Salvezza
 
12/05/2018
 
Catechesi N. 211
 
A - Il Vangelo di ieri sul Buon Pastore compreso nel capitolo 10 viene ripetuto ogni anno. Oggi la liturgia della quarta settimana di Pasqua ci presenta i primi dieci  versetti dello stesso capitolo 10. Questa è la parte che precede il Vangelo di ieri.
B - Rimaniamo sempre a meditare il capitolo 10. Oggi il brano è la continuazione del Vangelo di domenica, mentre ieri abbiamo meditato i primi dieci versetti. La domanda posta dai giudei a Gesù mentre camminava nel portico di Salomone fa riemergere un articolo pubblicato il 19 aprile su “Il Tempo” e che riguarda l’anticristo. 
C - La ricorrenza della festa liturgica di Santa Caterina ricorda a ogni cattolico l’amore che deve avere per la Chiesa.
Quanti si preoccupano di pregare per i bisogni della Chiesa o difendono la Chiesa dagli attacchi dei nemici?
non una sottomissione intellettuale ma un servizio amoroso verso i più deboli. 
D - Il rito compiuto da Gesù può lasciare sorpresi, perché di solito avviene il contrario: sono gli inferiori a lavare i piedi al superiore. Qui è Gesù a lavare i piedi agli inferiori, e per lavare i piedi dobbiamo innanzitutto considerare l’espressione figurata che indica non una sottomissione intellettuale, ma un servizio amoroso verso i più deboli. 
 
Lunedì 21 Maggio ore 21 conferenza sulle Confessioni, potranno partecipare tutti i fedeli.
Terrà la relazione  il Professor Dr. Mons. SERGIO UBBIALI  Docente di Teologia alla facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
 
Domenica 13 Maggio festa della Madonna di Fatima ore 15 Santo Rosario, ore 15.30 funzione dei Malati..
 
Pellegrinaggio a Lourdes dal 21 al 25 Giugno.
 
Dal Lunedì al Venerdì ore 10,30 Santo Rosario in diretta.
Tutti i venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 funzione dei Malati tutto in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione.
 . 
Cliccare sotto il link per collegarsi in diretta.
 

Iscrivetevi al canale YouTube e condividete la nostra pagina Facebook con i vostri amici.
 
Cliccare per ascoltare la catechesi
 
 
 
 
Bellala
 
+ VANGELO (Gv 10,1-10) 
Io sono la porta delle pecore. 
 
A - Il Vangelo di ieri sul Buon Pastore compreso nel capitolo 10 viene ripetuto ogni anno. Oggi la liturgia della quarta settimana di Pasqua ci presenta i primi dieci  versetti dello stesso capitolo 10. Questa è la parte che precede il Vangelo di ieri. Possiamo considerarla l’introduzione alla rivelazione che Gesù fa di sé riguardo la missione di Buon Pastore e che è una profezia del Profeta Ezechiele. 
Gesù parla della modalità per entrare nell’Ovile, che rappresenta la Chiesa. Per  fare veramente parte di Essa è indispensabile passare attraverso  di Lui: “Io sono la Porta delle pecore”. Gesù proclama solennemente che è impossibile salvarsi se non per mezzo Suo. Solamente Lui è la Porta speciale e  grazie alla quale si attua la Salvezza dell’umanità.
Gesù chiama “ladri e briganti”, tutti coloro che non vogliono passare attraverso la Porta, ma prendono scorciatoie  che sono in realtà vicoli ciechi che conducono alla perdizione. 
Egli esprime con questi termini tutto il Suo sdegno verso coloro che predicano una Salvezza diversa da quella portata da Lui. 
Quando parla di “ladri e briganti”, si riferisce anche ai falsi profeti venuti prima di Lui e che predicavano con inganno ma senza frutti, quindi le loro opere erano sterili. “Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la Porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato”.
Le pecore non ascoltano i falsi profeti, le pecore sono i veri credenti che riconoscono la voce di Gesù perché Lo seguono fedelmente. Riescono ad ascoltarlo perché sono docili e attenti alla sua voce, non vivono immersi nelle eccessive distrazioni del mondo e non riconoscono nei falsi profeti la sua voce.
“Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei”. 
Qui sta la differenza tra quanti seguono veggenti ipocriti e quelli che invece riescono a riconoscere i veggenti autentici. La vicinanza a Gesù comporta l’assimilazione del suo Spirito, la sua presenza nell’anima e la graduale trasformazione della persona, rendendola sempre più spirituale e capace di discernere il vero dal falso. 
Lo Spirito Santo guida i credenti che cercano la Verità ad incontrarla quando viene permesso. Con lo Spirito Santo non si sbaglia.
Lo Spirito Santo agisce nelle anime che hanno seriamente deciso di seguire Gesù e si impegnano seriamente ogni giorno, anche se devono fare i conti con la loro debolezza e le cadute.  
Il desiderio di diventare migliore, l’intenzione di amarlo e di compiere la sua volontà è ciò che intenerisce Gesù.
Il primo passo per percorrere il cammino spirituale si trova quindi nel desiderio di diventare santi, cioè buoni, onesti, sinceri, umili.
Ogni giorno il credente ha la possibilità di compiere moltissime buone azioni, basta poco per vincere la tristezza, i pensieri negativi, la tiepidezza. La pratica delle virtù è facile se esiste la buona disposizione interiore, avviene quando si riconosce la voce di Gesù e si segue docilmente. 
Molte Grazie ricevono i credenti che fanno spazio a Gesù e si lasciano guidare verso una vita migliore. A tutti è possibile.
Nella Chiesa non ci sono purtroppo solo pecore, nel mondo non ci sono solo buoni, infatti Gesù quando parla del Giudizio descrive come avverrà la divisione tra buoni e cattivi, tra pecore e capri. “E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra” (Mt 25,32-33).
Ecco la precisazione che fa Gesù della necessità di passare attraverso la Porta, perché chi non accoglie Lui e non vive il suo Vangelo, in realtà non conosce ancora il Signore. Ed è grave il comportamento dei cristiani che non hanno messo Gesù al centro della loro vita. Sono loro a stabilire se vogliono vivere come buone pecore o come capri. Le pecore, ho già scritto, indicano docilità e obbedienza al pastore buono.
“Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. (…) Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. (…) E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna” (Mt 25,34.41.46).
Pensando al Giudizio davanti a Gesù ogni cristiano è chiamato a riflettere sulla provvisorietà della vita. in un istante ci troveremo dinnanzi al Giudice eterno per ricevere secondo le nostre opere. 
NON SPRECHIAMO DUNQUE IL TEMPO IN COSE VANE, MA IMPEGNAMOCI AD AMARE DIO E IL PROSSIMO!!! Buona preghiera a tutti. 
 
Aunguerra
 
+ VANGELO (Gv 10,22-30) 
Io e il Padre siamo una cosa sola 
 
B - Rimaniamo sempre a meditare il capitolo 10. Oggi il brano è la continuazione del Vangelo di domenica, mentre ieri abbiamo meditato i primi dieci versetti. La domanda posta dai giudei a Gesù mentre camminava nel portico di Salomone fa riemergere un articolo pubblicato il 19 aprile su “Il Tempo” e che riguarda l’anticristo. 
L’articolo in questione ha questo titolo: “Tra sette mesi arriverà l'anticristo e Roma sarà saccheggiata”. Non si tratta di una considerazione del giornalista o una valutazione avventata, è invece un estratto pubblicato in rete proprio da quelli dell’Isis, un ebook che si può leggere esclusivamente sul web. Altri quotidiani hanno riportato la notizia, d’altronde è un documento autentico e non uno scherzo. Leggiamolo come è stato pubblicato:
«I jihadisti tornano a mettere nel mirino del terrore il Vaticano. A rivelare il piano d'attacco è un ebook, il sesto pubblicato dai jihadisti, che questa volta affronta le tematiche del conflitto israeliano-palestinese. Nella pubblicazione online si fa riferimento a Roma, sottolineando “un asse da abbattere tra cristianesimo e ebraismo”. 
Il testo dell'e-book è molto chiaro: “Tra sette mesi arriverà l’Anticristo, preparatevi al saccheggio di Roma”. 
Il volume fa parte di una raccolta, “The islamic State”, e in questo testo vengono messi sullo stesso piano Italia e Israele i ritenuti “obiettivi prioritari” per il jihad. “L’offensiva dei musulmani punterà a Roma, dove dopo la sua conquista i fedeli potranno raccogliere il bottino di guerra”.
Poi arriva l'affondo e l'appello alla guerra: “I musulmani saranno in grado di cancellare, tutte quelle false informazioni che molti europei hanno dell’Islam. Quindi, i fratelli che vivono in questi Paesi hanno poco tempo per prepararsi, perché entro 7 mesi arriverà l'Anticristo”. 
Poi, in un passaggio dello scritto, l’autore parla chiaramente del Vaticano e del Papa, avvertendo i lettori che la loro “preparazione dovrà tenere conto dell’alleanza ormai stretta tra ebrei e cristiani. È importante notare -si legge- che durante questo periodo di tempo, il Cristianesimo e il Papa in Vaticano saranno pienamente inghiottiti dal sistema sionista”. 
La chiamata alle armi da parte dei tagliagole è rivolta alle “persone libere d’Europa che amano la tecnologia e le armi. Questi potranno allearsi con i mujaheddin per aiutarli nella loro lotta tecnologica contro Israele e l’Occidente. Condivideranno le loro competenze e suggerimenti perché i loro cuori saranno uniti nella fede”».
Si può anche ritenere questo articolo frutto della suggestione di un terrorista e quindi ignorarlo, oppure possiamo riflettere e quindi trarne delle conclusioni sapienti. Il documento circola tra tutti i musulmani estremisti presenti in Italia, in Europa e nelle Nazioni interessate. Sono decine e decine di milioni quelli coinvolti. Non è solo  uno scritto frutto di fantasia, è una reale pianificazione preparata da moltissimi anni dai terroristi e mirata a distruggere soprattutto il Cristianesimo.
Gli islamici sono animati da un  odio spietato; le loro minacce sono davvero temibili e bisogna prenderle seriamente in considerazione dopo i numerosi atti terroristici compiuti in Siria e altrove. La loro sete di sangue non si fermerà fino a quando non avranno raggiunto il loro scopo che resterà comunque irrealizzabile, perché non riusciranno a distruggere il Cristianesimo!!!
Questo terribile attacco contro la Chiesa lo intravediamo nelle pagine  dell’Apocalisse, anche se non si fa esplicito riferimento agli islamici.
Da dove nasce l’odio dei terroristi musulmani contro Gesù Cristo? Da una rivelazione immaginata dal loro capo e da una errata comprensione degli insegnamenti che hanno ricevuto i seguaci e che si sono poi tramandati di generazioni in generazioni, formando così di continuo, sempre nuovi nemici di Gesù. 
Per loro è una missione fondamentale distruggere il Cristianesimo, invadere l’Europa e dominare il mondo. Si sentono investiti da una volontà divina e non temono la morte per il premio “garantito” che li aspetta nell’aldilà, ( questo è quanto gli hanno fatto credere).
Ma può un Dio autentico spingere ad uccidere innocenti e anche bambini nel suo nome? Se è così non è un Dio d’Amore, non è Nostro Padre. 
Gesù ha insegnato una Dottrina completamente opposta. La Sua Parola è autentica e veritiera perché è stata convalidata da miracoli straordinari, primo fra tutti la Sua Resurrezione..
Allora se Gesù è veramente Dio, gli altri non seguono il vero Dio! 
Oggi Lui afferma: “Io e il Padre siamo una cosa sola”.
Solo Gesù, Verbo del Padre può dire queste parole e compiere opere che i suoi nemici non hanno compiuto e mai potranno compierlo.
A Gesù pongono questa domanda: “Se Tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente”. Gesù era il Cristo e continuava a dimostrarlo con i suoi miracoli, ma i ciechi non potevano vedere. Lungo i secoli questa cecità e andata aumentando e oggi purtroppo  sono moltissimi i cardinali e i vescovi anticlericali che si rifiutano di considerare i suoi miracoli e quanto hanno compiuto di grandioso i Santi nel Nome di Cristo.  
Il fatto che mi addolora maggiormente è che alcuni di questi eretici dicono che il corano e il Vangelo sono stati scritti dagli stessi Apostoli. Vi rendete conto di questa colossale eresia???  Come fanno a dire ciò??? 
Ricordo a questi vescovi e cardinali eretici che il corano è stato scritto 600 anni dopo Cristo!!!  Buona preghiera a tutti.
 
Apparizione
 
+ VANGELO (Mt 11,25-30) 
Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli 
 
C - La ricorrenza della festa liturgica di Santa Caterina ricorda a ogni cattolico l’amore che deve avere per la Chiesa.
Quanti si preoccupano di pregare per i bisogni della Chiesa o difendono la Chiesa dagli attacchi dei nemici? La Chiesa viene considerata quasi come una realtà a sé, questo è dovuto alla mancata formazione spirituale, alla scarsa conoscenza della sana dottrina.
Santa Caterina può farci da maestra perché lottò in modo eroico per difendere la Chiesa e ottenne grandi risultati perché pregava intensamente e con amore!
È molto interessante ma poco conosciuto il libro “Il dialogo della Divina Provvidenza”, frutto dei colloqui che Santa Caterina ebbe con l'Eterno Padre durante le estasi. La lettura permette di scoprire la bontà del Padre che parla con la stessa semplicità del Figlio Gesù. 
Per conoscere meglio questa grande Santa, inserisco un estratto dal libro “Un amore ardente a Cristo e alla Chiesa” di Adriana Odasso.
«La proclamazione di Santa Caterina da Siena Compatrona d'Europa (1 Ottobre 1999), da parte del Papa, ha suscitato in me profonda emozione: è infatti da quasi sessant’anni che scrivo su questa straordinaria Santa, evidenziandone la statura europea che, soprattutto nella sua epoca, il XIV secolo, costituiva un fatto del tutto straordinario. Già durante il breve arco della sua vita terrena, Caterina attraeva e stupiva i suoi contemporanei che ne divulgarono rapidamente l'immagine e gli insegnamenti in tutta Europa. 
Anche oggi la Santa attrae e stupisce, risplendendo di vivida luce. “Caterina da Siena Santa europea”: sotto questo titolo ho raccolto alcuni miei scritti in un volume, edito nel 1984, che mi permisi di offrire a Sua Santità, che aveva manifestato particolare ammirazione per la Santa, affermando che essa “è una grande opera di Dio”. 
Giovanni Paolo II ha conseguentemente incoraggiato i caterinati, i quali a Lui hanno inviato e fatto inviare, da quanti condividevano la devozione alla Santa, migliaia di suppliche in cui, dopo aver evidenziato come Caterina da Siena, obbediente al desiderio del Signore che la voleva sua apostola nel mondo, avesse pregato ed agito instancabilmente per indurre alla pace ed all’unione i popoli europei del secolo XIV, chiedevano la proclamazione della Santa Compatrona d'Europa, tenuto conto che proprio il Papa, nella “Mulieris dignitatem”, aveva posto in evidenza le doti e la missione della donna che Caterina aveva esercitato in una straordinaria missione politica ed ecclesiale. 
La riconosciuta missione europea di Santa Caterina da Siena è stata particolarmente sentita dai caterinati belgi, i quali hanno eretto un piccolo santuario, inaugurato nel 1968 ad Astened, in prossimità del confine di tre stati: Belgio, Germania, Olanda. È un luogo che invita a pregare Santa Caterina che tanto aveva fatto per la pace e l'unione europea. Nel settembre del 1975 il Vescovo di Siena, monsignor Mario Ismaele Castellano, e il Vescovo di Liegi, nel corso di una solenne concelebrazione, hanno deposto nel santuario cateriniano una preziosa reliquia della Santa, donata dal capitolo della Cattedrale di Siena. 
Attualmente il Santuario, una piccola cappella affacciata su un romantico laghetto, rimane aperto 24 ore su 24 e non si contano gli “ex-voto” e le candele accese dai pellegrini. La venerazione alla nostra Santa è dunque diffusa a livelli internazionali e, fra i diversi movimenti esistenti, la “Via Catharinae al Giubileo del 2000”, sorta per opera di un comitato, composto da enti religiosi e laici, fra cui l'Associazione Internazionale dei Caterinati e il Centro Nazionale di Studi Cateriniani, sta svolgendo una feconda attività di preghiera e di apostolato finalizzata soprattutto alla preparazione dei pellegrini ad entrare, con Santa Caterina, senza paura nel Terzo Millennio attraverso il Grande Giubileo del 2000.
Caterina era di origini popolane: nata a Siena nel lontano 1347, era figlia di un modesto tintore, insieme con altri ben venticinque fra fratelli e sorelle. Del tutto priva di istruzione, al punto di non saper né leggere né scrivere, Caterina fu in grado di svolgere un'azione incisiva fino alle più alte autorità della politica e delle istituzioni civili ed ecclesiastiche di allora, come riporta la ricca bibliografia ed iconografia su di lei, al fine di riportare la concordia e la pace fra i popoli. Caterina inoltre non era certo favorita dal suo stato femminile, in un'epoca dove le donne non erano per nulla considerate. 
Eppure questa giovane di così modeste condizioni raggiunse, nei brevi trentatre anni di vita terrena che le furono concessi, vertici che ancora oggi ci sorprendono: toccò le vette della perfezione spirituale, fu chiamata maestra da un numero considerevole di discepoli fra cui si annoverano illustri teologi, docenti universitari, nobili di elevata cultura. Fu ricevuta ed ascoltata da Papi, Cardinali, sovrani e capi di stato dell'intera Europa. Riuscì ad ottenere il trasferimento della sede papale in Roma, dopo settant'anni di esilio avignonese. 
Riuscì a rappacificare Firenze con lo Stato Pontificio, da tempo in guerra fra loro, gettò le basi per la riforma della Chiesa, difese efficacemente il pontificato nel Grande Scisma d'Occidente, esortò l'Europa, lacerata da guerre fratricide, ad unirsi nel nome di Cristo. 
È un fatto “miracoloso” che una donna, di origini plebee, potesse nel lontano secolo XIV intrattenere una corrispondenza politica con i potentati del tempo, ai quali si rivolgeva con tono di fermo comando, pur senza nulla perdere della sua abituale umiltà: la sua eloquenza era visibilmente dettata da quell'Amore che rende accettabili perfino le più concitate invettive. 
Le sue opere: le famose “Lettere”, delle quali ben 381 sono giunte fino a noi, le”Preghiere” ed il “Dialogo della Divina Provvidenza”, che questa indotta analfabeta dettava ai suoi scrivani, sono uno dei migliori esempi della prosa italiana del Trecento: gli studi di lei, della sua opera, sulla sua spiritualità, sono continuati incessantemente nel corso dei secoli, fino ai nostri giorni.
La Chiesa l’ha proclamata Santa, il Pontificato Romano, riconoscente per l’opera da lei svolta in sua difesa, l’ha nominata Compatrona di Roma e, per la carità nella cura degli ammalati, Compatrona delle infermiere; la sua azione pacificatrice fra gli statarelli della nostra penisola la fa venerare Patrona d'Italia.
La sua dottrina, acquisita per Divina ispirazione e per le sue doti eccezionali di intelligenza, volontà, santità, che ha nutrito generazioni di persone avide di raggiungere quella perfezione spirituale alla quale tutti siamo chiamati, è stata riconosciuta esatta, valida, ortodossa dalla Chiesa, che l'ha nominata Dottore il 4 ottobre 1970. 
Mai una donna, nei quasi due millenni di Cristianesimo, era stata insignita di tale titolo: Caterina da Siena e Teresa d'Avila sono le prime che hanno aperto la via per l'ottenimento di un tale titolo alle donne. 
In aggiunta Caterina, come terziaria, era pur sempre laica e quindi la prima laica fra i Dottori, tutti appartenenti alla gerarchia ecclesiastica. Soprattutto nel nostro tempo, ancora contrassegnato da sanguinose lotte fratricide, la grande Santa senese appare portatrice dell’accorato messaggio di pace e concordia fra i popoli e di un esempio di cui gli uomini di oggi hanno particolare bisogno: amore e fedeltà a Dio e alla Chiesa. 
Oggi l'esempio della nostra Santa è sempre ricco di insegnamenti: l'obbedienza alla Chiesa è ispirata dalla Fede, perché è a Dio che si obbedisce nella persona che da Dio deriva l'autorità di comandare. L'obbedienza tuttavia non deve essere sinonimo di ottusa cecità, ma va inquadrata quale atto responsabile di consapevole collaborazione con l’autorità: una delle cause dell’attuale disorientamento, anche all’interno della Chiesa, è da ricercarsi proprio nella crisi dell’obbedire, che è crisi di carità e non può essere curata senza un ritorno all’Amore.
L’ardente amore di Caterina per Cristo è autentico amore per la Verità, che s’identifica in Cristo ed ha conseguentemente per sua guida suprema il Magistero della Chiesa». Buona preghiera a tutti.
 
Addoloratabe
 
+ VANGELO (Gv 13,16-20) 
Chi accoglie colui che manderò, accoglie me. 
 
D - Il rito compiuto da Gesù può lasciare sorpresi, perché di solito avviene il contrario: sono gli inferiori a lavare i piedi al superiore. Qui è Gesù a lavare i piedi agli inferiori, e per lavare i piedi dobbiamo innanzitutto considerare l’espressione figurata che indica non una sottomissione intellettuale, ma un servizio amoroso verso i più deboli. 
Gesù poteva esprimere il vero significato del servizio verso i più deboli solo con un gesto eclatante. Lui che lava i piedi scuote.
Lavare i piedi agli inferiori è un gesto che esprime amore e volontà di servire chi per varie ragioni non riesce a vivere dignitosamente per responsabilità esterne o per proprie limitazioni. Il Vangelo, quindi, ci mostra il modo per vivere in modo concreto la Parola con questa metafora, ma Gesù veramente lavò i piedi a uomini perlopiù grossolani, semplici e anche alcuni sapienti.
Gesù ha mostrato di voler servire tutti, ha capovolto il senso del comando e ci spiega che un capo rimane tale ma deve essere vicino agli ultimi, ai più deboli, a tutti quelli che non hanno voce nella società. Spiega il suo gesto con queste parole: “Un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato”.
Eppure Lui che era Dio si umiliò fino a lavare i piedi ai pescatori, a persone che non avevano ancora compreso il suo Vangelo. Questo ci dice che noi siamo chiamati a fare del bene a tutti, non solo ai nostri amici, anche gli sconosciuti devono ricevere da noi continue espressioni di bontà.
La carità e dunque fondamentale nella vita di un cristiano. Non basta solo pregare perché la preghiera autentica si traduce sempre in opere buone. Sforziamoci ogni giorno di osservare il Comandamento dell’Amore, seguendo la Parola di Gesù: “Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica”. Buona preghiera a tutti.
 
Calatetto
Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

Come trovarci

Associazione
Amici nostra Signora di Lourdes
San Luigi Orione

Via Cascina Nuova n° 5
23873    Missaglia ( LC )

Tel. 338 2519542  -  340 0694979  -  039 9241201

Ci troviamo il:
Lunedì - Martedì - Mercoledì - Giovedì e Venerdì -  dalle ore 8,30 alle ore 12,30


Il pomeriggio dalle ore 14 fino alle ore 17 per i soli Malati spirituali telefonare per l'appuntamento.

Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario ore 21 la Messa dei Malati
La domenica dalle ore 14,30 fino alle ore 19,30

Aiuta l'Associazione

Sostieni la nostra Associazione con un'offerta anche piccola. Un grazie di vero cuore a tutti i Benefattori. Stiamo cercando una casa per accogliere gli anziani soli. Aiutateci.

Amount
 EUR