27/06/2015

Catechesi N. 70

A - La frase che apre il Vangelo di oggi lascia tutti sorpresi, sembra un enigma difficile da capire. "Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete". Il riferimento citato, non riguarda la Risurrezione di Gesù nè le apparizioni prima dell'Ascensione, non è Lui ad agire in questo caso.

B - I versi citati nella liturgia odierna  richiamano i versi del Vangelo che abbiamo letto ieri . Queste sono parole fondamentali per i credenti ed hanno supportato generazioni di cristiani a non mollare e a resistere con amore dinanzi a dolorosissime prove. "In verità, in verità Io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia".

C - Le grandezze della Madonna sono inarrivabili e solo Dio ne può parlare adeguatamente, perché nella Sua grandezza, è l’unico che può comprenderne il valore. Noi balbettiamo qualcosa, La preghiamo e ci sforziamo ogni giorno di avvicinarci a Lei. La vera prova della vicinanza alla magnificenza della Madre affiora quando ci si riveste dei suoi sentimenti, e non è un credente a poter compiere questa azione, ma è la Madonna che arriva per trasmettere le Sue Grazie ai veri devoti.

D – Dio presente dall’eternità e Gesù figlio di Dio nato Uomo nel tempo, si armonizzarono perfettamente nella Persona Divina.
Gesù, il Figlio di Dio disceso dal Cielo, al Cielo ascese; ascese poiché proprio dal Cielo ero disceso..

Domenica 28 Giugno avremo l’onore di ospitare nella nostra Associazione la Reliquia della Beata Madre Pierina De Micheli. La porteranno le Suore Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires. Ore 10 il Santo rosario. Ore 10.30 Santa Messa, a seguire la Benedizione per i Malati. 

San Michele

+ VANGELO ( 16,16-20)
Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.

A - La frase che apre il Vangelo di oggi lascia tutti sorpresi, sembra un enigma difficile da capire. "Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete". Il riferimento citato, non riguarda la Risurrezione di Gesù nè le apparizioni prima dell'Ascensione, non è Lui ad agire in questo caso.
Gesù anticipa lo stato spirituale in cui si troveranno gli Apostoli quando rimarranno soli dopo la Sua Ascensione.
 Con delicata cura materna Gesù anticipa ai Suoi Apostoli la sofferenza spirituale che proveranno  quando rimarranno soli.
Gli insegnamenti di Gesù non portano mai sofferenze; gli Apostoli dovevano ancora comprendere le cause e i rimedi per superare le prove morali  cui sarebbero stati chiamati , in quel momento erano dinnanzi a Gesù semplicemente per assimilare i Suoi insegnamenti.
Insieme a Gesù gli Apostoli si considerano forti e non si preoccupano di ciò che sarà  dopo. Con Gesù accanto i nemici si dileguano  e questa condizione consente loro di vivere come in una campana di vetro e nulla viene a mancare ai loro bisogni giornalieri.
Cosa avverrà invece quando Gesù non sarà più con loro e dovranno sbrigarsela da soli?
"Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete".
Gesù  attraverso queste parole vuole dirci che il turbamento assale la persona quando non vede più Lui, ovvero quando non Lo vede con gli occhi della Fede ed è proprio in questo allontanamento, che si prova  il turbamento che abbatte e offusca. Non vedere vuol dire non avvertire la presenza di Gesù.
Gli Apostoli in passato non avevano sicuramente mai fatto un’ esperienza cosi intensa ed erano  rimasti sempre insieme con Gesù per tre anni dal Suo ingresso nella loro vita.
Non avvertire la presenza di Gesù è una sofferenza dolorosissima, l'anima si preoccupa di non essere più degna, si interroga sul motivo dell'aridità e spesso si abbatte. Le anime buone dinanzi all'aridità si fermano durante il  cammino di Fede e il più delle volte tornano sui propri passi tornando a condurre una vita dissipata. Vanno a Messa e recitano le preghiere ma lo fanno probabilmente  senza cuore e senza provare vero amore.
Le aridità sono un dramma per la persona, specialmente se non troviamo sulla nostra strada un bravo ed esperto Padre spirituale che ci possa aiutare riconducendoci alla retta via.
Le aridità si manifestano con una freddezza interiore che “raffredda” le nostre preghiere, che perdono l’amore e la fiducia che invece dovrebbero sempre conservare e in questa situazione tutto ci appare improvvisamente infruttuoso diventando insensibili verso i messaggi di Dio.
In effetti quando l'aridità è causata dalle colpe della persona, non c'è da rallegrarsi e bisogna affrettarsi a cercare i rimedi, soprattutto attraverso la Confessione, unitamente allo sforzo di capire il perché di questa condizione spirituale dopo una serena ed accurata riflessione.
L'aridità può essere anche una espressa volontà di  Dio ma in questo caso ovviamente , si tratta di un'aridità benedetta. La persona viene investita da un senso di vuoto interiore e non avverte più il desiderio di pregare, di fare penitenze, di osservare i riti spirituali. Si trova dinanzi a un bivio: può non reagire  e lasciar perdurare lo stato di aridità oppure reagire e con sacrificio continuare a rispettare la preghiera, le penitenze e i riti spirituali.
Se ad aver fatto affiorare l’aridità è stata una motivazione personale, inevitabilmente soffriremo.
Dio permette l'aridità  con il solo scopo di spingere la persona ad uscire dall'assistenza dello Spirito Santo, per cominciare a camminare da sola, come un bambino quando deve imparare a camminare e la mamma lo lascia andare pur continuando a vigilare su di lui.
"Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia". Il cammino spirituale ha momenti di fervore, di grande fervore  ed altri di desolazione.
C’è gioia dentro di noi e attorno a noi quando avvertiamo la presenza di Gesù nel cuore e c’è una profonda tristezza  quando ci sentiamo abbandonati da Gesù.
Come possiamo dunque riempire questo vuoto?
 Dio ci chiama a controllare gli impulsi e ci invita a continuare nella pratica della Fede.
Ci saranno anche momenti di grande tribolazione per il credente: "Voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà". Chi non geme quando si trova costretto a superare la sofferenza  dura?
 Dobbiamo  distinguere chi la sopporta con Fede da chi soffre e reagisce senza rispetto verso Gesù.
Per i deboli che si allontaneranno nella prova dalla sofferenza da Gesù, la vita diventerà dura e piena di rovine, mentre per i veri credenti ci sara’ una continua risurrezione spirituale:
"Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia".
Buona preghiera a tutti.

 

Santa Geltrude

+ VANGELO (16,20-23)
Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

B - I versi citati nella liturgia odierna  richiamano i versi del Vangelo che abbiamo letto ieri . Queste sono parole fondamentali per i credenti ed hanno supportato generazioni di cristiani a non mollare e a resistere con amore dinanzi a dolorosissime prove. "In verità, in verità Io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia".
Il primo fenomeno che accade quando veniamo chiamati a superare durissime prove, è assistere all’esultanza dei nostri nemici nel vederci in difficoltà che spesso si dimostra essere spietata, per non parlare di quando l’esultanza è quella dei nostri familiari…
Chi può gioire della sofferenza altrui?
 Le persone che non amano ma che hanno bisogno delle nostre preghiere. Per quanto sia difficile solo pensarlo, pur essendo noi i perseguitati, dobbiamo trovare la forza di pregare per coloro che hanno generato il nostro male e per coloro che ne godono, perché è un dovere che dobbiamo assolvere, se vogliamo mantener coerenza alla nostra totale adesione al Vangelo. Quando la sofferenza ci fa visita e tutto sembra nelle mani di satana, la reazione dei credenti, quelli realmente vicini al Signore e alla Vergine Madre, è il ricorso alla preghiera, quella preghiera consapevole e assidua che giorno dopo giorno ha la forza di allontanarci dai peccati e da tutte le situazioni che provocano dissipazione e aridità. C'entra sempre l'aridità quando il credente si sente svuotato e prova noia quando prega...( Ci ritorno dopo, continuo il discorso iniziale).
Il mondo si rallegra delle nostre sofferenze, ma se è vero che noi siamo con Gesù quelli che si rallegrano  di sicuro non possono stare con  Lui, anche se non è detto né certo che essi stiano con satana; lasciamo per costoro spazio al giudizio di Dio. È certo però che non stanno con Gesù, probabilmente essi vivono un'apparente religiosità con la Messa e recitano qualche preghiera, ma è evidente che si tratta di una religiosità fittizia e portatrice di allucinazioni.
Non deve spaventarci il rallegramento di chi non ci ama perché va anche detto, che questo spirito negativo e vendicativo, sarà con molta probabilità il frutto della loro rovina e a noi questo non deve far piacere.
Non dobbiamo però concentrarci sulla cattiveria altrui, sarebbe uno spreco di energie spirituali inutili e oltretutto nel farci prendere da questa trappola, rischieremmo di cadere in peccati gravi esprimendo giudizi e pronunciando imprecazioni. Dobbiamo invece prendere coscienza del fatto che nella tristezza intesa, nell’avvilimento, nel dolore e nell’oppressione generata dalla sofferenza, le anime buone e spirituali costruiscono la loro perfezione e la loro integrità.
Ecco allora che la tristezza si trasforma in gioia per la fiducia riposta in Gesù e Maria, una gioia che diverrà sempre più consistente.
Con una grande fiducia in Loro e con la gioia che infervora l'anima, prima o poi ogni sofferenza finisce. Quanto ci affliggeva fisicamente o moralmente scompare o viene sanato per non causare ulteriore sofferenza, magari diversamente dalle nostre aspettative, ma comunque ha un termine.
La gioia spirituale che deriva dall’unione con lo Spirito Santo trasforma la persona, allontana la tristezza per lasciar spazio ai buoni sentimenti; si stabilisce una nuova spiritualità ricca di amore e misericordia, di perdono e comprensione verso chi non ci ama.
Il cammino da intraprendere deve indirizzarci al raggiungimento della gioia che elargisce Dio, una gioia interiore che il mondo non conosce e che, proprio per questa sua ricchezza, perseguita i veri credenti che la posseggono. Se questa gioia ci appartiene, possiamo superare qualsiasi prova e tutte le sofferenze che ci visitano, fisiche o morali. Chi oggi si trova nella tristezza deve guardare in Alto e credere nell'intervento sicuro di Gesù. La fiducia in Lui è un grande atto di Fede.
La tristezza può arrivare anche dall'aridità… riprendo ora l'argomento di ieri per svilupparlo ulteriormente. L’aridità è una condizione psicologica-spirituale di noia e incapacità, mancano il desiderio e la volontà di produrre atti di devozione e di meditazione religiosa. L'aridità si può trovare in vari stadi della vita spirituale, tanto ascetici che mistici e la sua massima espansione si manifesta nella notte oscura.
Uno scritto autobiografico di San Bernardo descrive molto bene i vari sintomi di questa desolazione: "Mi ha invaso questa languidezza e ottusità della mente, questa debolezza e sterilità dell'anima, assenza di devozione. Come si è asciugato così il mio cuore? È tale la durezza del cuore che già non riesce a commuoversi né a versare una lacrima. Non trovo più gusto nel salmodiare, la lettura spirituale mi risulta insipida, la preghiera ha perso per me il suo incanto... Mi sento pigro nel lavoro manuale, sonnolento nelle veglie, propenso ad arrabbiarmi, ostinato nella mia avversione...".
Questo grande Santo ha sperimentato l'aridità come intervento di Dio affinchè questa condizione potesse indurlo a camminare sulle proprie gambe.
L'aridità possiamo definirla anche in questi termini: secchezza, languore dell'anima, ottusità della mente, durezza di cuore, mancanza di devozione, noia;
produce sensazione prolungata di annientamento mentale e affettivo, impossibile da superare. Si sviluppa nell'ambito affettivo e si estende a tutta l'attività psichica e spirituale: colpisce la preghiera in primo luogo, anche le decisioni e l'azione, la riflessione e la lettura spirituale.
Quando l'aridità arriva da Dio perché vede l'anima impegnata in un cammino sincero e vuole elevarla ad un'alta perfezione, causa il passaggio dal senso allo spirito, dal sensibile alla vita teologale. Vuole far passare l'anima dal fervore sensibile all'amore arido e conoscitivo, per questo la persona abituata ai sentimenti, si trova improvvisamente vuota e disorientata.
Il contraccolpo la persona lo avverte forte e improvvisamente si trova nella confusione. La sua coscienza non è preparata per gustare il delicato sapore dell'amore di Dio. L'amore sofferto e ricercato è migliore, questa è l’esperienza che si fa  nell'aridità.
Considerata sotto questa nuova luce, l'aridità diventa parte integrante del cammino ascetico, un insieme di sforzi compiuti per salire il Monte, ascendere, ovvero innalzarsi, elevarsi e arrampicarsi con tutte le forze verso l'alto.
Se consideriamo dunque l’aridità da questa prospettiva, la accettiamo come un elemento necessario per un corretto e intenso cammino di Fede rivolto ad alimentare l’amore verso Dio, alla conformità con Cristo, alla purificazione dell'energia sensibile e al rafforzamento dell'energia spirituale.
Gli sforzi che compiamo in uno stato di aridità, nell’osservanza della preghiera anche se fatta  senza fervore e in uno stato di noia e indolenza, portano la persona ad una maturità elevata  sia spiritualmente che intellettualmente.
In tutte le attività che richiedono dedizione costante, preghiera, sofferenza, convivenza e apostolato dimostriamo e mettiamo a frutto la maturità conquistata nell’aridità.
Dovete saper distinguere l'aridità causata dalle colpe personali che fanno svanire il fervore, dall'aridità benedetta.
È indubbiamente complicato percepire questa differenza, ma dovete impegnarvi e farvi supportare dai Sacerdoti esperti. Una prova per capire se l'aridità è benedetta, viene dalle scelte che si fanno quando il fervore svanisce: se si ricade nei peccati gravi di prima,facendo divenire la ricerca dei piaceri del mondo una nostra priorità, quell'aridità non viene da Dio e non è benedetta.
In ogni caso anche se non è causata da peccati gravi, l'aridità può arrivare dalla naturale indolenza a pregare, a dedicare tempo alla vita spirituale.
Restiamo sempre vicini a Gesù e nessuno potrà toglierci la nostra gioia.
Buona preghiera a tutti.

 

Santa Elisabetta d'Ungheria

+ VANGELO (Luca 1,39-56)
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

C - Le grandezze della Madonna sono inarrivabili e solo Dio ne può parlare adeguatamente, perché nella Sua grandezza, è l’unico che può comprenderne il valore. Noi balbettiamo qualcosa, La preghiamo e ci sforziamo ogni giorno di avvicinarci a Lei. La vera prova della vicinanza alla magnificenza della Madre affiora quando ci si riveste dei suoi sentimenti, e non è un credente a poter compiere questa azione, ma è la Madonna che arriva per trasmettere le Sue Grazie ai veri devoti.
Senza la collaborazione e l’arduo desiderio del credente queste Grazie non arrivano perchè sarebbero sprecate.
La vera devozione alla Madonna si stabilisce nell'imitazione delle sue virtù, nel linguaggio umile e rispettoso, nelle opere sante, nei pensieri sinceri. Non è sufficiente recitare il Rosario o andare in pellegrinaggio nei luoghi di apparizioni, questa è ancora una devozione esteriore.
Prima ancora delle preghiere va nutrito l'amore interiore per Lei, un amore che deve portare il credente a rinnegarsi e a predisporsi a una vita nuova  improntata sul Vangelo.
L'impedimento principale è la mancanza di conoscenza delle virtù della Madonna, manca l'approccio ai buoni libri, all'ascolto di catechesi mariane, impregnate di insegnamenti dei grandi Apostoli dei secoli passati devoti della Madre di Dio.
Da alcuni decenni invece circolano numerosissimi libri modernisti colmi di eresie,  che non meritano di ricevere un solo nostro attimo di attenzione, come mi testimoniano quanti si sono imbattuti in queste letture, ritrovandosi a seguire una spiritualità protestante. In questi testi, molti versi del Vangelo sono completamente travisati e riproposti in chiave contraddittoria rispetto alla sana tradizione della Chiesa.
La confusione dottrinale è immensa, i commenti biblici più diffusi nelle omelie sono modernisti. Dove stanno andando?
La scarsissima conoscenza della sana dottrina, della spiritualità cristiana come l'hanno vissuta i Santi di cui l'ultimo è stato San Giovanni Paolo II, interroga i Pastori impegnati in tante altre cose dimenticandosi delle cose essenziali: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta" (Lc 10,42-43).
Nei giorni scorsi ho spiegato l'aridità, è un tema certamente importante della spiritualità, la mancata conoscenza mantiene i credenti in uno stato confuso e bloccato, inoltre non permette ad essi di conoscere i motivi degli sbalzi di fervore.
Se consideriamo le rarissime testimonianze autentiche che si vedono, di tutti coloro che si definiscono “cattolici praticanti” sono davvero pochi quelli che conoscono il vero cammino di Fede, la maggior parte di loro in realtà si fa guidare dai propri pensieri e non dalla Verità del Vangelo. Un esempio concreto di quanto appena detto sono i politici in parlamento di estrazione cattolica. Non vi è alcuna traccia in loro di
impegno cristiano e di difesa dei valori che per definizione non possono essere negoziati. Qualcos'altro li abbaglia più della Fede che dicono di possedere.
La vera Fede è scomparsa un po’ ovunque, c'è un crescendo di indifferenza a discapito del Vangelo e a favore dei propri pensieri.
La responsabilità di quanto sta accadendo però, non è tutta da attribuire ai credenti, è vero che molti non hanno desiderio di impegnarsi maggiormente e di abbandonare l’attaccamento a tutto ciò che non è lecito , è anche vero però che si sta indebolendo sempre più la propensione alla formazione cattolica. Più che parlare di aspetti davvero ininfluenti, le omelie dovrebbero formare i credenti per illuminarli sul Vangelo vivo. E’ necessario e vitale rimettere Gesù al centro di tutto. Siamo cristiani perché Lui è il nostro Dio.
La Visitazione mostra la grande Fede della Beata Vergine, ogni Suo gesto è frutto della volontà di Dio. Il Magnificat è l'inno di una Creatura impareggiabile, senza eguali, solo Lei poteva elevare un cantico così intenso di amore per Dio e intriso di riferimenti biblici.
Chiediamo alla Madonna di visitarci spesso e di farci conoscere il vero Volto di Gesù. Solo i Suoi devoti hanno questo privilegio.
 Buona preghiera a tutti.

+ VANGELO (Mt 28,16-20)
A me e stato dato ogni potere in Cielo e sulla terra.

D – Dio presente dall’eternità e Gesù figlio di Dio nato Uomo nel tempo, si armonizzarono perfettamente nella Persona Divina.
Gesù, il Figlio di Dio disceso dal Cielo, al Cielo ascese; ascese poiché proprio dal Cielo ero disceso.
 Il termine ascendere per noi indica una scalata, un movimento risolutivo verso una meta desiderata, un arrampicarsi con forza in mezzo a rovi e pietre, è una elevazione della mente e del cuore verso le cose di lassù.
Non sempre riusciamo a discernere ciò che giova e ciò che crea un impedimento al nostro cammino di Fede, spesso distratti da reali preoccupazioni umane ,a volte troppo presi nella ricerca di dissipazioni .
 Ogni nuova mattina il credente dovrebbe riflettere dedicando anche solo una decina di minuti, sul senso della vita e sulla vera finalità che alimenta gli sforzi nella pratica delle virtù. Le preghiere e i sacrifici che si compiono per il bene dell'anima devono avere una lucida e precisa finalità, per evitare di farla diventare un’ abitudine monotona e rendere concreto l’impegno cristiano.
Quando l'impegno spirituale è solo esteriore e non si compie alcuna verifica interiore si perde l’orientamento.
Molti mi scrivono manifestando la loro difficoltà nel cammino di Fede specialmente perchè non riescono ad instradare correttamente la vita spirituale a causa della mancata conoscenza.
Capisco perfettamente la loro difficoltà ed è compito del Padre spirituale fornire gli strumenti per fare discernimento e fornire le linee guida per un comportamento eretto. C'è però una situazione curiosa: sono pochi i cattolici seriamente intenzionati a seguire i consigli spirituali. La maggior parte si accontenta di alcune frasi dette dal confessore e con la penitenza solitamente da recitare, pensano di fare già molto.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito a una svalutazione della figura del Padre spirituale, invece insostituibile, per colpa di teologi modernisti che hanno preferito negare il cammino di santità anzichè cominciare a fare penitenze dando l’esempio ai fedeli, esattamente come i protestanti. Hanno addirittura divulgato una nuova guida spirituale privilegiando e anzi favorendo la scelta individuale e libera da qualsiasi esempio precedente di dottrina, perché comunque sia tutti andremo in Paradiso. Una libertà spirituale assurda che ha causato incalcolabili defezioni, ha convinto molti Sacerdoti a smettere di occuparsi della guida delle anime e ancora, ha portato molti parroci a non dedicare tempo alla Confessione.
 Cosa può avere priorità nella vita di un parroco rispetto alla santificazione dei parrocchiani?
Anche se oramai la situazione è compromessa, prego ogni giorno per i Sacerdoti distratti dal mondo, affinchè tornino a dedicarsi principalmente della santificazione delle loro anime e al profitto spirituale di tutti i parrocchiani.
Invito tutti voi a cercare vicino alle vostre case un Padre spirituale disponibile a dedicarvi con periodicità mensile almeno un’ora, che è un tempo minimo ma comunque ragionevole, per aprirvi e tirar fuori ciò che blocca il vostro vero cammino di Fede. Se non riuscite ad aprirvi e a sbloccarvi con umilta’ nel guardarvi dentro, rimarrete attanagliati nell’orgoglio e nella miseria.
 Pregherò affinchè possiate trovare vicino a voi l’aiuto necessario.
Vorrei avere molto più tempo a disposizione per rispondere subito ai messaggi che mi inviate perché comprendo l’attesa della risposta e sono addolorato per non riuscire a farlo, ma capirete che i messaggi sono numerosissimi e i miei impegni quotidiani lasciano davvero poco tempo da dedicare anche a questo. Sappiate che anche se le mie risposte hanno dei tempi lunghi, prego ogni giorno per quanti mi scrivono e li benedico di cuore.
Vi chiedo la cortesia di mandarmi delle mail brevi per facilitarmi la lettura e di conseguenza la risposta ed è anche meglio, perché cosi affrontiamo insieme un problema alla volta.
Solo la Grazia di Dio ci aiuta a compiere grandi opere.
Gesù prima di ascendere dice: "A me è stato dato ogni potere in Cielo e sulla terra"…solo Lui può affermare questo… quale uomo non farneticante potrebbe affermare le stesse parole? L'uomo è grande davanti a Dio solo se rimane unito a Lui.Tale può essere davanti a Dio perché solo Dio è in grado di comprendere l’Amore dei seguaci del Vangelo.
Gli uomini non sono in grado di comprendere una tale spiritualità e un amore così profondo, purtroppo fa parte del nostro limite.
Le persone avide e mondane, dinnanzi a sentimenti così importanti, non solo non potranno comprendere la singolarità e la purezza di questo sentimento di amore per Dio, ma poiché disturbate di continuo dai diavoli, ci manifesteranno tutta la loro avversità.
Gli uomini possono illusoriamente immaginare di possedere il pieno controllo sul Cielo e sulla terra ma Gesù ne è l’unico possessore e lo trasmette unicamente ai seguaci che si uniformano umilmente alla Sua volontà.
Chi sono i seguaci di Gesù?.... li riconoscerete per la capacità di poter amare e pregare per tutti. E’ un potere spirituale concesso e messo al servizio dei bisogni dei credenti.
Capirete ora perché è fondamentale trovare un bravo Sacerdote che sappia  mettersi al servizio dei credenti e preoccuparsi della loro vita spirituale e fisica.
L'Ascensione di Gesù ci fa guardare verso l'Alto, ci fa cercare l'Amore di Dio. Rivolgiamo con amore il cuore e la mente a Dio. Buona preghiera a tutti.
  

Beata Giovanna Michelotti

 

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