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23/12/2023

Catechesi N. 482

A - La nascita di Gesù e tutta la sua vita, ci invitano ad esaminare in questi giorni l’atteggiamento del nostro cuore nei confronti dei familiari principalmente, poi di tutti i conoscenti e anche dei beni terreni.
B - Questo famoso e molto avversato Prologo di San Giovanni narra la duplice generazione di Gesù di Nazareth. Dal Medioevo e fino al 1968 il Prologo si leggeva alla fine della Santa Messa, un momento liturgico non al di fuori del Sacrificio Eucaristico, ma che indicava proprio nel Verbo, il Sacerdote e la Vittima operanti nella Santa Messa.
C - Questa promessa di Gesù: “Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”, non va intesa in alcun modo in senso letterale, o meglio, non si può applicare a tutti i cristiani. Non è sufficiente considerarsi cristiani e credenti per essere come una tromba dello Spirito Santo, un amplificatore fedele, anche perché sotto l’ispirazione sua non si può che dire solo la verità.
 
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa 
Domenica Sante Messe ore 10,30 e ore 17 
Lunedì sera ore 21 Preghiere di Liberazione  
  
Martedì 2 Gennaio 2024 ore 21 Preghiere di Liberazione
Mercoledì 3 Gennaio a partire dalle ore 16 faremo le Mille Ave Marie
Venerdì 5 Gennaio ore 20,30 Messa di Liberazione
Sabato 6 Gennaio ore 15,30 Tombolata, ore 18,45 Santa Messa
Domenica 7 Gennaio ore 16 Messa di Liberazione
 
Sabato 13 e Domenica 14 Gennaio saremo a Campagna per le due giornate di Preghiera con don Marcello Stanzione e don Francesco Broccio
 
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48900645 statuetta del presepe che rappresenta la nascita di gesù bambino 
 
+ VANGELO (Lc 1,26-38) 
Ecco concepirai un Figlio e Lo darai alla luce.
 
A - La nascita di Gesù e tutta la sua vita, ci invitano ad esaminare in questi giorni l’atteggiamento del nostro cuore nei confronti dei familiari principalmente, poi di tutti i conoscenti e anche dei beni terreni. Se il Natale passa senza un cambiamento interiore anche minimo, dobbiamo riconoscere che è stato un Natale assolutamente povero.
La meditazione dell’evento più clamoroso della storia, trattandosi di un avvenimento dal valore infinito, conduce inevitabilmente a smorzare gli spuntoni dei caratteri induriti, e nessuno deve avere timore di guardarsi dentro per conoscersi. 
È il coraggio dei veri innamorati di Gesù affrontare quella parte nascosta che vive nella persona per eliminare con la Grazia di Dio, quanto è opposto all’amore, alla bontà, alla verità, alla giustizia e al perdono. 
Questo è il vero Natale dei cristiani, non può essere diverso, in quel caso verrebbe a mancare proprio la Persona che dà senso alla solennità. 
Le grandi anime a Natale si distinguono senza fare sforzi, è naturale in essi la pratica delle virtù e non strumentalizzano il Natale come fanno gli egoisti, che cercano di ottenere quanto non hanno cercato durante l’anno. 
Da Natale al prossimo Natale, tutto l’anno deve mantenere lo stesso amore che improvvisamente sboccia proprio in questa ricorrenza solenne. Non è il clima natalizio a spingere ad osare di più nell’amare gli altri, è l’amor di sé a voler dimostrare ciò che in molti casi non si dimostra durante l’anno.
Non si diventa buoni a Natale e dopo l’Epifania si perde questa improvvisata bontà per ritornare a lottare con accanimento!
A Natale è possibile rinascere nello spirito ed avere i sentimenti del Bambino Divino. Lui li trasmette a quanti li chiedono in questa Notte, da questa Notte per ogni giorno dell’anno. Beneficia in particolare quanti si sono preparati con partecipazione durante l’Avvento, quanti hanno fatto la Novena a Lui.
In questa Notte ogni cristiano ha la grande opportunità di cominciare una nuova vita insieme al Bambino che non è solo un Uomo, è lo stesso Dio Creatore di ognuno di noi e che mantiene in vita anche i cattivi nella speranza di vederli convertiti a Lui.
Nessuno si demoralizzi se arriva a questo Natale con le identiche spine interiori dello scorso Natale, è sempre tempo per estirparle dal cuore e lasciare vivere l’Amore del Bambino che viene a portare il perdono del Padre, ma è Lui stesso il Perdono disceso dal Cielo.
Il Vangelo ci presenta il dialogo più importante della storia umana, ne è coinvolta una Creatura che a quindici anni diventa Madre di Dio e vive in una casetta povera, non è ricca di beni materiali perché già è ricchissima di Dio. Ella ha compreso che i beni materiali sono solo mezzi e non il fine della vita.
La Vergine Maria diventerà la Regina degli Angeli e dell’Universo per avere creduto sempre in Dio, con un totale abbandono alla sua Volontà.
I poveri cui il Signore promette il Regno dei Cieli non sono coloro che mancano del necessario, ma quelli che, possedendo beni materiali, ne sono distaccati e non se ne fanno schiavi. Questa si chiama povertà di spirito e non materiale. La povertà di spirito deve essere vissuta in ogni circostanza della vita.
L’amore per la ricchezza respinge drasticamente l’amore per Gesù: non è possibile che Dio possa abitare in un cuore che è asservito a un altro amore.
Ad ognuno di voi auguro un Santo Natale ed esprimo il desiderio che Gesù nasca e rimanga sempre nei cuori di tutti voi. Cercate di pregare durante questo giorno importante, perché il demonio farà di tutto per non farvi trovare il tempo per pregare. Con la scusa che si devono aprire i regali e preparare il pranzo del Natale non si trova spazio per la preghiera. Allora appena ci si sveglia recitate subito un Santo Rosario, così anche quando preparate da mangiare e alla sera. Offrite tutta la giornata al Signore. Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo. 
 
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+ VANGELO (Gv 1,1-18) 
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
 
B - Questo famoso e molto avversato Prologo di San Giovanni narra la duplice generazione di Gesù di Nazareth. Dal Medioevo e fino al 1968 il Prologo si leggeva alla fine della Santa Messa, un momento liturgico non al di fuori del Sacrificio Eucaristico, ma che indicava proprio nel Verbo, il Sacerdote e la Vittima operanti nella Santa Messa.
L’altare è figura di Cristo morto per noi sulla Croce, il Prologo ricapitolava la sua provenienza, la sua presenza nel mondo e il rifiuto da parte del mondo. “Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di Lui; eppure il mondo non Lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non Lo hanno accolto”. Questo brano è veramente straordinario!
Già questi versetti risvegliano in noi la vera missione di Gesù e ci avvicinano di più a Lui, diventiamo più solidali e Lo amiamo con maggiore convinzione. La lettura del Prologo è la meditazione più efficace del Vangelo per approfondire la Persona di Gesù e avvicinarci a Lui.
La santa pratica della lettura del Prologo alla fine della Santa Messa penetrava nei presenti e rinnovava il ricordo di Gesù. 
Il Prologo è indicato come “Inno al Logos”, questo testo iniziale del Vangelo di San Giovanni è considerato il testo capitale del cristianesimo primitivo. Questo scritto ha avuto la culla di nascita nella comunità del Cristianesimo iniziale, quella costituitasi in Asia Minore a Efeso, con alla guida Giovanni e la stessa Maria Santissima che aveva seguito Giovanni su indicazione di Gesù.
Questa di Efeso era la comunità madre del Cristianesimo e la Regina era la Madonna. Quindi, solo dove è presente la Madre di Dio c’è la Vera Chiesa di Cristo, questo non avviene tra i protestanti che rifiutano la Madonna e la loro preghiera tra balletti e urli, tra esaltazione e saltelli, tra applausi e finte estasi, non scaturisce da Dio.
Tutti i cristiani riconoscono il Prologo come l’estrema capacità di sintesi che traccia la storia dell’intero universo, a partire proprio dal Logos eterno, la Parola di Dio indicata nella seconda Persona della Trinità. Questo Logos è quel Messia già annunziato dagli antichi Profeti di Israele, è il Cristo che ha un Nome: Gesù di Nazareth.
Il fatto incredibile e difficile da accettare per i razionalisti di ogni categoria, è che Dio si fa Uomo, lo fa non per sé, ma per amore nostro. 
È l’Amore che muove instancabilmente Dio, un Amore senza limiti anche per quanti non Lo amano e vivono una vita cupa, senza la vera felicità, senza pace, verità e perdono. Per tutti Dio si incarna, non discrimina, né indica dei predestinati come le false religioni e le sètte che nei secoli hanno invaso il mondo.
Il Logos eterno, infinito e invisibile, la seconda Persona della Trinità si fa Carne nel grembo della Vergine Maria per dare a chi Lo accoglie e a chi crede in Lui il “potere di diventare figli di Dio”. Il Vangelo ci dice che diventano figli di Dio solo quanti riconoscono in Gesù il Figlio di Dio, gli altri sono creature di Dio, ma non inseriti nel Corpo mistico.
È nel Natale del Bambino che si stabilisce l’adozione di tutti quelli che riceveranno il Battesimo, liberati dal peccato originale e ricolmati dei doni dello Spirito Santo. La ricezione del Battesimo non è un avvenimento apparente ed esteriore, è il Sacramento che ci incorpora in Cristo e ci rende creature speciali. Ogni cristiano dovrà poi saper vivere i doni ricevuti.
La differenza tra un cristiano battezzato e un ateo si trova in tanti aspetti della vita, hanno due diversi modi di interpretarla, di affrontarla, di sperare in qualcosa non ancora visibile, anche nel linguaggio e nelle opere. 
Il cristiano battezzato a cui mi riferisco è impegnato nel cammino spirituale, è colui che fa fruttificare i doni dello Spirito Santo, anche se con difficoltà e con le soventi cadute. Ma si rialza e riprende il cammino con audacia e fermezza.
Il credente a Natale deve guardare il Bambino nella mangiatoia come l’Onnipotente e se Egli ancora non parla e non cammina, è Colui che dall’eternità è la Parola di Dio e conosce ogni più piccolo frammento dell’universo. Non è un Bambino inattivo perché è Dio, e la meraviglia è che Dio sceglie di farsi debole come noi, è quel Bambino che muove tutto dalla sua culla, ma ha bisogno del latte della Madre Santissima.
Il Natale ci dice che si può sempre ricominciare il cammino di Fede con maggiore entusiasmo, con una rinnovata certezza che Gesù nasce per rendere forti e maturi tutti quelli che osservano la sua Parola. 
“Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno accolta”.
Oggi è opportuno chiedersi se abbiamo accolto Gesù, il Bambino Divino con santi propositi, se vogliamo crescere nella Fede come Lui cresce nel Corpo. Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo. 
 
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+ VANGELO (Mt 10,17-22) 
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro. 
 
C - Questa promessa di Gesù: “Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”, non va intesa in alcun modo in senso letterale, o meglio, non si può applicare a tutti i cristiani. Non è sufficiente considerarsi cristiani e credenti per essere come una tromba dello Spirito Santo, un amplificatore fedele, anche perché sotto l’ispirazione sua non si può che dire solo la verità.
Qui però non si parla di verità o bugia, Gesù ha spiegato che il suo Spirito agisce negli Apostoli perché fedeli a Lui, ma non in tutti, perché Giuda non solo non era coerente, ma remava addirittura contro il Vangelo di Gesù. 
La distinzione è presto fatta, lo Spirito Santo parla in coloro che hanno compiuto un profondo cammino di rinnegamento, che non seguono più la vecchia mentalità superba e non si fidano troppo delle loro opinioni. 
Lo Spirito Santo agisce agevolmente nelle anime docili e purificate, non ispira le anime superbe, quelle che magari pregano e si considerano migliori degli altri. Sappiamo che non è la preghiera prolungata o la celebrazione come anche la partecipazione giornaliera alla Santa Messa a rendere le anime docili e pure. 
Se non c’è il cammino del rinnegamento, tutto è inutile o quasi! Lo afferma Gesù, è molto chiaro nel dire “rinnega te stesso”.
La superbia e l’orgoglio sono i primi degli impedimenti all’azione dello Spirito Santo, infatti dove dimorano la superbia e l’orgoglio non c’è la possibilità dell’ascolto della Parola di Dio, dei consigli spirituali, e l’unico ascolto è quello dei propri compiacimenti, ciò che rende superbi e orgogliosi.
L’illusione colpisce quei cristiani convinti di fare molto considerando la pratica religiosa esteriore, così agivano anche i farisei che significa ipocriti. Noi non dobbiamo mai sentirci appagati, o migliori degli altri solo perché recitiamo il Santo Rosario, o partecipiamo alla Santa Messa. Questo è il minimo che può fare il cristiano che segue veramente Gesù Cristo.
La nostra reale preoccupazione deve riguardare la vita interiore, ciò che siamo dentro, i vizi ancora attivi, i giudizi facili che si ripetono quando si parla, le bugie diventate pratica abitudinaria. Gesù ci vede e distingue perfettamente ogni nostra opera, con quale intenzione viene compiuta, lo spirito che ci muove, la verità sempre presente nelle parole o le bugie per ingannare il prossimo.
Il cristiano parla e le sue parole lo identificano perfettamente, rivelano l’onestà, o l’ipocrisia, o una confusione persistente. 
Il mondo necessita di cristiani come Santo Stefano protomartire, il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria Fede in Gesù Cristo e per la diffusione del suo Vangelo. Il suo martirio è descritto negli Atti degli Apostoli dove appare evidente sia la sua chiamata al servizio dei discepoli, sia il suo martirio, avvenuto per lapidazione, alla presenza di Paolo di Tarso prima della conversione.
I veri cristiani hanno un solo linguaggio, quello del Vangelo, quindi sempre veritiero, e non si preoccupano delle reazioni dei cattivi di questo mondo. Ovunque si trovano cattivi che esteriormente annunciano Gesù o dicono di seguirlo andando a Messa, mentre interiormente non sono in pace con nessuno e imprecano, ingiuriano quelle persone davvero buone e oneste.
L’onestà non sta solo nel non rubare nulla, è ancora più importante l’onestà intellettuale, quella che fa agire sempre con retta intenzione, non ha un doppio pensiero, non rilascia opinioni come se fossero dogmi, ed è presente solo nei cristiani impegnati nel sincero rinnegamento.
“Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani”.
Per compiere questo cammino è indispensabile raccogliersi ogni giorno in preghiera, trovare degli angoli di tempo nella giornata per dialogare con Gesù, aprire a Lui il cuore e mostrargli ciò che siamo, anche se Lui ci conosce perfettamente, ma desidera la nostra umiliazione, la nostra piena sincerità. Nella preghiera umile troviamo sempre il Signore!
Per fare questo cammino spirituale occorre il silenzio e qui nella nostra Associazione che stiamo ultimando qualche lavoro, si prevede la nascita di altre strutture vicine o comunque nella zona, per accogliere quelle persone desiderose di trovare un po’ di pace in un ambiente spirituale e crescere sempre di più nella Fede. 
Riguarda le persone sole che vogliono fare parte di una Casa famiglia anche per gli anziani soli, un luogo dove si respira il Vangelo Storico, per vivere come in casa propria insieme ad altre persone di provata lealtà e creare una comunità familiare, per condividere momenti di preghiera e di vita spirituale. In un luogo che facilita la preghiera contemplativa. Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo. 
 
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Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario ore 21 la Messa dei Malati
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