiendo con amore i doveri del proprio stato.
Ma veniamo al significato di carità: non è fare elemosina: “La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio”, così spiega il Catechismo della Chiesa. Carità quindi significa amore, chi agisce senza carità non è in comunione con Dio.
Non può esserlo. Rileggiamo l’inno alla carità di San Paolo, la sua definizione è un ineguagliabile quadro: “La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1 Cor 13,4-7).
Sono arrivato alla carità parlando della santità di vita, possibile esclusivamente ai credenti che percorrono un autentico cammino spirituale. Senza letture spirituali, senza onestà intellettuale e la vittoria sui giudizi e senza la profonda preghiera giornaliera, non ci si solleverà mai nel cammino spirituale, si rimarrà sempre molto legati alle cose della terra. Esteriormente possiamo assumere atteggiamenti spirituali, ma conta ciò che siamo dentro, questo guarda Gesù e non la falsa apparenza. Per questa ragione innumerevoli volte vi ho indicato di leggere e meditare attentamente le Catechesi.
È molto importante il pellegrinaggio in un Santuario mariano, in questi tempi si indica prevalentemente Lourdes e il pellegrinaggio lì riesce molto bene se la guida è preparata e spirituale, soprattutto se è distaccata da altri interessi, ma considero altamente spirituale anche la Cappellina di Fatima. Non tanto per la loro indiscussa e riconosciuta credibilità, in questi due luoghi c’è un’atmosfera più spirituale straordinaria, i pellegrini vi si recano con maggiore partecipazione e spinti spesso da situazioni di malattia e di tribolazione da negatività.
Trascorrere anche mezza giornata a Fatima o a Lourdes è emozionante, straordinario e toccante. Ma la Madonna vi ascolta in ogni luogo dove andate se pregate con il Cuore.
Per diventare lievito che fermenta, abbiamo bisogno della Madonna, senza di Lei non possiamo nulla.
Ognuno di noi diventi lievito immerso nel mondo per la sua santificazione. Buona preghiera a tutti.