12/08/2015

Catechesi N. 76

A - La correzione fraterna è la manifestazione dell'amore sincero verso un'altra persona. Nella correzione amorevole si comprende l'interesse verso gli altri, principalmente l'interesse spirituale, il bene delle loro anime, insieme comunque a questo c'è anche quello umano.
B - È una gran bella parabola che andrebbe meditata in un luogo silenzioso e con una disposizione interiore pura. Qui c'è da comprendere definitivamente che non possiamo avere nemici e che dobbiamo perdonare prontamente quelli che ci odiano e perseguitano.
C - Il Magnificat è un cantico, un componimento poetico dell'Antico Testamento, con esclusione dei Salmi, o del Nuovo Testamento. Il meraviglioso Magnificat cantato dalla giovane Maria di Nazareth è contenuto nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché si è benignamente degnato di liberare il suo popolo.
D - Questo episodio spiega il grande valore della preghiera. Proprio la preghiera era assente nella regione di Tiro e Sidòne, Gesù passò dalla riva del mare di Galilea a quella del Mediterraneo, un passaggio che significava anche una prospettiva spirituale opposta..

 

A - La correzione fraterna è la manifestazione dell'amore sincero verso un'altra persona. Nella correzione amorevole si comprende l'interesse verso gli altri, principalmente l'interesse spirituale, il bene delle loro anime, insieme comunque a questo c'è anche quello umano.
Ci sono diversi modi per correggere gli altri, ci sono anche i momenti favorevoli per farlo, non sempre si deve intervenire subito per l'incapacità di ascolto degli altri, bisogna trovare le occasioni opportune o crearle dopo avere recitato il Santo Rosario.
Vediamo cosa avviene nella famiglia. Questa generazione ha quasi dimenticato la vigilanza sui figli e i rimproveri salutari, viene fatto senza dolo ma con indifferenza. Lasciare i figli crescere secondo i loro piaceri e scelte spesso irrazionali è gravissimo. Essi non sono ancora in grado di discernere bene e male e cercano di appagare tutti i pensieri che arrivano alla mente.
Qual è la provenienza di questi pensieri?
Lasciare ai figli giovani la facoltà delle scelte importanti o la frequenza di amici poco raccomandabili o lo stile di vita senza valori, è una gravissima responsabilità dei genitori. Anche se i genitori cristiani non vogliono assolutamente danneggiare i loro figli, nei fatti questo avviene per il disinteresse delle scelte discutibili di quasi tutti i giovani di oggi e l'impassibilità quando commettono peccati mortali e vivono perennemente nei peccati.
Cari genitori, fermatevi e riflettete sullo stile di vita dei vostri figli, quali e quanti idoli seguono, la mentalità imbottita di ogni forma di trasgressione, l'inclinazione a vivere senza freni inibitori e la ricerca continua di superare il limite della decenza.
Leggo che ci sono personaggi italiani dello spettacolo e dello sport assolutamente immaturi e assuefatti da una volgarità piena, in tutto quello che fanno. Gesù è tremendo su coloro che danno scandali: "Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare" (Mt 18,6).
Questi personaggi non credono in Dio e la debolezza infantile li porta a considerarsi come una specie di divinità, appunto idoli, i quali si nutrono di scandali, immoralità, volgarità, prevaricazione piena. Sono i cattivi maestri di questa società e i giovani senza Fede sono completamente sottomessi ad essi e imitatori di ogni dissolutezza.
I genitori dove sono, cosa fanno per salvare i figli dalla completa perdizione?
Sono pochi i genitori che dedicano tempo e cuore ai figli, molti invece quelli che soddisfano ogni capriccio e li condannano fin da ora a diventare esperti in futuro nell'arrampicamento sociale anche con manovre disoneste e nell'arrangiamento per avere sempre più soldi.
I giovani e i bambini di oggi che vedono soddisfatti i loro capricci, pretenderanno sempre di più, allora bisogna fin da subito saper spiegare cosa giova e cosa non giova alla loro crescita sana.
Devono capire che non tutto ciò che piace è lecito, non tutto ciò che si pensa è buono, non tutto ciò che si desidera si può ottenere.
I genitori forti nello spirito e senza complessi antichi, sanno dosare bene ai loro figli quello che chiedono e spesso pretendono. Ci vuole fortezza ed è una virtù cardinale, quindi occorre pregare molto ogni giorno la Madonna con il Santo Rosario, anche per riuscire a capire quale comportamento attuare con i figli giovani e i bambini. Buona preghiera a tutti.

 

B - È una gran bella parabola che andrebbe meditata in un luogo silenzioso e con una disposizione interiore pura. Qui c'è da comprendere definitivamente che non possiamo avere nemici e che dobbiamo perdonare prontamente quelli che ci odiano e perseguitano. Perdonarli almeno nel proprio cuore.
La parabola tocca ognuno di noi, nessuno può ritenersi escluso perché ognuno si è trovato almeno una sola volta nelle condizioni di chiedere perdono a Gesù e poi a non concedere il perdono a quanti hanno sbagliato o con cui abbiano avuto contrasti.
Un aspetto naturale nell'uomo carnale, solo la Grazia di Dio può fare aprire gli occhi e dare la giusta fortezza per perdonare.
Vi ho scritto numerose volte che il perdono donato a chi sbaglia è una delle condizioni essenziali per instaurare una intensa comunione con Gesù, in quanto Lui richiede il cuore libero da ogni forma di odio o di vendetta verso i nostri fratelli.
Però molto spesso avvengono nel mondo infinite controversie anche per piccoli incomprensioni, oppure si riesce ad andare oltre inventando fatti inesistenti, così per restare in contrasto almeno con qualcuno…
È fragile la persona senza la Grazia di Gesù, non c'è dubbio su questo perché si muove animata dal suo spirito umano e non dallo Spirito Santo. Si può dire che i suoi movimenti sono sempre al limite della rottura con qualcuno.
La condizione che pone Gesù sembra difficile ma è facilmente attuabile se l'anima ospita il suo Spirito, se la mentalità non è più quella antica, se si arriva alla convinzione che nessuno è esente da errori, anche piccoli ma ci saranno sempre. Equivoci insignificanti che diventano casi di rotture con familiari e parenti, anche amici con cui si condividevano momenti gioiosi.
Perché si arriva a questa durezza?
Per l'orgoglio non si riesce a riconoscere l'errore e a chiedere perdono alla persona ferita. Ci vuole poco a chiedere perdono!
La sua importanza la spiega Gesù a Pietro quando egli con semplicità chiede il limite del perdono. Non esiste, questa la replica del Signore, come non c'è limite al perdono che dona Lui ai penitenti sinceri che ricorrono alla Confessione e animati almeno nel proposito a non ripetere più quei peccati.
"Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette".
Questo insegnamento lo visse pienamente San Massimiliano Maria Kolbe, un uomo immerso nella spiritualità mariana e la mostrò con assoluta sincerità e coraggio. Leggiamo una breve agiografia: «Il 28 maggio 1941 Kolbe giunse nel campo di concentramento di Auschwitz, dove venne immatricolato con il numero 16670 e addetto a lavori umilianti come il trasporto dei cadaveri. Non rinunciò mai a dimostrarsi solidale nei confronti dei compagni di prigionia. Nonostante fosse vietato, Kolbe in segreto celebrò due volte una Messa e continuò il suo impegno come Sacerdote.
Alla fine del mese di luglio dello stesso anno venne trasferito al Blocco 14 e impiegato nei lavori di mietitura. La fuga di uno dei prigionieri causò una rappresaglia da parte dei nazisti, che selezionarono dieci persone della stessa baracca per farle morire nel cosiddetto bunker della fame.
Quando uno dei dieci condannati, Francesco Gajowniczek, scoppiò in lacrime dicendo di avere una famiglia a casa che lo aspettava, Kolbe uscì dalle file dei prigionieri e si offrì di morire al suo posto. In modo del tutto inaspettato, lo scambio venne concesso: i campi di concentramento erano infatti concepiti per spezzare ogni legame affettivo e i gesti di solidarietà non erano accolti con favore.
Kolbe venne quindi rinchiuso nel bunker del Blocco 13. Dopo due settimane di agonia senza acqua né cibo la maggioranza dei condannati era morta di stenti, ma quattro di loro, tra cui Kolbe, erano ancora vivi e continuavano a pregare e cantare inni a Maria Immacolata.
La calma professata dal Sacerdote impressionò le SS addette alla guardia, per le quali assistere a questa agonia si rivelò scioccante. Kolbe e i suoi compagni vennero quindi uccisi il 14 agosto 1941, vigilia della Festa dell'Assunzione di Maria, con una iniezione di acido fenico. Il loro corpo venne cremato il giorno seguente, e le ceneri disperse.
All'ufficiale medico nazista che gli fece l'iniezione mortale nel braccio, Padre Kolbe disse: "Lei non ha capito nulla della vita..." e mentre l'ufficiale lo guardava con fare interrogativo, soggiunse: "...l'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!". Le sue ultime parole, porgendo il braccio, furono: "Ave Maria".
Fu lo stesso tenente medico nazista che raccontò dopo alcuni anni questo fatto, che fu messo agli atti del processo canonico. L'espressione "Solo l'amore crea" fu ricordata più volte da Paolo VI nel 1971 in occasione della beatificazione di Kolbe».
L'Amore di Gesù non ha limite, se sorge un limite questo viene posto dal peccatore che viola i Comandamenti e il Vangelo con lucido piacere perché illuso che tanto Dio perdona sempre… Se è vero che Dio perdona sempre è pure vero che mette un limite ai peccatori convinti di farla franca, che con superficialità non tengono conto della loro vita intenzionalmente disgraziata e opposta alla Parola di Dio.
Se ognuno si rendesse conto di avere grandi debiti verso Dio, quantomeno diverrebbe più umile e servitore della sua Parola.
I benefici concessi dal Signore sono innumerevoli ma sono pochi quelli che riescono a vedere le opere di Dio, i suoi straordinari interventi, gli aiuti che ci dona gratuitamente nei pericoli, le braccia che ci tende per tirarci su e farci uscire da problematiche e sofferenze dolorose.
Il modo migliore per ringraziare Gesù è la partecipazione alla Santa Messa con amore ed interesse, non una presenza fisica e distaccata ma una vera compartecipazione all'infinito mistero che avviene sull'altare e che ripete in modo mistico ed incruento quanto avvenuto sul Calvario.
Deve essere una piena adesione all'offerta che Gesù fa di se stesso al Padre con un gesto di amore incommensurabile.
Quando si partecipa alla Messa e il cuore è legato affettivamente ad altro, a cose inutili, ai vizi, ai peccati immorali, ad altre scelte opposte al mistero Eucaristico, non si ottiene nessuna Grazia perché mancano le più elementari condizioni.
Ma il peccatore che si trova in questo stato disastroso ed inizia a frequentare la Messa, e a chiedere con umiltà e fiducia Grazie ed aiuti specifici a Gesù, gradualmente la sua vita migliora e diventerà un buon cristiano. Di questi miracoli ne ho visto centinaia. Credete a Gesù, è l'unico che rispetta la parola data e vuole donare anche più di quanto merita la persona.
Non si può aspettare di essere buoni o santi per avvicinarvi a Gesù, cercatelo con Fede e Lui si fa sempre trovare, ma prima perdonate, almeno con il cuore, chi non vi ama o le persone che non avete amato. Quanti vi hanno causato sofferenze o a cui avete arrecato dolori.
Tutto passa, solo l'Amore di Dio rimane, voi cercatelo e riempitevi di questo Amore che trasforma ed eleva la mente e il cuore. Buona preghiera a tutti.

 

C - Il Magnificat è un cantico, un componimento poetico dell'Antico Testamento, con esclusione dei Salmi, o del Nuovo Testamento. Il meraviglioso Magnificat cantato dalla giovane Maria di Nazareth è contenuto nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché si è benignamente degnato di liberare il suo popolo. Per questa ragione è conosciuto anche come cantico di Maria.
Il nome di Magnificat deriva dalla prima parola della traduzione latina "Magnificat anima mea Dominum".
Dobbiamo partire dall'Annunciazione per comprendere il motivo della incommensurabile lode di Maria a Dio, una esplosione di gioia per l'intervento di Dio su Israele ma anche un commosso ringraziamento per avere rispettato la promessa antica.
Molti cattolici non conoscono il Magnificat, lo ascoltano nella Messa quando si proclama nel Vangelo il primo capitolo di Luca, per il resto non conoscono le ragioni di questo cantico mariano, non hanno meditato le stupende parole pronunciate spontaneamente dalla Vergine che già portava nel grembo Colui che i Cieli non potevano contenere.
Nell'Annunciazione conosciamo cosa avvenne, adesso consideriamo l'episodio quando Maria si recò da Nazaret in visita alla cugina Elisabetta che si trovava in "una città di Giuda" che la tradizione identifica nel villaggio di Ain Karem a 6 km ad ovest di Gerusalemme.
"Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce…". Ci sono tre fasi connesse fra loro e che fanno scaturire effetti importanti: all'inizio la Vergine Maria saluta Elisabetta, fatto apparentemente normale ma invece non appena aprì bocca ed espresse alcune parole, come primo effetto Giovanni Battista "sussultò nel grembo" di Elisabetta e venne santificato prima ancora di nascere.
Inoltre, "Elisabetta fu colmata di Spirito Santo", una grande quantità di Grazia scese su di lei perché doveva profetizzare qualcosa di straordinario ed è il terzo effetto: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la Madre del mio Signore venga da me?".
Erano cugine e l'affetto era sempre stato pienamente spirituale, la nuova condizione di entrambe, soprattutto della giovanissima Maria, rese l'anziana Elisabetta sottomessa a Maria e si mise a sua completa disposizione.
Questo è l'atteggiamento che i devoti della Madonna devono osservare per piacere a Lei e poter usufruire delle Grazie che elargisce.
Non è la sola recita del Santo Rosario o il pellegrinaggio a Lourdes o nei vari Santuari a trasformare il cristiano in un credente autentico, non finirò di spiegarvelo perché a queste pratiche bisogna aggiungere l'amore e l'amore sincero scaturisce se si frequenta la Madonna.
Frequentarla significa pregarla con parole spontanee e con il cuore, leggere su di Lei, conoscere la sua Onnipotenza per Grazia.
Mentre la recita del Santo Rosario, anche di molte Corone al giorno, insieme al pellegrinaggio a Fatima o Lourdes o altrove, senza una Fede matura, formata dal cambiamento di vita, dai Sacramenti e dalla lotta senza sosta ai peccati, non producono granché.
Il Magnificat innalzato dalla Vergine dovremmo ripeterlo anche noi come ringraziamento, non solo al termine del Vespro della Liturgia delle Ore, proprio come atto di amore a Colei che ha creduto senza dubitare minimamente.
Per quanto ha creduto così è stata innalzata nella santità. Come acquistò tantissima Grazia in vita così fu elevata ad una gloria quasi infinita. Chi può comprendere la santità della Vergine Assunta in Cielo in Anima e Corpo?
Brevemente spiego la divisione del cantico del Magnificat che si trova nel 1° capitolo di Luca. Il cantico innalzato dalla Madonna fa riferimento a tre fasi diverse della storia della salvezza, spiegata alla luce dei nuovi avvenimenti che si stavano realizzando:
1) nei versetti 48-50 si esalta la bontà di Dio Onnipotente e la disponibilità di chi accetta di condividere il suo disegno, mettendo da parte la propria volontà;
2) la seconda parte riguarda i versetti 51-53 e si annuncia un capovolgimento inaspettato: il Salvatore è fedele alle sue promesse, ha già dato anticamente prova della sua bontà;
3) la terza parte comprende i versetti 54-55, ed annuncia che le promesse fatte anticamente ad Israele si stanno realizzando in Gesù: è Lui la pienezza ed il compimento della salvezza promessa.
Oggi è la solennità dell'Assunta, la Madre di Dio non poteva non ricevere il premio riservato esclusivamente a Colei che portò Dio nel grembo per nove mesi e che si fece pienamente Serva della volontà di Dio. Oggi vediamo che l'elevatissima santità della Madonna è sempre proporzionata ai suoi meriti acquistati in vita, e questo vale per tutti.
Nessuno può pretendere da Gesù più di quanto dà in preghiere, opere e penitenze!
L'Assunzione in Corpo e Anima ci dice pure della sacralità del corpo, oggi oltraggiato da ogni forma di corruzione e di sporcizia. Il degrado morale che ha colpito quasi l'intera popolazione mondiale è disarmante, la stessa identica perversione è presente in ogni angolo della terra a causa della televisione, internet ecc…
Anche il cattivo uso di internet porta alla depravazione, ma sono soprattutto gli insegnamenti immorali, anticlericali, distruttivi in ogni aspetto della televisione a portare in ogni casa e famiglia del mondo una verità accolta come sacrosanta e adorata, perché il messaggio implicito trasmesso afferma che oggi ogni corruzione è possibile. Se non si vive di corruzione, immoralità, non è vera vita… E dove andranno a finire tutti questi?
Si tratta della più sporca menzogna promossa da coloro che vogliono far diventare gli esseri umani simili agli animali, oltre a ridurre la popolazione mondiale e creare il nuovo vitello d'oro. Sembra che sia già completa l'adorazione che si offre agli idoli pieni di corruzione, no, aumenterà ancora in modo esagerato.
Quante persone vivono e si comportano come gli animali, ricoprendosi di tatuaggi che sembrano marcati e di proprietà del nemico infernale… O gli anelli al naso e altro che si mettono sul viso, sulla lingua, per conformarsi al branco mondiale in quanto essi non hanno avuto mai alcuna identità o l'hanno perduta?
È vero che molti hanno piccoli tatuaggi fatti per ricordare qualcuno, ma non hanno più la mente per ricordare e il cuore per amare?
Provo molta compassione per quanti sono ricoperti di tatuaggi, che si drogano, commettono immonde immoralità e bevono senza limiti, essi non si rendono conto che hanno distrutto la loro vita e vivono non più come esseri umani.
Prego per loro ogni giorno, la conversione di uno solo è già una grande gioia ma vorrei che si convertissero tutti, non solo per lasciare la vita trasgressiva, soprattutto la vera finalità è di conoscere e adorare Gesù e pregare la Madonna. Salvare così eternamente le loro anime.
La potentissima Mediatrice è sempre pronta a salvare le loro anime ma aspetta le nostre preghiere per il loro pentimento. Vogliamo recitare ogni giorno qualche Corona del Santo Rosario in più secondo le intenzioni della Madonna? Possiamo farlo e allora proviamoci. Di riflesso anche noi ne avremo abbondanti Grazie e grandi aiuti inaspettati! Buona preghiera a tutti.

 

D - Questo episodio spiega il grande valore della preghiera. Proprio la preghiera era assente nella regione di Tiro e Sidòne, Gesù passò dalla riva del mare di Galilea a quella del Mediterraneo, un passaggio che significava anche una prospettiva spirituale opposta. Fu lì che una donna pagana gli si avvicinò e a gran voce Lo chiamava, gridava il Nome del Signore senza stancarsi e più Lui si allontanava più alte erano le sue implorazioni.
Qui dobbiamo chiederci come mai Gesù non volle ascoltarla, anzi replicava con pieno distacco il rifiuto alla sua richiesta. Gesù era venuto per redimere l'umanità e salvare anche i più grandi peccatori, in quella occasione si trovava una donna pagana ma desiderosa di un miracolo.
Questa è la risposta: desiderava da Gesù solo il miracolo, all'inizio delle implorazioni non era ancora convertita.
È la persona apripista di una categoria di cristiani che pregano Gesù solo per ricevere miracoli senza donare nulla a Lui o si limitano alle preghiere piene di amor proprio. Anche se recitano molte preghiere, in essi c'è la caratteristica dell'interesse personale, vogliono qualcosa senza adorare Dio.
La donna si gettò ai piedi di Gesù non appena Lo vide, il suo cuore non era però pronto ad amare Gesù come Figlio di Dio, in Lui vedeva ancora il guaritore. Per questo, le sue grida rimanevano inascoltate, non entravano nel Cuore di Gesù perché prive di alcune caratteristiche indispensabili per ricevere anche grandi miracoli.
Non mi dilungo molto qui ma lo farò più avanti, preciso però che la ripetizione delle suppliche fatte dalla donna le hanno permesso di passare da una vaga richiesta di aiuto ad una Fede robusta. Questo spiega il rifiuto di Gesù di ascoltarla, non era disprezzo per ella ma non accettava la richiesta del miracolo perché non trovava in lei le condizioni adeguate.
La spiegazione del ritardo di una Grazia che chiedete la troviamo in questo passo del Vangelo, ci viene spiegato che Gesù non può ascoltare le invocazioni di chi chiede senza dare a Lui nulla in cambio. Il Signore vuole donare a tutti grandi miracoli, ci ha indicato il modo di pregare e la vita coerente che bisogna osservare per raggiungere la corretta disposizione interiore.
Gesù è infastidito addirittura da quelli che chiedono senza amore o con una certa malizia che cova nel cuore, quelli che nel chiedere Grazie si mostrano contriti e nella vita invece agiscono senza amore. Sono quei credenti che nel bisogno diventano pietosi e passata la sofferenza ritornano alla vita vuota e insignificante.
Credenti che hanno ricevuto Grazie nel matrimonio e che per orgoglio non lo manifestano. Per Gesù non meritano nulla.
Molti sono i cristiani che non pregano o lo fanno senza amore, ripetendo parole vuote di contenuto e che non si elevano verso il Cielo, praticamente non entrano mai in comunione con Gesù.
Il racconto di oggi è la migliore spiegazione per comprendere che Gesù si rifiuta di ascoltare quelle preghiere orgogliose e interessate, non può perché opposte al suo Amore. La migliore soluzione è certamente di continuare a pregare anche se ci si considera incapaci, bisogna insistere ma con maggiore amore e se non si riesce a capire il grado del proprio amore verso Gesù, con l'osservanza del Vangelo questo amore aumenta senza rendervene conto.
Per ottenere grandi Grazie e miracoli, l'atteggiamento di chi ama Gesù è quello di assillarlo, non in senso di ripetere inutilmente una richiesta priva di amore, ma di insistere senza posa con vero amore, ripetendo di continuo la necessità della Grazia che chiedete e che, ovviamente, deve avere le caratteristiche del bene dell'anima e del corpo. Comunque che non sia in contrasto con la volontà di Dio.
La preghiera che ottiene deve avere la perseveranza nella richiesta della Grazia, una continuità che cambia gradualmente il credente, lo porta ad umiliarsi di continuo e a lasciare le proprie certezze, convincendosi che solo Gesù può cambiare tutto.
La continua richiesta di una Grazia abbassa l'orgoglio del credente ed aumenta la fiducia in Gesù, questo lo vediamo nella donna pagana ed è un episodio che vi invito a meditare attentamente.
La donna riceve la Grazia e Gesù la premia pure: "Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri". Avrò modo di riprendere questo aspetto anche se di continuo tratto l'argomento della preghiera autentica, che deve essere umile, fiduciosa, amorosa, costante.
Chiudo questo commento di oggi ringraziando tutti quelli che hanno pregato per me.
Sono rimasto commosso nel leggere innumerevoli e-mail scritte con una gratitudine profonda e più che le parole sentivo il vostro amore. Questo solo già ripaga la mia vita donata interamente a Gesù e che mi fa rimanere incondizionatamente abbandonato alla volontà della Regina del Cielo. Oggi è stata una giornata intensa ma serena, vissuta nella gioia che ci dona Gesù quando restiamo nel suo Cuore. Niente e nessuno ci può abbattere o fermare, lavoriamo per la causa del Vangelo e Dio è con noi, ci guida e ci protegge perché dobbiamo diffondere l'unica verità, che solo in Gesù Cristo vi è salvezza. Buona preghiera a tutti.

 

 

 

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