27/02/2015
Catechesi N. 55
A - Da quanto afferma Gesù è possibile anche per i credenti non raggiungere la salvezza eterna. Non è certamente una novità, il Signore questo lo spiega in molti altri discorsi e nelle parabole.
B - Gli operai della vigna che si lamentano con il padrone per i soldi dati a quelli che in realtà hanno fatto poco, manifesta un vizio annidato bene anche nelle belle parole e nei complimenti non sinceri.
C - Ci sono giornate impegnative e non c'è neanche il tempo di cominciare a scrivere la Catechesi. Ma non si può rinunciare alla meditazione della Parola di Dio, anche se viene letta sul tardi.
D - Questa Parola l'ho spiegata in più occasioni, ritengo questo passaggio importante per comprendere il ruolo della Madonna e la venerazione che ne aveva il Figlio Gesù.
A - Da quanto afferma Gesù è possibile anche per i credenti non raggiungere la salvezza eterna. Non è certamente una novità, il Signore questo lo spiega in molti altri discorsi e nelle parabole. Non è sufficiente credere, perché anche i diavoli credono nell'esistenza di Dio ma non Lo servono!
I veri credenti non solo credono ma vivono la loro Fede, la praticano con le buone opere, con la Carità e l’umiltà.
Diversamente dai protestanti, o meglio i protestanti diversamente dagli appartenenti all'unica Chiesa fondata da Gesù Cristo, cioè da noi, credono che la salvezza verrà per la loro fede, non per le opere, infatti non si confessano e non credono neanche in questo Sacramento.
Rileggiamo cosa ha scritto l'Apostolo San Giacomo sulle opere e sulla Fede.
"Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la Fede ma non ha le opere? Forse che quella Fede può salvarlo?" (Gc 2,14).
"Così anche la Fede: se non ha le opere, è morta in se stessa" (Gc 2,17).
"Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la Fede ed io ho le opere; mostrami la tua Fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia Fede" (Gc 2,18).
"Ma vuoi sapere, o insensato, come la Fede senza le opere è senza calore? Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare?" (Gc 2,20-21).
Il Libro di San Giacomo presente nella Bibbia, viene scartato dai protestanti, d'altronde anche molti cattolici eliminano quanto non conviene e contrasta la loro mentalità. Non è un'operazione corretta, la coscienza così si svuota della morale e rimane solo una parvenza di spiritualità.
Da ciò ne conseguono scelte sbagliate, spesso l'adorazione degli idoli e molte immoralità.
Molti credenti non conoscono la dottrina e si formano concetti indeterminati e una religiosità imprevedibile.
Questo spiega la parabola di oggi: pochi credenti sono terreno buono per far crescere il buon seme, ma tutti gli altri che non lo sono ancora, devono impegnarsi per diventarlo. Tutti siamo in cammino e non c'è alcuna ragione valida per chi ancora brancola nell'oscurità, di abbattersi e indietreggiare.
Gesù invita tutti ad incontrarlo, nessuno si deve considerare escluso e se adesso non riesce a lasciare i vizi perché troppo radicati, continui a pregare e a chiedere preghiere ai conoscenti. La Confessione è indispensabile ma se non riesce a farla per l'attaccamento ai peccati, preghi intensamente davanti al Tabernacolo, perché Gesù è lì per i volenterosi, quelli che riconoscono le loro colpe e vogliono iniziare una vita integra e retta.
La conversione porta alla salvezza eterna, ma come arrivare alla vera conversione?
Con il Santo Rosario, recitatelo tutti i giorni e la Madonna vi ricolmerà di Grazie particolari, vi darà la forza per vincere le battaglie contro il nemico infernale. Buona preghiera a tutti.
Santo Curato d'Ars
B - Gli operai della vigna che si lamentano con il padrone per i soldi dati a quelli che in realtà hanno fatto poco, manifesta un vizio annidato bene anche nelle belle parole e nei complimenti non sinceri. L'invidia è causa molto spesso di diffamazioni e persecuzioni dolorosissime, non solo per chi le riceve, anche chi le fomenta vive il suo tormento interiore e trova nella cattiveria la valvola di sfogo.
Oltre a questo appunto, Gesù rimprovera gli operai della prima ora anche per la loro inquietudine sulla bontà del padrone, essi lo vogliono severo con gli ultimi operai, più insensibile e senza cuore. Non deve premiarli, questo è lo scopo degli operai davvero senza cuore, non deve fare loro del bene. Lo consigliano ad agire come programmano loro, senza pietà e ingiustamente.
È vero che hanno svolto lo stesso tipo di lavoro, come è vero che i primi hanno lavorato molte più ore, ma perché questi si interessano degli operai che hanno lavorato di meno? Non è stata una loro scelta ma il padrone li ha chiamati all'ultima ora. Non può il padrone chiamare quando vuole e a chi vuole?
Il cuore cattivo non accetta che gli altri ricevano aiuti, ne soffre e con parole insinuanti cerca di ridicolizzare i buoni.
Mi vengono in mente alcune parole di Gesù e che trascrivo con amarezza, è indubbio che Lui oggi si rivolge ai Consacrati distaccati dal suo Cuore, indolenti nel compiere la sua volontà: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei Cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare" (Mt 23,13).
Purtroppo, questo avviene molto spesso quando si insegnano dottrine moderniste, teorie inventate e opposte ai Comandamenti, nel comportamento poco edificante che allontana molti cristiani dalla Chiesa. Oppure quando le Chiese rimangono chiuse quasi tutto il giorno, quando non c'è la disponibilità ad ascoltare le confessioni e a spezzare le catene dei peccati, riducendo la forza dei diavoli e ridicolizzandoli; quando non si parla nelle circostanze opportune come l'omelia e le catechesi, la vera dottrina della Chiesa Cattolica.
Ci sono altre ragioni che tendono ad impedire la salvezza ai credenti, spesso è presente anche l'invidia. Un Consacrato può irrigidirsi e provare indifferenza o invidia, anche dinanzi alla persona meno istruita ed emarginata, ma grande nella Fede davanti a Gesù.
In tutti i settori della vita ci sono persone che istigano il padrone a non comportarsi secondo coscienza e a non rispettare i buoni.
Gli operai della prima ora non hanno alcun titolo per lamentarsi, il padrone ha mantenuto la parola e ha dato ad essi quanto promesso. Sorge un dubbio: sono stati fin troppo disponibili i primi operai o furbi quelli dell'ultima ora?
Quelli della prima ora scelgono di lavorare con impegno, forse anche con interesse, ma senza cuore. Infatti si lamentano con il padrone perché è buono con quanti lavorano una sola ora. C'è impegno, interesse ma non c'è il cuore. Non assomigliano a molti cristiani che si danno da fare nella Chiesa senza concludere nulla? O, addirittura, creano situazioni dannose per gli altri?
Gli operai dell'ultima ora non li identifico necessariamente come buoni, sicuramente hanno colto al volo l'offerta del padrone di lavorare poche ore e di guadagnare la stessa paga di una giornata. Ma non avevano voglia di andare la mattina insieme agli altri?
Sappiamo che nessuno li ha chiamati, nessuno oggi ha parlato di Gesù a molte persone che attendono la chiamata per convertirsi.
Leggiamo come rispondono al padrone dopo averli chiamati: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Quasi 6 miliardi di persone oggi non frequentano la Chiesa Cattolica anche perché nessuno li chiama, né li invita a pregare insieme, a conoscere l'Amore di Gesù, a fare l'esperienza del Signore.
Soprattutto, sono poche le anime buone che pregano per la conversione dei peccatori. Quasi tutti pregano per i loro problemi.
Ecco perché da anni vi ho indicato la recita del Santo Rosario alle 10.30, 11.30, 18, e alle 20.30 secondo le intenzioni della Madonna!
Noi dobbiamo pregare per gli operai dell'ultima ora, perché non perdano l'occasione di incontrare qualcuno che li inviti a lavorare nella Vigna del Signore. Per lavoro si intende la conversione e la presenza nella Chiesa, lo sforzo spirituale per sé e in tutta la loro vita.
Ci sono molti peccatori che si pentono in tarda età e davanti a Dio guadagnano più meriti in poco tempo di altri, che per quaranta o cinquant'anni hanno lavorato e pregato forse con poche buone disposizioni interiori.
Non è determinante allora quanto si lavora nella Casa di Dio, ma come si lavora, con che cuore e amore!
Gesù può chiamare alla conversione a qualsiasi ora: all’alba, alle nove, a mezzogiorno, alle tre o alle cinque. Non è però una sua scelta, chiama quando trova la disponibilità nei peccatori ad intendere il richiamo di Dio, e spesso questo si percepisce nella sofferenza. Gesù vuole trovare uno spiraglio per introdurre il suo Amore e toccare il cuore dei peccatori.
Gesù vuole salvare tutti ma non fa alcuna violenza, lascia liberi ed invia illuminazioni a tutti, e quelli dell'ultima ora sono ben accolti! Buona preghiera a tutti.
Santa Caterina da Bologna e Santa Bernadette
C - Ci sono giornate impegnative e non c'è neanche il tempo di cominciare a scrivere la Catechesi. Ma non si può rinunciare alla meditazione della Parola di Dio, anche se viene letta sul tardi. Mi commuovo quando leggo innumerevoli messaggi che manifestano l'attesa ansiosa di leggere quanto prima la Catechesi che mettiamo nel nostro sito.
Anche molti Sacerdoti lo hanno chiesto e da parte mia c'è piena disponibilità ad inviarla la sera precedente, per molto tempo ci sono riuscito e devo ritrovare il tempo per anticiparla, anche se per moltissimi viene accolta con grande gioia a qualsiasi ora e giorno. La Parola di Dio è eterna ed sempre attuale.
Il tempo della mia giornata trascorre prevalentemente nella preghiera verso tutti i fedeli, che comprende anche vari momenti tra cui la Santa Messa, la Catechesi la Cordata Spirituale ecc… l'ho già scritto e lo ribadisco per invitarvi a mettere al centro della giornata la preghiera, poi tutto il resto deve essere compiuto con l'aiuto di Gesù e la protezione della Madonna. Tutto viene offerto a Loro due.
Nella giornata tutto può mancare tranne la preghiera, e deve essere prolungata soprattutto per i Sacerdoti. Almeno tre/quattro ore al giorno si devono dedicare all'adorazione di Dio, al ringraziamento per quanto ci dona e si ama particolarmente perché Lui è buono. Tutti i cristiani sanno che Dio è Santissimo, pochi Lo avvertono come buono. E Lo pregano quasi con timore, come se Lui dovesse rimproverarli.
La preghiera è come l'ossigeno per la vita fisica di una persona.
Ho letto che un essere umano consuma mediamente 550 litri (mezzo metro cubo) di ossigeno al giorno. L’aria inalata è composta per circa il 20% da ossigeno, mentre quella esalata ne contiene solo il 15%; quindi circa un quarto dell’ossigeno viene consumato a ogni respiro: viene infatti portato, attraverso il sangue arterioso, dai polmoni alle cellule del corpo, che in cambio cedono al sangue venoso anidride carbonica.
Togliendo l'ossigeno al corpo avviene una grande disgrazia, togliendo la preghiera all'anima si entra in uno stato agonizzante e non sono più attive le virtù, i valori morali non si riescono a vivere, la mente è sconvolta da tantissime distrazioni pericolose, il linguaggio è indecoroso, la Grazia è perduta e si rimane sottoposti ad ogni tipo di tentazione. Tutto può accadere di gravissimo!
È determinante studiare la Parola di Dio. Io sono innamorato della Vergine Maria e del Vangelo, di ogni Parola come la Tradizione ce lo ha trasmesso. Tutto è meraviglioso nel Vangelo, anche se qualche espressione ci può colpire di più in un certo periodo mentre in altri tempi non suscita più quella consolazione o maggiore determinazione nel compiere qualche opera.
Oggi leggo questa frase che senz'altro piace a quelle persone che sono rimaste vittime di persecuzioni o di false accuse: "Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato". Parole che dispiacciono a quanti non hanno la coscienza serena, sono invece di grandissimo conforto e motivo di gioia a coloro che desiderano la giustizia e chiedono nella preghiera che quanto è nascosto sia svelato e la verità conosciuta dalle persone coinvolte.
Moltissime persone per varie ragioni sperano e pregano perché ottengano giustizia al più presto. Anche per questioni familiari o nell'ambiente lavorativo attendono nella sofferenza e chiedono la realizzazione della frase sopracitata, che si completa in questo modo:
"Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato. Nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce". Buona preghiera a tutti.
Santa Caterina da Bologna
D - Questa Parola l'ho spiegata in più occasioni, ritengo questo passaggio importante per comprendere il ruolo della Madonna e la venerazione che ne aveva il Figlio Gesù. Ho spiegato che la corsa della Madre e di diversi parenti in soccorso di Gesù, nasce dal fatto che particolarmente tre parenti diffamano il Signore e Lo dipingono come un pazzo, ridicolo, uno che gli è andato di volta il cervello.
Dei tre sappiamo che il cugino Giuseppe si è poi convertito poco prima della crocifissione di Gesù, ma dalla Croce Gesù non lo degnò di uno sguardo. Guarda tutti, immerso come si trova in una sofferenza indicibile.
Tutti osserva tranne Giuseppe, il fratello di Giuda Taddeo e figli entrambi di Alfeo, fratello di San Giuseppe. Proprio questo Giuseppe è stato il persecutore più feroce di Gesù in quanto suo cugino e irriducibile nel diffamare il Signore in ogni modo. Forma l'alleanza con il fratello Giacomo e il loro padre Alfeo.
Questi tre hanno umiliato Gesù come pochi altri, hanno fatto piangere la Madonna molto spesso e in questa circostanza Le mettono molta premura per andarlo a riprendere per la sua follia e le prediche che fa contro i cattivi maestri d'Israele.
Alfeo e i due figli Giuseppe e Simone rimangono accecati dinanzi alle parole non umane di Gesù e i suoi prorompenti miracoli, non vogliono accettare che è Figlio di Dio nonostante il racconto di un testimone credibile e al di sopra delle parti, come San Giuseppe, appunto, fratello di Alfeo.
Nessuna testimonianza li convince, non ci sono parole sufficienti per toccare i loro cuori e Gesù li lascia nella loro incredulità, non violenta la loro libera scelta e soffre la vera Passione interiore, quella morale. Questa Passione è stata molto più violenta per Gesù di quella fisica.
Nessuno può comprendere la sofferenza di Gesù inchiodato alla Croce, considerate quando avvertite un mal di testa insopportabile o un lieve dolore alle ossa che dà fastidio. Ebbene, Gesù ha patito dolori superiori a questi che tutti noi conosciamo, per miliardi e miliardi di volte più insopportabili.
Eppure, nella sofferenza più atroce, mentre ama, scusa e perdona i suoi uccisori, non guarda il cugino Giuseppe.
Non lo ha perdonato? Sì, pienamente, per giustizia però non merita lo sguardo amoroso di Dio, non merita la consolazione dopo più di tre anni di diffamazioni e una persecuzione irriducibile contro Gesù, facendolo considerare folle dai nazaretani e da quanti incontrava, nuocendo alla santa reputazione di Gesù più di tutti i farisei messi insieme.
Questo Giuseppe cugino di Gesù e fratello di Giuda Taddeo e Giacomo il Minore, provoca una tormentosa preoccupazione alla Madonna e ai parenti vicini ad Ella, affermando altre falsità sul Signore e costringendo tutti loro a cercare Gesù per sincerarsi della situazione. La Madonna è sicura di suo Figlio, anche i parenti sinceri lo sono ma le accuse del cugino Giuseppe li hanno messi in angoscia.
Ecco la ragione della risposta di Gesù, non indirizzata alla Madre, come i non devoti dell'Avvocata del Cielo sostengono, è una risposta indirizzata a quanti non compiono la volontà di Dio e tra questi include principalmente lo zio Alfeo e i cugini Giuseppe e Simone.
Gesù conosce benissimo il motivo della loro presenza lì e quando gli riferiscono: "Tua Madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti", il Signore rimane deluso dell'opera persecutoria dei cugini, i quali convincono anche la Madre a seguirli e questo arreca un profondo dolore a Gesù.
La sua risposta sdegnata non è quindi rivolta alla Madre è senza Fede chi lo pensa, invece mira soprattutto quei parenti che Lo perseguitano e vogliono imporre la loro volontà alla Madre di Dio e, soprattutto, a Dio stesso incarnato in un Uomo. "Mia Madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica".
È una gran brutta cosa essere prevenuti, fare congetture infondate, avere pregiudizi irrazionali e privi di fondamento.
Le opinioni sono lecite in tantissime cose che non toccano la sfera spirituale e morale, altrimenti si cade nei pregiudizi, che si trasformano subito in prevenzioni su determinate persone senza essercene alcuna ragione valida, sono vere preclusioni che sconfinano nella discriminazione, cadendo in errori gravissimi, producendo fantasie e credenze errate, fino ad arrivare alle fissazioni incontrollate.
Procurano molto danno le prevenzioni irrazionali, la credenza di pensieri privi di supporto logico e la mente che segue gli istinti.
In questo commento volevo scrivere altre considerazione ma sono arrivato a trattare l'irrazionalità del comportamento di Alfeo e dei figli Giuseppe e Simone, parenti e persecutori di Gesù. Loro tre forse richiedevano un po’ di giustificazione per la paura di subire ritorsioni dai nemici politici di Gesù, quindi, c'era una grande paura di appoggiare Gesù.
I politici colpivano a morte anche i parenti, tutto il clan solidale con chi osava attribuirsi meriti profetici.
Non c'è giustificazione sufficiente per scusare questi tre, essi sono accecati da un pregiudizio esaltato, folle e senza fondamento, non riescono a vedere Gesù in altro modo se non come Lo conoscevano: falegname.
Come inganna la mente debole, seguace delle opinioni avventate, incline all'immaginazione, pronta ad inventare anche l'inammissibile, schiava della fantasia più colorita. La mente così debole non permette uno sviluppo coerente alla persona, ci sono lati oscuri non riconosciuti dalla stessa persona. Necessita il Padre spirituale!
Non si deve seguire il pensiero che arriva alla mente, và valutato e considerato alla luce della verità, del Vangelo.
Ricordate bene che i pensieri che arrivano alla mente rispecchiano fedelmente la spiritualità interiore, lo affermo con assoluta convinzione dopo avere conosciuto l'interiorità di innumerevoli persone. Tutte ottime persone che compiono il cammino di Fede, quindi c'è chi è più avanti e altri un po’ indietro, ma per me sono tutte uguali. Nutro grande rispetto per quanti chiedono consigli ed aiuti.
Non giudico nessuno e li amo per ciò che sono adesso, non ricordo mai quanto commettevano nella vita passata prima della conversione.
Quindi, è accertato che ogni persona pensa e dice (se non c'è ipocrisia) secondo lo spirito che possiede. È sempre così.
Padre Pio cosa poteva pensare? Ad amare Dio con tutto se stesso, a venerare la Madonna e a chiedere la salvezza dei peccatori. La sua eccelsa santità per me dietro solo a San Giuseppe e San Francesco, Lo portava a pregare ininterrottamente e si riempiva di continuo dello Spirito di Dio.
La vita santa o la vita corrotta è espressione della mentalità che si possiede. Buona preghiera a tutti.
Beata Anna Maria Taigi
Beata Anna Maria Taigi