24/01/2015
Catechesi N. 51
A - "...l'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!".
Solo la Grazia di Dio può fare aprire gli occhi e il cuore donandoci la forza necessaria al perdono.Tutto passa, ma l'Amore di Dio resta, voi cercatelo e riempitevi di questo Amore che trasforma ed eleva la mente e il cuore.
B –Il Magnificat è il cantico con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché si è benignamente offerto di liberare il suo popolo. Questo gioioso cantico della Vergine a Dio, dovremmo cantarlo anche noi come atto di amore a Colei che ha creduto senza dubitare minimamente. Vogliamo allora recitare ogni giorno qualche Corona in più del Santo Rosario secondo le intenzioni della Madonna?Possiamo farlo e allora proviamoci.
C – Il valore dell’opera ed il significato dei Santi.
D – Gesù ci preannuncia la sua venuta nel giorno della purificazione affinché l’intervento di Dio possa fermare l’autodistruzione degli uomini. Interverrà a beneficio dell’Umanità e in questa occasione separerà definitivamente i buoni dai cattivi. Chi vive nella Grazia e nella Verità porta in sé il Regno di Dio, e in questa nostra unione con Gesù siamo già Regno di Dio e non abbiamo nulla da temere.
A - "...l'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!".
Solo la Grazia di Dio può fare aprire gli occhi e il cuore donandoci la forza necessaria al perdono. Tutto passa, ma l'Amore di Dio resta, voi cercatelo e riempitevi di questo Amore che trasforma ed eleva la mente e il cuore.
Questa che andiamo a leggere è una gran bella parabola che andrebbe meditata in un luogo silenzioso e con una disposizione interiore pura. Leggendola, comprenderemo che non possiamo avere nemici nella vita, anzi ,dobbiamo saper perdonare prontamente coloro che ci odiano e perseguitano.
A ognuno di noi, almeno una volta nella vita , è capitato nelle proprie Preghiere di chiedere il perdono a Gesù per un’azione sbagliata commessa e magari immediatamente dopo la nostra richiesta di perdono, esser noi stessi a negare comprensione e perdono a coloro che ci hanno ferito.
Questo è il limite umano del perdono. Solo la Grazia di Dio può fare aprire gli occhi e il cuore donandoci la forza necessaria al perdono.
Vi ho già scritto numerose volte che il perdono concesso a chi sbaglia è una delle condizioni essenziali per instaurare una intensa comunione con Gesù, che ci vuole capaci di rendere il nostro cuore libero da ogni forma di odio o di vendetta verso i nostri fratelli.
Sempre più frequentemente siamo artefici o spettatori di molteplici controversie , molte delle quali sono banalmente semplici incomprensioni, che riusciamo invece stupidamente a far diventare dei problemi irrisolvibili solo per il gusto di essere in contrasto con gli altri.
Senza la Grazia di Gesù, l’uomo è fragile poiché guidato solo dal suo essere, dal suo animo e pertanto imprigionato nei suoi stessi limiti. E così, per colpa di equivoci insignificanti, riusciamo a chiudere le porte ai nostri familiari, ai nostri amici, negandoci la possibilità di continuare a condividere momenti gioiosi della nostra vita.
Gesù ci chiede di essere più umili, meno critici e duri e di aprirci agli altri accettando i loro difetti, consapevoli del fatto che tutti gli uomini sono imperfetti, a partire da noi stessi. Non possiamo deludere Gesù e per non deluderlo, dobbiamo aprire il nostro cuore allo Spirito Santo.
Perché allora si arriva a questa durezza?
Per orgoglio non riusciamo a riconoscere i nostri torti non chiedendo così perdono alla persona ferita. Ci vuole poco a chiedere perdono!
L’importanza di chiedere perdono la spiega Gesù a Pietro quando egli chiede se esiste un limite al perdono .
Gesù replica affermando che non esiste limite al perdono come non esiste limite al perdono che Lui dona ai penitenti sinceri che ricorrono alla Confessione animati almeno nel proposito ,a non ripetere più quei peccati.
"Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette".
Questo insegnamento lo applicò per tutta la sua esistenza, San Massimiliano Maria Kolbe, un uomo immerso nella spiritualità mariana e lo mostrò con assoluta sincerità e coraggio. Leggiamo una breve agiografia: «Il 28 maggio 1941 Kolbe giunse nel campo di concentramento di Auschwitz, dove venne immatricolato con il numero 16670 e addetto a lavori umilianti come il trasporto dei cadaveri. Non rinunciò mai a dimostrarsi solidale nei confronti dei compagni di prigionia. Nonostante fosse vietato, Kolbe in segreto celebrò due volte una Messa e continuò il suo impegno come Sacerdote.
Alla fine del mese di luglio dello stesso anno venne trasferito al Blocco 14 e impiegato nei lavori di mietitura. La fuga di uno dei prigionieri causò una rappresaglia da parte dei nazisti, che selezionarono dieci persone della stessa baracca per farle morire nel cosiddetto bunker della fame.
Quando uno dei dieci condannati, Francesco Gajowniczek, scoppiò in lacrime dicendo di avere una famiglia a casa che lo aspettava, Kolbe uscì dalle file dei prigionieri e si offrì di morire al suo posto. In modo del tutto inaspettato, lo scambio venne concesso: i campi di concentramento erano infatti concepiti per spezzare ogni legame affettivo e i gesti di solidarietà non erano accolti con favore.
Kolbe venne quindi rinchiuso nel bunker del Blocco 13. Dopo due settimane di agonia senza acqua né cibo la maggioranza dei condannati era morta di stenti, ma quattro di loro, tra cui Kolbe, erano ancora vivi e continuavano a pregare e cantare inni a Maria Immacolata.
La calma professata dal Sacerdote impressionò le SS addette alla guardia, per le quali assistere a questa agonia si rivelò scioccante. Kolbe e i suoi compagni vennero quindi uccisi il 14 agosto 1941, vigilia della Festa dell'Assunzione di Maria, con una iniezione di acido fenico. Il loro corpo venne cremato il giorno seguente, e le ceneri disperse.
All'ufficiale medico nazista che gli fece l'iniezione mortale nel braccio, Padre Kolbe disse: "Lei non ha capito nulla della vita..." e mentre l'ufficiale lo guardava con fare interrogativo, soggiunse: "...l'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!". Le sue ultime parole, porgendo il braccio, furono: "Ave Maria".
Fu lo stesso tenente medico nazista che raccontò dopo alcuni anni questo fatto, che fu messo agli atti del processo canonico. L'espressione "Solo l'amore crea" fu ricordata più volte da Paolo VI nel 1971 in occasione della beatificazione di Kolbe».
L'Amore di Gesù non ha limite, se sorge un limite è quello posto dal peccatore che viola i Comandamenti e il Vangelo con lucido piacere, illuso che tanto Dio perdona sempre… Se è vero che Dio perdona sempre è pure vero che mette un limite ai peccatori convinti di farla franca, che con superficialità non tengono conto della loro vita intenzionalmente “disgraziata” e opposta alla Parola di Dio.
Se ognuno si rendesse conto di avere grandi debiti verso Dio, quantomeno diverrebbe più umile e servitore della sua Parola.
I benefici concessi dal Signore sono innumerevoli, pochi sono invece gli uomini che riescono a vedere le opere di Dio, i suoi straordinari interventi, la sua infinita generosità di aiuto nel pericolo e nel sostegno alle nostre sofferenze.
Il modo migliore per ringraziare Gesù è la partecipazione alla Santa Messa con amore ed interesse, non una presenza fisica e distaccata ma una vera compartecipazione all'infinito mistero che avviene sull'altare e che ripete in modo mistico ed incruento quanto avvenuto sul Calvario.
Deve essere una piena adesione all'offerta che Gesù fa di se stesso al Padre con un gesto di amore incommensurabile.
Quando partecipiamo alla Messa ma il nostro cuore resta legato affettivamente ad altro, ai vizi, al peccato o a scelte opposte al mistero Eucaristico, non si ottiene nessuna Grazia perché mancano le più elementari condizioni.
Chi di noi invece si trova in un conclamato distacco da Dio e trova la volontà di frequentare la Messa, riconoscendo la mancanza dell’amore di Dio, chiedendoGli con sincero pentimento perdono e l’aiuto a “guarire” dal male, gradualmente la sua vita migliorerà divenendo un buon Cristiano.
Di questi miracoli ne ho visti centinaia.
Credete a Gesù, perché è l'Unico che manterrà fede alla parola data donandoci anche più di quello che Gli abbiamo chiesto o che ci saremmo meritati.
Tutti possono avvicinarsi a Gesù, anche senza aver compiuto azioni eccezionali.
Cercatelo con Fede e Lui si farà sempre trovare, in cambio vi chiede solo di perdonare con il cuore chi non vi ama, chi vi ha causato delle sofferenze o di pentirvi di non aver amato e aver arrecato dolore agli altri.
Tutto passa, ma l'Amore di Dio resta, voi cercatelo e riempitevi di questo Amore che trasforma ed eleva la mente e il cuore. Buona preghiera a tutti.
B –Il Magnificat è il cantico con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché si è benignamente offerto di liberare il suo popolo. Questo gioioso cantico della Vergine a Dio, dovremmo cantarlo anche noi come atto di amore a Colei che ha creduto senza dubitare minimamente. Vogliamo allora recitare ogni giorno qualche Corona in più del Santo Rosario secondo le intenzioni della Madonna?Possiamo farlo e allora proviamoci.
Il Magnificat è un cantico, un componimento poetico dell'Antico Testamento, con esclusione dei Salmi, o del Nuovo Testamento. Il meraviglioso Magnificat cantato dalla giovane Maria di Nazareth è contenuto nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché si è benignamente offerto di liberare il suo popolo. Per questa ragione è conosciuto anche come cantico di Maria.
Il nome di Magnificat deriva dalla prima parola della traduzione latina "Magnificat anima mea Dominum".
Dobbiamo partire dall'Annunciazione per comprendere l’incommensurabile lode di Maria a Dio, una esplosione di gioia per l'intervento di Dio su Israele ed anche un commosso ringraziamento per avere rispettato la promessa antica.
Molti cattolici non conoscono il Magnificat, lo ascoltano nella Messa quando si proclama nel Vangelo il primo capitolo di Luca, ignorando le ragioni di questo cantico mariano e le stupende parole pronunciate spontaneamente dalla Vergine quando già portava nel grembo Colui che i Cieli non potevano contenere.
Dell'Annunciazione conosciamo cosa avvenne.
Consideriamo ora cosa accadde nella visita di Maria alla cugina Elisabetta quando si recò a Nazareth.
Elisabetta si trovava in "una città di Giuda", che la storia identifica geograficamente ,nel villaggio di AinKarem a 6 km ad ovest di Gerusalemme.
"Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce…".
In questa visita di Maria a Elisabetta ci sono tre fasi connesse fra loro che fanno scaturire effetti importanti.
La Vergine Maria al suo arrivo saluta Elisabetta, e non appena aprì bocca proferendo alcune parole, colui che poi sarebbe diventato Giovanni Battista "sussultò nel grembo" di Elisabetta e venne santificato prima ancora di nascere.
All’arrivo di Maria, "Elisabetta fu colmata di Spirito Santo", la Grazia scese su di lei affinché Ella potesse profetizzare qualcosa di straordinario… da questo, il terzo effetto : "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la Madre del mio Signore venga da me?".
Tra Maria e Elisabetta l'affetto era sempre stato pienamente spirituale, ma la nuova condizione di entrambe, soprattutto quella dell’allora giovanissima Maria, rese l'anziana Elisabetta sottomessa a Maria e si mise a sua completa disposizione.
Essere devoti della Madonna, conquistare il suo Amore e ricevere le Sue Grazie, vuol dire osservare lo stesso atteggiamento che ebbe Elisabetta.
Non è la sola recita del Santo Rosario o il pellegrinaggio a Lourdes o nei vari Santuari a trasformare il cristiano in un credente autentico, non finirò mai di ricordarvelo, a queste azioni bisogna aggiungere Amore, quello che solo l’incontro profondo con la Madonna può riempire il nostro cuore.
Incontrarla significa pregarla con parole spontanee e con il cuore, conoscere e approfondire sui Testi Sacri le Sue opere e riconoscere umilmente la sua Onnipotenza per Grazia.
Non aspettiamoci pertanto che la recita del Santo Rosario o di più Corone al giorno, o un pellegrinaggio a Fatima o Lourdes o altrove, producano Misericordia e Grazia nella nostra vita.
Senza una Fede matura, l’osservanza dei Sacramenti e un radicale impegno al cambiamento ,volto alla rinuncia del superfluo, non otterremo la vera Grazia.
Il Magnificat , questo gioioso cantico della Vergine a Dio, dovremmo cantarlo anche noi come segno di ringraziamento non solo al termine del Vespro della Liturgia delle Ore, ma come atto di amore a Colei che ha creduto senza dubitare minimamente.
Maria, per quanto ha creduto in vita così è stata innalzata nella santità e fu elevata ad una gloria quasi infinita.
Chi può comprendere la santità della Vergine Assunta in Cielo in Anima e Corpo?
Vi spiego brevemente la divisione del cantico del Magnificat - 1° capitolo di Luca.
Il cantico innalzato dalla Madonna a Dio si riferisce a tre fasi diverse della storia della salvezza, spiegata alla luce dei nuovi avvenimenti che si stavano realizzando:
- nei versetti 48-50 si esalta la bontà di Dio Onnipotente e la disponibilità di chi accetta di condividere il suo disegno, rinunciando al proprio volere;
- nei versetti 51-53 si annuncia un capovolgimento inaspettato: il Salvatore è fedele alle sue promesse, ha già dato anticamente prova della sua bontà;
- nei versetti 54-55, si annuncia che le promesse fatte anticamente ad Israele si stanno realizzando in Gesù: è Lui la pienezza ed il compimento della salvezza promessa.
Oggi ricorre la solennità dell'Assunta, è il grande ed esclusivo riconoscimento alla Madre di Dio, a Colei che portò Dio nel grembo per nove mesi e che si fece pienamente Serva della volontà di Dio.
Ricordiamoci quindi che l'elevatissima santità della Madonna è proporzionata ai suoi meriti acquistati in vita, e questo è un disegno che varrà anche per noi.
Nessuno può pretendere da Gesù più di quanto diamo in preghiere, opere e penitenze!
L'Assunzione in Corpo e Anima ci dice pure della sacralità del corpo, oggi oltraggiato da ogni forma di corruzione e di sporcizia.
Il degrado morale si è insidiato impetuosamente in ogni angolo della terra con l’abbandono quasi definitivo dei valori spirituali creando così spazio a messaggi mediatici immorali e distruttivi e alla loro pericolosissima diffusione attraverso l’utilizzo degli strumenti tecnologi a nostra disposizione .
Ma ciò che è veramente grave e disarmante è che questi messaggi li abbiamo lasciati entrare nelle nostre case e nelle nostre famiglie, perdendo il controllo del loro significato malvagio, trasformandoli in verità assolute e così permettendo, abbiamo solo affermato e dimostrato che oggi ogni corruzione è possibile.
I nostri ragazzi, che dovrebbero rappresentare il nostro futuro, sono cresciuti con la convinzione che se non si vive di corruzione, immoralità e arroganza non si può sopravvivere , non ci si può affermare e si può ottenere nulla che possa giovare alla loro esistenza… Ma dove andranno a finire i nostri ragazzi?
Questa è la più sporca menzogna promossa da coloro che vogliono far diventare gli esseri umani simili agli animali.
Quante persone vivono e si comportano come gli animali?
I loro corpi sono ricoperti da tatuaggi , anelli al naso o sulla lingua che sembrano oggetti marchiati dal nemico infernale… , tutto questo per ritrovare una identità perduta per non dire assente, conformandosi al nuovo esempio del branco mondiale.
Molti di loro sostengono che hanno piccoli tatuaggi in ricordo di qualcuno o dii qualcosa, senza riflettere che hanno abbondonato la loro mente per ricordare e il cuore per amare!
Provo molta compassione per tutti coloro che hanno distrutto la loro vita, perdendo l’identità e la dignità, abbandonandosi alla droga e all’alcool , scegliendo di vivere non come umani ma come animali.
Prego per loro ogni giorno, la conversione anche di una sola anima perduta sarebbe già una grande gioia ,ma vorrei nel mio cuore che si convertissero tutti, per provare la gioia di conoscere e adorare Gesù e pregare la Madonna.
La salvezza eterna delle loro anime.
La potentissima Mediatrice è sempre pronta a salvare le loro anime ma aspetta le nostre preghiere per il loro pentimento.
Vogliamo allora recitare ogni giorno qualche Corona in più del Santo Rosario secondo le intenzioni della Madonna?
Possiamo farlo e allora proviamoci. Di riflesso anche noi ne avremo abbondanti Grazie e grandi aiuti inaspettati!
Buona preghiera a tutti.
Beata Imelda
C – Il valore dell’opera ed il significato dei Santi.
La solennità dei Santi è vista con un certo distacco da molti cattolici che considerano i Santi troppo lontani e non Li pregano, oppure ne ricordano qualcuno ma senza una sincera partecipazione interiore.
Chi è un Santo canonizzato?
E’ un uomo o una donna che hanno vissuto nel mondo compiendo le cose ordinarie in modo straordinario.
Questa è la spiegazione più corretta per comprendere il valore di un Santo. Ovviamente ciò comprende innanzitutto il loro amore totale per Dio, e la loro capacità di aver praticato con massimo impegno l'insegnamento primario di Gesù: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente" (Lc 10,27).
È possibile questa piena donazione?
Certo, altrimenti Gesù non l'avrebbe insegnata e non avremmo Santi canonizzati.
I Santi hanno amato Dio sopra ogni cosa, e questa dedizione e donazione a Lui li ha progressivamente distaccati dalle cose materiali fino a trasfigurarli in Gesù, diventando simili a Lui nelle opere e nelle parole, e soprattutto nella vita interiore.
I Santi sono quelle persone che vivono il Vangelo in ogni suo insegnamento, manifestano con le opere le parole più impegnative dette da Gesù, come ad esempio: " Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo" (Lc 6,35).
Non ci sono solamente i Santi canonizzati come esempi di vera obbedienza a Dio. Sono molti di più gli altri Santi non canonizzati ma grandi agli occhi di Dio e che si trovano in Paradiso, perché hanno vissuto nel silenzio e senza suoni di tromba la vera spiritualità del Vangelo.
Questo è possibile perché tutti siamo chiamati alla santità.
La santità che insegna Gesù nel Vangelo e che io ogni giorno voglio farvi conoscere, non è impossibile. Essa fa parte delle nostre possibilità altrimenti il Signore non ci avrebbe invitato esplicitamente a compiere questo cammino.
Tutti possiamo scalare questa santità che indica innanzitutto l'impegno costante di dare a Dio quello che merita (adorazione, obbedienza, ringraziamento) e di rispettare il prossimo in ogni circostanza.
Santità di vita indica queste caratteristiche: bontà, stato di Grazia, onestà, moralità, pratica delle virtù, purezza, irreprensibilità.
Ovviamente ognuno, confrontandosi, troverà almeno un aspetto che non pratica ed è per questo che leggiamo questo commento ogni giorno e ci sono migliaia di altri commenti e libri che aiutano a vincere le miserie umane e a rivestirsi dei sentimenti di Gesù.
È un cammino impegnativo, e quanti lo intraprendono trovano la vera felicità e la pace profonda.
Anche San Francesco, Santa Rita e San Pio hanno lottano contro le tentazioni, hanno avuto inizialmente le stesse prove di tutti gli altri cattolici.
La Loro potente resistenza dovuta alla preghiera costante e fiduciosa, alle penitenze e rinnegamenti che praticavano, ha permesso un continuo avanzare e salire con sforzi e costanza il Monte della Trasfigurazione.
Loro erano chiamati a lasciare tutto per trovare il Tutto.
Tutti, ma soprattutto i cattolici, sono chiamati ad una santità più accessibile. Ma si tratta pur sempre di santità.
Purtroppo sono molti quelli che iniziano il cammino di Fede ma non appena arriva un problema o una sofferenza, invece di reagire con maggiore preghiera, cadono nello scoraggiamento e lasciano vincere satana.
La Fede si prova nelle sofferenze, quando arriva un problema che sembra inizialmente insormontabile e si è chiamati ad una vigorosa reazione.
Molti si scoraggiano e lasciano la preghiera, si dimenticano delle belle cose compiute quando tutto andava bene…
Arrivano anche a frequentare la magia per sentire parole di conforto che sono in realtà ingannevoli, precipitando così nel baratro della disperazione in mano ai diavoli e la famiglia comincia a sgretolarsi, tutto diventa molto strano.
La santità presentata dal Vangelo è accessibile a tutti, ma non si potrà iniziare questo cammino se prima non si lasciano i vizi.
Quante persone normali si sono santificate in una vita ordinaria, in famiglia, al lavoro, frequentando persone e divertendosi nel modo giusto .
Persone che vivevano in famiglia, erano genitori o figli e hanno praticato le virtù nel pieno anonimato, senza sventolare santità e senza presentarsi come pieni di “doni”, come dicono quelli che in realtà sono molto confusi.
Mi dicono che negli ultimi decenni sono decine di migliaia le persone in Italia che affermano negli incontri di preghiera di avere i “doni”.
Ma da dove arrivano questi presunti doni?
Occorre un vero discernimento per capire se i doni vengono da Dio o dal demonio.
Faccio notare questo: se una persona ha veramente dei doni, prima di tutto non lo sbandiera ai quattro venti per gonfiarsi di orgoglio e superbia, ma vive nel nascondimento e nell’umiltà.
Se veramente hai un dono e vedi che un tuo fratello sta male, non gli imponi le mani, ma ti metti in ginocchio e preghi per lui, supplicando il Signore di liberarlo e guarirlo.
Penserà il Signore, a tempo opportuno a far conoscere il dono di un suo servo.
IL VERO SEGUACE DI CRISTO NON SVELA MAI IL SEGRETO DEL RE!!!!!
Non crediate poi che avere dei doni sia tutto “rose e fiori”. Non pensate che tutto vada “ liscio”.
Il demonio infatti non cessa di tormentare in mille modi chi è chiamato dal Signore ad una particolare Missione.
Se si sapesse cosa soffre veramente chi ha dei doni, non ci sarebbe questo desiderio sfrenato di possederli.
La vera santità si trova in moltissime persone sposate o non sposate che nel silenzio e in forma riservata sono intimamente unite a Gesù e pregano con grande fiducia la Madonna.
Da queste persone non sentirete mai parole di esaltazione, né esse parlano volentieri delle loro opere spirituali, e mantengono tutto riservato perché amano rivolgere preghiere e suppliche a Gesù e alla Madonna.
Rimangono in silenzio riguardo la loro vita spirituale.
Sono queste le anime che pregustano già in questa vita il Paradiso, anche se vivono in mezzo a sofferenze e a prove continue.
Preghiamo ogni giorno con grande fiducia i Santi, e invochiamo la Loro potente intercessione, affinché essi intercedano presto e con amore.
Buona preghiera a tutti.
Beata Imelda
D – Gesù ci preannuncia la sua venuta nel giorno della purificazione affinché l’intervento di Dio possa fermare l’autodistruzione degli uomini. Interverrà a beneficio dell’Umanità e in questa occasione separerà definitivamente i buoni dai cattivi. Chi vive nella Grazia e nella Verità porta in sé il Regno di Dio, e in questa nostra unione con Gesù siamo già Regno di Dio e non abbiamo nulla da temere.
Gesù nel Vangelo ci anticipa che in questi tempi accadrà qualcosa di ancora più grave del giorno del diluvio.
Il Suo vuole essere un avvertimento severo.
Quanto avvenuto nel diluvio è poca cosa rispetto all'intervento che Dio adotterà per fermare l'autodistruzione degli uomini che ricorreranno all’utilizzo delle armi nucleari.
Interverrà a beneficio dell’Umanità e in questa occasione separerà definitivamente i buoni dai cattivi.
"In quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata".
Gesù ci invita a riflettere su quanto accaduto il giorno del diluvio per ricordarci che quando l’Umanità si dimentica di Dio, le conseguenze sono sempre dolorose:
"Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’Uomo si manifesterà".
La società di oggi è ritornata ad essere pagana come ai tempi di Noè: , "mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti".
Anche oggi pensiamo a soddisfare tutti i nostri bisogni ma non pensiamo a Dio. Dio non vuole la morte del peccatore, vuole la sua conversione .Ma se il peccatore rifiuta Dio per vivere come una bestia?
Dio ci continua a richiamare a Lui; il Suo è l’ennesimo tentativo del Padre buono che cerca disperatamente di salvare i propri figli dalla distruzione delle guerre. Ma se gli uomini continueranno a non ascoltare il suo richiamo, allontanandosi giorno dopo giorno dalla Preghiera, la loro vita sarà condannata alle più terribili disgrazie.
Subiremo ciò che è già accaduto il giorno del diluvio, perché l’umanità non è più in grado di pentirsi e tornare a condurre una vita onesta, sobria, pura, virtuosa. Precipiteremo in un abisso scuro dove regna il sonno della morte, dove non saremo più capaci di udire la voce di Dio, poiché saremo ormai sedotti unicamente dalle sirene incantatrici del mondo, dietro le quali si nasconde e ride beffardo satana.
"Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’Uomo si manifesterà".
Gesù ci sta mettendo in guardia e ci sta chiamando a una scelta definitiva: dissipare ogni bene o cominciare a vivere una vita improntata al Vangelo.
Le conseguenze di questa scelta saranno quindi differenti, e Gesù ci dice: "In quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata".
Cosa sarà costretto a fare il Padre buono e misericordioso per fare rinsavire i suoi figli?
Gesù tornerà nella Gloria ma quel giorno non sarà la fine del mondo, non si mostrerà come accadde duemila anni fa, né apparirà nelle vesti di un corpo mortale, sarà unicamente il figlio di Dio Eterno. Nessuno Lo vedrà sulle strade o in piazza, saranno ingannatori quelli che diranno di vederlo, come lo sono oggi migliaia di falsi veggenti.
Il giorno in cui Gesù si mostrerà nuovamente a tutti , sarà il giorno che segnerà la fine del mondo, anche se prima di quel tempo molte profezie dovranno ancora avverarsi.
Dovranno passare ancora millenni prima che Gesù torni per il Giudizio Universale, ma fino a quel momento questo mondo non potrà perseverare nel male e Lui arriverà per richiamarci a una fortissima purificazione.
Saremo pertanto chiamati a vivere la fine dei tempi e non la fine del mondo.
La fine di un tempo in cui satana sarà legato e gettato nello stagno di fuoco e verrà concessa all’Umanità un’ Era di pace e prosperità.
Gesù giungerà nel giorno della purificazione nel suo Corpo glorioso, illuminando l’intelletto di ogni essere umano e facendosi riconoscere come Dio.
Potremmo solo accoglierlo o rifiutarlo, e quel giorno sarà il Suo ultimo appello per rimediare alla nostra vita corrotta.
Gesù verrà nello splendore della sua Gloria sulle nubi del Cielo per fermare le spaventose guerre e verrà per farsi riconoscere come il vero e unico Dio. "Poiché il Figlio dell'Uomo verrà nella gloria del Padre suo" (Mt 16,27).
Ricordiamo la profezia in San Matteo della caduta dal Cielo nel tempo delle guerre: "Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte" (Mt 24,29).
Noi che abbiamo scoperto il Regno di Dio, siamo davvero benedetti.
Dio è in mezzo a noi è dentro di noi , lo portiamo nel nostro cuore, nell’anima , nello spirito e ogni qualvolta riusciamo nelle opere che compiamo a presentarlo agli altri. Solo pervasi dalla Sua presenza riusciamo a donare al prossimo azioni di amore, di carità ,di pace, giustizia e misericordia ,con lo spirito di umiltà.
I falsi cristiani non riconoscono in se stessi il Regno di Dio, fingono di vivere in comunione con Gesù ma Lui in realtà non li conosce, perché sono le opere buone a mostrare l'autenticità della persona.
Chi vive nella Grazia e nella Verità porta in sé il Regno di Dio, e in questa nostra unione con Gesù siamo già Regno di Dio e non abbiamo nulla da temere. Ricordiamoci sempre di pregare per la conversione dei peccatori, perché non c’è carità più grande che strappare un nostro fratello dagli artigli di satana, il quale, per un odio implacabile verso Dio, vuole trascinare tutti all’inferno.
Buona preghiera a tutti.
Madre Ursula Morata
Beata Giacinta di Fatima