Sangue

28/10/2017

Catechesi N. 182
A - Chi legge la Bibbia, magari facilitato all’inizio da un buon compendio, una cosa dovrebbe scoprire subito: l’Amore inamovibile e granitico di un Padre che crea ed ama senza limiti, che supplica i peccatori a ritornare a Lui per ricevere la sua misericordia e non dover poi accettare la giustizia. 
B - Vi presento oggi per la festa mariana un estratto da “Maria Madre di Dio”.
1) MARIA COMANDA IN CIELO E IN TERRA 
In Cielo Maria Santissima è stata incoronata Regina dal Figlio, e Lei è veramente Sovrana del Cielo e della terra, Regina degli Angeli e dei Santi, Regina degli uomini e dell’universo, perché Gesù è il Re e il Signore dell’universo. 
C - Gesù riesce ad unire due Comandamenti che si presentano diversi, anche se tutti e due contengono un elemento molto importante: l’amore. La diversità la troviamo nel praticare l’amore, è più logico amare Dio per la sua santità e perfezione.
D -  Le parole dei fratelli Giacomo e Giovanni pur essendo comprensibili per la loro immatura spiritualità e un mancato equilibrio nel discernere i fatti nella loro concretezza, mi portano alla mente il potere utilizzato malissimo da moltissimi cardinali, vescovi e teologi nella Chiesa che prendono decisioni senza consultare Dio.
 

TUTTI I VENERDI' ALLE ORE 21 POTETE SEGUIRE LA NOSTRA FUNZIONE DEI MALATI IN DIRETTA COLLEGANDOVI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK - ASSOCIAZIONE NOSTRA SIGNORA DI LOURDES. ORE 20.30 SANTO ROSARIO A SEGUIRE LA FUNZIONE DEI MALATI.
Dal Lunedì al Venerdì ore 10,30 Santo Rosario in diretta.

Domenica 29 Ottobre l'Associazione apre ore 10, ore 11 Lodi, ore 12.30 pranziamo insieme, ore 15 Santo Rosario, ore 15,30 Funzione dei Malati.

La giornata sarà animata dagli Alpini di Lissone con la Castagnata. Caldarroste per tutti.

Dal 3 al 5 Novembre Pellegrinaggio a Cascia da Santa Rita. Partenza Giovedì 2 Novembre ore 23.30

Martedì 31 Ottobre ore 21 Santa Messa a seguire Adorazione fino alle ore 23.

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Per chi vuole ascoltare la Catechesi cliccare sotto
 
 
 
 
Domenico 
 
+ VANGELO (Mt 21,33-43) 
Darà in affitto la vigna ad altri contadini.
 
A - Chi legge la Bibbia, magari facilitato all’inizio da un buon riassunto, una cosa dovrebbe scoprire subito: l’Amore inamovibile e granitico di un Padre che crea ed ama senza limiti, che supplica i peccatori a ritornare a Lui per ricevere la sua misericordia e non dover poi accettare la giustizia. 
È un Padre che non si stanca di amare i suoi figli, qui però la precisazione è d’obbligo: i suoi figli credono in Lui e nella Rivelazione di Gesù, tutti gli altri sono le sue creature, amate sempre di Amore infinito. La Chiesa è il Corpo Mistico e solo i battezzati ne fanno parte.
La Bibbia ci racconta come il Padre ha sempre cercato l’alleanza con il popolo, non è rimasto nascosto quasi come spettatore alle vicende delle sue creature. Ha seguito sempre ognuno di noi, il suo progetto spesso non compreso è ben stampato nell’anima di ogni persona fin dal primo istante di vita. Nessuno nasce a caso, semmai molti si considerano solamente un numero e vivono senza principi etici.
C’è una mancata conoscenza dell’Amore di Dio, forse per la sua gratuità, mentre l’aiuto dei diavoli che si paga in qualche modo è apprezzato da molti. Il Male è più seguito del Bene, perché vivere di corruzione è facile e a molti spontaneo, per vivere di onestà e amore occorrono le virtù!
C’è una differenza appunto infinita tra l’Amore di Dio e l’amore dell’uomo, per capire la sua diversità basta riflettere sulla capacità di amare della persona umana. L’amore di una persona è interessato, passionale, egoistico, invidioso, selettivo, geloso. Dio è il totalmente Altro, ama in modo opposto all’uomo. Dio ama gratuitamente, è un amore fedele, instancabile, santo, puro, libero, fedele.
Dio non controlla l’Amore che dona, poi è sempre premuroso nel prevenire ed aiutare quanti sono in buonafede e si sforzano di osservare i suoi Comandamenti. Dio dona a tutti, ma quanti vivono lontani da Lui non sono in grado di percepire la sua presenza e l’origine del Bene che cade nella propria vita. Spesso neanche i credenti comprendono gli interventi di Dio e per questo non Lo ringraziano mai, forse addirittura pensano di avere fatto già molto…
Lo pensano molti giovani cattolici e non si pongono la domanda della volontà di Dio su di essi e la vocazione sacerdotale, comunque è pure vero che in molti seminari trionfa il neomodernismo e chi vi entra perde la Fede, però dobbiamo chiederci come mai le vocazioni stanno scomparendo. La crisi all’interno della Chiesa si fonda essenzialmente sulla crisi sacerdotale, da qui iniziano tutti gli altri squilibri. Venendo meno la Fede si persegue non più la volontà di Dio ma il proprio piacere e diventa tutto soggettivo.
Dio ancora continua a chiamare nella sua Vigna, questa è una grande Grazia, anche se non è un suo obbligo né un diritto dell’uomo, è un amore gratuito del Padre verso il popolo da Lui creato. Continua a chiamare a lavorare nella Vigna dei Sacramenti, dove più che braccia occorrono cuori innamorati della Verità. 
Dio chiama a tutte le ore e nessuno può dargli ordini o reclamare qualcosa, Egli rimane libero e rispetta sempre la promessa.
È un privilegio inesprimibile lavorare nella Vigna di Dio, la dignità che acquista una persona miserabile con l’ordinazione sacerdotale è tutta Divina perché partecipa dello stesso sacerdozio di Cristo. Il problema è che una volta abituati e stancati nel servire Dio e non si avverte nessuna gratificazione spirituale perché lontani con il cuore, si cerca la carica importante e spesso anche la venerazione.
Dio paga tutti gli operai della sua Vigna, non lascia nessuno senza ricompense, paga perché chiama e se consideriamo il lavoro manuale della parabola il fatto stesso di presentarsi al lavoro merita il pagamento. 
Invece se osserviamo l’aspetto spirituale Egli paga secondo la partecipazione interiore, secondo l’amore dei suoi Consacrati nell’adempiere la sua volontà. L’impegno manuale è più facile di quello spirituale, infatti è faticoso mortificare le tentazioni e i vizi. 
Nella Chiesa, ma anche nel mondo per i credenti che vivono in famiglia, c’è una diversità nella paga di Dio e questa si chiama pienezza, vuol dire che Dio dà ad ognuno quella pienezza che merita, secondo la sua generosità nell’osservare i Comandamenti e gli insegnamenti del Vangelo. 
Quando si lavora per Dio ciò che conta è il cuore, l’intenzione, le opere spirituali, non tanto l’attivismo o qualcosa di materiale. Dio paga quindi pienamente per quanto uno ha dato a Lui, per quanto è entrato in piena comunione con Lui.
Nessuno può recriminare, nessuno può indicare a Dio cosa fare e come agire. Dio rispetta pienamente la giustizia, Lui agisce con Amore.
Tutti i cristiani sono chiamati a vivere come missionari del Vangelo, molti lavorano nella Vigna secondo l’amore e il tempo disponibile, tutti ricevono la paga ma nessuno deve determinare chi merita e chi non merita, questo è compito di Dio. Non si può essere invidiosi degli altri, del loro apostolato o della buona vita che conducono, chi invidia sta male e manifesta di non avere compreso il vero cammino di Fede.
Dio è Padre e chiede a tutti l’impegno di lavorare nella Chiesa, non con il troppo attivismo ma con il cuore, la preghiera e la verità!
La vera risposta che si deve dare a Dio che chiama è la propria volontà, occorre spogliarsi dei propri capricci e dei punti di vista molto personali per fare fraternità nella Verità. In questo modo la risposta sarà gradita a Dio e la paga sarà colma di doni soprannaturali. Buona preghiera a tutti.
 
Giglio
 
+ VANGELO (Lc 1, 26-38)
Ecco concepirai un Figlio e Lo darai alla luce.
 
B - Vi presento oggi per la festa mariana un estratto da “Maria Madre di Dio”.
1) MARIA COMANDA IN CIELO E IN TERRA 
In Cielo Maria Santissima è stata incoronata Regina dal Figlio, e Lei è veramente Sovrana del Cielo e della terra, Regina degli Angeli e dei Santi, Regina degli uomini e dell’universo, perché Gesù è il Re e il Signore dell’universo. 
Maria è Regina perchè è la Madre di Dio, e proprio Dio La trattò da Regina, indicandoLa come la Donna che vince sempre il serpente antico; 
parlandone prima della sua nascita per mezzo dei Profeti; 
prefigurandoLa con Sante donne e simboli nell’Antico Testamento; 
preservandoLa dal peccato originale; 
facendoLa Piena di Grazia; 
chiedendo il suo consenso per incarnarsi; 
mandando da Lei uno degli Arcangeli più importanti del Cielo; 
così La elevò ad una Dignità senza paragoni; 
La innalzò ad una Gloria eterna e impareggiabile. 
Per questo San Germano afferma: “Maria, la tua onorifica Dignità, Ti pone al di sopra di tutta la creazione; la tua sublimità Ti fa superiore agli Angeli”. 
Anche in Paradiso Maria condivide con il Figlio Divino la sua condizione: qui grandezze e gioie, mentre in terra aveva condiviso povertà, dolori e sofferenza. 
Sulla terra Maria si dichiarava l’Umile Serva del Signore, ed era stata veramente l’umilissima tra gli umili, amava il nascondimento per far brillare maggiormente la potenza di Gesù. Fu Modello incomparabile di umiltà. Per la sua profonda umiliazione, Gesù La innalza a Regina, con una Gloria che nessuno può immaginare, e con una Gloria che supera molto di più, di quanto dista la terra dal cielo, la Gloria di Abramo, Mosè, tutti i Santi e tutti gli uomini di tutti i tempi. 
Se Maria è Regina incoronata dal Re, vuol dire che Gesù nulla rifiuta a questa Regina. Maria è Regina dei cuori e Regina di Misericordia. Maria in Cielo è Regina accanto al Re Gesù, Figlio suo, fulgida come il sole, bella come la luna, terribile come schiere dai vessilli spiegati, Donna splendente vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle. 
Maria è Regina di Misericordia, Madre dolcissima, che veglia sempre su tutti noi, perché siamo suoi figli. Maria è la ricchissima, sapientissima e clementissima Regina, che conosce meglio di noi i nostri bisogni, che ci ama con un amore per noi incomprensibile.
Sant'Atanasio scrive: “Se il Figlio della Vergine è Re, giustamente la di Lui Madre dev'essere, in senso vero e proprio, Regina e Signora”. L'Abate Sant'Arnoldo esclama: “La Madre non può essere separata dalla dominazione del Figlio, poichè una sola è la Carne di Maria e di Cristo”. Veramente San Giovanni Apostolo aveva visto “in Cielo una grande cosa: una Donna vestita di Sole”(Ap 12). “La Vergine dice San Bernardino da Siena divenendo Madre del Verbo Incarnato, meritò il Primato del mondo, il dominio del mondo, lo scettro regale su tutte le creature”. 
San Francesco d'Assisi, devotissimo della Madonna, rivolge a Maria Regina una preghiera piena di compunzione: “Santa Maria Vergine, Creatura unica al mondo, Figlia dell’Altissimo Re Padre celeste, Madre del Santissimo Signore nostro Gesù Cristo e Sposa dello Spirito Santo”. 
Sant'Alfonso Maria dè Liguori, teneramente innamorato di Maria, così La invoca: “Mia Regina, se dunque ricorro a Te, Tu non mi puoi scacciare per i miei peccati, anzi, poichè Dio Ti ha creata come Rifugio dei più miserabili, quanto più sono misero, tanto più ho bisogno di essere accolto sotto la tua protezione. O Maria, ricorro a Te e mi pongo sotto il tuo manto. Tu sei il Rifugio dei peccatori, Tu sei la speranza della mia salvezza. Se mi respingi, dove andrò?”.
La Venerabile Maria d'Agreda conobbe per rivelazione della Madonna, che Ella “prima di essere Assunta in Cielo, ebbe Grazie e scienza proporzionate a tutti i suoi Titoli e Dignità. Come Regina conosceva tutti i suoi sudditi, come Madre tutti coloro che sarebbero nati spiritualmente da Lei. Conobbe tutti i Santi che sarebbero stati nella Chiesa, tutti i riti e le feste che si sarebbero istituiti, e molti praticò Ella stessa e cercò di introdurli, specialmente le feste del Signore e sue per rinnovare la memoria dei benefici di cui si sentiva obbligata a Dio, sia dei doni comunicati a tutti, sia di quelli a Lei particolari”. 
2) LA SS. TRINITÁ HA INVESTITO MARIA DELLA SUA ONNIPOTENZA
La Madonna ha detto alla stessa mistica, ciò che la Santissima Trinità sentenziò dopo la sua Assunzione: “Eletta tra tutte le creature, il Nostro Regno è tuo. Tu sei Regina e Signora degli Angeli, degli uomini e di tutte le creature. Comanda e regna. Essendo Piena di Grazia Ti sei umiliata all'infinito; ricevi il premio meritato: partecipa al dominio che la Nostra Divinità ha su tutto il creato. Regnerai sull'inferno ed i demoni Ti temeranno. Regnerai sulla terra e su tutti gli elementi e le creature: nelle tue mani sono tutti gli effetti delle cause seconde: distribuisci pure tutto secondo la tua volontà, perchè a questa sarà attenta la Nostra, per eseguire la tua. 
Sarai Regina di tutti gli uomini per reggere e trattenere la morte e conservare loro la vita.
Sarai Signora della Chiesa militante, sua Protettrice, Avvocata, Madre e Maestra. 
Sarai Patrona specialmente dei Paesi cattolici. Sarai Amica, Difesa e Guida di tutti i giusti, tutti li consolerai, riempirai di beni a misura che Ti obbligheranno con la loro devozione. Perciò Ti facciamo Depositaria della Nostra ricchezza, Tesoriera dei Nostri beni, dei Nostri aiuti e favori e niente vogliamo concedere se non per mano tua e niente negare di ciò che Tu concederai. Tutti Ti ubbidiscano: tutto è tuo per sempre: fosti Nostra e regnerai con Noi, per sempre".
“Perchè fu così esaltata dice San Pier Damiani può forse dimenticarsi di noi?... Non si addice a sì grande misericordia scordarsi di sì grande miseria”. “No, non dimentica  dice l'Idiota, perchè Maria ama coloro che La amano, anzi, serve coloro che La servono”.
Maria Santissima ancora oggi in Cielo Si considera schiava e serva di Dio, ma è la Regina e la Signora dell'universo. È la Regina dei Patriarchi, Profeti e Spiriti celesti. Regina Assunta in Cielo e Città Santa, fortificata e illuminata dallo Spirito Santo. È la Regina di tutti gli Angeli, di miriadi e miriadi di Angeli. Tutti La venerano come Loro Condottiera e Sovrana. 
Tutti gli Angeli vorrebbero essere fatti degni di uno sguardo di questa Santissima Madre di Dio. È un grande onore per un Angelo essere inviato sulla terra da questa ammirabile e maestosa Regina per compiere una missione.
E noi? Dobbiamo ricambiare l’amore di Maria con l’amore di figli, di figli riconoscenti che vedono in Maria la Madre, l’Amata da Dio. 
3) RINGRAZIARE DIO PER L‘INSUPERABILE DONO DI MARIA 
E allora, anima mia, con il devoto Sarnelli, ringrazia Dio per averti dato Maria; ringrazia amando con tutto il cuore, spirito, mente e forze questa dolcissima ed amabilissima Madre. 
Devi amare Maria perchè è Madre del Signore. 
Devi amare Maria per il grande amore che Le porta la Santissima Trinità. 
Devi amare Maria, perchè L'amano tutte le Angeliche Gerarchie. 
Devi amare Maria per l'amore che a Lei portano tutti i Santi. 
Devi amare Maria, perchè L'amano tutte le anime giuste. 
Devi amare Maria per i grandi e innumerevoli benefici che ti ha fatto, che continua a farti e ti farà. 
Devi amare Maria per la sua Grazia, Bellezza e Dignità. 
Devi amare Maria per la sua Potenza e per l'efficacia meravigliosa delle sue preghiere. 
Devi amare Maria per la sua gratissima assistenza in tutti i tuoi travagli. 
Devi amare Maria, perchè godrai in Paradiso Gloria particolare e maggiore, come speciale servo di questa celeste Regina. 
Devi amare Maria per la gran dolcezza e consolazione che vi è in amarLa. 
Devi amare Maria per le grandi cose che ha fatto per amore tuo. 
Devi amare Maria, perchè tanto svisceratamente ti ama, ti vuole tanto bene, e ti tiene caro come la pupilla degli occhi suoi. 
Ama dunque, o fedele, ama Maria, amaLa sempre, amaLa con tutto il cuore. AmaLa con perseveranza. 
Tutti dobbiamo amare Maria, perchè è pietosissima, amabilissima, misericordiosissima, buonissima, clementissima e tenerissima. Maria è la nostra Potente benefattrice, che elargisce doni ai piccoli e ai grandi. Sì, afferma San Bonaventura, “Maria è il misterioso campo della parabola, nel quale fu scoperto un tesoro preziosissimo: Gesù, Tesoro del Padre”.
È compendioso ma profondo il pensiero di un vero innamorato, San Massimiliano: “Maria è la Regina dell'universo, la Regina del Cielo e della terra. In Paradiso tutti La riconoscono loro Regina. L'inferno La odia e trema davanti a Lei, mentre qui sulla terra quante anime ancora non La conoscono, oppure, conoscendoLa troppo poco o addirittura facendo comunella con i demoni, non La onorano, La odiano”.
“Serviamo sempre con tutto l'ossequio a sì grande Regina dice il Damasceno, La quale non abbandona mai chi spera in Lei”. 
“Amiamo Maria con tutto il cuore aggiunge l'Abate di Celles, perchè Maria non solo ama chi L'ama, ma di più con amorosa degnazione si compiace ancora servire i suoi cari devoti”.
“O anima esclama Sant'Agostino, ama Colei da cui sei tanto amata; ama Colei che ti ama: Ama Maria”.
Amare Maria ed esserne piamente devoto è la via della salvezza. La devozione alla Madonna è cara e gradita alla Santissima Trinità, e a noi utile e vantaggiosa. 
La vera devozione a Maria consiste nel conoscerLa, non offenderLa, amarLa ed imitarLa. 
Leggi buoni libri spirituali su Maria, evita di peccare, perché è offesa a Gesù, quindi, offesa a Maria. Ama Maria con tutto il cuore ed imitaLa ogni giorno di più, fino a trasformarti in Maria. Buona preghiera a tutti.    
 
Trasparente
 
+ VANGELO (Mt 22,34-40) 
Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso. 
 
C - Gesù riesce ad unire due Comandamenti che si presentano diversi, anche se tutti e due contengono un elemento molto importante: l’amore. La diversità la troviamo nel praticare l’amore, è più logico amare Dio per la sua santità e perfezione, mentre riesce illogico amare una persona piena di difetti, forse poco onesta, invidiosa, maldicente. È possibile amare veramente una persona con queste caratteristiche? La risposta la troviamo nel Vangelo.
A Gesù viene posta una domanda apparentemente semplice, chi meglio di Lui poteva chiarire il dubbio del fariseo esperto e convinto di poter imbrigliare il Maestro venerato da molti ebrei? “Maestro, qual è il più grande Comandamento della legge?”. Chi conosce i Comandamenti per intuizione ed intelligenza ha già compreso che nulla può essere più importante di Dio, tant’è, il fariseo vuole sfidare proprio Dio. Comunque la sua domanda non è poi inutile per la meravigliosa risposta di Gesù.
La risposta che ne scaturisce non cita i Comandamenti che già conoscevano gli ebrei, i dieci dati a Mosè, il Signore non richiama i Comandamenti, presenta l’Amore di Dio che deve essere sempre presente in ogni persona. Gesù spiega che il più grande Comandamento è quello dell’amore, un amore profondo e completo verso Dio, un amore sincero e rispettoso verso ogni prossimo.
Sorprende la risposta di Gesù, sembra inizialmente trascurare i dieci Comandamenti, invece con una illuminazione non umana presenta l’elemento che rende i dieci Comandamenti soprannaturali: l’amore. Non cita uno dei Comandamenti conosciuti, aggiunge ciò che permette di vivere autenticamente tutti e dieci, anche se implicitamente il credente comprende che per osservarli tutti e dieci occorre amare Dio e i fratelli.
Tutti i Comandamenti sono importanti, il più grande è quello dell’amore. È l’amore che trasforma un piccolo gesto in preghiera!
In questa circostanza Gesù rivela i due Comandamenti dell’amore, ma il primo è quello che dà senso a tutto, non solamente al secondo, anche alla vita del credente. Se viene a mancare l’amore verso Dio rimane impossibile amare le persone, anche i propri familiari perché non è amore puro e sincero ma possessivo. Qui però chiarisce in che modo bisogna amare Dio. Molti cristiani sono convinti di amare Gesù per il fatto stesso che vanno alla Messa festiva o per la partecipazione ad un gruppo di preghiera o perché conoscono il parroco o conoscono Pino… 
È facile ingannarsi quando la coscienza è assopita, si crede quanto si pensa e non ciò che è oggettivamente autentico.
Gesù spiega con poche parole il modo corretto per amare Dio: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. È un programma di vita difficile, lo anticipo subito, forse i Santi riescono ad amare così pienamente Dio, ma Lui ci dice che questo è possibile, si può riuscire nell’impresa di mettere Dio al primo posto nella vita, al centro di tutto. 
Bisogna fare ogni giorno spazio al suo Amore.
I credenti che ad un certo momento della loro vita rifiutano la corruzione e scoprono un grande amore verso Gesù, si sforzano di liberare il cuore da ogni affezione sbagliata, dagli idoli non importanti, da tutti gli interessi mondani. Si sforzano di purificare la mente con i Sacramenti e le preghiere, rifiutano i pensieri che in passato li dilettavano e amano Dio con vero trasporto. Non solamente i convertiti compiono questo cammino, sono pure forti quei credenti che da molti anni seguono Gesù e Lo trovano sempre.
Gesù risponde al fariseo rivelando i due Comandamenti dell’amore che non fanno parte dei dieci, sappiamo che quelli dati a Mosè sono divieti o precetti: non uccidere, non rubare, santifica la festa, onora i genitori, ecc. Gesù passa dall’osservanza dei dieci Comandamenti alla determinazione di agire volontariamente con amore, amando Dio e di conseguenza il prossimo.
Dice di amare il prossimo senza limiti, amarlo sempre e di non condannarlo, anche se non ci sono più possibilità di incontri.
«Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due Comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». Non è possibile amare Gesù senza amare il prossimo, per questo appare chiaro il vuoto di amore in chi non ama il prossimo e si illude di amare Dio. Chi ama il prossimo con sincerità ama anche Dio, non può fare nulla senza la spinta interiore dello Spirito Santo. 
Le persone si amano davvero quando si condivide la loro sofferenza e si amano in ogni momento della vita, ancora di più nel dolore. Buona preghiera a tutti.
 
Micheles
 
+ VANGELO (Lc 9,51-56) 
Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. 
 
D -  Le parole dei fratelli Giacomo e Giovanni pur essendo comprensibili per la loro immatura spiritualità e un mancato equilibrio nel discernere i fatti nella loro concretezza, mi portano alla mente il potere utilizzato malissimo da moltissimi cardinali, vescovi e teologi nella Chiesa che prendono decisioni senza consultare Dio. Sta diventando una consuetudine e gli effetti lo testimoniano. Il malefico cardinale Kasper ha dichiarato che la Chiesa Cattolica deve diventare protestante. Vi rendete conto che queste sono eresie da scomunica e nessuno fa niente contro questo perfido eretico.
Avranno perduto il senso e la gioia della preghiera, avranno scoperto nel protestantesimo quella dottrina di manica larga che non considera il peccato e li soddisfa, avranno perduto la fede o c’è forse dell’altro?
Lo scrivo con grande dispiacere per loro, soprattutto per le conseguenze che causano a milioni di cattolici confusi e senza conoscenze dottrinali quelli che ancora non hanno una Fede forte. Nella gestione del potere spesso si prendono decisioni avventate, considerano la sana dottrina come qualcosa di umano, gestibile secondo i propri piaceri, le opportunità, gli accordi settari.
Oggi cito solamente il caso Lutero, diventato in questi ultimi due anni più che un santo nella Chiesa Cattolica, passaggio indispensabile per arrivare alla comunione e unificazione con i luterani protestanti prima e poi con quanti vorranno allearsi. Per quale ragione? In nome di un falso ecumenismo che pretende una sempre più stretta collaborazione e comunione tra le varie chiese cristiane presenti nel mondo.
Il problema nasce dalla valutazione dell’opportunità di questa unificazione, ipotesi che mai nella Santa Chiesa era stata presa in considerazione, neanche immaginata, allora da dove nasce questa insistente richiesta di arrivare ad una comunione con le comunità ecclesiali protestanti? Viene compiuta nel Nome di Gesù Cristo? ASSOLUTAMENTE NO!!!
Non possiamo assolutamente accettare la comunione prima e l’unificazione poi, con le dottrine false dei protestanti oppositrici della nostra Fede, è impossibile arrivare ad un accordo sincero quando le dottrine si differenziano in moltissimi punti dottrinali! 
Non c’è alcun dubbio nel rispettare cristianamente e pienamente i protestanti e le loro scelte. Tra i protestanti ci sono molte persone perbene, come tra i cattolici. I protestanti seguono Gesù e questo quantomeno li eleva da una società pagana e priva di valori cristiani. 
Non siamo contro i protestanti, amiamo i protestanti, ci opponiamo alle loro dottrine purtroppo eretiche e sono migliaia quelle diffuse nel mondo.
Fino al 1521 esisteva solo la Chiesa Cattolica, Lutero fu l’artefice della nascita del protestantesimo e venne scomunicato da Papa Leone X.
Leggiamo cosa scriveva San Pio da Pietrelcina per capire meglio di chi stiamo parlando:
“Lutero, Calvino e compagnia bella furono pieni di superbia, zeppi di vizi fino agli occhi. Essi si divisero dalla Chiesa per assecondare le loro malvagie passioni dalle quali erano dominati. La dottrina che queste sétte insegnano è empia e immorale”.
Oltre la riflessione di Padre Pio, è la vita immorale di Lutero a indicarlo come un traditore forse peggio di Giuda, perché era stato un sacerdote e conosceva bene la dottrina cattolica. Il suo odio contro la Chiesa lo riversò in tutto quello che scrisse e predicò di velenoso e gravemente offensivo fino in punto di morte, contro il Papato e la Santa Chiesa. 
La prova ci arriva da una visione di una Beata, non di una semplice Suora. 
«Nel 1883 Suor Maria Serafina Micheli (1849-1911) che sarà beatificata a Faicchio in provincia di Benevento e diocesi di Cerreto Sannita il 28 maggio 2011, fondatrice dell’Istituto delle Suore degli Angeli, si trovava a passare per Eisleben, nella Sassonia, città natale di Lutero. Si festeggiava, in quel giorno, il quarto centenario della nascita del grande eretico (10 novembre 1483) che spaccò l’Europa e la Chiesa in due, perciò le strade erano affollate, i balconi imbandierati. 
Alla Suora le comparve l’Angelo Custode e le disse: “Voglio farti vedere il luogo dove Lutero è condannato e la pena che subisce in castigo del suo orgoglio”.
Dopo queste parole vide un’orribile voragine di fuoco, in cui venivano crudelmente tormentate un incalcolabile numero di anime. Nel fondo di questa voragine v’era un uomo, Martin Lutero, che si distingueva dagli altri: era circondato da demoni che lo costringevano a stare in ginocchio e tutti, muniti di martelli, si sforzavano, ma invano, di conficcargli nella testa un grosso chiodo.
La suora pensava: se il popolo in festa vedesse questa scena drammatica, certamente non tributerebbe onori, ricordi, commemorazioni e festeggiamenti per un tale personaggio.
In seguito, quando le si presentava l’occasione ricordava alle sue consorelle di vivere nell’umiltà e nel nascondimento. Era convinta che Martin Lutero fosse punito nell’inferno soprattutto per il primo peccato capitale, la superbia».
L’aspetto tragico o comico, dipende da come si considera, sono i pellegrinaggi organizzati da diverse diocesi italiane sulla tomba di Lutero. I vescovi che bramano questa unificazione con i protestanti favoriscono i pellegrinaggi da Lutero e questa è la prova che non seguono più Gesù Cristo, ma satana e i suoi seguaci!!!
Non sono alloggiati evidentemente nel Cuore di Dio, obbediscono al gruppo che programma ogni evento e detta parole e passi da compiere… Preghiamo tanto per la nostra amata Chiesa quella fondata da Gesù Cristo. I Beati e i Santi ci hanno detto che passeremo attraverso molte tribolazione e poi il male sarà sconfitto. Buona preghiera a tutti.
 
Bellissima
 
Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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