Resplentt

17/11/2018

Catechesi N. 237
 
A – La condanna di Gesù agli ipocriti del suo tempo ( scribi e farisei ) che ostentavano grande spiritualità mentre avevano l’anima putrefatta da una moltitudine di peccati è molto grave, si può dire che raggiunge uno dei suoi livelli più alti: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume”. 
B – C’è sempre stata purtroppo una tendenza diffusa ovunque e che ci riguarda tutti ed è quella di giudicare il prossimo senza renderci conto che spesso i peggiori siamo noi. E’ una forma di cecità spirituale quella di puntare sempre il dito sui vizi e i difetti degli altri senza esaminare prima se stessi. 
C - Oggi la Chiesa festeggia un Santo particolare, considerato il più grande scrittore tra i Padri e Dottori della Chiesa latina. In Lui si trovano tutte le caratteristiche del vero Pastore indicato dal Signore, quindi un uomo che ha scolpito in sé il vero modello di Sacerdote.
D - Oggi, sabato, è un giorno opportuno per meditare sulla vita della Vergine Maria e per implorare il suo aiuto in ogni nostra necessità. 
Fin dai primi secoli i cristiani hanno dedicato questo giorno della settimana a onorare in modo particolare la Madonna.
 
 
 
Dal Lunedì al Venerdì ore 10,30 Santo Rosario in diretta.
Tutti i venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 funzione dei Malati tutto in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione.
Lunedì 12 Novembre ore 21 Mons. Sergio Ubbiali terra la Catechesi sulla Genesi.
Domenica 18 Novembre Castagnata con gli Alpini di Lissone. L'Associazione apre ore 10, ore 11 Lodi, ore 12,30 pranziamo insieme. Ore 15,30 Messa di Guarigione.
Sabato 24 Novembre ore 15,30 Santa Messa di Guarigione celebra don Marcello Stanzione.
Sabato 8 Dicembre ore 10 Santa Messa presso le Suore del Volto Santo di Gesù a Milano in via Elba, Ore 15,30 qui da noi in Associazione Messa di Guarigione
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Reginabelz 
 
+ VANGELO (Mt 23,27-32) 
Siete figli di chi uccise i profeti. 
 
A – La condanna di Gesù agli ipocriti del suo tempo ( scribi e farisei ) che ostentavano grande spiritualità mentre avevano l’anima putrefatta da una moltitudine di peccati è molto grave, si può dire che raggiunge uno dei suoi livelli più alti: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume”. 
Sono parole che scuotono profondamente, è un monito severissimo verso coloro che erano sempre pronti a scagliarsi contro di Lui e non erano mai disposti a esaminarsi per scoprire il vuoto spaventoso e la dissipatezza delle loro anime.
 Oggi nella Chiesa in molti ambiti manca questo coraggio di Gesù di denunciare “il marcio” perché purtroppo manca il Suo Spirito.
Troppi sono i traditori che hanno stretto alleanze con il principe di questo mondo. Troppi sono coloro che vogliono far tacere la sua VOCE e soffocare la VERITA’. 
La Chiesa invece ha il dovere di richiamare il popolo alla fedeltà a Dio e di conseguenza alla centralità dei valori morali.  
Il messaggio che deve dare la Chiesa nelle omelie, riguarda la salvezza delle anime e deve indicare i modi per raggiungerla.
La Chiesa è chiamata ad occuparsi e ad interessarsi dell’intera persona che segue le sue direttive, per questo, la dottrina sociale indica il complesso di principi e orientamenti della Chiesa Cattolica intesi a risolvere, secondo lo spirito del Vangelo, i problemi socio-politico-economici.
Dove sta però il limite tra l’interesse del bene comune e l’interesse personale? Ogni Sacerdote deve esaminare la propria coscienza.
Dobbiamo come sempre guardare a Gesù, modello perfetto a cui deve ispirarsi ogni cristiano e soprattutto ogni Sacerdote che e tenuto a praticare con impegno la rinuncia a tutto ciò che è contrario al Vangelo. Non potrà mai esistere un vero amore verso Gesù se prima non si vincono le proprie opinioni, inclinazioni, interessi umani verso la politica o altro.
Qualche tempo fa mi è piaciuto l’intervento di un Padre dell’Ordine dei Domenicani, durante il meeting di Cl a Rimini, sulla teoria gender. Ha parlato senza cercare applausi e sapeva bene che invece avrebbe ricevuto critiche e forse anche qualche diffamazione. Il suo intervento coraggioso e non ipocrita, ha avuto questa introduzione: 
“Le coppie omosessuali sono più esposte a malattie e a suicidi di quelle eterosessuali”. 
È un’affermazione che spiazza i modernisti ed è stata pronunciata in un incontro molto seguito dai mass-media, ma pochi hanno riportato la notizia. Come mai? Al contrario ci sono state immediate reazioni e polemiche. Il Religioso non ha parlato seguendo solo l’insegnamento morale, ha citato essenzialmente uno studio danese sulle coppie omosessuali. 
“30 anni di osservazione su sei milioni e mezzo di persone ha mostrato che le coppie eterosessuali sono esposte a minori rischi cardiovascolari, respiratori, suicidio, tentato suicidio e Aids, infinitamente minori delle coppie dello stesso sesso conviventi o sposate nel Regno di Danimarca. Questo è un dato di realtà. Bisogna conoscere questi dati che abitualmente sono taciuti”. 
E poi ancora: “Quelli tra omosessuali non sono veri matrimoni perché manca la relazione sessuale a fini riproduttivi.
In questo mondo dove tutto va all’incontrario e dove sono state capovolte anche le regole fondamentali della normalità finalmente qualcuno ha ribadito uno dei motivi più importanti del matrimonio tra uomo e donna, ossia quello della procreazione! Sembra assurdo che si debbano fare simili precisazioni perché qualsiasi persona sana di mente le considera ovvie, ma a quanto pare sono ormai pochi coloro che non sono stati colpiti da questo “virus infernale” che attacca le cellule cerebrali, per cui non si ragiona più da figli di Dio, ma da demoni incarnati. Solo un demonio infatti può stravolgere con simile abilità e disinvoltura i princìpi sacrosanti e fondamentali della vita.
Merita una grande ammirazione il Padre Domenicano, non solo per il coraggio o l’intervento in questa circostanza, ma soprattutto per la sua fedeltà alla Parola di Dio. Se tutti i predicatori mettessero da parte gli interessi umani e la compiacenza da offrire ai potenti di turno, il popolo cristiano sarebbe maggiormente formato nello spirito e molta santità sboccerebbe nelle nostre Chiese. Buona preghiera a tutti.
 
Pregan
 
+ VANGELO (Lc 6,39-42) 
Può forse un cieco guidare un altro cieco?
 
B – C’è sempre stata purtroppo una tendenza diffusa ovunque e che ci riguarda tutti ed è quella di giudicare il prossimo senza renderci conto che spesso i peggiori siamo noi. E’ una forma di cecità spirituale quella di puntare sempre il dito sui vizi e i difetti degli altri senza esaminare prima se stessi. 
Ricordo una delle tante favola di Fedro, scrittore romano vissuto nel I secolo. Tutti i suoi scritti avevano un carattere pedagogico e un fine morale. È famosa quella delle due bisacce, dal titolo “I vizi degli uomini”.
«Il grande e saggio re degli dei, Giove, mise sulle spalle degli uomini, due grandi bisacce. Una poggiava sul petto e una invece poggiava sulla schiena. Le bisacce erano pesanti e ingombranti e l’uomo doveva portarsele addosso per tutta la vita. Ma non erano bisacce reali, erano invece metaforiche. Avevano un significato profondo e attualissimo.
La bisaccia che pendeva sul davanti, sul petto e che l’uomo poteva agilmente e continuamente vedere era colma di tutti i vizi degli altri uomini, invece quella posta sulla schiena era piena dei suoi vizi. 
Spesso accadeva che l’uomo volesse sbirciare il contenuto delle bisacce. Ma non riusciva a vedere il contenuto della bisaccia posta sulla schiena colma dei suoi difetti, mentre vedeva benissimo quello all’interno della bisaccia posta sul suo petto, piena dei difetti altrui.
Se qualcuno sbagliava se ne accorgeva subito e lo criticava severamente, mentre non vedeva i suoi errori».
Vediamo la morale della favola di Fedro: “I vizi degli uomini” ci insegna che l’uomo non vede i suoi difetti ed è pronto a criticare severamente gli errori degli altri. Qui si inserisce perfettamente l’ammonizione di Gesù.
“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?”.
È una riflessione molto importante per ognuno di noi, solo così si potrà fare una seria verifica della vita interiore. 
«Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita!”».
Molti agiscono senza capire di ergersi a giudici e di ostentare una sapienza che non possiedono. Gesù ci indica cosa fare.
“Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”.
È importante conoscerci bene interiormente, è indispensabile che sia qualcun altro a dare i consigli appropriati come il Padre spirituale. 
Nel mio caso, ho molta comprensione anche dei peccatori più accaniti, figuriamoci dei buoni che sbagliano. È una comprensione misericordia perché considero soprattutto l’aspetto psicologico di ogni essere umano. 
I peccati si chiamano sempre peccati, ma lo stesso peccato Dio lo valuta diversamente secondo l’intenzionalità. Si può peccare infatti per la debolezza di un momento oppure volutamente e con perfida malizia.
Nella guida spirituale bisogna fare prendere consapevolezza al credente di tutto, ma con pazienza, bontà, comprensione, misericordia.
Ricordate cosa disse Gesù poco prima di morire? “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34).
Moltissimi credenti non hanno la capacità di frenarsi dinanzi ad una occasione di peccare, ci sono molte ragioni che conosce il buon Dio, ma anche il peccatore dovrebbe conoscersi meglio per dominare la sua volontà e non cadere con facilità nei peccati.
La preghiera costante e soprattutto i Sacramenti, trasformano la persona e la rendono giorno dopo giorno, più buona e più saggia. Buona preghiera a tutti.
 
rosemira
 
 
+ VANGELO (Mt 25,1-13) 
Ecco lo sposo! Andategli incontro! 
 
C - Oggi la Chiesa festeggia un Santo particolare, considerato il più grande scrittore tra i Padri e Dottori della Chiesa latina. In Lui si trovano tutte le caratteristiche del vero Pastore indicato dal Signore, quindi un uomo che ha scolpito in sé il vero modello di Sacerdote.
All’inizio però non fu così. Per conoscerlo meglio occorre considerare la sua passione per la filosofia che lo condusse a seguire i vari pensieri dominanti nel suo periodo, considerando che nacque a Tagaste (Algeria) il 13 novembre 354. Tagaste era una città romana, costruita dai Romani attorno al I sec. a. C., era sorta nello stesso luogo dove si estende oggi l'attuale cittadina di Souk Ahras.
Sant’Agostino è stato un filosofo, un Vescovo e un teologo romano. Padre, Dottore (di teologia) e Santo della Chiesa Cattolica, è conosciuto anche come Doctor Gratiae (“Dottore della Grazia”). Secondo Antonio Livi, filosofo, editore e saggista italiano di orientamento cattolico, Sant’Agostino è stato “il massimo pensatore cristiano del primo millennio e certamente anche uno dei più grandi geni dell’umanità in assoluto”.
Se le “Confessioni” sono la sua opera più celebre, si segnala per importanza, nella vastissima produzione agostiniana, “La città di Dio”.
Ogni cattolico dovrebbe conoscere e meditare con amore queste due opere.  
Non c’è crescita spirituale senza le buone letture giornaliere. Il Santo arrivò al Cristianesimo dopo un lungo e complesso percorso di ricerca filosofica, ma non riusciva mai a trovare le risposte adeguate alle sue esigenze spirituali, quelle dell’anima.
Hanno avuto una grande importanza nella sua vita, la madre Santa Monica e il grande Vescovo Sant’Ambrogio di Milano. Queste due figure devono far riflettere tutti, perché le preghiere di una madre piena di Fede possono ottenere le Grazie più impossibili. 
La vicinanza di un Vescovo o di Sacerdote, pieno di Dio e di amore per la salvezza delle anime, possono senz’altro infondere quelle conoscenze teologiche indispensabili per cambiare mentalità e stile di vita.
Oggi il Vangelo ci presenta questa parabola delle dieci vergini e ci invita a riflettere sulla vita presente. Vivere alla giornata secondo gli eventi e lasciandosi trasportare dalle situazioni più ambigue non è un cammino saggio.
Più che lasciarsi trasportare dalle situazioni della vita, occorre stabilire lucidamente e nella preghiera cosa si deve fare ogni giorno.
Le cinque vergine sagge del Vangelo andarono incontro allo sposo con le lampade accese, avevano l’olio della Fede e questo grazie alla loro vigile accortezza. Non vivevano nella dissipazione, ma in una vigilante attesa. 
Invece le cinque vergini stolte non avevano l’olio della Fede, le loro lampade erano spente per la vita disordinata che conducevano. 
Quando si rimane senza Fede la mente segue il suo percorso egoistico, punta direttamente a soddisfare solamente ciò che piace, senza riflettere se giova realmente al vero bene della persona.
Le cinque vergini stolte rimaste senza Fede rappresentano i miliardi di persone di questa società smarrita in un buio sempre più profondo proprio perché è venuta a mancare la fede. Sono una moltitudine immensa di anime che, seguendo l’istinto delle loro passioni e dei loro vizi hanno voltato le spalle a Dio e alla sua Legge. 
Vivono senza curarsi della Salvezza dell’anima e non pensano affatto che lo “Sposo” potrebbe giungere all’improvviso, rischiando così di restare escluse per sempre dal Banchetto eterno.
Sant’Agostino per trentatré anni visse una vita dissipata, lontano da Dio, però in buonafede cercava sempre la Verità suprema e non rimaneva mai soddisfatto di nessuna corrente filosofica. 
Se all’inizio ne era attratto, poi sentiva nuovamente il vuoto interiore e andava sempre alla ricerca di altro. Giunse così a Milano dove incontrò un Santo Vescovo, Ambrogio, da lui ricevette le risposte alla sua inquietudine e pian piano si trasformò in un grande Santo.
Sant’Agostino comprese che questa vita è un pellegrinaggio, Lui aveva pellegrinato alla ricerca del piacere umano e contemporaneamente della Verità eterna. Quando il suo cuore si riempì dello Spirito Santo, nel Battesimo ricevuto a Milano, accettò il sacerdozio perché la sua anima aveva finalmente trovato la vera pace. Da allora Dio dimorò nel suo cuore e divenne il centro di ogni suo interesse. Dio fu il suo Tesoro e nessuna realtà umana contò più per lui.
 Ritornò in Algeria e morì a Ippona il 28 agosto 430. Non solo aveva conservato molto olio per sé; con la sua vita, dopo la conversione, riuscì a procurare con i suoi mirabili scritti, abbondante olio a milioni e milioni di cristiani.
Quando mettiamo da parte le cose inutili del mondo, quando rinneghiamo l’orgoglio che ci riempie di autosufficienza, quando diventiamo sinceri con noi stessi dopo un vero pentimento davanti al Tabernacolo, Gesù opera grandi meraviglie in ognuno di noi! Buona preghiera a tutti.
 
GiovanniPP
 
+ VANGELO (Lc 6,1-5) 
Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito? 
 
D - Oggi, sabato, è un giorno opportuno per meditare sulla vita della Vergine Maria e per implorare il suo aiuto in ogni nostra necessità. 
Fin dai primi secoli i cristiani hanno dedicato questo giorno della settimana a onorare in modo particolare la Madonna.
Alcuni teologi, del passato o dei tempi più recenti, indicano ragioni di convenienza per onorare nostra Madre del Cielo in questa giornata.
San Tommaso d’Aquino fa notare che “veneriamo il sabato in onore della gloriosa Vergine Maria che pure in tal giorno serbò la Fede nel Cristo, sebbene (come Uomo) Lo sapesse morto”.
C’è poi una ragione d’Amore: noi cristiani sentiamo il bisogno di un giorno particolare per onorare la Madonna. Ella merita molto! E’ la nostra Mamma del Cielo e ci ha generato ai piedi della Croce in un dolore inconcepibile, ma la sua anima era già lacerata da una pena segreta e profonda durata ben 33 anni. Per noi ha accettato di vedere morire il suo amatissimo Figlio tra atroci tormenti, Infatti fin dal concepimento di Gesù, Ella intuì chiaramente, perché piena di Grazia, quale sarebbe stata la missione del Figlio; e se la gioia di essere la Madre del Verbo le inondava il   Cuore, il pensiero del destino doloroso che lo attendeva la sommergeva in un mare sconfinato di pene. Riflettiamo attentamente e più spesso a quale martirio fu sottoposto questa Santa Madre e amiamola tanto con un amore tenerissimo e appassionato. 
Oggi è il 1° Sabato del mese, in questo giorno la Madonna ci ha chiesto una particolare vicinanza e la pratica di una devozione più intensa verso il suo Cuore Immacolato. Ricordo che alla piccola Lucia disse nel 1917 a Fatima che non doveva aver paura e di rimanere fiduciosa della sua potente protezione.
La crisi all’interno della Chiesa è diventata allarmante e la Madonna ultimamente ha chiesto preghiere come mai aveva fatto prima, per tutti i Sacerdoti e i Consacrati. 
La Chiesa in questi duemila anni ha conosciuto periodi di crisi e confusione paradossali, ma mai nei secoli passati si era arrivati ad un punto così critico e pericoloso, mai la Chiesa è stata così lacerata dalle forze del Male come lo è tuttora. 
Però, in nessun caso, la Chiesa sarà sconfitta da tutti i poteri occulti e settari della terra, lo ha assicurato Gesù Cristo: “Le porte degli inferi non prevarranno contro la mia Chiesa” (Mt 16,18). 
Nel frattempo, ieri è stato cambiato il «Padre Nostro». Da sedici anni vescovi e teologi che non si sono fidati di duemila anni della Santa Tradizione della Chiesa, neanche di tutti i Papi fino a Benedetto XVI che hanno sempre ripetuto la preghiera più potente insegnata da Gesù Cristo. Purtroppo ieri sono riusciti a modificare sia il «Padre Nostro» che il «Gloria» della Messa.
Una modifica purtroppo incoraggiata dallo stesso papa Francesco perché egli non trovava coerente quella traduzione e aveva evidenziato la sua volontà di cambiamento, facendo notare che per quel versetto specifico non era stata fatta «una buona traduzione». 
Questa scelta di cambiare il «Padre Nostro» con la motivazione che non era stata fatta «una buona traduzione» è inquietante per i buoni cattolici, i quali rimangono disorientati e capiscono che rimane impossibile un errore durato duemila anni, con milioni di traduzioni identiche che riportavano sempre la frase «non indurci in tentazione».
Con la scusa della sbagliata traduzione si potranno cambiare alcune parole della Santa Messa e sarà eliminato anche il Sacrificio Eucaristico.
Nella nostra mente e, soprattutto, nell’inconscio di molti cristiani si penserà che finora abbiamo sbagliato a pregare o forse abbiamo pregato male? Assolutamente no! Noi non abbiamo sbagliato a pregare e neanche milioni di Santi e Sante prima di noi, e noi abbiamo fiducia in queste Anime Benedette dal Signore che hanno rinunciato a tutto per compiere solo la Volontà di Dio pregando il Padre Nostro come ci è stato insegnato e tramandato.
Se non andava bene il Padre Nostro, Gesù non lo avrebbe forse rivelato ai Santi l’errore della traduzione? Ma per Gesù Cristo è questa la traduzione corretta: «Non indurci in tentazione».
Un Papa è chiamato a confermare la Fede cattolica e non a modificarla, deve solo trasmettere quanto ha ricevuto dalla Santa Tradizione della Chiesa.
Gesù e la Madonna hanno parlato del «Padre Nostro» nei secoli e nei decenni passati a molti Mistici e Santi e lo hanno anche spiegato molto bene. 
Ho spiegato nelle varie Catechesi che le parole «non ci indurre in tentazione» riportate nel Vangelo sono state dettate da Gesù e vogliono dire di non permettere a noi la caduta nella tentazione, di fermarci quando ci troviamo sul punto di cadere e di darci la forza necessaria per vincere la tentazione.
La traduzione del «Padre Nostro» è sempre stata perfetta!!!
Non temiamo per le sorti della Chiesa in quanto Gesù non permetterà mai che i suoi nemici la vincano, ma il momento presente vede un potente attacco teologico da parte di moltissimi cardinale e vescovi per la trasformazione della Sana Dottrina Cattolica, la morale, la liturgia e la manipolazione di gran parte del Vangelo Storico di Gesù. 
Noi vogliamo restare fedeli a questo Vangelo, alla Chiesa Santa e al suo Magistero autentico. Non accettiamo alcuna teoria modernista, né vogliamo essere corresponsabili, rimanendo in silenzio dinanzi allo sterminio di milioni di anime che si continua a commettere insegnando queste teorie eretiche che si ammantano spesso di falso buonismo. 
Dobbiamo fare qualcosa in più, dobbiamo dedicare più tempo alle cose di Dio e fare qualche sacrificio in più per Gesù e Maria, in modo da ricevere molta protezione dallo Spirito Santo. Per non distaccarci dalla vera Fede che la Chiesa ci trasmette da duemila anni, è necessario avere la presenza dello Spirito di Dio nelle nostre anime. 
La sua presenza deve sempre più aumentare, mentre deve diminuire lo spirito mondano.  
Il cammino spirituale che abbiamo intrapreso noi di questa Associazione è quello mariano, ci siamo messi completamente sotto la guida della Madre di Dio ed Avvocata del Cielo. 
Vi descrivo cosa ha chiesto la Madonna a Suor Lucia di Fatima. 
Dopo le apparizioni del 1917 a Fatima, il 10 dicembre 1925, Suor Lucia fu favorita da un’altra visione della Madonna e il Bambino Gesù, sospesi su una nuvola splendente. La Santissima Vergine le appoggiò la mano sulla spalla e così facendo, le mostrò il suo Cuore circondato di spine, che teneva in mano. 
Nello stesso tempo il Bambino disse: “Abbi pietà del Cuore della tua Santissima Madre, coperto di spine, con le quali viene trafitto continuamente dall’ingratitudine degli uomini e non c’è nessuno che fa un atto di riparazione per toglierle”. 
La Madonna, durante l’apparizione a Fatima del 13 giugno 1917, tra le altre cose, disse alla veggente Lucia: “Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. 
Poi, in quella apparizione, fece vedere ai tre veggenti il suo Cuore coronato di spine: il Cuore Immacolato della Mamma amareggiato per i peccati dei figli e per la loro dannazione eterna! 
Lucia racconta: «“Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine”. 
In quel momento il Bambino disse: “Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strappargliele”. 
E subito la Vergine Santissima aggiunse: 
“Guarda figlia mia, il mio Cuore circondato di spine, con le quali gli uomini ingrati mi trafiggono ogni momento con le loro bestemmie ed ingratitudini. Almeno tu cerca di consolarmi e riferisci che Io prometto di assistere nell’ora della morte, con Grazie necessarie per la salvezza, tutti quelli che, il Primo Sabato di cinque mesi consecutivi, 
* si confesseranno, 
* riceveranno la Santa Comunione, 
* reciteranno una Corona del Santo Rosario, 
* e mi terranno compagnia per quindici minuti meditando i venti misteri del Rosario, con l’intenzione di farmi riparazione”». 
È questa la grande Promessa del Cuore di Maria che si affianca a quella del Cuore di Gesù. 
Suor Lucia, in una successiva visita, espose a Gesù le difficoltà di alcune persone di confessarsi il sabato. Gesù rispose che uno può anche confessarsi entro otto giorni o più purché quando essi ricevono la Santa Comunione, siano in stato di Grazia ed abbiano l’intenzione di fare riparazione al Cuore Immacolato di Maria. Essi comunque devono confessarsi al più presto possibile». 
Per ottenere la promessa del Cuore di Maria, quindi, si richiedono le seguenti condizioni: 
1 - Confessione. Fatta entro gli otto giorni precedenti il Primo Sabato del mese, con l’intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. Se uno nella Confessione di dimentica di fare tale intenzione, può formularla nella Confessione seguente. 
2 - Comunione nel Primo Sabato del mese. Fatta in Grazia di Dio con la stessa intenzione della Confessione. La Confessione e la Comunione devono ripetersi per cinque mesi consecutivi, senza interruzione, altrimenti si deve ricominciare da capo. 
3 - Recitare la Corona del Rosario, almeno la quarta parte, con la stessa intenzione della Confessione, il Primo Sabato del mese. 
4 - Meditazione. Per un quarto d’ora fare compagnia alla Santissima Vergine il Primo Sabato del mese meditando sui misteri del Rosario. 
Un confessore di Suor Lucia le chiese il perché del numero cinque. Lei lo chiese a Gesù, il quale rispose: “Si tratta di riparare le cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria”: 
1 - Le bestemmie contro la sua Immacolata Concezione. 
2 - Contro la sua Verginità. 
3 - Contro la sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini. 
4 - L’opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l’indifferenza, il disprezzo e perfino l’odio contro questa Madre Immacolata. 
5 - L’opera di coloro che la offendono direttamente nelle sue immagini sacre. Buona preghiera a tutti.
 
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