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11/08/2017
 
Catechesi N. 171
 
A - Il termine zizzania indica indubitabilmente un elemento di discordia, chi ne è portatore è una minaccia continua, innanzitutto per se stesso poi per gli obiettivi che individua. Innanzitutto vediamo che la zizzania è stata presa da Gesù per spiegare la parabola che ne dà il nome, ed era una erba che cresceva insieme al grano.
B - Molte volte ho trattato l’importanza di imparare a pregare e di conoscere i metodi per rendere la preghiera efficace, ho anche spiegato gli impedimenti presenti quando si prega con uno spirito ancora inquieto e che arrecano come una paralisi alla stessa preghiera, essi soffocano sul nascere ogni richiesta di aiuto.
C - Gesù dopo avere spiegato la premura che ha verso i piccoli che si affidano a Lui e si fidano pienamente di Lui, passa a richiamare l’importanza della correzione fraterna. Spiega come bisogna comportarsi nei momenti agitati di una discussione o quando un fratello, quindi un conoscente, commette una colpa e occorre intervenire con amore e rispetto. Si chiama correzione fraterna.
D - “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”, solo la Madre di Dio può conoscere nella Luce Divina a quale elevatezza spirituale è stata innalzata. Qui occorre una precisazione: non è solamente ed esclusivamente l’azione Divina ad innalzare una Creatura in una posizione quasi divina, c’è stata anche e in dipendenza la collaborazione della Creatura.
 
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario, ore 21 Funzione dei Malati.
 
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+ VANGELO (Mt 13,36-43) 
Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 
 
A - Il termine zizzania indica indubitabilmente un elemento di discordia, chi ne è portatore è una minaccia continua, innanzitutto per se stesso poi per gli obiettivi che individua. Innanzitutto vediamo che la zizzania è stata presa da Gesù per spiegare la parabola che ne dà il nome, ed era una erba che cresceva insieme al grano. Il significato principale è questo, comunque era sempre di rovina al buon grano che cresceva e che la vicinanza lo danneggiava.
La zizzania era erba addirittura simile al grano, come chi semina oggi zizzania è pure un essere umano in incognito.
La zizzania intesa come erba pericolosa per il grano e la zizzania intesa come portatrice di discordia e di rovina alle brave persone, è in modo identico causa di male, di rovina, di controversie. 
La zizzania rimane sempre vicina a chi vuole colpire, l’erba vicina al grano, chi è maldicente vicino alla vittima scelta. Non bisogna andare a cercare lontano chi semina zizzanie, in qualche modo è vicino a noi, fisicamente o per un legame di parentela o di amicizia.
La zizzania quasi non si vede in mezzo al grano buono, come spesso non si manifestano le trame di quanti seminano zizzanie e si nascondono dietro sorrisi molto studiati, tirano la pietra e nascondono la mano, si mostrano bravi anche con i familiari e poi il loro tempo è impegnato nel cercare di tramare qualcosa. È vero che la zizzania si può incontrare dovunque, può crescere in famiglia o altrove, il dato pure certo è che oggi la zizzania è cresciuta enormemente.
La zizzania non la vedi ma la percepisci, è come l’aria impregnata di fetore e non sai la sua provenienza. Si sentono gli effetti…
Di per sé la zizzania nessuno la va a cercare e non ha alcun piacere a farla entrare in famiglia o darle spazio tra gli amici o al lavoro, tant’è essa riesce sempre ad intrufolarsi attraverso le lingue sciolte. Oltre le lingue sono anche le menti un po’ rilassate, nessuna persona corretta prova piacere nell’infangare la dignità di qualcuno per qualche incomprensione o un litigio. 
Non c’è alcuna ragione per diventare zizzania e rovinare la buona reputazione del prossimo.
Gesù mostra che il buon grano soffre per la vicinanza della zizzania, come avviene alle persone buone quando sono costrette ad incontrare parenti pericolosi o colleghi di lavoro. Che si fa in questi casi? La cosa principale è amare tutti, bisogna ripetere mentalmente alcuni comportamenti spirituali di accoglienza e bontà da eseguire dinanzi ad essi nei momenti di vicinanza con chi semina la zizzania. 
La zizzania è come un virus letale, cammina insieme alle persone infettate, è la loro ombra e non possono eliminarla. Si trova in Parrocchia, in Associazione o tra gli amici, nell’ambiente di lavoro ed è causa di gravi inimicizie. Non si guarisce con la medicina o la visita dallo psichiatra, è necessaria la Grazia di Dio, bisogna ricorrere spesso alla Confessione e all’Eucaristia tutte le volte che rimane possibile. 
Per sradicarla Gesù dice bisogna cambiare vita, altrimenti sarà il suo Giudizio a stroncarla. Per questo si deve attendere il tempo della mietitura! Solo chi inizia il cammino spirituale con serietà e umiltà, riesce a bloccare il pericolo della sua zizzania. Bisogna voler guarire.
Gesù considera la zizzania come portatrice di male, è un male che infetta le cose buone e le guasta. È pericoloso infatti stare ad ascoltare quelle persone che amano seminare zizzania per invidia, vendetta, odio, pura cattiveria. 
È un comportamento ben distinguibile dalle debolezze dei giudizi, emessi senza volontà di distruggere la dignità altrui. La zizzania è portatrice di discordia, è un male spirituale pericoloso anche perché si mimetizza bene. 
Nella parabola Gesù afferma che aspetta il tempo del Giudizio per dividere buon grano e zizzania, intendendo che le persone lontane da Dio o comunque cattive finiranno all’inferno per quanto hanno compiuto di gravissimo alle persone buone, ma per noi si pone un problema immediato in quanto non abbiamo la capacità e l’autorità per bruciare oggi la zizzania che tanto male ci arreca. Ed è meglio così, immaginate se noi avessimo la capacità di separare la zizzania e di bruciarla…
Gli uomini agiscono d’impeto e cercano la giustizia immediata, molti non hanno la forza di attendere il tempo di Gesù, perché solo Lui deve operare la vendetta intesa come giustizia. È Lui che deve donare giustizia ai suoi devoti, è Lui che fa trionfare la verità nel tempo debito.
Convivere o frequentare chi semina zizzanie è doloroso, egli cerca liti e contrasti, travisa i fatti per condannare. Dopo avere pregato per la conversione dei seminatori di zizzania, si può chiarire se è una persona tranquilla, si può spingere alla riflessione per conoscersi meglio e conoscere i suoi pericolosi comportamenti. 
“Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”. Buona Preghiera a tutti.
 
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+ VANGELO (Mt 13,36-43) 
Come si raccoglie la zizzania
 
B - Molte volte ho trattato l’importanza di imparare a pregare e di conoscere i metodi per rendere la preghiera efficace, ho anche spiegato gli impedimenti presenti quando si prega con uno spirito ancora inquieto e che arrecano come una paralisi alla stessa preghiera, essi soffocano sul nascere ogni richiesta di aiuto. La preghiera non si improvvisa, come non si improvvisa la vita spirituale. C’è un percorso da compiere, è però gratificante, non mette agitazione, al contrario toglie l’agitazione e porta gioia e pace.
Quelli che iniziano un buon cammino di Fede notano il loro cambiamento, avvertono l’incontro con lo Spirito di Dio.
Oltre a cercare di comprendere il metodo per imparare a pregare, dobbiamo anche imparare a chiedere bene, senza improvvisare le richieste e facendo un discernimento prima ancora di cominciare a pregare. Perché spesso si chiedono Grazie inutili, impossibili, dannose per il credente.
Se qualche conoscente presenta a noi richieste inutili e ripete parole senza senso, anche noi dopo averlo ascoltato con pazienza lo consideriamo inopportuno e banale. Forse non prenderemo più in seria considerazione le sue proposte.
Così avviene con Gesù, ci invita a parlare a cuore aperto ma di cose valide e non stupide, Lui non vuole sentire discorsi sapienti, artificiosi o astratti, ma vuole semplicità accompagnata da parole valide, opportune, concrete. Non conta la cultura quando si dialoga con Gesù, conta l’amore, il cuore buono, l’osservanza della sua volontà, quindi occorrono parole semplici e opportune.
Vediamo perché le richieste fatte a Gesù devono essere opportune. Vale l’esempio di sopra, se qualcuno ci chiede qualcosa di irrealizzabile diventa inopportuno, lui e la sua proposta sono indiscreti, proprio perché viene fatta una richiesta irrealizzabile. Se qualcuno vi assilla chiedendo qualcosa di impossibile diventa seccante, è fastidiosa la sua stessa presenza. Ma voi che amate tutti, però non proverete fastidio dinanzi agli importuni. Dovrebbe essere così.
Quello che è certo rimane la bontà di Gesù dinanzi alle richieste inopportune che si rivolgono a Lui nella preghiera, Lui ascolta sempre e non si infastidisce, almeno se chi prega è in buonafede. Gesù è sempre attento nel Tabernacolo a quanto gli viene rivolto, ama sempre anche quelli che pregano male ma tutto sommato sono lì davanti per la Fede in Lui. Non concede ovviamente quanto viene richiesto di sbagliato. Gesù non vuole che si causino problemi al richiedente in conseguenza della Grazia concessa.
Anche i bravi genitori non concedono ai loro figli oggetti pericolosi come una pistola o una spada, non permettono di andare a cavallo se non sono in grado di farlo, non rivelano codici e password del conto bancario. Non tutto ciò che viene chiesto dai figli si può concedere né si deve concedere. 
I genitori che concedono tutto non amano i loro figli ma li venerano come idoli, illudendosi così di farli stare bene.
Il compito dei genitori è abbastanza delicato, si riesce ad assolverlo bene solamente se si conosce il Vangelo e si comprende la misura della concessione e della proibizione. Viene fatto solo per il bene dei figli, non per danneggiarli. Ai figli si concede quanto è giusto, proporzionato alle reali necessità, anche valutando i loro meriti. Concedere tutto quello che vogliono, rappresenta la rovina presente e futura. 
Si formano la convinzione che tutto è dovuto dai genitori e non faranno mai gli sforzi che chiedono i genitori. Si è bravi quando si ascoltano i genitori e non solamente quando si portano avanti progetti improvvisati e che “è quello che sento dentro”. Chi può dire che quel sentire non sia una forte tentazione e non arrivi dai diavoli? 
Quante scelte da parte dei genitori e dei giovani che non pregano sono in realtà tentazioni e volontà dei diavoli!
Diverso è il comportamento di Gesù, la sua perfetta conoscenza di tutti noi gli permette di sapere la reale necessità di una richiesta e gli effetti causati da essa. Gesù non concede ciò che risulta non utile all’anima e alla stessa persona, anche se apparentemente si è convinta della necessità. La differenza sta nella conoscenza perfetta che l’uomo non possiede di sé né della realtà, non può capire gli effetti dannosi della concessione di una Grazia. 
Oltre gli effetti dannosi, bisogna anche riflettere sulle disposizioni interiori di chi prega, perché ottenere una Grazia non è qualcosa di automatico, occorre meritare una Grazia donando preghiere, penitenze, rinunce. Più è consistente la Grazia richiesta più bisogna donare in cambio, bisogna pregare con Fede e umiltà.
Quando le disposizioni interiori sono buone, la preghiera diventa facile e gioiosa, si chiede a Gesù quanto è utile perché è lo Spirito stesso presente nel credente ad ispirare le buone intenzioni. Gesù è buono, questa verità dobbiamo incarnarla in noi. Lo dice anche con questo esempio: “Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del Cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!”.
Per facilitare meglio l’insegnamento, Gesù esprime tre massime davvero efficaci, sono la chiave per aprire il suo Cuore. Infatti, oltre la Fede è richiesta l’insistenza per ottenere una Grazia, chi non insiste non è interessato a riceverla, non dà molta importanza alla Grazia e spesso neanche a Gesù. Nella costanza si prova il vero amore e la necessità della Grazia da ottenere. Se all’inizio la Fede è debole, nel tempo diventerà forte proprio per le ripetute richieste.
“Chiedete e vi sarà dato”. Gesù parla sempre al futuro, la Grazia si ottiene per merito e non per diritto. Si chiede con Fede e grande amore.
“Cercate e troverete”. Chi desidera una Grazia cerca la Verità del Vangelo e rifiuta le eresie. La necessità fa cercare il vero Gesù.
“Bussate e vi sarà aperto”. I cuori degli uomini sono chiusi, il Cuore di Gesù è sempre accogliente. Ma la costanza è essenziale.
Poi precisa con queste parole gli effetti della preghiera: “Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto”.
Il Cuore di Gesù è infinitamente buono, ama anche i più cattivi ma non potrà fare nulla per essi a causa della loro chiusura. Esprime la sua infinita disponibilità ad aiutare i credenti che si recano davanti al Tabernacolo con questo esempio: “Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?”.
Cosa vuole donare Gesù Eucaristia a quanti si recano ad adorarlo spesso davanti al Tabernacolo? Buona preghiera a tutti.
 
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+ VANGELO (Mt 18,21-19,1) 
Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. 
 
C - Gesù dopo avere spiegato la premura che ha verso i piccoli che si affidano a Lui e si fidano pienamente di Lui, passa a richiamare l’importanza della correzione fraterna. Spiega come bisogna comportarsi nei momenti agitati di una discussione o quando un fratello, quindi un conoscente, commette una colpa e occorre intervenire con amore e rispetto. Si chiama correzione fraterna. Non è risolutiva molto spesso, infatti Gesù suggerisce di invitare anche un testimone e se non si rivolse nulla, quel fratello non si comporta da figlio di Dio.
Un po’ a tutti è accaduto di richiamare qualcuno che commette errori, forse uno della famiglia o un amico, anche se all’inizio si può trovare imbarazzo, il discernimento deve valutare l’opportunità di scegliere le parole e la modalità. Non è mai facile riferire a qualcuno le colpe commesse e l’invito a cambiare comportamento, l’altro può replicare che ognuno deve osservare se stesso ed è pure vero, ma se in quella circostanza non si accorge di un errore grave, è un dovere riferirlo.
“Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo”. Non si tratta di interferire nella sua vita o di dare suggerimenti non richiesti, questo non è mai opportuno a meno che non siano richiesti espressamente consigli. Qui si tratta di una colpa che commette un conoscente contro uno di voi, forse non ne ha piena consapevolezza oppure è talmente superficiale da non darle il giusto peso. 
A questo punto bisogna intervenire animati da buon senso, saggezza, equilibrio. Si espone la colpa e si richiede il motivo dell’offesa.
Una discussione serena porta al chiarimento e a stoppare le incomprensioni, questo è il significato profondo della correzione fraterna. Non si tratta di mostrare una maggiore spiritualità o bontà, deve essere un aiuto al fratello che non si rende conto per superficialità, ottusità o inciviltà che le sue parole o certe opere danneggiano la buona reputazione o qualcosa di materiale che vi appartiene.
Poi Gesù presenta un crescendo di iniziative, da attuare se l’incontro è andato male. Perché “se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni”. Invitare altre persone è una mediazione cristiana e di buon senso. Chi sbaglia a questo punto dovrebbe capire l’errore se viene manifestato da più persone, occorre un minimo di saggezza per verificare la colpa e ravvedersi. Non sempre però avviene.
“Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano”. Per comunità si intende un cerchio ristretto della parrocchia, l’Associazione  o il gruppo di preghiera frequentato da entrambi. Non ascoltare nemmeno la correzione della comunità che si esprime per portare la verità e la pace, indica una ottusità inguaribile nella persona colpevole e non è degna di ritenersi cristiana né di fare parte di un gruppo di preghiera.
Il Vangelo oggi ci presenta anche un secondo argomento importante, direi vitale. È un altro modo di riconciliazione, stavolta tra il peccatore e Dio. Tutto inizia con la perfetta conoscenza di Dio della debolezza e fragilità dell’uomo, incline più a peccare che a vivere santamente. Per questo ha istituito il Sacramento della Confessione, essa è la possibilità di rettificare i passi sbagliati e ritornare in Grazia di Dio.
Gesù aveva il potere di perdonare i peccati e lo ha mostrato in varie circostanze: con la donna sorpresa in adulterio, con il buon ladrone appeso alla croce, con il paralitico di Cafarnao. Gesù è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto, questo si ripete anche ai nostri giorni. L’atteggiamento di Gesù è quello di salvare tutti, vuole la salvezza dei peccatori ma senza pentimento non c’è misericordia. Anche nell’Antico Testamento i Profeti annunciano il perdono dei peccati, una nuova riconciliazione tra Dio e l’uomo. 
L’istituzione del Sacramento è il modo per dare ai credenti il perdono e la Grazia, all’inizio Gesù promise a Pietro il potere di perdonare i peccati, quando questi Lo riconobbe come il Messia, poco dopo il potere lo estese anche agli altri Apostoli. “In verità Io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in Cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in Cielo”. 
Questa promessa diventa concreta il giorno stesso della Risurrezione: «Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”» (Gv 20,22-23).
Fu il primo dono di Cristo alla sua Chiesa, la Confessione è una straordinaria rivelazione dell’amore e della misericordia di Dio verso gli uomini. La Confessione non è un semplice rimedio spirituale che il Sacerdote ha a disposizione per guarire l’anima malata o addirittura morta alla vita della Grazia. È già molto però a Dio sembra poco. 
Gesù và in cerca del peccatore, è presente nella persona del confessore e lo accoglie, è Cristo per mezzo del Sacerdote ad assolvere i peccati, perché ogni Sacramento è azione di Cristo.
Dio si manifesta al sommo nel perdonare e nell’usare misericordia, così col rimettere i peccati, Dio mostra di avere la suprema potestà. La Confessione è un giudizio di misericordia, solamente dinanzi al Sacerdote e con l’assoluzione si riceve da Dio il perdono dei peccati.  
 
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+ VANGELO (Lc 1,39-56) 
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili
 
D - “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”, solo la Madre di Dio può conoscere nella Luce Divina a quale elevatezza spirituale è stata innalzata. Qui occorre una precisazione: non è solamente ed esclusivamente l’azione Divina ad innalzare una Creatura in una posizione quasi divina, c’è stata anche e in dipendenza la collaborazione della Creatura. Primario e determinante rimane l’intervento di Dio, secondaria e indispensabile è stata la risposta della Fanciulla di Nazareth.
“Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”, questa è la traduzione corretta della Bibbia in uso per duemila anni nella Chiesa, la nuova versione della Bibbia compiuta non per santificare il popolo di Dio ma per confonderlo, non afferma “in me” ma “per me”. Ho lasciato nel Vangelo questa traduzione minimalista nei confronti della Madonna, portata avanti da quei teologi e Prelati che non hanno devozione alla Madre di Dio e cercano da circa cinquant’anni di offuscarne le grandezze.
Noi non accettiamo affatto questo minimalismo, al contrario, ci impegniamo per dare alla Santissima Vergine maggiore ossequio.
La sostituzione della preposizione in con per non è marginale, viene a capovolgere il significato dell’intervento di Dio sulla Vergine Maria. La preposizione è quella parte del discorso che si usa per indicare una relazione con un sostantivo, nel caso in questione in me manifesta l’intervento della Santissima Trinità nella Persona di Maria di Nazareth, mentre l’affermazione per me manifesta un intervento attraverso Maria e non coinvolgendola completamente.
Se da diversi decenni sono stati numerosi Prelati e teologi senza Dio a cercare di minimizzare la devozione alla Madre di Dio, capite che nei seminari non si insegna la vera devozione alla Madonna, né si recita il Santo Rosario. Dai seminari poi escono i nuovi parroci che devono alimentare la Fede dei credenti, senza avere le strutture spirituali consolidate e irrobustite.
Non sono molti giovani Sacerdoti i responsabili, lo sono quei teologi che hanno minimizzato la dignità della Madonna.
Cosa rimane a questi teologi senza Dio e a quei Prelati che non hanno avuto o non hanno più devozione alla Madonna perché i loro cuori si sono interessati del potere o delle vicende umane e oscure? A tutti loro rivolgo questa domanda: valeva la pena tradire la Chiesa e la Madonna per un momento transitorio di potere e di ingannevole protagonismo? Non possiamo conoscere le risposte molto personali, anche noi ci poniamo la domanda ma abbiamo una sicura e fedele risposta.
Vale la pena seguire nelle difficoltà e nei sacrifici il Vangelo storico di Gesù e la Madonna? Eccome se ne vale la pena! 
La sofferenza che incontrano tutti gli esseri umani, viene e passa, l’avere sofferto rimane, cioè, i meriti guadagnati davanti a Dio a causa delle sofferenze accettate con umiltà e amore rimangono e ci rendono molto graditi a Lui. Chi non soffre nel mondo? Anche quelli che apparentemente sono felici e atei, provano molte sofferenze e altre disgrazie, anche se vivono nella ricchezza, ma nessuna ricchezza potrà mai donare la vera felicità. 
La solennità dell’Assunzione al Cielo in Anima e Corpo della Madonna ci invita alla riflessione della purità del corpo, oggi svenduto alla corruzione dei piaceri più spregevoli. Il cristiano deve considerare il proprio corpo come tempio dello Spirito Santo, dimora pura ed eccelsa per ospitare meno indegnamente Dio. Infatti è impossibile accogliere Dio dove c’è il peccato mortale.
Il corpo non serve a soddisfare tutti i piaceri immondi e che vengono istigati alla mente da pensieri ingannevoli, non intendo solamente quello sessuale, ci sono altre degenerazioni che annientano la dignità come le droghe, l’alcool, i tatuaggi, i brillantini al naso, gli orecchini degli uomini, la moda svestita. Ricorrere alle decorazioni dei tatuaggi, orecchini ed altro, è solo l’esigenza di sentirsi importante perché interiormente c’è il nulla, un vuoto desolante.
Dove si ricorre a queste decorazioni: tatuaggi, brillantini al naso, orecchini degli uomini, c’è la manifesta instabilità spirituale, queste decorazioni sono rivelatori di una grave malattia spirituale e quanti li portano addosso implicitamente dicono ai cristiani: pregate per me. Il disagio personale, affettivo, sociale, di quanti si adornano di disegni, colori e brillantini per soffocare la coscienza sballata e mai serena, è pesante per loro e rendono pesante la vita anche ai loro familiari.
Non condanniamo quanti si comportano così, noi preghiamo ogni giorno per la loro conversione, li amiamo come creature di Dio. 
Sicuramente è la facile prostituzione del corpo a gettare molte persone nella depravazione più indegna, e questa indica la perdita del decoro, quindi della propria decenza, dignità, onore. La gente di tutto il mondo non è aiutata a vivere dignitosamente, ovunque infatti arrivano immagini indecorose delle televisioni che cercano audience sempre più elevato e si compromettono in continuazione e con maggiore intensità per ottenere pubblicità e guadagni.
Da un lato ci sono questi continui attacchi con proposte immorali, mostrando la facilità dell’adulterio, addirittura visto come una conquista di libertà e di soddisfacimento dei piaceri. Mostrano inoltre la possibilità del sesso anche tra adolescenti, infatti tra i ragazzini di appena dodici anni c’è la mentalità di fare sesso cambiando di continuo partner e di raccontare poi agli altri le loro esperienze. 
Penso a quei genitori che crescono con grande amore i loro figli, che hanno fatto sacrifici immani per essi, che li hanno amati più di loro stessi, che hanno sperato un futuro meraviglioso, che hanno pregato, poi… improvvisamente scoprono che i loro bambini… già a quell’età prostituiscono gratuitamente i loro corpi… È un dramma per i genitori cristiani, una depressione fulminea e l’adombramento del fallimento. 
Da tante parti arrivano notizie però di genitori cristiani che non se ne curano affatto e non patiscono alcun dolore, anche di genitori non credenti che anzi invitano i loro figli a fare scelte libere e a vivere come piace a loro. Senza dare alcun insegnamento morale, senza indicare il pregio della dignità, senza spiegare che fare sesso con tutti i loro amici è una forma di prostituzione gratuita. Cos’è il corpo per questi giovani e, soprattutto, per i loro genitori? 
Il mezzo trasgressivo per appagare ogni tentazione e vivere come animali. 
Loro non capiscono il significato delle tentazioni, non riflettono che di tutto si darà conto nel Giudizio davanti a Gesù, non sanno che vale la pena mortificarsi adesso per vivere poi eternamente nella vera e piena felicità. Per amare adesso Dio Padre che ci ha dato la vita, per ringraziarlo dei continui doni, per osservare i suoi Comandamenti e ricevere già in questa vita molte ricompense.
Queste considerazioni ci vengono dalla solennità dell’Assunta, mi fermo qui per mancanza di tempo, ma è un dovere di tutti meditare sul corpo. Non è una massa o materia vile, non è solo ente materiale o fisico che compone una struttura, il corpo per il cristiano dà forma all’anima ed è tempio di Dio, ovviamente quando vive in Grazia di Dio e lo rispetta con attenzione. Non sia troppa la considerazione perché poi si può cadere nell’idolatria. 
Nell’Assunzione della Vergine Madre chiediamo a Lei la purità del corpo, del cuore e della mente. Consacriamoci ogni giorno al suo Cuore.
Solo chi prega la Madonna incontra suo Figlio Gesù, è sempre la Madre a far conoscere il Figlio, Ella Lo ha dato al mondo! Buona preghiera a tutti.
 
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