A - Oltre gli ebrei che rimangono ancora in attesa del Messia, anche molti cristiani attendono la venuta del Salvatore. Non è un paradosso, lo affermano proprio i cristiani non praticanti quando dicono di non avere tempo per la Messa domenicale o di non riuscire a pregare durante il giorno.
B - Da sempre l'uomo vive nella doppiezza, in tutti gli esseri umani è presente l'inclinazione al male, una disposizione naturale a ricercare l'appagamento dei sensi.
C - Le profezie dell'Antico Testamento si sono avverate in Gesù, ieri abbiamo letto che Egli è figlio di Davide, figlio di Abramo. Davide fu il secondo re del popolo ebreo e visse mille anni prima di Cristo, e Abramo era stato chiamato da Dio ad essere il padre, il capostipite di quel popolo e visse molti secoli prima di Davide.
D - Anche questo racconto come quello di ieri, commuove molto, è davvero toccante l'avvenimento che vive il padre di Giovanni Battista, diventato Santo pure lui, San Zaccaria, come anche la madre, Sant'Elisabetta.
A - Oltre gli ebrei che rimangono ancora in attesa del Messia, anche molti cristiani attendono la venuta del Salvatore. Non è un paradosso, lo affermano proprio i cristiani non praticanti quando dicono di non avere tempo per la Messa domenicale o di non riuscire a pregare durante il giorno. Vivono in pratica senza Dio, sono cristiani di nome e per il Battesimo ricevuto, per il resto nulla li lega a Gesù Cristo.
Non và meglio anche a molti credenti che partecipano e un pò pregano, ma senza addentrarsi nel vero cammino spirituale per non perdere i piaceri della mondanità, non abbandonare certi peccati gravi e non cambiare vita.
Vivono una sorta di doppia vita e lo scrivo senza voler condannare nessuno ma proprio per illuminare. Non c'è in essi afflizione o turbamento, no, essi vedono chiaramente il contrasto tra la loro Fede e i peccati gravi che non vogliono abbandonare, ma non vi rinunciano.
Questi credenti non camminano verso Gesù e mostrano di non averlo incontrato, tantomeno di aspettarlo a Natale! Il loro Natale non è l'incontro con Gesù e una revisione spirituale dell'anno trascorso, il pensiero come un chiodo fisso è diretto ai piaceri mondani, alle trasgressioni che svuotano l'anima di ogni bene e la inaridiscono.
In quanti cuori dei cristiani nascerà Gesù la Notte di Natale? Solo Dio lo sa. Non molti, purtroppo.
Non sono condannati o rifiutati da Gesù tutti i peccatori che continuano a rotolarsi nei peccati mortali, Egli viene soprattutto per invitare loro a sceglierlo come Dio e a lasciare la vita corrotta.
Quando incontro un grande peccatore sono felice di parlargli di Gesù e della possibilità che viene data di scoprire la vera vita e darne un senso compiuto. I peccatori non devono disperare nè sentirsi rifiutati, la vera conversione è sempre possibile ma non deve attendere tutta la vita per non cercarla poi quando non c'è più tempo.
Gesù nel Vangelo indica ai discepoli di Giovanni Battista i segni dati da Lui per scoprire la sua vera identità: "I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo". Vediamo che dai segni della vita si riconosce la vera identità di una persona, e in un altro passo il Signore dice: "Si raccoglie uva dalle spine o fichi dai rovi?" (Mt 7,16).
Dall'affermazione di Gesù, avvalorata e convalidata dai testimoni presenti, scopriamo che è Dio, e ci dona tutto ciò che ci necessita!
Molti pregano con pochissima Fede e non ottengono risultati, essi sono distaccati da Gesù, questo è il motivo della tiepidezza e della poca importanza data a Lui. Per considerarlo davvero Dio, rimane indispensabile riflettere ogni giorno sulle sue parole, convincersi con ripetute riflessioni che i miracoli compiuti da Lui può compierli solo Dio.
Le parole di Gesù che riporto devono essere memorizzate per allargare mentalmente la fiducia in Gesù, una fiducia che non deve avere limiti, perchè Egli è Dio. "I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo".
Ciechi sono quelli che non vedono fisicamente e altri che non riescono a vedere le opere di Dio perchè accecati mentalmente. Zoppi sono gli ammalati e quanti non camminano verso la Chiesa nè si recano davanti al Tabernacolo. Lebbrosi sono quelli ricoperti di peccati che rilasciano una squame invisibile e deturpante: non sono sufficienti trucchi e profumi. Ai sordi manca l'udito, lo sono anche quanti non vogliono ascoltare la Verità del Vangelo. I morti risuscitano dai sepolcri imbiancati e nella vera conversione scoprono il senso della vita.
L’Avvento ci dice che Gesù è vicino, non solamente per il prossimo Natale, è vicino a noi che Lo invochiamo e vogliamo vivere sempre nel suo Cuore. La certezza della vicinanza di Gesù non può che infonderci allegria spirituale che è sinonimo di felicità, gioia, letizia, buonumore, gaudio.
Se la vicinanza a Gesù ci infonde buoni sentimenti, l’allontanamento da Lui invece fa scaturire sempre la tristezza, un abbattimento che favorisce la continua caduta nei peccati gravi e si finisce in mano ai diavoli. Non è vera gioia quella che mostrano le persone lontane dai Sacramenti, è una illusione creata per le varie circostanze della vita.
È impossibile che una persona viva nella gioia cristiana se è lontana da Gesù e dalla preghiera.
Conosco molte persone che vivono nella sofferenza e hanno il volto gioioso e mite.
Io stesso ho subìto ogni forma di odio da quanti non seguono la sana dottrina e rimango sereno, sono nella gioia senza conservare alcun risentimento verso chi non mi ama per l'apostolato fedele a Gesù che svolgo.
Se non fossi un po’ a conoscenza della vita spirituale mi porrei questa domanda: “Come mai non penso male dei nemici che non mi amano e prego per loro con vero amore?”. Ho la risposta: perché rimango vicino a Gesù, non voglio allontanarmi dal vero Tesoro più importante di tutto.
Il mondo con le sue tentazioni offre mille opportunità di divertimenti, ma non è vera gioia, quella che dimora nel cuore e contagia la persona di ottimismo e speranza. Tutti coloro che si sono rivolti altrove, abbandonando Dio, per scoprire la gioia e la pace interiore, hanno trovato solo inganni e illusioni date dai diavoli. Dove non c’è Dio non c’è il suo Amore, non c’è l’allegria spirituale che vale molto più di tutti i divertimenti frivoli.
L’allegria del mondo è misera e passeggera, quella di Gesù rimane sempre… ed aumenta insieme alla fiducia in Lui. Buona preghiera a tutti.
B - Da sempre l'uomo vive nella doppiezza, in tutti gli esseri umani è presente l'inclinazione al male, una disposizione naturale a ricercare l'appagamento dei sensi. La riflessione la inizio su questa domanda: considerando i bambini, quindi meno smaliziati, come mai ci sono quelli più buoni e altri più cattivi? Non dipende dai bambini perchè ancora innocenti e senza l'uso della ragione, c'è allora un'altra spiegazione.
Come il peccato originale si trasmette per propagazione dai genitori ai figli, così trasmettono anche lo spirito acquisito al momento del concepimento del figlio. I genitori trasmettono ai loro figli le conseguenze dannose dei peccati perchè fanno parte del loro spirito, ma i genitori buoni invece trasmettono più amore e bontà.
Il punto di partenza per ogni analisi genetica è l’osservazione che gli organismi sono diversi, e che i figli tendono ad assomigliare ai genitori. C'è una diversità genetica alla base dell’evoluzione, la parte spirituale invece viene trasmessa interamente o quasi, non siamo noi a stabilirlo o a dare la giusta valutazione.
La somiglianza del volto del bambino con i genitori si nota sempre, quantomeno in uno dei due, ed è naturale, ma nell'aspetto spirituale c'è altro in più, la trasmissione dello spirito dei genitori formatosi con gli effetti dei loro comportamenti: vizi o virtù, amore o cattiveria, odio o bontà, sincerità o falsità.
Questo spiega il motivo dell'inclinazione naturale nel bambino ad agire con amore o con cattiveria, con sincerità o con inganno.
La Prima Comunione è la Grazia speciale per i bambini dopo il Battesimo, infatti bisogna darla prima possibile, diventa per loro un forte sostegno e ricevono grandi aiuti per vincere le tentazioni e praticare le virtù. L'educazione e la formazione religiosa è un impegno gravoso per i genitori, devono dedicare maggiore tempo ad essi per immetterli nella Via giusta ed insegnare le Verità della nostra Fede.
La doppiezza non la troviamo nei bambini ma dai giovani agli adulti, è un modo malizioso di manipolare la realtà. Non è mai bello dialogare con chi vive di doppiezza, che dice e non dice, nega facendo finta di acconsentire, afferma ma anche smentisce quando gli conviene. La doppiezza è presente dove si cerca la convenienza a costo della verità, della dignità e dell'amicizia.
La doppiezza altamente maliziosa la possiamo notare nei capi dei sacerdoti del tempio e gli anziani del popolo, astuti nell'aggirare con scaltrezza la domanda di Gesù. Sono loro ad iniziare la disputa con una domanda arrogante e infamante: "Con quale autorità fai queste cose? E chi Ti ha dato questa autorità?". Non si interessano del bene che usufruiscono incalcolabili ebrei guariti da Gesù, non vedono questo bene per l'accecamento della mente.
Qualsiasi persona corretta sarebbe felice della guarigione e della liberazione dai mali demoniaci dei conoscenti, oltre che dei parenti, ma i nemici di Gesù anche a costo di lasciare morire i compaesani, continuano a martoriare Lui. Solo i cuori induriti e cattivi chiudono la porta della salvezza e della guarigione agli altri.
Gesù non risponde alla petulante domanda ma precisa che risponderà se essi prima rispondono alla sua domanda. "Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?". Semplice la risposta per chi vive nella verità, non per i nemici di Gesù, abituati ad agire nelle tenebre e dietro la bussola della convenienza.
Nel colloquio fitto fitto che tengono, manifestano tutta la loro doppiezza e non vogliono rispondere secondo verità, cercano di trovare la risposta a loro vantaggiosa, calpestando l'onestà. Non rispondono infatti, preferiscono tacere che ammettere una sola loro debolezza.
Agiscono così tutti quelli che non hanno l'umiltà di ammettere una colpa o di affermare una verità.
Mi dicono che oggi non esistono più gli amici fidati, quelli che ti sono sempre vicino in ogni circostanza e che rimangono fedeli. È una ricchezza avere amici autentici, sempre sinceri e mai subdoli, ambigui, ingannevoli. Lasciano ferite morali profondissime i finti amici che sono presenti quando si esce per divertirsi ma che scappano quando c'è un problema o un cambio di vita.
Chiedete a Gesù di donarvi amici sinceri o di cambiare interiormente i vostri amici. Aiuta la psiche stare con persone fidate. Buona preghiera a tutti.
C - Le profezie dell'Antico Testamento si sono avverate in Gesù, ieri abbiamo letto che Egli è figlio di Davide, figlio di Abramo. Davide fu il secondo re del popolo ebreo e visse mille anni prima di Cristo, e Abramo era stato chiamato da Dio ad essere il padre, il capostipite di quel popolo e visse molti secoli prima di Davide.
Quando Davide divenne re d'Israele desiderò ardentemente costruire una "Casa" per il Signore, poichè al suo tempo l'Arca Santa che conteneva le Tavole della Legge scritte dal dito di Dio (Es 31,18), un vaso di manna e il bastone di Aronne era custodita ancora sotto la tenda che Mosè aveva eretto nel deserto.
Quella tenda era ritenuta il luogo della presenza di Dio sulla terra. Il Signore gradì tanto il desiderio di Davide di costruirgli una "Casa" e in quell'occasione mandò a lui il Profeta Natan per annunciargli che il suo regno sarebbe stato reso stabile in eterno. Ciò significava che non sarebbe mai mancato, sul trono di Davide, un suo discendente.
Il Profeta Isaia sette secoli prima di Cristo annunciava la nascita di un Bambino, che egli definì "Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace". E aggiunse: "Grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno" (Is 9,5-6). Anche nel libro del Profeta Daniele è scritto che "... il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto... durerà per sempre" (Dn 2,44).
Nella genealogia presentata da San Matteo, la parola greca Christos è la traduzione della parola ebraica Messia e questa parola significa: consacrato con l'unzione, cioè Re. Dire Gesù Cristo è lo stesso che dire Gesù Messia o Gesù Re. Questo discendete di Davide, questo re, secondo le profezie, doveva essere eterno e proprio questo dissero i giudei a Gesù: "Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno" (Gv 12,34).
Il legame del Messia con Abramo è significativo, ad Abramo vissuto circa 1700 anni prima di Cristo, il Signore Iddio aveva detto: "Farò di te un grande popolo e ti benedirò; renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione... e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra" (Gn 12,2-3).
Da una Donna discendente da Abramo nacque Gesù, il Salvatore del mondo. Infatti il nome Gesù significa Dio salva.
Oggi il Vangelo ci presenta una difficoltà che vive Giuseppe, giorni tormentati da una verità che non poteva capire: la gravidanza della promessa Sposa. Non vivevano ancora insieme, ma si indica Maria come Sposa per il contratto matrimoniale stipulato. Questo passo si comprende con la conoscenza dello svolgimento del matrimonio fra gli ebrei. Con il contratto matrimoniale gli sposi erano considerati marito e moglie ma la sposa rimaneva nella casa paterna ancora per un anno. Per questo il Vangelo indica Maria come promessa sposa.
Le nozze dopo un anno si celebravano solennemente con un corteo e con un convito cui partecipavano gli amici degli sposi e da quel momento la sposa veniva condotta alla casa dello sposo e cominciava così la loro vita coniugale vera e propria. Quando accadde l'episodio narrato oggi, Maria e Giuseppe non vivevano insieme e non poteva avvenire una gravidanza per la decisione di entrambi.
Mai Giuseppe avrebbe immaginato un tradimento di Maria, ma era indiscutibile la gravidanza di Lei. Come è possibile?
Chissà come si sarà afflitto Giuseppe, non solo per la sorpresa della gravidanza incomprensibile di Maria, anche per la sua bontà e il suo alto senso di giustizia. Il Vangelo lo chiama uomo giusto, dava a Dio l'adorazione che meritava e agli uomini il massimo rispetto, non voleva assolutamente arrecare alcun male o conseguenze spiacevoli a Maria.
C'era però una condizione nel matrimonio che si doveva rispettare: se la sposa in quell'anno di attesa, dal giorno del contratto alla festa di nozze, avesse peccato con un altro uomo era considerata adultera. In tal caso doveva essere denunciata e se la sua colpa risultava certa doveva subire la pena di morte per lapidazione, come è scritto nel Libro del Deuteronomio.
Giuseppe dinanzi all'evidente gravidanza non pensa di vendicarsi nè di esporla all'infamia, denunciandola pubblicamente. Prega, questo fa l'uomo giusto, ma non ha pace perchè i dubbi sono validi, inoltre non si spiega il silenzio di Maria, Ella non gli rivela quale uomo ha abusato di Lei, è una situazione drammatica.
Lo sposo che vede la promessa sposa incinta senza avere mai avuto rapporti, rimane come minimo scioccato, si considera tradito.
Vedeva Maria in una grande serenità e in una gioia ineffabile, quella maternità non La turbava e non diceva nulla a sua discolpa.
Nella sua santità, Giuseppe cercava un rimedio a quella situazione, era in preda ad uno smarrimento difficile da comprendere ma anche nel dramma agiva con bontà e trovò il rimedio: doveva ripudiare Maria ma in segreto, per evitarle la lapidazione. Ma quanto durerà quel segreto? La gente vedrà il figlio di Maria e Giuseppe che non La prenderà con sè, i paesani penseranno che Ella lo ha tradito e lui non si è avvalso della Legge per ripudiarla.
Dio provvede ed invia l'Angelo a rivelare a Giuseppe la verità. Riacquista la pace e scopre che proprio Maria sarà la Madre del Messia.
Quando noi ci abbandoniamo in Dio e ci fidiamo di Lui, Egli interviene sempre perchè ci ama e troviamo la soluzione!
Si potrebbe continuare ancora ad approfondire la situazione, ammiriamo la piena fedeltà a Dio di Maria e la bontà di Giuseppe.
D - Anche questo racconto come quello di ieri, commuove molto, è davvero toccante l'avvenimento che vive il padre di Giovanni Battista, diventato Santo pure lui, San Zaccaria, come anche la madre, Sant'Elisabetta. Sono molti i passi del Vangelo che invitano ad un approfondimento più intenso ma il tempo è sempre poco, mi piacerebbe dedicare qualche ora in più alla preparazione della Catechesi ma il poco tempo a disposizione non me lo permette. Pregate molto ogni giorno per me.
La prima riflessione viene dalla considerazione di due miracoli legati alla maternità, sono miracoli perchè avvenuti con modalità non spiegabili dalla scienza e considerati impossibili. Ieri abbiamo letto che la Madonna era rimasta incinta per opera dello Spirito Santo, "senza concorso d'uomo", non c'è stato alcun intervento diretto o indiretto.
Oggi leggiamo della cugina Elisabetta rimasta anch'essa incinta pur essendo sterile, inoltre va considerato anche che era anziana.
Lei e Zaccaria "non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni". Anche in Elisabetta si manifesta la stupefacente grandezza di Dio, ovviamente in misura minore rispetto all'Immacolata ma certamente molto più elevata rispetto a milioni di donne che partoriscono in età leggermente avanzata ma non quando sono anziane. Infatti, Elisabetta aveva vergogna a mostrarsi ma gioiva grandemente: "Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini".
Due miracoli per la nascita di due Uomini che la storia non potrà più conoscere, di uno si precisa che è un miracolo infinito perchè la Madonna rimase incinta di un Essere infinito, Dio stesso prese dimora nel suo grembo.
Ella diventò il Paradiso del Figlio eterno del Padre, per nove mesi formò nel grembo un Corpo per rivestire l'Invisibile, comunicò il suo Sangue per formare quello che il Redentore poi versò dalla Croce sul Calvario.
Un'altra riflessione arriva dalla visione che ebbe Zaccaria, avvenne mentre svolgeva azioni sacerdotali nel tempio, quindi egli pregava. Dio agisce in noi quando preghiamo e quando la nostra vita diventa preghiera, con le buone opere, l'onestà, la verità, la giustizia, la carità verso i bisognosi. Dio non agisce quando i credenti vivono nella dissipazione o nella vanità della vita, non si manifesta mai con ispirazioni o con tocchi dello Spirito Santo.
Non credete a quanti inventano di ricevere messaggi o di avere apparizioni, della Madonna, la loro vita ambigua è già una condanna per loro.
Zaccaria invece pregava ed era uomo buono, il suo errore fu quello di dubitare non tanto delle parole dell'Angelo ma della gravidanza di Elisabetta. Dubitò di Dio, anche se non intenzionalmente. La punizione che subì Zaccaria di restare muto fino alla nascita di Giovanni Battista servì pure a tenerlo umile e prudente: non era il tempo di parlare della meravigliosa visione.
L'Angelo aveva detto comunque parole quasi difficili da credere: "... egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre... Deve preparare al Signore un popolo ben disposto". Non dice a Zaccaria semplici parole, gli annuncia che avrà un figlio nonostante la sterilità della moglie, inoltre che sarà grande e preparerà la via alla missione del Messia.
La grande differenza tra le domande poste dalla Vergine e da Zaccaria, sta nel voler difendere la castità da parte di Maria, mentre in lui emerse l'incredulità, egli dubitò del piano di Dio presentato dall'Angelo. "Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni".
Per un dubbio che in quella circostanza aveva un grande peso, Zaccaria ricevette una punizione proporzionata: "Tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo".
Anche noi ci distacchiamo dalla presenza di Dio quando dubitiamo o non vogliamo partecipare al disegno che Lui ha per ognuno di noi. Dio non ci crea per sbaglio o senza mettere un disegno in ognuno, per esempio chiama tutti i cristiani alla perfezione, ma rimane paziente ad attendere la loro conversione e li ama con Amore infinito.
Abbiamo visto che la visione avvenne mentre Zaccaria pregava, "svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore ed era entrato nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso". Non si limitava a pregare nel tempio, per decenni aveva chiesto con suppliche, lacrime e prolungate preghiere a Dio un figlio, ma non era mai arrivato. Nella visione Dio spiegò tramite l'Angelo che le sue preghiere non sono state inutili.
L'Angelo precisò proprio la costanza delle lunghe preghiere di Zaccaria. "Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni". Sia a Zaccaria che a Giuseppe, l'Angelo indicò i nomi da dare ai nascituri, fatto unico perchè nella tradizione ebraica si dava sempre il nome del padre o del nonno al figlio.
La rivelazione da parte dell'Angelo a Giuseppe nel sogno, fu necessaria perchè egli era scosso dalla inspiegabile gravidanza della promessa Sposa e aveva bisogno di chiare indicazioni. Mentre la Vergine Maria nella preghiera già conosceva il Nome da dare al Bambino che portava nel grembo. Nel silenzio contemplativo della sua ininterrotta preghiera, il Bambino ancora nel grembo Le diceva: "Mamma, il mio Nome è Gesù".