Bellalali
 
15/09/2018
 
Catechesi N. 229
 
A - Nel brano del Vangelo proposto, notiamo l’iniziativa ancor troppo intrisa di umanità fatta dalla mamma dei due Apostoli, Giacomo e Giovanni.
L’iniziativa consiste in una richiesta troppo avventata rivolta a Gesù.
B - Quando il credente prega intensamente non si stanca e scopre una grande gioia interiore. Il dato sicuro per capire se si prega bene, è la pace interiore. Quando c’è la pace non c’è dubbio che nella preghiera si è stabilita una comunione con Gesù.
C - I cristiani, come lievito nella massa, sono chiamati a trasformare il mondo dal di dentro.
Gesù ci propone la similitudine del lievito, la quantità del lievito è piccola in confronto alla massa che deve trasformare.
Un solo credente con la sua preghiera e la rettitudine di vita, può trasformare tutti i suoi familiari, gli amici e anche i colleghi.
D -“Signore, se Tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!”. 
Queste parole potrebbero sembrare un rimproverò fatto da Marta a Gesù, invece è l’affermazione di chi ha perso qualcosa di importante a causa di una tragica fatalità. E’ una affermazione che comunque manifesta la sua grande fede nel Maestro.
 
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Amenna 
 
 
+ VANGELO (Mt 20,20-28) 
Il mio calice, lo berrete. 
 
A - Nel brano del Vangelo proposto, notiamo l’iniziativa ancor troppo intrisa di umanità fatta dalla mamma dei due Apostoli, Giacomo e Giovanni.
L’iniziativa consiste in una richiesta troppo avventata rivolta a Gesù.
L’avventatezza spesso non permette di ponderare le parole e di conseguenza si agisce in modo sbagliato. Se ella avesse pregato prima di prendere la decisione di fare quella richiesta, non sarebbe inciampata in questa pretesa fuori luogo.  
Mi vengono in mente le raccomandazioni che oggi sono tanto di moda in questa società. La raccomandazione, volendo, si differenzia dalla segnalazione, quindi sa meno di corruzione segnalare una persona onesta e brava nella sua professione, ma se la segnalazione viene fatta da qualcuno che conta, diventa quasi un dovere assecondarlo. Cosa voleva fare la madre di Giacomo e Giovanni?  
“Dì che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo Regno”.
 Dalle sue parole segnala e raccomanda a Gesù i suoi figli, anche se non cercava denaro o gloria umana per i due giovani. Ella cercava di assicurare ai figli i migliori posti nel Regno di Dio, ma non si rendeva conto della portata della sua richiesta. Non ci si può assicurare il Paradiso nel modo che vogliamo noi, quasi fosse un nostro diritto o una nostra pretesa. Il Paradiso è sempre un dono gratuito di Dio e vi si giunge non per raccomandazioni, ma solo attraverso molte tribolazioni. La richiesta inoltre, anche se fatta in buonafede, nasconde una certa ambizione e l’ambizione può colpire anche la vita spirituale: è la pretesa di occupare i primi posti, di essere i migliori, ma non per amore di Dio, ma per vana gloria!!!
Con le sue parole contraddiceva il messaggio principale del Vangelo che esalta il nascondimento e l’umiltà.
Bisogna saper chiedere le Grazie a Gesù, Lui vuole concedere tutte le Grazie utili per la nostra salvezza eterna, ma si sbaglia quando si richiede il suo aiuto per situazioni che nascondono amor proprio, orgoglio, odio, rivalsa, invidia verso altri. In questo modo la preghiera è già fallita sul nascere, non potrà ottenere alcun effetto.
La vera preghiera deve essere sempre umile, fiduciosa e piena di amore verso tutti. Buona preghiera a tutti.
 
Barbafs
 
+ VANGELO (Gv 6,1-15) 
Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.
 
B - Quando il credente prega intensamente non si stanca e scopre una grande gioia interiore. Il dato sicuro per capire se si prega bene, è la pace interiore. Quando c’è la pace non c’è dubbio che nella preghiera si è stabilita una comunione con Gesù.
Bisogna fare attenzione quando si prega e capire se l’anima è serena oppure altri interessi non importanti la distraggono, rendono la preghiera superficiale. 
Solo il nostro vivo desiderio di conoscere Dio e di amarLo ci permette di entrare in intimità con Lui. E’ proprio da questo desiderio che nasce la preghiera autentica, profonda che sale fino al Trono di Dio.
Se il credente considera i suoi interessi personali più importanti di Dio non entrerà mai in comunione con Lui.
Sta scritto: “amerai il Signore Dio tuo con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutto il tuo cuore”. Dio dovrebbe sempre essere al centro della nostra vita, dei nostri pensieri, dei nostri interessi, come fosse la Persona di cui siamo follemente innamorati. Dio non merita forse un tale Amore??? Anche Lui ha fatto “pazzie” per ciascuno di noi: si è Incarnato nella nostra realtà, per patire la più tremenda tortura di mente, di corpo e di cuore che si possa immaginare, per poterci un giorno avere con Lui per sempre, per farci eternamente felici. Nessuno ci amerà mai con un simile Amore!!! E pensate che viviamo, respiriamo, ci muoviamo nell’abbraccio amoroso della sua Potenza Creatrice e ogni giorno riceviamo da Lui aiuti continui anche se spesso non ci rendiamo conto. Abbiamo con Lui un debito di Amore infinito!!! 
Il Vangelo ci mostra una grande folla che seguiva Gesù. Erano migliaia di persone che si erano dimenticate persino di mangiare e che si trovavano in viaggio da diversi giorni proprio per ascoltare gli insegnamenti del Maestro.
Quando si cerca Gesù con cuore sincero, le altre cose vengono valutate per quello che sono, acquistano cioè un aspetto secondario.
Quando i credenti pregano molto e amano veramente il Signore, Egli si prende cura di loro e provvede a tutte le loro necessità materiali, fin nei minimi particolari. E’ commovente questa delicatezza di Dio che è stata sperimentata da tante anime innamorate di Lui.
Proprio per questo Gesù ebbe compassione di quei corpi esausti che lo avevano seguito da diversi giorni e per loro operò lo straordinario miracolo della moltiplicazione dei Pani e dei Pesci.
Quando tutti avevano mangiato ed erano rimasti entusiasti del miracolo visto coi loro occhi, il Signore approfittò dell’occasione per dare agli Apostoli e a noi una lezione pratica sul valore delle cose piccole e sulla buona amministrazione dei beni che si possiedono. «E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato».
Gesù manifesta la generosità con l’abbondanza, dato che tutti mangiarono “finchè ne vollero”, e anche volle insegnarci la necessità di evitare lo spreco inutile e irresponsabile dei beni che Dio ci concede. Egli ci è di esempio sia quando ha compassione delle moltitudini e fa grandi miracoli, sia quando si preoccupa anche di questi piccoli particolari.
La grandezza d’animo di Gesù si manifesta, come abbiamo visto nei prodigi stupefacenti, ma anche nei piccoli gesti ordinari di ogni giorno. Buona preghiera a tutti.
 
Dolorosi
 
+ VANGELO (Mt 13,31-35) 
Il granello di senape diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami. 
 
C - I cristiani, come lievito nella massa, sono chiamati a trasformare il mondo dal di dentro.
Gesù ci propone la similitudine del lievito, la quantità del lievito è piccola in confronto alla massa che deve trasformare.
Un solo credente con la sua preghiera e la rettitudine di vita, può trasformare tutti i suoi familiari, gli amici e anche i colleghi. Crediamoci fermamente, la potenza della preghiera può ottenere da Dio Grazie inaspettate e impossibili, tutto diventa possibile per chi prega con umiltà, fiducia, perseveranza.
Un pizzico di lievito è così poca cosa, eppure la sua forza è tanto grande!
È questo che ci deve permettere di essere audaci nell’apostolato, perché la forza del lievito cristiano non è solo umana: è la potenza stessa dello Spirito Santo che agisce nella Chiesa. Il cristiano non è mai solo quando compie apostolato e fa conoscere la potenza dell’Eucaristia e la bontà della Madonna.
Il cristiano è sempre guidato dallo Spirito Santo se le sue intenzioni sono rette, se opera per la gloria di Dio e vuole aiutare il prossimo.
Il Signore conosce bene le nostre forze, Lui conta sulla nostra pochezza e debolezza. Riflettiamo sul fermento del lievito. Il fermento non è per natura migliore della massa, ma è il lievito il mezzo perché la massa venga elaborata, per diventare un alimento gradevole e sano.
Le piccole anime che tanto piacciono e consolano Gesù, sono quelle che vivono nel nascondimento e nell’umiltà, sempre impegnate a pregare e a intercedere per tutti. Sono come le radici che sostengono l’albero, non si vedono, ma senza di esse l’albero morirebbe ….. così il mondo è sorretto dalla preghiera nascosta di queste anime generose. Senza tale preghiera il mondo verrebbe distrutto dall’odio furibondo dei diavoli. 
Queste anime pregano soprattutto per la nostra amata Chiesa, per i suoi bisogni e la conversione di quanti hanno tradito.
Gesù conta molto sulle preghiere di queste anime docili e immerse nel suo Cuore, che meditano costantemente la vita del Signore e della sua Santissima Madre. Grazie a questa meditazione, che li unisce sempre più intimamente a Gesù e a Madre, assimilano il Loro Spirito e i Loro pensieri.
Giorno dopo giorno sono inondate dalla Grazia di Dio e vengono trasfigurate, rese luminose e Sante
A queste anime contemplative si uniscono tutte le anime consacrate nei conventi che vivono nella Clausura una vita austera e penitente e hanno rifiutato per sempre i piaceri mondani.
Il mondo spesso deride e considera inutili tale anime, ma il mondo non può apprezzare il profumo del Cielo perché non sa innalzarsi verso le vette sublimi della contemplazione ….. il mondo ama arrotolarsi nella melma putrida dei più aberranti peccati e respirare il loro lezzo nauseante.
Le opere silenziose e nascoste dei contemplativi aiutano l’umanità a non cadere nella terribile tempesta nucleare di una guerra mondiale. 
Le cose che sembrano di poco conto per le persone superficiali, compiute per amore di Gesù e con l’amore spirituale che si possiede, diventano grandi preghiere davanti a Dio, sono come suppliche che Lui non può rifiutare. Per trent’anni della sua vita Gesù si è impegnato in attività apparentemente di poco conto: preparare la colla per assemblare i vari pezzi di legno, segare tronchi per costruire mobili semplici… E anche mentre si dedicava a questi lavori di scarso rilievo il Figlio di Dio stava redimendo l’umanità. Non sono dunque le opere vistose e appariscenti ad ottenere tante Grazie. 
L’umanità corre esaltata verso ciò che diletta i sensi e la sofferenza aumenta perché nulla di materiale potrà mai appagare l’anelito dell’anima verso il suo Dio. 
I veri seguaci di Gesù invece crescono sempre più nella temperanza, che significa controllo di sé, moderazione nel parlare e nelle opere, discrezione verso i fatti altrui, sobrietà di vita, delicatezza che indica educazione e sensibilità, saggezza nella riflessione e nelle scelte, equilibrio nei pensieri e nell’agire che mostrano sempre buonsenso e armonia. Essi sono come scintille di Luce che illuminano la notte del mondo. Buona preghiera a tutti.
Maniaper
 
+ VANGELO (Gv 11,19-27) 
Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio. 
 
D -“Signore, se Tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!”. 
Queste parole potrebbero sembrare un rimproverò fatto da Marta a Gesù, invece è l’affermazione di chi ha perso qualcosa di importante a causa di una tragica fatalità. E’ una affermazione che comunque manifesta la sua grande fede nel Maestro.
Tutti loro amavano Lazzaro, e Gesù lo considerava un grande amico, uno di cui fidarsi totalmente. Al momento della sua morte Gesù si trovava altrove, e per sapendo cosa stava avvenendo, si trattenne volutamente lontano ad evangelizzare; questo non per mancanza di riguardo verso l’amico, ma proprio perché sapeva che avrebbe poi compiuto uno dei suoi più grandi e straordinari miracoli, dimostrando a tutti coloro che sarebbero stati presenti l’Onnipotenza di Dio. 
Tutti sapevano che Lazzaro era gravemente ammalato: “Era allora malato Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato” (Gv 11,1-2). 
Apro qui una breve parentesi riguardo a questo brano per far comprendere che la pubblica peccatrice e proprio Maria, sorella di Lazzaro. Esso presenta l’azione che compì Maria quando non era ancora convertita e da tutti era conosciuta come una pubblica peccatrice. In Marco 14,3 viene descritta la scena che ha visto lei ungere i piedi di Gesù nella casa di Simone, creando uno scandalo tra i presenti, dovuto proprio alla sua condizione di prostituta. La deduzione è semplice: se la donna che cosparse i piedi a Gesù era Maria la prostituta e nel Vangelo di Marco viene citata come sorella di Lazzaro e Marta, si tratta ovviamente della stessa Maria. Stranamente ci sono stati teologi che insistono nel separare le due donne, il motivo è dato dalla redenzione di Maria, arrivata ad altezze spirituali grandiose. Rileggiamo alcuni passaggi dal Vangelo di Marco a proposito dell’olio versato sui piedi di Gesù dalla Maddalena: «Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro. (…) Allora Gesù disse: “Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona. Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio Corpo per la sepoltura. In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il Vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto”» (Mc 14,4.6.8-9).
Con la negazione della vita da prostituta di Maria sorella di Lazzaro e Marta, questi teologi vogliono demolire l’idea della santità accessibile a tutti, della possibilità che hanno anche i più grandi peccatori di diventare Santi. È un attentato alla Misericordia di Dio, è lo stravolgimento del Vangelo per assecondare le loro false teorie.
È fin troppo evidente l’unica identità di queste due donne, per ammetterla occorre però avere una retta intenzione e il desiderio di seguire veramente il Signore.
Ritornando a Marta, anche le parole che ella pronuncia in seguito: “Ma anche ora so che qualunque cosa Tu chiederai a Dio, Dio Te la concederà”, dimostrano tutta la sua profonda Fede nel Maestro, la sua ferma convinzione nell’onnipotenza di Dio. La sua professione di Fede è sincera anche a motivo della grande Grazia della conversione e della liberazione della sorella Maria Maddalena.
Marta apparteneva a una famiglia agiata, ma il suo cuore non aveva alcun attaccamento alle ricchezze; ella aveva trovato Gesù, la Perla preziosa, in confronto alla quale tutti i beni del mondo sono spazzatura.
L’episodio della morte di Lazzaro rappresenta anche una prova per la Fede di Marta, perché sicuramente si sarà chiesta come mai Gesù che sapeva tutto non era presente in quel tragico momento. La Fede di Marta rimase intatta. Ella non ebbe nessun tentennamento e fu premiata con il grandioso miracolo della Resurrezione.
Gesù sicuramente conosceva tutto; da lontano aveva già fatto sapere agli Apostoli che Lazzaro era morto e che Lui lo avrebbe risvegliato. “Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma Io vado a svegliarlo” (Gv 11,11). 
Ma gli Apostoli non capivano che Lazzaro era morto, Gesù aggiunse questa parola di conoscenza. «Gli dissero allora i discepoli: “Signore, se s'è addormentato, guarirà”. Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: “Lazzaro è morto e Io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate”» (Gv 11,12-15). 
Lazzaro conduceva una vita santa e Gesù lo amava molto, ma ogni peccatore può risorgere a vita nuova se riconosce Gesù come Dio. 
Lazzaro nella sua vita Lo aveva riconosciuto tale e meritò il premio già in questa vita. Tutti i peccatori che aprono il loro cuore al Signore possono ricevere grandi Grazie e la conversione, che condurrà alla salvezza eterna, alla vera felicità senza fine.
Bisogna ripetere ogni giorno con Marta: “Sì, o Signore, io credo che Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, Colui che viene nel mondo”. Buona preghiera a tutti.
 
Franciscus2
 
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