08/09/2018
Catechesi N. 228
A - Il Vangelo della Messa ci presenta Gesù intento ancora una volta a predicare. Si trova in una casa così piena di gente che sua Madre e gli altri parenti non possono raggiungerlo e gli mandano un messaggio. “Ecco, tua Madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti”.
B - La festa di Santa Maria Maddalena mette in evidenza un importantissima ed edificante verità: anche un grande peccatore può diventare un grande Santo!
Il messaggio centrale del Vangelo di oggi è questo, la santità è possibile a tutti, ma c’è un percorso da compiere, giornaliero e costante che riguarda la purificazione e la rinascita spirituale.
C - La Parola ci spiega che la vera Fede del cristiano poggia sulle opere, non è sufficiente la Messa festiva o le preghiere giornaliere, occorre anche vivere la Fede mettendo in pratica gli insegnamenti del Signore.
Gesù ci chiede di portare molto frutto per diventare suoi discepoli autentici. Non si diventa discepoli senza le opere buone.
D - Già altre volte ho commentato questo brano del Vangelo molto bello e istruttivo, ci sono frasi che colpiscono in modo particolare, e offrono spunti per prolungate meditazioni e conferenze, nel caso di chi tiene la Catechesi ai fedeli.
La Catechesi è la lettura riflessiva e l’ascolto orante della Bibbia, accolta come Parola di Dio; si può fare da soli o in gruppo..
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+ VANGELO (Mt 12,46-50)
Tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!».
A - Il Vangelo della Messa ci presenta Gesù intento ancora una volta a predicare. Si trova in una casa così piena di gente che sua Madre e gli altri parenti non possono raggiungerlo e gli mandano un messaggio. “Ecco, tua Madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti”.
Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”. Gesù mette al primo posto la fedeltà a Dio piuttosto che la parentela, conoscendo bene che proprio la sua parente più intima, la Madre, adempiva perfettamente la volontà di Dio. Dicendo: “Chi è mia madre…?”, Gesù non vuole lasciare nell’ombra del nascondimento proprio la Perfetta che amava infinitamente, perché il Padre dall’eternità La scelse e La stabilì come Madre di suo Figlio.
Gesù la ama dunque in modo unico per il vincolo di sangue che Li unisce attraverso il quale Maria è sua Madre secondo la carne. La ama però ancor di più, ancor più strettamente è unito a Lei, per l’assoluta fedeltà della Vergine alla sua vocazione.
Gesù ci insegna che l’adempimento costante alla sua Volontà ci fa diventare intimi con Lui. E’ in questo modo infatti che si stabilisce un legame di parentela spirituale con Gesù che ci rende, per così dire, suoi familiari. Le parole di Gesù che in un primo momento, a una lettura superficiale, possono sembrare indelicate nei confronti della Vergine Santissima, sono invece un elogio.
In un’altra circostanza una donna del popolo, ascoltando le parole di vita di Gesù, indirizzò una fervida lode a Maria Santissima: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte”. Gesù, però, sembrò voler respingere il complimento della donna e rispose: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”.
Queste due scene dobbiamo metterle in relazione con la risposta che Gesù dodicenne diede a Maria e Giuseppe a Gerusalemme: “Perché mi cercavate? Non sapevate che Io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.
Fin da principio Gesù si dedicò totalmente alle cose di suo Padre.
Annunciava il Regno di Dio e tutto, al suo passare, acquistava un nuovo significato, anche gli affetti familiari. Il Signore ci insegna ripetutamente che il dovere di compiere la volontà di Dio, ossia la nostra vocazione, sta al di sopra di qualsiasi vincolo e autorità umana, compresa quella familiare.
Dio dilata e purifica il cuore, ma ci chiede insieme l’autonomia necessaria e il distacco da ogni legame, per poter compiere ciò che Egli si aspetta da ciascuno di noi: realizzare la propria vocazione, unica e irrepetibile. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Gv 20,1-2.11-18)
Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.
B - La festa di Santa Maria Maddalena mette in evidenza un importantissima ed edificante verità: anche un grande peccatore può diventare un grande Santo!
Il messaggio centrale del Vangelo di oggi è questo, la santità è possibile a tutti, ma c’è un percorso da compiere, giornaliero e costante che riguarda la purificazione e la rinascita spirituale. Non esiste altra via per riconciliarsi con Gesù, è indispensabile riconoscere i propri errori e confessarli, iniziando una nuova vita fondata sulla Parola di Dio.
Santa Maria Maddalena era la sorella di Lazzaro e di Marta; aveva dato grandi dispiaceri ai suoi familiari per molti anni, a motivo della sua vita corrotta, una vita dissipata nei vizi e nella prostituzione. Marta e Lazzaro ponevano tutte le loro speranze in Gesù, l’unico che poteva salvare l’anima della sorella, sorda a qualsiasi richiamo di ravvedimento. Anche in questo caso verifichiamo l’autenticità delle parole del Signore: “Tutto è possibile per chi crede” (Mc 9,23).
La loro fede ardente ottenne infatti il miracolo della conversione ….. Le Parole del Maestro fecero breccia nel cuore di Maria e operarono la Grazia della sua risurrezione spirituale, risurrezione ancora più grande di quella di Lazzaro, perché la salvezza eterna di un anima ha un valore infinito. Nel mare di dolore che Gesù patì durante tutta la sua vita per il disamore e il tradimento di troppi, Maria Maddalena fù una delle sue più grandi gioie di Redentore, perché Lui era venuto proprio per la Salvezza dei peccatori.
Per Amore del Maestro ella seppe strapparsi dal cuore gli artigli della lussuria con cui satana la teneva legata a sè e volle riparare al male fatto con una vita di penitenza e di rinnegamento continuo.
Ecco, perché fra tutti meritò per prima di vedere il Signore Risorto e di portare il lieto annuncio agli Apostoli.
Guardiamo con grande ammirazione questa Santa straordinaria e chiediamole di darci la sua forza e la sua determinazione nel voler troncare ogni legame con il peccato; imitiamola in questa sua volontà ferma di sapersi rinnegare per rinascere a vita nuova.
Il Signore sa dimenticare tutto il nostro passato se noi con proposito sincero vogliamo cambiare vita. Egli non chiede che questo: rivestirci di una veste nuova, una veste candida bagnata dal suo Sangue e dalle lacrime del nostro pentimento.
Non dimentichiamo mai di pregare per la conversione dei peccatori che è la preghiera più gradita a Gesù e che viene sempre esaudita. Un giorno, in Paradiso conosceremo tutti coloro che avremo aiutato a salvarsi grazie alle nostre preghiere e la nostra gioia e il nostro grado di gloria aumenterà per ogni anima salvata!!!
Il mondo in cui viviamo ha bisogno della testimonianza di uomini e donne che, avendo Cristo nel loro cuore, siano di esempio a tutti. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Gv 15,1-8)
Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto.
C - La Parola ci spiega che la vera Fede del cristiano poggia sulle opere, non è sufficiente la Messa festiva o le preghiere giornaliere, occorre anche vivere la Fede mettendo in pratica gli insegnamenti del Signore.
Gesù ci chiede di portare molto frutto per diventare suoi discepoli autentici. Non si diventa discepoli senza le opere buone.
I discepoli di Gesù si differenziano infatti per le opere che svolgono con amore, costanza, fiducia in Lui. Nel Vangelo sono indicate tutte le opere che dobbiamo compiere per essere dei cristiani autentici.
Oggi la liturgia ci mostra una Santa che praticò con costanza le opere del Vangelo. Santa Brigida era svedese, apparteneva ad una famiglia aristocratica.
Nella prima parte della sua vita visse come una laica felicemente sposata. Dal suo matrimonio nacquero otto figli e la secondogenita Caterina fu anch’essa canonizzata. Santa Brigida era molto devota e amava Dio con un amore particolare. Insieme al marito studiò la Sacra Scrittura, fondò un piccolo ospedale, si dedicò all’assistenza dei poveri e divenne terziaria Francescana.
Santa Brigida ci mostra che è possibile vivere il Vangelo nella vita ordinaria; tutto dipende dalla nostra buona volontà e dalle nostre disposizioni interiori.
Quando rimase vedova nel 1344, si dedicò totalmente al Vangelo e la sua spiritualità si elevò fino a farla diventare una mistica, con visioni di Gesù, della Madonna e di alcuni Santi. Iniziò a fare pellegrinaggi, il primo a Santiago di Compostela in Spagna e tanti altri ancora per il grande desiderio di pregare dove si trovavano le reliquie dei Santi. L’ultimo pellegrinaggio lo fece in Terrasanta.
Molti conoscono le orazioni di Santa Brigida dettate da Gesù che ha promesso di concedere tante Grazie a tutti i devoti volenterosi che reciteranno queste preghiere.
Attraverso Santa Brigida, Gesù ha fatto meravigliose promesse alle anime che reciteranno queste Orazioni per 12 anni. In particolare, Gesù promette:
- L’anima che le recita non andrà in Purgatorio.
- L’anima che le recita sarà accettata tra i martiri come se avesse versato il suo sangue per la Fede.
- L’anima che le recita può scegliere altre tre persone che Gesù manterrà in stato di Grazia sufficiente per diventare Sante.
- Nessuno delle quattro generazioni successive all’anima che le recita si dannerà.
- L’anima che le recita sarà resa edotta della propria morte un mese prima.
Qualcuno può pensare che gli potrebbe capitare di concludere la sua vita terrena prima del termine dei 12 anni di preghiere.
In questo caso Gesù ha rassicurato, sempre attraverso Santa Brigida, che le riterrebbe valide come se le avesse completate.
Gesù, sempre per intercessione di Santa Brigida di Svezia, ha rivelato anche le Orazioni da recitare per un anno. Ha voluto fare dono di queste Promesse a tutti coloro che reciteranno queste sue Orazioni, tutti i giorni, per la durata di un anno, come Lui ha richiesto:
Libererà dal Purgatorio 15 Anime della sua stirpe;
15 Giusti della sua stirpe saranno confermati e conservati nella Grazia di Dio;
15 peccatori della sua stirpe si convertiranno e crederanno in Dio;
La persona, che dirà queste Orazioni, avrà il Primo Grado di Perfezione;
15 giorni prima di morire, riceverà il Mio Prezioso Corpo, per cui avrà modo di essere liberata dalla “fame eterna” e potrà bere il Mio Prezioso Sangue, affinché non abbia “sete eternamente”;
15 giorni prima di morire, avrà un pentimento profondo e un dolore dell’anima, per tutti i suoi peccati commessi e, di conseguenza, una perfetta consapevolezza degli stessi;
Metterò, davanti a lei, il Segno della mia Croce Vittoriosa, per soccorrerla e difenderla contro gli attacchi dei suoi nemici;
Prima della sua morte, Io verrò a lei con la mia Amatissima e Dilettissima Madre;
Con tutto il mio Amore, riceverò la sua anima e la condurrò alle Gioie Eterne;
Quando condurrò l’Anima fino a queste Gioie Eterne, Io le darò da bere, con particolare invito, alla “Fonte della mia Essenza Divina”, ciò che non farò, purtroppo, con coloro che non hanno recitato e potuto recitare queste Orazioni;
Perdonerò tutti i Peccati a chiunque è vissuto in “peccato mortale”, per 30 anni, se dirà, con devozione, queste Orazioni;
Lo difenderò dalle continue tentazioni;
Gli conserverò e gli manterrò, in salute, i suoi 5 sensi del corpo: la vista, l’olfatto, l’udito, il gusto, il tatto;
Lo preserverò dalla morte improvvisa;
Salverò la sua anima dalle “pene eterne”;
La persona, che dirà queste Orazioni, otterrà tutto ciò che chiederà a Dio e alla Vergine Maria;
La sua vita si prolungherà, anche se ha condotto “un’esistenza” basata sulla scelta della sua volontà e se sarebbe dovuto morire il giorno dopo;
Tutte le volte che reciterà queste Orazioni, otterrà “l’Indulgenza parziale”, cioè la remissione delle “pene temporali”, dovute per i “Peccati” già cancellati dal Sacramento della Penitenza (Confessione);
Sarà certa e sicura, senza alcun timore, di essere aggiunta al Coro degli Angeli;
Tutti coloro che faranno conoscere ed insegneranno queste Orazioni ad un’altra persona, riceveranno gioia e merito, senza fine, che saranno quantificati sulla Terra e dureranno, eternamente, in Cielo;
Quando e ovunque si diranno queste Orazioni, Dio sarà Presente con la sua Grazia.
Inserisco una preghiera dettata da Gesù sempre a Santa Brigida, riguarda la piaga della spalla di Nostro Signore:
Dilettissimo Signore Gesù Cristo,
mansuetissimo Agnello di Dio,
io povero peccatore adoro e venero
la Santissima tua Piaga che
ricevesti sulla spalla nel portare
la pesantissima Croce al calvario e
nella quale restarono scoperte
tre tue sacratissime ossa,
tollerando in essa un immenso dolore:
ti supplico in virtù e per i meriti di questa piaga
di avere di me misericordia
col perdonarmi tutti i peccati, sia mortali che veniali
di assistermi nell’ora della morte e
di condurmi al tuo Regno beato.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.
Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Gv 1,45-51)
Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.
D - Già altre volte ho commentato questo brano del Vangelo molto bello e istruttivo, ci sono frasi che colpiscono in modo particolare, e offrono spunti per prolungate meditazioni e conferenze, nel caso di chi tiene la Catechesi ai fedeli.
La Catechesi è la lettura riflessiva e l’ascolto orante della Bibbia, accolta come Parola di Dio; si può fare da soli o in gruppo. All’inizio di ogni Catechesi occorre fare l’invocazione allo Spirito Santo; infatti non può compiersi questo studio amoroso senza il suo aiuto, perché è un’esperienza di meditazione, di silenzio, di contemplazione e di condivisione.
La Catechesi è innanzitutto un’operazione dell’ Ascolto di Dio, Egli ci vuole parlare attraverso le Scritture; la Parola di Dio si deve incarnare. Attraverso la meditazione e il silenzio Essa diventa sorgente di Grazia, un dialogo intimo e pieno di fiducia con Dio. Scopriamo che Lui ci chiama alla conversione e ci invita a vivere e a diventare annunciatori della Parola.
Il tempo dedicato nella giornata all’Ascolto di Dio è sicuramente il più importante. Non c’è mai intimità con lo Spirito di Dio se non si approfondiscono con amore le Scritture. Questo approfondimento è una vera Arte spirituale.
La Catechesi giornaliera fa diventare capaci di ascoltare ed accogliere la “Parola del giorno” e insegna poi a metterla in pratica.
L’ascolto della Parola durante la Catechesi permette di conoscere con profondità i Comandamenti e il Vangelo storico, si comprende chiaramente che non c’è vita cristiana senza il vero amore verso Gesù e il rispetto del prossimo.
Non si nasce buoni, si diventa con lo sforzo quotidiano avendo bene in mente cosa bisogna compiere e quali opere bisogna evitare.
La Catechesi facilita la pratica delle virtù, è la perfetta preparazione alla lotta contro le tentazioni, permette di individuare le modalità per vivere da buoni cristiani. Consideriamo che molto spesso si richiede uno sforzo non umano per superare sofferenze, incomprensioni e persecuzioni. Solo Gesù può donarci questa forza. La Catechesi ci aiuta a prendere coscienza di questa verità.
Ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica non è un impegno facile, chi afferma il contrario non conosce la Parola o non la mette in pratica…
Ogni giorno possiamo metterci in preghiera mentre meditiamo il Vangelo e chiediamo a Gesù di aiutarci a comprendere bene il significato, di farci capire quale parte della Parola dobbiamo vivere meglio durante la giornata dandoci la forza spirituale per praticarla come vuole Lui. Nella Catechesi oltre a conoscere meglio Gesù, conosciamo profondamente anche la nostra vita interiore.
La Catechesi si divide generalmente in quattro gradini, esaminiamoli tutti:
1) Il primo gradino di questa forma di preghiera è la lectio (lettura). Si comincia con leggere lentamente e attentamente (scrutatio). un brano breve della Bibbia. Nella scrutatio si sceglie uno o più passi biblici collegati ad uno specifico argomento e si passa alla lettura di questi passi.
Però non tutti quelli che studiano in modo sapienziale la Bibbia sono preparati, può esserci un problema di interpretazione della lettura del brano biblico, si può addirittura dare una spiegazione diversa o troppo personale.
2) Il secondo gradino è la meditatio (meditazione). In questa fase si riflette sul testo scelto.
3) Il terzo gradino è la oratio (preghiera), qui si prega per mettere in atto la Parola meditata o cercare di comprendere la volontà di Dio.
4) Il quarto gradino della Catechesi è la contemplatio (la contemplazione), si rimane in silenzio per fare parlare la Parola.
Il Santo che festeggiamo oggi, San Bartolomeo, era un israelita, attento studioso della Parola biblica ai tempi di Gesù. Nel Vangelo leggiamo l’affermazione che gli rivolge Filippo: “Abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il Figlio di Giuseppe, di Nazareth”. Filippo indica Gesù come Figlio di Giuseppe e non Dio, infatti ancora non poteva saperlo. Bartolomeo non nega né accetta, fa un’osservazione acuta e popolare: “Da Nazareth può venire qualcosa di buono?”.
Non rifiuta la rivelazione di Filippo, anche se ha dubbi e perplessità, ma essendo una persona intelligente vuole verificare di persona. Ecco perché accetta l’invito deciso di Filippo:“Vieni e vedi”. Bartolomeo va dunque da Gesù accompagnato da Filippo. Sempre dobbiamo cercare di accompagnare i peccatori a Gesù, di avvicinarli alla sua Parola e al Tabernacolo, fonte inesauribile di tutte le Grazie.
Chi non accetta di incontrare Gesù e responsabile della sua pigrizia spirituale.
Grande è lo stupore di Bartolomeo quando sente Gesù esprimere questo giudizio su di lui: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. Però qui devo introdurre un ulteriore commento. Qualcuno avrebbe potuto parlar bene di Bartolomeo a Gesù prima del loro incontro cioè essere informato precedentemente. Questo raggiro avviene con i falsi veggenti, con i maghi o con i santoni: essi prima ascoltano di nascosto cosa dicono gli informatori di determinate persone e poi fanno finta di rivelare fatti molto personali, riscuotendo un grande successo…
Gesù non ha bisogno di questi stratagemmi, Egli conosce perfettamente tutto.
Il dialogo prosegue e Bartolomeo domanda: “Come mi conosci?”. Gesù risponde: “Prima che Filippo ti chiamasse, Io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”. Questa seconda rivelazione lascia esterrefatto Bartolomeo, il suo cuore e profondamente scosso: rivede la scena di quando era sotto l’albero e realizza in pochi istanti che questa rivelazione non può che venire da Dio ed esclama: “Rabbì, Tu sei il Figlio di Dio, Tu sei il re d’Israele!”. Bartolomeo merita tutta la nostra ammirazione per la sua umiltà e per la sua capacità di ricredersi immediatamente, e accogliere la verità.
Molti invece sono falsamente convinti di possedere ogni verità e non cambiano parere per non dover ammettere i loro errori. Buona preghiera a tutti.