Associazione Nostra Signora di Lourdes-San Luigi Orione N. 9

Con Gesù nel deserto per vincere le tentazioni

 

Introduzione

Davanti al Tabernacolo portiamo con noi tutte le prove, le ten­tazioni, le sofferenze della vita; le nostre, quelle dei cari e degli amici, quelle di tutti gli adoratori sparsi nel mondo intero, quelle di ogni uomo e donna.

Quale impressionante cumulo di dolore, quanti fiumi di lacri­me e di sangue si uniscono a quelli di tutti i fratelli del mondo e corrono verso il mare della Passione vissuta da Gesù in tutta la sua vita e che tuttora continua nella storia della nostra umanità.

O Gesù rendici partecipi dei meriti della tua Passione e donaci la forza di affrontare con coraggio la tentazione e le prove della vita.

Signore Gesù, la Chiesa ci insegna che regni dalla Croce. Ma cosa vediamo sulla Croce? Una corona di spine che ti lacera il capo; un titolo di re per scherno; dolore e morte affliggono la tua umanità.

Tutto questo ci ricorda l'umiltà dell'Ostia santa. L'apparenza di poco pane racchiude un Dio. Il Pane Santo, da cui l'umiltà e non la gloria emana, anche tra gli splendori dei riti, ci ricorda i tuoi dolori, o Gesù. Dall'altare conquisti i cuori, li svegli a vincere il male e li conforti con il pegno della gloria futura.

Gesù, vedi come siamo ancora legati alla terra e schiavi di es­sa; Tu ci hai costituiti re delle creature e non sudditi; Tu ci hai fatti liberi e non servi; il nostro sguardo rivolto al cielo ci dice che là, e soltanto là, si trova il nostro regno.

Signore Gesù, donaci la forza per vivere in modo degno di te, e poter un giorno regnare con te nell'aula celeste piena di luce e vibrante di gioia.

Maria, Madre vergine Addolorata, aiutaci nella nostra salita verso il Calvario e prega per noi nell'ora della prova. Amen.

Lettura biblica

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4,1-13).

"Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giorda­no e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per qua­ranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Al­lora il diavolo gli disse «Se tu sei Figlio di Dio, di' a que­sta pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scrit­to: Non di solo pane vivrà l'uomo». Il diavolo lo condus­se in alto e, mostrandogli un istante tutti i regni della terra, gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a a me tutto sarà tuo". Gesù gli rispose: "Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai». Lo condusse a Geru­salemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano;

e anche: essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: « E stato detto: Non tenterai il Si­gnore Dio tuo». Dopo aver esaurito ogni specie di tenta­zione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato".

Parola del Signore.

Ia riflessione - contemplazione

Signore Gesù, ti sei fatto in tutto simile a noi "fuorché nel peccato": ma hai voluto affrontare la tentazione del Maligno nel deserto per insegnarci come vincere le tentazioni.

Gesù, con te vicino non abbiamo più paura: "Tu mi copri con le tue penne; sotto le tue ali trovo rifugio" (Salmo 90).

Che cosa possiamo noi, deboli come siamo, davanti a tutta la potenza e prepotenza del Maligno che, invidiando la nostra sorte deliziosa di figli di Dio, insidia continuamente i nostri passi per divorarci? Il principe di questo mondo ha solo questo tempo per strappare anime alla tua regalità e lo fa l'ansia angosciosa e bru­tale di chi ha fretta e tutto travolge con l'insidia più insinuante e con la violenza più atroce.

Ma "la tua fedeltà mi sarà scudo e corazza. Non temerò i terrori della notte, né la freccia che vola di giorno, né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che devasta a mezzogiorno. Tu darai ordine ai tuoi angeli di custodirmi in tutti i miei passi" (Salmo 90).

Sappiamo bene, o Signore, che è il peccato che ha introdotto nel mondo il male come inganno, violenza, menzogna, inquinamento, angoscia, corruzione, dolore, morte. E ne siamo travolti tutti come da una peste contagiosa e mortifera che alletta e distrugge.

Tu solo, Amore non amato che ti nascondi nell'umiltà del ta­bernacolo, puoi liberarci dall'insidia del serpente maligno, che striscia lussurioso e arrogante tra gli uomini.

Tu solo puoi attirarci al tuo cuore, fonte di salvezza, quando nel cammino del deserto ci sentiamo intossicati dal suo morso velenoso.

Momento di silenzio.

Invocazioni

Ripetiamo ora tutti insieme: Salvaci, o Signore!

Salvaci, o Signore, dalla pazzia di volerci difendere da soli. Salvaci, o Signore!

Salvaci dall'assurda e presuntuosa negazione di ogni insidia, quasi che il demonio fosse uno spauracchio per bambini. Salvaci, o Signore!

Salvaci dalla presunzione orgogliosa di cantare vittoria con le nostre alchimie politiche, i nostri convegni, i nostri miseri mezzi umani. Salvaci, o Signore!

Salvaci anche dalla paura assurda di chi ha perso la speranza, perché tu sei sempre con noi, con la tua presenza onnipotente che ha vinto e sempre vincerà il demonio, il mondo, il peccato, la morte. Salvaci, o Signore!

Concludiamo questo primo momento di adorazione con que­sta preghiera proclamata insieme: Signore, vogliamo contare solo sulla tua protezione potente e dormire sicuri sul tuo cuore e lottare con te contro il male. Vogliamo gridare a tutti la situazione di pericolo mortale in cui possiamo incappare. Vogliamo cantare a tutti che tu sei la nostra salvezza, il nostro rifugio, l'amore che ci attende, che ci cura, che ci libera perché ci ama.

Lettura biblica

Dal Vangelo di san Giovanni (6,30-34; 48-51; 58).

Io sono il pane di vita...

I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti... io sono il pane vivo disceso dal cielo...

Chi mangia questo pane vivrà in eterno.

IIa riflessione - contemplazione

Lungo il percorso della nostra vita, nei giorni dei ricordi sere­ni tutto parla delle tue meraviglie, o Gesù, ospite della nostra stessa tenda. Ma appena la sete si fa sentire, il quotidiano bana­lizza tutto, il male e la sconfitta causano separazioni e lutti... oh, come tutto si offusca all'orizzonte!

C'è allora il rischio non solo di mormorare come i nostri pa­dri, ma di accasciarsi ai margini di una duna impossibile e lì la­sciarsi morire.

Tu, Signore, sei qui, per noi come la manna nel deserto, per saziare la nostra fame e perché nel prodigio della tua continua presenza non ci sentiamo mai abbandonati.

Perdonaci, Signore, se tanti si sono allontanati e hanno diser­tato il cammino ritornando alle vecchie schiavitù: forse è perché hanno visto divoratori di manna morire, tradire, diventare prepo­tenti schiavisti dei fratelli. Si sono sentiti traditi.

Signore noi ti amiamo, e vogliamo lasciarci trascinare lungo i sentieri della volontà del Padre, con la sola certezza che non ci abbandonerai mai, nonostante tutto, e continuerai a nutrirci di manna, il segno tangibile del tuo immenso amore.

Tu, o Signore, non ci dici né il cammino percorso, né quanto ancora è distante la mèta: ci chiedi di amare, mentre, sia pur zop­picando, ti seguiamo.

Non ti chiediamo di non cadere, ma di aiutarci a rialzarci. Non vuoi che ci guardiamo indietro. Non vuoi che sogniamo miraggi.

Vuoi solo che ci appoggiamo a te, unica àncora della nostra salvezza, e ci nutri del tuo amore, con la certezza della Patria ce­leste negli occhi e l'abbraccio paterno nel cuore.

Adorazione silenziosa.

Personalmente, sempre in silenzio, proclamiamo ora questa bellissima preghiera di Sant'Alfonso Maria de' Liguori:

A GESÙ

Gesù amatissimo, le tue parole mi giungono dal ciborio: Questo è il mio riposo per sempre; qui abiterò perché l'ho desiderato.

Se hai scelto la tua dimora tra noi nel santissimo Sacramento dell'altare, e l'amore che ci porti ti fa trovare quiete, i nostri cuo­ri abiteranno con te col loro affetto ed in te troveranno gioia e ri­poso. Beate le anime amanti che nel mondo non trovano miglior riposo che restare vicino a Gesù nel santissimo Sacramento. Beato, Signore, se troverò d'ora in poi maggior gioia nell'esserti accanto, nel pensare sempre a te, tanto sollecito del mio bene.

Perché, Signore, ho perduto tanto tempo, non amandoti? Anni infelici, miserabili; benedico l'infinita pazienza di Dio che per tanti anni mi ha sopportato nella mia ingratitudine. Ma tu mi aspetti anche se sono così ingrato? Perché, Dio mio, perché? Per­ché un giorno, vinto dalla tua misericordia e dal tuo amore, mi ar­rendessi a te. Non voglio più resisterti, non voglio più essere in­grato. Bisogna che ti consacri almeno questo tempo, poco o tanto che sia, che mi rimane da vivere. Spero nel tuo aiuto, Gesù, per essere tuo. Mi hai amato quando ti fuggivo, quando disprezzavo il tuo amore; quanto più amerai ora che ti cerco e ti desidero. Dam­mi la grazia di amarti, Dio, infinito amore. Ti amo con tutto il cuore, sopra ogni cosa, più di me stesso, più della mia vita. Mi pento di averti offeso, Bontà infinità; perdonami e insieme conce­dimi la grazia di amarti fino alla morte e, per l'eternità, nell'altra vita. Compi questo prodigio: che un'anima ingrata come la mia diventi piena d'amore per te: Gesù, per i tuoi meriti. E questo il mio proponimento: dammi la forza necessaria per attuarlo.

Gesù, ti ringrazio di avermi atteso tanto.

A MARIA

San Germano parlava a Maria Santissima: Nessuno può sal­varsi, nessuno può essere libero dal male, nessuno può ricevere grazie se non per intercessione tua, Signora, speranza mia; sen­za il tuo aiuto sono perduto, non potrò salire al paradiso per cantare le tue benedizioni. Ma i santi mi dicono, Signora, che tu non abbandoni chi a te ricorre; si perde solo chi non ti invoca. Io misero, a te ricorro, ed in te ripongo ogni mia speranza.

In te tutta la mia fiducia, in te ogni motivo di speranza.

Passiamo ora al terzo momento di questa adorazione, contem­plando il cuore trafitto del nostro Redentore.

Lettura

Dal profeta Zaccaria (12,10)

"Riverserò ... uno spirito di grazia e di consolazione...; guarde­ranno a Colui che hanno trafitto... Lo piangeranno come si pian­ge il primogenito".

IIIa riflessione - contemplazione

Appeso tra cielo e terra, lacerato, trafitto, noi ti contemplia­mo, oggi, o Gesù, come una preghiera di sangue.

Mentre il peccato umano di enormi proporzioni ti spreme come un grappolo d'uva matura e tutto è vermiglio e purificato, tu canti l'inno della misericordia e del trionfo dell'amore.

Guardiamo al tuo cuore trafitto come a un tabernacolo spalan­cato e osiamo entrarvi. Amore, che pur nella morte annunci spe­ranza, "entro le tue piaghe nascondici".

"Non permettere che ci separiamo da te". Tu sei la nostra àncora di salvezza, la zattera quando siamo nel naufragio, ed abbracciati saldamente a te, angosciati per la nostra fragilità e cattiveria, tutto speriamo solo nel saperci afferrati a te.

Siamo qui accanto a te, vittima eucaristica, per riposare, come Giovanni, sul tuo cuore e per ripagarti con il nostro inno di rico­noscenza del prezzo cruento con il quale ci hai acquistato.

Se guardiamo oltre le apparenze del pane, oltre il candore dell'Ostia, tutto è purpureo di sangue versato per noi.

Vogliamo dirti tutta la nostra gratitudine per ciò che hai voluto essere per noi a così caro prezzo. Ma vogliamo anche implorare il tuo perdono per l'assenza, l'indifferenza, l'ingratitudine, la dimen­ticanza e la trascuratezza di tanti uomini e donne dei nostri tempi.

Lascia che il tuo cuore squarciato continui a rimanere aperto dal silenzio di questo tabernacolo perché ognuno che voglia possa trovare il coraggio di entrare, la gioia di rimanere, la mera­viglia di essere da sempre atteso.

Rimanere con te, con gli occhi e il cuore fissi su questa tua disponibilità lacerata, ci ottenga un cuore di carne al posto del nostro cuore di pietra, cosicché diventiamo anche noi sempre più capaci di accogliere senza giudicare, di donare senza nulla chie­dere, di amare come tu stesso ami noi.

Adorazione silenziosa.

Preghiera dei fedeli

La nostra preghiera comunitaria, si allarga nel perdono e nel­l'amore a tanti nostri fratelli con cui siamo chiamati a realizzare la Chiesa, comunità di salvezza nel mondo. Preghiamo Gesù qui presente perché l'Eucaristia possa essere per ogni uomo nella sua povertà, pane di redenzione. Diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.

Per la Chiesa, nei suoi responsabili e nel popolo fedele; sia luogo di salvezza e di riconciliazione per ogni uomo che vive nella speranza, preghiamo:Ascoltaci, o Signore.

Per le società civili, che spesso fanno scelte totalitarie e egoisti­che, chiuse al bene comune dei cittadini; sappiano aprirsi alla promozione umana di ogni uomo, specie del povero e dell'emar­ginato, preghiamo:Ascoltaci, o Signore.

Per gli anziani e i sofferenti; siano aiutati dalla carità dei buoni che in loro riconoscono e servono Gesù stesso, preghiamo:Ascoltaci, o Signore.

Per i peccatori e gli emarginati; vengano riabilitati dal perdono e dell'amore di tutti, preghiamo:Ascoltaci, o Signore.

Per le famiglie cristiane; siano modello di condivisione nella fede, nella dedizione e nella fedeltà all'amore come rivelazione dell'amore misericordioso di Dio, preghiamo:Ascoltaci, o Signore.

Per la nostra vita di anime eucaristiche riparatrici, in cammino di continua conversione; sia, nelle scelte evangeliche, luce sulle strade degli uomini e vita nuova per qualsiasi comunità, preghia­mo:Ascoltaci, o Signore.

O Signore Dio nostro, che nel Figlio tuo fattosi per noi servo sofferente, hai voluto darci sublime esempio di fortezza e di amore, concedici di poter portare generosamente insieme con lui la nostra croce e di aderire sempre alla tua santa volontà. Per Cristo nostro Signore. Amen .

Dialoghi con Gesù Eucaristico

LA CARNE DI CRISTO È LA CARNE DI MARIA

ANIMA:Gesù, ho sentito predicare che la tua Carne, il tuo Corpo, è quello che Tu hai ricevuto nel seno di Ma­ria. Dunque quando Ti ricevo nell'Eucaristia ricevo anche la Carne della Madre tua, Maria. Ciò è bello perché nello stesso tempo mi unisco a te e a Maria. Tu, Maria ed io diventiamo una cosa sola!

GESU:È vero, è così. Nel seno di Maria è germogliato quel chicco di grano che è il mio corpo e che diventa ci­bo delle anime che mi ricevono nell'Eucaristia. Questo Miracolo, diciamo così, è potuto accadere per il "sia fatto di me secondo la tua parola" pro­nunciato da Maria. Fu proprio in quel momento che lo Spirito Santo fecondò il seno di Maria. Ti rendi conto di quanto sia importante e determinante l'ade­sione della tua volontà a quella di Dio Padre?!

ANIMA:Vuoi dire, Gesù, che ogni volta che un'anima accet­ta di fare la volontà di Dio Tu l'incarni, nasci in quell'anima?

GESU:E così. L'ho detto quando, mentre parlavo nella Si­nagoga, mi avvertirono che fuori c'era mia Madre ed i miei parenti. Io risposi: "Se uno fa la volontà del Padre mio che è in Cielo, egli è mio fratello, mia sorella e mia madre". Io così, nasco nell'anima e l'anima mi genera come mi ha generato mia Madre in virtù del suo Sí.

ANIMA:Credo di capire che questa tua nascita nell'anima che accetta di fare la volontà del Padre sia un fatto mistico e soprannaturale.

GESU:È vero, Io prendo possesso di quell'anima ed essa diventa una cosa sola con Me. Il che significa cre­scita soprannaturale, adeguamento della volontà dell'anima alla mia, aumento della disponibilità del­l'anima ai miei progetti su lei, realizzazione del pia­no di salvezza e di santificazione dell'anima. Così, l'anima trova tanta facilità a praticare le virtù, a vi­vere santamente le sofferenze di ogni genere, a ri­fiutare il male e fare sempre il bene.

ANIMA:È vero, Gesù, quando ti ho ricevuto nelle migliori disposizioni d'animo ho sempre avvertito un impul­so vivo e pressante a praticare le virtù, ad unirmi a Te nell'operare, a farti piacere in ogni azione. Mi sentivo quasi portata e tutto mi diventava più facile.

GESU:Sèrviti di questa esperienza per non sentirti mai condizionata dalla natura. Coinvolgi anche Maria in questa realtà mistica perché Lei è mediatrice di Gra­zia e può tanto sul mio Cuore di Figlio.

ANIMA:Lo farò, Gesù. Quella Carne che è anche di Maria, spero, mi nutra spiritualmente perché la mia vita so­prannaturale raggiunga quella maturità che Tu desi­deri.

GESU:Anima carissima, il mio servo S. Bernardo non pote­va esprimere meglio la funzione di mia Madre nel piano del Padre quando scrisse che Lui "ha voluto che tutto arrivasse alle anime per mezzo di Maria". È così! Come si è servito di Lei perché io avessi la vita umana così fu Lei a darmi tra le braccia dei Pa­stori e dei Magi e così continua a farlo con ogni creatura umana.

ANIMA:Come è consolante sapere di avere una Mediatrice così dolce e potente. Quante volte mi sono affidata a Lei ed ho sentito il suo aiuto! Grazie Vergine San­tissima.

GESU:Ricordi quando dall'alto della Croce ho affidato a Lei tutta l'umanità nella persona di Giovanni? Quella mia offerta, quella mia consegna era il riconosci­mento della partecipazione di Maria alla mia soffe­renza redentrice con cui intendevo proclamare Lei mediatrice di Grazia e di Salvezza. In Giovanni c'e­ri tu e tutti i tuoi fratelli di ieri e di sempre.

ANIMA:Gesù, grazie per questo dono. Spero di saperlo ap­prezzare e valorizzare! Da oggi in poi ti offrirò tutto per le mani di Maria e a Lei chiederò tutto quello che vorrei che tu mi dessi, tutto quello che mi può essere utile ad amarti e servirti con più generosità e impegno.

GESU:Da questo momento, anima carissima, ti invito a stringere tra noi: Maria, Io e te, un atto che ci tenga uniti inseparabilmente, per vivere non solo in comu­nione, ma, anche e soprattutto, proiettati al raggiun­gimento del fine della Santissima Trinità che è la Salvezza del Mondo in tutte le sue componenti. Tale unione inizia oggi, ma si perpetua nell'Eternità. ANIMA: Gesù, non ti sembra troppo per una misera creatura quale sono io? Sono meno di una goccia nell'im­menso del mare.

GESU:Figliola, ti rendi conto che la mia proposta entra nel piano unitario della SS.Trinità?! Tu e tutti coloro che lo accettano non fate altro che collaborare a quell'unità e realizzazione per cui ho pregato prima della mia Passione e Morte: "che essi siano una co­sa sola come Io e Te, Padre, siamo una cosa sola". Maria l'ha capito e l'ha vissuto ai piedi della Croce. Fu lì che Io gettai le basi di questa unità. Il mio San­gue lavò le scorie che impedivano l'omogeneità e la fusione poté avvenire.

ANIMA:Ti siano rese grazie, Gesù, per queste verità che Tu ti degni di comunicare alla mia anima. Fa' che io le capisca sempre di più per viverle in tutta la loro pie­nezza. Spero, poi, nell'Eucarestia di ricevere quanto mi è necessario per vivere questa unità nel tempo, per partecipare alla pienezza nell'eternità.

 

1° Mistero della Luce: Gesù è battezzato al Giordano

In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto". (Mc. 1, 9-11)

Facciamo il nostro pellegrinaggio dentro i Misteri della luce.

Il primo Mistero luminoso ci fa contemplare Gesù, mite agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, immerso nei flutti del fiume Giordano.

Egli è lì come qualsiasi peccatore eppure è Lui che affoga il peccato distruggendolo nelle acque del Giordano.

È Lui che, immergendosi nel fiume, santifica la natura delle acque. È nel Giordano che si rivela, nella luce della conoscenza, la Persona del Verbo incarnato e la Santissima Trinità! Il Padre afferma che quell'uomo, Gesù di Nazareth, è suo Figlio, il Diletto.

Lo Spirito Santo conferma la Parola del Padre discendendo su Cristo e trovando in Lui rifugio, come la colomba del Cantico trova il rifugio nelle fenditure della roccia.

L'umanità di Cristo, ripiena dello Spirito Santo, inizia la sua missione di rivelatore del Padre. Seguiamolo!

 

Anche la Madre del Signore ci invita ad un lavàcro di conversione per adempiere in Cristo Gesù ogni giustizia e ricevere il dono dello Spirito Santo: "Figli miei,…rinunciate al peccato, è necessaria la preghiera, la comunione, la penitenza, desiderate tutto questo, amate, e il Signore spanderà su di voi la sua Grazia, la sua misericordia, riempiendo i vostri cuori e le vostre anime di pace".

2° Mistero della Luce: La rivelazione di Gesù alle nozze di Càna

Ci fu uno sposalizio a Càna di Galilea e c'era la Madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la Madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". E Gesù rispose: "Che ho da fare con te, o donna! Non è ancora giunta la mia ora". La Madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà….". Gesù manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in Lui. (Gv. 2, 1-5)

Il secondo Mistero luminoso ci porta idealmente a Càna in un contesto di una festa nuziale

Qui è presente Maria, la madre di Gesù, che si rivela come Theotòkos = Madre di Dio, perché spinge il suo Figlio a manifestarsi come Dio in mezzo a noi, prima dell'ora stabilita. Maria con la sua fede anticipa l'ora di Gesù! Lei, la donna attenta e intuitiva, richiama l'attenzione del Figlio su un evento che potrebbe trasformarsi in tragedia in un contesto orientale di nozze: non hanno più vino (non hanno più lo Spirito Santo)!

E Gesù, vista la fede della Madre, trasforma l'acqua in vino, costituendo Maria mediatrice della effusione dello Spirito Santo e dunque mediatrice di tutte le grazie.

Chiedendo e ottenendo lo Spirito Santo noi otteniamo tutto. È necessario chiedere prima lo Spirito Santo, il resto ci sarà dato in sovrappiù.

Col miracolo dell'acqua trasformata in vino ci si rivela la dignità del matrimonio: in Cristo i coniugi sono trasformati in una realtà nuova e le nozze diventano realtà divinizzante.

I coniugi si santificano nel matrimonio.

Così l'anima unita a Cristo, come sposa allo sposo, si divinizza: entra in una realtà di unione trasformante.

Ancora oggi Maria Ss.ma rinnova questa premura verso di noi e ci ricorda ancora di attingere alla fonte inesauribile dell’amore di Dio che si manifesta in Cristo Gesù: "Figli miei,…il Signore ha fatto capire a tutti quanto sia stupenda e meravigliosa la preghiera, quanto è efficace la recita del S. Rosario e quindi la mia intercessione presso di Lui…

3° Mistero della Luce: Gesù annuncia l’avvento del regno di Dio

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo". (Mc. 1, 14-15)

Il terzo Mistero luminoso ci fa contemplare Gesù che inizia ad operare predicando l'avvento del Regno di Dio e il perdono dei peccati e confermando la sua predicazione con i miracoli.

Con Gesù il Dio lontano è ormai l'Emanuele: il Dio con noi, il Dio per noi.

Siamo chiamati ad accogliere e accettare questo Dio vicino e dunque a convertirci a questa nuova realtà di un Dio che si fa prossimo a noi, predicatoci da Gesù e rivelatoci in Gesù.

Se dunque Dio si è reso a noi vicino, nonostante i nostri peccati, come possiamo continuare a rimanere in essi?

Se Dio si è congiunto a noi, noi non possiamo più vivere nel peccato né tanto meno vivere senza o lontano da Lui. Se siamo di Dio, viviamo con Lui.

 

Maria Ss.ma rinnova ancora oggi l’appello alla conversione e il medesimo annuncio di salvezza invitandoci a comunicarlo al prossimo: "Io dico al mondo: convertitevi e sappiatelo fare in nome di Gesù, ormai non c’è più tempo per curarsi del corpo, pensate alla purificazione della vostra anima…Molti hanno dimenticato che essere veri cristiani vuol dire annunciare la Buona Novella…Spesso molti si dicono cristiani e non si accorgono che loro stessi sono causa della perduta fede. Ognuno di voi dovrebbe radicare la propria fede, per poi convertire il prossimo. Molti non sanno che la fede del vero cristiano non è un "forse". Ognuno guardi dentro se stesso e dica: "Signore, la tua salvezza mi colma di gioia, fa’ di me uno strumento di conversione". Chi sa di essere nel vero, confrontandosi con ciò che insegna il Vangelo, non può avere timore…Andate ed evangelizzate, non abbiate timore perché il mio Cuore sarà sempre con voi".

 

4°Mistero della Luce:La trasfigurazione di Gesù

Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia che conversavano con Lui. (Mt. 17, 1-3)

Il quarto Mistero luminoso ci porta con Gesù su un alto monte e ci introduce nella luce della conoscenza della Persona del Verbo che si manifesta nella sua umanità.

Sul monte i discepoli percepiscono la divinità del loro Maestro e la divinizzazione dell'intera umanità in Lui, e ne sono rapiti. Vorrebbero vivere sempre nella contemplazione, in Cristo, della Divinità, poiché solo in Cristo è possibile contemplarla.

Sul monte Tabor Gesù diventa il luogo dove si può vedere Dio. Egli si mostra in anticipo con la luce della resurrezione e in quella luce, attraverso l'umanità trasfigurata, i discepoli vedono la Divinità come la vedremo noi in Paradiso. Ciò che Mosè vide di spalle ed Elia coprendosi il volto, è ora qui in Cristo e solo in Lui, e solo grazie alla sua umanità, manifestato e accessibile a tutti.

 

La Madre del Signore ci ricorda che prima di salire il monte sul quale prendere parte alla gloria del suo Figlio è necessaria la nostra piena adesione di fede alla sua persona e alla sua parola salendo, alla sua sequela, il monte della croce: "Figli miei … vi invito anche ad unirvi a me nel benedire il Signore umile Re di Gloria. Una gloria cui voi potete unirvi se accetterete di salvarvi seguendo il vostro Re. Una gloria che non ha valore se non in cielo, con gli angeli e con tutti i Beati. Siate sempre più degni nel godere un giorno del volto del Signore".

 

5°Mistero della Luce:  L’istituzione dell’Eucaristia

 

Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con Lui, e disse: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio". (Lc. 22, 14-16)

 

Il quinto Mistero luminoso ci porta alla stanza superiore dove Gesù si consegna a noi.

Prima della sua consegna nelle mani di coloro che lo uccideranno, Egli si consegna nelle mani dei sacerdoti che lo offriranno al Padre per la salvezza del mondo e ai fedeli in cibo divinizzante.

L'Eucaristia è il sacramento che più esprime l'amore di Gesù per noi perché si consegna a noi come nostro nutrimento, come nostro maestro, come nostro medico, come nostro tutto.

Per questo motivo i santi martiri di Abitene, costretti a rinunziare alla Comunione, dicevano a coloro che li accusavano: "Sine dominico vivere non possumus!". Non possiamo vivere senza il giorno del Signore, cioè senza l'Eucaristia!

No! Senza l'Eucaristia non si può vivere, si è morti. E Gesù ce lo dice: "Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo, non avrete in voi la vita!".

Grazie Gesù per il dono del tuo Corpo e del tuo Sangue!

 Grazie anche per coloro mediante i quali possiamo averne.

Conferma i tuoi sacerdoti nel tuo santo servizio e fa di loro i continuatori della tua opera di salvezza e santificazione per tutti gli uomini. Amen.

Maria SS. ma ci invita a partecipare con rinnovato senso di fede e gratitudine alla mensa del Signore: "Figli miei, … la Santa Messa è il compendio delle meraviglie che Dio ha operato con gli uomini; vuol dire assistere al grande sacrificio della passione e morte di Gesù. Nella Santa Messa si contemplano e si celebrano i grandi misteri di Dio. Aspirate tutti alla Resurrezione, al paradiso. Figli miei, non fuggite dalla croce che vi è stata assegnata, anche voi così partecipate al grande sacrificio Eucaristico. Accostatevi all’Eucaristia: non si ringrazierà mai abbastanza Dio per questo immenso e meraviglioso dono … Vi ha donato la gioia e continuerà a donarvela nella Santa Messa".

Preghiera a Maria, Madre della Luce

O Maria, Madre della Luce, illumina col fuoco che porti nel grembo: Cristo Gesù, nostro Signore, i bui sentieri della nostra vita. Facci comprendere, con la luce della tua umile sapienza, i misteri del tuo Figlio. Che Gesù, splendore del Padre, sia per noi il nostro maestro e il senso della nostra esistenza. Fa' che lo ascoltiamo, lo imitiamo, lo amiamo.

Concedici una nuova effusione di Spirito Santo quando ci viene a mancare il vino della gioia: frutto della Sua presenza. Dacci la grazia di accogliere il Regno di Dio, abbandonando quello del peccato e della morte. Fa' che la luce della trasfigurazione inondi il nostro essere, tenendo gli occhi fissi sul Cristo, nel quale il Padre ha detto e rivelato tutto.

Rendici degni di ricevere sempre con purezza di cuore il dono sublime dell'Eucaristia, "deposito" posto nelle nostre mani e nel nostro cuore, affinché fruttifichi per la vita eterna.

Accompagnati dunque a noi, Madre della Luce, nel tempo del nostro pellegrinaggio, poiché nera è la notte e lontana è la casa, ma con te siamo sicuri. Non tener conto dei nostri colpevoli ritardi, ma guidaci tu sempre più avanti, dandoci coraggio.

Aurora del mondo nuovo e Stella del mattino, prega per noi. Amen.

Per l’acquisto delle sante indulgenze 1 Padre Nostro, 1 Ave Maria, 1 Gloria al Padre.

 

 

 

 

 

 

 

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