Spezza
 
Catechesi N. 252
 
A - In questa festa della presentazione del Signore al tempio e della purificazione della Santa Madre, il Vangelo ci presenta due figure molto importanti. La prima è quella del vecchio Simeone, di lui leggiamo nel Vangelo.
B - Nella lettura di questo brano evangelico c’è una parola che “disturba”, una parola fuori posto stonata; si tratta di un verbo che sembra insinuare un comportamento sprezzante di Gesù.
C - Molti farisei presenti a questa discussione sono convinti che Gesù è un vero profeta, sono le sue opere a testimoniarlo, opere che nessun uomo può compiere. Solo Dio può aver inviato Gesù per evangelizzare con una nuova dottrina fondata sull’amore e con i prodigi dei suoi Miracoli.
D - I discepoli non comprendono il significato di lievito, non capiscono la sua funzione quando viene impastato con la farina.
Il lievito fermenta e si gonfia, consentendo così una maggiore crescita dell’impasto. Il lievito viene paragonato da Gesù all’orgoglio umano.
 
Dal Lunedì al Venerdì ore 10,30 Santo Rosario in diretta. 
Tutti i venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 Santa Messa dei Malati tutto in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione.
Pellegrinaggio alla Madonna dal Cuore d'Oro in Belgio dal 25 al 28 Aprile 2019 
Domenica 17 Marzo ore 15 Santo Rosario, ore 15,30 la Santa Messa di Guarigione.
 
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SuoerRegi
 
+VANGELO  (Eb 2,14-18)
Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.
 
A - In questa festa della presentazione del Signore al tempio e della purificazione della Santa Madre, il Vangelo ci presenta due figure molto importanti. La prima è quella del vecchio Simeone, di lui leggiamo nel Vangelo: “Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio che aspettava la consolazione d’Israele, lo Spirito Santo che era sopra di lui gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore”.
Mosso dunque dallo Spirito si recò al Tempio e poté finalmente prendere fra le sue braccia quel Bambino tanto atteso. Simeone lodando Dio pronunciò la bellissima preghiera del “Nunc dimitis”: “Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in Pace, secondo la tua Parola” ……. perché i miei occhi hanno visto la tua Salvezza …….
Sono parole stupende che rivelano la squisita santità di quest’uomo. Egli ha vissuto con un unico desiderio: vedere il Messia! Ha atteso per anni la promessa di Dio e la sua speranza e fiducia nel Signore non sono mai venute a mancare. Ha saputo attendere con la Fede incrollabile di chi sa che Dio mantiene sempre la sua Parola. E Dio lo premia mettendogli fra le braccia il piccolo Gesù. 
Ora Simeone può partire in Pace e incamminarsi verso gli orizzonti infiniti del Cielo e sarà proprio quel Bambino, che fattosi Uomo, gli spalancherà le porte del Paradiso con il suo Sacrificio.
Meditiamo attentamente su questo personaggio e poi esaminiamoci per vedere quali sono i desideri del nostro cuore, i nostri sogni, le nostre aspirazioni.
Ogni cristiano che si reputa tale dovrebbe avere come scopo principale della sua vita quello di incontrare Dio, per amarLo, lodarLo, e adorarLo! Invece siamo sempre troppo presi dalle cose del mondo, perché il nostro cuore è ancora fortemente vincolato alla terra; sempre rincorriamo affannosamente ciò che è inevitabilmente destinato a perire nell’oblio. 
L’altra figura che ci presenta il Vangelo è quella della profetessa Anna. Era molto anziana ed era rimasta vedova giovanissima. Di lei il Vangelo dice che non si allontanava mai dal Tempio e “Serviva Dio notte e giorno con digiuni e preghiere”. Anch’essa riconosce nel Bambino il Messia e per questo si mise a lodare Dio.   
Se oggi i Consacrati imitassero la spiritualità dell’anziana Anna, la Chiesa raggiungerebbe in breve tempo le più alte vette della Santità e grandi correnti di spiritualità rinnoverebbero il mondo.
Un altro insegnamento che scaturisce dalla meditazione di questi due personaggi è sull’importanza di vivere una vita Santa per ricevere le illuminazioni Divine.
Chi sapeva che quel piccolo Bambino sconosciuto portato al Tempio era il Messia atteso delle genti? Solo Simeone e Anna per rivelazione Divina! Il loro cuore era infatti un cielo limpido dove il vento dello Spirito Santo soffiava incessantemente comunicando i segreti e gli ineffabili misteri di Dio. 
Dio sempre si rivela ai suoi eletti, a coloro che lo amano con tutto il cuore. 
Termino con un ultimo concetto: per Dio non contano gli anni. 
Tutti, a qualsiasi età possono lavorare per il suo regno e tutti sono ugualmente importanti: bambini, giovani, adulti e anziani.
Fatevi coraggio voi tutti che forse, proprio per l’età avanzata, vi sentite inutili. Pensate che le vostre preghiere sono importantissime agli occhi di Dio e potete fare veramente tanto bene, anche perché, avendo molto più tempo a disposizione avete la possibilità di trascorrere tante ore della giornata in dolce intimità con Dio pregando per le infinite necessità della Chiesa e per la salvezza eterna delle Anime. Buona preghiera a tutti.
 
Stellatoe
 
+VANGELO  (Mc 1,40-45)
La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
 
B - Nella lettura di questo brano evangelico c’è una parola che “disturba”, una parola fuori posto stonata; si tratta di un verbo che sembra insinuare un comportamento sprezzante di Gesù. Forse non era questa l’intenzione di chi ha tradotto la Bibbia, forse voleva renderla più attuale, ma non si possono modificare le parole, perché altrimenti il significato cambia.
 La Parola di Dio resta immutabile e nessuno deve manometterla.
Vediamo il verbo in questione nel contesto della frase in cui è inserito: “E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse…”. 
Mentre l’originale era:“E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse…”.
Cacciare o rimandare nel senso di inviare nuovamente non hanno lo stesso significato. Nel Vangelo di questa domenica la parola “cacciò” mostra un Gesù insensibile e forse anche crudele. Ma può un Uomo che con un Amore infinito guarisce una persona da una malattia incurabile, subito dopo trattarla con disprezzo???
Questo non è certo l’agire di Gesù!!!
 Gesù cercava in ogni angolo anime da salvare, malati da guarire, indemoniati da liberare dalla schiavitù di satana. Egli è l’eterno Mendicante che va bussando alla porta di ogni uomo per entrare e prendervi dimora. Altro che cacciare!!!.......
Gesù è venuto a guarire i nostri mali più profondi, non ad allontanare le anime! È veramente inopportuna e disdicevole una frase di quel genere. 
Ciò che colpisce già all’inizio del Vangelo è l’atteggiamento del lebbroso, pur non riuscendo quasi a reggersi in piedi per la consumazione del suo corpo, quando si vide davanti Gesù subito si inginocchiò per supplicarLo. 
Mettersi in ginocchio è un atto di adorazione e di rispetto verso Dio, purtroppo in molte Chiese sono scomparsi gli inginocchiatoi, oppure si viene rimproverati se ci si  inginocchia dopo la Comunione.
Non è curioso sentire che un credente viene richiamato perché adora Gesù? Se si mette in ginocchio che disturbo può dare al parroco?
L’atto di inginocchiarsi non manifesta solamente un atto di adorazione e di Fede verso Gesù, comporta anche l’espressione di atti di amore e di fiducia che proprio Gesù vuole ascoltare dai suoi seguaci.
Chi si inginocchia chiede umilmente aiuto a Gesù, e questa Fede non si esprime in uguale misura rimanendo seduti comodamente!
Il gesto di adorazione del lebbroso era la prova di umiltà e la richiesta sincera di guarire dal male incurabile. Anche da questi atti esteriori di penitenza, ovviamente se sono sinceri si riconosce l’anima del cristiano autentico.
Mettersi in ginocchio durante la Messa è un dovere, è riconoscenza e ringraziamento. 
Ognuno conosce le sue possibilità ( magari c’è un impedimento per malattia), ma almeno quei pochi minuti durante la consacrazione e dopo la Comunione sono molto importanti per esprimere atti di Fede, di amore, di adorazione a Dio che si è incarnato e che si è reso Cibo.
Dopo la supplica in ginocchio, il lebbroso chiese con voce tremante per l’emozione: “Se vuoi, puoi purificarmi!”. Poche parole, ma sono quelle giuste che toccano il Cuore di Gesù e suscitano la sua misericordia. Il lebbroso dice a Gesù che Lui può fare tutto, basta che lo voglia.
Gesù lo vuole e lo guarisce con la sua straordinaria potenza taumaturgica: “Lo voglio, sii guarito!”.
La lebbra era allora considerata una malattia incurabile; le membra del lebbroso erano aggredite e a poco a poco devastate; i tratti del viso, le mani e i piedi si deformavano tra grandi sofferenze. Con un solo cenno e all’istante Gesù ha restituito al lebbroso un corpo perfettamente integro. È veramente un miracolo straordinario!
I lebbrosi venivano allontanati dalle città e dalle strade per timore del contagio. Gesù invece, come abbiamo visto, lo va a cercare e gli parla da vicino, perché la sua Carne immacolata non teme nessun contagio.  Riflettete su ciò che disse il lebbroso quando si trovò davanti a Gesù. Non pronunciò molte parole, non si preparò un discorso, gli aprì semplicemente il cuore e disse parole umili e semplici, ma piene di Fede: “Se vuoi, puoi purificarmi!”. Bisogna imparare a pregare con la convinzione sincera di questo lebbroso. 
La lebbra è anche l’immagine dei nostri peccati. Oggi è diffusissima questa lebbra che sembra invisibile, ma che invece si manifesta nei volti, nelle parole e negli atteggiamenti dei peccatori. 
Quando il lebbroso si presentò davanti a Gesù, “Egli ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse…”. Ogni volta che partecipiamo alla Santa Messa o andiamo davanti al Tabernacolo o preghiamo con profondo amore, Gesù si commuove, ci abbraccia ed è pronto a donarci le più grandi Grazie. Ma l’uomo spesso non è pronto…
Chiediamo alla Madonna ogni giorno di aiutarci, per crescere nella Fede. Parliamo a Gesù con molta semplicità, raccontandogli tutto di noi. Egli già conosce ogni cosa, ma desidera che ci rivolgiamo a Lui con la stessa confidenza e familiarità con cui parliamo all’amico più caro. Buona preghiera a tutti.
 
Spiritobelli
 
+VANGELO  (Mc 8,11-13)
Perché questa generazione chiede un segno?
 
C - Molti farisei presenti a questa discussione sono convinti che Gesù è un vero profeta, sono le sue opere a testimoniarlo, opere che nessun uomo può compiere. Solo Dio può aver inviato Gesù per evangelizzare con una nuova dottrina fondata sull’amore e con i prodigi dei suoi Miracoli.
Comprendono comunque che Gesù non è un uomo comune, ma non lo vogliono accettare e tanto meno riconoscerlo come Figlio di Dio, sarebbe veramente troppo per loro, così pieni di orgoglio, di superbia e di invidia! Essi vogliono manipolare la realtà e la strategia che scelgono è diretta a smontare l’insegnamento del Signore, a ridicolizzare ogni sua opera, persino ai miracoli più inspiegabili. Così chiedono un segno, cercano di metterlo alla prova per farlo cadere in contraddizione. “Si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal Cielo, per metterlo alla prova”.
I farisei ovviamente non riescono in nessun modo a prevalere su Gesù, a sostenere un confronto con Lui. Il suo pensiero è un pensiero Divino così come la sua saggezza e le sue opere.
 Anche molti cristiani di oggi, chiedono un segno per sapere cosa fare o per conoscere il futuro. Questo in realtà è un tentare Dio e quindi un peccato.
Faccio una chiarificazione.
Il cristiano può cadere in questo peccato quando chiede un segno a Gesù senza un motivo valido e lo chiede per curiosità o per conoscere determinati comportamenti da attuare ma senza la volontà di dare gloria a Dio. Si chiede un segno per compiere azioni che hanno poco in comune con la religiosità, quindi si chiede per soddisfare i propri capricci.
Leggiamo un commento dal Catechismo della Chiesa:
«Il primo Comandamento di Dio condanna i principali peccati di irreligione: l'azione di tentare Dio, con parole o atti, il sacrilegio e la simonia. 
L'azione di tentare Dio consiste nel mettere alla prova, con parole o atti, la sua bontà e la sua onnipotenza. È così che satana voleva ottenere da Gesù che si buttasse giù dal Tempio obbligando Dio, in tal modo, ad intervenire.
Gesù gli oppone la Parola di Dio: “Non tenterai il Signore Dio tuo” (Dt 6,16). La sfida implicita in simile tentazione di Dio ferisce il rispetto e la fiducia che dobbiamo al nostro Creatore e Signore. In essa si cela sempre un dubbio riguardo al suo amore, alla sua provvidenza e alla sua potenza».
Diverso è l’atteggiamento del cristiano che chiede un segno per compiere la volontà di Dio, qualunque essa sia. In questo caso prima di chiedere un segno con l’apertura a caso della Bibbia, per esempio, bisogna pregare bene, invocare lo Spirito Santo e chiedere a Gesù di manifestarsi attraverso la sua Parola. Buona preghiera a tutti.
 
La Clinica Spirituale del Signore
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+VANGELO  (Mc 8,14-21)
Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.
 
D - I discepoli non comprendono il significato di lievito, non capiscono la sua funzione quando viene impastato con la farina.
Il lievito fermenta e si gonfia, consentendo così una maggiore crescita dell’impasto. Il lievito viene paragonato da Gesù all’orgoglio umano, è l’atteggiamento borioso di chi ostenta una certa superiorità.
La raccomandazione di Gesù è precisa: “Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!”. Un avvertimento di non lasciarsi ingannare dalle parole e dagli atteggiamenti esaltati e arroganti dei farisei e di Erode. 
Ci colpisce sicuramente in questo brano la ripetizione del Signore ai discepoli delle opere che Lui aveva compiuto ma che essi quasi non ricordano. Gesù deve richiamarli severamente come deve fare un buon formatore, principalmente devono farlo i genitori.
Dopo avere parlato del lievito, i discepoli si confondono e pensano subito al pane: “Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane”. Questo è il classico esempio di distrazione a causa dei mille pensieri che arrivano alla mente mentre si ascolta la Parola di Dio.
Dinanzi alla distrazione dei discepoli è costretto a scuoterli: “Non capite ancora e non comprendete?”. Qui è grande il disorientamento dei discepoli, non solo pensano una cosa diversa, ma Gesù fa presente che non capiscono una cosa fin troppo facile. Qual è la ragione della loro incapacità intellettuale? È sicuramente il cuore appesantito dai troppi interessi umani. 
È comunque comprensibile la loro confusione per la poca esperienza spirituale.
Gesù però rivolge una domanda che mira ancora a farli riflettere: “Avete il cuore indurito?”.
È un crescendo di richiami. I discepoli sono distratti e non ricordano chiaramente le opere del Signore. “Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?”. Questo amareggia Gesù, anche se il loro cammino è all’inizio, bisogna memorizzare con attenzione gli insegnamenti di Dio. Così Gesù è costretto a fare domande per fargli   ricordare loro la sua Parola.
“E non vi ricordate. Non comprendete ancora?”. 
Non dobbiamo meravigliarci dei discepoli, riflettiamo sulle nostre dimenticanze di Gesù e del suo Vangelo. Siamo fedeli alla Parola?
Proponiamoci ogni mattina di memorizzare una frase o una parola che ci colpisce del Vangelo o della Catechesi e ricordiamola molte volte nella giornata, approfondiamola fino a sentirla nostra e viviamola con amore e gioia. 
Questo è l’autentico cammino di Fede: ogni giorno si sale un gradino più in su, così ci avvicineremo a Dio e diventeremo più spirituali. Buona preghiera a tutti.
 
Fatinb2
 
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