Piange

16/02/2019

Catechesi N. 250
 
A -Il comportamento dei Magi è sorprendente e suscita una grande ammirazione. Avevano visto sorgere una stella, sicuramente di una luminosità particolare che indicava un evento straordinario, la nascita di un grande Re
B - Gesù chiama tutti a restare vicini a Lui, ma non tutti rispondono con generosità e con disponibilità. Gesù chiama tutti alla santità, ma sono pochi quelli che mettono in pratica il Vangelo in modo autentico.
C - Oggi voglio parlarvi della necessità del distacco dai beni materiali per incontrare veramente il Signore. 
Non si tratta di un distacco effettivo di qualcosa che è indispensabile per la   famiglia, come la casa o i soldi guadagnati onestamente, anche se bisogna pensare anche ai poveri; è un distacco spirituale che non ci fa ritenere di primaria importanza   un bene materiale.
D – Aderire alla volontà di Dio è qualcosa di forte che cambia veramente la vita, è una continua vittoria sulla propria miseria umana, e il Trionfo del Cuore che Ama Dio,     sui vizi, sulla carne, sulla mentalità mondana.
 
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Penitente 
 
+VANGELO   (Mt 2,1-12)
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re. 
A -Il comportamento dei Magi è sorprendente e suscita una grande ammirazione. Avevano visto sorgere una stella, sicuramente di una luminosità particolare che indicava un evento straordinario, la nascita di un grande Re ……. Il più grande di tutti: Gesù!!! Mossi da un'ispirazione interiore si erano messi in cammino verso una terra straniera, avendo nel cuore un unico desiderio: incontrare il Bambino per adorarlo, senza curarsi della sua età, nè del ceto sociale: “si prostrarono e Lo adorarono”.
Ciò dimostra che Gesù fu indubbiamente più amato dai pagani che dagli Ebrei. 
Le parole espresse dai Magi erano piene di sapienza nonostante il loro paganesimo: “dov’è il Re dei Giudei che è nato?” Essi avevano un cuore retto e sincero, erano fedeli nel perseguire la verità e agivano come autentici credenti. Al contrario, ci sono moltissimi cattolici che si considerano credenti, ma vivono come pagani. 
Sono le opere a dare il sigillo dell’autenticità, non le vuote parole.
Quanti sacrifici hanno compiuto i Magi che arrivavano dall’Oriente per adorare il Messia? E noi quanti sacrifici facciamo per Gesù?
L’ammirazione che dobbiamo ai Magi riguarda proprio questo: non hanno badato a disagi e privazioni pur di assecondare la volontà di Dio, manifestata in quella stella che seguirono con la certezza di una Fede profonda. Non erano attratti dalla stella, ma la stella era il segno che li guidava e li conduceva al Re dei giudei.
Si parla dei Magi come degli astrologi, senza riflettere che le stelle non parlano né comunicano nulla. Era Dio ad agire.
I Magi, come ho detto furono illuminati e spinti da una forza superiore a recarsi in una terra lontana in cerca di un Bambino da adorare, a cui portare dei doni che preannunciavano la sua missione, Lo cercavano con la consapevolezza che si trattava di un Bambino speciale, diverso da tutti gli altri.
Dobbiamo imitare la docilità e la capacità del sacrificio mostrate dai Magi. I Magi si fermarono davanti alla mangiatoia per adorare Gesù, noi ci fermiamo davanti al Tabernacolo ed esprimiamo tutto il nostro amore a Colui che pensa sempre ad ognuno di noi.
I Magi dissero: “Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. 
La nostra Stella è la Vergine Santissima che ci indica la strada migliore per incontrare Gesù e adorarlo, ma occorrono i sacrifici, le rinunce, bisogna lasciare la zavorra dei vizi e dei peccati che appesantiscono il cammino, altrimenti rimane difficile entrare in comunione con Gesù. 
Lui desidera la nostra vicinanza, vuole vederci davanti al Tabernacolo come volle la presenza dei Magi davanti alla mangiatoia.
Gesù chiama tutti gli uomini alla salvezza. Purtroppo sono pochi quelli che gli rispondono generosamente. Buona preghiera a tutti.
 
Occhibarba
 
+VANGELO  (Mc 3,13-19)
Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.
 
B - Gesù chiama tutti a restare vicini a Lui, ma non tutti rispondono con generosità e con disponibilità. Gesù chiama tutti alla santità, ma sono pochi quelli che mettono in pratica il Vangelo in modo autentico.
L’Altissimo è un Padre che ama tutti appassionatamente. Ogni creatura porta in sé il sigillo della sua Potenza Creatrice ed è l’oggetto del suo ineffabile Amore.
Siamo stati creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e per essere poi eternamente felici con Lui.
Dio ha voluto crearci proprio per farci partecipi un giorno della sua stessa Vita divina, per vivere nel suo oceano sconfinato di Luce ……. Una Luce inconcepibile che avvolgerà e penetrerà i nostri corpi comunicando ad essi l’indicibile Bellezza di Dio e la sua perenne Giovinezza. Questi nostri Corpi Glorificati vivranno nell’estasi di una Gioia inesprimibile che durerà per sempre. 
Chi si ferma a riflettere sul destino ultimo che ci attende non può vivere superficialmente perché comprende che in questo breve pellegrinaggio terreno si gioca l’eternità che sarà di Beatitudine se avremo amato Dio, o di disperazione se avremo rifiutato il suo Amore.
Comunque già qui in questa vita Gesù dona ai buoni “cento volte tanto e in eredità la vita eterna” (Mt 19,29).
Il brano completo precisa che per ricevere tante Grazie e poi la felicità eterna bisogna osservare con impegno il Vangelo.
La risposta di Gesù era scaturita da una domanda di Pietro:“Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e Ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?” (Mt 19,27). Pietro desiderava semplicemente una risposta rasserenante. 
 “Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna”.
Egli certamente non seguiva Gesù per avere qualcosa in cambio, non si trova alcun passo nel Vangelo con questo riferimento, la sua disponibilità era piena e per questo aveva lasciato la famiglia e il lavoro. Voglio evidenziare che Pietro aveva abbandonato le cose mondane per amore di Gesù, si abbandonò totalmente alla volontà del suo Maestro e per questo sarà poi innalzato a una grande santità.
La stessa risposta Gesù la rivolge a tutti coloro che lasciamo i capricci del mondo e la vanità della vita per seguire Lui.
 Gli Apostoli erano chiamati a lasciare tutto, come i consacrati,  mentre i laici devono lasciare gli affetti disordinati e mettere Gesù al centro di tutto.
Anche i familiari vanno amati, ma mai al di sopra di Dio.
La differenza che si può intravedere nelle scelte di Gesù è dovuta alla risposta che danno i credenti. Lui già conosce i cuori di tutti, la loro generosità e decide liberamente di chiamare alcuni e non altri, comunque deve necessariamente fare una selezione per incaricarli a diffondere il suo Vangelo.
“In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da Lui. Ne costituì Dodici -che chiamò Apostoli-, perché stessero con Lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni”.
Gesù chiama tutti alla santificazione, sceglie alcuni per lavorare con Lui e per Lui, ma oggi quanti rispondono con piena disponibilità?
Gesù non viene meno nell’amare tutti infinitamente. Siamo noi a scegliere liberamente di seguirlo o no, perché ogni uomo è arbitro del proprio destino.
Buona preghiera a tutti.
 
OstiaCrocen
 
+VANGELO   (Mc 1,14-20)
Convertitevi e credete al Vangelo.
 
C - Oggi voglio parlarvi della necessità del distacco dai beni materiali per incontrare veramente il Signore. 
Non si tratta di un distacco effettivo di qualcosa che è indispensabile per la   famiglia, come la casa o i soldi guadagnati onestamente, anche se bisogna pensare anche ai poveri; è un distacco spirituale che non ci fa ritenere di primaria importanza  un bene materiale.
Il distacco affettivo dai beni materiali è indispensabile per liberare il cuore, appunto, da un affetto che toglie amore a Gesù.
Moltissimi credenti pregano senza attuare nessun cambiamento nella loro vita. Non hanno compreso che un cuore sempre proteso alla ricerca di tutto ciò che è      puramente materiale non può riempirsi dell’amore di Dio. 
Il Vangelo oggi ci presenta la chiamata di quattro Apostoli e il loro pronto distacco dalle cose che ritenevano importanti.
Non possiamo anche noi provare a individuare quelle cose che sono di impedimento alla nostra crescita spirituale? Una volta individuate chiediamo aiuto a Gesù per distaccarcene!
Gli apostoli gettarono innanzitutto le reti che erano il mezzo per procurarsi il sostentamento. In questo gesto notiamo l’abbandono pieno alla chiamata di Gesù. Non si è trattato del loro primo incontro, ma quando Gesù affermò “seguitemi”, senza perdere tempo abbandonarono tutto e cominciarono a condividere la vita con il Maestro.
“Subito” lasciarono le reti. Riflettiamo attentamente su questo avverbio di tempo. 
Oggi l’umanità rimanda continuamente l’incontro con Dio e per questo sta agonizzando spaventosamente. Anche molti credenti hanno l’abitudine a rimandare la vera conversione, l’abbandono dei peccati e la lotta contro i vizi. Sempre si rimanda tutto ciò che comporta sacrificio e cambiamento di vita, mentre si rimane comodamente a poltrire nei propri vizi e piaceri.
La verità comunque è che non si può seguire il Vangelo se non si comincia un serio distacco dal peccato. Tale distacco può essere graduale o immediato, dipende dalla generosità e dalla forza d’animo della persona.
Gesù ci chiede una rinuncia reale e concreta. In un altro passo afferma che non si può servire Dio e Mammona. Bisogna decidersi!  Buona preghiera a tutti.
 
Ostiasps
 
+VANGELO  (Mc 3,31-35)
Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre.
 
D – Aderire alla volontà di Dio è qualcosa di forte che cambia veramente la vita, è una continua vittoria sulla propria miseria umana, è il Trionfo del Cuore che Ama Dio,  sui vizi, sulla carne, sulla mentalità mondana.
Oggi purtroppo si parla poco dell’importanza di compiere la volontà di Dio manifestata a noi attraverso i Dieci Comandamenti e il Santo Vangelo insegnato da Cristo.
Non è possibile infatti, entrare in comunione con Dio se non si accoglie il suo pensiero, se non c’è la convinta decisione di fare quello che piace a Lui e non quello che piace a noi. L’adesione a Dio non è un atto che si compie periodicamente o solo in qualche circostanza, ma è la condizione permanente di ogni giorno. 
Dobbiamo valutare attentamente le nostre opere e capire quale spirito seguiamo, cosa ci spinge a fare o non fare qualcosa; se si agisce per interesse personale o per generosità, per vivere nella volontà di Dio o per affermare il proprio orgoglio.
Compiere la Volontà di Dio non è difficile o impossibile; non stravolge la vita del credente, ma al contrario la corregge e la conduce verso l’equilibrio e l’armonia.
Occorre mettere in ogni azione che si compie, anche la più banale, l’intenzione di piacere a Dio. 
Occorre pensare che viviamo continuamente sotto il suo Sguardo e se veramente Lo amiamo, non rattristiamoLo!
Cerchiamo di giungere alla fine della giornata sapendo di aver compiuto con amore e impegno ogni nostro dovere.
Non c’è cosa più bella ……. Non c’è Grazia più grande ……. Non c’è Tesoro più prezioso che addormentarsi sotto il sorriso di Dio: è una pace profonda, è una carezza sull’anima, è una gioia inesprimibile che non ha paragone con nessuna felicità del mondo.
Non è pensabile un cammino di Fede fatto di preghiere senza compiere la volontà di Dio. La stessa preghiera acquista un valore infinito solo se è fatta in unione con Gesù.
Chi compie la volontà di Dio ottiene innumerevoli Grazie e vive già su questa terra un anticipo di Paradiso. Buona preghiera a tutti.
 
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