30/08/2014

Catechesi N. 38

A - La realizzazione di una persona passa dall'osservanza della Parola di Dio, che oggi ci ricorda di non vivere per il denaro ma di utilizzarlo per le necessità, e di conservarlo per altre esigenze senza farne un idolo..
B - Dio prende posto nell'anima del credente nella misura dello spazio che vi trova, e se sono presenti idoli non può compiere nulla.
C - Quante guarigioni dalle malattie e liberazioni da disturbi diabolici avvengono mangiando l'Eucaristia e adorandola con viva Fede.
D - "Non giudicate, per non essere giudicati". Non ogni giudizio è sbagliato. Bisogna dare alla parola un aspetto positivo, infatti si può anche interpretare con saggezza, buon senso, discernimento, prudenza, equilibrio.

sotto potete trovare la traduzione in Inglese

Sabato 20 Settembre ore 21 sarà presente una delegazione delle Apparizioni di El Escorial vedremo i filmati delle Apparizioni e verrà spiegato il tutto. Domenica 21 ore 15,30 Santo rosario a seguire la Messa per i Malati e poi Benedizione dei Malati con olio Benedetto.

20/06/2014

A - "Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore", significa che dove c'è un interesse rilevante verso qualcosa o qualcuno, lì c'è anche il cuore della persona, diventata idolatrica. Questa espressione metaforica di Gesù indica una verità ben più profonda. Le sue parole comunque riescono a spiegarci la gravità dell'adorazione verso ciò che non è Dio.
Sono tanti gli idoli che l'uomo può costruirsi. Il primo è se stesso, la cura maniacale del corpo per lui o la ricercatezza angosciosa della donna nel curare l'abbigliamento. Ogni aspetto della persona merita cura e attenzione. Il problema è sempre l'eccesso, e quando si smarrisce l'equilibrio si diventa come una barca nella tempesta.
La frase riferita da Gesù non è ovviamente simbolica, ha una sua concretezza e proprio Lui permise ad un Santo di mostrare che queste sono parole piene di contenuto. "Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore".
Nella vita di Sant'Antonio da Padova si racconta un miracolo molto curioso. Esso viene ricordato come "Il cuore dell'avaro", un cuore rinvenuto nella cassaforte e non nel petto di un defunto. Leggiamolo tratto dalla sua agiografia.
«In Toscana si stavano celebrando con solennità, come succede in questi casi, le esequie di un uomo ricchissimo. Al funerale era presente anche Sant’Antonio il quale, scosso da un’ispirazione subitanea, dichiarò ad alta voce che quel morto non andava sepolto in luogo consacrato, bensì lungo le mura della città, come un cane. E ciò perché la sua anima era dannata all’inferno e quel cadavere era privo di cuore, secondo il detto del Signore riportato dal Santo evangelista Luca: "Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore". A questa intimazione, com’è naturale, tutti rimasero sconvolti ed ebbe luogo un eccitato scambio di pareri. Furono infine chiamati dei chirurghi, che aprirono il petto alla salma, ma non vi trovarono il cuore. Esso, secondo la profezia del Santo, fu rinvenuto nella cassaforte, dov’era conservato il denaro del ricco».
L'annuncio di Gesù ai discepoli e a tutti i seguaci è molto preciso e non lascia alcun dubbio, afferma con forza che i cristiani non possono adorare il denaro. "O Dio o mammona", o si segue la santa spiritualità che arricchisce interiormente e dona la felicità, oppure si vive per il denaro in una condizione di insoddisfazione perché il denaro può permettere tanti capricci, ma non può mai dare la gioia e l'appagamento spirituale.
"Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano". Il riferimento è alla bramosia della ricchezza, però può avvenire che anche verso una somma non elevata c'è una sorta di adorazione e si ripone in essa ogni speranza.
Gesù chiede per ogni famiglia una condizione di vita dignitosa, sono altri a rifiutare il necessario per sollevarsi dalla povertà.
La realizzazione di una persona passa dall'osservanza della Parola di Dio, e oggi ci ricorda di non vivere per il denaro ma di utilizzarlo per le necessità, e di conservarlo per altre esigenze senza farne un idolo.
La vera intelligenza si mostra quando si raccolgono meriti davanti a Dio, meriti che trasfigurano la persona e la ricolmano di Grazie, e queste arrivano anche ai suoi familiari e alle persone che fanno del bene. Gesù è grande nel concedere continue Grazie a quanti Lo amano veramente.
Disse a Santa Faustina Kowalska alcune parole sorprendenti: “Il mio mistero più profondo è la Misericordia. La mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente, né umana né angelica, riuscirà mai a sviscerarla anche impegnandosi per l'eternità. Nella vita futura, ogni anima rifletterà eternamente sulla mia Bontà. Il mio Amore e la mia Misericordia non conoscono limiti”.
Abbiamo motivo per trovare ogni giorno del tempo e riflettere sul tesoro della nostra vita, e cosa ci attrae di più tra Gesù e le cose materiali. La riflessione vale anche sull'occhio che indica la coscienza. L'occhio è lo specchio dell'anima, la sua luce o la sua tenebra viene manifestata in modo inequivocabile.
Buona preghiera a tutti.

21/06/2014

B - Gesù parla di due padroni, ed è già un serio problema spirituale per il credente. Figuriamoci cosa avviene a miliardi di persone che servono ciecamente o servilmente tanti idoli che deturpano anche i lineamenti della persona smarrita e incapace di capire il suo dramma.
L'uomo e la donna sono capaci di grandi amori. Essi hanno tutte le possibilità per elevarsi spiritualmente e liberarsi dalle catene idolatriche. Ma con le sole forze umane ciò è impossibile ed è indispensabile la Grazia di Dio. L'intervento dello Spirito Santo inizia nell'anima del credente quando questi decide di lasciare la schiavitù degli idoli, rinnegandoli.
Dio prende posto nell'anima del credente nella misura dello spazio che vi trova, e se sono presenti idoli non può compiere nulla.
"Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro". Non fa una piega, è un discorso perfetto e viene riconosciuto dalle persone intellettualmente oneste. Faccio qualche esempio: non si può nello stesso momento mangiare e stare digiuni o correre e stare fermi o parlare e stare zitti. Si può fare una cosa o l'altra.
Non è possibile amare Dio e ciò che si oppone a Lui. Gesù fa anche riferimento al denaro: "Non potete servire Dio e la ricchezza".
Spesso le preoccupazioni aumentano per l'insicurezza nei confronti del futuro. E’ un disagio che nasce dal vuoto spirituale e ciò che prende il sopravvento è la paura. Si cade nell'angoscia e non si comprende come venirne fuori. Si sviluppano malattie dovute all'ansia e ad una irritabilità incontrollabile. Gesù vuole donarvi la guarigione interiore e vi dice questo: "Non preoccupatevi per la vostra vita".
Poche parole ma chi le accoglie con Fede vede trasformare la sua esistenza. È un atto pieno di fiducia in Gesù, Lui chiede questo!
"Non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete".
Queste parole da circa venti anni le ho accolte come assoluta Verità. Non mi sono mai posto dubbi sulla presenza di Gesù accanto a chi prega, a chi si abbandona pienamente al suo Cuore. L'agire di Gesù è straordinario e non sbaglia mai un colpo. Egli è  sempre pronto ad intervenire quando viene invocato bene. Il ritardo è causato solamente da ragioni che l'uomo alle volte non comprende ma che sono necessarie per la sua crescita spirituale.
Gesù non dà le Grazie a caso, anche se vuole ricolmarci di continuo di esse. Alle volte è impedito dal comportamento sbagliato del credente oppure ritarda per spingere il credente ad umiliarsi, a rientrare in sé, a rivedere la propria vita, a imparare a pregare con amore e fiducia.
È indubitabile la presenza di Gesù accanto al credente coerente, ed è più sicura la sua presenza che la stessa esistenza del credente.
Quando il Signore dice: "Non preoccupatevi per la vostra vita", ciò è una garanzia assoluta e irrevocabile da parte sua. Nessun potente, né tutti i potenti del mondo potranno mai garantire tutto il bene che ci può dare per certo Gesù.
La paura di non fidarsi pienamente di Dio scaturisce da una Fede debole, immatura. Dio che provvede anche agli uccelli del cielo, che rende meravigliosi i gigli del campo, si dovrebbe dimenticare delle creature amate con Amore di Padre? La risposta la troviamo nella Parola di oggi: "Il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno".
Lui sa tutto, vede l'invisibile, anticipa i nostri pensieri, conosce perfettamente il futuro di ognuno.
Possedere una Fede forte o in via di crescita è il più grande dono della nostra vita. Non disperdete questa grande ricchezza, alimentatela con una preghiera umile e sincera, con i Sacramenti e il Rosario.
Molti cercano la felicità dove c'è invece la corruzione, noi invece vogliamo vivere nel Regno di Dio e conosciamo la Via: è il Signore Gesù.
Abbandonarsi con piena fiducia in Dio è la vittoria su tutto. Lui ci provvede di ogni cosa, e si preoccupa di ogni nostra necessità!
Questa nostra Associazione è forte per il cammino autentico che facciamo, e Gesù e la Madonna ci ricompensano con molte grazie fisiche e spirituali.
Buona preghiera a tutti.

22/06/2014

C - La parola Eucaristia significa rendimento di grazie o ringraziamento. Gesù è il grazie rivolto al Padre per la misericordia usata verso una umanità distratta dalle cose materiali. L'Eucaristia viene anche indicata dai cattolici come Comunione, ma più precisamente la Comunione è l'atto di ricevere il Sacramento dell'Eucarestia.
La Santa Comunione è con-unione, indicando una unione con un altro, con Gesù che si dona a quanti Lo ricevono con le giuste disposizioni. La partecipazione al banchetto eucaristico indica la Comunione. Il credente si ciba del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo, ed è questo il Cibo che sazia le anime buone.
Quante guarigioni dalle malattie e liberazioni da disturbi diabolici avvengono mangiando l'Eucaristia e adorandola con viva Fede. Solo nell'Eucaristia si può attuare la vera unione con i fratelli di Fede. Ma non tutti i credenti hanno una adeguata conoscenza dell'infinita importanza dell'adorazione dell'Eucaristia.
Proprio su questo aspetto bisogna focalizzare la nostra attenzione, per evitare di minimizzare questo eccelso Sacramento sia ricevendolo non in stato di Grazia sia per quanto concerne la devozione verso le specie eucaristiche. Specie in questo contesto teologico significa apparenze.
Gesù è celato sotto le specie (apparenze) del pane e del vino e tali rimangono fino alla consacrazione nella Santa Messa. Dopo la consacrazione le specie eucaristiche mantengono l'aspetto e il sapore del pane e del vino, ma sono diventate per miracolo divino Sacramento del Corpo e del Sangue di Gesù.
Non cambiano l'aspetto e il sapore di pane e vino, cambia la sostanza che non si vede ma viene percepita dalle anime spirituali.
La transustanziazione in teologia è il termine indicante la conversione della sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo e della sostanza del vino nella sostanza del Sangue di Cristo. Avviene durante la celebrazione eucaristica, quando il celebrante, durante la preghiera eucaristica, invoca lo Spirito Santo affinché trasformi il pane ed il vino in Corpo e Sangue di Cristo.
L'Eucaristia è il mistero della Fede per eccellenza.
I grandi teologi del passato hanno approfondito questo grande mistero ricorrendo talvolta a categorie di qualche filosofo greco, come per esempio Aristotele che distingue in ogni realtà una sostanza e gli accidenti o apparenze. San Tommaso d'Aquino per comprendere come tutto questo avvenga, ha utilizzato le categorie di Aristotele, che distingue in ogni realtà una sostanza (ciò per cui una realtà è tale) e degli accidenti o apparenze (colore, forma, sapore…).
Tutti conosciamo anche per esperienza giornaliera che il pane e il vino si presentano sotto molte forme, sotto tanti gusti e svariati colori. Il vino inoltre varia per gradazione. Ma sono sempre pane e vino. Chi assaggia il vino non può che dire che lo è, distinguendolo dalle altre bevande.
Durante la Santa messa avviene un miracolo, il miracoli dei miracoli, perché nello stesso istante in cui il Sacerdote pronunzia le parole consacratorie la sostanza del pane e del vino si converte nella sostanza del Corpo e del Sangue del Signore e questa è la transustanziazione.
Il pane e il vino presenti sull’altare non ricevono un cambiamento esteriore, infatti rimangono le apparenze del pane e del vino, ma solo le apparenze chiamate accidenti. Con la consacrazione non sono più pane e vino ma Corpo e Sangue di Cristo.
Gesù è presente in ciò che appare pane e vino, Lui scende dal Cielo ma non lo lascia, sull’altare assume un nuovo modo di essere presente, il modo che in teologia si chiama sacramentale, che significa: sotto il segno sacro.
Dopo la consacrazione Gesù è presente tutto intero nell'Eucaristia, con il suo Corpo, il suo Sangue, la sua Anima e la sua Divinità. Non è presente in modo approssimativo come si può intendere con superficialità. La sua presenza indica pienezza di tutte le sue opere. È misticamente presente come Persona “al modo della sostanza”, tutto intero come la nostra anima è presente tutta intera in ogni parte del corpo. La sua presenza invisibile indica il modo spirituale e la virtù dello Spirito nell'Eucaristia.
Il credente che arriva alla convinzione concreta della vera, reale, sostanziale presenza di Gesù nell'Eucaristia, comincia un nuovo cammino di Fede, non rimane più freddo e distratto in Chiesa ma adora Colui che rimane per amore nostro nel Tabernacolo.
La svolta spirituale nel credente è l'adorazione eucaristica, quando inizia questo percorso di Fede e sperimenta nel cuore gli impulsi che trasmette Gesù ad indicare che Lui è veramente lì, che ama infinitamente chi ripete davanti al Tabernacolo: Gesù Ti adoro, grazie per quanto mi hai dato, pensaci Tu, aiutami, illuminami, dammi forza, dammi la perseveranza.
Il Catechismo della Chiesa spiega come viene chiamato il Sacramento dell'Eucaristia:
«L'insondabile ricchezza di questo Sacramento si esprime attraverso i diversi nomi che gli si danno. Ciascuno di essi ne evoca aspetti particolari. Lo si chiama:
- Eucaristia, perché è rendimento di grazie a Dio.
- Cena del Signore, perché si tratta della Cena che il Signore ha consumato con i suoi discepoli la vigilia della sua Passione e dell'anticipazione della cena delle nozze dell'Agnello nella Gerusalemme celeste.
- Frazione del pane, perché questo rito, tipico della cena ebraica, è stato utilizzato da Gesù quando benediceva e distribuiva il pane come capo della mensa, soprattutto durante l'ultima Cena. Da questo gesto i discepoli Lo riconosceranno dopo la sua Risurrezione, e con tale espressione i primi cristiani designeranno le loro assemblee eucaristiche. In tal modo intendono significare che tutti coloro che mangiano dell'unico pane spezzato, Cristo, entrano in comunione con Lui e formano in Lui un solo Corpo.
- Assemblea eucaristica in quanto l'Eucaristia viene celebrata nell'assemblea dei fedeli, espressione visibile della Chiesa.
- Memoriale della Passione e della Risurrezione del Signore.
- Santo Sacrificio, perché attualizza l'unico Sacrificio di Cristo Salvatore e comprende anche l'offerta della Chiesa; o ancora Santo Sacrificio della Messa, "Sacrificio di lode" (Eb 13,15), Sacrificio spirituale, Sacrificio puro e santo, poiché porta a compimento e supera tutti i sacrifici dell'Antica Alleanza.
- Santa e divina liturgia, perché tutta la liturgia della Chiesa trova il suo centro e la sua più densa espressione nella celebrazione di questo Sacramento; è nello stesso senso che Lo si chiama pure celebrazione dei santi misteri. Si parla anche del Santissimo Sacramento, in quanto costituisce il Sacramento dei Sacramenti. Con questo nome si indicano le specie eucaristiche conservate nel Tabernacolo.
- Comunione, perché, mediante questo Sacramento, ci uniamo a Cristo, il quale ci rende partecipi del suo Corpo e del suo Sangue per formare un solo Corpo; viene inoltre chiamato le cose sante - è il significato originale dell'espressione "comunione dei Santi" di cui parla il Simbolo degli Apostoli -, pane degli Angeli, pane del Cielo, farmaco d'immortalità, viatico...
- Santa Messa, perché la liturgia, nella quale si è compiuto il mistero della salvezza, si conclude con l'invio dei fedeli ("missio") affinché compiano la volontà di Dio nella loro vita quotidiana (CCC 1328-1332)».
Oggi non viene adeguatamente considerata la Comunione spirituale, ossia la preghiera mediante la quale il fedele ha un vivo desiderio di unirsi e di ricevere Gesù-Eucaristia in modo spirituale, senza effettuare materialmente la Comunione sacramentale, senza ricevere l'Ostia consacrata.
Non deve sorprendere se gli effetti della Comunione spirituale sono simili ma, evidentemente, non del tutto sovrapponibili alla Comunione sacramentale e possono sostituirla quando il fedele è materialmente o moralmente impossibilitato a ricevere la Comunione sacramentale.
Tutti i Santi sono stati costanti nella ripetizione di preghiere davanti al Tabernacolo, per unirsi spiritualmente a Gesù molto spesso, una unione che rallegra moltissimo il Signore e permette al credente di ricevere benedizioni e aiuti secondo il suo amore e le disposizioni interiori.
Non solamente davanti al Tabernacolo, anche passando davanti a una Chiesa o guardando da lontano un campanile o la direzione verso cui si trova, si può ripetere la famosa Comunione spirituale ed entrare in intima relazione con Gesù.
Il vantaggio della Comunione spirituale rispetto a quella sacramentale è di poterla fare ogni qualvolta il credente lo voglia e in qualsiasi momento della giornata o luogo. Ci sono diverse forme di preghiera della Comunione spirituale, ciò che conta ed è veramente fondamentale è il vivo desiderio di unirsi a Gesù, di chiamarlo con Fede per venire in noi e aiutarci, elevarci dall'incostanza in cui si vive.
È un atto di amore potente e si può ripetere spesso, non solo per adorare Gesù e manifestare il nostro amore.
Questa forma di Comunione spirituale è stata sempre consigliata da molti Santi, anche grazie a rivelazioni private o esperienze mistiche. Tra i più noti Santi che hanno diffuso la pratica della comunione spirituale si annoverano Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Santa Caterina da Siena, Santa Margherita Maria Alacoque, San Francesco di Sales.
Questa Comunione spirituale si può fare anche con parole proprie, con l'elevazione della mente e del cuore,. Esiste comunque una famosa preghiera.
«Gesù mio,
io credo che sei realmente presente
nel Santissimo Sacramento.
Ti amo sopra ogni cosa
e Ti desidero nell'anima mia.
Poiché ora non posso riceverti
sacramentalmente,
vieni almeno spiritualmente
nel mio cuore.
Come già venuto,
io Ti abbraccio e tutto mi unisco a Te;
non permettere che mi abbia mai
a separare da te con il peccato».
Buona preghiera a tutti.

23/06/2014

D - La lettura di questo brano del Vangelo arreca fastidio ai cattolici più tiepidi e rimprovero a quelli che ricadono nel peccato di giudizio e non avanzano nel cammino di Fede. Tutti possono essere giustificati proprio perché ci si trova in un percorso impegnativo e senza qualche forte sprone non si và molto lontano.
Spesso occorre un pungolo, non inteso come uno stimolo passeggero e debole, ma come un bastone appuntito poggiato sulla schiena. Un pungolo paragonabile a una sofferenza che non si allontana da sola.
Le parole di oggi scuotono tutti. In modo virtuoso una parte di credenti e con indolenza l'altra parte, però un risultato scaturisce sempre. Le parole di Gesù devono scuotere altrimenti non valgono nulla e si trascurano. L'uomo di suo non ama sentire certi insegnamenti che toccano le sue debolezze.
Ogni persona viene chiamata in causa dalla Parola di oggi, e nel linguaggio di tutti si colgono sempre alcune inclinazioni al giudizio.
"Non giudicate, per non essere giudicati". Non ogni giudizio è sbagliato. Bisogna dare alla parola un aspetto positivo, infatti si può anche interpretare con saggezza, buon senso, discernimento, prudenza, equilibrio.
Però Gesù è chiaro in questo brano, si riferisce al giudizio come sentenza, quasi una condanna definitiva. Eppure quasi sempre le persone che giudicano non hanno elementi sufficienti per definire una persona o per dare una spiegazione alle loro azioni.
Fintanto che il giudizio non porta in sé malizia e condanna, si ferma al parere o opinione, rimane solo una valutazione personale senza arrivare in nessun caso a dare una sentenza simile al giudizio universale.
Perché nessuno è in grado di capire, con le sole capacità umane, l'intenzione di una persona, e quale motivazione l'ha spinta ad agire in una determinata maniera e quale confusione mentale si portava dentro. Per commettere un peccato mortale occorrono tre condizioni:
1) materia grave
2) piena avvertenza
3) deliberato consenso.
Chi giudica gli altri mostra un'alta considerazione di sé, inconsciamente si considera infallibile e perfetto in ogni sua opera.
L'incapacità di vedersi come davanti uno specchio, rende una persona ipercritica, intransigente e spietata nei confronti degli altri e misericordiosa verso se stessa. Le ripetute accuse ad un familiare o amico o collega, tendono a distruggere l'autostima altrui e a paralizzare il suo slancio.
Causano una profonda sofferenza interiore e spesso inconscia, non percepibile nitidamente ma il segnale che essa rilascia arriva dalle demoralizzazioni, dalle sofferenze fisiche e da una tristezza profonda.
Le persone ipercritiche distruggono la serenità negli altri con poche ma taglienti frasi: "Sbagli sempre"; "Non sai fare nulla"; "Sei sempre il solito"; "Sei una delusione". Tante altre frasi sono come un invisibile veleno che distrugge la gioia nelle persone umiliate, e che cominciano a crearsi complessi.
Sono persone della famiglia a condizionare la vita di tanti che necessitano invece di incoraggiamenti e attestati di stima.
Le persone ipercritiche si sentono investite da chissà quale missione e hanno sempre da dire sugli altri, sul loro modo di essere e di agire e possono risultare molto dannose. Non bisogna permettere questo agire sconsiderato e i chiarimenti sono indispensabili. Possono influenzare molto negativamente l'esistenza di persone deboli ma brave, compromettendo la loro autostima.
In effetti l'uomo e la donna nascono con la spiccata attitudine al giudizio e alla condanna di chi non risulta simpatico. Spesso non è un errore intenzionale ma è la natura umana ad essere ferita dal peccato originale. Se ogni essere umano porta queste conseguenze, ci sono molti che coltivano l'attitudine a giudicare per diffamare e danneggiare in qualche modo gli altri.
Quando si tratta di debolezza è sicuramente una responsabilità minore e con la vigilanza e la preghiera si potrà bloccare la tendenza al giudizio, mentre se è diventata una piacevole abitudine è quasi radicata nella persona e l'impegno per sradicarla dovrà aumentare considerevolmente.
Il danno che arreca il giudizio è troppo pesante, Gesù precisa che "con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarete misurati  voi". Quelli che adesso si rallegrano nei giudizi anche verso i propri familiari ma soprattutto verso i conoscenti, incontreranno molte pene nel Giudizio di Dio, a causa delle conseguenze tremende che causano i giudizi affrettati che si trasformano in diffamazioni.
Qual è la medicina migliore per guarire dal giudizio? Non guardare gli altri per etichettarli ma preoccuparsi della propria vita.
"Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?".
Chi non sta con Gesù non è assolutamente in grado di conoscersi a fondo, non ha i mezzi adatti per esaminare ciò che è spirito, non conosce il cammino spirituale fatto di rinnegamento di sé, docilità alla Grazia, volontà decisa a perseguire la Verità.
Nessuno può guardare dentro di sé senza l'aiuto di Dio, senza la Luce che fa conoscere l'invisibile. Gli scienziati possono spiegare al paziente coricato sul lettino qualche aspetto sconosciuto che emerge dall'analisi. Essi non possono dire di più, perché ciò che è indecifrabile all'uomo è la conoscenza della vita interiore del paziente. Possono individuare qualcosa dell'immenso conoscibile presente dentro l'uomo.
Se le persone abituate a giudicare considerassero principalmente i loro problemi, non cadrebbero mai nei giudizi avventati.
Cercare la pagliuzza nell'occhio altrui è un esercizio intenzionale e non una semplice debolezza. Prima di giudicare con facilità anche le persone che sbagliano per debolezza, bisogna ricordarsi di sé e delle mancanze forse ancora più gravi. Giustificare il peccatore è un atto dovuto, non si conosce la sua intenzione nel commettere un errore. Il peccato invece è sempre da condannare.
L'esercizio del rispetto altrui si dovrebbe esercitare con maggiore sollecitudine nella coppia, ma se non si segue con impegno Gesù, rimane sempre difficile resistere ai giudizi sotto forma di condanna. La debolezza trionfa quando non c'è comprensione e la persona non riflette sui propri errori commessi abitualmente.
L'esame di coscienza giornaliero è determinante per conoscersi e prendere le precauzioni, è il mezzo che prepara l'anima a resistere a ogni forma di peccato, ad evitare i giudizi e a pensare bene di tutti.
Buona preghiera a tutti.

English Edition

Catechesis # 38

A - The realization of a person goes from the observance of the Word of God, that today reminds us not to live for the money but to use it for our needs, and to keep it for the other needs without making him like an idol.
B - God takes place in the soul of the believer to the extent of the space that is there, and if there are idols He cannot do anything.
C - How many healings from diseases and deliverances from diabolical disorders  occur by eating the Eucharist and adoring it with great Faith.
D - "Judge not, that ye be not judged." Not all judgment is wrong. You have to give the word a positive aspect, in fact it can also be interpreted with wisdom, common sense, discernment, prudence, balance.

20/06/2014

A - "Where your treasure is, there also will your heart" , means that where there is a significant interest towards something or someone, there is also the heart of the person, become idolatrous. This metaphorical expression of Jesus indicates a much deeper truth. His words, however, do not fail to explain the severity of adoration towards that which is not God.
There are many idols that man can build. The first is himself, the painstaking care of his body or the distressing sophistication of the woman in treat her clothing. Every aspect of the person deserves care and attention. The problem is always the excess on it, and when you lose balance you become like a boat in a storm.
The phrase referred by Jesus is obviously symbolic, has its own reality and just Him allowed a Saint to show that these words are full of content. "Where your treasure is, there your heart will be also."
In the life of St. Anthony of Padua is told a very curious miracle. It is remembered as "The miser's heart",  a heart found in the safe and not in the chest of the deceased. Let's read it taken from his hagiography.
"In Tuscany they were celebrating with solemnity, as happens in these cases, the funeral of a very rich man. The funeral was also attended by St. Anthony who, shaken by sudden inspiration, declared aloud that the dead man should not be buried in consecrated place, but along the walls of the city, like a dog. This is because his soul was damned to hell and his corpse was devoid of heart, according to the saying of the Lord reported by St. Luke the Evangelist: "Where your treasure is, there your heart will be also." At this intimation, of course, all were shocked and an excited exchange of views took place. Lastly, it was called the surgeons, who opened the chest to the body, but they found no heart. It, according to the prophecy of the Saint, was found in the safe, where  the money of the rich was kept. "
The proclamation of Jesus to his disciples and to all the followers is very precise and leaves no doubt, strongly affirms that Christians cannot worship money. "O God or mammon", or we follow the holy  spirituality that enriches inside and gives happiness, or we live for the money in a state of dissatisfaction because the money can afford so many quirks, but it can never take the joy and the spiritual fulfillment.
"Do not store up for yourselves treasures on earth, where moth and rust consume and where thieves burgle and steal".  The reference is to the greed of wealth, but it can also happen that  there is a kind of worship to a sum not to high, placing on it every hope.
Jesus asks a decent standard of living for each family, while others are rejecting the necessary to lift themselves out of poverty.
The realization of a person pass through the observance of the Word of God, and today He reminds us not to live for the money but to use it for our needs, and keep it for the other needs without making it like an idol.
The real intelligence is shown when collecting merits before God, deserves that transfigure the person and fill him of Graces, and these come even to his family and to the people who do good. Jesus is great in allowing continuous Graces to those who truly love Him.
He said to St. Faustina Kowalska some surprising words: "My most profound mystery is Mercy. My mercy is so great that no mind, neither human nor angelic, will never be able to grok it also engaging for eternity. In the future life, every soul will eternally reflect on my goodness. My Love and My Mercy knows no limits ".
We have reason to find time each day and reflect on the treasure of our lives, and what most attracts us between Jesus and material things. The reflection is also true on the eye that indicates consciousness. The eye is the mirror of the soul, its light and its darkness is manifested in an unequivocal manner.
Good prayer at all.

06/21/2014

B - Jesus speaks of two masters, and this is already a serious spiritual problem for the believer. Just imagine what happens to billions of people who blindly or slavishly serve many idols that disfigure even the shapes of the lost person and unable to understand his drama.
Man and woman are capable of great loves. They have every opportunity to elevate themselves spiritually and free from the idolatrous chains. But it is impossible with the human effort alone and it is essential the God's Grace. Intervention of the Holy Spirit begins in the soul of the believer when he decides to leave the slavery of idols, denying them.
God takes place in the soul of the believer to the extent of the space that is there, and if there are idols He cannot do anything.
"No one can serve two masters: for either he will hate the one and love the other, or be devoted to one and despise the other."  Not bat an eyelid, it is a perfect speech and is recognized by people intellectually honest. A few examples: you cannot eat and at the same time and be fasting, or running and stand still, and keep quiet or speak. You can do one thing or the other.
You cannot love God and what is opposed to Him. Jesus also refers to money: "You cannot serve God and wealth."
Often concerns are exacerbated by insecurity towards the future. It 'is discomfort that comes from spiritual emptiness and fear takes over. You fall in anguish and do not understand how to get out. Diseases develop  due to anxiety and an uncontrollable irritability. Jesus wants to give you inner healing and tells you this: "Do not worry about your life."
Few words but whoever welcomes them with Faith sees his life transformed. It is an act full of trust in Jesus. He asks that!
"Do not worry about your life, what you will eat or drink, nor about your body, what you will wear."
I have accepted these words from twenty years as absolute Truth. I never placed  doubts about the presence of Jesus next to those who pray, those who totally abandon themselves to their heart. The act of Jesus is extraordinary and never misses a beat. He is always ready to intervene when well invoked. The delay is only caused by reasons that man sometimes does not understand but which are necessary for his spiritual growth.
Jesus does not give Graces by case, even if He wants continually to fill us with them. Sometimes He is prevented by the bad behavior of the believer or He is late to push the believer to humiliate himself, to return into himself, to review his own life, to learn to pray with love and trust.
There is no doubt the presence of Jesus next to the consistent believer, and it is more secure his presence that the very existence of the believer.
When the Lord says: "Do not worry about your life," this is an absolute and irrevocable guarantee on its part. No powerful of the earth, nor all the powers of the world will never be able to ensure all the good that certainly Jesus can give to us.
The fear of not fully trusting God springs from a weak and immature Faith. God that also provides for the birds of the sky, which makes wonderful the lilies of the field, should He forget about the loved creatures with the Love of the Father? The answer is found in the Word of today: "Your heavenly Father knows that you need Him."
He knows all, sees the invisible, anticipates our thoughts, and perfectly knows the future of everyone.
Having a strong Faith or in the process of growth it is the greatest gift of our lives. Do not lose this great wealth, feed it with a humble and sincere prayer, the Sacraments and the Rosary.
Many seek happiness where instead there is corruption, but we want to live in the Kingdom of God and know the Way: it is Jesus Lord.
Indulge with full confidence in God it is the victory over all. He provides us with everything, and takes care of our every need!
This our Association is strong for the authentic path that we are doing, and Jesus and the Virgin Mary reward us with many physical and spiritual Graces.
Good prayer at all.

06/22/2014

C - The word Eucharist means thanksgiving or gratitude. Jesus is the thanks to the Father for the mercy shown to a humanity distracted by material things. The Eucharist is also indicated by the Catholics as Communion, but more precisely the Communion is the act of receiving the Sacrament of the Eucharist.
Holy Communion is a union-with, pointing to a union with another, with Jesus who gives to all who receive Him with the proper arrangements. Participation in the eucharistic banquet indicates Communion. The believer eats the Body and Blood of Jesus Christ, and this is the food that satisfies the good souls.
How many healings from diseases and deliverances from diabolical disorders  occur by eating the Eucharist and adoring it with great Faith. Only in the Eucharist true unity with our brothers in the Faith can be realized. But not all believers have an adequate knowledge of the infinite importance of adoration of the Eucharist.
Just on this aspect we must focus our attention, in order to avoid to minimize this sublime Sacrament both acquiring it not in a state of Grace and either as regards to the devotion to the Eucharistic species. Species in this theological context means appearances.
Jesus is concealed under the species (appearances) of bread and wine, and these remain until the consecration in the Mass. After the consecration the Eucharistic species maintain the look and flavor of the bread and wine, but have become for divine miracle Sacrament of the Body and Blood of Jesus.
They do not change the appearance and the taste of bread and wine, it changes the substance that is not seen but is perceived by the spiritual souls.
Transubstantiation in theology is the term for the conversion of the substance of the bread into the substance of Christ's Body and of the substance of the wine into the substance of the Blood of Christ. This takes place during the celebration of the Eucharist, when the celebrant, during the Eucharistic Prayer, invokes the Holy Spirit to transform the bread and wine into the Body and Blood of Christ.
The Eucharist is the mystery of Faith par excellence.
The great theologians of the past have explored this great mystery occasionally resorting to categories of some Greek philosopher, like Aristotle who distinguishes in every reality a substance and the accidents or appearances. St. Thomas Aquinas, in order to understand how all this should happen, used the categories of Aristotle, who distinguished in every reality a substance (according to which a reality is that) and accidents or appearances (color, shape, flavor ...).
We all know by experience that the daily bread and wine are presented in many forms, in many different colors and flavors. The wine also varies by grade. But they are always the bread and wine. Who tastes the wine can only say that it is wine, distinguishing it from other beverages.
During the Holy Mass a miracle takes place, the miracle of miracles, because at the same moment when the Priest pronounces the words of consecration the substance of bread and wine are changed into the substance of the Body and Blood of the Lord and this is the transubstantiation.
The bread and wine present on the altar do not receive an outward change, in fact the appearances of bread and wine remain there, but only appearances called accidents. With the consecration they are no longer bread and wine but the Body and Blood of Christ.
Jesus is present in what appears as bread and wine. He descends from Heaven but does not leave it, on the altar He takes on a new way of being present, the way which in theology is called sacramental, which means:  under the sacrum sign.
After the consecration Jesus is present whole and entire in the Eucharist, with his Body, his Blood, his Soul and his Divinity. He is not present in an approximate manner as may be understood with superficiality. His presence indicates the fullness of all his works. He is mystically present as a Person "in the manner of substance," whole and entire, as our soul is wholly present in every part of the body. His invisible  presence indicates the spiritual way and the virtue of the Spirit in the Eucharist.
The believer who comes to the actual belief of the true, real and substantial presence of Jesus in the Eucharist, begins a new journey of Faith, no longer remains cold and distracted in church but worships Him who is love for us in the Tabernacle.
The spiritual turning point in the believer is the Eucharistic adoration, when he begins this journey of Faith and experiences in the heart the impulses that Jesus transmits to show that He is really there, that He infinitely loves who repeats before the Tabernacle: Jesus I love You, thank you for what You have given me, take care of me, help me, enlighten me, give me strength, give me perseverance.
The Catechism of the Church explains how it is called the Sacrament of the Eucharist:
"The unfathomable richness of this Sacrament is expressed in the different names we give it. Each name evokes certain aspects. It is called:
- Eucharist, because it is thanksgiving to God.
- Lord's Supper, because it is the Supper which the Lord took with his disciples on the eve of his Passion and because it anticipates the wedding supper of the Lamb in the heavenly Jerusalem.
- Breaking of Bread, because this rite, part of a Jewish meal, was used by Jesus when he blessed and distributed the bread as the head of the table, especially during the Last Supper. By this gesture, the disciples will recognize him after his Resurrection, and with this expression  the first Christians will use to designate their Eucharistic assemblies. In doing so they signified that all who eat the one broken bread, Christ, enter into communion with Him and in Him they form one body.
- Eucharistic Assembly  because the Eucharist is celebrated in the assembly of the faithful, the visible expression of the Church.
- Memorial of the Passion and Resurrection of the Lord.
- Holy Sacrifice, because it makes present the one sacrifice of Christ the Savior and also includes the Church's offering; or even the Holy Sacrifice of the Mass, "Sacrifice of praise" (Heb 13:15), the spiritual Sacrifice, pure and holy Sacrifice, since it completes and surpasses all the sacrifices of the Old Covenant.
- The Holy and Divine Liturgy, because the Church's whole liturgy finds its center and most intense expression in the celebration of this Sacrament; it is in the same sense that it is also called  celebration of the holy mysteries. We also speak of the Most Blessed Sacrament because it is the Sacrament of Sacraments. With this name we indicate the Eucharistic species reserved in the Tabernacle.
- Communion, because by this Sacrament we join with Christ, who makes us sharers in his Body and Blood to form a single body; it is also called the holy things - the original meaning of the term "communion of Saints" mentioned in the Apostles' Creed -,  the bread of Angels, bread from Heaven, medicine of immortality, viaticum ...
- Holy Mass, because the liturgy in which the mystery of salvation is accomplished concludes with the sending of the faithful ("mission") that they may fulfill God's will in their daily lives (CCC 1328-1332). "
Today the spiritual Communion is not adequately considered, which is the prayer with which the faithful has a strong desire to join and receive Jesus in the Eucharist in a spiritual way, without physically making the sacramental Communion, without receiving the consecrated Host.
Not surprisingly, the effects of spiritual Communion are similar but obviously not completely similar to the sacramental Communion and the faithful  can replace it when he is physically or morally unable to receive sacramental Communion.
All Saints were constant in repeating  prayers before the Tabernacle, to spiritually join with Jesus very often, a union that welcomes very much the Lord and allows the believer to receive blessings and aid according to his love and his interior dispositions.
Not only before the Tabernacle, even passing in front of a Church or watching from afar a bell or the direction in which it is located, you can repeat the famous spiritual Communion and enter into an intimate relationship with Jesus.
The advantage of the spiritual Communion compared with the sacramental Communion is to be able to do it whenever the believer desires it and at any time of day or location. There are different forms of prayer of spiritual Communion, what matters and what is really crucial is the deep desire to join Jesus, to call Him by Faith to come to us and help us, lift us dall'incostanza in which we live.
It is an powerful act of love and can be repeated often, not only to worship Jesus and to express our love.
This form of spiritual Communion has always been recommended by many Saints, also thanks to a private revelations or mystical experiences. Among the best known Saints who spread the practice of spiritual Communion we can include St. Alphonso Maria de 'Liguori, St. Catherine of Siena, Saint Margaret Mary Alacoque, St. Francis de Sales.
This spiritual Communion you can do it in your own words, with the elevation of the mind and heart,. However, there is a famous prayer.
"My Jesus,
I believe that you are really present
in the Blessed Sacrament.
I love You above all things
and I want You in my soul.
Because now I cannot receive You
sacramentally,
come at least spiritually
in my heart.
As already come,
I embrace You and all I unite myself to You;
do not let me ever
separate from You with the sin. "
Good prayer at all.

23/06/2014

D - The reading of this passage of the Gospel is burdensome to most Catholics and reproach to those who fall into the sin of judgment and do not progress in the journey of Faith. Anyone can be justified just because we are in a challenging course and without any strong incentive we cannot go very far.
Often we need a goad, not intended as a passenger and weak stimulus, but as a sharp stick resting on our back. A sting comparable to a suffering that does not move away by herself.
Today's words shake everyone. So virtuous with a part of believers and by indolence with the other hand, however the result always arises. The words of Jesus have to shake otherwise are worthless and neglected. The man, by his own view, does not like to hear some teachings that touch his weaknesses.
Every person is called into question by the Word of today, and in the language of all we can always capture some inclinations to judgment.
"Judge not, that ye be not judged."  Not every judgment is wrong. We have to give the word a positive aspect, in fact we can also interpret with wisdom, common sense, discernment, prudence, balance.
But Jesus is clear in this passage, and refers to the judgment as a sentence, almost a final conviction. Yet almost always the people who judge do not have sufficient evidence to define a person or to give an explanation for his actions.
As long as the judgment in itself does not bring malice and condemnation, and it stops at the belief or opinion, it remains just a personal assessment without coming under any circumstances to give a ruling similar to the universal judgment.
Because no one is able to understand, by means of the sole human capabilities, the intention of a person, and what motivation led her to act in a certain way, and which mental confusion she carried inside. To commit a mortal sin three conditions are requested:
1) grave matter
2) flood warning
3) deliberate consent.
Those who judge others show a high regard for themselves, subconsciously they consider themselves infallible and perfect in all their work.
The inability to see herself as in front of a mirror, makes a person hypercritical, uncompromising and ruthless towards others and merciful unto herself. The repeated allegations to a family member or friend or colleague, tend to destroy the self-esteem of others and paralyze their momentum.
They cause a deep inner pain and often unconscious, that cannot be clearly perceived but the signal that it releases comes from demoralization, from physical sufferings and a from a deep sadness. Hypercritical people destroy the serenity in the other but with a few sharp sentences: "You are wrong forever"; "You cannot do anything"; "You're always the same"; "You're a disappointment." Many other phrases are like an invisible poison that destroys the joy in humiliated people, and begin to create complexes.
Members of the family are those that influence the lives of many that instead are in need of encouragement and expressions of esteem.
The hypercritical people feel invested by some kind of mission and always have to say about others, about their way of being and acting, and can be very harmful.
We must not allow the above reckless act and clarifications are needed. They can affect very negatively the existence of weak but brave persons, undermining their self-esteem.
Truly, the man and the woman are born with the aptitude to judgment and to punishment of those who is not sympathetic. Often it is not an intentional mistake, but our human nature to be wounded by original sin. If every human being carries these consequences, there are many who cultivate the ability to judge with the intention of defaming and damaging in some way the others.
When it comes to weakness this is definitely a lesser responsibility and with vigilance and prayer we can stop the trend towards judgment, while if it has become a pleasant habit this is almost ingrained in the person and the commitment of removing this it must be considerably increased.
The damage caused by the judgment is too heavy, and Jesus states that "with the judgment with which you judge you will be judged, and with the measure with which you measure you will be measured."  For those who now rejoice in judgments also to their family but especially to acquaintances, will meet many pains in the judgment of God, because of the dire consequences that cause their hastened judgments that turn into defamation.
What is the best medicine to heal from the judgment? Do not look at the others to label them but worry about their own lives.
"Why do you see the speck that is in your brother's eye and pay no attention to the plank in your own eye?".
Who is not with Jesus is definitely not in a position to know each other thoroughly, does not have the appropriate means to examine what is spirit, does not know the spiritual fact of self-denial, docility to Grace, the firm will to pursue the Truth.
No one can look within himself without the help of God, the Light that makes the unseen known. Scientists can explain to the patient lying on the couch some unknown aspect that emerges from the analysis. They cannot say more, because what is incomprehensible to man's knowledge is the inner life of the patient. They can identify something among the immense cognizable within the man.
If persons accustomed to judge they do it regarding primarily at their problems, they will never fall out in rash judgments.
Look at the speck in others is an exercise in intentional and not just a weakness. Before judging too easily also people who made a mistake for weakness, we have to remember of ourselves and perhaps even of our more serious deficiencies. Justify the sinner is a due act, if we do not know his intention to commit the error. But the sin is always to be condemned.
The exercise of the respect of others you should exercise with more care in the couple, but if you do not follow Jesus with commitment, it is still hard to resist the judgments in the form of condemnation. The weakness triumphs when there is no understanding and the person does not reflect on their mistakes frequently done. 
The daily examination of conscience is crucial to know each other and take precautions, it is the means that prepares the soul to resist at every form of sin, to avoid judgments and think well of everyone.
Good prayer at all.

Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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