24/02/2019
Catechesi N. 251
A - Conosciamo bene questa parabola, l’ho approfondita e spiegata più volte nei commenti e sempre offre nuovi spunti di approfondimento.
Ogni parabola di Gesù è un pozzo inestinguibile, da cui attingere l’acqua viva della Sapienza eterna, un’acqua sempre nuova, fresca rigenerante, la sola in grado di dissetare l’arsura del nostro cuore perennemente inappagato.
B - Gesù richiama l’attenzione dei discepoli con un insegnamento che scuote e fa riflettere. Sono diverse le frasi da valutare, quella che lascia sorpresi è nella parte finale: “Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.
C - La Grazia è come il seme gettato dall’uomo nel terreno, egli non sa come germoglia e cresce.
La Grazia viene donata da Dio all’uomo e se l’uomo l’accoglie, cresce e fruttifica.
La Grazia di Dio infatti dà sempre i suoi frutti se da parte nostra non mettiamo ostacoli.
D - Per molti Dio non è mai esistito, per altri esiste un Dio, ma non bene identificato, altri ancora credono in Dio, e molti cattolici, purtroppo, Lo considerano distante e poco interessato alla loro vita. Si comprende chiaramente che non lo conoscono e non hanno mai fatto l’esperienza spirituale della presenza di Dio.
Dal Lunedì al Venerdì ore 10,30 Santo Rosario in diretta.
Tutti i venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 Santa Messa dei Malati tutto in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione.
Pellegrinaggio alla Madonna dal Cuore d'Oro in Belgio dal 25 al 28 Aprile 2019
Domenica 17 Marzo ore 15 Santo Rosario, ore 15,30 la Santa Messa di Guarigione.
Iscrivetevi al canale YouTube e condividete la nostra pagina Facebook con i vostri amici e mettete mi piace grazie.
Cliccare sotto per ascoltare la Catechesi.
+VANGELO (Mc 4,1-20)
Il seminatore uscì a seminare.
A - Conosciamo bene questa parabola, l’ho approfondita e spiegata più volte nei commenti e sempre offre nuovi spunti di approfondimento.
Ogni parabola di Gesù è un pozzo inestinguibile, da cui attingere l’acqua viva della Sapienza eterna, un’acqua sempre nuova, fresca rigenerante, la sola in grado di dissetare l’arsura del nostro cuore perennemente inappagato.
C’è però un passo davvero difficile da comprendere che merita sempre un chiarimento; riguarda la spiegazione di Gesù agli Apostoli sulla necessità di parlare in parabole per non far comprendere a molti il vero significato delle sue parole. Sappiamo che in Gesù non c’è alcuna contraddizione, questa la troviamo solamente in coloro che manipolano il Vangelo per renderlo “moderno” e si ritrovano a seguire non il Vangelo di Gesù, ma le loro idee distorte e sbagliate.
Rileggiamo il brano in questione: “A voi è stato dato il mistero del Regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato”.
Gesù è molto chiaro ed è una spiegazione che avrà sicuramente scosso gli Apostoli: “…ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato”. Perché devono ascoltare se poi non comprendono? Perché non devono convertirsi se Gesù percorreva infaticabilmente la Palestina per salvare anche una sola anima? Perché non deve essere loro perdonato?
Domande che non trovano risposte se non ci aiuta lo Spirito Santo. Solo con la sua Luce possiamo entrare nel Cuore di Dio e nutrirci della sua Parola.
Gesù conosceva bene i cuori degli impenitenti, dei peccatori incorreggibili. Sapeva che essi si sarebbero irrigiditi ulteriormente contro la Verità, aggravando in questo modo la loro responsabilità e di conseguenza la loro punizione sarebbe stata maggiore.
Era dunque un atto di misericordia non rivelare ai peccatori quanto essi non avrebbero accolto.
Dio sa molto bene che le disposizioni interiori delle anime possono cambiare, ma dinanzi a Gesù c’erano persone irriducibili che non avrebbero mai lasciato l’ebraismo per seguire una nuova dottrina insegnata in modo differente dalla loro fede.
Anche se andavano ad ascoltare Gesù, molti criticavano e deridevano la sua predicazione. Ecco perché Gesù aggiunge: “…affinché guardino, ma non vedano”. Egli sapeva che il loro guardare era infruttuoso, era pura curiosità che non andava oltre.
Succede anche oggi a molti cristiani di non comprendere la Parola di Dio perché non hanno alcun desiderio di convertirsi.
Facciamo un serio esame di coscienza per comprendere in quale situazione spirituale siamo e chiediamo al Signore di aiutarci a convertirci pienamente a Lui. Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Mc 4,21-25)
La lampada viene per essere messa sul candelabro. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
B - Gesù richiama l’attenzione dei discepoli con un insegnamento che scuote e fa riflettere. Sono diverse le frasi da valutare, quella che lascia sorpresi è nella parte finale: “Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.
È una Parola assai misteriosa e avrà suscitato una lunga riflessione in coloro che Lo ascoltavano, perché se l’inizio è motivo di grande speranza, poi alla fine viene invece sottolineato un monito da tenere in seria considerazione.
Procediamo con ordine
“A chi ha, sarà dato”, questo insegnamento è fondamentale per la vita di ogni cristiano.
“A chi ha …….” Cioè a colui che risponde alla Grazia di Dio con una vita colma di Amore riceverà ancora di più, un sovrabbondare di Grazie e di benedizioni dal Cielo che lo porterà ad una comunione sempre più intima con Dio.
“… ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha” Invece chi non ha, ossia a colui che non corrisponde con Amore alla Grazia di Dio, a colui che vive nella tiepidezza preferendo seguire le sirene ingannatrici del mondo, anziché la Voce amorevole del Padre, saranno tolti anche i doni che Dio gli aveva posto nelle Mani perché non li merita. Costui si impoverirà sempre di più fino ad arrivare all’indurimento del cuore.
Chi di noi è sicuro di meritare i doni di Dio?
Quanti di noi non si conoscono a sufficienza e immaginano di compiere un grande cammino di Fede quando invece sono lontani dalla Grazia?
Gesù ha promesso di aiutare quanti Lo cercano con grande fiducia. Noi avremo sempre tutti gli aiuti necessari nei momenti spiacevoli, ma occorre rimanere uniti a Lui pregando spesso nella giornata e compiendo tutto per dare gloria a Dio: ogni nostro pensiero, ogni opera e attività, ogni istante della nostra vita devono essere per Lui!!! Questa è la Fede dei veri credenti.
Le difficoltà, le tentazioni, gli ostacoli interiori o esterni sono occasioni per crescere nella Fede, e quanto più grave è la difficoltà, maggiore è l’aiuto che Dio ci concede.
Chiediamoci cosa facciamo ogni giorno per ricevere da Dio un aumento di Grazia, se ci sforziamo di vivere in unione con Gesù e se gli diamo gloria. Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Mc 4,26-34)
L’uomo getta il seme e dorme; il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.
C - La Grazia è come il seme gettato dall’uomo nel terreno, egli non sa come germoglia e cresce.
La Grazia viene donata da Dio all’uomo e se l’uomo l’accoglie, cresce e fruttifica.
La Grazia di Dio infatti dà sempre i suoi frutti se da parte nostra non mettiamo ostacoli. La Grazia di Dio opera silenziosamente nell’anima, compie una profonda trasformazione, mentre dormiamo o siamo svegli, in ogni momento, facendo germogliare nel nostro intimo propositi di bontà, di fedeltà, di dedizione e di corrispondenza.
Gesù ci offre costantemente la sua Grazia per aiutarci ad essere fedeli, compiendo ogni nostro più piccolo dovere in ogni istante: lì si manifesta la sua volontà e lì è la nostra santificazione. Sta a noi accettare o no questi aiuti e cooperarvi con generosità e docilità.
Ricevere la Grazia con docilità significa impegnarci a compiere ciò che lo Spirito Santo ci suggerisce nell’intimo del cuore, ci impegneremo così a combattere con decisione ogni nostro peccato, a raggiungere la meta in una determinata virtù, a sopportare con garbo soprannaturale e pazienza le infinite contrarietà di ogni giorno.
La docilità alle ispirazioni dello Spirito Santo è necessaria per conservare la vita della Grazia e per ottenere frutti soprannaturali.
Lo Spirito Santo ci dà innumerevoli aiuti per evitare il peccato mortale deliberato e quelle piccole mancanze (peccati veniali) che, pur non essendo peccati veri e propri, dispiacciono a Dio.
Molte persone non avanzano mai nella vita spirituale perché credono che per essere dei buoni cristiani sia sufficiente evitare il peccato mortale. Tali persone si confessano molto raramente in quanto ritengono di non avere colpe gravi. È un vero inganno diabolico!!! Tutti coloro che ragionano in questo modo ristagnano in una vita spirituale mediocre e non percorreranno mai le vette sublime della Santità (a cui tutti siamo chiamati), anche perché i molti peccati veniali continuamente ripetuti conducono al peccato mortale.
I Santi invece che non commettevano peccati gravi si confessavano spesso perché si consideravano ugualmente grandi peccatori. Essi vivevano infatti immersi nella Luce di Dio e tale Luce permetteva di vedere loro anche le più piccole imperfezioni. Quanto abbiamo da imparare dalla vita dei Santi!!! Svegliamoci dal torpore, usciamo dal letargo spirituale e prendiamo la decisione di diventare degli autentici cristiani! Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Mc 4,35-41)
Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
D - Per molti Dio non è mai esistito, per altri esiste un Dio, ma non bene identificato, altri ancora credono in Dio, e molti cattolici, purtroppo, Lo considerano distante e poco interessato alla loro vita. Si comprende chiaramente che non lo conoscono e non hanno mai fatto l’esperienza spirituale della presenza di Dio.
Sono troppi i cattolici che hanno una Fede debole e una scarsa conoscenza del Vangelo. Essi ritengono che sia sufficiente la Messa festiva e le poche preghiere giornaliere spesso recitate in fretta e distrattamente. Non sanno andare oltre queste pratiche, non cercano di conoscere Dio più approfonditamente. La cosa più importante della nostra vita è pregare Dio. La preghiera però deve essere autentica, non solo una recita meccanica di formule, ma un entrare in comunione con il nostro Creatore per stare Cuore a Cuore con Lui; è mettere la nostra vita nelle sue mani sapendo che Egli tutto predispone per il nostro vero bene. La preghiera così diventa Lode, Ringraziamento e Adorazione; è un palpito incessante di Amore che sale al Cielo e dal Cielo discende con ogni Grazia e Benedizione.
Ritorniamo ora al brano del Vangelo. Sulla barca di Pietro Gesù dorme ……. Concede un breve riposo al suo fisico stremato per i lunghi viaggi, ma lo Spirito eterno di Dio (perché Gesù e vero Dio e vero Uomo) non dorme mai, vigila ininterrottamente sui suoi figli e appena essi lo chiamano interviene prontamente
Gesù è sempre osservatore e ascoltatore di quanto facciamo e diciamo, lo possiamo notare nel posto che va ad occupare sulla barca: “Egli se ne stava a poppa”. Nulla si trova scritto a caso nel Vangelo, infatti il posto che occupa Gesù a poppa sulla barca, è la posizione migliore per osservare tutto.
La poppa è la parte posteriore di un'imbarcazione, quella parte situata all'estremità opposta della prua che è possibile individuare osservando l'imbarcazione dalla prua nella direzione opposta a quella di navigazione.
La poppa è l'area in cui sono situati gli apparati di timoneria, lo specchio di poppa, la barra del timone e gli organi di governo.
Dalla poppa Gesù osservava tutto anche se gli Apostoli Lo vedevano dormire.
Rileggiamo con quale apprensione e paura Lo chiamano: “Maestro, non T’importa che siamo perduti?”. Gli Apostoli erano presi da un terrore profondo mentre Gesù è tranquillo, dominatore della natura e bastano poche parole per riportare la pace, il sereno, la calma.
Nel Vangelo Gesù mostra agli Apostoli la sua onnipotenza nel dominare la natura, oltre che la malattia e la morte. «Minacciò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!”. Il vento cessò e ci fu grande bonaccia». Dopo avere visto questo straordinario intervento, gli Apostoli rimasero impressionati e si chiedevano: “Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?”.
Considerate che gli Apostoli da poco tempo stavano insieme a Gesù e non avevano chiaro di trovarsi dinanzi a Dio incarnato. Questo episodio li rese più fiduciosi, e sicuramente più consapevoli di trovarsi dinnanzi al Figlio di Dio.
A volte capita anche a noi di chiamare Gesù e di non avvertire la sua presenza.
Egli sembra tacere, ma questo suo silenzio non è certo perché Lui e lontano o distratto. Gesù è sempre presente e vuole il nostro amore ardente, il nostro abbandono fiducioso e una preghiera sincera e perseverante.
Non temete mai quando cercate Gesù e apparentemente non si fa sentire, Lui è sempre vicino a voi e ascolta tutte le vostre preghiere. Impegnatevi ogni giorno nella recita di molte ardenti invocazioni. Non tralasciate mai la recita del Santo Rosario fatto con Amore! Buona preghiera a tutti.
Il nuovo libro di Pino uscirà a Marzo.