Invitiamo tutti i nostri lettori a pregare, ogni giorno, e più volte al giorno, per tutte le Anime Sante del Purgatorio, in particolare

 

 

 

per i nostri (*) cari,
per i nostri (*) benefattori e
per coloro che scontano la pena per peccati commessi a causa nostra (*).

(*) = dei lettori

Ricordiamo che è bene, e doveroso,
far celebrare qualche Santa Messa,
recitare il Santo Rosario quotidiano, aggiungendo il Requiem ad ogni posta,
recitare tanti Requiem nel corso della giornata.

Un consiglio pratico:
Sarebbe opportuno farsi un piccolo schema, nel quale segnare già adesso tutti i nostri cari defunti che intendiamo ricordare nelle nostre preghiere, scrivendo il loro nome in corrispondenza del giorno di Novembre uguale a quello della loro morte; ad esempio: il nostro caro amico è morto il 3 Maggio dell'anno..., allora lo scriveremo al 3 Novembre, mentre quell'altro morto il 20 di Gennaio lo scriveremo nella casella del 20 di Novembre, e così via.
Ovviamente ogni giorno di Novembre pregheremo per quei nostri familiari carissimi (ad esempio, per i genitori, per il nonno cui eravamo particolarmente legati...), ma nel contempo ci ricorderemo anche di quei defunti che avremo segnato in quel dato giorno.
È bello ricordare, nominandoli, nei momenti più significativi della giornata (preghiere del mattino, S. Messa, S. Comunione, colazione, pranzo, S. Rosario, cena, preghiere della sera -a tal proposito si veda "
Novembre cattolico") i morti che avremo segnato per quel dato giorno: li faremo rivivere con noi...
Ed ecco uno schema pratico:

1
Papà, mamma... (defunti da ricordare ogni giorno)

Fratelli, Sorelle, Zii, cugini
...................................
......................................................

2
" " ..................
3
" " Sacerdoti.....................................
4
" "

Nonni e Nonne

5
" " Anime più dimenticate
6
" "  
7
" " Cugini.......................
8
" "  
9
" "  
10
" " Compagni di scuola e conoscenti...............
11
" "  
12
" " Compagni di lavoro e amici...............
13
" "  
14
" " Benefattori...............
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" "  
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" "  
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" "  
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" "  
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20
" " Padrini e Madrine .................
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IL Purgatorio

Esiste il Purgatorio? Naturalmente! Le ragioni di tanta certezza non risiedono solamente nella fede, ma anche nell'approfondito studio della Scrittura e dei testi dei Santi Padri che la tradizione della nostra Chiesa Cattolica ci ha donato. Attraverso alcuni dei più significativi brani della Parola e ripercorrendo le più importanti tappe storiche desideriamo portarvi alla nostra medesima certezza. Il Purgatorio esiste e ve lo dimostriamo!

In molti si sono cimentati nel cercare di dare una spiegazione definitiva all’interrogativo circa l’esistenza del Purgatorio che, per noi cattolici, è una profonda e ben salda verità di Fede. Molti però non accettano l'idea di una purficazione dopo la morte, credendola una tradizione puramente umana e creata di recente. Persino alcuni storici di prestigio ritengono che la dottrina del Purgatorio sia stata inventata dalla Chiesa medievale. Secondo tali personaggi quindi nessuno avrebbe mai parlato prima di questa realtà ultraterrena. Dimostreremo che non è così. Anche qualche giornalista è di questo parere. Su un articolo del Corriere della Sera del 1 agosto 1999 si legge che il Purgatorio è nato con il MedioEvo. Dall'assurdità e dalla completa infondatezza di queste affermazioni nasce l’esigenza di difendere la verità sul Purgatorio. Innanzitutto che cos'è il Purgatorio per noi Cristiani? Ascoltiamo ciò che dice il Catechismo della Chiesa Cattolica. Chiunque fosse interessato ad approfondire ulterioremente questo tema, potrà farlo consultando l'approfondimento sul Purgatorio presente nella sezione teologica del sito.


Che cos’è il Purgatorio?

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (1030-1032) dice

1030 Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo.

1031 La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al purgatorio soprattutto nei Concili di Firenze (621) e di Trento. (622) La Tradizione della Chiesa, rifacendosi a certi passi della Scrittura, (623) parla di un fuoco purificatore:
« Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c'è, prima del giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro (Mt 12,32). Da questa affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro ». (624)

1032 Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: « Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato » (2 Mac 12,45). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, (625) affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti:
« Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre, (626) perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? [...] Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere ». (627)

IL PURGATORIO visto dai Santi: Santa Maria Maddalena de' Pazzi

Santa Maria Maddalena de' Pazzi nacque nel 1566 e morì nel 1607. Un lunedì ella si sentiva molto triste e angosciata. Sospirava spesso, chiamando Gesù, e le sue parole si riferivano quasi tutte alla grandezza delle pene del Purgatorio. Verso la sera, stando a lavorare con le altre suore, cominciò a piangere amaramente. Dopo aver pianto circa un quarto d'ora, si quietò e rimase rapita in spirito. Il Signore volle mostrarle di nuovo l'atrocità delle pene del Purgatorio. Ella fremeva in se stessa ed emetteva grandi sospiri e pareva che si consumasse. Parlava con Dio dicendogli che, con tale vista, non aveva più il coraggio di vivere in terra e conversare con le creature. E il Signore le mitigò la visione, mostrandole anche la gloria che seguiva a queste pene. Ella allora, piena di gioia, alzò gli occhi al cielo ed esclamò: "Non voglio chiamare atroci le pene del Purgatorio, ma piuttosto gloriose perché conducono a tanta gloria". C'è un altro significativo episodio nella vita di santa Maria Maddalena de' Pazzi. Un "viaggio" svoltosi nell'orto, e che le altre Suore poterono seguire in qualche modo, notandone i vari atteggiamenti che la Santa assumeva ad ogni dettaglio che vedeva. Si racconta che, entrando in questo viaggio, dopo aver fatto due o tre passi, la Santa cominciò a tremare, battendo le mani, col volto sconvolto e le carni divenute pallide e terree. Andava curva e rannicchiata come chi ha una grande paura. E in questo inizio camminava un po' e poi tornava indietro, dando segni di tale spavento e timore che a vederla "gettava grandissimo terrore". Atteggiamenti e gesti che, al ritorno in sé, la Santa spiegò. In sostanza ella vide il Purgatorio, le tante anime che soffrivano grandemente, e ripeteva: "Pietà, pietà, misericordia. O Sangue, discendi e libera queste anime. Poverine, voi patite pur tanto e state sì contente". Vide nei vari settori le pene dei vizi particolari, assieme alla gran quantità di fuoco. Ella diceva di non saper trovare parole adatte a spiegare quelle pene. Ad un certo punto del suo "viaggio", chiese a Gesù un altro aiuto oltre al suo angelo custode, tanto grandi erano le pene e tanto orribile la vista dei demoni. E il Signore le diede santa Caterina da Siena che Lei amava tanto. Al vederla esclamò: "O Caterina, vieni, vieni, aiutami a chiedere misericordia per queste povere anime e offrire il Sangue del tuo e mio Sposo per loro". Vedeva con terrore demoni di estrema bruttezza. Le fu poi domandato dalle sue consorelle se le anime del Purgatorio siano tormentate dai demoni.

Ella rispose di no: queste anime hanno una grandissima pena per l'orrenda e spaventosa loro vista. Ma qualche volta Dio permette, a maggior merito, che qualche anima venga tormentata dai demoni. Ad un bel momento cominciò a chiedere a Gesù un nuovo aiuto, e il Signore le dette il martire carmelitano sant'Angelo, di cui la Santa era devota. E le suore videro santa Caterina e sant'Angelo prenderla per mano per farle proseguire il "viaggio".

Vide gli ignoranti e quelli morti in piccola età: soffrivano poco a confronto degli altri, erano solo nel fuoco senza altre pene. Accanto ad ognuna di tali anime c'era l'angelo custode dal quale ricevevano refrigerio e conforto. Quel luogo era tenebroso e oscurissimo, ma vi era una certa luce provocata dalla presenza e splendore degli angeli. Proseguendo il suo "viaggio", diede segni di grande stupore e meraviglia per la scena orribile sia dei demoni sia delle pene che vedeva. Appressandosi, cominciò a dire: "Oh! Che luogo orrendo è questo, pieno di demoni sì spaventosi e brutti, le pene sì crudeli e intollerabili? Chi sono questi che sono tormentati sì aspramente?". E vedeva che, oltre alle altre pene, i tormentati erano passati con ferri da un parte all'altra e infilzati. E poi erano trebbiati e sminuzzati con coltelli molto crudeli e aspri. Chi erano? ... Gli ipocriti che erano molto vicino all'inferno. La Santa affermò pure che quelli che sono più vicini all'inferno partecipano agli strepiti e ai rumori, allo stridor di denti e alla confusione delle anime dannate. Proseguendo nel suo "viaggio", si fermò nel luogo dei disobbedienti: li vide gravati da un peso insopportabile e anche lapidati, attriti e trebbiati come gli ipocriti. Passò quindi agli impazienti: erano presi da un continuo consumarsi, finendo e tornando poi a vivere di nuovo. Erano torti e avvolti come quando si spreme qualche cosa per cavarne il succo, e tutti pativano la pena del fuoco. E qui cominciò di nuovo a chiedere aiuto e invocava sant'Agostino, di cui era devotissima, e anche questi venne in sua compagnia. Arrivò al settore dei bugiardi, appressandosi ai quali cominciò a dire forte: anche costoro sono vicini all'inferno e sono grandemente tormentati nella bocca. Vide che si versava loro in gola del piombo liquefatto e continuamente ardevano e tremavano. Anche quelli che hanno peccato per fragilità sono nel fuoco. Gli avari erano saziati di tutte le pene e tormenti, perché sulla terra non erano mai sazi delle cose materiali. Gli immondi e gli impuri erano in un luogo sozzo e immondo. Si cavavano loro gli occhi e soffrivano enormemente. In un altro luogo oscuro c'erano i superbi e gli ambiziosi. Erano circondati, serviti e onorati da demoni, per aver tanto cercato l'onore e la gloria in questo mondo. Essi venivano pure battuti e percossi crudelmente. Gli ingrati erano in un grandissimo e profondissimo caos, sommersi e annegati in un lago di piombo liquefatto, di pece e simili.

Volendo un giorno dire la grandezza delle pene, santa Maria Maddalena de' Pazzi affermò: "Tutte le pene che hanno patito tutti i martiri sono come un ameno giardino a confronto delle pene del Purgatorio. "
 

 

DAL "DIARIO" DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA: SULL'INFERNO

[ pag. 276 ] Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell’inferno. E’ un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l’inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l’anima, ma non l’annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall’ira di Dio; la quinta pena è l’oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l’odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall’altro. Sarei morta alla vista di quelle orribili torture, se non mi avesse sostenuta l’onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l’eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun’anima si giustifichi dicendo che l’inferno non c’è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissidell’inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l’inferno c’è. Ora non posso parlare di questo. Ho l’ordine di Dio di lasciarlo per iscritto. I demoni hanno dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordine di Dio hanno dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto. Una cosa ho notato e cioè che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l’inferno. Quando ritornai in me, non riuscivo a riprendermi per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così tremendamente, per questo prego con maggior fervore per la conversione dei peccatori, ed invoco incessantemente la Misericordia di Dio per loro. O mio Gesù, preferisco agonizzare fino alla fine del mondo nelle più grandi torture, piuttosto che offenderTi col più piccolo peccato.
 

 

 

 

 

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