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11/03/2018

Catechesi N. 201
 
A - San Paolo scrive ai Galati una lettera abbastanza risentita, essi in poco tempo avevano abbracciato altre dottrine, abbandonando il Vangelo. In questa lettera, di cui non si conosce la data né il luogo di provenienza, l'Apostolo inserisce la spiegazione dell'incarnazione di Dio.
B - Molti cristiani hanno un concetto sbagliato della preghiera, la considerano esclusivamente come un obbligo e non ne comprendono il valore e l’importanza; non avvertono neppure la necessità di invocare lo Spirito Santo perché essendo persone poco spirituali non ne percepiscono la presenza. 
C - Chi è in grado di capire l'amore che Dio ha per ognuno di noi? Nessuno, dovremmo essere Dio per avere una conoscenza adeguata. Possiamo però comprendere qualcosa leggendo la Sacra Scrittura e riflettendo sul piano di salvezza operato da Lui.
D - Ieri abbiamo considerato che il cristiano non può limitarsi a qualche preghiera frettolosa o alla Messa festiva, sappiamo infatti che l'amore si misura dalla dedizione. Tanto si ama quanto si cerca l'amato!
E - Il rattoppo nel linguaggio comune si usa molto spesso, o per rimediare a una gaffe o per giustificare quanto moralmente non è giustificabile. L’ipocrisia è pure un’arma usata con pronta facilità nel mondo, soprattutto i politici sono maestri in questa arte immeritevole.
 
Pellegrinaggio dal Santo Curato D'Ars e da Santa Bernadette dal 21 al 24 Aprile.
 
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Eucarestiam
 
+VANGELO  (Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.
 
A - San Paolo scrive ai Galati una lettera abbastanza risentita, essi in poco tempo avevano abbracciato altre dottrine, abbandonando il Vangelo. In questa lettera, di cui non si conosce la data né il luogo di provenienza, l'Apostolo inserisce la spiegazione dell'incarnazione di Dio: "Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli" (Gal 4,4-5).
Questo testo indica che quel Gesù che predicava San Paolo, era contemporaneamente Figlio di Dio eterno e di una Donna, parole effettivamente dense di mistero, ma non c'è altro modo per indicare la Persona di Gesù. Oltre a spiegare come è avvenuta l'incarnazione di Dio, il testo mette in risalto anche la Donna, non una comune ebrea, si tratta della stessa Donna della Genesi.
"Io porrò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno" (Gn 3,15). 
Gesù Cristo "nato da Donna", è una notizia sensazionale anche per noi, Lui è Dio e Uomo, Persona Divina che ha scelta una Madre speciale e singolare. Per comprendere quanto ci è possibile delle grandezze della Madonna, dobbiamo considerare l'infinita santità del Figlio Gesù. 
Come Dio eterno, egli preesisteva alla Madre, era già Figlio del Padre e si preparava a diventare Figlio anche di una Donna di Nazareth, la rara Gemma sbocciata sotto il Sole divino che mai fu contaminata dal peccato.
Il Figlio prima di incarnarsi ed avere un Corpo umano, predispose il grembo immacolato per dimorarvi nove mesi. Maria diventa il Paradiso di Dio incarnato, stampo da cui prende forma Gesù e tutti i veri devoti della "Donna vestita di sole", Colei che viene indicata nell'Apocalisse "con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle". E’ veramente impossibile descrivere la bellezza unica di questa straordinaria Creatura!!!
Riprendo la citazione di San Paolo per spiegare come i tempi di Dio sono sempre diversi dai nostri. "Quando venne la pienezza del tempo"….. Si tratta di una conoscenza che solo Chi dirige il tempo può avere, tutti noi siamo creature e viviamo nel tempo, ma non possiamo dominarlo né fermarlo. Solo Dio stabilisce quando è il tempo di intervenire, per la realizzazione di un suo progetto.
Quando noi chiediamo una Grazia, spesso non arriva subito per mancanza di preghiere o perché Gesù desidera farci crescere nella Fede ed attende un aumento di fiducia e amore verso Lui. Non basta solo pregare. Nel primo caso l'arrivo di una Grazia, dipende dalla nostra generosità; nel secondo è Gesù che ci prende per mano e ci invita a conoscerlo meglio per entrare più intimamente in comunione con Lui.
Comunque il nostro presente e il nostro futuro dipendono da noi, dalle scelte di vita che facciamo e dall'adesione o meno al Vangelo Storico.
La Madonna accoglie la volontà di Dio senza esitare, l'unica sua ansia è compiere questa volontà. E’ in questo modo che diviene la Madre di Dio e di tutti noi. Cerchiamo, per quanto ci è possibile di imitare la Vergine Santissima nel suo desiderio ardente di compiere il Divino Volere. Se comprendessimo che la vera realizzazione della nostra vita non consiste nel fare quello che piace a noi, ma quello che vuole Dio, vivremmo ogni istante nel Suo abbraccio amoroso e ci assicureremmo nell’eternità una quantità smisurata di Gloria.
Buona preghiera a tutti.
 
Francescon
 
+VANGELO  (Lc 11,14-23)
Chi non è con me è contro di me.
 
B - Molti cristiani hanno un concetto sbagliato della preghiera, la considerano esclusivamente come un obbligo e non ne comprendono il valore e l’importanza; non avvertono neppure la necessità di invocare lo Spirito Santo perché essendo persone poco spirituali non ne percepiscono la presenza. 
Questi cristiani rimangono “muti”, non parlano con Gesù, e anche al prossimo non sanno rivolgere parole di carità. Chi è il prossimo? Chi vive accanto, i colleghi, gli amici, le persone che si incontrano. Tutti loro rappresentano il prossimo del Vangelo e non si può rimanere muti di parole buone. Nella giornata si dialoga senza risparmio di tempo, ma qual è il contenuto? È facile giudicare e mormorare, occorre la virtù per evitare questi peccati.
Spesso si rimane con facilità muti di parole buone, non c'è la volontà di esprimere parole piene di amore, comprensione, sincerità.
È come se mancasse la spinta interiore ad assumere atteggiamenti spirituali, a pronunciare parole sincere, ad agire animati dalla retta intenzione. Chi stabilisce la retta intenzione nella sua mente, comincia un veloce cammino di perfezione. Sono proprio le intenzioni a rendere davanti a Gesù un'azione meritoria o peccaminosa. Il Signore valuta soprattutto l'intenzione e poi la bontà dell'azione. Chi ha una retta  intenzione vuole sempre il bene per sé e per gli altri. 
Gesù non vuole che restiamo muti quando è invece necessario parlare di cose buone; siamo noi a dover utilizzare i tempi giusti e le parole sincere e amorevoli. 
La sincerità è necessaria a tutti, non ne possiamo fare a meno, non c'è vita spirituale ed onesta senza sincerità.
I diavoli vogliono che restiamo zitti riguardo le cose spirituali e provocano l'orgoglio nei credenti per non farli parlare. Quando rimaniamo muti di parole buone c'è sempre qualcosa che ci disturba; quando nella preghiera non parliamo al Signore delle nostre miserie e non Lo supplichiamo che le guarisca, o quando davanti al nostro confessore restiamo zitti perché la superbia ha serrato le nostre labbra, la malattia spirituale diventa praticamente incurabile. Solo con l'aiuto della Grazia scacciamo il demonio muto.
L'amore per la verità ci conduce nel Cuore di Gesù, solo così si diventa sinceri con noi stessi e poi sinceri con Dio. La verità è qualcosa di sacro, bisogna trattarla con rispetto e con amore. La verità però molto spesso è ottenebrata dal peccato, dalle passioni e dal materialismo a tal punto che, se non la si amasse, sarebbe impossibile riconoscerla.
Al contrario, la menzogna si accetta volentieri quando viene in aiuto della pigrizia, della vanità, della sensualità, del falso prestigio.
L'insincerità spesso è causata dalla vanagloria o superbia, dal timore di una brutta figura.
Si parla molto di sincerità, ma è assai difficile trovarla. Per noi cristiani la sincerità è una virtù di prim'ordine. Non potremmo essere cristiani se non la vivessimo fino in fondo. La sincerità con noi stessi ci permette di conoscerci nella verità, di capire la causa degli errori, di trovare la forza per reagire alle tentazioni.
La soggettività, le passioni, la tiepidezza possono essere un ostacolo alla sincerità con noi stessi.
I mezzi da usare per stabilire in noi la sincerità sono la preghiera, l'esame di coscienza giornaliero, la direzione spirituale e la Confessione. 
Dobbiamo essere persone veraci che non mentono e non ingannano mai, trasmettere amore a tutti e fare buone azioni. Così devono riconoscerci sempre tutti gli altri. Buona preghiera a tutti.
 
Angelo Custode
 
+VANGELO  (Mc 12,28-34)
 
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.
 
C - Chi è in grado di capire l'amore che Dio ha per ognuno di noi? Nessuno, dovremmo essere Dio per avere una conoscenza adeguata. Possiamo però comprendere qualcosa leggendo la Sacra Scrittura e riflettendo sul piano di salvezza operato da Lui. Considerando quanto ha compiuto per l'uomo, si arriva a capire che è il Padre di tutti, il suo Amore è infinito e rimane tale nonostante i peccati degli uomini.
L'Amore di Dio è ineguagliabile, inimmaginabile anche per i più grandi Santi; essi nella contemplazione devono fermarsi ad un limite, oltre il quale non si può andare. È una grandissima consolazione sapere che il Padre ci ama in modo infinito, nonostante gli errori degli uomini, Lui è sempre il Padre che attende il ritorno del figlio smarrito. 
Più l'uomo è peccatore, più il Padre è in ansia per il suo ritorno.
Non riusciremo mai ad immaginare quanto Dio ci ama!!! Per salvarci, quando eravamo perduti, ha inviato suo Figlio perché, con l'offerta della sua vita, ci riscattasse dall’abisso di peccato in cui eravamo caduti. "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16).
Non è chiaro per molti credenti l'Amore infinito che Gesù ha per tutti, non si percepisce se non si fa l'esperienza diretta.
Una cosa è pregare, altra cosa è avere la cognizione che Gesù ci ama sempre, ci ama così come siamo e ci invita a migliorare per avvicinarci a Lui. Chi prega senza avere la consapevolezza di essere amato da Gesù non gusta la preghiera, essa diventa semplicemente un'abitudine. Pregare è parlare con Dio, aprire il cuore ed avere la certezza che Lui è vicino, ascolta ed aiuta.
Gesù ci ama ininterrottamente, ma i credenti in genere si ricordano di Lui solo quando hanno bisogno e quando sono ammalati. 
In questo modo si considera Gesù come un estraneo, non cresce la fiducia verso Lui, non Lo si mette al centro della propria vita e si seguono solo le scelte istintive. Gesù ci ama sempre e questa verità deve diventare consolante certezza nel credente, per affrontare con forza e generosità ogni avversità. Non si può rimanere indifferenti davanti alle prove di infinito Amore che il Padre e il Figlio hanno dato per la redenzione dell'umanità.
C'è da domandarsi cosa stiamo facendo per ringraziare Gesù. Nella giornata si devono creare angoli da dedicare alla preghiera del cuore, quella che viene fatta con parole spontanee, ma piene di affetto. Sono quelle giaculatorie tanto care ai Santi e che sono in effetti come piccole fiamme spirituali che incendiano il cuore di Amore.
In tanti momenti della giornata è possibile sempre elevare la mente e ringraziare Gesù, chiedere il Suo aiuto, la Sua Grazia e la Sua Benedizione. Buona preghiera a tutti.
 
Anglel
 
+VANGELO  (Lc 18,9-14)
Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.
D - Ieri abbiamo considerato che il cristiano non può limitarsi a qualche preghiera frettolosa o alla Messa festiva, sappiamo infatti che l'amore si misura dalla dedizione. Tanto si ama quanto si cerca l'amato! Non pensare con affetto al coniuge o ai genitori è sintomo di insensibilità affettiva, ancora più grave è l'indifferenza verso Gesù. Da Lui abbiamo avuto tutto il Bene, a partire dal dono inestimabile della vita.
Se viene a mancare l'amore a Gesù, il ringraziamento sincero e costante per tutti i doni ricevuti, non esiste la comunione con Lui, quindi la preghiera fatta senza amore e riconoscenza è vuota di contenuti.
In assenza della sana spiritualità anche il credente è in balia di se stesso, della parte più istintiva ed emotiva di sé. 
Una conferma ci arriva dal Vangelo. La parabola che insegna Gesù è diretta ad "alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri". Non si tratta di una presunzione superficiale, Gesù indica che è intima, quindi profonda e interiore. 
La presunzione è una brutta cosa; ogni essere umano già alla nascita si ritrova tante miserie ed inclinazioni ai vizi a causa della natura umana ferita dal peccato originale. Solo i credenti in Gesù possono ottenere la guarigione di queste ferite per mezzo della Grazia di Dio, che si riceve con i Sacramenti e una vita virtuosa secondo gli insegnamenti del Vangelo. 
Vediamo cosa si intende per presunzione: superbia, orgoglio, arroganza, ambizione, boria, vanagloria e sfacciataggine. E’ superfluo spiegare i significati di queste parole, ma neanche bisogna abbattersi quando si riconoscono le proprie debolezze. Il fatto stesso di conoscerle è l'occasione per il pentimento e la Confessione se necessaria. Questa conoscenza ci da una maggiore consapevolezza nella lotta contro i vizi.
Si cade spesso nell'atteggiamento presuntuoso, molti non se ne accorgono perché non lo compiono intenzionalmente, altri invece impostano la loro vita proprio sulla presunzione. La presunzione è una fiducia eccessiva nelle proprie capacità, è un alta ed esagerata opinione di sé stessi.
Anche senza pensarci si è convinti intimamente di riuscire a compiere determinate azioni o lavori con maggiore bravura degli altri, comunque in tutto c'è questa convinzione di superiorità. C'è grande facilità anche nel giudicare tutto, per cui da fatti noti o anche in parte immaginati si ricavano opinioni più o meno sicure intorno a fatti ignorati.
Nella teologia cattolica, il peccato di presunzione (o presunzione della propria salvezza, o di salvarsi senza merito), è un peccato che si oppone alla virtù della speranza in quanto ripone nell’uomo la capacità di raggiungere la salvezza eterna, senza il concorso della Grazia. 
La presunzione che troviamo nel fariseo che nel Tempio elogia se stesso e innalza un monumento alla sua bravura, è certamente la più classica e Gesù la evidenzia e la condanna apertamente. Il fariseo non sa cosa sia l'umiltà, infatti la superbia perverte tutto e rende la persona accecata. Egli è concentrato solo su se stesso, gli altri non esistono se non per averne vantaggi. Si vanta delle sue buone opere e arriva a porsi più in alto di Dio: ecco quanto fa innalzare la presunzione!!!
La sua preghiera è una litania di autocompiacimento, e soddisfatto di se stesso, perché si ritiene superiore agli altri, più giusto e più rispettoso della Legge.
La superbia è il vizio capitale più pericoloso ( ha fatto precipitare lucifero ) perchè il più grande ostacolo che l'uomo oppone alla Grazia Divina. Essa si  insinua e tende ad infiltrarsi anche nelle nostre opere buone, togliendo loro il merito soprannaturali. 
La radice della superbia sta nell'intimo dell'uomo, nel suo amor proprio disordinato e niente è altrettanto difficile da riconoscere e sradicare. Ciò che tiene lontani i farisei da Dio, è proprio la vanagloria. "Non fate secondo le loro opere". 
Gesù spiega il motivo per cui non si devono seguire le opere dei farisei o degli ipocriti presenti anche nel nostro tempo.
"Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini". Gesù utilizza parole forti contro i farisei, li definisce ipocriti, simili a sepolcri imbiancati: belli all'esterno e dentro pieni di ogni putridume.
I farisei, per superbia, divennero duri, inflessibili ed esigenti con gli altri, mentre erano sempre accondiscendenti con se stessi.
Gesù dice una parola bellissima e chi la comprende si riempie di grande spiritualità, scopre l'Amore di Dio: "Il più grande tra voi sia vostro servo". Chi è umile mostra un cuore buono e accogliente, diventa un vero cristiano e aiuta tutti.
Dobbiamo rifiutare l'esempio e la preghiera del fariseo nel Tempio e imparare invece dal pubblicano: "O Dio abbi pietà di me peccatore". Questa giaculatoria va ripetuta molto spesso durante la giornata, perchè favorisce l'amore all'umiltà, e rende la preghiera filiale. Per accrescere la virtù dell’umiltà dobbiamo rivolgerci ogni giorno all'umile Donna di Nazaret, Maria, diventata per Grazia, Madre di Dio. Quanto Ella più si umiliò, tanto più la Trinità Santissima La innalzò ad una santità e a una Gloria eccelsa rendendola REGINA DEL CIELO E DELLA TERRA!!! Buona preghiera a tutti.
 
cuore immacolato 2
 
+VANGELO  (Mc 2,18-22)
Lo sposo è con loro.
 
E - Il rattoppo nel linguaggio comune si usa molto spesso, o per rimediare a una gaffe o per giustificare quanto moralmente non è giustificabile. L’ipocrisia è pure un’arma usata con pronta facilità nel mondo, soprattutto i politici sono maestri in questa arte indegna. Sono maestri in tutto quello che causa ad essi vantaggi sotto ogni forma immaginabile ed inimmaginabile.
Gesù nel Vangelo parla di una pezza, ma cosa intende? Noi valutiamo il rimedio peggiore del danno che già è stato causato. Avviene quasi a tutti quelli che non hanno una buona amicizia con Gesù, quelli che vivono d’istinto e si lasciano guidare dagli eventi che immaginano favorevoli.
Gesù non vuole che diventiamo dei rattoppi ad una vita vuota e viziosa, ci chiede di essere autentici, ma c’è un cammino di purificazione da seguire, dobbiamo credere e puntare tutto sulla trasformazione interiore. Devono cambiare quei pensieri mondani che schiacciano verso la materialità e i piaceri che illusoriamente coprono una vita sprecata e distrutta moralmente.
“Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore”. L’atteggiamento del cristiano autentico fa affrontare il disagio o l’errore, non lo copre in modo da peggiorare la sua situazione davanti a Dio e magari anche davanti ai familiari e agli amici.
In questo corretto atteggiamento si vede la sincerità e la volontà di voler cambiare da parte del peccatore.
Oggi Gesù ci invita a liberare, a svuotare o a fare uscire dai nostri cuori quel contenuto di peccato non buono. Ognuno di noi deve fermarsi a riflettere a meditare attentamente, fare un esame di coscienza e confessare tutto ciò che è male, peccato per liberarsi dalla stretta dei diavoli . Non vale a nulla e non migliora una vita nel peccato, rimanere con la vecchia mentalità e pregare, illudendosi di far tutto bene nella vita.
“Nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!”. Gesù è molto chiaro, è impossibile che il suo Vangelo si stabilizzi nei cuori corrotti e non pentiti. 
Chiediamo alla Madonna di aiutarci a svuotare, a perdere, ad allontanare dai nostri cuori tutto ciò che non è vero Amore e non è verità. Buona preghiera a tutti.
 
Logoc
 
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