13/10/2018
Catechesi N. 233
A - Sabato dopo aver assistito alla Santa Messa mi ero proposto di approfondire il commento del giorno. Quando ho rimeditato il Vangelo e poi l’ho sentito nella Messa, ho trovato molti altri spunti che non posso aggiungere ora per mancanza di tempo, ma come sempre li scriverò più avanti.
B - Questa Catechesi ha l’intento di indirizzare i fedeli nel giusto cammino spirituale, essendo lo scritto fedele al Vangelo storico, in pieno accordo con l’insegnamento tradizionale autentico della Chiesa. Tutti i lettori possono dunque stare tranquilli per questa garanzia.
C - Una parabola semplice e molto efficace, descrive le vicissitudini degli uomini comuni alle prese con i debiti da restituire. La parabola ci mostra un servo malvagio, commediante e privo di scrupoli. È il modello perfetto di molti uomini di oggi che calpestano i Comandamenti, vivono senza Dio e hanno un animo cattivo.
D - Dopo la morte di Santa Faustina Kowalska nel 1938, la Polonia perse tre anni dopo un altro grande figlio innamorato di Dio e con una speciale devozione all’Immacolata. Nel 1941 infatti San Massimiliano Maria Kolbe muore nel campo di sterminio di Auschwitz.
Dal Lunedì al Venerdì ore 10,30 Santo Rosario in diretta.
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Sabato 13 Ottobre festa della Madonna di Fatima ore 14,30 Santo Rosario Meditato, ore 15,30 la Messa di Guarigione.
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+ VANGELO (Mt 18,1-5.10.12-14)
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli.
A - Sabato dopo aver assistito alla Santa Messa mi ero proposto di approfondire il commento del giorno. Quando ho rimeditato il Vangelo e poi l’ho sentito nella Messa, ho trovato molti altri spunti che non posso aggiungere ora per mancanza di tempo, ma come sempre li scriverò più avanti.
Qui voglio aggiungere qualcosa che considero importante e che riguarda l’episodio di quel padre che si gettò in ginocchio davanti a Gesù dicendogli: “Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua”. Da quello che si legge successivamente si scopre che non si trattava di una malattia come comunemente la si intende, ma di una possessione diabolica. Il padre non aveva compreso quale era la vera causa del disturbo del figlio.
Questo significa che alle volte una sofferenza che si presenta come una vera malattia documentata da analisi, radiografie ed altro, in realtà può essere causata da una forte presenza dei diavoli che sono abilissimi nel camuffarsi e nel nascondersi per far credere che la persona è solo ammalata, e non posseduta dai demoni.
. Come si potrà costringerli a “uscire allo scoperto” per poterli combatterli e vincerli? L’arma vincente è il Santo Rosario recitato con amore e devozione.
Anche la Santa Messa è importantissima essa ha un valore infinito perché è il Sacrificio di Gesù. I diavoli fanno di tutto per allontanare i cristiani dal parteciparvi, ricordando loro tutti gli impegni che devono svolgere durante la giornata, oppure suscitando stanchezza e noia e il desiderio di darsi ai divertimenti mondani a cui troppi non sanno rinunciare e che sicuramente rallegrano molto di più della partecipazione della Santa Messa quando non si conosce il vero significato.
Se comprendessimo che durante il sacrificio Eucaristico tutta la Corte Celeste ( Angeli, Arcangeli, La Vergine Santissima e tutti i Santi) è presente intorno all’altare, le Chiese sarebbero colme di gente, anzi si farebbe addirittura “la fila”, come spesso avviene nelle discoteche, negli stadi, nei concerti ecc… Purtroppo è difficile entrare in questa dimensione soprannaturale per tutti coloro che vivono unicamente per il mondo.
Cosa avvenne poi al figlio considerato epilettico dal padre? Il padre informò Gesù del fallimento degli Apostoli: “L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo”. Si può dire che hanno fatto fare “brutta figura” anche a Gesù, per la loro poca Fede.
Anche noi facciamo fare “brutta figura” a Gesù tutte le volte che non ci comportiamo da cristiani e diamo scandalo nel linguaggio, nelle opere, nelle scelte di vita. Gesù non può essere contento dei discepoli che prediligono i vizi e i peccati, mentre ha molta comprensione verso coloro che peccano solo per debolezza e subito si rialzano.
Dopo la manifestazione della sua delusione, il padre si affida totalmente a Gesù.
Prima di preoccuparsi del malato, il Signore rimprovera i discepoli: “O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me”. Parole un po’ severe, ma doveva scuoterli per la loro superficialità. Portarono il giovane davanti a Gesù e “Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito”.
È chiarissimo l’intervento di Gesù sui diavoli e non sulla malattia.
Noi dobbiamo riflettere su questo episodio e quando arriva una malattia bisogna pregare di più soprattutto la recita del Santo Rosario, chiedere benedizioni al Sacerdote per capire la causa del male e utilizzare i sacramentali. Comunque, le medicine si assumono secondo le prescrizioni mediche anche se c’è una possessione diabolica.
Se il male è solo fisiologico bisognerà seguire le indicazioni mediche e assumere le medicine prescritte, senza però allentare la preghiera per ottenere anche la Grazie della guarigione fisica.
La differenza tra la malattia causata dai diavoli e la malattia fisiologica che concerne le funzioni organiche, viene intuita dagli esorcisti che conducono una buona vita spirituale e da quei Sacerdoti che vivono nella preghiera contemplativa e hanno il dono del discernimento.
Del Vangelo di oggi evidenzio queste parole chiare e indispensabili per iniziare un vero cammino di Fede: “Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli”. Andare a Messa non è indice di conversione, neanche se si compiono molti pellegrinaggi in tanti Santuari, oppure se si partecipa a molti incontri di preghiera. Occorre praticare il Vangelo e la Legge di Dio.
La vera conversione non è mai immediata ma graduale, deve seguire il percorso del rinnegamento per farsi come bambini, cioè, sinceri, innocenti, buoni, onesti, miti e pieni di bontà. Fino a quando non ci si riveste di queste virtù e non si fa morire l’uomo vecchio per rinascere a vita nuova, non si può iniziare il vero cammino di conversione. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 18,15-20)
Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello.
B - Questa Catechesi ha l’intento di indirizzare i fedeli nel giusto cammino spirituale, essendo lo scritto fedele al Vangelo storico, in pieno accordo con l’insegnamento tradizionale autentico della Chiesa. Tutti i lettori possono dunque stare tranquilli per questa garanzia.
Mi trovo personalmente in una posizione difficile, ma tiro dritto per la strada di Gesù. La mia è una posizione detestata sia dai modernisti che vogliono modificare tutta la sana Dottrina della Ciesa, sia dai quei tradizionalisti fanatici che rifiutano le direttive stabilite dal Concilio Vaticano II.
Tra questi due gruppi mi trovo io, così debole per le mie forze umane, ma davvero potente con la Grazia di Dio.
Sia i modernisti che i tradizionalisti coltivano una Fede che si è indebolita e alterata per i loro eccelsi.
Non si preoccupano di esaminare la coscienza e magari porsi domande per verificare se obbediscono a Dio o al loro orgoglio. Non sanno vivere nell’umiltà accettando la dottrina così come la Chiesa, nella sua Tradizione ce l’ha trasmessa.
Il loro intelletto è completamente accecato.
Questi due schieramenti opposti e rivali tra loro, si trovano però d’accordo quando devono attaccare i veri apostoli di Gesù e della Madonna, quando si scagliano contro il mio apostolato con pretesti stupidi e accuse vergognose. Lo fanno sempre con quella ipocrita faccia di bronzo che Gesù conosce bene e che ricordano i tempi in cui discuteva con i suoi nemici.
Non avendo appiglio per disturbare il mio vasto apostolato, mostrando un fanatismo peggiore dei testimoni di Geova, inventano accuse assurde elaborate dalle loro menti squilibrate.
Questi personaggi sono la rovina di tanti bravi fedeli, che, ignari di trovarsi accanto a falsi cattolici ben camuffati, assumono le loro stesse idee convinti di avere trovato persone esperte nelle cose di Dio.
Gesù ci dice che dobbiamo parlare chiaramente quando difendiamo Dio e la Chiesa, senza timore di nessuno, e afferma queste parole: “Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano”.
Chi non ascolta più la voce di Dio, pur andando a Messa, può diventare come un pagano o un pubblicano, perché le sue preoccupazioni sono tutte mondane e non spirituali.
Questi miei insegnamenti hanno trasformato la vita a migliaia di persone, perché vivo nella volontà di Dio e a questa voglio condurvi!
Scrivo alle volte parole forti, ma che hanno lo scopo di scuotere le coscienze, di fare rientrare in sé ognuno perché ognuno ritrovi se stesso e scopra il vero significato della vita.
Agisco così perché vi voglio bene, voglio la salvezza eterna delle vostre anime e soffro nel pensare a quelli che purtroppo vanno all’inferno.
Chi ama corregge con severità e senza timore, ma è tutto amore. Chi ama, soffre! Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 18,21-19,1)
Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
C - Una parabola semplice e molto efficace, descrive le vicissitudini degli uomini comuni alle prese con i debiti da restituire. La parabola ci mostra un servo malvagio, commediante e privo di scrupoli. È il modello perfetto di molti uomini di oggi che calpestano i Comandamenti, vivono senza Dio e hanno un animo cattivo.
La società di oggi si è degradata nella quasi totalità.
Aumentano senza limite quelli che consapevolmente o inconsapevolmente trasformano la vita in una follia perchè non riescono più a frenare i loro desideri disordinati, immorali e perversi.
Il segnale che indica tutto ciò si nota quando si desidera qualcosa di immorale, subito si perde la pace e si entra in uno stato di agitazione perché quella cosa la si vuole ottenere subito e a qualunque costo!
Quando un’ispirazione viene invece da Gesù, si prova molta pace interiore, non c’è alcuna agitazione e c’è tutto il tempo di pregare per discernere.
I due servi della parabola rappresentano i buoni e i cattivi personaggi della società, ci sono i buoni che subiscono le violenze e i maltrattamenti dei disonesti; ci sono i cattivi che hanno perduto il lume della ragione e sono agitati interiormente da martellanti pensieri di vendetta e di odio.
Ciò che sorprende, comunque, è che il servo malvagio aveva un debito spropositato con il padrone, e con finte suppliche di pentimento riuscì a farsi condonare l’immenso debito. Questa è l’abilità degli imbroglioni di questo mondo, che sono grandi attori nell’ingannare i buoni. “Il padrone ebbe compassione di quel servo (cattivo), lo lasciò andare e gli condonò il debito”.
Questo servo perfido che aveva ricevuto il condono di tutto il debito, non appena incontrò per strada un altro servo che gli doveva pochi soldi, «“lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”». Quell’uomo gettato a terra e maltrattato cercava di convincerlo, anzi lo pregava: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”.
Qui vediamo l’agire diabolico del primo servo: “Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito”.
Forse leggendo questa parabola proviamo un senso di profonda indignazione verso il servo malvagio che non ha pietà dell’altro servo e non ci rendiamo conto che siamo noi quel servo malvagio. Quante volte infatti otteniamo il perdono di Dio (tramite il sacramento della Confessione) anche per colpe gravissime e poi non siamo capaci di perdonare anche una piccola offesa che riceviamo da un nostro fratello! Gesù ci ha insegnato nel Padre Nostro: “ Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Quindi non dimentichiamo mai che nella misura in cui perdoniamo agli altri, saremo anche noi perdonati da Dio. La Misericordia di Dio che è infinita, non è mai disgiunta dalla sua Giustizia. Il servo malvagio infatti alla fine, dopo aver abusato della bontà del padrone verrà da lui severamente punito. Riflettiamo attentamente su come ci comportiamo nei confronti del nostro prossimo e se abbiamo il cuore libero dall’odio e dai risentimenti. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 19,3-12)
Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così.
D - Dopo la morte di Santa Faustina Kowalska nel 1938, la Polonia perse tre anni dopo un altro grande figlio innamorato di Dio e con una speciale devozione all’Immacolata. Nel 1941 infatti San Massimiliano Maria Kolbe muore nel campo di sterminio di Auschwitz. Egli si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia, destinato al bunker della fame in quel micidiale campo di concentramento.
Già da questo gesto eroico possiamo capire la tempra di questo francescano infiammato d’amore verso Dio ed impegnato con tutte le sue energie a diffondere la dottrina cattolica. Visse appena 47 anni, ma furono intensi ed ha lasciato moltissime lettere ricolme di santa spiritualità.
Padre Kolbe crebbe in una famiglia religiosa, nella quale trovò sostegno e appoggio alla sua vocazione. Al centro della sua spiritualità pose la figura di Maria Immacolata. A Lei si affidava con totale amore e fiducia perché sempre la considerava come tramite tra l’uomo e Dio.
Già nel periodo trascorso a Roma per gli studi teologici, le lettere di Padre Kolbe evidenziano una intensa vita spirituale, caratterizzata dal desiderio di protendersi a tutta l’umanità per far conoscere e amare Dio.
Nel 1917 Padre Kolbe realizzò ciò che doveva dare forma e struttura al suo impegno: la “Milizia dell'Immacolata”, raccogliendo inizialmente membri tra gli amici molto stretti. L'Associazione in seguito si estese notevolmente ed è tuttora attiva in molti Paesi, tra cui l'Italia.
Per la forte spiritualità di San Massimiliano, Giovanni Paolo II lo ha chiamato “Patrono del nostro difficile secolo”.
Sono sempre attuali i suoi insegnamenti, la sua genuina devozione alla Madonna e la fortissima ansia apostolica che lo animava.
Ogni Sacerdote è chiamato a compiere un sano apostolato dove opera, dove vive e in ogni luogo possibile. Se oggi il desiderio dell’apostolato si è affievolito o in molti casi è scomparso, è perché la Fede si e quasi ovunque affievolita.
Nelle omelie dei sacerdoti non si percepisce più la preoccupazione per la salvezza delle anime, non parlano più delle realtà future che ci attendono: Paradiso, Purgatorio e inferno. Tutti i loro discorsi sono improntati sui problemi sociali, che se pur sono importanti non sono però essenziali. La principale occupazione del sacerdote deve essere quella delle salvezze delle anime che Dio ha loro affidato.
Quante volte la Madonna, con la stessa premura della più tenera delle madri, è apparsa per esortare alla penitenza e alla conversione per evitare ai suoi figli il gravissimo rischio della dannazione eterna!!!
Dobbiamo pregare molto ogni giorno per i bisogni della Chiesa e per tutti i Sacerdoti.
Non deve essere una preghiera meccanica, vi invito a riflettere sulle ragioni della necessità della preghiera urgente, bisogna convincersi che solamente la preghiera ottiene le Grazie, protegge dai pericoli e rafforza la Fede.
Se diminuisce la preghiera si affievolisce la Fede, si perde la sana devozione e cessa il desiderio della Santa Messa e del Santo Rosario.
Sull’esempio di San Massimiliano Maria Kolbe, dedichiamo più tempo alla preghiera giornaliera, non c’è nulla di più importante dell’intimo colloquio con Gesù e Maria. Rivolgiamoci a Loro con cuore aperto, parlando delle nostre sofferenze, ma anche delle nostre gioie, con la stessa semplicità e fiducia di un bambino e le Grazie giungeranno copiose!!! Buona preghiera a tutti.