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23/12/2024

Catechesi N. 508
A - È un giorno di grande gioia per i devoti dell’Immacolata, soprattutto un tripudio in Cielo in onore della Donna vestita di Sole, quel Sole che rappresenta Cristo, il Salvatore del mondo, e che Ella ha portato in grembo, Lo ha partorito e cresciuto fino ad offrirlo al Padre sul Calvario.
B - La nascita di Gesù e tutta la sua vita, ci invitano ad esaminare in questi giorni l’atteggiamento del nostro cuore nei confronti dei familiari principalmente, poi di tutti i conoscenti e anche dei beni terreni. Se il Natale passa senza un cambiamento interiore anche minimo, dobbiamo riconoscere che è stato un Natale assolutamente povero.
C - Questo famoso e molto avversato Prologo di San Giovanni narra la duplice generazione di Gesù di Nazareth. Dal Medioevo e fino al 1968 il Prologo si leggeva alla fine della Santa Messa, un momento liturgico non al di fuori del Sacrificio Eucaristico, ma che indicava proprio nel Verbo, il Sacerdote e la Vittima operanti nella Santa Messa.

Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa 

Tutti i Lunedì sera ore 21 Preghiere di Intercessione e Sollievo delle Sofferenze. 

Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Santa Messa di Liberazione. 

Sabato 4 Gennaio a partire dalle ore 16 faremo le Mille Ave Maria

Domenica 5 Gennaio 2025 ore 15 la Catechesi, ore 16 Messa di Liberazione.

Lunedì 6 Gennaio ore 15,30 Tombolata, ore 19 Santa Messa

Ritiro Spirituale a Paestum in provincia di Salerno presso il Santuario Getsemani dal 10, 11 e 12 Gennaio con don Francesco e don Marcello

Ritiro Spirituale a San Giovanni Rotondo Venerdì 21, Sabato 22 e Domenica 23 Febbraio con don Francesco e don Marcello

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Festa dell’Immacolata 8 Dicembre

+ VANGELO (Lc 1,26-38)

Ecco concepirai un Figlio e Lo darai alla luce.

A - È un giorno di grande gioia per i devoti dell’Immacolata, soprattutto un tripudio in Cielo in onore della Donna vestita di Sole, quel Sole che rappresenta Cristo, il Salvatore del mondo, e che Ella ha portato in grembo, Lo ha partorito e cresciuto fino ad offrirlo al Padre sul Calvario. Tutto quello che si può dire di bello e di grande di una creatura, lo cantiamo oggi alla nostra amatissima Madre del Cielo. Occorre Fede per dire che una Creatura umana è diventata Madre di Dio, si parla quindi di una Donna più che speciale, preservata dal peccato originale fin dalla Concezione Immacolata e da questo istante ha ricevuto la pienezza di Grazia Divina. Nel grembo della madre Sant’Anna era già Piena di Grazia. Questo spiega anche il saluto dell’Arcangelo Gabriele: “Ti saluto, Piena di Grazia”. L’Inviato di Dio ha riferito quanto sentito da Dio, chiamandola Piena di Grazia afferma da parte della Santissima Trinità che nell’umile Fanciulla non è presente neanche una leggerissima imperfezione, la bava di satana non ha assolutamente sfiorato Colei che “tutte le generazioni chiamano Beata”. Questo è stato il primo privilegio accordato alla Donna associata all’opera redentrice del Figlio che ha in comune con Dio Padre, e questo privilegio iniziale apre a quello della Maternità Divina, alla perpetua Verginità, alla Corredenzione e alla sua opera di Mediatrice tra Gesù e noi.
La Santissima Trinità, volendo salvare l’umanità, scelse Maria perché divenisse Madre del Figlio di Dio fatto Uomo. Più ancora. Dio volle che Maria fosse unita con un vincolo indissolubile non solo alla nascita umana e terrena del Verbo, ma anche a tutta l’opera della Redenzione che Egli avrebbe compiuto. Nel piano salvifico di Dio Maria è sempre unita a Gesù, perfetto Dio e perfetto Uomo, Mediatore unico e redentore del genere umano. Fu predestinata fin dall’eternità, all’interno del disegno d’Incarnazione del Verbo, per essere la Madre di Dio, per disposizione della divina Provvidenza.
Questa solennità dell’Immacolata Concezione è stata per secoli dibattuta all’interno della Chiesa, c’erano anche Santi nel medioevo che non comprendevano l’Immacolata Concezione di Maria, per la prevalenza dei loro ragionamenti sinceri sulla Fede. Avevano studiato a lungo, ma razionalmente che questo privilegio era solamente di Gesù, perché la Madonna nacque prima di Lui, quindi, per quali meriti poteva ricevere questo privilegio? La disputa la risolse un innamorato dell’Immacolata, il Beato Duns Scoto, il quale davanti ai più importanti teologi del 1200, con una analisi ispirata, affermò che “Dio poteva farlo, lo volle e lo fece”. L’Immacolata Concezione di Maria rientrava ovviamente tra le onnipotenti opere di Dio, se volle questo allora lo fece. A Dio nulla è impossibile, nulla è proibito.
Dopo secoli di maturazione, si arrivò al 1854 per il pronunciamento ufficiale del dogma. Nelle parole bibliche si trova la spiegazione dell’Immacolata Concezione, sono quelle dette dall’Arcangelo: “Piena di Grazia”. In queste parole c’è la verità di Dio, il mistero mariano che apre agli altri e che eleva la Vergine Maria ad una condizione di eccelso onore dopo Dio.
Questa solennità ci deve spingere ad una conoscenza più approfondita della Madre. Non c’è vero amore verso una persona che si conosce poco, non c’è grande stima né desiderio di imitare le sue buone opere. Non possiamo imitare la Madonna se sappiamo poco di Lei, se La frequentiamo poco nella preghiera e non meditiamo i messaggi dati ai mistici autentici. Non sfugge la sua grande preoccupazione per la dannazione eterna di tanti peccatori che considera suoi figli, e fin dal 1830 iniziò ad apparire per lanciare appelli a quanti hanno dimenticato i Comandamenti, gli insegnamenti del Vangelo Storico e vivono senza Dio, mentre si illudono di essere cristiani.
Imitare le virtù dell’Immacolata è il primo impegno spirituale da osservare, per arrivare ad amare Gesù insieme alla Madre, Colei che Lo ha partorito ed è stata la Socia perfetta nella condivisione del piano divino. La Madonna ci aiuta nella conoscenza di Gesù, ci dona il suo Spirito e ci fa adorare profondamente il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
La devozione all’Immacolata non è una innocua pratica devozionale, è la Via sicura per conoscere Gesù Cristo e vivere il suo Vangelo. Questo spiega l’odio dei diavoli verso la Madonna e la loro terribile battaglia da due millenni per annullare nella Chiesa la vera devozione a Lei.
Un lavoro questo dei diavoli che ha portato risultati eccellenti, per esempio da decenni nei seminari dove si formano i futuri Sacerdoti non si recita più il Santo Rosario e molti teologi insegnano una mariologia minimalista, difforme dal Magistero della Chiesa.
Chi non prega la Madonna è assalito da strani pensieri e li segue docilmente senza capirne la provenienza. Questo può succedere anche a quanti pregano la Madonna, ma se chiedono ad Ella di aiutarli nel discernimento, comprendono facilmente i pensieri sbagliati e gli errori commessi. Chi non prega la Madonna è senza alcuna protezione spirituale, i diavoli possono fare quello che vogliono, trasformano il male in bene e il peccato in un momento lecito. Le persone vinte dicono che bisogna fare esperienza di tutto, esse mostrano di essere dominate dalla pressione mondana e non hanno le forze per resistere alle tentazioni. Noi cristiani che amiamo Gesù e Maria, sappiamo che non diventa buona una opera cattiva solo perché gli altri la compiono e sbagliano. Non dobbiamo fare come loro. Non è ammissibile accettare peccati innominabili perché “lo fanno tutti”. Molte ispirazioni dei diavoli spingono a compiere tanti peccati con questa insinuazione, chi segue questa moda ha perduto Dio. Un peccato è sempre peccato, e qualcosa che non si deve fare non va compiuta mai, anche se lo fanno gli altri. Questo è il ragionamento del cristiano maturo, di chi guarda l’Immacolata e intuisce per quanto può con il suo impegno, che deve acquisire la sua purezza. La preghiera giornaliera del Santo Rosario e l’amore crescente all’Immacolata, danno vigore spirituale e allontanano le debolezze, purificano l’anima, agevolano la pratica delle virtù e la vittoria sui vizi. Noi mariani dobbiamo molto all’Immacolata, a Lei rivolgiamo quindi tanti ringraziamenti, con la convinzione che dobbiamo dare a Lei e a tutti, il ricambio di tutto il bene che abbiamo ricevuto. Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo.

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Il Santo Natale 24 Dicembre vigilia

+ VANGELO (Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un Figlio e Lo darai alla luce.

B - La nascita di Gesù e tutta la sua vita, ci invitano ad esaminare in questi giorni l’atteggiamento del nostro cuore nei confronti dei familiari principalmente, poi di tutti i conoscenti e anche dei beni terreni. Se il Natale passa senza un cambiamento interiore anche minimo, dobbiamo riconoscere che è stato un Natale assolutamente povero.
La meditazione dell’evento più clamoroso della storia, trattandosi di un avvenimento dal valore infinito, conduce inevitabilmente a smorzare gli spuntoni dei caratteri induriti, e nessuno deve avere timore di guardarsi dentro per conoscersi.
È il coraggio dei veri innamorati di Gesù affrontare quella parte nascosta che vive nella persona per eliminare con la Grazia di Dio, quanto è opposto all’amore, alla bontà, alla verità, alla giustizia e al perdono.
Questo è il vero Natale dei cristiani, non può essere diverso, in quel caso verrebbe a mancare proprio la Persona che dà senso alla solennità.
Le grandi anime a Natale si distinguono senza fare sforzi, è naturale in essi la pratica delle virtù e non strumentalizzano il Natale come fanno gli egoisti, che cercano di ottenere quanto non hanno cercato durante l’anno.
Da Natale al prossimo Natale, tutto l’anno deve mantenere lo stesso amore che improvvisamente sboccia proprio in questa ricorrenza solenne. Non è il clima natalizio a spingere ad osare di più nell’amare gli altri, è l’amor di sé a voler dimostrare ciò che in molti casi non si dimostra durante l’anno.
Non si diventa buoni a Natale e dopo l’Epifania si perde questa improvvisata bontà per ritornare a lottare con accanimento!
A Natale è possibile rinascere nello spirito ed avere i sentimenti del Bambino Divino. Lui li trasmette a quanti li chiedono in questa Notte, da questa Notte per ogni giorno dell’anno. Beneficia in particolare quanti si sono preparati con partecipazione durante l’Avvento, quanti hanno fatto la Novena a Lui.
In questa Notte ogni cristiano ha la grande opportunità di cominciare una nuova vita insieme al Bambino che non è solo un Uomo, è lo stesso Dio Creatore di ognuno di noi e che mantiene in vita anche i cattivi nella speranza di vederli convertiti a Lui.
Nessuno si demoralizzi se arriva a questo Natale con le identiche spine interiori dello scorso Natale, è sempre tempo per estirparle dal cuore e lasciare vivere l’Amore del Bambino che viene a portare il perdono del Padre, ma è Lui stesso il Perdono disceso dal Cielo.
Il Vangelo ci presenta il dialogo più vitale della storia umana, ne è coinvolta una Creatura che a quindici anni diventa Madre di Dio e vive in una casetta povera, non è ricca di beni materiali perché già è ricchissima di Dio. Ella ha compreso che i beni materiali sono solo mezzi e non il fine della vita.
La Vergine Maria diventerà la Regina dell’Universo per avere creduto sempre in Dio, con un totale abbandono alla sua Volontà.
I poveri cui il Signore promette il Regno dei Cieli non sono coloro che mancano del necessario, ma quelli che, possedendo beni materiali, ne sono distaccati e non se ne fanno schiavi. Questa si chiama povertà di spirito e non materiale. La povertà di spirito deve essere vissuta in ogni circostanza della vita.
L’amore per la ricchezza respinge drasticamente l’amore per Gesù: non è possibile che Dio possa abitare in un cuore che è asservito a un altro amore.
Ad ognuno di voi auguro un Santo Natale ed esprimo il desiderio che Gesù nasca e rimanga sempre nei cuori di tutti voi. Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo.

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Santo Natale 25 Dicembre 

+ VANGELO (Gv 1,1-18)
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

C - Questo famoso e molto avversato Prologo di San Giovanni narra la duplice generazione di Gesù di Nazareth. Dal Medioevo e fino al 1968 il Prologo si leggeva alla fine della Santa Messa, un momento liturgico non al di fuori del Sacrificio Eucaristico, ma che indicava proprio nel Verbo, il Sacerdote e la Vittima operanti nella Santa Messa.
L’altare è figura di Cristo morto per noi sulla Croce, il Prologo ricapitolava la sua provenienza, la sua presenza nel mondo e il rifiuto da parte del mondo. “Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di Lui; eppure il mondo non Lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non Lo hanno accolto”.
Già questi versetti risvegliano in noi la vera missione di Gesù e ci avvicinano di più a Lui, diventiamo più solidali e Lo amiamo con maggiore convinzione. La lettura del Prologo è la meditazione più efficace del Vangelo per approfondire la Persona di Gesù e avvicinarci a Lui.
La santa pratica della lettura del Prologo alla fine della Santa Messa riempiva i presenti e rinnovava il ricordo di Gesù.
Il Prologo è indicato come “Inno al Logos”, questo testo iniziale del Vangelo di San Giovanni è considerato il testo capitale del cristianesimo primitivo. Questo scritto ha avuto la culla di nascita nella comunità del Cristianesimo iniziale, quella costituitasi in Asia Minore a Efeso, con alla guida Giovanni e la stessa Maria Santissima che aveva seguito Giovanni su indicazione di Gesù.
Questa di Efeso era la comunità madre del Cristianesimo e la Regina era la Madonna. Quindi, solo dove è presente la Madre di Dio c’è la Chiesa di Cristo, questo non avviene tra i protestanti che rifiutano la Madonna e la loro preghiera è tra balletti e urli, tra esaltazione e saltelli, tra applausi e finte estasi, non scaturite da Dio.
Tutti i cristiani riconoscono il Prologo come l’estrema capacità di sintesi che traccia la storia dell’intero universo, a partire proprio dal Logos eterno, la Parola di Dio indicata nella seconda Persona della Trinità. Questo Logos è quel Messia già annunziato dagli antichi Profeti di Israele, è il Cristo che ha un Nome: Gesù di Nazareth.
Il fatto incredibile e difficile da accettare per i razionalisti di ogni categoria, è che Dio si fa Uomo, lo fa non per sé, ma per amore nostro e questo che devono capire tutti.
È l’Amore che muove instancabilmente Dio, un Amore senza limiti anche per quanti non Lo amano e vivono una vita cupa, senza la vera felicità, senza pace, verità e perdono. Per tutti Dio si incarna, non discrimina, né indica dei predestinati come le false religioni e le sètte che nei secoli hanno invaso il mondo.
Il Logos eterno, infinito e invisibile, la seconda Persona della Trinità si fa Carne nel grembo della Vergine Maria per dare a chi Lo accoglie e a chi crede in Lui il “potere di diventare figli di Dio”. Il Vangelo ci dice che diventano figli di Dio solo quanti riconoscono in Gesù il Figlio di Dio, gli altri sono creature di Dio, ma non inseriti nel Corpo mistico.
È nel Natale del Bambino che si stabilisce l’adozione di tutti quelli che riceveranno il Battesimo, liberati dal peccato originale e ricolmati dei doni dello Spirito Santo. La ricezione del Battesimo non è un avvenimento apparente ed esteriore, è il Sacramento che ci incorpora in Cristo e ci rende creature speciali. Ogni cristiano dovrà poi saper vivere i doni ricevuti.
La differenza tra un cristiano battezzato e un ateo si trova in tanti aspetti della vita, hanno due diversi modi di interpretarla, di affrontarla, di sperare in qualcosa non ancora visibile, anche nel linguaggio e nelle opere.
Il cristiano battezzato a cui mi riferisco è impegnato nel cammino spirituale, è colui che fa fruttificare i doni dello Spirito Santo, anche se con difficoltà e con le soventi cadute. Ma si rialza e riprende il cammino con audacia e fermezza.
Il credente a Natale deve guardare il Bambino nella mangiatoia come l’Onnipotente e se Egli ancora non parla e non cammina, è Colui che dall’eternità è la Parola di Dio e conosce ogni anfratto dell’universo. Non è un Bambino inerte perché è Dio, e la meraviglia è che Dio sceglie di farsi debole come noi, è quel Bambino che muove tutto dalla culla, ma ha bisogno del latte della Madre Santissima.
Il Natale ci dice che si può sempre ricominciare il cammino di Fede con maggiore entusiasmo, con una rinnovata certezza che Gesù nasce per rendere forti e maturi tutti quelli che osservano la sua Parola.
“Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno accolta”.
Oggi è opportuno chiedersi se abbiamo accolto il Bambino Divino con santi propositi, se vogliamo crescere nella Fede come Lui cresce nel Corpo. Pino e i Sacerdoti vi augurano un buon Natale a tutti. Vi ricordo che il giorno di Natale il demonio farà di tutto per non farvi pregare con la scusa di aprire i regali, far da mangiare, andare a trovare i parenti ecc… allora vi do un consiglio appena vi svegliate recitate subito un Santo rosario, poi nel pomeriggio e alla sera prima di andare a letto Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo.

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Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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