Bellissima

14/10/2017

Catechesi N. 180
A - Il testo mostra un evidente distacco di Gesù verso la donna cananea, dinanzi alle sue implorazioni si trattiene, non interviene come faceva in tutte le altre circostanze. 
B - Un Vangelo abbastanza lungo e che può confondere molti, non tanto per le parole di Gesù ma per l’intensità dei significati. Io ne colgo principalmente due e divido in due parti questo brano.                 
C - Chi segue Gesù è come una lampada accesa. Non tutti nel mondo hanno la possibilità di diventare luce che illumina anche la vita degli altri. Il cristiano autentico sa che deve essere una luce che brilla, anche se di Luce riflessa, ma che elargisce comunque qualcosa di straordinario nell’ambiente in cui vive.
D - Ho spiegato ampiamente che le parole di Gesù non sono uno disconoscimento della Madre o dei suoi cugini, al contrario avvalorano la perfezione della Madre. Solo Lei aveva messo in pratica fedelmente la Parola di Dio, quindi, Gesù La indica come modello ai presenti per elevarsi dalla vecchia mentalità.
 

TUTTI I VENERDI' ALLE ORE 21 POTETE SEGUIRE LA NOSTRA FUNZIONE DEI MALATI IN DIRETTA COLLEGANDOVI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK - ASSOCIAZIONE NOSTRA SIGNORA DI LOURDES. ORE 20.30 SANTO ROSARIO A SEGUIRE LA FUNZIONE DEI MALATI.
Dal Lunedì al Venerdì ore 10,30 Santo Rosario in diretta.

Sabato 14 Ottobre a partire dalle ore 21 Adorazione notturna.

Domenica 29 Ottobre l'Associazione apre ore 10, ore 11 Lodi, ore 12.30 pranziamo insieme, ore 15 Santo Rosario, ore 15,30 Funzione dei Malati.

La giornata sarà animata dagli Alpini di Lissone con la Castagnata. Caldarroste per tutti.

Dal 3 al 5 Novembre Pellegrinaggio a Cascia da Santa Rita. Partenza Giovedì 2 Novembre ore 23.30

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Manto
 
+ VANGELO (Mt 15,21-28) 
Donna, grande è la tua Fede! 
 
A - Il testo mostra un evidente distacco di Gesù verso la donna cananea, dinanzi alle sue implorazioni si trattiene, non interviene come faceva in tutte le altre circostanze. Il motivo è dato dall’appartenenza della donna ai pagani idolatrici cananei, discendenti di Canaan, figlio di Cam. Tiro e Sidone erano città della Fenicia e anticamente facevano parte della terra di Canaan.
I cananei erano stati riprovati da Dio per la loro nefanda idolatria e per la loro corruzione morale che al tempo di Giosuè era giunta ormai al colmo. Questo è il motivo della resistenza di Gesù, non asseconda inizialmente la richiesta della donna per la sua appartenenza ad un popolo immorale e pagano.
Gesù attua una pedagogia che è bene seguire attentamente. 
Se avesse acconsentito subito alla guarigione della figlia, implicitamente avrebbe confermato che non era sufficiente alcuna buona opera e la conversione per ottenere la Grazia. Gesù si mostra insensibile perché la donna non meritava neanche la sua considerazione, tanto che i cananei erano chiamati per disprezzo “cani” dagli ebrei.
Davanti a Gesù però si presentò una madre angosciata, sua figlia era posseduta dal demonio. La crescente richiesta della liberazione ci fa vedere un atteggiamento di Gesù che cambia dinanzi alla Fede di chi Lo implora. Anche se all’inizio Gesù rispose in modo freddo alla donna, in realtà cercava di suscitare la sua Fede, ricordandole la sua provenienza e l’assenza della credenza nel Dio degli ebrei.
La supplica della donna è umile e consapevole, riconosce di non meritare nulla ma lo stesso si inginocchia davanti a Gesù.
Tutti noi sappiamo di non meritare nulla, tutto ci viene dato in dono, ed è la misericordia del Padre a venire in soccorso alla nostra debolezza. È l’insistenza della donna a far cambiare parere a Gesù. È davvero incredibile! 
Anche questo dialogo ci dice che la preghiera carica di umiltà e amore può cambiare la decisione di Dio. Nell’Antico Testamento abbiamo numerosi esempi, nel Vangelo sono pure riscontrabili e ci danno molta speranza.
Questa madre aveva una figlia posseduta dal demonio, un dramma per tutte e due, la loro vita era stata sconvolta dalle tremende reazioni dei diavoli e non sapevano più cosa fare. La madre dopo aver sentito parlare di Gesù si mise alla ricerca e non appena Lo incontrò “si mise a gridare”. Sembrava posseduta la madre invece della figlia, gridava per la gioia di vedere Gesù e la speranza della liberazione e riponeva tutto nella volontà del Signore.
“Pietà di me, Signore, Figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio”. Già all’inizio fece un atto di Fede, unì la supplica al dolore lancinante e che avrebbe commosso tutti. Non Gesù. Non fu toccato dal gridare né dalle lacrime. Gesù non guardava e non sentiva la sofferenza della donna, non vedeva la Fede in lei. Anche se la prima espressione contiene un atto di Fede, non era sufficiente al vero pentimento di una vita condotta nel paganesimo e nell’idolatria.
Lo stesso succede ai cristiani che pregano nelle necessità ma non cambiano i loro comportamenti peccaminosi. Gesù non ascolta.
Come rimase indifferente alla prima invocazione della donna: “Ma Egli non le rivolse neppure una parola”.
Entrarono in scena gli Apostoli come mediatori con un obiettivo diverso da quello che appare dal Vangelo. Inizialmente rimasero sorpresi per la freddezza di Gesù, poi per liberare Gesù dall’insistenza della cananea gli dissero di esaudirla. Non era compassione la loro, l’importuno urlare della donna li aveva scossi. “Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!”. 
Non sempre tutto ciò che si compie viene fatto per amore, spesso esistono altre motivazioni.
Gesù subito spiegò ai discepoli il motivo del suo silenzio: “Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele”, erano gli ebrei i primi beneficiari della missione del Signore, i pagani e gli idolatri non meritavano nulla. 
Questa è la Giustizia di Dio, i doni vengono elargiti secondo i meriti acquisiti.
Dopo questa risposta altri sarebbero andati via, la donna invece ebbe l’ardire di insistere. Questo è il vero atteggiamento di chi vuole ottenere da Gesù una Grazia, deve insistere ma con Fede, deve mostrare di credere fermamente in Lui. La donna “si avvicinò e si prostrò dinanzi a Lui, dicendo: Signore, aiutami!”. 
In un crescendo di suppliche e rifiuti, sembrava finita qui, invece arrivò un’altra risposta dura di Gesù: “Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. Qui dobbiamo notare la delicatezza del Signore, la sua bontà si esprime anche quando deve ammonire. I cananei erano chiamati “cani”, Lui non inveisce ed usa un diminutivo, “cagnolini”. Gesù ha addolcito il termine, perché amava anche i pagani ma essi non meritavano nulla.
Sembrava definitiva la risposta negativa di Gesù, invece tutto cambiò quando la donna parlò con vera umiltà: “È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». 
Lo sguardo dolcissimo di Gesù si posò su quella donna e incrociò uno sguardo implorante, di chi aveva molto sofferto.
«Allora Gesù le replicò: “Donna, grande è la tua Fede! Avvenga per te come desideri”. E da quell’istante sua figlia fu guarita».
Il testo di oggi ci ha mostrato un passaggio bellissimo tra l’iniziale diniego e il miracolo ottenuto per l’amore, la fede, l’insistenza. Non bisogna mai fermarsi nel chiedere qualcosa a Gesù, si deve però verificare se la mancata Confessione o la non disponibilità a compiere la volontà di Dio sono seri impedimenti e non si ottiene nulla. Abbiamo visto la grande disponibilità di Gesù, la sua bontà non ha limiti.
Tra Gesù e la donna ha vinto la donna, ma Gesù è contento di lasciare vincere quelli che Lo implorano e chiedono Grazie. Gesù è felice nel dare, nell’elargire misericordia. L’umiltà, la Fede, l’insistenza, commuovono il Signore e concede abbondantemente. Buona preghiera a tutti.
 
Camminajpg
 
+ VANGELO (Mt 19,16-22) 
Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.
 
B - Un Vangelo abbastanza lungo e che può confondere molti, non tanto per le parole di Gesù ma per l’intensità dei significati. Io ne colgo principalmente due e divido in due parti questo brano. La prima parte è in realtà la prosecuzione del Vangelo di domenica scorsa ed è breve, riguarda i versetti 32 fino a 34. È il completamento del discorso sul distacco dai beni terreni, del dominio della volontà sugli istinti, del primato che deve avere Gesù su tutto.
La seconda parte inizia con queste parole: “Siate pronti”. Sopra potete rileggere il punto dove inizia questo nuovo discorso. È un tema centrale del Vangelo, della spiritualità che diffondeva già all’inizio Gesù: la vigilanza. Il cristiano che non vigila più su se stesso è in balìa di ogni genere di tentazioni, si lascia trasportare con molta facilità dall’istinto, diventa schiavo dei vizi e di ogni degenerazione e cade in mano ai diavoli.
Chi non prega più si può trasformare in un mostro. Lo disse l’abbadessa di un monastero dell’Italia centrale, addirittura era convinta che qualsiasi Superiore di Comunità religiosa, se non prega più e commette ripetuti peccati mortali, diventa un mostro per i Religiosi che vi vivono, Frati o Suore. Spiegava che per mostro voleva intendere criminale, seviziatore, creatura orribile, persona cattiva e malvagia. Uomo o donna che fosse.
Continuava a spiegare che è più devastante la rovina spirituale di un Superiore di convento o di monastero rispetto a un laico, per quanto di grande ha ricevuto da Dio. “A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più” (Lc 12,48).
Il Superiore, uomo o donna, è un Consacrato e deve osservare anche la Regola oltre i Comandamenti, deve dare conto a Dio del suo operato, deve trasmettere la vera volontà di Dio e mai la propria, deve vivere nella volontà di Dio, deve aiutare e proteggere i sottoposti da qualsiasi pericolo, deve accompagnarli a Gesù e alla Madonna senza fermarli a se stesso, non deve interporsi tra Dio ed essi, non deve essere causa di malattie psichiche o fisiche per le obbedienze sbagliate e sproporzionate alla capacità dei sottoposti, non deve schiacciarli di pesi esagerati, deve lasciare libera la loro coscienza e non plagiarla, non deve affermare bugie per attrarli a sé, non deve incutere terrore né agire con insensibilità. 
Per questi motivi ed altri ancora, l’abbadessa spiegava che è un compito delicatissimo davanti a Dio guidare una Comunità religiosa, più ancora del parroco, egli non determina la vita né la giornata dei parrocchiani. Ha altre responsabilità molto inferiori. Quell’abbadessa spiegò questi aspetti perché chiedeva preghiere e non voleva sbagliare con nessuna monaca, era lucida e convinta che per ogni errore intenzionale avrebbe pagato una pena davanti a Dio.
Questa si chiama vigilanza, un atteggiamento di autocontrollo che l’abbadessa compiva su se stessa non per paura di Dio ma per non dispiacerlo, non offenderlo con i peccati, non venire meno all’incarico ricevuto da Dio. Poi è una conseguenza il timore amoroso di non incorrere nella sua Giustizia, ed è bene ricordare questo, non si deve ignorare una verità evangelica. Gesù parla ampiamente della sorte che aspetta quelli che calpestano i Comandamenti e rifiutano Dio.
“Saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti” (Mt 8,12). 
“… e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti” (Mt 13,50). 
“Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti” (Mt 22,13). 
“… lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti” (Mt 24,51). 
“E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti” (Mt 25,30). 
“Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori” (Lc 13,28).
La vigilanza non riguarda solo l’attesa della venuta di Gesù, soprattutto riguarda il momento presente, ciò che facciamo adesso e con quale intenzione. Vigilare su se stessi per evitare peccati che si presentano in molte occasioni della giornata è l’atteggiamento del buon cristiano, di chi ha incontrato Gesù ed è convinto della sua presenza perché Lui vede e sente tutto. Gesù conosce tutto di ognuno di noi, è bello sapere questo, è una consolazione straordinaria.
Chi non è vigilante cade nella negligenza, la mancanza di sollecitudine è causata da una certa svogliatezza della volontà.
Avvicinarsi a Dio comporta una maggiore conoscenza del Bene, come anche diventa più chiaro il peccato, si riconosce con facilità e si vuole lottare per vincere la causa della perdita della Grazia Divina. I cristiani che si sforzano di vincere le tentazioni, conoscono che la vittoria nelle piccole cose è l’inizio per vincere le grandi tentazioni. Le cose piccole sono l’anticamera di quelle grandi, se non si superano le piccole prove si cade facilmente in quelle grandi.
Bisogna lottare contro le piccole tentazioni, in una giornata se ne presentano moltissime e spesso non si fa più caso ad esse, questo è un sintomo non buono, manifesta la poca cura della vita spirituale. Le vittorie sulle cose piccole sono più importanti di quelle grandi, infatti le grandi tentazioni si evitano con facilità, perché è facile non essere assassini, come è facile non rapinare una banca. 
Le piccole vittorie quotidiane fortificano la vita interiore ed elevano l’anima verso il Divino.
La vigilanza diventa una buona condotta quando si hanno sante motivazioni, quando ci sono devoti propositi in riferimento a Gesù e a Maria.
Ritorno adesso alla prima parte del Vangelo di oggi. Già la liturgia di domenica scorsa ci invitava ad aprire gli occhi sulle cose essenziali della vita, non si deve dare valore assoluto alle cose materiali per non avere poi più amore da donare a Dio. Il distacco non è automatico, è una vera conquista, è graduale, cammina insieme al rinnegamento. 
Distaccarsi da molte cose inutili comporta un maggiore legame o comunione con Dio, si riceve maggiore Spirito Santo e l’intelletto viene abbondantemente illuminato.
I Santi si distaccavano da tutto per inoltrarsi sempre più nel Divino, conoscevano Dio intimamente e assimilavano la sua Luce. Buona preghiera a tutti.
 
Brigitta
 
+ VANGELO (Lc 8,16-18) 
La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. 
 
C - Chi segue Gesù è come una lampada accesa. Non tutti nel mondo hanno la possibilità di diventare luce che illumina anche la vita degli altri. Il cristiano autentico sa che deve essere una luce che brilla, anche se di Luce riflessa, ma che elargisce comunque qualcosa di straordinario nell’ambiente in cui vive.
Proprio per questa luce che egli trasmette, molti hanno la possibilità di accorgersi del burrone dove stanno per precipitare, oppure di svegliarsi dal torpore di una vita spirituale mediocre. 
Chi segue Gesù non deve però adagiarsi e compiacersi nella illusione di aver già fatto tutto bene, altrimenti può correre il rischio di sentirsi dire, nel momento del Giudizio, le tremende parole di Gesù:” non vi conosco, non so di dove siete” ( Lc 13,25 )!
Il cristiano deve impegnarsi ogni giorno per la propria santificazione e per quella  altrui. 
Il Signore illustrava questi concetti con varie immagini molto efficaci e comprensibili alla folla che Lo ascoltava. 
Quando Gesù raccontava questa parabola, i presenti al calar della sera accendevano una lampada e tutti sapevano dove andava collocata e perché. La lampada serviva ad illuminare e dunque doveva essere posta bene in alto, probabilmente appesa a un supporto fisso utilizzato per questo scopo.
Allo stesso modo un cristiano con la sua fede viva e operante deve essere come una lampada accesa che rischiara il buio del mondo. Egli deve “ illuminare” l’ambiente che lo circonda con la luce delle sue virtù, della sua bontà, della sua  gioia, del suo amore e della sua pace, e più è unito a Cristo, più questa luce diventa straordinaria e potente.
Tale determinazione deve spingerci alla verifica giornaliera nell’esame di coscienza per capire se irradiamo la luce nella nostra vita, oppure se il nostro comportamento  non fa che aumentare il buio e la confusione esistenti. Il cristiano che si accorge di non essere luce, deve convertirsi, pentirsi e ricominciare una vita nuova. 
Con il pentimento interiore tutti i peccati vengono perdonati da Dio, ma occorre l’assoluzione del confessore nella Confessione per ritornare in Grazia di Dio. La misericordia di Dio è tanto grande che vuole salvare tutti, anche i più grandi peccatori, purché si pentano, fosse anche all’ultimo istante della loro vita!
Il mondo di oggi è spento perché molti cristiani non hanno più la Luce di Cristo. 
Non è pensabile che un discepolo di Gesù non illumini: sarebbe come nascondere una lampada sotto un vaso o sotto un letto. Oggi più che mai dobbiamo testimoniare la nostra Fede, dobbiamo difendere i nostri valori cattolici da chiunque diffonde eresie, fosse anche il Papa stesso!!! 
Il Papa, i cardinali e vescovi dovrebbero avere una condotta irreprensibile per il ruolo che svolgono di Pastori del gregge di Cristo. Chi più di loro ha il dovere di irradiare la Sua Luce??? Eppure quanti peccati abominevoli commettono!
Non tocca a noi però giudicare la loro vita privata, sono anch’essi uomini e purtroppo possono cadere anche nel peccato mortale. Lasciamo a Dio ogni giudizio.
QUELLO CHE INVECE NON POSSIAMO ASSOLUTAMENTE ACCETTARE E CHE, COME SEGUACI DI CRISTO, CONDANNIAMO CON TUTTA LA NOSTRA FORZA E’ LA PRETESA ASSURDA DI MOLTI DI QUESTI PASTORI DI IMPORRE UNA NUOVA LEGGE CHE NON E’ PIU’ LA LEGGE DI GESU’, MA QUELLA DI SATANA PERCHE’ VA CONTRO I COMANDAMENTI, CONTRO IL VANGELO E CONTRO  IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA!!!
Sono giunti i tempi della grande tribolazione in cui l’abominio della desolazione è penetrato nel Tempio Santo.
Chiunque predica un Vangelo diverso da quello di Cristo, fosse anche un Angelo sia anatema!
 Non dimentichiamo mai queste tremende e severissime parole di San Paolo e riflettiamo sul comportamento di tanti prelati che tradiscono Cristo e lo pugnalano al cuore, insegnando dottrine nuove che invece di salvare le anime le conducono alla dannazione eterna!!!
  Anche le Messe che si stanno celebrando sotto forma di ecumenismo non sono valide, sono messe sacrileghe, sataniche dove abita purtroppo satana che intanto se la gode, come se avesse già vinto. Nessuno si illuda: molto presto la Madonna arriverà e in un attimo lo schiaccerà poiché Ella è l’eterna Vincitrice di satana!!! 
Ora stiamo attraversando la grande tribolazione, ma alla fine, il Suo Cuore Immacolato Trionferà e vivremo finalmente in un’era di Pace!!!!!
Preghiamo tanto per la nostra amata Chiesa, perché il Signore ravveda il Papa, i cardinali e i vescovi da tutte le eresie che diffondono!!! Buona preghiera a tutti.
 
Chiara
 
+ VANGELO (Lc 8,19-21) 
Mia Madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica. 
 
D - Ho spiegato ampiamente che le parole di Gesù non sono uno disconoscimento della Madre o dei suoi cugini, al contrario avvalorano la perfezione della Madre. Solo Lei aveva messo in pratica fedelmente la Parola di Dio, quindi, Gesù La indica come modello ai presenti per elevarsi dalla vecchia mentalità.
Non poteva la Sapienza incarnata volgersi in modo irrispettoso verso Colei che Lo aveva generato, l’unica Donna Immacolata, Colei che già agiva come Mediatrice delle Grazie per Volontà della Santissima Trinità, come avvenne alle nozze di Cana. “Non hanno più vino” (Gv 2,3). È la Madre che si accorge di questa mancanza che umiliava gli sposi, si poteva considerare un pasto senza allegria, nato morto…
Gesù precisa alla Madre che i miracoli pubblici verranno in seguito, Dio aveva stabilito diversamente, ma in quelle parole del Figlio c’è l’infinito Amore per la Madre e Discepola perfetta: “Non è ancora giunta la mia ora” (Gv 2,4). C’è il sorriso di Dio che vuole solo assecondare la richiesta della Donna associata alla Redenzione dell’uomo.
Nel sorriso di Dio, c’è la piena accondiscendenza ad ascoltare la beata voce della Madre che dice ai servi: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5).
In questo mistico quadro inseriamo le parole del Vangelo di oggi per capire che Gesù non indica la folla che Lo ascolta, come se fosse più importante di sua Madre, al contrario, dice alla folla che deve compiere la Volontà di Dio come lo faceva perfettamente quella Madre che diede a Lui un Corpo umano.
Quanti all’interno della Chiesa non nutrono una vera devozione alla Madonna, non hanno ancora conosciuto il Signore Gesù!
Sono le loro stesse opere a dirlo, le scelte di vita distaccate dalla Volontà di Dio e l’affiliazione a società segrete opposte al Cristianesimo, sono inoltre aderenti alla dottrina del modernismo che spazza via la vera spiritualità del Vangelo Storico. 
Quanto abbiamo letto in questi giorni sulla Chiesa non ci sorprende né possiamo negare l’evidenza. C’è una eccessiva immersione di uomini della gerarchia in quella politica che danneggia la Chiesa, se fosse invece una politica favorevole ai “principi non negoziabili”, alla nostra morale, alla sana dottrina, saremmo felicissimi.
In questi giorni è venuta fuori una grande reazione da parte di molti cattolici che intendono seguire il Vangelo Storico e si rifiutano giustamente, direi santamente, di accettare la figura di Lutero come uomo che fece cose buone, quando lui fu il padre delle più abominevoli eresie che hanno distrutto la spiritualità di miliardi di persone in questi cinquecento anni. 
Lutero iniziò la più grande persecuzione contro l’unica Chiesa di Gesù Cristo.
Chi legge alcuni dei tanti scritti sacrileghi di questo ex sacerdote agostiniano, capisce che pochi hanno odiato la Chiesa Cattolica e la Santa Messa come l’eretico Lutero. Fargli una statua e farla entrare in San Pietro addirittura come atto di devozione, è davvero troppo questo e da condanna, andrebbero scomunicati quanti hanno aderito a ciò.
È comodo vivere da protestante, lo scoprono in questi ultimi anni molti Ministri di Dio, spegnendo la voce del Vangelo Storico ed entrando in una dottrina dove il peccato non esiste e quasi tutti i Sacramenti sono annullati. Dove non c’è la Santa Messa voluta da Gesù, e un movimento dentro la Santa Chiesa vuole creare una nuova Messa modificando le parole della Consacrazione, come ho già scritto in passato, per l’unificazione tra cattolici e protestanti.
La giustificazione è troppo ridicola: “Dobbiamo dare al mondo il segno dell’unità tra i cristiani”.
Questo può avvenire nella verità e non nell’inganno, nell’obbedienza alla Parola di Dio che è quella e nessuno può sensatamente modificarla. Buona preghiera a tutti.
 
Beata Ma Vittoria
 
Madonna Orione
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