La SOFFERENZA se da Dio è permessa non potrà mai essere nociva a nessuno. Dio permette solo quella tribolazione che non è mai fine a se stessa, ma necessaria per redimerci ed avvicinarci alla Luce Divina nella misura in cui sapremo accettarla ed offrirla.
La Croce è un mezzo per la nostra salvezza, la nostra redenzione; mentre la fede, la preghiera, l’accettazione, il perdono, la carità, l’umiltà, la rinuncia alle tentazioni,..., rappresentano gli strumenti offerti all’uomo da Dio Padre per crescere nell'amore di Dio. Se Gesù Cristo portò la Croce, anche noi dobbiamo portare la nostra invocando l’aiuto Divino dello Spirito Santo. Pertanto è da considerarsi una vera chimera il desiderio arrogante dell’uomo moderno di liberarsi dalle proprie tribolazioni, mediante “il suo sapere“, "la sua ricchezza“, "le sue invenzioni". Dentro questa comunità -“Associazione nostra Signora di Lourdes”- vorremmo insegnare ad ognuno di noi, in particolar modo ai giovani sempre più vittime di una realtà sociale che allontana da Dio. Tale scelta dovrà essere fatta da ogni persona in piena libertà: LIBERO ARBITRIO. Dio ha creato l’uomo libero, ossia capace di scegliere il bene oppure il male. Dio vuole che tutti gli uomini si salvino, ma rispetta la nostra libertà. Tale libertà è uno dei doni più grandi che Dio ci ha dato, dando valore ad ogni nostra azione: senza libertà saremmo come manichini telecomandati. Questo dono comporta anche un rischio altissimo: l’uomo può dire di no a Dio, rifiutando il Suo AMORE, scegliendo il male. A questo punto c’è da chiedersi chi è il vero cristiano ? Il vero cristiano è colui che segue le orme di Cristo; il vero Cristiano è un innamorato di Cristo. Non si può affermare di essere cristiani solo per il fatto di andare a messa la domenica, recitare qualche preghiera, compiere qualche opera di carità o semplicemente perché “non si fa del male a nessuno”. Dio vuole molto di più! E del resto è scritto nel Vangelo: amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente. Colui che ama non dimentica mai l’oggetto del suo amore, ma lo ha sempre nei suoi pensieri; chi ama Gesu’ Lo ha sempre presente nel suo cuore, colui che ama non farebbe mai nessuna azione che possa dare dispiacere all’amato. Ecco perché i Santi affermavano: "piuttosto che offendere Gesu’, anche con un solo peccato veniale, preferisco la morte". L’ Amore a Dio conduce inevitabilmente all’amore del prossimo, nel quale Gesù si identifica: "tutto quello che avrete fatto a un mio fratello più piccolo, lo avrete fatto a Me". Del resto il comandamento “Amerai il SIGNORE Dio tuo con tutto il tuo cuore" si conclude con “amerai il prossimo tuo come te stesso“. Per noi l’osservanza dei Dieci Comandamenti è diventato un giogo opprimente. Se amassimo veramente Gesù al disopra di ogni altra cosa, quel “giogo” diverrebbe dolce, perché l’amore porta a compiere qualsiasi sacrificio per l’amato.