11/11/2017
Catechesi N. 184
A - Abbiamo visto la risposta data da Gesù ai compaesani che pretendevano di assoggettarlo al loro dominio e che sentendo che proprio per la loro incoerenza Dio preferiva concedere miracoli addirittura agli stranieri, tentarono di buttarlo dal ciglio del monte.
B - Ci sono frasi stupende in questo brano, invitano ad una riflessione prolungata per dare una ricchezza immensa ma più importante di quella materiale. Tutto il Vangelo contiene parole che incantano e molte volte danno una svolta alla vita, vediamo quante preziose ispirazioni contengono il Vangelo di oggi.
C - Ieri abbiamo letto che Pietro e gli altri hanno lasciato le barche per seguire Gesù, hanno in realtà lasciato tutto, la pesca infatti era il loro mondo, la missione e il mezzo di sostentamento.
D - Abbiamo già meditato il gesto di Gesù e la sua spiegazione sul sabato, giorno di riposo per gli ebrei, ma era un riposo a convenienza. I lavori manuali venivano svolti senza alcuna vergogna dai farisei e da altri ebrei che si ricordavano della Legge solamente per rimproverare qualcuno senza esaminare prima i loro peccati.
E - Mi arrivano di continuo innumerevoli richieste di preghiere, le accolgo sempre con premura e prego davvero molte volte ogni giorno per le persone che mi scrivono e per le loro intenzioni. Non sto qui a ripetervi quante Grazie concede la Madonna, sono pure molti i messaggi di ringraziamento che mi arrivano per le Grazie ricevute.
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+ VANGELO (Lc 14,25-33)
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
A - Abbiamo visto la risposta data da Gesù ai compaesani che pretendevano di assoggettarlo al loro dominio e che sentendo che proprio per la loro incoerenza Dio preferiva concedere miracoli addirittura agli stranieri, tentarono di buttarlo dal ciglio del monte.
Così fanno oggi i credenti che tentano di impadronirsi di Gesù con motivazioni banali, con invenzioni false, con metodi non spirituali. Perché? Per dominare gli altri, per esercitare un certo protagonismo. Se qualcuno non è d’accordo, cercano di buttarlo giù dal monte… con diffamazioni e cattiverie.
Questo avviene all’interno della Chiesa in moltissimi gruppi di preghiera, sono davvero molte le contraddizioni che emergono in contesti che si sforzano di apparire santi e con l’apparenza di una forte preghiera.
La vera spiritualità racchiude soprattutto l’umiltà e la verità, non ci può essere ipocrisia e non si cerca il protagonismo, al contrario desidera il silenzio e la contemplazione.
Un Vangelo ricco di spunti, di insegnamenti che devono meditare soprattutto quelli che pregano e seguono Gesù senza una guida sicura. L’appello accorato della Madonna nelle varie apparizioni riconosciute si centralizza in queste parole: “Ho bisogno di apostoli umili che, con cuore aperto, accettino la Parola di Dio e aiutino gli altri”. Non devono essere solamente apostoli, ma umili, soprattutto umili, questa è la vera caratteristica di chi ama veramente la Madonna. Non bisogna illudersi di essere un apostolo mariano se non si lotta contro la superbia per vivere di umiltà, altrimenti si rimane sempre in mano ai diavoli, perché l’orgoglio e la superbia arrivano da satana loro padrone
Solamente rivestiti dall’umiltà che è anche verità, è possibile accettare la Parola di Dio ed aiutare gli altri con vivo interesse.
La Parola di Dio non và interpretata secondo le convenienze ma accolta così com’è, si ascolta nel silenzio la volontà di Dio, verso dove ci vuole condurre ed è sempre qualcosa di spirituale e di umile. “Con la Parola di Dio, comprendano il senso della loro vita”. Nel Vangelo si scopre ogni risposta ai dilemmi della vita, non per ultimo si comprende il senso della vita, aspetto non conosciuto dai pagani e da quanti sono lontani da Dio.
La Madonna questa volta indica la via della sottomissione alla Parola per arrivare ad amare la preghiera e comprendere la forza del digiuno. È un programma di vita semplice che invita al rinnegamento, ma in questo cammino non si è mai soli, chi si consacra al Cuore Immacolato e si impegna ad imitare la Madonna, è sempre protetto ed aiutato. “Non abbiate paura, Io sono qui. Non siete soli”. “Prego lo Spirito Santo affinché vi rinnovi, affinché vi fortifichi”.
La Madonna prega per noi, per chi si consacra a Lei, però non ci vuole inattivi, ancora ci spinge ad aiutare gli altri animati però dallo Spirito Santo. Non è sufficiente invocare lo Spirito, la sua venuta è resa possibile dallo spazio che gli lasciamo nei nostri cuori. Se un cuore è pieno di idoli e di vizi, lo Spirito Santo non vi trova spazio, non vi entrerà mai.
La presenza reale dello Spirito Divino ci guarisce dai mali spirituali provocate dai diavoli e spesso anche dalle malattie fisiche.
Alla fine la Madonna indica nella benedizione dei Sacerdoti un mezzo potente per ricevere aiuti e liberazioni dalle negatività. Questo modo sbagliato di interpretare la spiritualità del Vangelo causa dissidi e contrasti con i parroci, ma la Madonna avverte: “Non permettete al male che vi separi dai vostri Pastori”. “Non permettete che il male regni”.
Ecco perché all’inizio della Catechesi la Madonna ha parlato di umiltà e dell’unica condizione per seguire veramente Gesù: “Ho bisogno di apostoli umili che, con cuore aperto, accettino la Parola di Dio e aiutino gli altri”. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 6,24-34)
Non preoccupatevi del domani.
B - Ci sono frasi stupende in questo brano, invitano ad una riflessione prolungata per dare una ricchezza immensa ma più importante di quella materiale. Tutto il Vangelo contiene parole che incantano e molte volte danno una svolta alla vita, vediamo quante preziose ispirazioni contengono il Vangelo di oggi.
Valutiamo prima il periodo della vita di Gesù in cui si svolge questa pagina del Vangelo. Gesù andava predicando nelle sinagoghe della Giudea, non aveva ancora scelto gli Apostoli e l’episodio di oggi si svolge dopo le tre tentazioni nel deserto e la visita alla sinagoga di Nazareth, che abbiamo meditato due giorni fa, mentre ieri si descrive la guarigione della suocera di Pietro. Quindi, abbiamo già il dato che Pietro e i suoi amici, con il fratello Andrea, hanno conosciuto Gesù e sono stati insieme ad ascoltare gli insegnamenti.
San Luca non descrive questo, però lo deduco dalla guarigione della suocera di Pietro. L’amicizia tra Gesù e Pietro è provata anche dal comando dato dal Maestro dopo essere salito sulla barca. “Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”. Sembra una frase innocua, ovvia, appunto solo un comando. Gesù invece a Pietro e agli altri discepoli indica la strada per la santificazione: prendi il largo. È il comando di allontanarsi dalla confusione e dalle cose mondane. Per questo insieme dice pure: “Gettate le vostre reti per la pesca”.
Due azioni che hanno una finalità: la salvezza eterna. Santificarsi e salvare le anime. Praticare le virtù e pregare per i peccatori.
Gesù chiede ad essi di gettare le reti, proprio a pescatori esperti ma anche stanchi per la notte insonne. Come si fa ad obbedire ad un Maestro non esperto di pesca anche se grande Profeta? La risposta consequenziale al comando di Gesù doveva essere un rifiuto, invece Pietro espone il suo punto di vista e una Fede già matura: “Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”.
Con questa piena disponibilità, Pietro e gli altri cominciano a capire l’Onnipotenza di Gesù e il loro nuovo incarico: salvare le anime. Questa pesca miracolosa è un passaggio importante per i poveri pescatori che già avevano ascoltato il Maestro senza avere trovato il coraggio di seguirlo. Gesù sente che è arrivato il momento opportuno e compie un grande miracolo.
La pesca è davvero straordinaria, “presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare”.
C’è un motivo che và rivelato per capire la pesca abbondante: l’ascolto di Gesù, l’osservanza della sua Parola.
Non si può fare santo apostolato se non si vive in comunione con Gesù, non si potranno mai raccogliere frutti buoni, è impossibile produrre frutti buoni se l’albero è malato. È indispensabile ascoltare Gesù, agire quando vuole Lui e nei modi che indica Lui. Non sbaglia mai chi osserva il Vangelo storico e segue la sana dottrina tradizionale della Chiesa.
I nuovi Apostoli sono stupiti per la pesca abbondante, Pietro confuso e non più dubbioso si getta ai piedi di Gesù: “Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore”. È convinto che un peccatore non può fare del bene, ma Gesù lo invita a non preoccuparsi ora di questo, ci sarà tempo per cominciare una nuova vita, di gettare molte reti e così pescare milioni di anime.
Commuove certamente la disponibilità di Pietro e degli altri nel lasciare le barche e di seguire Gesù senza preoccuparsi di nulla. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 11,28-30)
Io sono mite e umile di cuore.
C - Ieri abbiamo letto che Pietro e gli altri hanno lasciato le barche per seguire Gesù, hanno in realtà lasciato tutto, la pesca infatti era il loro mondo, la missione e il mezzo di sostentamento. Un esempio difficile da imitare, ci riescono quanti avvertono una forte chiamata vocazionale. Intanto i seminari e i conventi hanno poche vocazioni, non certo per dimenticanza di Gesù, sono le poche e ininfluenti preghiere a non ottenere grandi Grazie per le vocazioni.
Fermiamoci a riflettere su cosa hanno lasciato Pietro e gli altri, non qualcosa che faceva parte della vita, ma la cosa più essenziale per seguire il Signore. Eppure ancora non avevano assistito a grandi miracoli, avevano invece ascoltato gli insegnamenti Divini. L’ascolto quindi è determinante per fare scelte coraggiose nella vita, senza l’ascolto si rimane bloccati nelle proprie convinzioni continuando a commettere errori di valutazioni.
È facile compiere la volontà di Dio ascoltando il Sacerdote preparato nella sana spiritualità e che sia dotto. Santa Teresa d’Avila preferiva il Padre spirituale dotto perché aveva maggiore saggezza, oltre la forte spiritualità.
Chiedere consigli a chi non presenta una buona maturità umana e magari maschera la poca spiritualità con buone parole, non è mai conveniente per l’anima che vuole salire il monte della trasfigurazione.
La confusione è enorme sia tra molti credenti sia tra quei Consacrati che non hanno fatto esperienze spirituali profonde, non riescono a vivere con ardore il Vangelo storico. Ci sono innumerevoli cattolici chiamati ad una alta spiritualità ma sono bloccati perché non trovano buoni consigli. Lo affermano loro stessi.
Gesù chiama milioni di credenti ad una spiritualità elevata ma non intuiscono e non cambiano vita. Cercano solo i piaceri mondani.
Bisogna lasciare qualcosa per seguire le orme di Gesù, non c’è altra via se non il distacco dai peccati che dilettano i sensi. Molti cristiani trovano questa spiritualità del Vangelo un po’ pesante, per questo si identificano con i modernisti. Devono però domandarsi qual è il senso della loro vita, se sono veramente felici oppure schiavi dei vizi, se agiscono onestamente o con ipocrisia. Poche domande per capire se la vita cristiana è seria oppure è aria fritta.
Gesù promette un’eternità felice e nella gloria a quanti in questa vita lasciano i peccati e la corruzione che è oramai dilagante.
Questo è il tempo della vera conversione, guardate i segni dei tempi, non c’è amore neanche tra familiari, non c’è verità né giustizia. Fermiamoci a riflettere che la vita è davvero un soffio, la vita è nelle mani di Dio, tutto dobbiamo a Lui. Non perdiamo tempo dietro le cose vane, non viviamo più di vanità, decidiamoci adesso per Gesù e benediremo questo atto per l’eternità.
Non vedete come vivono disordinatamente e nella disperazione quelli che non pregano e non osservano i Comandamenti?
Gesù oggi ci chiede di versare il vino nuovo in otri nuovi, il Vangelo nuovo in cuori nuovi. È inconcludente voler vivere il Vangelo senza cambiare mentalità, senza lo sforzo per vincere le tentazioni e i peccati. Il vino buono non si deve disperdere per terra a causa degli otri deteriorati. Non è neanche utile riparare certi otri, bisogna cambiarli, occorre chiedere a Gesù un cuore nuovo e una nuova mentalità.
Il digiuno che chiede Gesù fa parte della vita del cristiano, è vero che il digiuno si osserva con il cibo ma anche evitando i giudizi, le cattiverie, le trasmissioni televisive immorali, certi comportamenti che sviliscono la dignità umana. Mettere il vino nuovo in otri nuovi comporta un nuovo modo di vedere la realtà, cominciando ad amare tutti, anche i nostri nemici.
Non è semplice dare un orientamento nuovo alla vita se non c’è la Grazia di Dio, chiediamola sempre per noi e per tutti quelli che conosciamo. Io penso ogni giorno a tutti voi che leggete la Catechesi e prego per ognuno, anche per i vostri familiari, vi benedico e chiedo a Gesù di donarvi tutto quello che vi necessita. Chiedo di guarirvi da qualsiasi malattia e sofferenza, chiedo di liberarvi da ogni attacco dei diavoli e di disperdere le negatività che vi disturbano.
Ogni giorno troviamo il tempo per chiedere a Gesù e alla Madonna di cambiarci, di aiutarci a diventare migliori e buoni. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Lc 14,1-6)
Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?
D - Abbiamo già meditato il gesto di Gesù e la sua spiegazione sul sabato, giorno di riposo per gli ebrei, ma era un riposo a convenienza. I lavori manuali venivano svolti senza alcuna vergogna dai farisei e da altri ebrei che si ricordavano della Legge solamente per rimproverare qualcuno senza esaminare prima i loro peccati. L’uomo poco spirituale è fatto così, sempre pronto ad accusare e mai attento a considerare i suoi difetti.
Nel Vangelo di San Matteo subito dopo la spiegazione del sabato, oltre la guarigione dell’uomo che aveva la mano inaridita, c’è un esempio ancora più semplice sul perché bisognava fare del bene anche di sabato. La spiegazione era necessaria, infatti i farisei volevano trarre Gesù in inganno. La domanda trabocchetto che ponevano al Signore era questa: “È permesso curare di sabato?”. Dicevano questo appunto per accusarlo.
La domanda banale scaturiva dal divieto insegnato di non lavorare il sabato, ma con un po’ di buon senso si comprendeva l’eccezione. Gesù diede una risposta semplice: “Chi tra voi, avendo una pecora, se questa gli cade di sabato in una fossa, non l'afferra e la tira fuori? Ora, quanto è più prezioso un uomo di una pecora! Perciò è permesso fare del bene anche di sabato” (Mt 12,11-12).
Dopo queste parole, racconta San Luca che i farisei, usciti, tennero consiglio contro il Signore per toglierlo di mezzo. Cosa aveva detto di grave Gesù? Nulla, erano però parole che svelavano l’ipocrisia dei suoi nemici e davano a Dio il primato sul sabato.
Vediamo adesso di allargare il senso del lecito o meno delle opere che abitualmente si compiono. Quante cose compiono molti cristiani per abitudine e sono peccati mortali. Non è sempre lecito, quindi, dire o compiere determinate cose, c’è un limite a tutto. Ma da dove arriva il metro di valutazione per capire la liceità o meno di un’azione? Dai Comandamenti, dal Vangelo storico che ci trasmette la sana Tradizione della Chiesa.
Sono convinto che anche nelle persone che si considerano cattive c’è qualcosa di buono, bisogna tirarlo fuori dialogando con loro.
Innumerevoli cristiani non ricordano più i Comandamenti e sono talmente soffocati sotto la coltre della corruzione da non riuscire più a pensare al Bene da compiere. Chi deve ricordarlo ad essi? Come il sabato è fatto per il Signore così questa vita è per l’uomo l’opportunità di diventare Santo davanti a Dio. Purtroppo la maggior parte dell’umanità non ha compreso nulla della vita.
Anche la stragrande maggioranza dei cristiani ha dimenticato i valori morali e si lascia schiacciare dall’impulsività.
Sono due le domande che il cristiano autentico si deve porre dinanzi ad una scelta: mi giova o non mi giova? È lecita oppure non è lecita?
Non deve giovare dal lato materiale, qui parliamo di spiritualità, della ricerca della nostra santificazione. Le domande se giova oppure è lecita si pongono secondo i nostri valori morali, mentre per quelli che non rispettano più la morale, queste domande sono inutili. Per gli ebrei non era permesso lavorare di sabato, per i cristiani non sono permesse quelle opere opposte al Vangelo e ai Comandamenti.
È vero che la cultura dominante insegna che tutto oramai è diventato lecito, la televisione e ogni forma di spettacolo, lo sport, soprattutto la politica ipocrita, tutto insegna che è lecito anche ciò che non lo sembra. Non hanno più bisogno di chiudere gli occhi… La brutta abitudine spegne la coscienza e anche la dignità.
Se numerosi Prelati e teologi affermano che il peccato è una cosa buona perché così si conosce la misericordia di Dio… cosa possiamo aspettarci dagli altri? Molti cattolici vivono nei peccati e non si confessano perché hanno ascoltato questo insegnamento…
Ognuno di noi si metta davanti la propria coscienza e si chieda se è lecito fare ciò che per Gesù e la Madonna non è lecito! Buona preghiera a tutti.
12/09/2013/7
E - Mi arrivano di continuo innumerevoli richieste di preghiere, le accolgo sempre con premura e prego davvero molte volte ogni giorno per le persone che mi scrivono e per le loro intenzioni. Non sto qui a ripetervi quante Grazie concede la Madonna, sono pure molti i messaggi di ringraziamento che mi arrivano per le Grazie ricevute. Bisogna ringraziare sempre Gesù e la Madonna, io prego solamente, è vero che dedico la mia vita e le ore a pregare per tutti voi, ma poi è Gesù a fare le guarigioni e le liberazioni. Io non ho alcun merito.
Lui ci chiede che senza Fede miracoli non ne concede e spesso i credenti hanno poca Fede, allora in cambio presento la mia povera Fede a Gesù e Lo invito a rispettare la sua promessa: "Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto" (Mt 7,7). Gesù lo ha detto e Lui la parola la rispetta sempre, tanto che se in qualche circostanza ritarda qualche Grazia non è Lui a non volerla concedere, ma la persona che la chiede.
Ci possono essere varie ragioni: non prega bene, non si confessa, non compie la volontà di Dio, non perdona, non ama, non cambia vita.
Gesù non ha nessuna colpa quando il richiedente mette un impedimento al miracolo, quindi ho pensato di aiutare anche quelli che chiedono preghiere per gli altri e magari sono deboli nella Fede.
Voglio aiutarvi tutti, voglio che le vostre richieste di guarigione, di liberazione e altre preghiere si realizzino. Noi possiamo riuscire in questo se entriamo in comunione con Gesù, se ci fidiamo ciecamente, ci rivolgiamo a Lui come se fosse presente e Lo consideriamo veramente come la Persona più straordinaria, meravigliosa e importante della storia.
Quindi, dobbiamo dedicare più tempo a Lui, fare quello che ci chiede e non offenderlo con i peccati!
Le richieste di preghiere che mandate tramite email non devono essere lunghissime, non c'è motivo di ripetere molte parole, ciò che conta è la Fede, la piena fiducia in Gesù e in Maria. Come ho scritto, pregherò molte volte durante il giorno per le vostre richieste, per questo vi dico: non siete soli. Siamo una grande famiglia spirituale, abitiamo in tutti e cinque i Continenti della Terra, facciamo parte di numerosissime Nazione del mondo, tra di noi non ci conosciamo, ma abbiamo lo stesso Spirito di Dio che agisce ovunque e in noi. Ciò che ci muove è l'Amore di Dio, niente e nessuno potrà farci del male.
Siamo fratelli e sorelle, siamo veramente figli di Dio Padre. Aiutiamoci a vicenda, preghiamo gli uni per gli altri, senza dimenticare che ogni giorno alle ore 9, ore 10.30, ore 11.30, ore 18 e alle 20.30 in comunione spirituale recitiamo il Santo Rosario secondo le intenzioni della Madonna e della nostra Cordata Spirituale. Aiutando la Regina del mondo, formiamo una potente voce che intercede e Gesù ci ascolterà con maggiore premura. Anche riguardo le Grazie più difficili. Buona preghiera a tutti.