Bellisma
 
16/06/2018
 
Catechesi N. 216
 
A - La domanda posta da Pietro a Gesù riguardo il futuro di Giovanni non è semplice curiosità, non è neanche invidia, al contrario è soprattutto una affettuosa premura che lo rende audace nel chiedere.
B - L’affermazione su cui è doveroso fermarci a riflettere oggi è questa: “Quando verrà Lui, lo Spirito della Verità, vi guiderà a tutta la Verità”. E’ difficile stabilire se lo Spirito Santo agisce in noi perché solamente Dio ha una conoscenza profonda e  perfetta della nostra intimità.
C - Questa pagina del Vangelo tratta un aspetto molto importante ed è la ricompensa che Gesù riserva ai suoi veri seguaci anche se non deve mai prevalere la ricerca della ricompensa. Infatti nessun cristiano innamorato veramente del Signore mette al primo posto questo aspetto. 
D - Da lunedì stiamo meditando il capitolo 10 di San Marco, sono stati tralasciati un po’ di versetti per concentrare il discorso sulla vocazione dei primi discepoli, sull’importanza del distacco dalla mentalità del mondo, e le sue ricchezze, la ricompensa moltiplicata cento volte tanto a quanti abbandonano le cose terrene per dedicarsi pienamente alla causa del Vangelo.
 
Lunedì 18 Giugno ore 21,  2° conferenza sulle Confessioni, potranno partecipare tutti i fedeli.
Terrà la relazione  il Professor Dr. Mons. SERGIO UBBIALI  Docente di Teologia alla facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
 
 
L'Associazione rimane chiusa dal 22 al 25 Giugno per il Pellegrinaggio a Lourdes.
 
Dal Lunedì al Venerdì ore 10,30 Santo Rosario in diretta.
Tutti i venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 funzione dei Malati tutto in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione.
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Antoniota
 
+ VANGELO (Gv 21,20-25) 
Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera. 
 
A - La domanda posta da Pietro a Gesù riguardo il futuro di Giovanni non è semplice curiosità, non è neanche invidia, al contrario è soprattutto una affettuosa premura che lo rende audace nel chiedere. Poco prima Pietro era stato riabilitato nel suo ruolo di capo degli Apostoli e quando Gesù gli dice “seguimi”, egli si preoccupa di Giovanni il più giovane e spirituale degli Apostoli.
Quindi la domanda di Pietro non và considerata inopportuna come intenzione, ma lo divenne perché egli in realtà doveva preoccuparsi del suo cammino di Fede ed impegnarsi con maggiore coraggio e convinzione nel ruolo conferitogli dal Signore.
Dopo i tre atti di Fede e di amore da parte di Pietro, Gesù gli dice“seguimi” e si avvia verso la riva, dove si trovano le barche. Gesù non ha intenzione di allontanarsi con Pietro lasciando gli altri. Il suo invito intende toccare in profondità il cuore di Pietro e andare a sanare  quella ferita che ancora aveva aperta per il dispiacere di aver rinnegato il Signore.
Gesù invita Pietro a lasciare l’uomo vecchio e a cominciare a vivere nello Spirito, a seguire pienamente gli insegnamenti divini.
Alla domanda di Pietro: “Signore, che cosa sarà di lui?”, Gesù risponde di non preoccuparsi perché è Lui che predispone le scelte e il cammino spirituale che ciascuno deve intraprendere.  
Il nostro compito è quello di impegnarci con decisione e volontà senza continuare a “guardare attorno”. 
 Questo è purtroppo il difetto di tanti cristiani che non avanzano mai spiritualmente perché troppo concentrati a osservare gli altri.
 In realtà Pietro è animato da intenzioni buone, perché, quando comprende che deve seguire Gesù, prova dispiacere al pensiero di lasciare solo Giovanni, ma la volontà del Signore va seguita prontamente, senza porre come ostacolo le nostre povere considerazioni umane. Bisogna accettare tutto quello che Gesù ci chiede perchè è sempre per la nostra santificazione.
La risposta data da Gesù a Pietro è ampia, lo è anche nell’interpretazione. “Se voglio che egli rimanga finché Io venga, a te che importa?”. Non è semplice spiegare il vero significato, possiamo intravedere un’eccedenza verbale di Gesù per dare una “lezione” a Pietro e per mostrare la grande considerazione per Giovanni,  l’Apostolo buono, semplice e pienamente abbandonato in Dio.
Gesù pone un confronto tra i due Apostoli senza voler però creare un conflitto.  A Pietro dice di seguirlo nel cammino di santità e nella dimenticanza di sé, mentre elogia a Giovanni per la sua piena fedeltà facendo comprendere che era già molto avanti nel cammino di santità.
Oggi riflettiamo sul Dono di Fortezza, quella che venne a mancare a Pietro dopo l’arresto di Gesù. Questo Dono procura all’anima la forza necessaria per superare gli ostacoli e praticare le virtù. Sappiamo che il Signore si attende da ognuno di noi un impegno eroico nelle piccole cose, nel compimento quotidiano dei doveri del nostro stato.
Se permettiamo che lo Spirito Santo prenda possesso della nostra vita, nulla sembrerà troppo difficile, perché tutta la nostra speranza sarà riposta nel Signore, e non in noi stessi, nelle persone e nei mezzi umani che dovremo utilizzare, ma esclusivamente nella Grazia del Signore.
la nostra sicurezza non avrà limiti.
Lo Spirito di Fortezza trasmette all’anima una fermezza nuova davanti agli ostacoli, interiori o esterni, e ci permette di praticare le virtù nell’ambiente in cui viviamo e nell’adempimento dei doveri quotidiani. Buona preghiera a tutti.
 
Panem
 
+ VANGELO (Gv 15,26-27; 16,12-15) 
Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera.
 
B - L’affermazione su cui è doveroso fermarci a riflettere oggi è questa: “Quando verrà Lui, lo Spirito della Verità, vi guiderà a tutta la Verità”. E’ difficile stabilire se lo Spirito Santo agisce in noi perché solamente Dio ha una conoscenza profonda e  perfetta della nostra intimità. Solamente le anime veramente umili e spirituali riescono a comprenderlo, ma non si esaltano mai ritenendosi indegne di così tanto favore.
Per avere la presenza dello Spirito Santo occorre avere le giuste disposizioni interiori. Lo Spirito Santo non corre automaticamente quando viene invocato, nessuno si inganni! Gli evangelici Pentecostali sono eretici e credono illusoriamente che lo Spirito Santo è costretto a rendersi presente nei loro incontri di preghiera solo perché spesso viene invocato anche con alte grida.
Quando si prega per la venuta dello Spirito Santo, bisogna considerare che è assolutamente necessaria la corrispondenza! Dobbiamo corrispondere con le nostre opere alle sue richieste e le nostre opere devono essere quindi conformi agli insegnamenti del Vangelo.
Questa è la Verità della Chiesa Cattolica, non si può credere ad ogni dottrina proposta da quei cristiani che non seguono tutto il Vangelo, ma solo una minima parte. È solo la nostra Chiesa a garantirci e ad offrirci tutta la Verità, solo ad Essa Gesù Cristo ha affidato il Deposito completo della nostra Fede.
Per questo vi invito da anni a seguire fedelmente il nuovo Catechismo promulgato da Papa Giovanni Paolo II nel 1992.
La nostra dottrina non è come quella dei protestanti evangelici che aggiungono ed eliminano dal Vangelo secondo la convenienza personale, noi siamo confermati dalla Fede dei Papi da 2000 anni in qua. Ed è sempre stata quella voluta dallo Spirito Santo e se non dovesse essere tale, ce ne accorgeremmo e sicuramente seguiremmo solo e sempre la sana Tradizione della Chiesa.
Perché noi non adoriamo gli uomini come avviene tra i protestanti evangelici che si creano i loro pastori- idoli, quelli che soprattutto in America con elegantissimi abbigliamenti tengono periodici incontri di preghiera nei palazzetti dello sport, in cui si esalta l’uomo e non Gesù Cristo. È eretica la posizione di chi adora l’uomo e non Dio, di chi si ferma all’uomo e non desidera convertirsi.
È lo Spirito Santo a guidarci verso tutta la Verità rivelata dal Signore Gesù, senza questa presenza i cristiani possono solo sbagliare strada!
Oggi dobbiamo chiederci se lo Spirito continua ad agire in noi, se curiamo la nostra Fede con impegno e vigilanza per non cadere nell’illusione di seguire Lui mentre facciamo una strada sbagliata. “Quando verrà Lui, lo Spirito della Verità, vi guiderà a tutta la Verità”. Deve essere nostra grande preoccupazione far dimorare nell’anima lo Spirito di Verità, ma se si vive nell’inganno Lui si allontana immediatamente.
Viene cacciato da quanti scelgono i propri interessi senza curarsi più della Verità, 
È lo Spirito Santo a santificare incessantemente la Chiesa e ogni anima che si dispone con umiltà e buona volontà a riceverlo. Siamo noi a permettere a Lui di visitarci e dimorare in noi, donandoci i suoi ineffabili Doni che trasfigurano pienamente la mente e tutta la persona. 
Ciò che è determinante nella nostra vita spirituale è dunque la corrispondenza alle mozioni e ispirazioni dello Spirito Santo. 
La corrispondenza è l’unica risposta che i credenti possono dare a Dio. Si tratta di vivere nella coerenza, di stabilire un contraccambio d’Amore con lo Spirito Santo, in un intensa reciprocità, ma Lui ci visita solo se trova l’anima disponibile e libera da ogni attaccamento al peccato. Dobbiamo chiedere ogni giorno, soprattutto prima della Santa Messa, una maggiore docilità che ci faccia accogliere le mozioni e le ispirazioni dello Spirito Santo con cuore puro. Lui è il santificatore, sua è l’azione di trasfigurare una persona infondendo i suoi Doni.
Senza la dolce presenza dello Spirito Santo, si vive in una condizione di non verità, perché solo in Lui c’è la Verità. Intendo la Verità verso noi stessi, la nostra grande dignità in quanto figli di Dio, quella verità che nobilita la coscienza e ci fa detestare il peccato. Quella verità che rende autentico anche il rapporto con i familiari, gli amici e tutto il nostro prossimo. 
Senza lo Spirito Santo si vive con una forte inclinazione alla bugia, a comportamenti negativi e provenienti da satana e dalla natura umana malata e non guarita dalla potenza di Gesù Cristo. Queste persone non considerano più la gravità del peccato e tutti i peccati vengono giustificati.
L’assenza dello Spirito Santo è un dramma ….. E’ una vita senza verità e gioia … E’ una angoscia ….. E’ un precipitare nel baratro della perversione!!!
Dobbiamo adorare ogni giorno lo Spirito Santo almeno con la recita del “Vieni Spirito Santo” che abbiamo recitato nella Novena.
Nella Pentecoste gli Apostoli furono confermati nella loro missione di testimoni di Gesù, di annunciatori della Buona novella a tutte le genti. Non solamente loro, però: tutti coloro che crederanno in Lui avranno il dolce compito di annunciare che Gesù è morto e risorto per la nostra salvezza.
Tutti noi cristiani abbiamo la missione di annunciare le meraviglie che Dio ha compiuto in suo Figlio e in tutti coloro che credono in Lui. Buona preghiera a tutti.
 
Illuminatoc
 
+ VANGELO (Mc 10,28-31) 
Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. 
 
C - Questa pagina del Vangelo tratta un aspetto molto importante ed è la ricompensa che Gesù riserva ai suoi veri seguaci anche se non deve mai prevalere la ricerca della ricompensa. Infatti nessun cristiano innamorato veramente del Signore mette al primo posto questo aspetto. 
Però è consolante conoscere le benedizioni, gli aiuti, le Grazie che Gesù dona ai suoi seguaci coerenti e innamorati di Lui.
Stabilito che nessun cristiano autentico cerca i Doni di Dio al posto di Dio, vediamo cosa promette Gesù a quanti vivono in comunione con Lui. Premetto che la prima condizione per ricevere le Grazie è quella di condurre una vita cristiana impegnata; certo ci saranno cadute, dovute alla nostra debolezza, ma l’importante è rialzarsi subito con il pentimento e la Confessione.
Spesso i cristiani non riescono a essere fedeli costantemente a Gesù, perché santi si diventa con il tempo. Occorre lo sforzo giornaliero, fissando la mèta della santità personale, per poi esercitare le virtù giorno dopo giorno, nell’ambiente e nelle circostanze in cui ci troviamo.
Non si diventa migliori e non si vincono le cattive abitudini da soli, questo è impossibile, solo con l’aiuto di Dio si vincono i vizi e la vecchia mentalità. Non basta solo il desiderio di possedere le virtù, bisogna imparare a praticarle. 
La pratica costante degli atti virtuosi, rende possibile la trasfigurazione interiore e con il passare del tempo si diventa migliori, si rinasce a vita nuova.
L’impegno nel praticare le virtù e la rinuncia a quanto è opposto al Vangelo sono importanti, sia per vivere coerentemente la propria Fede, sia per diventare come ci vuole Gesù. Il nostro impegno viene sempre premiato da Dio, addirittura Lui precisa che riceve un premio anche chi offre un bicchiere di acqua ai suoi apostoli. 
“E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità Io vi dico: non perderà la sua ricompensa” (Mt 10,42). Gesù dice che l’acqua deve essere fresca, perché i discepoli che lavorano per Lui meritano i migliori trattamenti. 
Gli Apostoli seguono fedelmente Gesù e Pietro pone una domanda per capire cosa avverrà di loro che hanno lasciato tutto, famiglia e lavoro. La domanda è pertinente, ancora più bella è la risposta di Gesù. Gli Apostoli rimangono meravigliati all’inizio e un po’ sorpresi alla fine.
“In verità Io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà”. 
Abbiamo riletto la parte centrale del Vangelo per comprendere cosa dona Gesù, a quanti osserviamo la sua Parola. Bisogna considerare le Grazie quotidiane e spesso i miracoli straordinari, perché Gesù ha un grande desiderio di ricolmarci di benedizioni. Sono i cristiani a chiedere poco o male, pregano poco e senza amore, non curano la loro vita spirituale e così facendo, non ottengono quanto Egli vuole donare di continuo.
Gesù precisa che i suoi veri discepoli ricevono persecuzioni e calunnie purtroppo anche nell’ambito famigliare e lavorativo. 
Le persecuzioni sono atti procurati da persone senza Dio. Esse spesso credono di fare un opera buona perseguitando i giusti. Mostrano in tal modo la loro cecità spirituale, la loro lontananza dal Signore perché chi vive in Lui vive nella Luce e nella verità. Noi dobbiamo sforzarci di amarli e di perdonarli senza conservare rancore nel cuore. Buona preghiera a tutti.
 
Lucel
 
+ VANGELO (Mc 10,32-45) 
Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’Uomo sarà consegnato.
D - Da lunedì stiamo meditando il capitolo 10 di San Marco, sono stati tralasciati un po’ di versetti per concentrare il discorso sulla vocazione dei primi discepoli, sull’importanza del distacco dalla mentalità del mondo, e le sue ricchezze, la ricompensa moltiplicata cento volte tanto a quanti abbandonano le cose terrene per dedicarsi pienamente alla causa del Vangelo.
Gesù cerca moltissimi nuovi Consacrati per la scarsità di vocazioni nei conventi, cerca vocazioni di persone pronte a vivere la rinuncia ai piaceri mondani, a non correre più dietro alle sirene ingannatrici del mondo e a donarsi a Lui senza condizioni. 
È una rinuncia dura e non si attua senza la Grazia di Dio. Ci sono persone che fanno questa scelta liberamente e con amore perché toccate dalla Grazia e consapevoli che il loro sacrificio penitenziale e il martirio spirituale salverà incalcolabili anime. Diventano mediatori tra Gesù e l’umanità, ma prima devono davvero spogliarsi di tutto. 
È un percorso eroico che richiede l’annullamento della propria volontà per lasciare operare la santa volontà di Gesù, qualunque essa sia. È un abbandono totale che devono compiere i Religiosi soprattutto, e i laici se scelgono di mettere Gesù al centro della loro vita. Il Signore ha detto che dona cento volte tanto di quanto lasceremo per amore suo!
Con la profonda crisi che sta vivendo la Chiesa, con la mentalità protestante presente anche in modo strisciante, è indispensabile formare un esercito mariano guidato dall’Immacolata e fatto da anime di tutto il mondo che già vivono nella vera penitenza e nel rinnegamento quotidiano di tutto ciò che è avverso al Vangelo. 
Dietro ad essi ci sono milioni di cattolici mariani fervorosi e consapevoli che per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria dobbiamo offrire a Lei molte Corone del Santo Rosario. È questa preghiera che distrugge le opere dei diavoli, annienta i piani criminosi dei maliziosi, libera i posseduti e guarisce gli ammalati.
Noi appartenenti a questa Associazione vogliamo aiutare la Madonna e vogliamo anche lasciarci formare dal suo Spirito.
Il capitolo 10, fino al versetto 31 tratta della questione sul divorzio, sull’insegnamento di Gesù ai bambini, sulla richiesta dell’uomo ricco di entrare nella vita eterna, ma senza staccarsi dai suoi beni materiali, quindi sul pericolo delle ricchezze quando vengono utilizzate malamente.
Il Vangelo di oggi ci invita a riflettere sul terzo annuncio di Gesù sulla sua Passione e Morte; si legge poi della richiesta un po’ avventata, ma pur sempre piena di amore di Giacomo e Giovanni a Gesù, i quali chiedono di sedere alla destra e alla sinistra del Signore nel suo Regno; con la precisazione finale che chi vuole essere primo deve essere servo di tutti.
Gesù e gli Apostoli si avviano verso Gerusalemme, “ed essi erano sgomenti”, questa la precisazione che fa San Marco. Sgomenti possiamo tradurlo con terrorizzati, impressionati, scombussolati. Questo è lo stato d’animo dei discepoli che di certo non sono di sostegno a Gesù, ma proprio perchè Gesù è Dio non si lascia influenzare dalle loro paure e prosegue con determinazione verso il compimento finale della sua missione.
Gesù è avanti e i discepoli a testa china sono dietro. “Coloro che Lo seguivano erano impauriti”. Un altro passaggio del Vangelo manifesta la confusione dei discepoli che tremano al solo pensare alle profezie dove è scritto che Gesù, Figlio di Dio dovrà patire pene indescrivibili. 
Molte domande si affollano nelle loro menti e trivellano il cuore. 
Se è Figlio di Dio perché deve morire? Può un Dio morire? Qual è il fine della sua morte atroce che preannuncia? Se ha risuscitato i morti perché Lui deve morire? 
Tutte le opere grandiose compiute da Lui scorrono dinnanzi alla loro mente: i lebbrosi sono  purificati e risanati, i ciechi vedono, gli zoppi  camminano, i muti parlano e i sordi sentono, Lui che è Figlio di Dio e ha fatto tutti questi miracoli strepitosi non può fare nulla per sé? Non può ora compiere un miracolo su se stesso…?
Domande che considero giustificate dalla mancata piena conoscenza degli avvenimenti che Gesù in questo contesto preannuncia per la terza volta: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’Uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; Lo condanneranno a morte e Lo consegneranno ai pagani, Lo derideranno, gli sputeranno addosso, Lo flagelleranno e Lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà”.
Gesù utilizza alcuni termini come sempre al posto giusto: “…sarà consegnato”. È Lui che si lascia prendere, è l’atteggiamento passivo che indica la sua volontà di morire in Croce. È la risposta a tutte le domande confuse ma sincere dei discepoli, perché se Lui non avesse voluto, nessuno lo avrebbe potuto neppur lontanamente sfiorare!!!
Mi fermo spesso a considerare questa docilità disarmante con cui Gesù si è consegnato nelle mani dei suoi carnefici. E’ sconvolgente pensare che avrebbe potuto incenerire tutti con un solo atto della sua Volontà così come aveva comandato agli elementi della natura, alle malattie, ai demoni e persino alla morte. E invece ….. Lui che è la VITA si è lasciato morire ….. e questo per me ….. per noi ….. per tutti ….. perché ci Ama di un Amore infinito !!! 
Anche noi dobbiamo consegnarci a Gesù e alla Madonna, consacrandoci a Loro e imitandoli in ogni circostanza.
Poi, afferma che “risorgerà”. Dopo il suo totale annientamento si manifesterà in tutta la sua Potenza e Gloria. I discepoli non compresero subito la sua Resurrezione, ma questo è un altro discorso, qui voglio evidenziare che Gesù è il Signore della Vita che ha vinto la morte.
Tutti i seguaci di Gesù assomigliano sempre più a Lui quando Lo imitano, quando pensano ed agiscono con umiltà. È la virtù che commuove Gesù e fa ottenere le Grazie con maggiore facilità. “Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’Uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire”. Buona preghiera a tutti.
 
Vera
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