La gaffe della Conferenza Episcopale Italiana: “Salutiamo l’elezione del Cardinale Scola a successore di Pietro”.I Vescovi in un comunicato stampa spedito dopo la fumata bianca ma prima dell’annuncio.

Ma è stato eletto Bergoglio....cliccare sotto per vedere

http://www.liberoquotidiano.it/dossier/conclave-2013/1203130/Cei--la-gaffe---Salutiamo-l-elezione-del-cardinale-Scola-a-successore-di-Pietro-.html

E' necessario intensificare molto la nostra preghiera perchè è probabile che nei prossimi giorni di Marzo 2013 accada nel mondo  qualcosa di grave ( catastrofe naturale o forte terremoto ). Preghiamo tanto perchè non succeda  nulla di  grave alle persone. Ieri 11 Marzo si è sfiorata la guerra nucleare tra Usa e Corea del Nord. Continuiamo a pregare perchè continui a regnare la pace in tutto il mondo. Cliccare sotto per vedere la nevicata eccezionale che ha messo in ginocchio mezza Europa.

http://www.repubblica.it/esteri/2013/03/12/news/europa_paralizzata_dal_maltempo_aereo_fuori_pista_a_orly_voli_cancellati-54385220/

Tra i tanti spunti che offre questa Parola, occorre evidenziare che l’albero che non produce frutti viene tagliato ed è rilevante la presenza di una persona che intercede e convince il padrone ad aspettare ancora un anno per vedere se comincerà a produrre frutti. Sappiamo che il ruolo di Mediatrice spetta alla Madonna, è Lei a difendere i peccatori e a chiedere a Gesù di salvarli. La Madonna intercede, è indispensabile però la conversione dei peccatori.

La parabola non continua, ma si comprende che passato l’anno e constatata la mancata raccolta di frutti, il padrone taglierà l’albero. Ma potrà anche cominciare a produrre buoni frutti e il padrone si rallegrerà dell’albero.
L’albero in questo caso è ogni cristiano chiamato a produrre buoni frutti spirituali, se rinuncia a questo impegno morale, allontanerà Gesù forse definitivamente dalla sua vita e vivrà come un albero sradicato, tagliato, senza più linfa vitale. La vita del cristiano che rifiuta di osservare gli insegnamenti di Gesù è improduttiva per il Paradiso, potrà guadagnare milioni di euro in questa vita, ma dopo la sua morte li lascerà qui, ad altri, non porterà nulla con sé. Se non pochi abiti.
È inevitabile per il cristiano osservare il Vangelo per non diventare infruttuoso ed inutile per Gesù, e se pecca deve rialzarsi con il pentimento, con il proposito convinto di ravvedersi e deve anche cercare la Confessione con un Sacerdote.
Comprendo quei cattolici che si bloccano nel cammino spirituale per la mancanza di spiritualità in certi casi all’interno della Chiesa, però sbagliano a fermarsi o a scoraggiarsi, il loro modello e Maestro è Gesù, da Lui non potrà mai arrivare una delusione. Nessuno di coloro che pregano bene può affermare di essere rimasto deluso da Gesù o non avere ricevuto gli aiuti che chiedeva, ovviamente se erano convenienti per la sua anima.
Per mancata spiritualità mi riferisco agli scandali sessuali dei Preti che si scoprono ancora in molte parti del mondo e suscitano molta delusione nei credenti, quelli più deboli non pregano più proprio per una Fede appena iniziale. Ci sono pure le ripetute ribellioni dei teologi austriaci, americani, irlandesi, che chiedono a voce grossa una Chiesa moderna, senza più leggi morali, senza i Sacramenti dell’Eucaristia e della Confessione, con l’apertura alla piena modernità.
Per questi teologi il Vangelo di oggi non serve a nulla, forse neanche lo leggono. I loro frutti sono opposti al Vangelo, non servono.
Ho letto il Motu Proprio di Benedetto XVI quando era Papa del 22 febbraio scorso, undici giorni dopo le sue dimissioni e sei giorni prima di lasciare il Primato di Pietro. Anche nella Chiesa qualcuno ha cercato con insistenza di demolire questo Primato con interventi molto equivoci, ma Benedetto XVI la sera del 28 febbraio a Castel Gandolfo ha detto giustamente e per non lasciare dubbi: “Non sono più Papa, sono un pellegrino”.
I giornalisti non credenti si stanno divertendo nella demolizione del Primato di Pietro, uno ha detto che Benedetto XVI ha fatto bene perché “il papato non è un potere ma un servizio, e quando non se la sente deve lasciare l’incarico”. Questa è la teoria falsa e laicista che toglie la Chiesa dalla sua creazione soprannaturale e la pone nella posizione delle aziende e dei ruoli politici e commerciali del mondo. Ma la Chiesa è Divina ed è totalmente altro.
Quindi, il Motu Proprio di Benedetto XVI del 22 febbraio scorso ha decretato che l’inizio del conclave si potrà anticipare a seconda della decisione dei Cardinali, inoltre ha affermato con forte evidenza la necessità della riservatezza, annunciando pene severe ai trasgressori. Dalla Cappella Sistina non deve trapelare nulla, questo è un impegno da osservare senza la necessità di richiamarlo, ma nel prossimo conclave si è invitati ad una segretezza assoluta. È un richiamo ribadito con insistenza e questo lascia capire che si teme qualche rivelazione all’esterno.
Già nel 2007 Benedetto XVI aveva stabilito che per l’elezione del nuovo Papa occorrerà una maggioranza elevata e non potrà abbassarsi neanche dopo molte votazioni: “Stabilisco, pertanto, che per la valida elezione del Romano Pontefice si richiedono almeno i due terzi dei suffragi, computati sulla base degli elettori presenti e votanti”. I votanti saranno 115, un terzo dei voti equivale a 38,66 quindi occorrono almeno 77 voti su 115.
Cosa porterà questo conclave? Tutti chiediamo la santità dei Cardinali per avere una Chiesa davvero Santa anche negli uomini, ma gli scandali dei documenti rubati e pubblicati lasciano intravedere una lotta che non si risolverà adesso, questo mi addolora enormemente e non posso non ricordare le parole della Madonna a Fatima: “Anche per la Chiesa verrà il tempo delle sue più grandi prove. Cardinali si opporranno a Cardinali; Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle loro file, e a Roma ci saranno cambiamenti”.
Quali cambiamenti intendeva la Madonna? Non certo quello di un Papa, intendeva chiaramente cambiamenti dottrinali, quindi sarà manomessa la nostra Fede, qualcuno in futuro ci dirà di seguire altre verità che sono in realtà falsità e contrarie al Vangelo. Chi lo dirà? Verrà il tempo in cui tutti lo sapremo, non si dirà in segreto, tutti ascolteremo queste nuove dottrine nella Chiesa e saremo chiamati a difendere la nostra Fede. Lo profetizzano San Paolo e San Giovanni nell’Apocalisse.
Noi dobbiamo avvicinarci con maggiore confidenza a Gesù e conoscerlo meglio, è urgente conoscere bene i suoi insegnamenti e le Verità sulla sua Persona per non abbandonarlo quando qualcuno comincerà a parlare di un nuovo Messia e poi dirà che quel Gesù adorato da noi in questi duemila anni non era Dio.
Quando cominceranno a circolare queste notizie, anche numerosi cattolici che oggi pregano cadranno nella confusione e non sapranno se seguire chi affermerà questa eresia. Quello sarà il momento dell’attacco frontale e pubblico contro Gesù Cristo. Per non cadere nella trappola, dobbiamo coltivare con premura ed attenzione la nostra vita spirituale e conoscere il significato della mortificazione.
Non è possibile seguire Gesù se non c’è un buon impegno giornaliero nella lotta contro l’istinto e le passioni disordinate.
Oggi Gesù ci invita a conoscere l’importanza delle mortificazioni, come la Madonna  ha detto nelle varie apparizioni, perché solo con il rinnegamento si può giungere al dominio della propria volontà, si potrà ricevere abbondante Spirito Santo e decifrare la realtà con la “mente di Dio”. Avere il suo Spirito significa ricevere Luce da Lui, penetrare con gli occhi della Fede e vedere anche nelle tenebre del mondo.
Solo così si potrà agire nella Verità di Dio e non più nella debolezza umana.
La mortificazione sembra difficile a molti cattolici, essi non hanno ancora scoperto che la morte che si dà ai vizi e ai peccati porta alla vita vera, alla rinascita spirituale, ed è questo il mezzo per purificare l’anima. Senza la mortificazione non si potrà mai passare dai vizi alla perfezione. Per raccogliere occorre seminare, per rinascere nello Spirito Santo bisogna morire a se stessi.
Ogni giorno abbiamo cento possibilità di praticare la mortificazione, qualche rinuncia, una privazione, un sacrificio, una penitenza…

Quando Gesù affermava queste parole, sapeva bene che proprio Lui un giorno non sarebbe stato accolto da molti seguaci neanche nella sua Chiesa. “Nessun profeta è bene accetto nella sua patria”, e non fu accettato nella sua Nazareth, anzi la sua rivelazione e il suo parlare sincero scandalizzarono i compaesani. La sua presenza diventò fastidiosa e l’odio avvolse i cuori di molti, decisi anche a gettarlo giù dal monte. Non aveva fatto alcun male, figuriamoci, aveva solamente detto la verità.
Nella situazione di Gesù, i diavoli riuscirono a infondere una forte avversità contro Lui, non solamente per la sua rivelazione, era la stessa sua presenza ad agitare i nemici dell’Amore e della Verità. Da qui notiamo come si scatenano i diavoli nei luoghi sacri dove c’è l’Eucaristia o contro le persone che pregano bene e con amore.
Le avversità dei diavoli manifestano le loro paure dinanzi i credenti che pregano bene, si rendono conto che i credenti diventano più forti con le loro preghiere e cercano di fermarli. Quando i diavoli ci attaccano, dimostrano così che noi stiamo compiendo un cammino spirituale che a loro dispiace, ma non bisogna abbattersi se si scatena qualche problema, perché i problemi ci sono sempre nella vita. Meglio averli dai diavoli che abbiamo identificato piuttosto che dai nemici occulti.
Gesù aveva sia gli uni che gli altri, noi come suoi seguaci sappiamo che la nostra vita è spesso bersaglio della cattiveria altrui.
Molte brave persone rimangono meravigliate quando patiscono cattiverie e si chiedono il motivo di queste ingiustizie, spesso arrivano anche da persone insospettabili. Non c’è da sorprendersi quando la debolezza spirituale domina una persona e considera corretto quello che invece è sleale. Se qualcuno perde il controllo e vi causa dispiaceri, la forza vi deve sempre arrivare dalla preghiera, dall’invocazione del Cuore di Gesù, sempre pronto a donare misericordia e consolazione.
Gli altri possono sbagliare e arrecarci del male, noi sappiamo che se non c’è nulla da chiarire, la risposta deve sempre essere paziente e buona. Dobbiamo avere comprensione e non vendetta per chi non ci ama. Se non amiamo qualcuno non viviamo il Vangelo.
Gesù oggi spiega ai suoi compaesani che Dio non premia solo i suoi seguaci che presumono la salvezza senza alcun merito, Dio dona Grazie e premi anche ai pagani che Lo amano e compiono la sua volontà. È un po’ difficile ma succede, nei luoghi mariani molti peccatori ritornano a Gesù e Lo amano più dei cristiani che pregano. I compaesani presumevano di essere intimi con Dio solo perché frequentavano la sinagoga ma non osservavano i Comandamenti.
Come avviene a molti cristiani di oggi, sono convinti di essere intimi con Gesù senza però compiere opere buone e senza praticare il Vangelo. Gesù vede la sua Chiesa così immersa nella confusione e nella crisi più pericolosa e rimane crocifisso. La Chiesa è chiamata a dare un segnale al mondo, oltre la fedeltà a Lui c’è da mostrare la povertà, il distacco dalle ricchezze e dagli abbracci mondani con il potere. La Chiesa deve mostrare con le opere la sua unione a Gesù.
Il Signore dice che Dio premia non coloro che presumono di amarlo solo perché Lo conoscono, sono quelli dal cuore purificato a ricevere i premi da Dio. Così avvenne a quei pagani considerati lontani da Dio ma molto intimi perché Lo cercavano nel loro cuore ed erano puri. Al tempo di Elia c’erano molte vedove in Israele ma Dio mandò Elia ad una vedova pagana. Al tempo di Eliseo c’erano molti lebbrosi in Israele, ma nessuno fu miracolato, solo Naamàn il Siro, un pagano.
Sono i due esempi che dice oggi Gesù e che devono fare riflettere. Non siamo vicini a Gesù solo perché facciamo qualche preghiera, lo siamo quando ci rinneghiamo per vivere il Vangelo, quando amiamo e perdoniamo, compiamo buone opere e curiamo la salute spirituale dell’anima.
Abbiamo bisogno dell’aiuto di San Michele Arcangelo. Ora che si avvicina il tempo della fine dei tempi dominati da satana, come ha detto la Madonna nei vari santuari, il suo aiuto è insostituibile. Il 13 ottobre 1884 Papa Leone XIII finì di celebrare la Santa Messa nella cappella vaticana. Poi restò immobile per almeno dieci minuti. Ridestandosi da quel momento di immobilità, il Papa si precipitò verso il suo ufficio senza dare la minima spiegazione a chi era vicino a lui e che l’aveva visto divenire pallido.
In quei momenti Leone XIII compose immediatamente una preghiera a San Michele Arcangelo, indicando ovunque la sua recita al termine di ogni Messa. Dopo qualche giorno il Papa raccontò di aver udito satana e Gesù e di aver avuto una terrificante visione dell’inferno:
“Ho visto la terra avvolta dalle tenebre e da un abisso, ho visto uscire legioni di demoni che si spargevano per il mondo per distruggere le opere della Chiesa ed attaccare la stessa Chiesa che ho visto ridotta allo stremo. Allora apparve San Michele e ricacciò gli spiriti malvagi nell’abisso. Poi ho visto San Michele Arcangelo intervenire non in quel momento, ma molto più tardi, quando le persone avessero moltiplicato le loro ferventi preghiere verso l’Arcangelo”.
E nel 1994 Papa Giovanni Paolo II invitò i Sacerdoti celebranti a recitare la supplica a San Michele, affinché “la preghiera ci fortifichi per la battaglia spirituale... Papa Leone XIII ha certamente avuto un vivo richiamo di questa scena quando ha introdotto in tutta la Chiesa una speciale preghiera a San Michele Arcangelo. Chiedo a tutti di non dimenticarla e di recitarla per ottenere aiuto nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo”.
Facciamo il proposito di recitare ogni giorno la preghiera a San Michele Arcangelo, è come un potente esorcismo.
“San Michele Arcangelo, difendici nel combattimento sii nostro aiuto contro la malizia e le insidie del demonio. Che Dio lo scacci supplichevole te ne scongiuriamo. E tu principe della Milizia Celeste con la forza Divina respingi  nell’inferno satana e gli altri spiriti maligni che a perdizione delle anime vanno girando per il mondo e così sia. 
O Arcangelo San Michele, difendici nel combattimento, affinché non periamo nel terribile giorno del Giudizio. Amen”

 

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Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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