Associazione Nostra Signora di Lourdes-San Luigi Orione N. 3

PREGHIERA D'INTRODUZIONE

Sia lodato e ringraziato in ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie.

O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

L'ISTITUZIONE DELL'EUCARISTIA

Adorazione

Quanto è bello e profittevole rievo­care con il pensiero e con il cuore ai piedi di Gesù Sacramentato l'istituzione del­l'Eucaristia... Raccolti nel Cenacolo, gli Apostoli se ne stavano seduti a mensa attorno al loro divin Maestro, che il giorno dopo sarebbe morto per la nostra re­denzione. Già la cena pasquale era compiuta e si avvicinava il momento, in cui Gesù avrebbe effettuato l'ardente desiderio del suo Cuore, dando agli uomini la prova suprema del suo a­more. Morire sulla croce donandosi così una sol volta a tutti come prezzo di ri­scatto sembrava poco alla sua tenerez­za. Egli volle perpetuare il suo sacri­ficio e la sua dimora in mezzo a noi. Egli volle donarsi a tutti in maniera permanente, continua. Quello che nes­suno mai avrebbe potuto immaginare, lo realizzò l'amore onnipotente di Ge­sù. Ecco, infatti, il suo sguardo illumi­narsi d'un tratto e dal suo atteggiamen­to trasparire una maestà ancor più grande di quando comandava alla mor­te e ai flutti del mare. Prende nelle a­dorabili sue mani del pane, eleva gli occhi al cielo, rende grazie all'eterno suo Padre, stende la mano, benedice il pane... E mentre gli Apostoli, pene­trati del più profondo rispetto, lo con­templano silenziosi, Gesù pronuncia queste parole: Prendete e mangiate questo è il mio Corpo. Nello stesso modo prende un calice con dentro del vino alza nuovamente gli occhi al cie­lo, rinnova la preghiera, lo benedice e lo presenta agli Apostoli dicendo: Pren­dete e bevete: questo è il mio Sangue. Parole onnipotenti!... Nell'istante stesso in cui Gesù le pronunciava, mi­racolosamente si opera quello che le parole significano: il pane, cioè, si con­verte nel suo vero Corpo e il vino nel suo vero Sangue. E siccome questo miracolo doveva perpetuarsi attraverso i secoli sino alla fine de mondo, Gesù rivolgendosi nuovamente agli Apostoli dice loro: Fate questo in memoria di me, con le quali parole li creò sacer­doti, dando loro la potenza di consa­crare il pane e il vino; e non solo a loro diede questo potere, ma anche ai loro successori e ad ogni sacerdote il quale perciò nella santa Messa rinnova il prodigio operato da Gesù Cristo nell'ultima Cena. Oh, quanto siete stato buono con noi, o Signore, quanto ci avete amato! Eb­bene anch'io voglio amarvi con tutto il cuore sopra ogni cosa, oggi e sempre, nel tempo e nella eternità! Deh, fate che non siano soltanto parole, que­ste mie, ma siano una felice realtà.

Pegno di amore e di gratitudine sia la mia professione di fede nella vostra reale presenza nel Santissimo Sacra­mento dell'altare. Si, o Signore, io cre­do fermamente che in ogni Ostia san­ta Voi siete vivo e vero in Corpo, San­gue, Anima e Divinità. Non vi vedo con gli occhi del corpo, ma io credo sul­la vostra parola infallibile, felice di sot­tomettere la mia ragione al grande mistero. Dall'intimo del cuore vi ripe­to con l'Apostolo Tommaso: Dominus meus et Deus meus! Mio Signore e mio Dio!... E con san Pietro: Tu es Christus Filius Dei vivi. Tu sei il Cri­sto, Figlio del Dio vivente. A Voi ono­re e gloria per tutti i secoli dei secoli. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloriaaffinchè Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloriaper il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloriaper i bisogni spirituali e temporali dell’Associazione.

O divin Corpo di Cristo, formato dallo Spigrito Santo nel seno castissimo di Maria, deposto, nella notte di Na­tale, su poca paglia nella mangiatoia, adorato dalla Vergine e da San Giusep­pe, dai pastori e dai Magi, io vi credo e vi adoro presente nella santissima Eucaristia. Gloria al Padre…

O divin Corpo di Cristo, indurito al lavoro e alla fatica nella casetta di Nazaret, sottoposto a prolungato digiu­no nel deserto, contemplato con am­mirazione delle turbe devote della Pa­lestina, io vi credo e vi adoro presente nella santissima Eucaristia. Gloria al Padre…

O divin Corpo di Cristo, soggetto ai più strazianti dolori della Passione, flagellato spietatamente e ridotto tutto a una piaga, e confitto con duri chiodi all'infame patibolo della croce io vi credo e vi adoro presente nella santis­sima Eucaristia. Gloria al Padre… (pausa).

Ringraziamento

L'Eucaristia è il dono maggiore che ci avete fatto, o Signore, poichè in es­sa ci avete donato non già un tesoro qualunque, ma tutto Voi stesso senza, riserva alcuna, esaurendo così i tesori della nostra ricchezza, sapienza e po­tenza. L'Eucaristia è dunque il com­pendio delle nostre meraviglie, è il cul­mine del vostro amore: perciò è a Voi dovuta, o Signore, la più viva gratitu­dine. II ringraziamento più sentito. Nell'Eucaristia ci avete donato il vo­stro Corpo e il vostro Sangue, la vo­stra Anima e la vostra divinità: Si­gnore, ve ne ringrazio con tutto il cuore. Questo dono di tutto Voi stesso è perpetuo: sempre sarete con noi, com­pagno del nostro esilio nel Tabernacolo, vittima per i nostri peccati nel sacri­ficio della Messa, cibo delle anime no­stre nella santa Comunione, conforto, sostegno, guida, viatico per l'eternità; per oggi e per domani e per tutti i gior­ni sino alla fine dei secoli: Signore, ve ne ringrazio. Il vostro dono, o Gesù, oltre che perpetuo è anche universale: non in un sol luogo della terra Voi rimanete, ma dappertutto. Ovunque c'è un sa­cerdote, vi s'innalza un altare e un Tabernacolo, dove Voi ve ne state rin­chiuso quale prigioniero d'amore. Si, dappertutto i vostri fedeli possono tro­varvi, adorarvi, ricevervi nel loro cuo­re: Signore, ve ne ringrazio. Ma a quanti sacrifici e a quanti do­lori avete dovuto assoggettarvi per rimanere sempre e dovunque in mezzo a noi!... Vi siete umiliato, anzi anni­chilito nel breve giro di una piccola Ostia. Vi siete spogliato di ogni splen­dore divino e della bellezza della vo­stra umanità glorificata, mostrandovi ai nostri sguardi sotto le semplici apparenze del pane, e tutto questo per nostro amore: Signore, ve ne ringra­zio. L'ingratitudine degli uomini, delle irriverenze, gli insulti, le bestemmie dei cattivi, i sacrilegi con cui vi avrebbero tanto indegnamente profanato, le ne­gazioni degli eretici e degli increduli non vi trattennero dal donarvi a noi; la malizia umana fu superata e vinta dal vostro amore: Signore, ve ne rin­grazio. Ve ne ringrazio anche per quelli che vi sono ingrati, che non pensano a Voi, che non vi amano, che vi amareggiano, in ogni modo. Deh, gradite i miei rin­graziamenti, sebbene meschini, e conti­nuate a spargere abbondanti sopra di me e su tutti i vostri favori, ché procu­reremo di meritare con una rinnovata e costante gratitudine. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloriaper il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloriaper la diffusione del pio uso della Comunione frequente e quotidiana.

Pater, Ave, Gloriaper la santificazione del Clero.

O divin Corpo di Cristo, deposto esanime dalla Croce tra le braccia della Vergine addolorata e poi composto da mani pietose nel sepolcro, io vi credo e adoro presente nella santissima Eu­caristia. Gloria al Padre…

O divin Corpo di Cristo, risorto glo­rioso a nuova vita e accolto in trionfo nel cielo, io vi credo e adoro presente nella santissima Eucaristia. Gloria al Padre…

Volto adorabile di Gesù, velato nel suo splendore dalle specie eucaristi­che, affascinate le nostre anime, come un dì le turbe che accorrevano a Voi. Oh, quando ci sarà dato di potervi con­templare sveltamente nella beata eter­nità? Gloria al Padre… (Breve pausa).    Riparazione

Se un padre buono, dopo aver pro­digato tutto il suo amore e la sua gene­rosità verso il proprio figlio, si vede poi da questo malamente ricambiato, con indifferenza, con ingiurie, con in­sulti d'ogni fatta, oh, allora il suo cuo­re sanguina, è oppresso dal dolore per  nera ingratitudine ed avrebbe tutto il diritto di privare quel figlio indegno del suo amore, dei suoi favori e cac­ciarlo lontano da sè. Quel buon padre benefico siete Voi Signore; quel figlio ingrato e colpe­vole sono gli uomini da Voi redenti, sono purtroppo anch'io!... Con cuore pentito riconosco le mie colpe che confesso qui ai vostri piedi, supplicando­vi del vostro perdono per i peccati miei e per i peccati di tutti i vostri figli ingrati. Perdono, o Signore, per la nostra fede debole nel credere la vostra rea­le presenza in questo augustissimo Sa­cramento, in cui avete profuso il vo­stro amore e la vostra generosità. Perdono, o Signore, per le irrive­renze, le immodestie e tutte le mancan­ze commesse nel luogo santo, special­mente durante la santa Messa e nel tempo in cui ve ne state solennemente esposto. Perdono, o Signore, per le trascu­ranze nel visitarvi rinchiuso nel santo Tabernacolo dove ve ne state notte e giorno desideroso di spargere a piene mani le vostre grazie su di noi. Perdono, o Signore, per le Messe mal ascoltate o colpevolmente tralasciate. La santa Messa è il sole della religione, è l'atto più grande del culto cristiano, è la rinnovazione del sacri­ficio della croce, da Voi compiuto sul Calvario; eppure con quanta facilità si tralascia di ascoltarla anche nei giorni festivi; con quale contegno svogliato e irriverente vi si assiste da parte di tan­ti cristiani... Perdono, o Signore, per le Comu­nioni fatte senza buone disposizioni,  senza ringrazia­mento, come si trattasse di cosa di nes­suna importanza. Perdono per le Co­munioni tralasciate per indifferenza e per mancanza di generosità; perdono specialmente per le Comunioni sacrileghe. Quanti cristiani vi rinnovano il delitto di Giuda, quanti vi danno il ba­cio del tradimento, ricevendovi in una anima contaminata da colpa grave e mettendovi così a contatto col vostro ca­pitale nemico, il demonio... Perdono, o Signore, per le bestem­mie lasciate da tanti ingrati contro il divin Sacramento e l'Ostia santa; per­dono per i furti sacrileghi, per le or­ribili profanazioni della santissima Eucaristia, per gli, attentati satanici contro il vostro Corpo divino. Perdono, Signore, perdono: non aggravate sopra di noi la vostra mano vendicatrice, ma usateci misericordia, scuoteteci da tanto torpore, trionfate delle nostre resistenze, convertiteci a Voi, affinché possiamo con una vita santamente rinnovata farvi dimenticare il passato e compensarvi delle offese che vi abbiamo arrecate. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloriaper la conversione dei peccatori e degli infedeli.

Pater, Ave, Gloriain riparazione delle bestem­mie e della profanazione delle feste.

Pater, Ave, Gloriaper gli agonizzanti.

Ferite gloriose, aperte per nostro a­more nel Corpo di Gesù, come, tante bocche invocanti misericordia, alzate ancora potente la vostra voce al cospet­to del divin Padre per placarlo ed ot­tenerci perdono. Gloria al Padre…

O Cuore trafitto di Gesù, dolce ri­fugio dei peccatori, mi nascondo in Voi come in porto sicuro. O Cuore, for­nace ardente di carità, sciogliete il ge­lo delle anime nostre ed accendetevi il fuoco del vostro amore. Gloria al Padre…

Occhi amabili di Gesù, rivolgete a noi miseri uno sguardo di compassione e di amore, che ci faccia trasalire di gioia. Orecchie pietose di Gesù, sem­pre aperte ad ogni grido di dolore e ad ogni supplica dei bisognosi, ascol­tate anche il nostro pianto e la nostra preghiera. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Preghiera

Eterno divin Padre, a Voi ora in­nalzo con fiducia la mia voce: deh, siatemi propizio, esaudite le mie sup­pliche.

Vi prego anzitutto a voler spargere in me e in ogni anima abbondante gra­zia di fede e di amore verso Gesù nel­l'Eucaristia, affinché Egli sia sempre più conosciuto, amato, adorato in que­sto divin Sacramento, così da formare il centro di attrazione a cui converga­no la mente e il cuore dei cristiani.

Concedeteci la grazia di essere sem­pre più devoti e fedeli adoratori di Ge­sù Sacramentato, suoi compassionevoli consolatori nelle amarezze di cui è in­tessuta la sua vita eucaristica, convinti propagatori del suo onore e della sua gloria, della sua devozione e dei suoi desideri.

Accordaci un vivo desiderio di riceverlo spesso nella santa Comunione, affinchè da essa possiamo ritrarre for­za e costanza per le lotte dello spirito, conforto e rassegnazione nelle prove della vita, lume ed incitamento nella via della virtù. Vi prego sopratutto per il punto della morte: non ci manchi.

allora il santo Viatico, che consoli e santifichi i nostri dolori e le nostre a­gonie, che ci renda vittoriosi degli as­salti del demonio e ci apra le porte del­la beata eternità.

Vi domando queste grazie per i me­riti di Gesù, per il suo Sangue prezio­so e per la sua dolorosa Passione. Nul­la di bene noi meritiamo, tutto però ci ha meritato Gesù nel suo infinito amore: in Lui e nella vostra miseri­cordia è riposta ogni nostra speranza.

O Gesù, a Voi pure salga ora fer­vida dal mio cuore la preghiera che la santa Chiesa continuamente ripete per bocca dei suoi sacerdoti: « O Dio, che in questo Sacramento ammirabile ci la­sciasti memoria della tua Passione, concedi, te ne preghiamo, di venerare così i santi misteri del Corpo e del San­gue tuo, che proviamo sempre l'effet­to della tua redenzione. O Gesù, che vivi e regni con Dio Padre nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Così sia ». (Pausa di riflessione).

Pater, Ave Gloriaper l’incremento della Fede Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloriaper il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.

Pater, Ave, Gloriasecondo le intenzioni di Pino.

Anima di Cristo, santificatemi, Cor­po di Cristo, salvatemi; Sangue di Cri­sto, mondatemi; Passione di Cristo, confortatemi, o buon Gesù esauditemi. Gloria

O Gesù, dentro le vostre piaghe na­scondetemi; non permettete che mi se­pari da Voi; dal maligno nemico difen­detemi. Gloria al Padre…

O Gesù nell'ora della mia morte chiamatemi e concedetemi di venire presso di Voi, affinché cogli Angeli e coi Santi vi lodi per tutti i secoli. Glo­ria…

O Maria, che foste la prima e più perfetta adoratrice di Gesù, siatemi guida e maestra nel tributare al vostro divin figlio Sacramentato gli atti di o­maggio e di, adorazione che gli sono do­vuti. Ave Maria....

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me con la vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù…..

ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI GAUDIOSI

Gloria al Padre...

Sia lodato e ringraziato in ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

I.

Nel primo mistero gaudioso si con­templa l'Annunciazione di Maria Ver­gine e l'Incarnazione del Figlio di Dio.

Nell'umile casetta di Nazaret, Ma­ria in orazione riceve l'annunzio del­l'Angelo, che per opera dello Spirino Santo essa concepirà un figlio, al quale porrà nome Gesù. Maria accon­sente ad essere Madre di Dio ed il Ver­bo si è fatto carne nel suo seno vergi­nale. Quanto siete adorabile e amabile, o Gesù, nelle opere vostre! La vostra onnipotenza dà leggi all'universo, le creature tutte, e può ancora oltrepassa­re queste leggi senza infrangerle. Ciò che è per tutti legge, per Maria è pri­vilegio; infatti senza infrazione della sua verginità Voi la rendete Madre, do­po averla resa Immacolata fino dalla sua concezione e averla resa grande con singolari doni di grazia. Voi tutto potete, o Signore - « Sia fatto» dice Maria con profonda umiltà, e Voi, o Gesù, con un atto della vostra onnipo­tenza compite il grande mistero. Maria si proclama «Ancella » e Voi le dite «Piena di grazia » e la rendete Madre vostra tenerissima. Oh, mistero mira­bile e profondo! Quanto siete grande, o Signore!  Ma quanto siete amabile ancora! Per noi vostre creature e per la nostra sal­vezza è la vostra Incarnazione. Un Dio poteva fare di più. O Gesù, vi ringra­zio e vi amo con tutto il mio cuore. Ma se ben penso, questo grande ed amabile mistero, qui si perpetua nel vo­stro Sacramento. Qui voi sorpassate ogni legge e con la vostra onnipotenza, tratto dall'infinito vostro amore, alla parola del sacerdote che consacra il pa­ne ed il vino. Voi vi incarnate novella­mente ogni giorno su questo altare, sui mille e mille altari sparsi sulla faccia della terra. Vi adoro, o Gesù, vi ringrazio, vi amo nel santissimo Sacramento

Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato in ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

II.

Nel secondo mistero gaudioso si con­templa la visita della Vergine a santa Elisabetta.

Maria, saputo dall'Angelo che Elisa­betta sua cognata era divenuta madre di un bambino, si affretta a visitarla. Elisabetta per lume dello Spirito San­to conosce il mistero operatosi in Maria e la proclama benedetta fra tutte le donne. Maria scioglie con tenerissimo affetto l’inno alla bontà e misericordia del Signore. La vostra carità, o Gesù, vuole ac­cendere ogni cuore. Oh! come era ac­ceso di essa il cuore della vostra Ma­dre Santissima! Sin dalla vostra con­cezione essa conobbe l'amor vostro e comprese quel fuoco che Voi venivate a portar sulla terra: conobbe che è du­plice il precetto della carità e che chi ama Dio deve amare anche il prossi­mo. Ecco perchè Maria frettolosa se ne va da Elisabetta. Voi poi, o Gesù, eravate in Lei personalmente e di più la accendevate del vostro amore, così che Maria prodiga se stessa in una umile e prolungata assistenza della cu­gina. Oh! ammirabili portenti della carità di Cristo! Qui pure, nell'Euca­ristia, Voi tenete sempre accesa la fiam­ma del vostro amore per noi e con essa vorreste accendere il nostro cuo­re e condurci tutti ad amarvi delicata­mente e ad amare il nostro prossimo. Oh! si Gesù, occupate bene il mio cuore ora e sempre, ogni qualvolta vi degnate scendere con la Comunione nel mio petto. Rendetemi così, o Signore, bene acceso di carità verso di Voi e verso il prossimo.Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato in ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

III.

Nel terzo mistero gaudioso si con­templa la nascita di Nostro Signore Gesù.

Maria in Betlemme dà alla luce Ge­sù: «lo fasciò e lo pose a giacere in una mangiatoia, perchè non cera posto per essi nell'albergo». Mistero profondo di fede! Nel santo Sacrificio fatto obbediente alla voce del Sacerdote, Voi scendete dal Cielo, o Gesù; come stretto da fasce, velato sotto le apparenze di pane, giacete sul­la mensa o racchiuso nella Pisside e ve ne state a nostra disposizione. Voi sie­te qui per farvi nostro cibo. Ma per­chè così, o mio Signore? Perchè così, se appunto perchè siete così umiliato, gli uomini vi dimenticano, o peggio an­cora si fanno arditi sino ad offendervi? Oh! no, sorgete o mio Dio e fate pa­lese la vostra potenza, la vostra gran­dezza il vostro amore in altro modo! Oh! comprendo; o Gesù; le vostre umiliazioni in questo mistero Eucari­stico hanno le stesse grandiose ragioni della umiliazione della grotta di Be­tlemme. Qui, come allora, Voi sdegna­te le umane grandezze e solo con i pic­coli e con i semplici vi avvicinate e vi manifestate! Deh! fate che io compren­da le lezioni di Betlemme e le vostre ripetute lezioni del Sacramento di A­more.Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato in ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

IV.

Nel quarto mistero gaudioso si con­templa la Presentazione di Gesù al Tempio.

Venuto il tempo della purificazione di Maria, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono Gesù al Tempio per presentarlo al Signore. Oh! il sublime ammaestramento che Voi ci date, o Gesù, in questo mistero! Maria Immacolata vi porta al Tem­pio ed il Santo vecchio Simeone vi solleva verso il cielo, in prezioso olocau­sto a Dio. Quanta esultanza in questo fatto, quanta gioia nel vostro Cuore, in quello di Maria, di Giuseppe, di Si­meone e di Anna. Ma all'infuori di co­storo, quanta ignoranza, freddezza, in­sensibilità in tutti e persino in coloro che pure erano destinati alla consolazione di vedere, come Simeone, il loro Salvatore. Poveri infelici, le passioni hanno a loro demeritato un tanto bene. Ma, ahimè! come si ripete ancor oggi la cecità del popolo d'Israele! Sui nostri altari quo­tidianamente, che dico?, continuamente Voi ve ne state offerto al Padre vo­stro, Ostia di propiziazione e di pace, e, all'infuori di pochi, gli uomini nep­pure si curano di. Voi. Mio Gesù, fate che  io comprenda la grande consola­zione del sapervi costantemente offerto nell' Ostia Santa a Dio per impetrarmi grazia e misericordia.Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato in ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

V.

Nel quinto. mistero gaudioso si con­templa Gesù, smarrito e ritrovato nel Tempio.

Gesù rimase in Gerusalemme e non se ne accorsero i suoi genitori... i quali lo cercarono per tre giorni e lo trova­rono in mezzo ai dottori nel Tempio.

So, o Gesù, che Voi non abbando­nate alcuno se prima non siete abban­donato. So ancora che vi occultate a quelle anime che Voi volete provare nella fedeltà e nell'amore, o a quelle che volete dolcemente ammonire per l'emendazione del loro spirito. Ma, mio Dio, quanto è penoso essere sen­za di Voi! La vostra Madre Santissima e San Giuseppe quanto penarono nei  giorni di ricerche a Gerusalemme! Il loro lamento: «Figlio, perchè ci hai fatto questo? » è pure  mio, Gesù, fa che io comprenda sempre la ragione del vostro occultarvi al mio spirito. Se fui io,  cattivo da abbandonarvi, fa­temi tornare pentito ai vostri piedi; se vi ritirate da me per correggermi, fa­temi noti i miei difetti e sarò pronto al­l'emendazione; se mi volete provare nella fiducia e nell'amore, eccomi  tutto pronto o Signore. Una sola cosa mi basta: non perdere mai la vostra grazia: non lasciarvi mai volontaria­mente col peccato; voglio sempre a­marvi, o Gesù.

LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adoriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSURA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Per il Papa e per l’acquisto delle sante indulgenze 1 Pater, Ave, Gloria

Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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Associazione
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San Luigi Orione

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La domenica dalle ore 14,30 fino alle ore 19,30

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