Associazione Nostra Signora di Lourdes-San Luigi Orione N. 8

PREGHIERA D’INTRODUZIONE

Sia lodato e ringraziato in ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie.

O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

LA PASSIONE DI GESU' CRISTO

I.

1. - O Gesù Salvator nostro, che nell'Orto degli Ulivi avete sudato san­gue alla vista dei vostri tormenti, dei nostri peccati e delle nostre ingratitudi­ni; che vi siete spogliato delle vostra fortezza per rivestirvi delle nostre infer­mità vi adoro tutto bagnato del vostro sangue. Ringrazio il vostro sacro Cuo­re, che tanto per noi si afflisse; detesto tutti i miei peccati che furono la causa della vostra tristezza; e sono risoluto di morire piuttosto che tornare a rattri­starvi. Datemi la grazia che possa con­cepire come Voi un gran dolore delle mie colpe, che resista, a qualunque co­sto alle tentazioni del mondo, del de­monio e della carne e che mi conformi in tutto ai voleri del vostro divin Pa­dre, per quanto contrari possano es­sere alle mie inclinazioni. Pater, Ave, Gloria.

2. - O Gesù Signor nostro, che sie­te stato schiaffeggiato e maltrattato in casa di Anna e Caifa e che dai Giudei foste posposto ad un omicida qual era Barabba, vi ringrazio, che abbiate sof­ferto per amor nostro ingiurie  atroci e confusioni  gravi. Vi domando per­dono di avere le tante volte preferito a Voi il demonio, o miserabili crea­ture. In avvenire incontrerò qualunque sacrificio piuttosto che nuovamente di­sonorarvi. Voi sarete sempre il Re del mio cuore e non mi accadrà mai più, come spero con la vostra grazia, di mettervi sotto i piedi dei vostri nemici, come ho fatto tante volte in passato per assecondare le mie passioni. Pater, Ave, Gloria.

3. - O Gesù, il più puro, il più casto di tutti gli uomini, la cui carne inno­cente è stata lacerata da tanti flagelli nella casa di Pilato per espiare i col­pevoli piaceri che noi ci prendiamo nel­la nostra, riconosco che anche per me avete sofferto così crudeli tormenti. So­no profondamente addolorato mirando tante piaghe che in Voi ho aperte e con­siderando che tante volte ve le ho rin­novate con le illecite soddisfazioni che ho procurate ai miei sensi ribelli. Per i vostri dolori acerbissimi vi scongiuro a santificare il mio corpo e l'anima mia, a purificarmi con il vostro preziosis­simo Sangue da tutte le mie impurità e a non permettere mai che questa mia carne, lavata nel vostro sangue, si con­tamini ancora con il peccato. Pater, Ave, Gloria. (Pausa di riflessione).

II.

1. - O Gesù, Re dei re, che vi lascia­ste per nostro amore coronare di spine e, nella canna postavi in mano e nello straccio di porpora gettatovi addosso, voleste portare le insegne del vostro spirituale dominio per schernito e sfi­gurato che siate, vi riconosco per mio Re e mio Dio, e, giacchè in tutto il vo­stro corpo non avete parte che non sia piagata, voglio mortificare il mio con la penitenza, per essere, come spero, membro non indegno del mistico vo­stro corpo. Pater, Ave, Gloria.

2. - O Redentore Gesù, che per no­stro amore siete stato inchiodato sopra una croce e avete versato tutto il vostro sangue per liberarci dalla schiavitù del demonio, vi ringrazio di questo a­more incomparabile che ci avete por­tato e di tante pene che avete per noi sofferte. Bacio con profondo rispetto i vostri piedi e il vostro costato trafitto dalla lancia. Vi adoro crocifisso e risol­vo adesso per sempre di perdere piut­tosto la vita che crocifiggervi, un'altra volta nel mio cuore con un peccato mor­tale. Aiutatemi con la vostra grazia a perseverare in questo santo proposito. Pater, Ave, Gloria.

3. - Adorabile Gesù, che mi rappre­sento allo sguardo come ancora penden­te dalla croce e fra gli spasimi acerbis­simi che vi hanno cagionato la morte, io vi adoro profondamente e con tutta l'anima mia; e quantunque i Giudei vo­mitino derisioni e bestemmie contro la vostra adorabile persona, io protesto altamente che vi riconosco e vi venero per mio Creatore, mio Sovrano e mio Dio.

Sì, o buon Salvatore, io adoro la vo­stra santa umanità così vilipesa e mal­trattata; adoro la vostra carne adora­bile tutta pesta e lacerata, le vostre os­sa slogate, i vostri piedi e le vostre mani trafitte dai chiodi; adoro il vostro capo traforato dalle spine, i vostri oc­chi bagnati di lacrime, la vostra lingua amareggiata dal fiele e il vostro corpo piagato e sanguinante. Ma in partico­lare, o agonizzante Gesù, adoro il vo­stro Cuore desolato, e la vostra Anima, immersa nella estrema amarezza e nel più gran dolore. Pater, Ave, Gloria. (Pausa di riflessione).

III.

1. - Santa agonia del mio Dio, estreme lacrime degli occhi suoi, ultimi so­spiri del suo petto, ultimi palpiti del suo Cuore, ultima afflizione del suo spiri­to, momento ultimo della sua vita, pri­mo istante della sua morte, io vi adoro come l'origine è la causa efficace della nostra redenzione.

O misericordioso Signore, aprite un'altra volta gli occhi per vedere lo stato miserabile dell'anima mia con quella stessa efficacia con la quale riguar­daste san Pietro dopo che vi aveva rin­negato. Ascoltate la mia preghiera co­me ascoltaste quella del buon ladrone, affinchè nell'ora della mia morte possa io pure ascoltare quelle consolanti parole: Oggi sarai con me in Paradiso. O misericordioso Gesù, per l'ineffa­bile tristezza della vostra divina agonia e per la vostra morte acerbissima, ab­biate compassione dell'anima mia quan­do starò per fare, il pericoloso passag­gio dal tempo all'eternità. Deh! in quel terribile momento mi purifichi il vostro sangue, mi difenda la vostra croce, mi serva d'asilo la ferita del vostro Cuore e dopo la morte mi apra l'ingresso alla gloria che Voi ci avete acquistata a co­sto di tutto il vostro sangue. Pater, Ave, Gloria.

2. - O Gesù, nostra vita, che siete morto per noi e avete voluto essere da tutti abbandonato nella vostra morte, affinchè non restassimo abbandonati nella nostra! O mansuetissimo Agnel­lo, che vi siete sacrificato per la salute degli uomini! O vittima di amore e di pazienza, che siete stata consumata sul mistico rogo delle pene più atroci! O Santo dei santi, o Re dei re, che posso io fare per riconoscere una  grande bontà. Perchè non posso morire come Voi, siete morto per noi? lo credo che Voi siete il mio Salvatore, in cui è ri­posta tutta la speranza della mia salvezza. Giacchè mi avete data la vostra vita, spero che non mi negherete la vo­stra gloria. Detesto le mie colpe che furono la cagione della vostra morte e soffrirò tutti i mali immaginabili piut­tosto che farvi ancora morire nel mio cuore, poichè questa morte vi è più sensibile e ignominiosa di quella della croce. Vi domando perdono per tutti quelli che vi hanno offeso. Misericordia, o Signore, di me e di tutti i poveri peccatori. Pater, Ave, Gloria.

3. - O Gesù, vittima innocente, che con i vostri patimenti e con la vostra mor­te avete cancellato i peccati del mondo, insieme a tutte le creature da Voi re­dente io vi adoro, vi ringrazio le vi pre­go a non permettere che tante pene da Voi sofferte per nostro amore divenga­no per mia malizia inutili alla mia vita eterna ed occasione di maggior pena nell'inferno.

O Gesù, da tutti abbandonato, afflit­to, desolato, agonizzante e rassegnato in tutto al volere del divin Padre, di­struggete in me l'amore del mondo e dei suoi piaceri, datemi un vero spirito di pazienza e di rassegnazione in tutte le afflizioni che vi piacerà di mandarmi. Pater, Ave, Gloria. (Pausa di riflessione).

IV.

1. - O Gesù, accusato, calunniato, ol­traggiato con tanti disprezzi, ispiratemi coraggio a disprezzare i giudizi del mondo ed a soffrire pazientemente tut­te le sue dicerie, le maldicenze e rim­proveri per conformarmi a Voi, amato maestro.

O Gesù straziato dai flagelli, coro­nato di spine, tutto ricoperto di piaghe per amor nostro, datemi forza di tolle­rare per vostro amore i dolori delle malattie e le miserie della vita.

O Gesù, abbandonato nelle mani dei carnefici e condannato all'infame pati­bolo della croce, concedetemi grazia di aborrire le vanità, la superbia e l'am­bizione del mondo e quindi amare a vostro esempio l'obbiezione della croce.

O Gesù, oppresso dal carico pesante della croce, io unisco me stesso a Voi e la mia croce alla vostra; porgetemi aiuto a portarla con la medesima gene­rosità e costanza con cui, a gloria del vostro divin Padre e a salute delle anime nostre, la portaste Voi per primo. Pater, Ave, Gloria.

2. - O Gesù sollevato in croce, atti­ratemi a Voi; Voi moriste per me, eb­bene fate che io viva unicamente per Voi, e che d'ora innanzi, crocifisso  mando  a me stesso, non pensi che ad amarvi e conformarmi ai vostri e­sempi, sicchè nell'ora estrema, quando mi sarà posto fra le mani il crocifisso, io possa trovare nelle vostre piaghe il necessario conforto contro gli orrori e i pericoli della morte, e spirando tra le vostre braccia l'anima mia, possa ve­nire finalmente a godere il frutto com­pito della vostra redenzione in Paradi­so, come per i meriti della vostra mi­sericordia. Pater, Ave, Gloria.

3. - Nel mirarvi, o caro Gesù, ridot­to ad uno stato così compassionevole, io non posso a meno che ammirare la grandezza del vostro amore e la singo­larità del beneficio che Voi ci avete fatto nel redimerci a  caro prezzo dalla schiavitù del demonio e restituirci al diritto del Paradiso. Potevate redimere libertà dei figli di Dio, e quindi al mondo con una lacrima e invece ave­te voluto spargere tutto il vostro san­gue: e ciò che faceste per tutto il mondo lo avreste fatto anche per un'anima sola. Oh, amore veramente divino! E chi sarà mai così ingrato da non corri­spondervi? Chi sarà così crudele da rinnovarvi col peccato i vostri obbro­bri, i vostri spasimi?

Ah, per quel capo tutto traforato di spine, fate, o Gesù, che la mia mente non lasci mai di pensare alla vostra passione, alla vostra morte, al fine di corrispondere a tanto amore con una inalterabile fedeltà nel vostro santo ser­vizio.

E voi, o Vergine Addolorata, per quel tormento indicibile che provaste nel ve­dervi deposto in grembo il vostro caro Gesù, tutto contraffatto dalle piaghe e grondante di sangue, ottenetemi, vi prego, la grazia di piangere efficacemen­te le mie colpe che furono l'unica ca­gione dei patimenti del vostro divin Fi­glio e dei patimenti vostri. Mater dolo­rosa, ora pro nobis. Pater, Ave, Gloria. (Pausa di riflessione).

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me con la vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

TESTIMONI DELL’EUCARISTIA

­Charles de Foueauld (1858-1916)

Charles-Eugène de Foucauld nacque a Strasburgo il 15 settembre 1858 da una famiglia fieramente ari­stocratica. Per proseguire un'autentica tradizione di fami­glia accettò d'iscriversi, senza grande interesse, all'acca­demia militare di Sannt-Cyr. Da qui venne trasferito ad una scuola di cavalleria leggera, dove si diplomò nel 1879, al­l'ottantaseiesimo posto in una classe di ottantasette alunni. L'ispettore generale lo descrisse come "una persona la cui unica preoccupazione era quella di divertirsi".

Inviato in missione in Nord Africa, fece l'esperienza della religiosità mussulmana. "Il contatto con questa fe­de - scrisse - e con gli spiriti che vivevano sempre alla presenza di Dio mi aiutò a capire che c'era qualcosa di più grande e di più reale dei piaceri di questo mondo".

Una forza nuova e irresistibile lo stava attirando a sé, ma non sapeva dove. In preghiera ripeteva: "Mio Dio, se esisti, rivelami la tua esistenza". Nell'autunno del 1886 decise d'affidarsi alla guida spirituale del reverendo pa­rigino Huvelin, determinante per la sua conversione e per il desiderio di consacrarsi totalmente a Dio. Più tardi scriverà: "appena credetti che Dio esisteva, compresi che non potevo fare altro che vivere per lui. La mia vo­cazione religiosa nacque insieme alla mia fede".

Dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, entrò nell'ordi­ne dei Trappisti. Vi passò sette anni e tuttavia non ne re­stò soddisfatto, in quanto il rigore che vi regnava era an­cora ben lontano dai suoi ideali di povertà. Tornò in Terra Santa e trovò impiego come in­serviente presso un convento di Clarisse, deciso ad emulare la "vi­ta nascosta" di Gesù. Ma la sua santità era così palese da attirare l'attenzione della Superiora. Ella riuscì a convin­cerlo che aveva una missione più importante da compiere nel mondo e lo invitò a diventare sacer­dote. Pur senten­dosi indegno dell'ordinazione, il sogno di fondare una comunità di fratelli che condividessero il suo stile di vita lo rallegrava.

Subito dopo la sua ordinazione nel 1901, Charles tornò in Nord Africa. Decise che per attuare la sua nuova mis­sione non occorreva vivere nella città di Nazaret. Naza­ret poteva essere qualsiasi altro luogo. Così fece ritorno in Algeria, nell'oasi di Beni-Abbès al confine con il Ma­rocco. Beni-Abbès era una colonia prevalentemente ara­ba e sede di una guarnigione francese. La sua missione era divisa tra l'assistenza agli arabi e il servizio pastorale alle truppe. Era l'unico sacerdote nell'arco di quattrocen­to chilometri. Si considerava l'avamposto di una comunità di "Piccoli Fratelli" che vivessero tra i poveri, in spirito di servizio e solidarietà. Ma seguaci non vi giun­sero mai: all'epoca non erano molti quelli disposti a comprendere il suo nuovo metodo missionario; meno an­cora coloro che avrebbero sopportato uno stile di vita co­sì austero, estremo e quasi impossibile.

Nel 1905, alla ricerca di un ambiente più remoto, Charles mosse verso il Sahara interno, nella remota re­gione dell'Hoggar. Stabilì la sua nuova residenza a Ta­manrasset, piccolo villaggio di circa venti famiglie della tribù dei Tuareg. Costruì una casa di pietre e canne, un piccolo parlatoio, un refettorio e una serie di cellette, sperando sempre nell'arrivo di nuove reclute che però non accolsero mai il suo appello. Per raggiungere Ta­manrasset, ci volevano sessanta giorni di viaggio nel de­serto!

Due anni dopo, ottenne dal Vaticano una dispensa per costruire un tabernacolo e dire messa da solo. In quell'oa­si desolata, la presenza dell'Eucaristia era la presenza di Cristo tra i più abbandonati e dimenticati. Trascorreva lun­ghe ore in adorazione silenziosa: il suo motto era: diventa­re contemplativo. "Non soffro affatto di questa solitudine - scriveva - ma la trovo dolcissima: ho il Santissimo Sa­cramento, il migliore degli amici, al quale parlare giorno e notte... Amiamo Gesù, perdiamoci davanti al Santissimo Sacramento: là c'è tutto, l'Infinito, Dio... Oh! Potessimo perderci e inabissarci, fino alla morte, nell'oceano dell'a­more del nostro beneamato Gesù...".

Così si preparava alla chiamata che piacque al Signore di fargli ascoltare la sera del 1° dicembre 1916, per ma­no di un ribelle Tuareg. Già nel 1897; mentre viveva a Nazaret, annotava nel suo diario: "Pensa che prima o poi morirai martire, privato di ogni cosa, accasciato nudo per terra, a malapena riconoscibile, coperto di san­gue e ferite, violentemente e penosamente ucciso... Au­gurati che ciò accada oggi... Pensa spesso a questo tipo di morte, preparati a essa e giudica le cose nel loro giu­sto valore".

N.B.:Dopo la morte di fratel Charles, sorgeranno discepoli in tutte le nazioni del mondo. Oggi, si contano una dozzina di istituti di vita consacrata, cinque istituti religiosi e una qua­rantina di movimenti che si ispirano al suo carisma.

Preghiera di abbandono

Questa fu l'ultima preghiera del nostro Maestro, del nostro Amato. Possa anche essere la nostra. E possa es­sere non solo quella dell'ultimo istante, ma anche di ogni momento:

"Padre, mi consegno nelle tue mani; Padre, io mi ab­bandono a te, mi affido a te. Padre, fa' di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazierò! Ringraziandoti per ogni cosa, sono pronto a ogni cosa, accetto ogni cosa, ringrazio per ogni cosa. Purché la tua volontà si compia in me, mio Dio, purché si compia in tutte le tue creature, in tutti i tuoi figli, in tutti quelli che il tuo cuore ama, non desidero nient'altro, mio Dio. Rimetto la mia anima nelle tue mani. Te la dono, mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore, perché ti amo. Ed è per me un'esigenza di amore il donarmi. Metto me stesso senza riserve nelle tue mani, con infi­nita confidenza, poiché tu sei il Padre mio".

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù…..

ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI GLORIOSI

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato in ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

I.

Nel primo mistero glorioso si con­templa la Risurrezione di Nostro Signo­re Gesù Cristo.

Sia benedetta, o Signore, l'alba di quel felicissimo giorno, in cui, vinci­tore della morte, risorgeste glorioso per non più morire. Deh! per quel gaudio che inondò il cuore della vostra Madre Santissima e dei vostri discepoli nel vedervi risorto a vita gloriosa, conce­dete a noi che, nutrendoci spesso del vostro sacratissimo Corpo, vero Pane di vita, risorgiamo noi pure dal sepol­cro delle nostre spirituali infedeltà e tiepidezze, per vivere costantemente in Voi e per Voi.Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato in ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

II.

Nel secondo mistero glorioso si con­templa l'ascensione di Gesù Cristo al cielo.

Gesù caro, no che non abbiamo da invidiar molto ai beati la sorte di ve­dervi finalmente regnare su in cielo, dopo aver compiuta la vostra dolorosa missione sulla terra. Quello che fanno i beati in cielo possiamo e dobbiamo fare anche noi quaggiù a vostro riguar­do nel Sacramento dell' Eucaristia. Deh! concedeteci che nostro vero ed unico gaudio in terra sia quello di trat­tenerci con Voi, nostro eucaristico Be­ne. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato in ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

III.

Ne terzo mistero glorioso si contem­pla la discesa dello Spirito Santo sopra gli Apostoli.

Nel lasciare la terra, o Gesù, Voi prometteste agli Apostoli che non li a­vreste lasciati orfani, ma avreste loro mandato un altro Paraclito e consola­tore in vostra vece. Deh! poichè anche a noi lo avete promesso, riempiteci, o Signore, di questo divino Spirito; affin­chè purificati gli affetti e tutti rinnovel­lati in amore per Voi, non ci sentiamo più orfani quaggiù sulla terra, ma me­ritiamo di avere sempre in Voi, nasco­sto sotto gli eucaristici veli, un vero padre, fratello ed amico.Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato in ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

IV.

Nel quarto mistero glorioso si con­templa l'Assunzione di Maria Vergine al Cielo.

Vergine e benedet­ta fra tutte le madri, Maria, per la gioia ineffabile che ebbe a provare il vostro cuore, quando dopo sì lungo tempo di esilio dal vostro Figlio Gesù, foste finalmente dagli Angeli assunta presso a Lui nella gloria, deh 1 impetrateci di non gustare altro conforto in questo tristissimo esilio, che quello di unirci a Lui Sacramentato qui in terra, per possederlo un giorno con voi svelato eter­namente nel cielo.Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato in ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

V.

Nel quinto mistero glorioso si con­templa l'incoronazione di Maria Ver­gine e la gloria di tutti i santi.

O gloriosissima Vergine,, regina dei santi e degli angeli, imperatrice del mondo, dal trono della vostra gloria riguardaste pietosa ai vostri poveri figli, esuli in questa valle di lacrime; soc­correteci voi in tanti affanni, voi di­fendeteci dai nostri spirituali nemici, af­finchè dopo d'aver riposto in vita ogni nostra delizia e conforto nel vostro Fi­glio Gesù in Sacramento, dopo di averlo adorato, visitato solitario, ac­compagnato ai morenti, meritiamo an­che noi di riceverlo in Viatico nelle estreme nostre agonie, per poi goderlo in cielo e possederlo con voi eterna­mente beati. Cosi sia.Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato in ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adoriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSURA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate che esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. 1 Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Sommo Pontefice per l'acquisto delle sante in­dulgenze. 

Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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San Luigi Orione

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Lunedì - Martedì - Mercoledì - Giovedì e Venerdì -  dalle ore 8,30 alle ore 12,30


Il pomeriggio dalle ore 14 fino alle ore 17 per i soli Malati spirituali telefonare per l'appuntamento.

Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario ore 21 la Messa dei Malati
La domenica dalle ore 14,30 fino alle ore 19,30

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