07/07/2014

Catechesi N. 35

A - Meditiamo oggi sui primi due doni dello Spirito Santo: la Sapienza e l'Intelletto.
B - Oggi vediamo un dono, il terzo ed è conosciuto come quello del Consiglio.
C - Dal mondo arrivano a noi spinte di ogni tipologia avverse alla Fede. Senza la virtù della Fortezza non si riesce a resistere. Essa è la virtù di chi non scende a compromessi.
D - Il dono della Scienza innesta nell'uomo una grande capacità di percepire e intuire la presenza ed il linguaggio di Dio in due modi: attraverso la natura e gli avvenimenti vissuti da ognuno.
E - Il dono della Pietà rende il credente fervoroso, gli fa gustare la preghiera, lo spinge alla lode con una vita coerente, all'adorazione davanti al Tabernacolo, ad una maggiore consapevolezza della presenza di Dio

03/06/2014

A - Siamo nella novena dello Spirito Santo. Domenica festeggeremo la Pentecoste, una discesa continua dell'Amore di Dio sui credenti che pregano. In questi giorni cercherò di spiegare brevemente il significato dei sette doni. Si parla spesso dello Spirito di Dio ma la comprensione della sua operazione sui credenti non è certa.
Molti raggiungono la convinzione che è sufficiente pregare o invocare lo Spirito Santo per ricevere i doni e tanti carismi.
Non avviene così. Questa presunzione, al contrario, è un impedimento alla sua discesa, e trova un ostacolo sulla sua operazione straordinaria. Lo Spirito Santo è lo stesso Spirito del Padre e del Figlio. Non ha un linguaggio diverso da Loro e non agisce in maniera difforme.
Possiamo individuare chiaramente l’azione dello Spirito Santo nella Persona di Gesù, nelle sue parole, nelle opere, nella bontà.
Lo Spirito Santo è indispensabile nel cammino di Fede. Non si realizza una conversione e non si avanza nella spiritualità senza il suo ineffabile apporto. Pregarlo, adorarlo, invocarlo è una pratica ordinaria, ma diventa un'eccezione in tantissimi cattolici.
Possiamo considerare che la stragrande maggioranza dei cattolici non esprime interesse verso lo Spirito Santo, mentre gli altri non cercano questo Spirito con le stesse disposizioni: ci sono quelli un po’ avventati e altri più umili nell'invocare Dio.
Tutti abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nel giorno della Cresima, e già nel Battesimo la sua azione santificatrice era comunque all'opera. Molti credenti si fermano nella conoscenza e nella devozione allo Spirito Santo subito dopo la Cresima, e si interrompe anche la loro frequenza alla Messa.
Quelli che invocano ogni giorno lo Spirito Santo devono creare le migliori condizioni interiori per accoglierlo, riceverlo e adorarlo. Noi siamo il sale della terra quando questo Spirito agisce in noi. Se esso è assente non possiamo dare sapore alle nostre cose.
Meditiamo oggi sui primi due doni dello Spirito Santo: la Sapienza e l'Intelletto. I sette doni sono soprannaturali, e indicano l'azione di Dio.
Il dono della Sapienza aiuta a distinguere il Bene dal male. Con questo dono non bisogna pensare al credente saggio perché è istruito culturalmente. L'istruzione della Sapienza è la ricerca centrale di Dio. Il dono rende il credente sapiente nel collocare al centro le cose importanti della vita, mettendo al primo posto Dio. Il credente riesce a stabilire una scala di valori perfetta.
Questo dono fa innamorare di Dio il credente, lo spinge a gustare le cose spirituali e le preferisce a quelle del mondo. Con il dono della Sapienza avviene un radicale cambiamento nelle scelte della vita. Si percepisce Dio con facilità e si intuisce il suo pensiero. Le cose che prima sembravano amare diventano dolci e quelle che si consideravano dolci diventano amare. Essa porta ad amare di più Dio, a rispettarlo come il grande Re buono e misericordioso.
Il dono dell'Intelletto è quello della conoscenza, e permette di vedere oltre le apparenze, di saper leggere dentro alle situazioni più intricate. Nei Santi questo dono permetteva di capire e di conoscere i pensieri delle persone e di leggere i sentimenti dei loro cuori.
È un dono che arriva alle profondità dell'ignoto. Questo è un limite perché oltrepassa le capacità della mente, ma Dio illumina l'uomo e lo rende capace di conoscere ciò che umanamente non è possibile. Con questo dono si arriva alle profondità della vera conoscenza e ci è permesso di vedere la realtà con gli occhi di Dio.
Rende il credente umilmente riflessivo e capace di valutare con equilibrio ogni situazione.
Con questo dono la mente non elabora più pensieri egoisti e tortuosi per primeggiare o compiere quello che piace. La trasformazione attuata dallo Spirito rende il credente giudizioso, capace di ponderare le cose senza più cercare il proprio interesse.
Dagli effetti che scaturiscono dai doni dello Spirito Santo si comprende dove Lui agisce e dove è assente. Secondo una valutazione umana, i comportamenti e le scelte dei credenti testimoniano la presenza o l'assenza dello Spirito santificatore.
Il dono dell'Intelletto và ancora oltre, fa conoscere l'interiorità di una persona anche se distante o senza averla mai incontrata. Buona preghiera a tutti.

04/06/2014

B - Le ultime parole di Gesù agli Apostoli durante l'Ultima Cena sono di una affettuosità struggente. Tutta la sua storia umana esprime affetto indicibile verso i suoi discepoli. In questa circostanza Egli è come una mamma che parla ai figli che sono sangue del suo sangue. I discepoli diverranno persone nuove, vivranno una nuova rinascita spirituale dal Sangue che verserà Gesù.
Dopo avere svelato il rapporto tra Lui e il Padre, in queste parole del Vangelo di oggi Gesù inserisce anche i suoi discepoli nell'Amore divino che tutto avvolge. Ripetutamente Gesù ha glorificato il Padre con affermazioni chiare e spesso incomprensibili per i presenti. Qui completa la spiegazione assegnando ai suoi discepoli un posto privilegiato.
Non si dimentica degli Apostoli presenti con Lui nel Cenacolo, e l'Amore che esprime è indirizzato ai discepoli di tutti i tempi. Anche a noi.
"Padre Santo, custodisci nel tuo Nome coloro che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi".
Una preghiera ripetuta da Gesù infinite volte in tre anni, in favore dei discepoli vicini a Lui e dei discepoli di tutti i tempi. Gesù ha pregato per ognuno di noi, ci ha affidato al Padre nel Cenacolo, alcune ore prima della sua morte. Non si preoccupa di salvare se stesso dopo che Giuda era uscito per andare dai nemici a "mercanteggiare" la vita di Dio.
Nelle ultime spaventose ore che preparano la terribile sofferenza prima morale e poi fisica, Gesù continua a istruire i discepoli su come salvare i peccatori e quale Via intraprendere per raggiungere la salvezza eterna.
In questa fase dell'Ultima Cena Gesù considera figli tutti i suoi seguaci, e mostra di amarli con un Amore incommensurabile.
Anche Giuda viene ricordato da Gesù, che lo fa con parole che non lasciano dubbi sulla sua destinazione: "Nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura".
Non era comunque la Scrittura ad avere stabilito il tradimento di Giuda. La Scrittura profetizzava quello che lui avrebbe commesso.
Ai suoi seguaci invece indica la felicità in Cielo, ma prima saranno beati in questa vita. "… abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia". Non ci augura solo la gioia che rimane per molti sempre un traguardo irraggiungibile, anche tra i cristiani. Lui desidera per tutti noi la pienezza della gioia, non la gioia umana ma quella sua. "… la pienezza della mia gioia".
Ripete al Padre quanto ha già detto sulla persecuzione: "Il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come Io non sono del mondo". Sui suoi veri seguaci Gesù invoca un intervento particolare del Padre. Il Figlio lo chiede umilmente per dare rilievo alla vicinanza del Padre verso tutti noi. "Consacrali nella verità. La tua Parola è verità". Consacrali nel senso di: confermali, rendili autentici nel cammino di Fede.
Il cammino cristiano è impegnativo, e senza la Grazia e gli aiuti costanti del Padre nessuno può elevarsi verso l'alto. Quindi bisogna conoscere bene il cammino e non si può improvvisare o fantasticare nelle cose di Dio. I doni dello Spirito Santo vanno coltivati con una vita coerente. La sua azione però rimane inattiva quando si prega senza praticare il rinnegamento. Non sono sufficienti le invocazioni, prima ancora devono praticarsi le buone opere.
Ieri ho trattato il dono della Sapienza e dell'Intelletto. Il primo e più alto dei doni è la Sapienza. E’ una luce che si riceve dall'Alto. E’ una speciale partecipazione a quella conoscenza misteriosa e somma, che è propria di Dio. La Sapienza intesa come dono è la radice di una conoscenza nuova, una conoscenza traboccante di carità, e per essa l'anima acquisisce grande dimestichezza con le cose divine e ne prova gusto.
Il dono della Sapienza dà una speciale capacità di giudicare sulle cose umane secondo il metro di Dio, nella luce di Dio. Questo dono elargisce una illuminazione grandiosa, e il cristiano riesce a vedere dentro le realtà del mondo, che viene osservata con gli occhi stessi di Dio.
Abbiamo visto che il dono dell'Intelletto permette di vedere dentro, di comprendere a fondo, e deriva dal latino "intus legere". Dio con questo dono comunica al credente la capacità di conoscere l'interiorità di una persona, laddove è richiesta una qualità di osservazione e di ascolto quasi esclusivamente contemplativi. Questa capacità si definisce “perscrutativa”. Pensiamo alla capacità di San Pio e di molti Santi.
L’Intelletto è prezioso perché rende il credente intelligente secondo Dio. E non ci riferiamo all'intelligenza del mondo, che è fatta di furberie, egoismo, avidità, e inganni. Gli intellettuali non credenti posseggono un'intelligenza umana e mancano dell'intelligenza secondo Dio, perché questa è un dono, dato a quanti si dispongono interiormente.
Non è intelligente diventare intellettuali solo umanamente, è grande cosa essere intelligenti secondo Dio.
Oggi vediamo un dono, il terzo ed è conosciuto come quello del Consiglio.
Anche se è meno determinante come i primi due è sempre importante. Il Sacerdote che ne è privo rilascia sempre consigli opposti alla volontà di Dio. Questo dono aiuta a compiere le scelte giuste in ogni circostanza. Esso è inevitabile quando si ricerca la volontà di Dio, per conoscere il suo progetto.
Ognuno si trova in determinati momenti a pensare al domani, non solo a cosa fare nella vita, ma anche alle altre scelte importanti come la famiglia, il trovare il coniuge giusto, dove vivere, cosa fare, le amicizie, e tante altre scelte importanti e obbligatorie. Chi compie una scelta seguendo i propri pensieri corre il rischio di fallire e di rovinare quanto di buono aveva fatto in precedenza. Non sempre i pensieri indicano la soluzione migliore. Essi orientano quasi sempre verso i gusti personali.
La scelta migliore è quella che indica Gesù. Essa è perfetta e non produrrà danni collaterali. Per arrivare a conoscere cosa vuole Gesù per il nostro bene è richiesto un atto di umiltà e una preghiera fiduciosa. Oltre la Messa sono determinanti la recita del Rosario e l'adorazione dell'Eucaristia. Recitare il Rosario davanti al Tabernacolo è un atto di amore e di fiducia, e allo stesso tempo l'impegno è rivolto all'eliminazione dei vizi. Non sarà immediata la vittoria sui vizi. Essa non è facile ed è una lotta continua, pertanto è importante lavorare giornalmente sul rinnegamento.
Una caratteristica del dono del Consiglio è quello di percepire gli errori commessi e di indirizzare verso le soluzioni migliori.
La particolarità del dono del Consiglio è di orientare e consigliare con le indicazioni migliori le anime verso la salvezza. Ma c'è di più ed è quello che provoca grande gioia ai Padri spirituali. Si tratta di consigliare non secondo la convenienza personale ma esclusivamente per il bene della persona.
Se trovate il Padre spirituale che in ogni circostanza vi consiglia unicamente per il vostro bene, avete trovato un piccolo tesoro.
Qui si prova l'autenticità di chi dà consigli, se egli indirizza verso ciò che è bene per l'anima e non secondo i propri vantaggi.
I consigli sapienti possono scaturire solamente da una coscienza pura, che non è inquinata dall'egoismo e da altre forme di corruzione. L'occhio sano del Vangelo è la coscienza. Essa viene visitata come un soffio nuovo dal Consiglio e vede davanti agli occhi la scelta preferibile e più conveniente per sé e la famiglia o per i credenti che chiedono.
La coscienza acquisisce la capacità meravigliosa di trovare la soluzione anche dinanzi a situazioni intricate e difficili. Buona preghiera a tutti.

05/06/2014

C - L'unità a cui richiama Gesù non intende una diversità dottrinale come è l'ecumenismo voluto dai modernisti per riunire le chiese cristiane in una sola. La diversità indica una differenza di dottrina, una difformità basilare, una molteplicità di vedute opposte. Non c'è unità senza condivisione di un messaggio uguale per tutti. Da qui nasce lo sforzo di personaggi all'interno della Chiesa di eliminare quelle Verità che arrecano disturbo ai protestanti. Cosa avverrà in futuro?
Ciò è una contraddizione che annulla anche quelle piccole cose buone. Si vive nella piena incoerenza e non ci si preoccupa di Dio.
Cosa manca a quei vescovi che cercano questo ecumenismo a discapito della Verità del Vangelo? Principalmente l'amore a Gesù. Non esiste in essi una preghiera sincera. Essi perseguono altri interessi in maniera anche sfacciata, sapendo di andare contro Dio e la Chiesa.
Gesù parla di unità tra i suoi discepoli, ma essi devono essere perfetti in questa unità e non c'è alcuna perfezione quando si manipola la Parola di Dio. "Io in loro e Tu in me, perché siano perfetti nell’unità". Questa è l'unità richiesta da Gesù. Bisogna cercarla nella Verità del Padre e del Figlio. È l'unità con Dio che favorisce la vera unità tra gli uomini. Se non esiste l'unità con Dio, è una falsa unione quella che si cerca di creare.
In queste altre parole Gesù è più chiaro sul significato del suo pensiero: "Perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa".
La vera unità ecclesiale nasce quando si condivide il Vangelo storico e non un vangelo inventato dagli uomini, pieno di mondanità e di misericordia a buon mercato. Non è possibile ottenere la misericordia di Dio se prima non c'è il pentimento e la volontà di cambiare vita!
Diventare una cosa sola è impossibile per le comunità ecclesiali cristiane. Le posizioni teologiche sono molto distanti e il dialogo autentico è irrealizzabile. Molti pregano insieme ed è una loro scelta. Ma non pregano la Madonna né i Santi, non adorano l'Eucaristia né partecipano alla Messa, non credono alla Confessione perché tutti si considerano salvi.
Questa salvezza assicurata, come è vista dai protestanti, piace a tantissimi teologi e Consacrati della Chiesa. Il peccato non lo considerano affatto, l'inferno non esiste, ignorano la Parola di Dio e si dichiarano contenti. Quale gioia possono portare dentro se vivono come antagonisti di Gesù? Per questo affermano che Giuda si è salvato e che l'Apostolo Tommaso era un uomo di grande fede. "Non essere più incredulo ma credente".
È evidente la mancanza del dono della Fortezza nei cattolici che abbandonano con il cuore il Vangelo e seguono nuove dottrine protestanti ed eretiche. Si chiama apostasia del cuore, ed è la perdita della Fede nonostante la presenza in Chiesa o la recita di fiacche preghiere.
Il dono della Fortezza infonde molto coraggio, fermezza e risolutezza. Questo dono permette di affrontare ogni forma di combattimento che si presenta nella giornata, soprattutto contro ogni forma di male presente in noi e all'esterno. Il dono della Fortezza irrobustisce la Fede e sviluppa la speranza. Nei momenti di sofferenza e quando si rimane sottoposti a prove dolorose, la Fortezza rende ottimista il credente, evitando l'abbattimento e la disperazione.
Dinanzi a ogni forma di sofferenza il credente è sempre entusiasta, non si deprime.
La Fortezza porta la gioia interiore, una gioia presente anche nelle dure persecuzioni e nelle sofferenze che riserva la vita. L'anima è nella gioia, è serena e riposa nel Cuore di Gesù, mentre i malanni del corpo continuano a emanare dolori che affliggono ma non rattristano, proprio per la gioia interiore presente anche nelle durissime prove.
Questa è la ragione della serenità nelle persecuzioni e nelle sofferenze del corpo: la Grazia di Dio dona inalterabilità interiore.
Il dono della Fortezza è anche una virtù cardinale, è un dono concesso dallo Spirito Santo e che facilita gli sforzi del credente nel resistere alle tentazioni prima e poi ai peccati, riesce ad opporsi alle proposte equivoche, rifiuta le mode blasfeme e che portano alla rovina spirituale.
Il credente rimane fermo nei principi della sua Fede, non svende la propria personalità lasciandosi coinvolgere in azioni sociali o di gruppo degradanti o immorali. Riesce a conservare inalterati i valori cristiani.
Dal mondo arrivano a noi spinte di ogni tipologia avverse alla Fede. Senza la virtù della Fortezza non si riesce a resistere. Essa è la virtù di chi non scende a compromessi. Oggi pensiamo alle truffe dei politici nazionali e vediamo che la Fortezza in essi è inesistente. Chi invece pratica questa virtù rimane integro, onesto, nell'adempimento del proprio dovere.
La virtù della Fortezza oggi è assente nella società. Non si vedono molte resistenze al malaffare tra i politici, ed è invece molto visibile il cedimento ad ogni forma di truffa e di accomodamento per sistemare i loro traffici.
Il dono della Fortezza indica l'intervento di Dio, ed è un'azione soprannaturale che fortifica il credente. È Dio che dona e opera nel credente.
La Fortezza ricorda all'uomo che è debole. Da solo non può resistere al male ed è incline con facilità ad ogni forma di male. Molti in questi strani tempi esaltano la forza fisica, dedicano lunghe ore per avere addominali d'acciaio, si sottopongono a sacrifici immani per avere la “tartaruga” sul torace e non pensano che hanno trasformato il loro corpo in un idolo.
La mancanza del dono della Fortezza sviluppa nella persona un misto di codardia e di aggressività, e diventa un incrocio pusillanime nel comportamento umano. La persona diventa debole e vile con i potenti, spavalda e prepotente con gli indifesi. Chi non ha il dono della Fortezza agisce in questo modo, in forma esplicita o mascherata.
La virtù morale della Fortezza ha bisogno di essere sostenuta dall'omonimo dono dello Spirito Santo. Il dono della fortezza è un impulso soprannaturale, che fortifica la persona nei momenti gravi della sua vita, ma anche dinanzi a qualsiasi difficoltà.
Quando i nostri principi sono minacciati da proposte indegne, essa ci permette di rimanere coerenti, ci dà la serenità di sopportare offese e cattiverie, ci aiuta nella perseveranza eroica, senza cedere alle incomprensioni che creano gli altri e si rimane così sinceri e onesti.
Il dono della Fortezza fa vincere ogni forma di martirio. C'è quello del corpo e dell'anima, ma rimane più doloroso quello dell'anima per la sua prolungata crocifissione. I cattolici coerenti prima o poi assaporano il martirio dell'anima causato dalle cattiverie gratuite. Esiste anche quello interiore dell'aridità e ve ne ho parlato ampiamente. Buona preghiera a tutti.

06/06/2014

D - Dopo i tre rinnegamenti di Pietro occorre una riabilitazione anche davanti agli altri dieci Apostoli. Gesù conosce benissimo il cuore di Pietro e comprende la sua paura dinanzi alle guardie romane. Non è stato un tradimento come purtroppo viene indicato da chi forse conosce il significato di tradimento. La debolezza ha colpito Pietro e nello smarrimento generale egli non ha trovato di meglio che negare la conoscenza di Gesù. In cuor suo l'amore per Gesù non è venuto mai meno.
Anche il suo rinnegamento dinanzi alle guardie e ai paesani inferociti contro il Nazareno è grave. Poi Pietro si pente amaramente.
Dopo la Risurrezione, Gesù riabilita Pietro davanti agli altri. Innanzitutto Egli vuole rasserenare l’inquietudine di Pietro, scaturita dal rinnegamento, che nel suo turbamento non si considerava degno dell'amore di Gesù. È questo un esempio della consapevolezza del credente veramente innamorato di Gesù.
Pietro ascolta frastornato le tre domande poste da Gesù. Analizziamole nel suo insieme e sveliamo alcuni dati importanti:
Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?
Simone, figlio di Giovanni, mi ami?
Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?
Gesù non lo chiama più Pietro ma con il nome originario. Vuole riabilitarlo con la sua professione di Fede. Il discepolo deve pronunciare tre volte il suo sì per riparare le tre negazioni e riprendere il ruolo di Capo degli Apostoli.
Nella prima domanda gli chiede se Lo ama più di tutti. "Mi ami più di costoro?". Non deve solamente esprimere l'amore verso Gesù, deve professarlo al di sopra di ogni amore umano per la sua responsabilità di Capo della nascente Chiesa.
Gesù invita Pietro ad amarlo più di tutto, e lo chiede ad ognuno di noi: "Mi ami più di costoro?". Noi amiamo veramente Gesù?
Alle tre domande di Gesù fanno seguito le tre risposte meravigliate e commosse di Pietro. Egli è pieno di umiliazione mentre parla, così le sue parole acquisiscono un grande valore, oltre che per l’intima sincerità. Alle tre risposte di Pietro, il Signore indica la sua rara missione. Troviamo due volte la pronuncia della parola "pasci" e una volta di "pascola".
Pasci i miei agnelli.
Pascola le mie pecore.
Pasci le mie pecore.
Pasci indica che la missione di Pietro è quella di nutrire bene i fedeli con la Parola di vita e deve confermare la loro Fede, deve alimentarli con il cibo spirituale. Pietro è stato il 1° Papa Santo, ha centrato la sua vita sulla indiscutibile e definitiva Parola di Dio.
Il termine pascola comporta la vigilanza sul gregge, deve farlo pascolare nella Verità, deve tenerlo dove c'è cibo buono.
Continuando il commento ai doni dello Spirito Santo, oggi considero il dono della Scienza.
La vera Scienza è conoscere Dio.
Questo dono non è una scienza prodotta dall'attività umana. E’ un dono, perché solo Dio può permettere all'uomo di penetrare i suoi Misteri, di riconoscere il suo vero Volto e capire la sua volontà. Con questo dono si comprende perfettamente il significato più segreto della sua Parola, e si conosce meravigliosamente il concetto delle parole più incomprensibili. Non è solo la mente a ricevere questa Luce. Viene toccato anche il cuore e si ama Dio con un trasporto ineffabile.
Il dono della Scienza innesta nell'uomo una grande capacità di percepire e intuire la presenza ed il linguaggio di Dio in due modi: attraverso la natura e gli avvenimenti vissuti da ognuno. La bellezza della natura e del creato, tutto ciò che è visibile diventa il mezzo per lodare Dio. Ogni aspetto del creato che esprime bellezza è l'occasione per lodare Dio. I fiori, il giardino, il cielo limpido, i monti, il mare.
Non si ammira solo la bellezza del fiore, ma si prova gioia per il Creatore che lo ha creato. La natura diventa il mezzo per ringraziare Dio.
Il dono della Scienza permette di conoscere il vero valore delle creature nel loro rapporto col Creatore.
L'uomo contemporaneo senza la Grazia di Dio dà un'interpretazione naturalistica del mondo. Egli si trova dinanzi a molteplici risorse, tra loro complesse nella grande varietà nel creato, e inevitabilmente cade nell'azione di assolutizzarle, quasi divinizzandole e arrivando a farne lo scopo supremo della sua vita. Tutto ciò che si può trarre dalle cose materiali per soddisfare i piaceri dell'uomo viene esaltato come divinità. L'ebbrezza del potere, la ricerca del piacere, ogni forma di ricchezza si trasformano in idoli.
In che modo l'uomo può resistere alle attrazioni mondane che distruggono la sua vita spirituale? Dio viene in aiuto dell'uomo ed invia lo Spirito Santo che elargisce il dono della Scienza, secondo le disposizioni che trova in ognuno di noi. Solo con questo soprannaturale dono l'uomo riesce a valutare rettamente le cose nella loro essenziale dipendenza dal Creatore.
Scrive San Tommaso che, per mezzo del dono della Scienza, l'uomo non stima le creature più di quello che valgono e non pone in esse, ma in Dio, il fine della propria vita.
L'uomo così illuminato riesce a scoprire il senso teologico del creato, scopre il valore autentico del creato e dell'Amore che è Dio. Da queste considerazioni si sente gioiosamente animato ad esprimere il suo amore con lodi e canti a Dio. Esprime ringraziamenti a Dio con la sua vita onesta e coerente.
Con questo dono comprende quanta distanza esiste tra le cose create e Dio, distanza valutata in importanza. Quindi tutte le cose create non le considera più come idolo e se ne distacca felicemente con il cuore.
Può possedere anche ricchezze ma non dà più ad esse alcuna importanza, le amministra e si preoccupa di aiutare gli altri. Aiuta principalmente le opere di apostolato che permettono la diffusione del Vangelo.
Ringrazio quanti di voi sono premurosi nell'aiutare questa Associazione Mariana, e per il resto non mi creo molte aspettative quando vi presento la necessità di sostenere le molte spese di mantenimento e di favorire lo sviluppo di quanto si vuole realizzare per il bene di tutti.
Un giorno non molto lontano, qui dove viviamo o magari in un altro luogo, si potranno organizzare ritiri spirituali sui doni dello Spirito santo, sui 10 Comandamenti, sulle parabole di Gesù, sui miracoli di Gesù, ecc. Si potranno meditare approfonditamente tutte le Verità del Vangelo. Ma come realizzare le opere se abbiamo sempre difficoltà economiche per proseguire i lavori?
Quanti posseggono molti beni non fanno donazioni perché non vivono il dono della Scienza, non riescono a donare nulla perché non sono sollecitati dallo Spirito Santo. Ed è un limite poco nobile non ascoltare gli inviti dello Spirito di Dio. Tutti possono contribuire con un aiuto economico a realizzare le opere che si vogliono realizzare.
Per aiutare in questo momento la nostra Associazione  Mariana basterebbero 100 Fedeli disponibili a donare ciascuno 100 euro, o 50 euro, senza considerare che per risolvere questa situazione c'è chi può donare anche di più. Ognuno risponde alla propria coscienza e allo Spirito Santo.
Tutte le grandi opere volute da Dio necessitano di donazioni. Rifletteteci.
Il dono della Scienza significa proprio questo, fa capire senza alcun dubbio l'infinita distanza che separa le cose dal Creatore, la loro limitatezza, anche il pericolo che comporta un uso cattivo. È un dono che aiuta a capire il retto utilizzo del denaro e dei beni che si posseggono.
Ci sono stati ricchi che con il denaro si sono santificati. Altri invece, già in questa terra, hanno condotto un'esistenza infernale per l'utilizzo avido del denaro. Dove sono finiti dopo avere adorato il denaro per tutta la vita?
La straordinaria importanza del dono della Scienza fa scoprire all'uomo la miseria dei beni materiali, e questo gli da una forte spinta per orientare l'esistenza in direzione del Vangelo di Gesù.
L'uomo scopre con questa Scienza che solo Gesù può appagare pienamente la sua esistenza, e viene così visitato frequentemente dallo Spirito Santo riuscendo a mettere Dio al centro di tutto. La sua vita è piena di gioia e di pace soprannaturale. La sua famiglia è salva dalla corruzione e quando chiede le Grazie trova sempre aperto il Cuore di Gesù. Buona preghiera a tutti.

07/06/2014

E - Il finale del Vangelo di San Giovanni rivela che i tre anni di apostolato di Gesù furono pieni di vicende straordinarie, di miracoli e guarigioni da far tremare gli anticlericali e quei Consacrati che stranamente negano i miracoli del Signore o li ridimensionano. C'è almeno una ragione, comunque opposta alla Verità, per minimizzare la Persona di Gesù con insinuazioni mascherate e poi parlare di Lui anche se in modo astratto.
È il piano per negare Gesù del Vangelo e sostituirlo con un bonaccione che perdona tutto. Un nuovo Gesù non più biblico.
Come afferma oggi l'Apostolo, sono incalcolabili le opere del Signore in quei tre anni di vita pubblica, tanto che "se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere".
Una ulteriore dimostrazione della verità storica ci arriva da una Mistica, la Mistica che per decenni rimase immobilizzata a letto e ricevette da Gesù alcune rivelazioni della sua vita.
Oggi completo il commento ai doni dello Spirito Santo. Sono stato costretto a contenere le spiegazioni per ovvie ragioni di tempo. Mi riservo di spiegare ampiamente i sette doni, e rimane preferibile farlo nelle catechesi che organizzeremo in futuro.
Il dono della Pietà viene compreso non chiaramente, ancora peggio avviene con il Timor di Dio. La pietà è una virtù del credente. Egli prega perché ama Dio, e la preghiera diventa dialogo. La pietà è intesa come religiosità, e indica senza dubbio il corretto orientamento spirituale. Quando la pietà è indirizzata con sapienza, il credente si innamora di Dio e Lo fa centro della sua vita. Si fida ciecamente di Dio e mette la sua esistenza nel suo Cuore.
Il dono della Pietà rende il credente fervoroso, gli fa gustare la preghiera, lo spinge alla lode con una vita coerente, all'adorazione davanti al Tabernacolo, ad una maggiore consapevolezza della presenza di Dio.
L'aspetto primario del dono della Pietà è di provare intensamente il desiderio ed il piacere di stare con Dio, la vera gioia di pregare e di parlare con Dio per mezzo della preghiera. Questo dono spinge il credente a pregare con grande partecipazione, gli permette di provare grande conforto nella preghiera, e lo rende felice quando prega. Si sente bene.
Il credente animato da questa spiritualità intensa riceve più illuminazioni e percepisce con facilità le cose spirituali. Qui sta la grande differenza con chi prega e non riceve nulla per la contemporanea presenza del peccato e di comportamenti sopra le righe.
Ho sempre scritto che rimane determinante pregare bene, e che non produce nulla la preghiera fatta male. Se la preghiera è buona e si prega molto, questo è molto gradito a Gesù. Per pregare bene occorre conoscere la vita di Gesù, meditare le sue opere e memorizzare le sue parole, e noi ci sforziamo di farlo ogni giorno.
Quando la preghiera è fatta bene si avverte una grande pace interiore e si entra in una dimensione soprannaturale sconosciuta all'uomo mondano. Vi sono molti che pregano e non riescono a sperimentare la pace, la delizia spirituale, la tenerezza e la grazia.
Il dono della Pietà infonde un grande senso di tenerezza verso il prossimo, conduce l'anima ad una mitezza meravigliosa. Infatti le anime molto avanti nella spiritualità agiscono con molta mitezza spesso scambiata dai cattivi come stupidità.
Il dono della Pietà infonde nel credente una nuova capacità di amare tutti come fratelli e sorelle, egli si ritrova un cuore buono e generoso. Il credente con questo dono si eleva ad una spiritualità non più comune e questo viene dimostrato dai suoi sentimenti simili a quelli di Gesù.
Questo credente, diventato pietoso, cioè buono, e compassionevole, non è mai animato da odio o rivalsa, non pensa assolutamente a qualche forma di vendetta, non considera cattivi i suoi nemici. Li ama e desidera il loro bene.
Il dono della Pietà brucia immediatamente nel cuore qualsiasi principio di contrasto e di avversità che si manifestano nella rabbia e nell'insofferenza. Il credente trova dentro di sé la comprensione e il perdono verso chi sbaglia.
Il dono del Timore di Dio non è paura di Dio, è invece una santa preoccupazione di tributare a Lui l'unica adorazione perché merita questo privilegio. A Lui bisogna obbedire, è Lui che ci ha donato la vita e ci dona ogni mattina la linfa vitale per svegliarci e cominciare un altro giorno.
La società oggi ha capovolto la scala dei valori. L'uomo si è messo al posto di Dio o grandi organizzazioni mondiali hanno utilizzato metodi subdoli per convincere l'uomo che lui è veramente un dio. Anche se a livello inconscio in molti c'è la convinzione di vivere un po’ più in alto di tutti, è questa una presunzione che si oppone a questo dono.
L'uomo perde il controllo di sé quando pensa di essere un po’ più importante rispetto a ciò che è realmente.
Il dono del Timore di Dio ci infonde una delicata sensibilità nei riguardi di Dio e ci rende maggiormente attenti nell'evitare i peccati per non dispiacere un Dio Amore. Non è paura ma grande rispetto. La stima verso Lui è elevatissima e ciò che si vuole rendergli è un continuo omaggio di buone opere. Per amore suo.
Si rifiuta prontamente il peccato e ogni occasione di peccare, c'è sincera vigilanza per non dispiacere un amabilissimo Padre.
Il dono del Timore di Dio causa una meravigliosa disposizione interiore che determina il credente a voler restare sempre in Grazia di Dio.
Buona preghiera a tutti.

English Edition
Catechesis # 35
A - We meditate today on the first two gifts of the Holy Spirit: Wisdom and Intellect. B - Today, we see a gift, the third and it is known as the one of the Advice.                C - From the world come to us any kind of pressures adverse to the Faith. Without virtue of the Fortitude you cannot resist. It is the virtue of those who do not compromise.                                                      D - The Gift of Science grafts in humans a great ability to perceive and sense the presence and the language of God in two ways: through nature and the events experienced by everyone.               E - The gift of Piety makes fervent believer, makes him enjoy the prayer, leads him to praise with a consistent life, to the adoration before the Tabernacle, to a greater awareness of God's presence .


03/06/2014
A - We are in the Novena of the Holy Spirit. Sunday we’ll celebrate Pentecost, a continuous descent of the Love of God on believers who pray. In these days I'll try to briefly explain the meaning of the seven gifts. We often speak of the Spirit of God, but the understanding of its operation upon the believers is not certain.   Many reach the conviction that it is enough to pray or invoke the Holy Spirit to receive the blessings and many charisms.       It does not happen that way. This presumption, on the contrary, is an impediment to his descent, and is an obstacle on his extraordinary doing.   The Holy Spirit is the Spirit of the Father and the Son. It does not have a different language from Them and does not act in an uneven manner.    We can clearly identify the action of the Holy Spirit in the Person of Jesus, in his words, in deeds, in goodness.         The Holy Spirit is essential in the journey of Faith. We can’t achieve  a conversion nor advancing in spirituality without his ineffable contribution.   Pray, worship, invoke it is a routine practice, but it becomes an exception in so many Catholics.            We can consider that the vast majority of Catholics do not express interest in the Holy Spirit, while others do not seek this Spirit with the same dispositions: there are those who are a bit 'more reckless and other more humble invoking God. We've all received the Holy Spirit on the day of Confirmation and already in Baptism his sanctifying action was still active.       Many believers stop in knowledge and devotion to the Holy Spirit immediately after Confirmation, and will also stop their Mass attendance.       Those who call every day the Holy Spirit must create the best inner conditions for receive it and worship it. We are the salt of the earth when this Spirit acts in us. If it is absent, we cannot give flavor to our things.        Let us reflect today on the first two gifts of the Holy Spirit: Wisdom and Intellect. The seven gifts are supernatural, and indicate the action of God .  The gift of Wisdom helps to distinguish Good from evil. With this gift we must not think of the wise believer because he is culturally educated. The education of Wisdom is the central research of God. The gift makes the believer wise to place at the center the important things in life, with primary emphasis on God. The believer is able to perfectly establish a scale of values.       This gift captivates of God the believer, leads him to enjoy spiritual things and prefers these to those of the world. With the gift of Wisdom is made a radical change in the choices of life. We perceive God with ease and we can imagine his thoughts. The things that at first seemed to be bitter become sweet and those considered sweet become bitter. It leads us to love God more, to respect Him as the great King,  good and merciful.            The gift of Intellect is that of knowledge, and allows you to see beyond appearances, to be able to read in the most complicated situations. In Saints this gift allowed to understand and to know the thoughts of the people and to read the feelings of their hearts.             It is a gift that reaches to the depths of the unknown. This is a limitation because it exceeds the capacity of the mind, but God enlightens man and makes him able of knowing what is humanly not possible. With this gift we get to the depth of true knowledge and we are allowed to see reality through the eyes of God.   It makes the believer humbly thoughtful and able to assess any situation with poise.              With this gift, the mind does not process anymore devious and selfish thoughts to excel or to do what we like. The transformation implemented by the Spirit makes the believer judicious, able to ponder things no longer seeking his own interest.  From the effects arising from the gifts of the Holy Spirit we understand where He acts and where He is absent. According to a human evaluation, the behaviors and the choices of believers testify the presence or absence of sanctifying Spirit.  The gift of Intellect goes even further, makes known to the inner self of a person even if distant or without ever having met her. Good prayer at all.


06/04/2014
B - The last words of Jesus to the Apostles at the Last Supper are of a melting affection. His whole human history expresses unspeakable affection to his disciples.  On this occasion He is like a mother who speaks to children who have blood of her blood. The disciples will become new people, will live a new spiritual rebirth by the Blood that Jesus will pay.         After having revealed the relationship between Him and the Father, in these words of today's Gospel Jesus also fits his disciples in the divine Love that envelops everything.             Repeatedly Jesus glorified the Father with clear statements and often incomprehensible to the present. Here He completes the explanation by assigning to his disciples a privileged place.          He doesn’t forget the Apostles present in the Upper Room with Him, and the Love that He expresses is  addressed to the disciples of all time. Even to us.  "Holy Father, keep through thine own Name those whom thou hast given me, that they may be one as we are."          A prayer repeated by Jesus many times in three years, in favor of the disciples closest to him and the disciples of all time. Jesus prayed for each of us, has given us the Father in the Upper Room, a few hours before his death. He doesn’t bother to save himself after Judas had gone out to go to enemies to "haggle" the life of God . In the last few frightening hours preparing the terrible suffering, first moral and then physical, Jesus continues to instruct the disciples on how to save sinners and what  Via undertake to achieve eternal salvation.     At this stage of the Last Supper, Jesus considers as children all his followers, and shows loving them with a immeasurable Love.      Also Judas is remembered by Jesus, that He does it with words that leave no doubt about his destination: "None of them is lost, except the son of perdition, so that the scripture might be fulfilled."          It was not, however, the Scripture to have established the betrayal of Judas. Scripture prophesied that he would commit.        To his followers instead He indicates happiness in Heaven, but first they will be blessed in this life. "... that they may share the fullness of my joy."    He doesn’t wishes to us only the joy that always remains an unattainable goal for many, even among Christians. He wants all of us to the fullness of joy, not the human joy but his joy. "... The fullness of my joy."       He repeats to the Father what he has already said about the persecution: "The world has hated them, because they are not of the world, as I am not of the world." On his true followers Jesus invokes a particular action of the Father. The Son humbly asks him to give relief to the proximity of the Father for all of us. "Sanctify them in the truth. Your word is truth." Sanctify them in the sense of: confirm them, make them real in the journey of Faith.         The Christian journey is challenging, and without the Grace and constant aids of the Father, no one can rise to the top. So we have to know the right way and we cannot improvise or daydream in the things of God's gifts of the Holy Spirit must be cultivated with a coherent life. His action, however, remains inactive when we pray without practicing denial. There are not enough prayers, before you even have practiced good works.           Yesterday I discussed the gift of Wisdom and Intellect. The first and highest of the gifts is Wisdom. It 'a light that is received from the High. It 'a special participation in that mysterious and sum knowledge, which is God's own. La Wisdom  understood as a gift is the root of a new knowledge, a knowledge overflowing with love, and for it the soul captures great familiarity with divine things, and feels pleasure of this.  The gift of Wisdom gives a special ability to judge human things according to the measure of God, in the light of God.  This gift bestows a great lighting, and the Christian is able to see into the realities of the world, which is observed with the same eyes of God .          We have seen that the gift of Intellect allows you to see inside, to fully understand, and derives from the Latin "intus legere".  By this gift God communicates to the believer the ability to know the inner life of a person, where it is required a quality viewing and listening almost exclusively contemplative. This capacity is defined “perscrutativa”.           Let us think of the ability of many Saints and St. Pius. Intellect is valuable because it makes the believer intelligent according to God. And we are not referring to the intelligence of the world, which is made of cunning, selfishness, greed, and deceits. Intellectuals non-believers possess a human intelligence and lack of intelligence according to God, because this is a gift, given to those who arrange themselves inwardly.            It is not intelligent to become intellectuals only in human terms, is a great thing to be smart in accordance with God.       Today we are going to see a gift, the third , and it is known as that of the Advice.             Although it is less decisive as the first two it is always important. The Priest who is devoid of it always releases recommendations opposed to the will of God. This gift helps to make the right choices in all circumstances. It is inevitable when you search for the will of God, to know his plan.       Everyone, in certain moments, think about the future, not only about what to do in life, but also to other important decisions such as family, finding the right spouse, where to live, what to do, friendships, and many other important and mandatory choices. Who makes a choice according to his own thoughts runs  the risk of failure and of ruining the good things he had done previously. Not always the thoughts indicate the best solution. They almost always orient toward personal tastes. The best choice is the one that indicates Jesus. It is perfect and it will not produce collateral damages. To get to know what Jesus wants for our own good it is required an act of humility and a trusting prayer. In addition to the Mass,  the recitation of the Rosary and the adoration of the Eucharist are determinants. Pray the Rosary before the Blessed Sacrament is an act of love and trust, and at the same time, the effort is directed to the elimination of defects. The victory over the vices will not be immediate. It is not easy and it is a constant struggle, so it is important to work daily on the denial.            A feature of the gift of the Advice  is to perceive the mistakes and direct you to the best solutions.  The uniqueness of the gift of the Advice is to guide and advise with the best directions the souls to the salvation. But there is more and that is what causes great joy to the spiritual Fathers. This is to advise, not according to personal convenience but only for the good of the person.        If you find the spiritual Father that in all circumstances recommends solely for your own good, you found a little treasure.       Here is proof of the authenticity of those who give advices, if he directs toward what is good for the soul and not according to his own advantages.     The wise advices can only come from a pure conscience, that is not polluted by selfishness and other forms of corruption. The good eye of the Gospel is the conscience. It is visited with a new breath by the Advice and sees before our eyes the better and more convenient choice for himself and his family or for believers who ask for it.              The conscience acquires the wonderful ability to find the solution even when dealing with intricate and difficult situations.        Good prayer at all.


05/06/2014
C - The unity to which Jesus refers is not intended as a doctrinal diversity as is the ecumenism wanted by the modernists to bring together the Christian churches into one. The diversity indicates a difference of doctrine, a fundamental discrepancy, a plurality of opposing views. There is no unity without sharing a same message for everyone. Hence the effort of characters within the Church to eliminate those Truths which are causing disturbance to the Protestants. What will happen in the future?   This is a contradiction that nullifies even those small good things. We are living in the full inconsistency and we do not care of God.    What is missing from those bishops who are looking for this ecumenism at the expense of the Truth of the Gospel? Mainly love to Jesus. There is not in them a sincere prayer. They also pursue other interests in a brazen way, knowing to go against God and the Church.          Jesus speaks of unity among his disciples, but they have to be perfect in this unity and there is no perfection when manipulating the Word of God. "I in them and You in Me, that we may be made perfect in one".  This is the unity required by Jesus.  We must look for it in the truth of the Father and the Son. It is the unity with God that promotes true unity among men. If there is no unity with God, it is a false union that you are trying to create.            In these other words, Jesus is more clear about the meaning of his thought: "Because we are one as we are one".         The true unity of the Church  was born when the historical Gospel is shared and not a gospel invented by men, full of worldliness and cheap mercy. You cannot get the mercy of God if before there is not the repentance and the willingness to change your life!             Become one thing is impossible for the ecclesial communities. The theological positions are far apart and the authentic dialogue is impossible. Many pray together and it's their choice. But they do not pray to Mary or the Saints, do not adore the Eucharist nor participate in the Mass, and they do not believe the Confession because they all are considering themselves safe.        This assured salvation, as it is seen by Protestants, likes to many theologians and Sanctified of Church. They do not consider sin at all, hell does not exist, they ignore the Word of God and declare themselves happy. What a joy can they bring in if they live as antagonists of Jesus?  For this they say that Judas was saved and that the Apostle Thomas was a man of great faith. "Do not be faithless, but believer". There is a clear lack of the gift of Fortitude among Catholics who have abandoned with the heart the Gospel and now follow the new Protestant and heretical doctrines. It's called apostasy of the heart, and it is the loss of Faith in spite of their presence in the Church or the recitation of their weak prayers.
The gift of the Fortitude gives a lot of courage, firmness and decisiveness. This gift allows you to tackle all forms of combat that occurs in the day, especially against every form of evil in us and outside. The Gift of  Fortitude strengthens Faith and develops hope. In times of suffering, and when we are subjected to painful tests, the Fortitude makes the believer optimistic, avoiding discouragement and despair.  Before any form of suffering the believer is always enthusiastic, not depressed. The Fortitude brings inner joy, a joy that is present even in harsh persecutions and in sufferings that reserves the life. The soul is in joy, it is peaceful and resting in the Heart of Jesus, while the ills of the body continue to enact pains that afflict but do not sadden, because of this inner joy that is present even in the harshest trials.  This is the reason of serenity in the persecutions and in sufferings of the body: the Grace of God gives inner durability.       The gift of the Fortitude is also a cardinal virtue, is a gift given by the Holy Spirit and that facilitates the efforts of the believer to resist first in the temptations and then to sins, it is able to oppose the equivocal proposals, refuses blasphemous fashions that lead to spiritual ruin.        The believer remains firm in the principles of his Faith, not selling off his own personality by getting involved in social actions or degrading and immoral groups. He manages to maintain the original Christian values.       From the world come to us any kind of pressures adverse to the Faith. Without virtue of the Fortitude we cannot resist. This is the virtue of those who do not compromise. Today let us think of the frauds of national politicians and we see that the Fortitude is non-existent among them. Instead those who practice this virtue remain intact, honest, in the line of his duty.       The virtue of the Fortitude is absent in today's society. We do not see a lot of resistance to dishonesty among politicians, instead it is very visible failure to any form of cheating and accommodation to settle their trades.     The gift of the Fortitude indicates the intervention of God, and supernatural action that strengthens the believer. It is God who gives and work in the believer. The Fortitude reminds man that he is weak. Alone he cannot resist to evil and easily he is prone to every form of evil. Many, in these strange times, enhance their physical strength, devote long hours to get abs of steel, undergo enormous sacrifices for the "turtle" on the chest and do not think that they have transformed their body into an idol.             The lack of the gift of the Fortitude in the person develops a mixture of cowardice and aggression, and it becomes a pusillanimous cross in human behavior. The person becomes weak and coward with the powerful, arrogant and bullying with the defenseless. Who does not have the gift of Fortitude acts in this way, either explicitly or masked.           The moral virtue of the Fortitude needs to be supported by the homonymous gift of the Holy Spirit. The gift of Fortitude is a supernatural impulse which strengthens the person in serious moments of his life, but also before any difficulty. When our principles are threatened by unworthy proposals, it allows us to remain consistent, it gives us the serenity to endure insults and nastiness, helps us in heroic perseverance, without yielding to the misunderstandings that other create  and so leads us to remain sincere and honest.        The gift of the Fortitude is to win every form of martyrdom. There is the one of the body and of the soul, but the one of the soul remains the most painful for his prolonged crucifixion. Sooner or later consistent Catholics savor the martyrdom of the soul caused by malice. There is also the inner aridity and there I have spoken extensively. Good prayer at all.

06/06/2014
D - After the three denials of Peter, a rehabilitation in front of the other ten Apostles is also needed. Jesus knows very well the heart of Peter and understands his fear before the Roman guards. It has not been a betrayal as unfortunately is indicated by those who may know the meaning of betrayal.       The weakness has affected Peter and in the general confusion he found nothing better than to deny the knowledge of Jesus. In his heart the love of Jesus never came less.  Even his denial before the guards and the angry villagers with the Nazarene is serious. Then Peter repents bitterly.        After the Resurrection, Jesus rehabilitates Peter in front of others. First, He wants to pacify the anxiety of Peter, triggered by the denial, that in his anxiety did not consider himself worthy of the love of Jesus. This is an example of the awareness of the believer truly in love with Jesus.        Peter hears stunned the three questions posed by Jesus. Let us analyze them as a whole and reveal some important data:        Simon, son of John, do you love me more than these?      Simon, son of John, do you love me?       Simon, son of John, do you love me?        Jesus does not call him Peter, but more with the original name. He wants to rehabilitate him with his profession of  Faith. The disciple must say yes three times to repair his three denials and take over the role of Head of the Apostles.   In the first question He asks if he loves Him most of all. "Do you love me more than these?". He must not only express the love of Jesus, he must profess it above all human love for his responsibilities as Head of the nascent Church.   Jesus invites Peter to love him more than anything, and asks it to each of us: "Do you love me more than these?". Do we truly love Jesus?     To the three questions of Jesus are followed by three responses surprised and touched by Peter. He is full of humiliation while talking, so his words acquire a large value, in addition to the intimate sincerity. At three answers of Peter, the Lord shows his rare mission. We find two times the pronunciation of the word "feed" and once "graze".             Feed my lambs.           Graze my sheep.           Feed my sheep.           Feed indicates that Peter's mission is to nourish the faithful with the good Word of life, and must confirm their Faith, he must feed them with spiritual food. Peter was the 1st Saint Pope, has centered his life on the indisputable and definitive Word of God .             The term grazing involves the supervision of the flock, he must do graze it in Truth, he shall keep it where there is good food.     Continuing the comment to the gifts of the Holy Spirit, today I consider the gift of Science. The real Science is to know God.      This gift is not a science produced by human activity. It 'a gift, because God alone can enable man to penetrate its Mysteries, to recognize his true Face and understand his will. With this gift we perfectly understand  the most secret meaning of his Word, and we wonderfully know the concept of the unintelligible words. It is not just the mind to receive this Light. It also touched our heart and we love God with a ineffable transport.          The gift of Science grafts in humans a great ability to perceive and sense the presence and the language of God in two ways: through nature and the events experienced by everyone. The beauty of nature and creation, all that is visible becomes the means to praise God. Every aspect of the creation that expresses beauty is an opportunity to praise God. The flowers, the garden, the clear sky, the mountains, the sea .              We do not just admire the beauty of the flower, but we feel like joy to the Creator who created it. Nature becomes the means to thank God.   The gift of Science allows us to know the true value of the creatures in their relationship with the Creator.        Modern man without God's Grace gives a naturalistic interpretation of the world. He is faced with multiple resources, including their complexity in the great variety of creation, and inevitably he falls in the action of absolutise them , almost deifying them and coming to make them the supreme goal of his life. Anything that can be drawn from material things to satisfy the pleasures of man is exalted as a divinity. The intoxication of power, the pursuit of pleasure, all forms of wealth are transformed into idols.           How man can resist the worldly attractions that destroy his spiritual life? God comes to the aid of man, and sends the Holy Spirit who gives the gift of Science, in accordance with dispositions found in each of us. Only with this supernatural gift man is able to properly assess things in their essential dependence on the Creator.   St. Thomas writes that, through the gift of Science, the man does not estimate the creatures more than they are worth, and does not put in them, but in God, the purpose of its life.          The man so enlightened is able to discover the theological sense of creation, he discovers the true value of creation and of the Love that is God. From these considerations he feels joyously animated to express his love with sings and praises to God. He expresses thanks to God with his honest and consistent life.   With this gift he understands how much distance there is between God and created things, distance estimated in importance. So he does not consider anymore all created things as idol and he detaches from them happily with the heart.    He may also possess wealth, but no longer gives any importance to them, administers them and cares about helping others. He mainly helps the works of the apostolate which allow the spread of the Gospel.        I thank those of you who are considerate in helping this “Mariana Association”, and for the rest I do not create a lot of expectations when I present the need to support the many costs of maintaining and fostering the development of what we want to accomplish for the good of all.        One day not too far away, here where we live or perhaps in another place, we will be able to organize retreats on the gifts of the Holy Spirit, on the 10 Commandments, on the parables of Jesus, on the miracles of Jesus, etc.. We will be able to deeply meditate all the Truth of the Gospel. But how to carry out the works if we always have economic difficulties to continue our mission?  How many possess goods do not give donations because they do not live the gift of Science, they cannot give anything because they are not encouraged by the Holy Spirit. And it is a very ignoble limit do not listen to the calls of the Spirit of God. Everyone can help with financial assistance to carry out the work you want to accomplish.              At the moment to help our “Mariana Association” it would be enough 100 Faithful,  each willing to donate 100 Euros, or 50 Euros, without considering that to resolve this situation there are also those who can donate even more. Everyone responds to his own conscience and to the Holy Spirit. All the great works desired by God need donations. Think about it.         The gift of Science means just that, it makes clear without any doubt the infinite distance separating things from the Creator, their limitations, including the risk that involves a bad use of them. It is a gift that helps to understand the right use of money and property that you own.         There have been rich that with the money have sanctified themselves. Others, however, already in this world, led a hellish existence for the greedy use of the money. Where did they go after having worshiped the money for all the life? The extraordinary importance of the gift of Science reveals to man the misery of material goods, and this gives him a strong push to orient in the direction of the existence of the Gospel of Jesus.        Man discovers this Science that only Jesus can fully satisfy his existence, and so he is frequently visited by the Holy Spirit being able to put God at the center of everything. His life is full of supernatural  joy and peace. His family is safe from corruption and when he asks the Graces he always find open to the Heart of Jesus.            Good prayer at all.

06/07/2014
E - The ending of the Gospel of St. John reveals that the three-year ministry of Jesus were filled with extraordinary stories, miracles and healings to shake the anticlerical and those who Consecrated strangely deny the miracles of the Lord or resize them. There is at least one reason, however, opposed to the Truth, to minimize the Person of Jesus with insinuations masked and then talk to him even if not in an abstract way. It is the plan to deny Jesus of the Gospel and replace Him with a good-natured man who forgives all. A new Jesus no more biblical.      As the Apostle says today, the works of the Lord are incalculable in those three years of public life, so that "if they were written one by one, I think that the world itself could not contain the books that would be written".      A further demonstration of the historical truth comes to us from a Mystic, the Mystic  which for decades remained bedridden and received some revelations from Jesus in his life.            Today I complete the comment to the gifts of the Holy Spirit.  I was forced to contain explanations for obvious reasons of time. I intend to explain well over the seven gifts, and it is preferable to do so in the catechesis that we are going to organize in the near future.           The gift of Mercy is not clearly understood, and even worse is the case with the Fear of the Lord's. Mercy is a virtue of the believer. He prays because he loves God, and prayer becomes a dialogue. The pity is understood as a religiosity, and undoubtedly indicates the proper spiritual orientation. When piety is addressed with wisdom, the believer falls in love with God and puts Him to the center of his life. He trusts God and puts his life in his Heart.        The gift of Piety makes the believer fervent, makes him enjoy the prayer, leads him to the praise with a consistent life, to the adoration before the Tabernacle, to a greater awareness of God's presence .        The primary aspect of the gift of Mercy is to try intensely desire and pleasure to be with God, the true joy of praying and talking to God through prayer. This gift pushes the believer to pray with great participation, allows him to experience great comfort in prayer, and it makes him happy when he prays. He feels good.            The believer animated by this spirituality receives more intense lighting and easily perceives spiritual things. Here is the big difference with the one who prays and receives nothing for the simultaneous presence of sin and behaviors over the top.  I’ve always written that to pray well remains crucial, and that prayer badly done produces nothing. If prayer is very good and please, this is very pleasing to Jesus. To pray well, you must learn about the life of Jesus, meditate his works  and memorize his words, and we strive to do this every day.     When the prayer is well done, we feel a great inner peace and we enter into a supernatural dimension unknown to mundane man. There are many who pray and fail to experience the peace, spiritual delight, tenderness and grace.    The gift of Piety instills a great sense of tenderness towards others, leads the soul to a wonderful gentleness. In fact, the souls very ahead in spirituality act with much gentleness often mistaken as stupidity by the bad.      The gift of Piety instills in the believer a new capacity to love everyone as brothers and sisters, he finds a good and generous heart. Believer with this gift rises to a spirituality not more common, and this is demonstrated by his feelings similar to those of Jesus.             This believer, become pitiful, that is good, and compassionate,  is never motivated by hatred or revenge, absolutely does not think to some form of revenge, not bad considering its enemies. He loves them and wants their own good.   The gift of Mercy burns immediately in the heart any principle of conflict and adversity that are manifested in anger and in the intolerance. The believer finds within himself the understanding and the forgiveness toward those who make mistakes.             The Gift of Fear of God is not to be afraid of God, it is instead a holy concern to pay tribute to Him with the only worship because he deserves this privilege. To Him we must obey, it is He who has given us life and gives us every morning the lifeline to wake up and start another day.        Today the society has tipped the scale of values. The man put himself in the place of God or large worldwide organizations have used devious methods to convince the man that he is really a god. Although at an unconscious level in many there is the conviction to live a little 'higher than all, this is a presumption that is opposed to this gift.           The man lose control of himself when he thinks to be a bit 'more important than what he really is.           The Gift of Fear of God gives us a delicate sensitivity to God and makes us more careful in avoiding sin not to displease a God of Love. It is not fear, but great respect. The esteem to Him is very high and what we want to make is a continuous tribute of good works. To love him.          We promptly refuse the sin and every occasion of sin, there is sincere supervision in order to not to regret a lovable Father.     The Gift of Fear of God causes a wonderful inner disposition that determines the believer to want to always remain in the grace of God .     Good prayer at all.
 
 
 
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