Pur essendo un dono dello Spirito, il discernimento richiede una certa maturità e una certa dimestichezza nel conoscere e nel valutare il proprio mondo interiore, nell’usare come arma contro i pensieri che si insinuano nel cuore “ la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio”.
D’altra parte, anche quando si è acquisita una certa esperienza nella vita spirituale, non è sempre così facile interrogare i pensieri e vagliare la loro vera natura, anche perché nei pensieri tante volte si nasconde l’inganno del maligno. Nel nostro giudizio si frappone, come subdolo ostacolo, la volontà propria, fatta di desideri e intenzioni che spesso nascondono la loro reale portata. Ecco allora che i Sacerdoti raccomandano uno strumento utile ed efficace per esercitare su di sé un discernimento corretto e libero da ogni confusione: è la rivelazione dei pensieri a chi ha il ministero di guidare, secondo lo Spirito, i fratelli ( Sacerdoti e Padri spirituali ). In fondo, proprio a partire da questa pratica, che fedelmente era vissuta tra i monaci del deserto come luogo in cui un discepolo maturava nella vita secondo lo Spirito, sono nati i “ detti ”. La gran parte di essi è proprio il frutto di una umile “ rivelazione di pensiero”. Padre ho questo pensiero che mi tormenta ……. “ Che cosa devo Fare ?”. Questa raccomandazione dei Padri, questo invito a sottoporre ad altri il discernimento del proprio mondo interiore, ha ancora senso per noi ? Certamente dobbiamo riconoscere che non siamo più abili dei Padri a compiere un discernimento di ciò che si muove nel nostro mondo interiore. Resta dunque vera anche per noi questa pratica, soprattutto quando ci rendiamo conto che nel nostro cuore c’è molta confusione e turbamento. Certamente richiede molta umiltà: “Essere liberi nel dire i propri pensieri”, come ci ricorda il detto, è un segno autentico di una verità di se stessi di fronte a Dio e ai fratelli. E chi sa vivere in questa liberta, affidandosi allo Spirito attraverso il discernimento di un fratello, ha già in qualche modo vinto il pensiero malvagio, perché nulla ostacola l’azione di colui che è menzognero come quella verità su se stessi che è l’umiltà. La pretesa di gestire da solo un discernimento può diventare un terreno fertile, in cui il Maligno semina la zizzania dell’orgoglio. Ecco perché come dice Giovanni, il “Maligno si rallegra di chi non rivela i pensieri”. E, inoltre per esperienza si sa che nel momento in cui si rivelano i pensieri, essi prendono la loro reale consistenza.