04/03/2018
Catechesi N. 200
A - Molti cristiani non considerano mai i doni che Gesù ha elargito ad essi, anche alcune Grazie particolari che hanno evitato per esempio incidenti e disgrazie irreparabili. Hanno come metro di valutazione solo l'aspetto dei benefici visibili, come la pace in famiglia, il lavoro, la salute ecc…
B - Subito si colgono due aspetti che emergono dalle tentazioni suggerite dai diavoli. Essi si presentano sempre quando la persona è in qualche modo indebolita, spiritualmente o fisicamente. Nel caso di Gesù c'era una intensa spossatezza fisica. "...alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse...".
C - L'ultimo insegnamento del Vangelo di oggi è piacevole da leggere, è l'applicazione che mette in difficoltà la maggior parte dei cristiani. "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro".
D - La parabola che racconta Gesù non è altro che un atto di accusa agli ebrei per il loro rifiuto di riconoscerlo come il Messia. C'è una graduale intensità nella parabola fino alla parola finale che si pone il vignaiuolo: “Avranno rispetto per mio figlio!”.
E - Il dialogo tra Gesù e la donna samaritana è sicuramente uno dei più belli del Vangelo. La profondità del dialogo è indiscutibile, contiene una ricchezza spirituale immensa e non si può esporla in poche righe e neanche in molti libri.
Sabato 10 Marzo ore 15 Santo Rosario ore 15,30 funzione dei Malati.
Pellegrinaggio dal Santo Curato D'Ars e da Santa Bernadette dal 21 al 24 Aprile.
Dal Lunedì al Venerdì ore 10,30 Santo Rosario in diretta.
Tutti i venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 funzione dei Malati tutto in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione.
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+VANGELO (Marco 10,28-31)
Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.
A - Molti cristiani non considerano mai i doni che Gesù ha elargito ad essi, ricevono spesso grazie numerose senza però rendersene conto perché hanno come metro di valutazione solo l’aspetto visibile dei benefici ottenuti come la pace in famiglia, il lavoro, la salute ecc … Anche Pietro quando era ancora in fase di crescita spirituale chiese al Maestro: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito, che cosa dunque ne avremo?".( Mt 19,27 ).
La richiesta di Pietro era ancora infarcita di umanità, non poteva ancora capire a quale grande missione era destinato e che anche la chiamata stessa era già una Grazia impensabile. Anche noi, per il fatto stesso di essere cristiani abbiamo ricevuto una grande Grazia. Di questo dovremmo sempre gioire e ringraziare. Nei conventi dove si pratica una stretta osservanza, baciano almeno una volta al giorno il pavimento in segno di penitenza e di ringraziamento.
Chi bacia per terra come gesto di ringraziamento a Gesù e alla Madonna, ricorda l'atto richiesto dalla Vergine a Bernadette. Il 24 febbraio 1858 la Madonna a Lourdes diede questo messaggio a Bernadette: «Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per i peccatori! Vai a baciare la terra in penitenza per i peccatori!».
Per seguire Gesù non è comunque sufficiente distaccarsi affettivamente dai beni materiali, dobbiamo distaccarci anche da noi stessi, dalla nostra vecchia mentalità. Dai beni ci si distacca con un ragionamento spirituale che si approfondisce nella meditazione e ci fa scoprire che tali beni non possono dare né gioia nè pace, ma solo illusioni che allontanano dalla spiritualità cristiana fatta di sforzi, rinnegamenti e penitenze.
Certamente i beni materiali che si posseggono sono utili per vivere dignitosamente, la famiglia infatti ha molte necessità.
Gesù afferma però che i credenti devono distaccarsi dai beni, nei quali essi hanno riposto tutta la loro sicurezza. Questo è impossibile farlo senza un vero e autentico cammino di purificazione. Essi vedono nei beni la sicurezza e non sentirli propri li mette in crisi. L'affetto disordinato verso i beni materiali distoglie il cuore dalle cose spirituali, infatti il cuore non può amare nello stesso momento Gesù e l'idolo. Uno esclude l'altro, il cuore adora ciò in cui crede e le cose materiali non hanno mai dato la vera felicità.
I credenti che compiono il cammino di Fede gustano i doni di Gesù e lasciano il vuoto dei beni materiali. Li usano solo per necessità, senza adorarli.
Gesù rivolge lo stesso discorso del distacco dei beni anche ai Sacerdoti e ai Religiosi. Afferma che quanti sono chiamati alla vita consacrata devono lasciare tutto, affettivamente ed effettivamente; non possono avere dei beni se hanno donato la vita a Dio e hanno scelto di vivere il Vangelo Storico. Possedere beni per un Consacrato comporta un blocco nella vita spirituale, è impossibile elevarsi perchè i beni sono impedimenti e paralizzano la spiritualità.
Dobbiamo capire che tutto il nostro cuore deve amare Gesù e che ogni cosa va amata in Lui, anche i familiari. L'amore così diventa autentico e pieno di sincerità. È difficile il distacco affettivo dai beni materiali, ma chi lo compie si sente veramente libero come se fosse rinato a vita nuova. Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Matteo 4,1-11)
Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.
B - Subito si colgono due aspetti che emergono dalle tentazioni suscitate dai diavoli. Essi si presentano sempre quando la persona è in qualche modo indebolita, spiritualmente o fisicamente. Nel caso di Gesù c'era una intensa spossatezza fisica. "...alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse...". Quando i credenti pregano poco o hanno abbandonato la preghiera e sono quindi indeboliti spiritualmente, i diavoli trovano le porte aperte per entrare ed arrecare ogni disturbo.
Il secondo punto che evidenzio subito è la sconfitta dei diavoli quando la persona tentata resiste e risponde con la preghiera o, come fece Gesù, con la citazione della Sacra Scrittura. La Parola di Dio è un macigno per i diavoli, non riescono a vincerla con le loro stupide insinuazioni e si ritrovano sempre abbattuti quando si recita un Salmo o una sola citazione biblica.
Questi due punti sono importanti per conoscere la tattica di attacco dei diavoli, le loro modalità e i momenti che scelgono per attaccare con le tentazioni. Si comprende che qualsiasi tentazione si può vincere ricorrendo alla preghiera, alla Sacra Scrittura e comunque pregando con Fede.
Molto spesso Gesù permette le tentazioni per darci la possibilità di crescere nelle virtù. Il Signore misura bene la nostra capacità, non permette mai una tentazione superiore alle nostre forze per non farci schiacciare dai diavoli.
La Quaresima commemora i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto, in preparazione agli anni che culminarono nella Croce e nella gloria della Pasqua. Al termine dei quaranta giorni di preghiera e di penitenza, si presentò satana sotto mentite spoglie, metodo questo che utilizza sempre quando vuole spingerci a compiere un’ azione all’apparenza buona, per poi portarci nell’occasione di peccare.
Abbiamo letto da una Mistica che satana nel deserto quando tentò Gesù si era travestito da beduino, ma non aveva motivo di nascondere la sua identità infernale perchè Gesù lo conosceva, era satana invece che non conosceva la vera identità di Gesù e lo cercava ovunque con rabbia furente. Quando satana nel deserto incontrò il Signore lo circuì con elogi, con parole di lode per inorgoglirlo; si può affermare che satana ha sfoderato tutto il suo repertorio per far cadere Gesù, ovviamente senza riuscire a ottenere nulla.
Gesù con questo attacco che ha permesso a satana, ci insegna come bisogna reagire dinanzi alle tentazioni.
Può avvenire che qualche tentazione sia più violenta o che rimanga impressa nella mente nonostante le preghiere; in questo caso, di solito la preghiera non viene fatta con Fede e occorre occuparsi di altro per distrarre la mente. Quella contro le tentazioni è una vera lotta interiore e occorre conoscere bene tutti i rimedi per uscirne vittoriosi.
Nelle tentazioni di Gesù sono rappresentate tutte le nostre tentazioni.
La prima tentazione sembra a prima vista piuttosto banale, ma è invece molto più raffinata. Gesù era debole per il digiuno, poteva quindi anche desiderare del pane per sfamarsi, ma satana ha cercato di infondergli il desiderio dell'AVERE, di possedere qualcosa che si desidera fortemente. E Lui tutto poteva avere perché Dio gli aveva dato potere sopra ogni cosa. Gesù respinge la sottile e astuta tentazione di satana citando le Parole della Sacra Scrittura: NON DI SOLO PANE VIVRA’ L’UOMO….. MA DI OGNI PAROLA CHE ESCE DALLA BOCCA DI DIO!!!
Tutto quello che si desidera eccessivamente è dominato dalla bramosia, una voglia sfrenata che annulla il controllo di sè. Più si possiede e più si vuole. Si riesce a combattere e a sopprimere questa tentazione con la Parola di Dio, nel modo utilizzato da Gesù.
Nella seconda tentazione c'è una astuzia ancora più sottile. Dopo avere ascoltato la prima risposta biblica di Gesù, satana pose la seconda tentazione utilizzando il Salmo 91, ricorrendo anche lui alla Sacra Scrittura. E’ veramente perfido il serpente infernale: "Buttati di sotto, dice il diavolo, che tanto gli Angeli ti sosterranno e tutti vedranno chi sei". Così satana istigava Gesù a cercare l’esibizione, il mettersi in mostra, per mostrare a tutti chi era realmente.
Qui ci troviamo nella tentazione dell'APPARIRE. È facile anche per i cristiani cadere nella debolezza di mostrare quanto valgono, quanto sono bravi. Gesù non aveva alcun bisogno di pubblicità e scacciò immediatamente l'insinuazione perfida e stupida, citando a satana ancora una volta le Scritture: « STA SCRITTO ANCHE NON TENTARE IL SIGNORE DIO TUO "».
Nel terzo attacco, la tentazione diventa più concreta perché riguarda l’avidità del POTERE. Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai».
Quando non è utilizzato bene, il potere è al servizio di satana che sempre lo concede a chi lo adora. I personaggi famosi che hanno venduto l'anima a satana per il potere, unito al successo, non possono capire la gravità di questa libera scelta, perchè satana è un orrido padrone, promette qualcosa per avere in cambio l'anima e lo sciagurato che accetta lo scambio incorre prima in tante disgrazie e poi in quella più terribile e irreparabile: la dannazione eterna!!!!!
Gesù scaccia con la Sua autorità Divina anche questa ultima tentazione: «VATTENE SATANA! STA SCRITTO: " ADORA IL SIGNORE DIO TUO E A LUI SOLO RENDI CULTO"». Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.
Le tre tentazioni vinte da Gesù rappresentano gli idoli dell’avere, dell’apparire e del potere. Gesù le ha vinte mostrando una fedeltà assoluta al primato di Dio e della Parola. Tutti noi possiamo vincere sempre questi tre idoli, perché Gesù ci dona abbondante Grazia per vincerli, ma dobbiamo richiederla con insistenza, con fede e con amore. Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Mt 7,7-12)
Chiunque chiede, riceve.
C – Il consiglio evangelico di oggi mette in difficoltà la maggior parte dei cristiani. "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro". È la regola d'oro della spiritualità, la direttiva che mettono in atto solo quelli che hanno veramente scoperto Gesù e il suo amore.
Molti sono veloci nell'emettere giudizi temerari e nell'operare contro altri, anche familiari e amici, ma quando qualcuno per difendersi o per richiamare il colpevole replica in qualche modo, sono pronti ad offendersi o a mostrarsi stupiti. Giustificano le loro opere sbagliate o sorvolano facilmente sui loro comportamenti cattivi, mentre reagiscono quando gli altri si difendono.
Non tutti agiscono con una finalità cattiva, non dimentichiamo quelli che si lasciano guidare pienamente dall'istinto e parlano senza riflettere, senza capire minimamente la portata delle accuse o dei comportamenti maligni. Il loro istintivo agire non permette di ponderare le parole, di lasciare agire la Grazia di Dio, di discernere il vero dal falso, il buono dal cattivo.
Essi pretendono sempre di ricevere rispetto, ma si guardano bene dal portare rispetto agli altri.
C'è un eccesso di superbia quando si ignorano le esigenze e l'onore degli altri, quando non si rispetta la loro dignità. C'è una sfrenata facilità ad accusare, a giudicare gli altri, convinti che sia un diritto farlo senza ricevere critiche e disapprovazioni.
È la mancata conoscenza personale a rendere difficile la valutazione tra quanto ci si aspetta dagli altri e quello che in realtà viene dato. Quello che si pretende o si desidera dagli altri, spesso non si ottiene per alcuni comportamenti sbagliati che forse li hanno turbati e offesi.
Occorre in questi casi avere un atteggiamento mite e sereno che si fonda sulla Parola di Gesù, un atteggiamento che spinge al perdono, all'amore, alla verità e alla comprensione.
Anche per vivere il detto di Gesù: "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro", è indispensabile pregare bene e con perseveranza, sicuri che la Grazia di Dio darà quelle capacità necessarie per agire con bontà e vincere ogni istinto di giudizio.
La preghiera perseverante dona una forza straordinaria per resistere anche alle tentazioni violente, per ottenere grandi Grazie, proprio perchè Gesù è pronto a donare quanto viene chiesto, altrimenti non lo avrebbe detto. "Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto".
È indispensabile la preghiera fatta bene, con amore e umiltà, con l'impegno a lottare contro ogni tentazione disonesta. Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Mt 21,33-43.45)
Costui è l’erede. Su, uccidiamolo!
D - La parabola che racconta Gesù non è altro che un atto di accusa agli ebrei per il loro rifiuto di riconoscerlo come il Messia. C'è un graduale aumento di drammaticità in questa parabola.
Alla fine, il Padrone della vigna si auspica che i vignaiuoli non abbiano la sfrontatezza di uccidere anche il Figlio: “Avranno rispetto per mio figlio!”.
Invece, i contadini compiono l'omicidio più terribile e uccidono il figlio, dopo avere sterminato uno ad uno gli uomini inviati dal padrone.
L'imprevisto non viene dal padrone che si fida eccessivamente dei contadini, sono i contadini a tradire il patto con il padrone.
La parabola vede Dio nelle vesti del padrone, la vigna è la sua Chiesa, i contadini sono gli ebrei, gli uomini inviati rappresentano i Profeti uccisi per annunciare la Parola di Dio, il figlio inviato per ultimo è Gesù, il Messia.
Nelle parole di Gesù c'è un'affermazione che oggi alcuni la ignorano e continuano ad affermare l'opposto di quanto è scritto nel Vangelo. Gesù dice esplicitamente: "Perciò Io vi dico: a voi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti". Egli si rivolge agli ebrei, e con queste parole mette fine all'Alleanza con Israele per dare inizio ad una Nuova Alleanza con un nuovo popolo: i cristiani.
Lo stesso avviene quando un cristiano e, soprattutto un Consacrato, non risponde più alla sua vocazione cristiana e si volge altrove. Gradualmente perde l'identità spirituale fino ad agire in modo opposto alla Legge di Dio. Con questo comportamento si distacca da Dio, perde la Grazia e non si cura più della sua anima. Non accoglie con rispetto gli inviati da Dio, quei missionari che desiderano aiutarlo a ritornare a Dio.
È pericoloso abbandonare la preghiera, si scivola sempre più in basso e si nega di fatto la stessa Divinità di Gesù.
Spesso molti addebitano a Dio le disgrazie e ogni avversità, senza chiedersi cosa hanno dato a Dio negli anni passati, se sono stati osservanti della sua Parola oppure l'hanno ignorata con indifferenza. Se si vive lontano da Gesù e non si osserva il suo Vangelo, come si può pretendere di ricevere aiuti e protezioni? È sbagliato pretenderlo, questo manifesta una ben povera Fede.
Non si riceve nulla da Gesù se non si dà a Lui amore, preghiere, adorazione. Questo è una verità che bisogna memorizzare bene.
È facile ottenere Grazie quando vengono richieste con le modalità adeguate, più difficile quando non si dona nulla a Gesù. I peccatori che non fanno nulla per meritare le Grazie, sono comunque invitati a pregare lo stesso, perchè quella preghiera ancora informe e debole, con il passare del tempo potrebbe acquistare caratteristiche più spirituali e permettere così di ottenere molte Grazie. Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Gv 4,5-42)
Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.
E - Il dialogo tra Gesù e la donna samaritana è sicuramente uno dei più belli del Vangelo. La profondità del dialogo è indiscutibile, contiene una ricchezza spirituale immensa e non si può commentare in poche righe occorrerebbe davvero molto tempo. Ci sono passaggi che meritano una meditazione prolungata, possibilmente personale per interiorizzare e fare proprio il messaggio del contenuto.
Mi piace iniziare affermando che il pozzo dove si reca la donna rappresenta la misericordia di Dio, esso è profondo e disseta, tutti gli abitanti vi si recano per prendere quell'acqua, essenziale per l'esistenza. È un pozzo vivo, una sorgente di vita, che disseta e rianima quanti si avvicinano, compiendo sacrifici notevoli per la distanza e la calura del sole rovente.
La misericordia di Dio si deve cercare ed implorare, arriva dopo il nostro pentimento. Il rinnegamento richiede sacrifici.
Dio è una grande sorgente di misericordia, questo ci lascia comprendere l'incontro vicino al pozzo di Giacobbe tra Gesù e la donna, però non è possibile addentrarsi nella spiegazione se prima non consideriamo attentamente la condizione della donna. Appartiene al popolo dei Samaritani, nemici giurati dei Giudei, una inimicizia nata al tempo della vittoria degli Assiri nel 721 a. C. quando la città di Samaria venne distrutta e i cittadini deportati in Assiria.
La città semideserta fu occupata da nuovi popoli idolatrici, da pagani e da settari. Da quella data in poi Samaria non venne più considerata appartenente alla Giudea per la divisione e i suoi abitanti eretici, idolatrici, pagani. Nel corso dei secoli l'avversità aumentò di continuo, si arrivò a un distacco pieno di odio quando nel 328 a. C. venne costruito il tempio samaritano sul monte Garizim. Nelle loro intenzioni tale tempio si contrapponeva a quello di Gerusalemme dedicato a Yavhè. Il tempio samaritano venne distrutto nel 128 a. C. per opera di Giovanni Ircano.
Come vediamo tra Gesù e la donna il dialogo è impensabile, non c'è alcun presupposto per una serena conversazione, la stessa vicinanza con i Giudei è condannata dai Samaritani e la donna si mostra meravigliata quando Gesù le rivolge la parola: "Dammi da bere".
Il Vangelo di oggi mette in evidenza che Gesù è "stanco del viaggio", questo non ci sorprende, la sua umanità, anche se è perfetta, patisce in questa circostanza il grande caldo e i lunghi viaggi. Nel Medio Oriente ci sono luoghi aridi per la calura opprimente del sole. In alcune ore del giorno non si può restare fuori o comunque al sole. La donna si deve recare al pozzo perchè l'acqua necessita, Gesù è in viaggio e si ferma al pozzo.
Tutti e due hanno sete, Gesù non ha solo sete di acqua, è un'altra la sua sete ed è tutta soprannaturale. La sua stanchezza raffigura la sua Passione, anticipa tutte le atroci sofferenze del Calvario. Gesù, quindi, siede accanto al pozzo e attende qualcuno, non fa nulla per prendere l'acqua, sa di chiederla alla donna che sta per giungere.
La richiesta di bere fatta dal Signore meraviglia la donna, tutto il dialogo è un crescendo di sorprese per lei: è dinanzi a Colui che sa tutto!
Mi piace evidenziare che nel dialogo Gesù mostra di conoscere tutti i pensieri e la vita della donna, nulla gli sfugge e le sue risposte sconvolgono la Samaritana. Sono le parole di Gesù a scuotere la donna, non ha mai incontrato un Profeta che legge dentro il suo cuore e conosce fatti molto personali della sua vita.
Anche noi, come la donna, dobbiamo meravigliarci per la conoscenza perfetta di Gesù su tutto ciò che ci riguarda, non possiamo fare finta di nulla e illuderci che Lui dimentica le nostre disubbidienze.
Dio vede e conosce le più piccole azioni e i nostri pensieri più segreti. Trasgredire la sua Legge significa opporsi alla Sua Volontà.
La donna non trasgredisce la Legge di Dio per sua scelta, da secoli i suoi antenati si sono volti altrove, però mostra di attendere il Messia, ha sete di sapere chi è. Così Gesù parla di un'acqua che spegne definitivamente ogni forma di sete, sposta il discorso e lo eleva, vuole spiegare che non è l'acqua del pozzo a mettere ordine all'anima e a santificarla, è la sua Persona, la Grazia che Lui emana.
Le sue parole sono forti e rivelatrici, la donna crede che Lui è il Messia, nessuno conosce i pensieri e il futuro se non Dio solo.
Quando la donna pone la domanda sul Messia ottiene una risposta che la rende felice e corre a comunicarla a tutti i paesani. È una nuova gioia quella della donna, ottiene una risposta imprevista e la sua domanda è priva di grande curiosità: "So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa". Gesù subito replica: "Sono Io, che parlo con te".
Così Gesù mette pure fine alla disputa tra Samaritani e Giudei sulla scelta del tempio dove pregare, se a Garizim o a Gerusalemme. Il Signore esclude entrambi i luoghi e indica se stesso come il nuovo Tempio: "Dio è Spirito, e quelli che Lo adorano devono adorare in Spirito e Verità".
Afferma anche un concetto che sconvolge le idee di quel tempo e annuncia una grande verità: "Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo. I veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e Verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che Lo adorano".
Dio possiamo incontrarLo e adorarLo in qualsiasi luogo, Lui è ovunque e in ogni istante della giornata ci ascolta e desidera che gli parliamo con sincerità e amore.
Dal dialogo tra Gesù e la samaritana cogliamo l'effetto che scaturisce in lei: diventa assetata della Verità, la scopre in Gesù e lo comunica a tutti; non rimane silenziosa come avviene in moltissimi credenti. È desiderosa di conoscere la vera Fede, cerca l’aiuto divino per mettere fine ai suoi tanti peccati. L’incontro con Gesù è l’evento più straordinario e inaspettato della sua vita perché è proprio nella Luce di questo incontro che la donna vede tutti gli errori della sua vita.
Il Vangelo Storico ci insegna che Gesù è assetato del nostro amore, ed è proprio dandogli amore che Lui appaga la nostra sete di felicità. Buona preghiera a tutti.