07/04/2023
Catechesi N. 459
A - La Passione e Morte di Gesù sono le più grandi prove date per dimostrare il suo Amore infinito verso ognuno di noi. Con i miracoli straordinari ha dimostrato di essere il Figlio di Dio.
B - La Risurrezione gloriosa del Signore Gesù è la chiave per interpretare tutta la sua vita, ed è il fondamento della nostra Fede.
Senza questa vittoria sulla morte, qualsiasi predicazione sarebbe vana e la nostra Fede priva di fondamento.
C - Il lunedì dopo la Risurrezione di Gesù è tutto un susseguirsi di eventi che imbrigliano gli Apostoli nelle loro incertezze e molti discepoli non riescono a ricordare l’Onnipotenza di Gesù.
Venerdì 7 Aprile ore 15 Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Ore 20,30 Via Crucis
Sabato 8 Aprile ore 20,30 Santa Messa Solenne
Domenica 9 Aprile Santa Pasqua ore 10,30 Santa Messa e ore 18 Santa Messa
Lunedì 10 Aprile ore 20 Santa Messa di Guarigione
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione
Seminario di preghiera presso Villa Tecla Casa di Spiritualità Sant'Andrea via Rimini N. 29 a Quartu Sant'Elena provincia di Cagliari dal 14 al 18 Aprile tutti possono iscriversi, per informazioni e prenotazioni chiamare il Sig. Gabriele Telefono 3284062205
Pellegrinaggio a Lourdes dal 23 al 26 Giugno 2023
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+ VANGELO (Gv 18,1-19,42)
Passione del Signore.
A - La Passione e Morte di Gesù sono le più grandi prove date per dimostrare il suo Amore infinito verso ognuno di noi. Con i miracoli straordinari ha dimostrato di essere il Figlio di Dio.
Il Venerdì Santo ci presenta Gesù sofferente e poi crocifisso in Croce, ma dopo due giorni risorge e mostra di essere il Signore dell’Universo.
La bestia e il falso profeta adesso non soffrono e non vivono crocifissi, al contrario con le opere ingannevoli stanno crocifiggendo l’umanità, ricevono e riceveranno elogi dagli anticlericali e purtroppo anche da molti cristiani ingannati, ma Dio Padre interverrà e li getterà «VIVI NELLO STAGNO DI FUOCO, ARDENTE DI ZOLFO».
L’Apocalisse attesta che si sostituirà a Gesù Cristo un uomo potente appoggiato da dieci Nazioni del mondo, all’inizio si mostrerà molto buono e misericordioso, porterà una (falsa) pace e darà da mangiare a quanti si troveranno nell’indigenza. Poi, si svelerà come l’anticristo, il carnefice dei cristiani e di quanti non lo adoreranno in quanto dirà di essere dio.
ATTENZIONE PERÒ, SEMPRE L’APOCALISSE PROFETIZZA CHE L’ANTICRISTO NON SARÀ DA SOLO NELL’ARRECARE IL PIÙ ABOMINEVOLE E SATANICO INGANNO ALL’UMANITÀ, AVRÀ COME ALLEATO UN ALTRO UOMO E NELLA BIBBIA VIENE CHIAMATO IL FALSO PROFETA.
Leggiamo dall’Apocalisse il versetto che tratta dei due personaggi satanici:
«La bestia (anticristo) fu catturata e con essa il falso profeta, che alla sua presenza aveva operato i prodigi con i quali aveva sedotto quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo» (Ap 19,20).
La Passione di Gesù si perpetua ancora oggi per la presenza nel mondo di tanti precursori dell’anticristo, personaggi al massimo grado iniqui e disumani. Odiano ferocemente l’essere umano e sono pronti a realizzare progetti di estinzione di grande parte dell’umanità.
Gesù con un soffio li caccerà nell’inferno e bruceranno eternamente.
Nel Venerdì Santo Gesù si consegna ai suoi nemici perché era necessario farlo. Egli poteva polverizzarli tutti o tutti pietrificarli in un solo secondo per bloccarli e non farli nemmeno avvicinare a Lui, o poteva compiere qualsiasi atto per cancellarli all’istante dal mondo.
Gesù essendo Dio e per riparare il peccato, ha permesso tutto, e lo spirito satanico possedeva tutti i suoi nemici. Li lasciò liberi di fare.
L’Amore ha spinto Gesù a redimere l’umanità e nella perfetta Giustizia di Dio, la morte di Croce è stata la vittoria sulla morte e sulla malattia.
Contemplando la Croce troviamo risposte ad ogni nostro interrogativo. Gesù inchiodato alla Croce è l’immagine più sconvolgente che possiamo immaginare, ed è il segno della sua vittoria sui diavoli, sulla morte, sulla malattia e sul peccato.
Dio si fa Uomo per soffrire nella natura umana e per dimostrare ad ogni persona che la sofferenza e la morte non vanno più considerate come punizioni o disgrazie, sono in realtà esperienze redentive, e la migliore prova ci arriva da Gesù che le affronta e le vince. La sua morte in Croce è la prova più grande dell’Amore che Dio ha per ognuno di noi, ha voluto sperimentare tutto quello che viviamo tranne il peccato.
Gesù muore in Croce e assume su di sé la sofferenza e la morte, rendendole «buone», perché tutto quello che ha fatto Lui è buono.
Prima della venuta di Gesù la sofferenza e la morte venivano considerate come conseguenze del peccato, dopo la dimostrazione data da Lui con la sua morte in Croce, sofferenza e morte non sono più conseguenze del peccato. La sofferenza diventa strumento salvifico e in noi ripara i peccati. Con la sua morte in Croce Gesù fa scaturire vita e salvezza.
Gesù muore in Croce e ha reso salvifica la sofferenza, conferita di meriti per la vita eterna.
La ribellione alla sofferenza indica mancanza di docilità, di capacità di sopportazione e la non conoscenza di Gesù. Egli non manda mai alcuna sofferenza, Dio è Amore, e quando chiediamo aiuto nella preghiera, trasforma ogni nostra sofferenza in Grazie spirituali e anche fisiche con le guarigioni.
Chi si ribella si dispera, chi l’accoglie e prega con umiltà e spirito di sopportazione, offrendo ogni dolore a Gesù, ottiene Grazie straordinarie.
Dio si fa Uomo per dimostrarci il suo Amore infinito, Lui Onnipotente, Eterno, Immortale, dimostra che tutti noi siamo la sua vera preoccupazione.
Sulla Croce Gesù appare come sconfitto agli increduli, quanti non hanno fatto l’esperienza del suo Amore. Affermano che Gesù predicava vita e salvezza, l’eliminazione della morte e del male, ma nel mondo umano per loro vince sempre la cattiveria. Per quanti sono accecati dall’orgoglio e dalla superbia è così, ma la verità è un’altra e a vincere è sempre Gesù.
I buoni, quanti adorano Gesù, prima o poi ricevono sempre giustizia dal Signore perché è impossibile il trionfo assoluto del Male.
Gesù davvero ci ha liberato dal peccato, dalla sofferenza e dalla morte, ma in modo diverso dalla mentalità corrotta del mondo.
Gesù ha vinto la morte e il dolore, anche noi possiamo vincerle se rimaniamo uniti a Lui, insieme a Lui e con Lui. Ognuno di noi è chiamato a vincere il peccato per restare con Gesù, deve adorarlo sopra ogni cosa e sarà vittorioso come Lui!
Non libera l’uomo dal peccato senza la volontà dell’uomo, deve essere l’uomo a desiderare la vittoria, lottando il peccato nel cammino spirituale intrapreso.
Quanti nella Chiesa predicano un falso Gesù e una falsa Chiesa, si mostrano contenti e soddisfatti, non considerano che si sono separati dal Vangelo e dal vero Magistero della Chiesa, quindi sono apostati. Non riescono a pensare che dopo la morte c’è quell’inferno che oggi negano.
La lotta al peccato è anche la prova che si vuole vivere con Lui, per seguire i suoi insegnamenti apparentemente severi, ma sono pieni dell’Amore manifestato sulla Croce, Lui ci usa una Misericordia senza limiti.
OGGI INIZIAMO LA NOVENA ALLA DIVINA MISERICORDIA CHIESTA DA GESÙ A SANTA FAUSTINA KOWALSKA.
Comprendiamo per quanto possibile che Gesù si è caricato del peccato del mondo per renderci figli del Padre e cristiani in grado di vincere i diavoli se ci uniamo alla sua Volontà. Se viviamo nella sua Volontà. Ed assolve il peccato quando il peccatore si pente e ricorre alla sua Misericordia.
Gesù vuole salvare tutti, Lui è l’Amore che perdona sempre i peccatori pentiti ed è Misericordia verso l’umanità, ma essa deve ritornare a Lui. Chiede a tutti di agire con coraggio per non perdere il Paradiso eterno.
Il Corpo di Gesù muore per poche ore per poi riprendere la vita gloriosa, ma come Dio vive sempre e ci ama senza limiti, ci chiede quasi con suppliche di lasciare ogni forma di Male e di ricominciare una nuova vita insieme a Lui, Signore sempre vittorioso sul Male.
Dio è Amore ed è Giustizia, non tollera i crimini contro l’umanità e presto darà il Suo Trionfo sui cattivi a quanti Lo adorano nella verità.
+ VANGELO (Gv 20,1-9)
Egli doveva risuscitare dai morti.
B - La Risurrezione gloriosa del Signore Gesù è la chiave per interpretare tutta la sua vita, ed è il fondamento della nostra Fede.
Senza questa vittoria sulla morte, qualsiasi predicazione sarebbe vana e la nostra Fede priva di fondamento. Inoltre, è sulla Risurrezione di Gesù che poggia la nostra futura risurrezione. La Pasqua è la festa della nostra Redenzione e, quindi, festa di ringraziamento e di gioia.
Senza la vittoria di Gesù sulla morte, dice San Paolo, qualsiasi predicazione sarebbe vana e la nostra Fede sarebbe senza contenuto. Solo i fanatici adorano il loro idolo morto, senza vita, né capacità di intervenire nella storia, mentre noi adoriamo Gesù Risorto e Vivente in mezzo a noi.
La Risurrezione del Signore è la realtà centrale della Fede cattolica, e come tale è stata predicata fin dagli inizi del Cristianesimo.
Ma cosa significa risorgere da morte?
Forse non si riflette mai abbastanza sulla Risurrezione di Gesù perché è assente la meditazione della Sua Passione e della Sua Morte. Una minima percentuale di cristiani si sofferma ogni giorno a meditare la vita di Gesù e, quindi, la maggioranza non si pone il quesito del profondo significato della Sua Risurrezione, del Suo dominio sulla morte.
È importante approfondire periodicamente le risurrezioni compiute dal Signore durante la sua vita pubblica. La più straordinaria rimane quella di Lazzaro, morto da quattro giorni ed in lui era già iniziato il processo di decomposizione del suo corpo, infatti tra i tre e i sei giorni, che rappresentano il primo stadio, i tessuti molli cominciano a decomporsi.
Nel corpo umano la respirazione e circolazione sono processi strettamente collegati. Quando cessa la respirazione e il cuore smette di far circolare il sangue, le cellule restano prive dell’abituale rifornimento di ossigeno e possono sopravvivere da un minuto a qualche giorno.
Questo processo era già iniziato in Lazzaro e lo disse Marta a Gesù non appena arrivò a Betania: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni» (Gv 11,39). Questa precisazione di Marta era la risposta all’ordine perentorio dato da Gesù: «Togliete la pietra!» (Gv 11,39).
Nella Risurrezione di Gesù il Suo Corpo glorioso non poteva subire alcuna decomposizione e Lui è vivo, è il Risorto.
Il processo di decomposizione del Corpo non si è verificato neanche in Colei che aveva dato a Gesù un Corpo, la sua Carne e aveva formato il suo Cuore. La Madonna è salita al Cielo in Anima e Corpo, come Gesù era già asceso al Cielo.
La Pasqua è il passaggio dalla morte alla vera Vita e i cristiani devono compiere quanto chiede Gesù, questo è il vero significato della Pasqua. La Risurrezione di Gesù è un fatto che ferma la storia e la fa ripartire con una nuova prospettiva.
Nella Pasqua deve avvenire un passaggio profondo nella vita del cristiano, deve abbandonare la schiavitù del peccato, la sottomissione ai vizi per ritrovare la libertà delle scelte, non più guidate dall’istinto. Senza la conoscenza della nostra pasqua si rimane sempre in uno stato di asservimento a qualsiasi istinto e non c’è mai la forza per vivere come chiede il Signore Gesù.
Gesù è vivo e vuole vivere in ognuno di noi. Se non riesce a renderci risorti, c’è qualcosa da rivedere in noi e dobbiamo farlo con attenzione.
La Pasqua cristiana richiede la nostra risposta, ognuno deve dimostrare a Gesù di essere rinato nella notte della sua Risurrezione, di avere compreso che la vita scorre docilmente verso la corruzione se non si attua con coraggio il passaggio dalla vita mediocre alla rinascita spirituale, alla vita di Fede, abbandonando ogni corruzione e i pensieri iniqui.
Per molti cattolici la Pasqua indica solo la Risurrezione di Cristo, non c’è altra conoscenza e non c’è la capacità di comprendere la richiesta che fa Gesù ad ognuno di noi di fare la Pasqua con Lui, con un nuovo modo di ragionare e di agire.
Gesù ci chiede di cambiare mentalità, ci propone un nuovo modo di agire e di pensare.
Non si deve correre dietro qualsiasi pensiero perché piace e sono molti quelli che compiono opere perché ci «credono», per scoprire poi l’inutilità e il fallimento. Lo fanno avventatamente tantissimi, ricchi e poveri, soprattutto i facoltosi, i professionisti e i politici i quali conservano una considerazione personale superiore.
La Risurrezione di Gesù è un forte richiamo a vivere da risorti, a compiere premuroso apostolato. La Pasqua ci dice che dobbiamo essere luce e portare luce agli altri. Per questo, dobbiamo restare uniti al Signore con una preghiera frequente nella giornata per non far spegnere la fiamma viva di amore.
La conversione autentica è la risposta a Gesù, l’accoglienza del suo Spirito che cambia in meglio noi e rinnova la nostra vita. È la vera risurrezione.
Come la Risurrezione del Signore è una realtà centrale della Fede cattolica e come tale è stata predicata fin dagli inizi del Cristianesimo, anche la risurrezione dei cristiani dalla tiepidezza e da una mentalità traviata è l’inizio di una nuova vita, la rinascita che Gesù indicò a Nicodemo.
Ognuno di noi è stato creato per la gloria eterna e una gioia senza fine, ma l’uomo è libero di scegliere e qui molto spesso per debolezza e superbia, sceglie il suo finto paradiso, compiendo tantissime opere sbagliate, prediligendo quindi il Male in molte circostanze.
Per l’assenza di discernimento il Male viene scambiato per il Bene, ed è il disordine insensibile che domina, esso viene suscitato dalla debolezza spirituale. Questa confusione esistenziale non permette di seguire Colui che è l’unico ad elargire il Bene, la vera gioia della vita, a permettere il senso fondato della realizzazione umana e professionale e che dona una imperturbabile pace interiore.
Gesù Risorto vivo e vero ci conosce perfettamente!
E questo fatto ci riempie il cuore di gioia. È Risorto e ha sconfitto la morte, con Lui noi prima o poi vinceremo ogni avversità.
Il miracolo che festeggiamo a Pasqua è di tale importanza che ognuno che crede in questo e vive da risorto, è salvato eternamente. Il nucleo del nostro apostolato è l’annuncio che Cristo vive. È il vivente. Ed è quanto, dopo venti secoli, tutti noi annunciamo al mondo: Gesù è Risorto e vive!
La Risurrezione è la prova suprema della Divinità del Signore Gesù!
Ma per molti cristiani Dio è morto.
Da quanto si conosce pubblicamente, anche per molti uomini di Chiesa, Gesù Cristo non è vivo, e parlano di un nuovo Gesù che non corrisponde affatto a quello del Vangelo. Per compensare la perdita della Fede, si parla di tutt’altro che non è spirituale, né formativo per i cattolici, accrescendo sempre più la crisi nella Chiesa.
Vescovi e Sacerdoti non possono occuparsi del sociale, ma delle anime da salvare, alla vita intensa di preghiera che devono condurre, a coltivare la propria Fede per trasmetterla con le parole, le opere, la carità che è amore e bontà.
«Non chiunque mi dice: Signore, Signore... ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli» (Mt 7,21).
Non rimanga mai la nostra anima vuota della presenza di Dio, solo la tomba del Sepolcro deve rimanere vuota.
La Pasqua è rinascita da una vita tiepida o alla deriva, con Gesù Risorto disponibile a perdonare tutti, a donare ai pentiti ogni Grazia.
Gesù Cristo è vivo, annunciatelo a tutti anche con le vostre opere buone e oneste, aiutate le opere sacre perché dopo la morte tutto si lascerà qui.
Oggi è il giorno della vittoria di Cristo, il giorno della piena felicità della Madonna dopo avere pianto e sofferto. Insieme a Lei viviamo nella gioia.
La Madonna oggi è raggiante di gioia per la Risurrezione di Gesù, e La ricordiamo così, anche se il suo Cuore soffre sempre per tutti noi!
Auguro ad ognuno di voi una Santa Pasqua di Resurrezione, e mi ripropongo di ricordarvi ogni giorno nelle mie preghiere per aiutarvi nel cammino spirituale.
Metto nei Sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria tutte le vostre intenzioni, le vostre richieste di guarigione da qualsiasi forma di sofferenza, le vostre richieste di liberazioni dagli attacchi del Male e la fine di questo tempo di oppressione.
Gesù è la nostra forza e con coraggio proseguiamo, già adesso riceviamo aiuti dal Signore e tante Grazie attendono quanti pregano con amore!
Il Risorto è sempre vicino a quanti Lo invocano con amore! Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 28,8-15)
Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.
C - Il lunedì dopo la Risurrezione di Gesù è tutto un susseguirsi di eventi che imbrigliano gli Apostoli nelle loro incertezze e molti discepoli non riescono a ricordare l’Onnipotenza di Gesù.
I più deboli dimenticano presto il Bene ricevuto o conosciuto, dimenticano le profezie del Signore, molto esplicite sulla Sua Passione e riferite agli Apostoli più volte. Nel Vangelo di Marco troviamo due profezie espresse da Gesù in due momenti molto vicini.
«E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’Uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare» (Mc 8,31).
«Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: “Il Figlio dell’Uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e Lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà”» (Mc 9,31).
Sono numerose le citazioni che certificano le sue profezie sulla Risurrezione annunciata con anni di anticipo e la perfetta conoscenza di Gesù degli eventi futuri.
I quattro Evangelisti riportano gli annunci dati da Gesù sulla Sua Risurrezione, tutti preparati ad assistere ad un fatto eccezionale, perché un Uomo che risuscita morti e compie miracoli impossibili, non può morire crocifisso come un perdente. Se muore in Croce la spiegazione si trova in una sua scelta, incomprensibile agli atei e molto spesso anche a molti cristiani.
Il Figlio di Dio ripara nella natura umana una colpa originale infinita, per questo si incarna e prende un Corpo. Adamo ed Eva erano immacolati e possessori di una Grazia elevatissima, la loro colpa è stata una disobbedienza infinita e solo un Essere infinito poteva ripararla. Il Figlio di Dio prendendo un Corpo umano insegna una dottrina che neanche i Profeti antichi potevano immaginare. Lui diventa la Via della Salvezza eterna.
Gesù muore crocifisso accettando la Volontà del Padre, risorge dopo alcuni giorni come aveva predetto, quindi è Lui che determina gli eventi.
La Croce diventa un Trono e Gesù insegna: solo il Figlio di Dio sopporta con amore la tortura e perdona i suoi crocifissori «perché non sanno quello che fanno».
Gesù essendo Dio dà vita al Suo Corpo adagiato nel Sepolcro e il Corpo scompare con la nuova agitazione di scribi e farisei dopo il terremoto nel Tempio nello stesso istante della morte del Figlio di Dio.
I perfidi ebrei terrorizzati per l’incredulità del popolo ed immaginando le conseguenze, come disordini e sommosse, immediatamente trovano la bugia da dire sulla Risurrezione del Cristo a quelli del sinedrio e alla popolazione.
«Alcune guardie si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: “Dite così: I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”».
I nemici di Gesù Cristo, come vediamo, sono molto geniali nell’organizzare complotti e nell’insabbiare ogni vicenda disonesta. È una furbizia acutissima, appunto satanica, essi hanno sviluppato un intuito e una lungimiranza demoniaca che impressionano i buoni.
I nemici di Gesù hanno una marcia in più nell’operare il Male e nel raggiungere obiettivi maledetti anche se spesso ricoperti di filantropia o altruismo, ma sempre con l’aiuto dei diavoli. Sono obiettivi senza finalità di Bene perché le autentiche opere buone manifestano il Bene in tutte le fasi.
I nemici di Gesù sono abilissimi nel Male, ma vivono come disperati e nella grande confusione che li porterà alla disperazione. Ottengono un piatto di lenticchie a confronto della felicità e della gloria eterna.
La diversità dai buoni è smisurata ed evidente: i buoni non posseggono lo spirito che emana facoltà malefiche e sono sempre benedetti da Dio.
I buoni sviluppano l’ingegno, la creatività e tutti i talenti ricevuti da Dio, per la loro collaborazione al Bene. Pregano, amano e perdonano. Sono buoni e Dio li premia ulteriormente, tanto che le loro competenze in ogni aspetto lavorativo e professionale si sviluppano rettamente.
I buoni si sforzano e cercano di vivere nella verità, nella sincera amicizia, vivono da risorti e sorprendono tutti quelli che non posseggono l’Amore di Dio. I cristiani hanno valori che gli atei non immaginano neanche, moltissimi atei sono ingabbiati nella superbia maestosa.
La gioia autentica non dipende dal benessere materiale, dal non soffrire privazioni, dall’assenza di difficoltà, dalla buona salute... L’allegria profonda ha origine in Gesù, nell’Amore che Dio ha per noi e nella nostra corrispondenza a questo Amore.
Gesù ci dice che «il nostro cuore si rallegrerà e nessuno ci potrà togliere la nostra gioia» (Gv 16,22). Niente: né il dolore, né la calunnia, né l’abbandono... né le nostre debolezze, se torniamo presto al Signore e rimaniamo con Lui.
Questa è l’unica condizione: non separarsi mai da Dio, non permettere che le cose ci separino da Lui, sapere in ogni momento che siamo suoi figli.
I cattolici risorti con Cristo, dopo avere festeggiato la Pasqua devono impegnarsi nell’accrescere la pace interiore e la gioia, consapevoli che tutto questo viene da Gesù. Chi possiede la pace e la gioia può portarle anche agli altri, donando quanto il mondo non può conoscere e per questo rimangono meravigliati nel vedere un vero cristiano pieno di gioia che porta la pace dove c’è l’odio, la discordia e l’avversità.
Chi vive nella gioia cristiana, nell’onestà e nella verità rimane in continua comunione con Gesù, riceve sempre benedizioni e grandi aiuti. Buona preghiera a tutti.