CaliceLuigi
 
10/02/2019
 
Catechesi N. 249
 
A – Attorno alla figura di Giovanni Battista si era creata molta curiosità. Non si faceva altro che parlare di lui e ognuno si era fatto una propria opinione personale.
Molti pensavano che egli fosse il Messia perché non avevano mai visto un uomo con una statura morale così elevata.
B – Siamo nella novena della Madonna di Lourdes e fra qualche giorno celebreremo la festa di questa straordinaria apparizione.
Stiamo attraversando uno dei periodi più travagliati e sofferti della storia. Il mondo è in pericolo perché la Chiesa è in pericolo e se non c’è più il parafulmine della sua potentissima protezione saremo in completa balia di satana
C - Questa domenica la nostra riflessione si sofferma sull’Incarnazione di Dio. Il Creatore dell’universo, Colui che è Purissimo Spirito e che esisteva da sempre, ha preso un corpo per entrare nella nostra storia e condividere la nostra stessa condizione umana, eccetto il peccato.
DIO SI E’ INCARNATO.
D - Filippo è stato il primo a ricevere l’invito esplicito di Gesù a seguirlo, dopo l’incontro con Andrea, Pietro e Giovanni. È bello notare che Gesù ha rivolto a Filippo una sola parola: “Seguimi”. Aveva letto nel cuore di quell’uomo stupito, ma fervoroso, la sua disponibilità a lasciare tutto per seguire Lo sconosciuto che irradiava   una Spiritualità soprannaturale. 
 
Dal Lunedì al Venerdì ore 10,30 Santo Rosario in diretta. 
Tutti i venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 Santa Messa dei Malati tutto in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione.
Pellegrinaggio alla Madonna dal Cuore d'Oro in Belgio dal 25 al 28 Aprile 2019 
Domenica 10 Febbraio ore 15 Santo Rosario ore 15,30 la Messa di Guarigione.
Lunedì 11 Febbraio festa della Madonna di Lourdes ore 21 Santa Messa di Guarigione
 
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CaliceOstia 
+VANGELO   (Gv 1,19-28)
Dopo di me verrà uno che è prima di me.
 
A – Attorno alla figura di Giovanni Battista si era creata molta curiosità. Non si faceva altro che parlare di lui e ognuno si era fatto una propria opinione personale.
Molti pensavano che egli fosse il Messia perché non avevano mai visto un uomo con una statura morale così elevata.
La curiosità dei Giudei era dettata dal fatto che nell’Antico Testamento Dio aveva promesso che avrebbe inviato tre persone per la Salvezza di Israele, una Salvezza che si sarebbe poi allargata a tutta l’Umanità. Israele aspettava dunque questi tre Profeti, anche se non conosceva nè il tempo, né la successione degli eventi; tutti sapevano però che tra questi ci sarebbero stati Elia e il Messia. 
La prima venuta riguardava un Profeta non identificato, che molti pensavano fosse    il Messia, ma tale interpretazione è impropria. Questo Profeta in realtà è Giovanni Battista: “Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò” (Dt 18,15-22).
Il secondo è invece Elia, profetizzato da Malachia: “Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore: egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri, perché io, venendo, non colpisca la terra con lo sterminio” (Mal 3,23-24).
La terza profezia si rivolge direttamente al Messia, questa profezia è molto esplicita come la seconda: “Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio” (2 Sam 7,12-14).
La predicazione di Giovanni Battista aveva scosso tutti i giudei, non sapevano come identificarlo e per questo organizzarono un gruppo di sacerdoti e leviti per interrogarlo.
Dopo aver appreso da Giovanni che lui non era né il Cristo, né Elia, nè il Profeta gli posero un altro interrogativo che noi utilizziamo anche per la nostra riflessione: 
“Cosa dici di te stesso?”. Questa domanda non è rivolta solo a Giovanni, ognuno di noi è il destinatario.
È una domanda che principalmente dovrebbero porsi tutti i Cardinali e i Vescovi che hanno grandi responsabilità, poi i Sacerdoti e tutti i credenti. È indispensabile interrogarsi su se stessi per conoscersi meglio e scoprire tutte le nostre debolezze, i nostri difetti, i nostri peccati e impegnarsi in un serio cammino di rinascita spirituale.
Bisogna imitare Giovanni Battista. Egli non cercava onori, né lasciava credere di essere pari al Messia. Infatti all’ultima domanda che gli fu posta: “Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il Profeta?”. Egli diede una risposta precisa:
 “A Colui che viene dopo di me io non sono degno di slegare il laccio del sandalo”. È una testimonianza di un umiltà sconvolgente, che dimostra la grandezza d’animo di quest’uomo straordinario che ha vissuto unicamente per preparare la via a Cristo e quando vede spuntare all’orizzonte la sua Luce sa ritirarsi per scomparire e far risplendere solamente la figura di Gesù. Quanti di noi sarebbero capaci di sapersi annullare per far emergere un altro?
L’insegnamento del Vangelo di oggi è molto profondo. Proponiamoci di fare un accurato esame di coscienza per scoprire chi siamo veramente, non davanti agli uomini, ma davanti a Dio!!!
Davanti agli uomini infatti possiamo anche fingere ipocritamente, ma Dio che sa scandagliare fino alla più piccola particella del nostro cuore non può essere ingannato.
Giovanni Battista rispose sempre con verità e umiltà; usò per se stesso solo parole di rinnegamento: “Io non sono il Cristo”. “Non lo sono”…….. Non sono degno.
Occorre per spezzare l’orgoglio arrogante che tutti chi più chi meno portiamo nel cuore, pensare alla nostra grande miseria ……. Quanta! Siamo impastati di miseria e peccato.
Non vogliamo quindi farci credere quello che non siamo! Evitiamo di parlare di noi stessi, di ricercare sempre l’attenzione e gli applausi. Non mettiamoci in mostra per nessun motivo perché se siamo pieni di noi stessi non possiamo riempirci dell’Amore di Dio. Giovanni Battista poteva ascoltare la voce di Dio per la sua umiltà e purezza interiore. 
Riconobbe Gesù come Figlio di Dio, ma chi non si spoglia del proprio orgoglio non può avere questa conoscenza, non vede le manifestazioni di Dio intorno a sé nella Chiesa e nella natura.
Imitiamo i piccoli fiori che stanno nascosti tra l’erba dei prati. Sono tanto piccini che spesso nessuno li vede e vengono calpestati da tutti. Amiamo questo nascondimento e saremo guardati da Dio con un Amore di predilezione. Il suo Raggio di Luce divina ci raggiungerà proprio lì nella nostra nullità e ci circonderà di cure e tenerezza ……. Vivremo nella sua intimità ci comunicherà la sua stessa Vita e sarà già un anticipo di Paradiso, ma bisogna rimanere piccoli e amare la piccolezza! Preghiamo tanto San Giovanni Battista. Questo Santo commuove profondamente il mio cuore perché non ha mai ricercato nulla per se stesso è vissuto unicamente per la Gloria del Figlio di Dio, per preparare la sua venuta e quando ciò si è realizzato esultò nel suo cuore e pronunciò queste stupende parole: “Ora questa mia gioia è compiuta. Egli ( Gesù) deve crescere e io invece diminuire”.
Cerchiamo di diminuire anche noi agli occhi del mondo per essere grandi dinnanzi a Dio!!! Buona preghiera a tutti. 
 
BaminoRegina 
+VANGELO  (Gv 1,29-34)
Ecco l’agnello di Dio.
 
B – Siamo nella novena della Madonna di Lourdes e fra qualche giorno celebreremo la festa di questa straordinaria apparizione.
Stiamo attraversando uno dei periodi più travagliati e sofferti della storia. Il mondo è in pericolo perché la Chiesa è in pericolo e se non c’è più il parafulmine della sua potentissima protezione saremo in completa balia di satana. Egli agisce sempre più attraverso la massoneria, il modernismo, l’ateismo, l’islamismo e le infinite dottrine false che come tentacoli maligni cercano in tutti i modi di soffocare la Chiesa di Cristo e la fede nei cuori di troppi fedeli e soprattutto nei consacrati.
Il Cuore della Vergine Santa palpita di un dolore infinito: è nostra Madre e non c’è sofferenza più grande per Lei che vedere tanti suoi figli tradire il suo Gesù e rischiare la dannazione eterna. Ecco allora il suo richiamo urgente, improrogabile alla conversione, alla preghiera e alla penitenza.
Siamo negli ultimi tempi ……. Non si può più aspettare ……. Non si può più rimandare ……. Potrebbe essere troppo tardi!!!
Stringiamoci tutti intorno alla Vergine Santa, restiamo così, come piccoli figli sotto la protezione del suo Manto Materno e cerchiamo di non offendere più Dio con il peccato! FUGGIAMO DA TUTTE LE OCCASIONI CHE CI POTREBBERO FAR CADERE IN TENTAZIONE E DEDICHIAMO Più TEMPO ALLA PREGHIERA E ALLA NOSTRA SANTIFICAZIONE PERSONALE.
Consoleremo così la ferita tremenda del suo Cuore Immacolato che la spada di dolore le aprì sul Golgota.
Chi ama Maria si salva perché Lei è la porta del Paradiso.
In questi giorni di preparazione stendiamo la mano alla nostra Mamma del Cielo e chiediamole con tutto il Cuore tante Grazie: per le nostre necessità, per la Chiesa, per il mondo, per la conversione dei peccatori, per le anime del Purgatorio e soprattutto per i nostri cari ammalati; per coloro che da tanto tempo portano la pesante Croce della vessazione diabolica. Che la Vergine Santa (con l’intercessione di Santa Bernadetta) si chini su di loro con la Sua indicibile Tenerezza e li liberi per sempre dalle tremende torture di satana.
Possano finalmente, dopo tanti anni di dolore, tornare a vivere e a gioire nella Santa Libertà dei figli di Dio! E così sia. Buona preghiera a tutti.
 
Lucedaf
 
+VANGELO  (Gv 1,1-18)
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
 
C - Questa domenica la nostra riflessione si sofferma sull’Incarnazione di Dio. Il Creatore dell’universo, Colui che è Purissimo Spirito e che esisteva da sempre, ha preso un corpo per entrare nella nostra storia e condividere la nostra stessa condizione umana, eccetto il peccato.
DIO SI E’ INCARNATO. Questa è la Verità più sconvolgente che dobbiamo 
ripeterci molte volte nella meditazione fino ad arrivare ad una convinta ed intima conoscenza della vicinanza di Dio. Molti purtroppo Lo raffigurano lontano, estraneo alla vita di ognuno di noi. Queste considerazioni sono assolutamente sbagliate e dimostrano una assoluta mancanza di Fede.
«E il Verbo si fece Carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di Grazia e di Verità». Il Verbo di Dio, la Parola del Padre si è reso visibile assumendo un corpo umano: Uomo e Dio contemporaneamente, due nature e una sola Persona Divina: Gesù di Nazaret! 
Egli è venuto per rivelare l’infinito Amore del Padre per ciascuno di noi, per indicarci la via da percorrere in questo breve pellegrinaggio terreno e giungere così alla Salvezza del Paradiso dove Lo godremo eternamente.
Molti cristiani non hanno mai approfondito questo Mistero sublime; si fermano a una conoscenza superficiale mentre un maggior approfondimento su Gesù ci porterebbe a un continuo aumento di Grazia, a un addentrarsi sempre di più in questo oceano infinito di Luce, salendo di splendore in splendore per giungere vicino alla Sorgente Stessa della Vita. Ci spoglieremmo in questo modo ti tanta umanità che come pesante zavorra ci impedisce di spiccare il volo della contemplazione e di scalare le vette della Santità. «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che esiste». 
Anche questa Verità meriterebbe una lunga meditazione. Lo Spirito di Gesù, il Verbo, era da sempre presso il Padre. Tutto quello che esiste è stato fatto per Lui e in vista di Lui. Gesù è il Principio e la Fine di ogni cosa. 
Un giorno tutti gli uomini incontreranno il suo Sguardo e comprenderanno ogni verità racchiusa nei secoli eterni. Nella Luce formidabile di quegli occhi sarà svelato ogni Mistero.
Beati, veramente Beati coloro che avranno amato il Signore sopra ogni cosa!
Senza Gesù non si fa nulla di buono, la nostra vittoria sul male è possibile solo con l’invocazione fiduciosa del Nome di Gesù. Buona preghiera a tutti.
 
dolacom
 
+VANGELO  (Gv 1,43-51)
Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele.
 
D - Filippo è stato il primo a ricevere l’invito esplicito di Gesù a seguirlo, dopo l’incontro con Andrea, Pietro e Giovanni. È bello notare che Gesù ha rivolto a Filippo una sola parola: “Seguimi”. Aveva letto nel cuore di quell’uomo stupito, ma fervoroso, la sua disponibilità a lasciare tutto per seguire Lo sconosciuto che irradiava   una Spiritualità straordinaria. 
Una disponibilità sincera oggi difficile da trovare anche in certi contesti della Chiesa. 
Nel Vangelo non viene riportata la risposta di Filippo tanto era ovvia, ma c’è una doppia sorpresa in questo novello Apostolo, perché subito si mette a lavorare per la causa di Gesù ed incontrando Natanaele, che diventerà Bartolomeo, gli annuncia la sua grande scoperta: “Abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il Figlio di Giuseppe, di Nàzaret”.
È commovente l’atteggiamento di Filippo, una figura poco considerata, ma che rivela una grande Fede perché questo Apostolo ha subito creduto senza porsi tante domande. Egli ha agito prontamente, ma non ha fatto calcoli umani, non ha pensato ai suoi interessi personali, si è donato generosamente per seguire fino in fondo il suo Signore.
Così dovrebbero comportarsi tutti i Consacrati, i Cardinali, i Vescovi, i Sacerdoti e i Religiosi. Non c’è nulla di più importante al di sopra di Gesù. Non si può rimanere con il piede in due staffe e non si guadagna alcun merito davanti a Dio se si rimane schiavi della mentalità del mondo.
Filippo con una decisione convinta ha annullato tutto quello che non apparteneva a Dio, anche se il suo cammino è stato graduale come quello di tutti gli altri Apostoli. 
Filippo ci insegna dunque che non si può rimanere dubbiosi quando si deve seguire Gesù; la decisione deve essere ferma e risoluta.
Il suo fervore lo portò a parlarne subito con gli altri, questo è il segno di un amore autentico a Gesù.
Quando Gesù dimora nel nostro cuore è vivo il desiderio di comunicarlo anche agli altri: ai familiari, ai parenti, agli amici, ai conoscenti perché anche essi possano incontrare il Signore.
Quando Filippo ne parla con Natanaele, trova subito un’opposizione, perché Natanaele emette un giudizio negativo su Gesù, una condanna nei suoi confronti solo perché Gesù veniva da Nazaret. È un grave errore giudicare preventivamente, avere preconcetti su qualcuno e dare valutazioni sbagliate, causando così danni molto gravi   a volte irreversibili alla dignità e alla buona reputazione degli altri.
Avviene però un fatto che lascia sbigottito Natanaele: Gesù incontrandolo gli rivela di averlo visto pregare sotto l’albero di fico. Chi poteva sapere ciò se non era stato visto da nessuno? Solo Dio poteva avere questa conoscenza e subito Natanaele si ricrede esclamando con grande Fede: “Rabbì, Tu sei il Figlio di Dio, Tu sei il re d’Israele!”.
Essere prevenuti nei confronti del nostro prossimo è una mancanza di onestà spirituale e anche di carità perchè spesso si finisce per emettere giudizi e valutazioni negative cadendo così nel peccato. 
Cerchiamo di imporci un silenzio interiore su tutto ciò che non si conosce in modo approfondito e appropriato. Buona preghiera a tutti.
 
Crocecu
 
Madonna Orione
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