Catechesi N. 493
A - Dopo aver saputo dalla Maddalena che Gesù li voleva in Galilea, gli Apostoli lasciarono Gerusalemme e ritornarono a pescare, anche se non tutti erano del mestiere. Si trovavano presso il lago, lo stesso luogo dove un giorno Gesù li aveva incontrati e li aveva invitati a seguirlo.
B - L’ultimo capitolo di San Marco sintetizza in questi sette versetti le apparizioni di Gesù dopo la sua Risurrezione. Non annota la prima apparizione alla Madonna, nessuno degli Evangelisti evidenzia questo evento e che ogni buon cattolico crede ciecamente per Fede.
C - Nella Chiesa si è creata una grande confusione sul significato di misericordia di Dio, e ne rimangono coinvolti anche tantissimi non credenti che indugiano nelle loro posizioni atee o agnostiche (indifferenti), pensando, appunto, che c’è un Dio che perdona proprio tutto.
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
Tutti i Lunedì sera ore 21 Preghiere di Intercessione e Sollievo delle Sofferenze
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Santa Messa di Liberazione
+ VANGELO (Gv 21,1-14)
Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.
A - Dopo aver saputo dalla Maddalena che Gesù li voleva in Galilea, gli Apostoli lasciarono Gerusalemme e ritornarono a pescare, anche se non tutti erano del mestiere. Si trovavano presso il lago, lo stesso luogo dove un giorno Gesù li aveva incontrati e li aveva invitati a seguirlo.
Erano tornati alla vecchia professione, quella che svolgevano quando il Signore li aveva chiamati. Gesù li ritrovò di nuovo al lavoro.
Così prende corpo la sua terza apparizione solo a sette degli Undici, e non c’è una spiegazione razionale riguardo questa manifestazione ad una parte degli Apostoli, posso credere che gli altri quattro erano già abbastanza formati e credevano fermamente nella Risurrezione del Signore.
Dio non compie mai una sola opera, anche minima, spinto da impulso, non sarebbe più Dio, tutto scaturisce dalla sua Sapienza.
Per la teologia cattolica, la sapienza è uno dei sette Doni dello Spirito Santo, che permette di comprendere le realtà soprannaturali. La sapienza si distingue dall’intelletto poiché non è una conoscenza nozionistica delle cose di Dio, ma porta il fedele alla conoscenza e alla contemplazione di Dio stesso.
La sapienza è, secondo la definizione data da San Tommaso d’Aquino, un abito soprannaturale inseparabile dalla carità ed è per questo la sua presenza non è possibile nelle anime in peccato mortale.
In virtù di questo Dono si giudica rettamente di Dio e delle cose divine attraverso le loro ultime e altissime cause: si vedono le cose soprannaturali dal punto di vista di Dio.
La Sapienza è l’intima conoscenza di Dio.
Con la Sapienza si sperimenta personalmente e intimamente Dio e tutte le sue cose. Si raggiunge uno stato di serenità, di giustificazione, di comprensione e di amore che trascende la stessa dottrina.
Quando si acquista il Dono della Sapienza, i Comandamenti, le Leggi, la teologia, gli studi diventano superflui.
Diventa naturale e senza costrizione fare la volontà di Dio e questo non perché si sta tenendo conto delle raccomandazioni della Bibbia, o della Chiesa, o della Natura o dello Stato, ma perché tutto l’essere personale è permeato di una Luce non riflessa dallo studio, ma diretta dal Creatore Stesso.
Vediamo che i cattolici più vicini a Gesù e visitati dallo Spirito Santo, per la vita virtuosa che conducono, sono quelli che comprendono meglio le cose divine, l’importanza dell’apostolato, il desiderio di far conoscere il Vangelo e la potentissima Madre di Dio e nostra Mediatrice e Corredentrice.
Sono cattolici animati da uno spirito diverso dalle masse, essi agiscono perché guidati dallo Spirito di Dio ed è un’esperienza meravigliosa, e senza pensare minimamente a vantaggi personali, sono molto interessati a lavorare per il Signore gratuitamente, per farlo regnare nel mondo e aiutare tutti i peccatori a pentirsi e a salvare eternamente le loro anime.
Da questi cattolici arrivavano le donazioni a quei missionari autentici che svolgevano l’apostolato della buona stampa, come San Giovanni Bosco, San Luigi Orione, il Beato Bartolo Longo, San Massimiliano Kolbe, San Padre Pio e tanti altri.
Questi cattolici senza tentennamenti sono spinti ad aiutare le opere missionarie per la diffusione del Vangelo e la conoscenza dei miracoli di Gesù e l’intercessione indispensabile della Vergine Santa.
Dal distacco dalle cose terrene si comprende la spiritualità di un cattolico: il Dono della Sapienza agisce dove l’anima è rivolta a Dio.
Questo Dono straordinario trasforma il credente a sua insaputa e lo rende consapevole di molte cose divine, senza averle ascoltate da altri.
Si ritrova nella mente profondi e costanti desideri di fare apostolato, per far conoscere un Dio così buono e aiutare le anime a scoprire questo Tesoro infinito che porta la pace interiore e una trasformazione esistenziale.
Tutto viene visto e considerato in modo nuovo, così come lo vede e considera Dio!
Il cattolico comprende che l’apostolato è un lavoro paziente, ma indispensabile per portare la lieta novella, una nuova conoscenza di Dio e della vita a quanti invece sono smarriti in questo mondo pieno di egoismo, di perversioni e senza più valori.
Il Vangelo di oggi ci offre un esempio della facilità della pesca quando viene compiuta nel Nome di Gesù. I Padri della Chiesa hanno commentato più volte questo brano dicendo che la barca rappresenta la Chiesa, la cui unità è rappresentata dalla rete che non si rompe mai, il mare è il mondo, i pesci sono i chiamati, cioè tutti noi.
Noi, come gli Apostoli, siamo i pescatori che devono portare la gente ai piedi di Gesù, perché le anime sono di Dio.
Noi non sappiamo come né quando, ma ogni sforzo di apostolato dà il suo frutto, anche se talvolta non lo vediamo subito. Il Signore chiede ai cristiani la paziente attesa dei pescatori. Ci chiede di essere costanti nell’apostolato personale con gli amici e i conoscenti, di non abbandonarli mai, di non tralasciare alcuno.
I cattolici devono sostenere le opere di apostolato della buona stampa per amore di Gesù e di Maria. Per farli conoscere ovunque. Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo.
+ VANGELO (Mc 16,9-15)
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
B - L’ultimo capitolo di San Marco sintetizza in questi sette versetti le apparizioni di Gesù dopo la sua Risurrezione. Non annota la prima apparizione alla Madonna, nessuno degli Evangelisti evidenzia questo evento e che ogni buon cattolico crede ciecamente per Fede.
Non doveva apparire principalmente alla Madre che aveva condiviso gioie e soprattutto una lunga serie di dolori?
L’evento non viene narrato per volontà di Dio, ma c’è stata la determinazione della Vergine Santa a non offuscare neanche minimamente la Persona del Figlio e i teologi che insegnano l’opposto, cioè che la Madonna sminuisce la divinità di Gesù…, non hanno compreso nulla del Vangelo e non hanno una buona amicizia con lo Spirito Santo.
Proprio in questa scelta della Madonna scopriamo la sua umiltà e il suo nascondimento per dare gloria al Figlio. Anche una madre normale farebbe qualsiasi cosa lecita per far conoscere il proprio figlio e farlo onorare da tutti.
La Madonna era la Madre di Dio, l’Immacolata, la Creatura più perfetta, viveva le virtù in maniera quasi infinita, viveva per fare solo la volontà di Dio, e la sua immensa gioia era quella di far conoscere all’umanità quel Figlio che condivideva con Dio Padre…
Come è possibile accusarla di oscurare la Persona di Gesù? C’è un disegno dietro questa affermazione, un sottinteso patto massonico con i protestanti.
I versetti di oggi del capitolo 16, quindi, riassumono un fatto incontestabile ed è la Risurrezione di Gesù, che accettiamo per Fede e si dimostra per deduzione. Senza la sua Risurrezione, che indicherebbe la non divinità, la Chiesa fondata da Lui sarebbe già stata distrutta da oltre un millennio, forse non avrebbe superato qualche secolo di vita, ed invece questa Chiesa rimane indistruttibile nonostante quei prelati che tentano di distruggerla anche dal suo interno.
Tenteranno in ogni modo di minarla con ogni mezzo ipotizzabile e violento, addirittura quando sembrerà consumata dalla crisi e dalle eresie, che sono gli sviluppi incresciosi della ribellione a Gesù Cristo, la Chiesa risorgerà più bella e più splendente di prima proprio come è avvenuto dopo la morte del Signore.
Egli disse ai giudei una parola che riguardava la sua Persona, ma l’applicazione va data anche alla Chiesa fondata da Lui ed è molto appropriata: “Distruggete questo tempio e in tre giorni Lo farò risorgere” (Gv 2,19).
La prova dell’esistenza della Chiesa nonostante tutto l’impegno di molti per distruggerla… non è sicuramente sufficiente a stabilire che Gesù è Risorto, “ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra Fede e voi siete ancora nei vostri peccati” (1Cor 15,17). Così scriveva San Paolo, questa è la logica che non si può smontare, perché i seguaci autentici del Signore, lungo i secoli hanno compiuto grandi e migliaia di miracoli nel suo Nome.
Questo indica senza alcun dubbio che Gesù è Dio, vivo e vero.
Nel Vangelo di oggi Gesù dà un comando inequivocabile, non si presta ad alcun errore ed è la pista che devono seguire i chiamati alla vocazione sacerdotale, religiosa e laici: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”. Frase semplice e lineare, Gesù invita a fare apostolato, ma anche ogni cristiano si deve rendere disponibile e indicare ai non credenti la sua Persona.
Dopo i versetti di oggi, rimangono gli ultimi cinque versetti del capitolo 16 e sono importanti perché narrano gli sviluppi di questo comando, di andare ad annunciare il Risorto in tutto il mondo. Versetti che stranamente vengono tralasciati in questo Vangelo, mentre la loro presenza avrebbe spiegato l’efficacia dell’invio degli Apostoli nel mondo e dopo di loro, di altri decine di milioni di missionari in questi due millenni.
In questi ultimi versetti del Vangelo di San Marco, troviamo indicato il grande potere che Dio concede ai suoi autentici missionari, anche a quanti svolgono con grande sacrificio e fedeltà la sua missione nell’ambiente in cui vive e lavora.
La lettura di questi versetti ci fa conoscere in che modo Gesù ha elevato la missione dei primi Apostoli e di molti missionari fino ad oggi.
«“Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono:
nel mio Nome scacceranno i demoni,
parleranno lingue nuove,
prenderanno in mano i serpenti e,
se berranno qualche veleno, non recherà loro danno,
imporranno le mani ai malati e questi guariranno”.
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in Cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la Parola con i prodigi che l’accompagnavano”» (Mc 16,16-20). Purtroppo molti hanno dimenticato queste Parole del Vangelo. Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo.
+ VANGELO (Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù.
C - Nella Chiesa si è creata una grande confusione sul significato di misericordia di Dio, e ne rimangono coinvolti anche tantissimi non credenti che indugiano nelle loro posizioni atee o agnostiche (indifferenti), pensando, appunto, che c’è un Dio che perdona proprio tutto.
È la distorsione del vero significato della Divina Misericordia, una interpretazione dei modernisti vicini ai protestanti e si ritrovano a dialogare con maggiore facilità con loro che con la Sana Dottrina della Chiesa. Questa Dottrina è impregnata dello Spirito Santo perché Lui l’ha ispirata nei secoli alla Chiesa, e chi segue la Sana Dottrina è sicuro di non sbagliare percorso e di non pregare inutilmente!
Vediamo la ragione della distorsione del significato della Divina Misericordia che da diversi decenni viene diffuso anche dentro la Chiesa.
Il motivo principalmente è questo: quanti non seguono più il Vangelo Storico e non osservano i Comandamenti, manipolano le Scritture e applicano interpretazioni molto personali le quali vengono diffuse sempre a numerose persone. I loro pensieri distorti e gravi, nelle loro menti turbate e alle volte esaltate, diventano verità e la seguono alla lettera.
Chiaramente si tratta di persone vacillanti e si comprende facilmente la loro deviazione dall’unica Verità del Vangelo.
Però questa mentalità si è ingigantita all’interno della Chiesa, tanto che gruppi di cattolici pregano settimanalmente con i protestanti/evangelici, non trovando nulla di strano in essi anche se non accettano la Santa Messa, l’Eucaristia, la Confessione e il sacerdozio, la devozione alla Madonna e ai Santi, la presenza di un Papa, e altre Verità cattoliche.
Che significa cattolico? Perché la nostra Chiesa si chiama Cattolica ed è l’unica nella storia umana in cui Dio si è rivelato pienamente?
La Chiesa Cattolica (dal latino ecclesiastico catholicus, a sua volta dal greco antico ka??????? katholikòs, cioè “universale”, è la Chiesa fondata dal Figlio di Dio e Dio stesso, e solo in Essa ha rivelato le importanti Verità per diffonderle a tutti gli esseri umani, come Lui stesso ha dichiarato.
Il nome richiama l’universalità della Chiesa fondata a partire dalla predicazione di Gesù Cristo e dei suoi Apostoli, costituita dal “popolo di Dio” a sua volta formato da “tutte le nazioni della terra”, la quale viene dichiarata sussistere in modo perfetto nella Chiesa Cattolica visibilmente organizzata.
A questa Chiesa Gesù ha dato incarico di far conoscere all’umanità la sua Divina Misericordia, chiedendo il pentimento dei peccati per ottenere il suo perdono. Dio vuole salvare anche i più grandi peccatori e quanti adesso perseguitano la Chiesa, o ne sono fieri oppositori, ma bisogna chiedere umilmente perdono.
Perseguitarla senza farne parte però è una cosa diversa da una persecuzione con fini distruttivi da parte di chi ne è membro influente. C’è la possibilità di una infinita Misericordia nel primo caso, mentre è quasi impossibile la salvezza per chi consapevolmente vuole arrecare danni alla Sposa di Cristo.
Quindi, c’è la Divina Misericordia, ma esiste anche la Giustizia Divina, e non dimentichiamo la bestemmia contro lo Spirito Santo, peccato non assolvibile come dichiarato da Gesù stesso.
Nel Vangelo di oggi trovo una frase di Gesù che spiega con chiarezza l’efficacia della sua Divina Misericordia, in pratica afferma che Essa agisce esclusivamente dove c’è il sincero pentimento dei peccati. Molto semplice e corretto, come ogni parola espressa dal Signore. Leggiamo le parole che mettono dei limiti alla sua Misericordia, e ogni persona intellettualmente onesta l’accetta.
«Soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”». L’agire del confessore dipende dalle condizioni spirituali del penitente, dalla sua volontà di ricevere il perdono o meno. I peccati vengono perdonati solo se il penitente mostra il suo pentimento.
La condizione essenziale è il pentimento, non è vero che Gesù perdona tutti i peccati senza la Confessione e che è sufficiente amarlo!
In chi non può per diverse ragioni ricorrere alla Confessione, il pentimento sincero e interiore rimane molto gradito a Gesù e ogni preghiera viene ascoltata. Il Signore non rifiuta chi si pente anche solo interiormente e non riesce a confessarsi per motivi di irregolarità o fisici.
Gesù è grandemente buono e desidera la salvezza dell’umanità, è sempre pronto a perdonare i peccatori e ad abbracciare i più deboli.
Questa Festa della Divina Misericordia è stata chiesta espressamente da Lui a Santa Faustina Kowalska.
“Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L’anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa”.
La richiesta della prima domenica dopo Pasqua contiene un senso teologico interessante: il legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la Festa della Misericordia. “Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore”. Questa era la spiegazione trovata dalla Santa dopo le parole di Gesù.
Voglio ricordare che in questa Festa Gesù ha promesso fiumi di Misericordia. La Novena è stata desiderata da Gesù ed Egli ha detto a proposito di essa che “elargirà Grazie di ogni genere”.
Noi abbiamo pregato questa Novena e abbiamo compreso maggiormente la bontà di Gesù, l’Amore che nutre verso ciascuno di noi e la sua incontestabile disponibilità ad aiutarci, anche quando si viene da una vita di peccato. Anzi, Gesù cerca proprio i peccatori per salvarli tutti e noi vogliamo pregare ogni giorno per la conversione del mondo intero.
Non dimentichiamo di pregare ogni giorno per i bisogni della Chiesa e la salvezza dell’Italia! Gesù usi Misericordia all’una e all’altra! Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo.