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13/01/2018

Catechesi N. 193 
 
A - Epifania significa manifestazione, quella che meditiamo oggi è la prima manifestazione di Dio ai pagani. Dopo essersi Incarnato nel seno Purissimo della Vergine Maria, Dio nasce e si mostra al mondo.
B - Ieri sera dopo la meditazione della Catechesi ho riflettuto nuovamente sui Magi, singolari personaggi scelti da Dio per spiegare la Nuova Alleanza stabilita da Dio con un nuovo popolo, quello cristiano.
C - In questo periodo abbiamo vissuto le feste natalizie avvicinandoci di più al mistero dell’Incarnazione di Dio, perché a Natale si è manifestato in un Corpo fragile; si è manifestato al mondo attraverso i Magi e i poveri della zona di Betlemme, fino ad arrivare alla Sua piena manifestazione con il Battesimo nel Giordano.
D - Non si finisce mai di precisare le traduzioni poco spirituali che troviamo nella Bibbia che si utilizza da alcuni anni. Impegnare tempo anche per questo è assurdo,  ma è assolutamente utile darvi la corretta traduzione per non lasciare indebolire la nostra Fede. 
E - Trovare Gesù non è sempre facile senza il vivo desiderio di incontrarlo. Il Vangelo Storico ci mostra che quattro uomini “scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava” per avvicinare un ammalato a Lui. Oltre la perspicacia, c’è da premiare la fede di queste persone, animati da un amore profondo per l’amico paralitico.
 
 
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+ VANGELO  (Mt 2,1-12)
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.
 
A - Epifania significa manifestazione, quella che meditiamo oggi è la prima manifestazione di Dio ai pagani. Dopo essersi Incarnato nel seno Purissimo della Vergine Maria, Dio nasce e si mostra al mondo. Furono i tre Magi, oltre ai pastori, a ricevere il grande dono di vedere il Messia promesso. Molto spesso si parla dei Magi con leggerezza, senza attribuire ad essi importanti meriti. Vengono presentati e considerati come grandi scienziati che osservarono una stella e si misero in cammino per capire il suo segnale. Tutto qui, ma ciò è davvero riduttivo.
Nei Magi sono rappresentati i popoli di ogni lingua e Nazione che, chiamati da Dio, si mettono in cammino per adorare Gesù.
I sacrifici compiuti da loro tre furono innumerevoli. Il loro è stato un cammino faticoso e pericoloso, si spostarono dal lontano Oriente per andare in una terra straniera e sconosciuta. Essi sapevano che la stella li avrebbe portati davanti al Re, non tanto per la conoscenza sapienziale delle Scritture, ma perché furono avvisati misteriosamente e compresero che quella era una ispirazione divina. 
I Magi si misero in cammino perchè decisi ad adorare il Messia, avevano una volontà determinata e il grande desiderio di incontrare il Bambino. A moltissimi cristiani di oggi manca il desiderio di incontrare Gesù e la loro volontà è orientata verso altre scelte non spirituali. Le scelte si assumono responsabilmente e ognuno ne trae le conseguenze.
La decisione di mettersi in cammino, nonostante le intemperie e le gelate invernali, mostra nei Magi una fermezza esemplare!
Non andarono a riscuotere beni materiali, al contrario portarono doni al Bambino, però furono loro a ricevere grandi Grazie spirituali. I Magi mostrarono una grande Fede per avere seguito la stella già dal suo sorgere, fino al punto in cui si fermò  sopra il luogo dove si trovava il Bambino. Al vedere la stalla essi provarono una grande gioia. Fermiamoci a riflettere su questo punto molto importante.
I Magi non si meravigliarono di essere stati condotti in un borgo sperduto, e che la stella si fosse fermata sopra una Grotta, in un luogo freddo e con la presenza di animali. Non  si chiesero il perché di quella nascita in tanta povertà, credettero semplicemente senza porsi tante domande e soprattutto senza investigare nelle cose di Dio. La loro Fede fu davvero grande e il loro cuore si riempì di gioia perché finalmente avevano incontrato Dio. Ogni via che porta a Gesù è sempre piena di gioia; non può esserci spazio per la delusione e la tristezza altrimenti si tratta di un cammino umano senza la Grazia di Dio. 
Forse i cristiani più cercatori di segni avrebbero elevato lamentele o avrebbero cercato un'altra stella da seguire. Immagino la scena con tre cristiani di oggi, bramosi solo di vedere segni che davanti alla grotta povera e fredda di Betlemme accusano la stella di avere sbagliato luogo.
Il grosso guaio dei cristiani che cercano i segni che piacciono a loro, è di lamentarsi con Dio quando Lui si presenta secondo la Sua Volontà e non secondo i loro desideri. Sappiamo che per molti cristiani non sono mai sufficienti i segni che Dio manifesta. 
Ognuno si chieda cosa avrebbe fatto davanti alla povera grotta di Betlemme dopo un lungo viaggio e dopo l'aspettativa di vedere grandi cose. Riflettete su questo punto perchè è importante. C'è da capire cosa vogliamo noi o pretendiamo noi, rispetto a quello che Dio ci vuol donare o che in realtà ci spetta. Se vogliamo fare un cammino autentico e secondo il Vangelo Storico, non possiamo mai lamentarci se ci ritroviamo davanti alla povera grotta invece che nella reggia di Erode.
I Magi hanno dimostrato di possedere un grandissimo spirito di sacrificio e un profondo Amore verso il Bambino Gesù.
È riduttivo pensare ai Magi solo per i doni portati a Gesù. Essi hanno affrontato sacrifici immani per arrivare davanti a Lui e inginocchiarsi in atto di piena adorazione. A loro non interessava il luogo dove si trovava il Bambino, essi cercavano il Bambino, Lui solo era il centro del loro interesse.
Dio era nascosto in un Bambino apparentemente innocuo, i Magi Lo adorarono con pieno trasporto e si resero suoi servi: era il Messia e loro credettero senza nutrire alcun minimo dubbio. 
Oggi nel Tabernacolo Dio è nascosto, ma è sempre presente ci è sempre vicino. Si presenta a noi sotto l'insignificante presenza di un pezzo di pane e non ci rivela la sua gloria, perchè non si impone irresistibilmente, aspetta la nostra risposta che è autentica se piena di semplicità e di verità.
Oggi purtroppo moltissimi cardinali e vescovi massoni hanno dimenticato Chi si va a trovare nel Tabernacolo. Ricordo a questi massoni che Lì c’è Gesù Cristo, Vivo e Vero, in Anima e Corpo, ventiquattro ore al giorno. Tantissime Chiese ormai per colpa di questi falsi pastori sono diventate un ammasso di rovine, come diceva la Beata Caterina Emmerick. I cardinali e vescovi hanno permesso lo scempio nelle Chiese dove le persone senza conoscere il Vangelo Storico e i Comandamenti, autorizzati da loro, mangiano, bevono, corteggiano le donne, giocano a tombola, istallano pista di pattinaggio su ghiaccio e tantissime altre assurdità proprio dentro la Chiesa. Io chiedo a questi cardinali e vescovi che hanno rinnegato Gesù Cristo: “ perché non usate gli oratori o qualsiasi altro locale pubblico????? Dovete usare proprio la Chiesa??? E’ una follia sacrilega!!!!!
Ciò dimostra che questo è un attacco a Gesù Cristo e alla Vergine Maria. I massoni odiano con tutte le loro forze la Santissima e Purissima Vergine Maria, ma, ricordo a questi massoni, e loro lo sanno CHE LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNO!!!!!!! 
Preghiamo tanto per la nostra amata Chiesa affinchè venga quanto prima a TRIONFARE IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA E SPAZZI VIA TUTTE QUESTE ERESIE E QUESTI SCEMPI PORTATI ALL’INTERNO DELLA CHIESA!!!
Riprendo l’argomento con i Magi che donarono a Gesù i doni più preziosi dell'Oriente, aprirono i loro scrigni e Gli offrirono oro, incenso e mirra. Chiediamoci cosa doniamo noi a Gesù quando andiamo davanti al Tabernacolo e partecipiamo alla Messa! Siamo proprio sicuri di aprire il nostro cuore e di donargli quanto abbiamo di più amorevole?
L'oro è simbolo di regalità, l'incenso è il profumo bruciato ogni sera sull'altare e simboleggiava la speranza nel Messia. La mirra indica che Dio incarnato prenderà su di sè le nostre miserie, si farà carico dei nostri dolori. La mirra è il sacrificio che non deve mai mancare nella vita cristiana. La mortificazione non è pessimismo, non è grettezza d'animo. Si rinuncia per donare, per aiutare gli altri quindi essa e in stretta  relazione con la gioia e con l’amore. Buona preghiera a tutti.
 
Bellaf
 
+ VANGELO   (Mt 4,12-17.23-25)
Il regno dei cieli è vicino.
 
B - Ieri sera dopo la meditazione della Catechesi ho riflettuto nuovamente sui Magi, singolari personaggi scelti da Dio per spiegare la Nuova Alleanza stabilita da Dio con un nuovo popolo, quello cristiano. Il Figlio di Dio che viveva in Gesù istituì da subito questo nuovo patto nel suo Sangue, che avrebbe versato successivamente sul Calvario. La Nuova Alleanza non era più rivolta a un solo popolo, quello degli ebrei, doveva coinvolgere l'umanità.
Subito dopo la nascita, in quel Bambino apparentemente inerme, Dio chiama tutte le genti, anche quelle delle Nazioni pagane, perchè si fondessero in unità, non secondo la carne, ma nello Spirito e costituissero il nuovo Popolo di Dio. Davanti al Bambino che riposa nella grotta sono chiamati i pastori che rappresentavano gli ebrei e i Magi che rappresentavano i pagani e tutti i popoli esistenti. Gesù unisce tutti i popoli nella povera grotta, intendendo che il cammino per arrivare a Lui richiede il rinnegamento e l'abbandono di tutte le cose inutili.
Chiediamoci il motivo della chiamata dei Magi che arrivarono da lontano. Dio poteva chiamarli da una regione vicina invece nel loro lungo viaggio ci indica che il cammino di Fede è lungo, dura tutta la vita, non ci si può rilassare per non perdere quanto guadagnato. I Magi ci indicano che se anche il viaggio è lungo e faticoso, si può sempre trovare Gesù, occorre la buona volontà e il desiderio operativo di incontrarlo.
I Magi partirono da lontano e incontrarono Gesù, altri pur avendo maggiori agevolazioni non incontrano mai il Signore.
Colpisce leggere, inoltre, che i Magi si inginocchiarono davanti al Bambino in adorazione, erano colmi di gratitudine per il dono della chiamata e non sapevano come mostrare la loro profonda gratitudine. Oggi si è diffusa la moda di non inginocchiarsi più in Chiesa, solo quelli che amano sinceramente Gesù e Lo considerano Dio si inginocchiano davanti al Tabernacolo e durante la consacrazione della Santa Messa.
L'Epifania è il ricordo della manifestazione di Gesù, è la festa di coloro che sono già arrivati alla Fede e di coloro che si trovano sulla strada per arrivarci. Molti sono in cammino e spesso si fermano, solo la loro determinazione li porterà davanti a Gesù. Occorre inevitabilmente l'aiuto della Madonna, senza la Sua guida il cammino si interromperà. 
È nostro dovere adoperarci in tutti i modi perchè i nostri amici, familiari e colleghi si avvicinino a Gesù: a qualcuno procureremo un libro di buona dottrina, ad altri rivolgeremo un invito a venire a pregare in Associazione, ad altri perchè si decidano a mettersi in cammino, ad altri ancora parleremo sulla necessità della formazione spirituale.
Oggi il Vangelo cita il fiume Giordano, che fa da confine fra la Giordania e Israele. Il fiume viene citato per indicare che grandi folle seguivano Gesù dopo gli strepitosi  miracoli compiuti in Galilea. 
Ricordo che sono tanti quelli che vedono il nostro sito anche Associati che vivono in Israele. Aumentano le visite al nostro sito; sono 107 Nazioni del Mondo e la Catechesi la leggono moltissime Nazioni, anche dalla Russia e dalla Cina. Buona preghiera a tutti.
 
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+VANGELO  (Mc 1,7-11)
Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.
 
C - In questo periodo abbiamo vissuto le feste natalizie avvicinandoci di più al mistero dell’Incarnazione di Dio, perché a Natale si è manifestato in un Corpo fragile; si è manifestato al mondo attraverso i Magi e i poveri della zona di Betlemme, fino ad arrivare alla Sua piena manifestazione con il Battesimo nel Giordano che Gesù vuole ricevere da Giovanni, il Precursore inviato a prepararGli la via.
Le festività Natalizie sono state rattristate dagli eventi accaduti in Medio Oriente a causa del fanatismo musulmano. 
Leggiamo una notizia di ieri per capire la follia e l’indecenza del fanatismo islamico: “L’orrore di Boko Haram non conosce limiti e non si ferma davanti a nulla. Dopo aver usato donne kamikaze, il gruppo musulmano guidato da Abubakar Shekau è ricorso a una attentatrice suicida di appena dieci anni e ha causato 19 morti”.
La nostra risposta è improntata sull’amore. Noi vogliamo la vera pace nel mondo e per noi la Pace è Gesù, ma le altre religioni non condividono la nostra Fede e cercano con ogni mezzo di annientare il Cristianesimo. Importanti studiosi sostengono, soprattutto in questi giorni, che è impossibile una pacificazione tra il fanatismo islamico e quelli che loro considerano infedeli, cioè i Cristiani.
Noi come seguaci di Cristo non possiamo chiudere le porte a quei musulmani che hanno le carte in regola per venire in Italia a lavorare e costruirsi un futuro dignitoso, ma oggi il sospetto nei loro confronti è molto elevato perché spesso i kamikaze sono stranieri insospettabili. 
Sono ridicoli e privi di equilibrio tutti quegli insegnanti che nelle festività natalizie degli anni scorsi e anche quest’anno hanno proibito il Presepe, le canzoncine di Gesù e le rappresentazioni teatrali per mostrare la loro ipocrisia e la falsa e stupida cultura  dell’integrazione. La verità è che questi insegnanti atei sono pieni di rancore verso la Chiesa. I politici massoni prendono il pretesto degli immigrati con la scusa di non creare problemi alle altre religioni, ma questo in realtà è un attacco portato avanti dai massoni contro i Cattolici. Perché se i Governi devono essere atei, come vogliono loro,  agli islamici tutto è permesso, e ai Cristiani no?????
Immagino un dialogo tra uno di questi insegnanti (donne e uomini) e un kamikaze, mentre questi si presenta in una scuola pronto a farsi saltare in aria. Supplicandolo l’insegnante dice: “Signor kamikaze… non mi uccida,,, io non sono cristiano, ho perfino proibito il Presepe e disprezzato il loro Gesù”. E l’atro risponde in un buon italiano perché da anni vive in Italia sotto mentite spoglie: “Ma tu sei musulmano?”. “No”. “Allora sei infedele e devi morire”.
I mass-media di parte… intervistano solo i musulmani che parlano di pace e non gli studiosi che negano ogni forma di dialogo.
Il Battesimo di Gesù incorpora noi cristiani nel Corpo mistico che è la Chiesa, noi siamo figli adottivi di Dio Padre; tutti gli altri si possono chiamare anche figli di Dio, forzando un po’ il vero significato della figliolanza. 
Solo noi cristiani siamo figli adottivi di Dio, perché con il Battesimo Lo abbiamo scelto come Padre, e anche Lui ci ha scelti e adottati.
A Natale abbiamo compreso meglio il significato della venuta nel mondo di Dio, oggi vediamo il motivo del suo Battesimo. Poteva anche non riceverlo, non ne aveva alcun bisogno, ma Gesù vuole uniformarsi in tutto all’uomo, eccetto il peccato. 
Con il Battesimo Gesù dà inizio alla sua missione, come il cristiano che con il Battesimo riceve il Sacramento che lo libera del peccato originale, lo incorpora in Cristo e lo rende idoneo a compiere le opere di Cristo. 
Il Vangelo di San Marco è più essenziale, presenta il Battesimo di Gesù senza approfondire l’infanzia, e mostra da subito che Lui è il Messia e il Figlio di Dio. San Matteo presenta nel Battesimo anche l’obiezioni di Giovanni Battista: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». La risposta di Gesù è convincente anche se non comprensibile pienamente: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia».
Sia in Marco che in Matteo viene presentato l’evento straordinario del Cielo che si apre e la discesa dello Spirito Santo sotto forma di colomba mentre una voce dal Cielo afferma: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Noi siamo battezzati e dobbiamo chiederci se Gesù è compiaciuto di noi. 
È impegnativo vivere le promesse battesimali, ma senza una piena consapevolezza dei nostri doveri cristiani si rimane indifferenti, proprio per la mancata conoscenza degli effetti straordinari che arrivano dal Cielo quando si cerca in ogni circostanza di agire bene e di evitare ogni forma di male.
Dobbiamo domandarci quale impegno ci chiede oggi il Battesimo in un contesto sconvolto, corrotto e pagano! Viviamo veramente il nostro Battesimo? Buona preghiera a tutti.
 
Copertino
 
+VANGELO  (Mc 1,40-45)
La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
 
D - Non si finisce mai di precisare le traduzioni poco spirituali che troviamo nella Bibbia che si utilizza da alcuni anni. Impegnare tempo anche per questo è assurdo,  ma è assolutamente utile darvi la corretta traduzione per non lasciare indebolire la nostra Fede. 
Vi chiedo: Gesù utilizzava modi bruschi e disprezzava quanti venivano guariti da Lui? È una enorme contraddizione.
In queste parole troviamo un verbo che è più logico utilizzarlo per un uomo cattivo,  ma non per Gesù. “…lo cacciò via subito e gli disse…”. È una enorme stonatura presentare questo verbo parlando di Gesù, soprattutto quando aveva appena guarito un lebbroso pieno di Fede, «se vuoi, puoi purificarmi!», un uomo condannato alla morte e di cui il Signore aveva avuto compassione.
«Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio, guarisci!”». 
È un’offesa all’intelligenza, una manipolazione strisciante, una contraddizione che ribalta il vero significato del Vangelo.
La Bibbia del 1974 non utilizza il termine “cacciò”, ma “rimandò”, quindi Gesù lo invitò dolcemente e sempre con infinita bontà ad andare a trovare il testimone designato dalla Legge. Gli disse: “Va’ a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro”. 
Cacciare è sinonimo di allontanare con violenza, eliminare dalla sua presenza, esiliare altrove con prepotenza e maltrattamenti.
Ma davvero i traduttori hanno visto Gesù così violento e privo di Amore? Era presente Gesù nei loro cuori quando traducevano?
C’è anche un’altra parola che viene manipolata e qui è chiaro l’intento di minimizzare la Persona di Gesù. La versione di oggi afferma: “Lo voglio, sii purificato!”. La Parola pura e fedele alla sana Tradizione utilizza un termine che glorifica Gesù e Lo presenta come vero Dio: “Lo voglio, guarisci!”.
Il dato certo è la vera guarigione di un lebbroso, “e subito, la lebbra scomparve ed egli guarì”. 
La traduzione più vecchia ed autentica ribadiva concetti che esaltavano Gesù, per mostrarlo come Figlio di Dio e si parlava molto dei suoi miracoli e delle sue  guarigioni. Oggi c’è una tendenza modernista che ridimensiona le opere sante di Gesù e sorvola sui miracoli, non evidenzia la forza onnipotente del Signore che guariva tutti gli ammalati e liberava gli indemoniati e quanti pativano sofferenze a causa di negatività.
È indubitabile questa modificazione perché è il Vangelo Storico a mostrarcelo. 
Renderanno conto a Dio quanti vogliono colpevolmente sminuire i miracoli di Gesù, e negano le possessioni e gli esorcismi da Lui compiuti.
Dovrebbero approfondire il nuovo significato di lebbra presente nella società di oggi, una malattia spirituale che deturpa anche i lineamenti del volto e sporca la dignità di quanti hanno perduto il controllo della volontà e vivono sottomessi agli istinti.
La lebbra non è più visibile come ai tempi di Gesù, è una lebbra immorale che si manifesta nelle parole e nelle opere. Spesso non si fa più caso ai peccati che si commettono per abitudine, perché la ripetizione di questi atti peccaminosi non fa riflettere sulla bontà o sulla malizia dell’azioni. E i peccati mortali si ripetono così ininterrottamente.
La lebbra è nei cuori perversi e chiusi a Gesù, idolatri del potere, della ricchezza e del piacere. Buona preghiera a tutti. 
 
Bambinoa
 
+VANGELO  (Mc 2,1-12)
Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.
 
E - Trovare Gesù non è sempre facile senza il vivo desiderio di incontrarlo. Il Vangelo Storico ci mostra che quattro uomini “scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava” per avvicinare un ammalato a Lui. Oltre la perspicacia, c’è da premiare la fede di queste persone, animati da un amore profondo per l’amico paralitico.
Il Vangelo Storico parla di un paralitico, è bene sottolinearlo per evidenziare con maggiore considerazione il miracolo avvenuto.
Non specifica il Vangelo Storico la reale intenzione dei quattro amici, è certo che cercavano la guarigione del paralitico, ma non ci viene spiegato se pensavano anche alla guarigione della sua anima. In effetti essi non potevano pensarlo, perché la dottrina di Gesù era nuova e nessuno immaginava la Sua onnipotenza, capace di perdonare anche i peccati degli uomini.
Avviene una duplice guarigione nel paralitico, anche se ovviamente impressiona quella fisica perché è scioccante vedere un paralitico che si alza da solo, prendere il suo lettino e tornare a casa. Un avvenimento simile non è spiegabile umanamente; esso si può comprende solo se è considerato come un intervento straordinario di Dio.
Dopo avere apprezzato la fede e l’impegno degli uomini che accompagnavano il paralitico, mi soffermo sulle prime parole di Gesù. Egli ammira quanto è stato fatto per avvicinare il paralitico a Lui e lo guarisce all’istante. “Figlio, ti sono perdonati i peccati”. 
Non guarisce prima il corpo, ma l’anima: “Figlio, ti sono perdonati i peccati”. L’anima vivrà eternamente, il corpo si decomporrà.
Voglio evidenziare la premura che ha Gesù nel donare le Grazie, Lui è sempre disponibile a compiere miracoli, anche quelli ritenuti impossibili dalla scienza umana. Fermatevi a riflettere su questo e convincetevi che Gesù è Amore, vuole donare ogni aiuto a tutti, ma è richiesta una fede viva, il pentimento sincero, la pratica dei Sacramenti, la conversione del cuore.
Questo miracolo della guarigione fisica è straordinario, perché il paralitico si alza al comando di Gesù e comincia a camminare.
Quanti paralitici nello spirito ci sono nel mondo di oggi e purtroppo sono pochi coloro che pregano per la loro conversione!
La paralisi spirituale interrompe ogni possibile comunione con Gesù; non si riesce a pregare per la propria incapacità e Dio non ascolta chi non prega con amore. D’altronde, quelle persone che impostano la vita nel sollazzo dei piaceri da soddisfare ad ogni costo, non hanno mai alcun pensiero verso Dio e Lo ignorano spudoratamente.
L’assenza di Dio si evidenzia quando si entra in confusione e non si capisce più nulla; la luce dell’anima è spenta e come avviene a miliardi di persone si finisce per seguire l’istinto, le passioni disordinate e per cadere nelle trappole preparate dai diavoli. Gli errori si moltiplicano, cresce l’avvilimento, la tristezza e la depressione. Questo avviene per la mancanza di Dio e la scelta di una vita disordinata.
Bisogna tenere fisso lo sguardo sulla Persona di Gesù attraverso la meditazione della Sua vita e capire che vuole ricolmare di aiuti e di Grazie quanti Lo cercano con sincerità perché solo Lui è la Sorgente eterna della Vita, della Gioia e dell’Amore. 
Gesù, dinanzi al paralitico ebbe subito compassione, guarì prima la sua anima perdonandogli i peccati e poi, fatto strabiliante, guarì anche il suo corpo immobilizzato e atrofizzato. “Alzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua”.
Tutti quelli che adorano Gesù e Lo mettono al centro della loro vita, si sentono rinati  e pronti a compiere grandi opere di bene. Buona preghiera a tutti.
 
 
 
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Bruno
Bruno Cornacchiola Veggente della Madonna della Rivelazione delle Tre Fontane a Roma
 
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