26/05/2015,

Catechesi N. 67
A - Le parole pronunciate oggi da Gesù sono perfettamente coerenti con un contesto del tutto inaspettato , tanto da disorientare i Dodici che sono al  Cenacolo con Lui. Ciò che più stupisce di Lui è la capacità di umiliare Se Stesso lavando i piedi ai presenti e al Suo traditore..

B – Dinnanzi alle parole di Gesù gli Apostoli sono comprensibilmente dibattuti tra le loro miserie e il desiderio di colmare le stesse con la Parola di Dio.

C - Il Vangelo di oggi insieme a quello di ieri formano quello che leggeremo domani, V Domenica di Pasqua.
In questo di oggi troviamo gli ultimi due versetti non presenti in quello di domani che vado a spiegarvi in questo mio commento.
D –I dodici versetti che leggeremo, in assenza di un particolare interesse, dicono poco e non toccano il cuore e potrebbero risultare insegnamenti già inseriti in altri contesti del Vangelo e detti da Gesù tempo prima.

   

San Giacomo della Marca

+ VANGELO (Gv 13,16-20)
Chi accoglie colui che manderò, accoglie me.

A - Le parole pronunciate oggi da Gesù sono perfettamente coerenti con un contesto del tutto inaspettato , tanto da disorientare i Dodici che sono al  Cenacolo con Lui. Ciò che più stupisce di Lui è la capacità di umiliare Se Stesso lavando i piedi ai presenti e al Suo traditore. Mai nella storia di quei tempi, ci fù qualcuno pariteticamente potente dall’arrivare a compiere un gesto simile.
Quando lava i piedi agli Apostoli, Gesù parla di docilità, umiltà, bontà, indicando in questi atteggiamenti l’indole dei veri seguaci.
Gesù unisce gesto ad insegnamento, indicando  a quanti esternano parole di ammirazione, che è necessario compiere gesti di umiliazione per comprendere il valore intrinseco di ciò che vorremmo insegnare agli altri. Se non si compie precedentemente quanto poi si chiede agli altri di compiere, si corre il rischio di parlare inutilmente senza dare un concreto esempio, caricano pesanti fardelli sulle altrui spalle …
"Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica".
 Il Maestro insegna  ai Suoi  seguaci che l'ascolto deve scaturire nelle azioni perché solo così le Sue parole avranno vita. Egli sa’ anche che non tutti obbediranno alle Sue parole ed uno è proprio dinnanzi a Lui ed aggiunge : «Non parlo di tutti voi; Io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”».
Questa Parola avvalora  la mia precedente riflessione  su quanto scrissi circa il veggente brasiliano…ebbene , in altre parti del mondo può accadere un fatto simile, laddove altri  veggenti, dopo tanti anni di apparizioni della Santa Madre, dirigeranno altrove i loro interessi alla ricerca di un arricchimento personale.
“Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Parole forti ma incredibilmente  attuali, come lo sono le tante situazioni insensate che viviamo quotidianamente ,dove la “leggerezza” si è radicata ed è destinata a precipitare senza un ritorno a Dio attraverso il pentimento.
Tante storie contraddittorie che dovrebbero allarmare le persone coinvolte, che invece sembrano cieche perché hanno perso la Luce per vedere la profondità…
Gesù affermando queste parole non parla solo di Giuda ed amplia il Suo giudizio ai tanti Consacrati che nei secoli hanno condotto vite viziose e lo sottolinea in questa Sua affermazione : "Io conosco quelli che ho scelto".
Dio conosce il cuore di ogni Suo figlio e conosce a priori la risposta ai Suoi richiami per ognuno di noi, ma ci concede la libertà di scegliere secondo la volontà individuale.
Ciò che noto è che quelli riconosciuti da Gesù come traditori ricevono qualcosa in più rispetto agli altri, Giuda in questo caso tiene la cassa dei soldi, e questo ci conferma e ci dimostra che Gesù dà maggiori possibilità di redimersi dal tradimento  a quanti sono già predisposti.
Gesù quando vuole mettere alla prova un gruppo di fedeli elargisce qualche concessione in più, sapendo comunque che  ci sarà’ sempre un traditore pronto a svelarsi specialmente se l’occasione è il denaro…diversa sarà la Sua posizione quando dovrà compiere una scelta singola certo in questo caso, della fedeltà di un veggente o di un Santo.
Velatamente nel Vangelo Gesù  anticipa  il tradimento di Giuda , dimostrando che Lui conosce a priori  quello che compirà il traditore: "Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono".
Non è così strano quindi se  Gesù non interviene quando qualche veggente non ha più apparizioni in preda alla propria  esaltazione e ingannevolmente lascia credere di vedere ancora Gesù o la Madonna.
Qualcuno si chiederà: cosa vuole dirci Pino? Per il momento null'altro se non di vigilare e studiare ogni messaggio. Buona preghiera a tutti.

 

Santa Cecilia

+ VANGELO (Gv 14,1-6)
Io sono la via, la verità e la vita.

B – Dinnanzi alle parole di Gesù gli Apostoli sono comprensibilmente dibattuti tra le loro miserie e il desiderio di colmare le stesse con la Parola di Dio.
Della buona fede degli undici presenti nel Cenacolo non vi è alcun dubbio, essi credono pienamente agli insegnamenti del loro Maestro ma devono lavorare ancora, affinchè nei loro pensieri venga eliminata ogni traccia della dottrina ebraica.
Gesù, perfettamente cosciente della loro difficoltà, spiega con passione e infinito Amore la nuova dottrina  che  se da un lato suscita entusiasmo, dall'altro è altrettanto vero che non è una dottrina facile da attuare.
Bisogna concedere agli Apostoli come attenuante , lo stupore per i nuovi insegnamenti di Gesù e il tempo necessario a sradicare una concezione religiosa stagionata, da questo possiamo comprendere l’insistenza paziente di Gesù, con la quale concentra gli insegnamenti più importanti nel Cenacolo e li sbriciola proprio come se si trattasse di fragrante pane.
Manca pochissimo tempo alla Sua morte ma  Gesù è molto preso dalla formazione che deve completare in loro e nulla vuole lasciare incompreso; è vero che potrà sempre ispirarli ma  l'ispirazione personale e interiore è molto diversa dagli insegnamenti dati di presenza  a tutti loro. Nessuno potrà dire  in questa situazione, qualcosa di diverso dalle Sue parole e non ci potranno essere interpretazioni personali.
Gli Apostoli sono chiamati ad una responsabilità enorme, la loro missione sarà quella di replicare ovunque le parole di Gesù e la Sua dottrina e per far questo, dovranno prima di tutto far propri gli insegnamenti da Lui ricevuti, con partecipazione consapevole, interiore e personale.
Gesù chiede questo ad ogni cristiano, nessuno deve immaginare nella sua mente un Vangelo personale e non deve tralasciare nulla di quanto Lui ha insegnato. Far nostro questo pensiero ci instrada sul cammino spirituale verso Dio con coraggio e senza timore di cadere , perché la Via è Gesù.
Abbiamo letto che Gesù si è dichiarato Luce, Porta, Pastore, oggi dice che è la Vita. Dio dà  vita a tutto e senza il Suo volere niente  esisterebbe nel mondo, questo è un concetto che noi credenti abbiamo fatto nostro e al quale rimaniamo ben afferrati per dare concretezza al nostro cammino; tutti coloro che non accettano la grandezza di Dio conducono il loro cammino cercando idoli, nuovi piaceri e impegnando le loro forze in tesi  sconclusionate per giustificare la loro vagabonda esistenza.
Ma Dio è infinitamente buono e ha infinito amore per tutte le Sue creature ed è li pronto a tendere la Sua mano anche a chi si è perduto, basterà lasciarsi salvare accettando i Sacramenti.
Non è così automatico tutto questo tanto ne è che a volte risulta incomprensibile come grandi peccatori possano convertirsi in punto di morte.
Io credo che l’unica spiegazione logica sia questa:  in punto di morte, solo quelli che in vita non si sono opposti a Dio e non Lo hanno offeso intenzionalmente, avranno grandi possibilità di convertirsi ; coloro che odiano Dio, Lo bestemmiano e compiono azioni  a Suo  sfregio, determinati nella loro ostilità  a  non sottomettersi  ai Comandamenti, saranno lasciati liberi da  Gesù a proseguire nelle loro scelte che nel tempo, li affosseranno, fino alla devastazione delle loro stesse anime.
La ripetizione di innumerevoli peccati mirati contro Dio, oltraggiosi e sacrileghi, generano molte bestemmie contro lo Spirito Santo; questo è il peccato che non viene mai perdonato.
La Vita è Dio, tutto riceviamo da Lui ed è nostro dovere ringraziarLo ogni giorno impegnandoci con perseveranza e coscienza a vivere come ci chiede.
La nostra vita si concretizza nella volontà di Dio, è impensabile trovare la pace interiore, la gioia, il senso della vita se non si vive in Lui e di Lui.
Ogni risposta che ci manca è nella Parola di Dio.
La mentalità del mondo è ricolma di illusioni che crollano quanto prima. Gesù è la Verità, in Lui c'è la nostra realizzazione.
Buona preghiera a tutti.

 

Santa Elisabetta D'Ungheria

+ VANGELO (Gv 14,7-14)
Chi ha visto me, ha visto il Padre.

C - Il Vangelo di oggi insieme a quello di ieri formano quello che leggeremo domani, V Domenica di Pasqua.
In questo di oggi troviamo gli ultimi due versetti non presenti in quello di domani che vado a spiegarvi in questo mio commento.
L’omissione di questi versetti vuole spostare il fuoco e privilegiare il lungo discorso sulla relazione tra Gesù e il Padre, discorso un po’ articolato e riproposto più volte ma sempre bello da riascoltare. Passo a spiegare i due versetti che non troveremo domani: "E qualunque cosa chiederete nel mio Nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio Nome, Io la farò".
È questa la solenne promessa di Gesù agli Apostoli, nel dar loro tutto ciò che chiederanno.
Non pone limite alle loro richieste, è pronto a donare tutto in cambio della loro sincera Fede .
 I miracoli avvengono quando è presente in noi una Fede assoluta che si concretizza nella conduzione di una vita coerente alla volontà di Dio.
La promessa di Gesù agli Apostoli, rappresenta un vero giuramento sulla parola data, un patto che sigla con loro ma anche con tutti i cristiani.
"Qualunque cosa chiederete nel mio Nome, la farò".
 Quando vi trovate nella situazione di chiedere una Grazia, ricordate  a Gesù con le Sue stesse parole, la promessa fatta , non per richiamarLo all’impegno preso, perché non ne ha certo bisogno, ma per rafforzare in modo amorevole e umile la nostra richiesta a concederci quanto, con sincera speranza, Gli abbiamo chiesto e affidato col cuore.
“ Le Grazie si strappano”… lo dicevano i Santi che intercedevano per tantissime anime. Ricordo San Giovanni Bosco e San Pio da Pietrelcina.
Le Grazie si ottengono per l'ardore che si pone nelle nostre richieste ed è proprio questo ardore a definire e avvalorare  sia la fiducia in Gesù sia la necessità di quanto si chiede: guarigione, liberazione, pace in famiglia, lavoro, conversioni, discernimento, ecc.
Se non abbiamo reale  fiducia in Gesù e se non si prega con forza insistente non otterremo Grazie  anche dinnanzi a una necessità urgente. Molti di noi invece si ricordano di Gesù solo in presenza di un bisogno contingente  e, solo allora, la disperazione  e l’angoscia ci spingono  a pregare  con fervore e insistenza, pur non avendo mai posseduto fino a quel momento una fede forte. E’ chiaro che in questa situazione non ci possiamo aspettare la concessione di una Grazia, perché considerato l’atteggiamento di indifferenza a Dio tenuto sino a quel momento, difficilmente ci verrà concessa. Va detto, che cominciare a pregare è comunque un passo ed è preferibile cominciare a farlo per non incorrere nell’abisso che ci allontana sempre più da Dio.
Nei due versetti alla fine del Vangelo di oggi, Gesù ripete per ben due volte la stessa promessa, "qualunque cosa chiederete nel mio Nome, la farò. (…) Se mi chiederete qualche cosa nel mio Nome, Io la farò".
Rimarcare due volte quel  “lo farò” serve ad imprimere nei cuori degli undici Apostoli una Verità da non dimenticare mai : Gesù è sempre presente.
La necessità dell'insistenza la spiega con una parabola interessante:
«Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: "C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi". E il Signore soggiunse: "Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di Lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente"» ( Lc 18,1-8).
Questa parabola ci spiega l'interesse e la premura di Gesù nel concedere le Grazie. Le promesse degli uomini non sempre si concretizzano, alle volte restano soltanto buoni intenti… Nessuno si è mai potuto impegnare come Gesù, nessuno è in grado di compiere ciò che non può, solo Gesù continua a donare da duemila anni incalcolabili Grazie a tutti coloro che chiedono, pregano, vivono virtuosamente e compiono la sua volontà.
"Chi crede in me, anch’egli compirà le opere che Io compio e ne compirà di più grandi di queste".
 I Santi , che sono solo intercessori, devono compiere uno sforzo immenso, qualcosa che Gesù non compie perché è Dio nella Sua grandezza, loro agiscono attingendo forza dalla loro incredibile Fede ed è  per questo che  l'opera dei Santi è più grande, per la Fede che vi pongono.
"Qualunque cosa chiederete nel mio Nome, la farò".
Buona preghiera a tutti.

 

Santa Elisabetta D'Ungheria

+ VANGELO (Gv 14,1-12)
Io sono la via, la verità e la vita.

D –I dodici versetti che leggeremo, in assenza di un particolare interesse, dicono poco e non toccano il cuore e potrebbero risultare insegnamenti già inseriti in altri contesti del Vangelo e detti da Gesù tempo prima.
 Invece, traspare una solennità particolare nella lettura di  questi versetti, la stessa che  si percepisce  leggendo gli insegnamenti dell'Ultima Cena.
 Gesù consegna attraverso le Sue parole agli Apostoli, le conoscenze più importanti della Sua dottrina  e loro dovranno impegnarsi a diffonderLe nel mondo.
Sono numerose le frasi in questi versetti che invitano alla riflessione per poi contemplarne in un silenzio amoroso i contenuti.
«Non sia turbato il vostro cuore».
«Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me».
«Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore».
«Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono Io siate anche voi».
«Del luogo dove Io vado, conoscete la via».
«Io sono la Via, la Verità e la Vita».
«Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».
«Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora Lo conoscete e Lo avete veduto».
«Chi ha visto me, ha visto il Padre».
«Le parole che Io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere».
«Credete a me: Io sono nel Padre e il Padre è in me».
«Credetelo per le opere stesse».
«Chi crede in me, anch’egli compirà le opere che Io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché Io vado al Padre».
In questi dodici versetti vi presento dodici frasi importanti su cui meditare per trarne insegnamenti salutari, per crescere nella Fede e credere pienamente in Gesù. Assaporate ogni frase con calma, ripetetela più volte lentamente, interiorizzate il senso delle parole e  chiedete a Gesù di illuminarvi con il suo Spirito.
Potrei fermarmi qui e lasciar voi l'impegno di cogliere l’insegnamento  dalle parole di Gesù autonomamente, anche se non è un esercizio facile e potrebbe  non trovar tutti pronti, voglio in ogni caso soffermarmi su una frase in particolare: «Chi ha visto me, ha visto il Padre». Gesù si riferisce alla sostanza, Padre e Figlio hanno lo stesso Spirito, identica volontà, un unico pensiero. Hanno gli stessi attributi, cioè la perfezione dell'essenza di Dio.
In un altro passo dice: "Io e il Padre siamo una cosa sola", parole che riprendono e rafforzano il messaggio della frase precedente.
 L’affermazione «Io e il Padre siamo una cosa sola» (Gv 10,30), pronunciata da Gesù in occasione dell’ultima controversia a Gerusalemme con i giudei, sotto il Portico di Salomone, durante la festa della Dedicazione, è la frase più emblematica  per comprendere la vera identità di Gesù Cristo.
Queste parole Gesù le pronuncia mentre è circondato dai giudei che cercano di costringerLo a svelare la Sua identità considerandoLo un povero Profeta, ma Gesù non ha paura e pronuncia questa frase…«Io e il Padre siamo una cosa sola» .
Saranno anche queste parole a portare i giudei ad ucciderLo.
Annunciare di essere una sola cosa con il Creatore è un’affermazione davvero forte, mai pronunciata da nessun’altro, tanto forte e inusuale  che per i giudei nemmeno il  Messia potrebbe pronunciarla ,essendo stato considerato nella cultura del tempo un uomo mandato da Dio .
 Con Gesù, il Padre và oltre le aspettative dei giudei, mandando tra gli uomini  il proprio Figlio unigenito.
Dio si incarna in un Uomo e solo questo Uomo può ripetere : «Io e il Padre siamo una cosa sola».
Il senso di queste parole non vogliono esprimere la superiorità di Gesù al Padre anzi… mostrano una continua dipendenza e identificazione in Dio Padre. Prova ne è che queste stesse parole vengono manifestate solo dopo aver compiuto miracoli e opere mai viste prima, che solamente Dio nella Sua grandezza può realizzare.
 La natura, la malattia, i diavoli … solamente a Dio sono soggette.
Gesù confida sempre nel Padre, Lui ha voluto la missione del Figlio, Lui ha generato il Figlio, Lui vuole la salvezza eterna di tutte le creature umane.
Gesù non teme dinanzi ai Suoi nemici di compiere la volontà del Padre e nell’ultimo commovente discorso agli Apostoli nel Cenacolo, prima della Sua morte, spiega  che Lui ha agito sempre insieme al Padre e che il Padre ama infinitamente il Figlio.
La forza dell’amore del Padre avvolge e assicura il Figlio e si manifesta poi, nelle opere del Figlio nei confronti dell’umanità.
«Chi ha visto me, ha visto il Padre».
Buona preghiera a tutti. 

 

 

Santa Coletta

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