25/06/2018
Catechesi N. 217
A – Nella parabola di oggi Gesù spiega come deve essere la preghiera a Lui gradita: fiduciosa, ardente e perseverante.
Non ci si deve mai stancare di bussare amorevolmente al Cuore di Gesù perché Lui non si stanca mai di ascoltarci e lo ha spiegato nella vedova e del giudice iniquo.
B - Troviamo nel Vangelo molti spunti di riflessione; colpisce soprattutto la constatazione amara di Gesù nel vedere che la Casa di Dio si è trasformata in un covo di ladri. Egli si riferiva al tempio di Gerusalemme, una sola struttura che concentrava migliaia di mercanti, gente assetata di guadagni che profanava così la sacralità del Luogo.
C - L’episodio di oggi svela la maliziosa opposizione dei sacerdoti del tempio nei confronti di Gesù. Per loro Gesù era un personaggio scomodo a motivo della dottrina che insegnava. Il Signore parlava con autorità, le sue parole erano miti ed infondevano pace, ma la sua fermezza era dominatrice, persino i demoni gli erano sottomessi.
D - Gesù invia gli Apostoli ad evangelizzare il mondo e insegna le parole da pronunciare quando battezzeranno. Parla del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, . Tre sono le Persone con un solo Nome: Santissima Trinità!!!
La sostanza è identica, come anche l’Essere, lo Spirito, una sola Volontà in tre Persone Divine.
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+ VANGELO (Mc 10,46-52)
Rabbunì, che io veda di nuovo!
A – Nella parabola di oggi Gesù spiega come deve essere la preghiera a Lui gradita: fiduciosa, ardente e perseverante.
Non ci si deve mai stancare di bussare amorevolmente al Cuore di Gesù perché Lui non si stanca mai di ascoltarci e lo ha spiegato nella vedova e del giudice iniquo:
«Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: “C’era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi”. E Gesù soggiunse: “Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di Lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'Uomo, quando verrà, troverà la Fede sulla terra?» (Lc 18,1-8).
La preghiera non è mai inopportuna quando ciò che si chiede è per il bene dell’anima e del corpo, mentre lo diventa, e in questo caso Gesù non può donarci le sue Grazie, quando la richiesta non è per il vero bene della persona.
Non tutto quello che viene chiesto nella preghiera a Gesù dobbiamo dunque considerarlo opportuno, ma i credenti non lo sanno, agiscono in buonafede e pregano con convinzione, sperano che le loro preghiere siano esaudite e non considerano se ciò che chiedono sia o no la volontà di Dio.
Ci sono credenti che pensano di ottenere tutto quello che vogliono da Gesù per quello che Lui ha promesso: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto, perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (Mt 7,7-8). È vero che il Signore vuole donarci molte Grazie, vuole aiutarci in ogni necessità, bisogna però corrispondere alle sue richieste indicate nel Vangelo e chiedere cose buone.
Lui ci dona sempre ciò che è conveniente alla nostra vera felicità, per l’accrescimento della vita spirituale.
San Giovanni nella prima lettera precisa la verità: “Se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce” (1Gv5:14). Se non ci esaudisce subito o non lo fa, questo dipende spesso da noi, solo in qualche circostanza da Dio. La colpa è nostra quando non chiediamo con amore e con Fede, quando non chiediamo cose necessarie al nostro vero bene.
Dio spesso ritarda o non concede quelle Grazie che in realtà sono un danno per chi le chiede.
Ci sono preghiere che non sono neppure ascoltate da Dio, leggiamo alcune citazioni bibliche: “Essi grideranno a me, ma Io non li ascolterò” (Ger 11,11). “Io non avrò misericordia; per quanto gridino ad alta voce ai miei orecchi, Io non darò loro ascolto” (Ez 8,18).
Questo atteggiamento di Dio avviene quando si vive nella disobbedienza a Lui e al tempo stesso si chiede una Grazia. Oppure, quando si vive nei vizi ostinati e si mostra profondo disprezzo ai suoi inviti divini a ravvederci. In questi e altri casi, Dio non ascolta.
Queste due citazioni sono dell’Antico Testamento, mentre con la venuta di Gesù tutto è più facile, perché Lui è il Mediatore, e ha detto: “Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio Nome, Egli ve la darà” (Gv 16,23).
Gesù ci ha insegnato a pregare senza mai stancarci. Ci dona sempre molte Grazie se abbiamo tanta fiducia in Lui, infatti nulla è impossibile quando si prega con amore e perseveranza.
Non dovete preoccuparvi nel chiedere a Gesù e alla Madonna ciò che in coscienza ritenete opportuno, se lo chiedete significa che lo considerate un bene per l’anima, per il corpo e per la vostra vita. Sarà Lui poi a decidere cosa donarvi secondo la sua infinita Sapienza. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mc 11,11-25)
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni. Abbiate fede in Dio!
B - Troviamo nel Vangelo molti spunti di riflessione; colpisce soprattutto la constatazione amara di Gesù nel vedere che la Casa di Dio si è trasformata in un covo di ladri. Egli si riferiva al tempio di Gerusalemme, una sola struttura che concentrava migliaia di mercanti, gente assetata di guadagni che profanava così la sacralità del Luogo. Oggi, la nuova Casa di Dio è la nostra Amata Chiesa e purtroppo tantissime notizie stupiscono e sbalordiscono per i gravi scandali che avvengono in Essa, notizie di consacrati, sacerdoti, vescovi e cardinali troppo interessati ai beni materiali e per questo coinvolti in vicende giudiziarie vergognose. Nei mesi scorsi sul Corriere della Sera veniva riportata la notizia di uno scandalo economico nella Curia di Terni, a quanto sembra hanno rubato 25 milioni di euro. Riporto un estratto per maggiore precisione: «“I conti correnti della diocesi di Terni-Narni e Amelia utilizzati in operazioni immobiliari e societarie e un clamoroso buco da 25 milioni di euro nelle stesse casse della diocesi che così conquista il brutto primato di seconda diocesi più indebitata d’Europa. Lo rivela un Prelato che per la prima volta decide di parlare del gravissimo ammanco”.
La magistratura accerterà il coinvolgimento o meno del Vescovo, ma già la lettura della notizia fa star male; vengono subito in mente tanti altri casi simili e si constata che sono numerose le volte in cui la ricerca dei beni materiali hanno fortemente preso il posto della ricerca di Dio.
L’avidità del denaro è sempre stata un cancro per l’anima, soprattutto se si tratta dell’anima di un consacrato che dovrebbe vivere solo per Dio e la salvezza delle anime!!!
Quante profanazioni gravissime avvengono poi dinnanzi al Tabernacolo dove vive Gesù: ballano, cantano, si ubriacano, fumano, fanno spettacolo, ecc…
A tutti costoro calza perfettamente l’appellativo di ladri perché sottraggono a Dio ciò che gli è dovuto, l’Adorazione e il rispetto sacrosanto per la Santissima Eucarestia, Dono sublime dell’Amore di Dio per noi.
E che dire poi di tutti quei consacrati che, voltando le spalle al Vangelo, “ rubano “ le anime a Dio, riscattate a caro prezzo con il Sangue di Cristo, per gettarle in pasto a satana!!!
Lo fanno tutte le volte che insegnano Dottrine opposte al Magistero autentico della Chiesa tramandato a noi lungo il corso dei secoli; tutte le volte che seguono il modernismo con l’apertura sciagurata al protestantesimo.
Se tornasse Gesù sulla terra quale sferza dovrebbe usare contro questi ladri??!!
La condanna di Gesù è fortissima e riguarda tutte le persone che nella storia del cristianesimo hanno trasformato la Casa di Dio in covo di ladri!!
La stessa Comunione ai divorziati è un tentativo di sminuire l’importanza di questo sacramento, quasi fosse una caramella da distribuire a tutti indistintamente. Non dimentichiamo le Parole severissime del Vangelo: Chi mangia e beve indegnamente il Corpo e il Sangue di Cristo, mangia e beve la propria condanna!!!
Io amo e prego ogni giorno per i divorziati risposati e do tutto me stesso per la loro salvezza,. Occorre che si esamini caso per caso per vedere se il sacerdote trovi i presupposti per l’annullamento del matrimonio precedente. Nel caso non fosse possibile ciò, bisogna sottomettersi amorevolmente alle direttive del Magistero della Chiesa che è sempre Madre e vuole il bene di tutti.
Spesso quelli che hanno lottato a favore della Comunione ai divorziati sono molto confusi e lontani dalla vera morale; non sono interessati a seguire il Vangelo Storico di Gesù. Perché allora tanto accanimento per questa iniziativa?
I divorziati vengono strumentalizzati da quanti si fanno paladini di una nuova Dottrina anti cristiana!!!
Ma chi si interessa veramente di loro? Chi li ascolta e li aiuta a perseguire un devoto cammino spirituale e a cercare di vivere secondo il Vangelo? Bisogna accoglierli i divorziati con amore nella nostra Associazione e coinvolgerli, considerando che il divieto ai Sacramenti permane.
Molti divorziati risposati vogliono a tutti i costi ricevere l’Eucaristia, ma non hanno alcuna devozione verso di Essa, e allora perché questo interesse? Per sentirsi la coscienza tranquilla? Invece Gesù vuole sentire nel silenzio della loro coscienza molti atti di amore rivolti a Lui, una conversione di vita davvero sincera.
Questo vale più di tutto! Gesù li ama e li vuole salvare, non c’è alcun dubbio. Gesù è più affidabile di tutti i modernisti che vogliono sconvolgere e cambiare la Legge di Dio che è Eterna e immutabile!!!
Oggi si diffondono teorie che conducono incalcolabili credenti lontano da Gesù e forse anche dalla salvezza eterna!
Ecco perché Gesù è impetuoso e travolgente nel cacciare i mercanti del tempio e nel dire queste parole: “La mia Casa sarà chiamata Casa di preghiera per tutte le nazioni. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri”. Dove si annidano questi covi non c’è più la presenza dello Spirito Santo, tutto viene svolto seguendo progetti umani e con finalità contrarie al bene dei credenti.
Se voi pregate molto, vedrete con maggiore facilità dove non c’è Dio e dove non viene insegnato il Vangelo Storico. E’ tempo che il popolo cristiano si risvegli dal letargo spirituale in cui è precipitato e prenda consapevolezza che una nuova, falsa chiesa sta sorgendo e vuole sgretolare le fondamenta della Vera Chiesa fondata da Cristo, MA LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNO!!!
Nel Vangelo di oggi ci viene mostrato un episodio che deve farci riflettere a lungo, e quello del fico che si è seccato. E’ un episodio che merita una approfondita catechesi e se la Divina Provvidenza continuerà ad aiutarci, riusciremo ad avere un luogo più spazioso per incontrarci.
Notate bene cosa afferma la Parola: «Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: “Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!”».
Brevemente divido i punti importanti:
«… un albero di fichi che aveva delle foglie,
(…) quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie.
Non era infatti la stagione dei fichi.
Rivolto all’albero, disse: “Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!”».
Osservate bene: l’albero da lontano aveva delle foglie, come molti cattolici che esteriormente si mostrano spirituali, devoti, impegnati, virtuosi e umili. Frequentandoli e osservandoli da vicino ci si accorge che in realtà non hanno frutti spirituali, non ci sono virtù, né una vera spiritualità.
Apro una parentesi: perché Gesù cerca i fichi se non era la stagione dei fichi? Forse non lo sapeva, Lui che era il creatore di tutto? Questo episodio significa che Gesù cerca in noi i frutti in ogni tempo, non c’è un periodo in cui possiamo vivere senza i Doni di Dio e la pratica delle virtù.
Dove Gesù non trova frutti, passa oltre o come avvenne per l’albero, lo maledice: “Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!”. Passando l’indomani Pietro si ricordò e disse a Gesù: “Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato”.
Così, può avvenire anche al credente che si e affievolito nella fede e ai cristiani tiepidi. Per non parlare poi degli atei, degli anticlericali, dei persecutori della Chiesa, e di moltissimi vescovi e cardinali: essi sono già “ secchi “, proprio come l’albero che si era “seccato fin dalle radici”.
Gesù però non vuole questo, Egli non vuole la dannazione di nessuno; è il peccatore purtroppo a scegliere l’inferno. Gesù vuole donarci tutto quello che è utile all’anima e al corpo, per farci vivere dignitosamente in questa vita e poi eternamente felici nell’altra.
Gesù ci indica con quale Fede credere: «Abbiate Fede in Dio! In verità Io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà». L’esempio è sproporzionato per farci intendere quanto grande sia la potenza della preghiera, ma bisogna credere senza dubitare e Gesù lo precisa.
Invita poi a perdonare tutti, a pregare per chi non ci ama, a pregare con viva speranza di ottenere quanto si chiede. E’ molto importante per ottenere qualunque Grazia avere il cuore libero da ogni risentimento.
“Tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate Fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe”. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mc 11,27-33)
Con quale autorità fai queste cose?
C - L’episodio di oggi svela la maliziosa opposizione dei sacerdoti del tempio nei confronti di Gesù. Per loro Gesù era un personaggio scomodo a motivo della dottrina che insegnava. Il Signore parlava con autorità, le sue parole erano miti ed infondevano pace, ma la sua fermezza era dominatrice, persino i demoni gli erano sottomessi. Nel Vangelo troviamo citazioni che riferiscono questo suo atteggiamento:
“Egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi” (Mt 7,29);
«Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: “Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!”» (Mc 1,27);
“Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità” (Lc 4,32).
Si contrappone in modo stonato la domanda dei capi dei sacerdoti, degli scribi e degli anziani, i quali in modo molto arrogante cercano di ostacolare il Signore. “Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?”.
Da queste domande viene svelata la loro bassezza spiritualità. Le loro parole sono piene di arroganza e presunzione, pensano di aver compreso tutto di Dio. Ma Dio può essere conosciuto pienamente solo da Se Stesso; un Essere infinito non è mai raggiungibile da un’ essere finito come l’uomo.
Le due domande poste da questi personaggi del tempio richiamano alla mente altri personaggi simili che si muovono oggi nel mondo cattolico. Gesù si rivolgeva anche a questi quando diceva le seguenti tremende parole: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei Cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci” (Mt 23,13).
Il Signore precisa che sono loro a non voler entrare nel Regno di Dio e poi nella vita eterna: “… voi non vi entrate”.
Non entrano nella vita eterna, quindi non si salvano eternamente. È una loro scelta, iniziata con la doppiezza e l’ipocresia del loro spirito e con la conseguente perdita del senso del peccato.
Gesù pronuncia parole molto forti verso coloro che non vogliono entrare nel Regno di Dio e non lasciano entrare nemmeno gli altri.
Cosa spinge coloro che rivestono una carica religiosa ad impedire ai fedeli di seguire Cristo???
E’ la loro cecità spirituale; il loro cuore non palpita più per Dio, ma per satana; la loro mente ottenebrata dal peccato li spinge a commettere ogni sorta di iniquità, la più grave delle quali è proprio quella di impedire agli altri di salvarsi!!! .
Quanti ostacoli hanno patito i Santi, ma anche quei laici che vivono nel mondo, in famiglia e che lavorano, persone apparentemente normali, ma con una spiritualità elevata che si innalza potentemente verso il Cielo. Perché si mettono intenzionalmente ostacoli ai buoni?
Proprio questi ostacoli però rendono i buoni ancora più spirituali, mentre i più deboli rischiano di perdersi.
Le due domande poste a Gesù da quelli del tempio sono attualissime. Quante persone che dovrebbero preoccuparsi principalmente della loro santificazione, si concentrano invece sui modi per arrecare del male ai veri apostoli che gravitano sia nella nostra Associazione, sia nelle parrocchie. Sono tantissimi i laici capaci e spirituali, che animati da tanta buona volontà vogliono svolgere un intelligente apostolato, ma non appena si muovono nel Nome di Gesù, vengono richiamati dal Clero: “Con quale autorità fai questo apostolato?”.
È una contraddizione enorme, perché invece di premiare e di incoraggiare i nuovi apostoli del Vangelo, gli si mette timore e si minacciano. Il motivo lo abbiamo compreso sopra, ma è un enorme tristezza e sofferenza constatare una simile verità. Ogni parrocchia deve diventare una scuola di preghiera, bisogna insegnare a pregare a tutti, è urgente formare i laici più volenterosi e renderli annunciatori del Vangelo nei luoghi che frequentano.
Il Signore invita tutti i cristiani ad annunciare la sua Parola, ed è intelligente formare spiritualmente i laici per renderli annunciatori degli insegnamenti più importanti del Vangelo. Se invece si vogliono legare loro le mani, non solo ci si mette contro Dio, ma si corre il rischio di perderli.
Forse essi perderanno anche la vita eterna per colpa di decisioni assurde e contrarie al Vangelo. Di tutto si dovrà rendere conto a Dio!!!
Spesso vescovi e cardinali si occupano solo di politica, trascurando gli interessi di Dio. È certamente doveroso parlare di politica in modo coerente nei tempi opportuni, ma la politica non deve essere mai il fine, ma il mezzo per arrivare a Dio.
Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 28,16-20)
Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
D - Gesù invia gli Apostoli ad evangelizzare il mondo e insegna le parole da pronunciare quando battezzeranno. Parla del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, . Tre sono le Persone con un solo Nome: Santissima Trinità!!!
La sostanza è identica, come anche l’Essere, lo Spirito, una sola Volontà in tre Persone Divine.
Gesù nomina la Santissima Trinità prima di ascendere al Cielo: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.
Dopo avere ricordato i misteri della salvezza, dalla nascita a Betlemme fino alla venuta dello Spirito Santo, la liturgia ci propone il mistero centrale della nostra Fede: la Santissima Trinità, fonte di tutti i Doni e le Grazie, mistero ineffabile della vita intima di Dio.
A poco a poco, con pedagogia divina, Dio è andato manifestando la sua realtà intima, rivelandoci come Egli è, in se stesso, indipendente da tutto il creato. Nell’Antico Testamento fa conoscere soprattutto l’Unità del suo Essere, completamente distinto dal mondo, e la qualità del suo rapporto con esso, da Creatore e Signore.
Ci viene insegnato in tanti modi che Dio, a differenza del mondo, è increato, che non è limitato in uno spazio (è immenso), né in un tempo (è eterno). Il suo potere non ha limiti (è onnipotente).
Il mistero della Santissima Trinità è il punto di partenza di ogni verità rivelata e la fonte da cui procede la vita soprannaturale e verso la quale siamo avviati. Siamo figli del Padre, fratelli e coeredi del Figlio, continuamente santificati dallo Spirito Santo per somigliare sempre più a Cristo.
La Trinità beatissima, mistero centrale della vita della Chiesa, è continuamente invocata in tutta la liturgia.
Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo siamo stati battezzati, e in questo Nome ci vengono perdonati i peccati; molte preghiere che recitiamo cominciano o finiscono con un’implorazione al Padre, mediata da Gesù Cristo, in unità con lo Spirito Santo.
La Trinità è il mistero principale del Cristianesimo, e lo distingue da tutte le altre religioni; è il mistero che Dio ha voluto rivelare nella fase conclusiva della missione di Gesù perché tutti comprendessero il corretto significato di un Dio in tre Persone.
Nella Scrittura troviamo per la prima volta la rivelazione di tale mistero nel momento del Battesimo del Signore: “Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di Lui” (Mt 3,16-17).
Nel Vangelo Gesù parla più volte, in modo chiaro e distintamente, del Padre, del Figlio e dello Spirito: chiama Dio con il nome di Padre, dice di essere il Figlio di Dio, ma stupisce maggiormente quando promette ai suoi Discepoli il suo Spirito dopo la usa morte e Resurrezione. Non li lascia soli nell’apostolato pieno di insidie, dona ad essi e poi ai cristiani che verranno lo Spirito per continuare e completare la sua opera. Solo i cristiani docili alle ispirazioni dello Spirito Santo compiono un vero cammino di Fede.
Nel Vangelo di Giovanni si trovano molti riferimenti al mistero trinitario, soprattutto nei discorsi di addio. “Tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi” (Gv 15,15). Ma in nessuna pagina delle Scritture troviamo la parola Trinità; essa comincia a essere nominata nelle comunità cristiane verso la fine del 190 d. C.
Con il passare degli anni la comprensione dei misteri divini diventava sempre più chiara, ma già le prime comunità cristiane credevano nel mistero del Dio Uno e Trino.
La Trinità abita nella nostra anima come in un tempio. E San Paolo ci fa sapere che “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rom 5,5). E lì, nell’intimità dell’anima, dobbiamo imparare a intrattenerci amorevolmente con Dio Padre, con Dio Figlio e con Dio Spirito Santo.
Oggi la Parola che meditiamo è costituita dagli ultimi versetti del Vangelo di Matteo, in cui è scritta la conclusione della missione terrena di Gesù. Sono due affermazioni che manifestano la sua divinità e l’Amore infinito verso tutti noi: “Mi è stato dato ogni potere. (…) Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.
È l’ultimo saluto che dà ai suoi discepoli prima di salire al Cielo. Ricorda a tutti che a Lui è stato dato ogni potere, quel potere peraltro dimostrato ampiamente durante la sua vita terrena con gli straordinari Miracoli compiuti. D’ora innanzi tutti i credenti dovranno rivolgersi a Lui per ricevere le Grazie e non più ai falsi idoli.
I veri credenti chiedono l’intercessione di sua Madre, consapevoli che Gesù a Lei nulla nega!!!
Ricordiamo che Gesù ha promesso di restare sempre accanto a noi: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Lui ora è in Cielo presso il Padre, ma il suo Cuore è sempre con noi, vivo e palpitante nella Santissima Eucarestia. Li ci aspetta per donarci tutte le Grazie e il suo infinito Amore!!! Buona preghiera a tutti.